Città
del Vaticano, 13 ottobre 2014
(VIS). A mezzogiorno, come ogni domenica, il Santo Padre si è
affacciato alla finestra del suo studio del Palazzo Apostolico
Vaticano per pregare l'Angelus con i fedeli e i pellegrini riuniti in
Piazza San Pietro. Prima di recitare la preghiera mariana, Francesco
ha riflettuto sul Vangelo di oggi di San Matteo, dove Dio,
rappresentato da un re, ha invitato a partecipare ad un banchetto di
matrimonio determinate persone, ma alcune di quelle si sono mostrate
indifferenti, ed anche infastidite. Il Papa ha spiegato le tre
caratteristiche di questo invito: la gratuità, la larghezza,
l'universalità. ''Dio è buono verso di noi, -ha detto- ci offre
gratuitamente la sua amicizia, ci offre gratuitamente la sua gioia,
la salvezza, ma tante volte non accogliamo i suoi doni, mettiamo al
primo posto le nostre preoccupazioni materiali, i nostri interessi e
anche quando il Signore ci chiama, tante volte sembra che ci dia
fastidio''.
''Alcuni
invitati -ha continuato- addirittura maltrattano e uccidono i servi
che recapitano l’invito. Ma, nonostante le mancate adesioni dei
chiamati, il progetto di Dio non si interrompe. Di fronte al rifiuto
dei primi invitati Egli non si scoraggia, non sospende la festa, ma
ripropone l’invito allargandolo oltre ogni ragionevole limite e
manda i suoi servi nelle piazze e ai crocicchi delle strade a
radunare tutti quelli che trovano''.
''La
bontà di Dio non ha confini e non discrimina nessuno -ha
sottolineato-: per questo il banchetto dei doni del Signore è
universale, per tutti. A tutti è data la possibilità di rispondere
al suo invito, alla sua chiamata; nessuno ha il diritto di sentirsi
privilegiato o di rivendicare un’esclusiva'' e ha aggiunto prima di
terminare che ''siamo chiamati a dilatare la Chiesa alle dimensioni
del Regno di Dio. C'è soltanto una condizione: indossare l’abito
nuziale. Cioè testimoniare la carità verso Dio e verso il
prossimo''.
Nessun commento:
Posta un commento