Città
del Vaticano, 18 novembre 2013
(VIS). Alle 12:00 di ieri, domenica, il Santo Padre si è affacciato
alla finestra del suo studio per recitare l'Angelus con i fedeli
convenuti in Piazza San Pietro. La prima parte del discorso che Gesù
pronuncia a Gerusalemme sugli ultimi tempi è stato il tema della
meditazione del Papa prima della recita della preghiera mariana. Gesù
raccomanda agli apostoli di non lasciarsi ingannare dai falsi messia
e non lasciarsi paralizzare dalla paura, ma di vivere il tempo
dell'attesa come tempo della testimonianza e della perseveranza.
"Questo
discorso di Gesù è sempre attuale - ha ricordato il Pontefice -
anche per noi che viviamo nel XXI secolo. Egli ci ripete: 'Badate di
non lasciarvi ingannare. Molti infatti verranno nel mio nome'. È un
invito al discernimento, questa virtù cristiana di capire dove è lo
spirito del Signore e dove è il cattivo spirito. Anche oggi,
infatti, ci sono falsi 'salvatori', che tentano di sostituirsi a
Gesù: leader di questo mondo, santoni, anche stregoni, personaggi
che vogliono attirare a sé le menti e i cuori, specialmente dei
giovani. Gesù ci mette in guardia: 'Non andate dietro a loro!'”. E
il Signore ci aiuta anche a non avere paura: di fronte alle guerre,
alle rivoluzioni, ma anche alle calamità naturali, alle epidemie,
Gesù ci libera dal fatalismo e da false visioni apocalittiche. (...)
Ci ricorda che siamo totalmente nelle mani di Dio! Le avversità che
incontriamo per la nostra fede e la nostra adesione al Vangelo sono
occasioni di testimonianza; non devono allontanarci dal Signore, ma
spingerci ad abbandonarci ancora di più a Lui, alla forza del suo
Spirito e della sua grazia".
"In
questo momento penso, e pensiamo tutti. Facciamolo insieme: pensiamo
a tanti fratelli e sorelle cristiani, che soffrono persecuzioni a
causa della loro fede. Ce ne sono tanti. Forse molti di più dei
primi secoli. Gesù è con loro. Anche noi siamo uniti a loro con la
nostra preghiera e il nostro affetto. Anche abbiamo ammirazione per
il loro coraggio e la loro testimonianza. Sono i nostri fratelli e
sorelle, che in tante parti del mondo soffrono a causa dell'essere
fedeli a Gesù Cristo. Li salutiamo di cuore e con affetto.
"Alla
fine - ha sottolineato Papa Francesco - Gesù fa una promessa che è
garanzia di vittoria. 'Con la vostra perseveranza salverete la vostra
vita'. Quanta speranza in queste parole! Sono un richiamo alla
speranza e alla pazienza, al saper aspettare i frutti sicuri della
salvezza, confidando nel senso profondo della vita e della storia: le
prove e le difficoltà fanno parte di un disegno più grande; il
Signore, padrone della storia, conduce tutto al suo compimento.
Nonostante i disordini e le sciagure che turbano il mondo, il disegno
di bontà e di misericordia di Dio si compirà!".
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