Città
del Vaticano, 9 novembre 2013
(VIS). Questa mattina, nell'Aula Paolo VI, Il Papa ha ricevuto in
udienza i settemila partecipanti al pellegrinaggio dell'Unione
Nazionale Italiana trasporto ammalati a Lourdes e Santuari
internazionali (UNITALSI), l'associazione che da 110 anni si dedica
alle persone ammalate o in condizioni di fragilità. "Da 110
anni la vostra associazione - ha detto il Papa - si dedica alle
persone ammalate con uno stile tipicamente evangelico. Infatti, la
vostra opera non è assistenzialismo o filantropia, ma genuino
annuncio del Vangelo della carità e ministero della consolazione".
"Penso
ai tanti soci dell'UNITALSI (...): siete uomini e donne (...) che,
mossi dall’amore per Cristo e sull’esempio del Buon Samaritano,
di fronte alla sofferenza non voltate la faccia dall’altra parte.
(...) I poveri, anche i poveri di salute - ha affermato il Papa -
sono una ricchezza per la Chiesa; e voi dell’UNITALSI, insieme a
tante altre realtà ecclesiali, avete ricevuto il dono e l’impegno
di raccogliere questa ricchezza, per aiutare a valorizzarla, non solo
per la Chiesa stessa ma per tutta la società".
"Il
contesto culturale e sociale di oggi è piuttosto incline a
nascondere la fragilità fisica, a ritenerla soltanto come un
problema, che richiede rassegnazione e pietismo o alle volte scarto
delle persone. L’UNITALSI è chiamata ad essere segno profetico e
andare contro questa logica mondana, aiutando i sofferenti ad essere
protagonisti nella società, nella Chiesa e anche nella stessa
associazione. (...) Si tratta di valorizzare realmente la presenza e
la testimonianza delle persone fragili e sofferenti, non solo come
destinatari dell’opera evangelizzatrice, ma come soggetti attivi di
questa stessa azione apostolica".
Papa
Francesco ha invitato i malati presenti a non considerarsi "solo
oggetto di solidarietà e di carità", ma a sentirsi "inseriti
a pieno titolo nella vita e nella missione della Chiesa. Voi avete un
vostro posto, un ruolo specifico (...) in ogni ambito ecclesiale. La
vostra presenza (...) la vostra preghiera, l’offerta quotidiana
delle vostre sofferenze in unione a quelle di Gesù crocifisso per la
salvezza del mondo (...) sono una risorsa spirituale, un patrimonio
per ogni comunità cristiana. Non vergognatevi di essere un tesoro
prezioso della Chiesa!".
"L’esperienza
più forte che l’UNITALSI vive nel corso dell’anno è quella del
pellegrinaggio ai luoghi mariani, specialmente a Lourdes. Anche il
vostro stile apostolico e la vostra spiritualità fanno riferimento
alla Vergine Santa. Riscopritene le ragione più profonde! In
particolare, imitate la maternità di Maria, la cura materna che Lei
ha di ciascuno di noi". Il Papa ha ricordato a questo proposito
il miracolo delle Nozze di Cana, e l'intervento di Maria presso suo
Figlio perché l'acqua diventi vino, migliore di quello servito fino
ad allora.
"Questo
intervento di Maria presso il suo Figlio - ha concluso il Pontefice -
mostra la cura della Madre verso gli uomini. È una cura attenta ai
nostri bisogni più veri: Maria sa di che cosa abbiamo bisogno! Lei
si prende cura di noi, intercedendo presso Gesù e chiedendo per
ciascuno il dono del 'vino nuovo', cioè l’amore, la grazia che ci
salva".
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