Città
del Vaticano, 6 ottobre 2013 (VIS). Alle dodici di questa mattina
Papa Francesco si è affacciato alla finestra del suo studio per
recitare l'Angelus con i fedeli - oltre centomila - che gremivano
Piazza San Pietro e via della Conciliazione.
"Prima
di tutto - ha detto il Papa - voglio rendere grazie a Dio per la
giornata che ho vissuto ad Assisi, ieri l’altro. Pensate che era la
prima volta che mi recavo ad Assisi ed è stato un grande dono fare
questo pellegrinaggio proprio nella festa di san Francesco".
Successivamente
il Papa ha commentato il brano del Vangelo di oggi in cui gli
apostoli chiedono al Signore di accrescere la loro fede. "Mi
pare che tutti noi possiamo fare nostra questa invocazione. Anche noi
come gli Apostoli diciamo al Signore Gesù: 'Accresci in noi la
fede!'. Sì, Signore, la nostra fede è piccola, la nostra fede è
debole, fragile, ma te la offriamo così com’è, perché Tu la
faccia crescere".
"E
il Signore che cosa ci risponde? Risponde: 'Se aveste fede quanto un
granello di senape, potreste dire a questo gelso: 'Sradicati e vai a
piantarti nel mare', ed esso vi obbedirebbe'. Il seme della senape è
piccolissimo - ha detto il Papa - però Gesù dice che basta avere
una fede così, piccola, ma vera, sincera, per fare cose umanamente
impossibili, impensabili. Ed è vero! Tutti conosciamo persone
semplici, umili, ma con una fede fortissima, che davvero spostano le
montagne! Pensiamo, per esempio, a certe mamme e papà che affrontano
situazioni molto pesanti; o a certi malati, anche gravissimi, che
trasmettono serenità a chi li va a trovare. (...). Quanta gente tra
noi ha questa fede forte, umile, e che fa tanto bene!".
"In
questo mese di ottobre - ha proseguito il Papa - che è dedicato in
particolare alle missioni, pensiamo a tanti missionari, uomini e
donne, che per portare il Vangelo hanno superato ostacoli di ogni
tipo, hanno dato veramente la vita (...). Questo però riguarda
tutti: ognuno di noi, nella propria vita di ogni giorno, può dare
testimonianza a Cristo, con la forza di Dio, la forza della fede. La
fede piccolissima che noi abbiamo, ma che è forte! (...) E come
attingiamo questa forza? La attingiamo da Dio nella preghiera. La
preghiera è il respiro della fede: in un rapporto di fiducia, in un
rapporto di amore, non può mancare il dialogo, e la preghiera è il
dialogo dell’anima con Dio".
"Ottobre
è anche il mese del Rosario - ha ricordato il Santo Padre - e in
questa prima domenica è tradizione recitare la Supplica alla Madonna
di Pompei, la Beata Vergine Maria del Santo Rosario. Ci uniamo
spiritualmente a questo atto di fiducia nella nostra Madre, e
riceviamo dalle sue mani la corona del Rosario: il Rosario è una
scuola di preghiera, il Rosario è una scuola di fede!".
Dopo
l'Angelus il Papa ha ricordato la beatificazione, ieri, a Modena, di
Rolando Rivi, "un seminarista di quella terra, l’Emilia,
ucciso nel 1945, quando aveva 14 anni, in odio alla sua fede,
colpevole solo di indossare la veste talare in quel periodo di
violenza scatenata contro il clero, che alzava la voce a condannare
in nome di Dio gli eccidi dell’immediato dopoguerra. Ma la fede in
Gesù vince lo spirito del mondo! Rendiamo grazie a Dio per questo
giovane martire, eroico testimone del Vangelo".
"Vorrei
ricordare assieme a voi - ha concluso il Papa - le persone che hanno
perso la vita a Lampedusa, giovedì scorso. Preghiamo tutti in
silenzio per questi fratelli e sorelle nostri: donne, uomini,
bambini… Lasciamo piangere il nostro cuore. Preghiamo in silenzio".
E la folla si è unita al Papa in una preghiera silenziosa.
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