Città
del Vaticano, 13 settembre 2013
(VIS). Camminare, costruire e confessare. Il Papa ha indicato questo
itinerario - lo stesso che propose all'inizio del suo ministero - ai
partecipanti al pellegrinaggio dell'Ordine Equestre del Santo
Sepolcro di Gerusalemme a Roma in occasione dell'Anno della Fede, nel
corso dell'udienza di venerdì 13 settembre, tenutasi nell'Aula Paolo
VI.
L'esperienza
del pellegrinaggio, ha detto Papa Francesco spiegando il termine
camminare, è un grande simbolo della vita umana e cristiana.
"Ognuno di noi può essere 'errante' o 'pellegrino'. Il tempo
che viviamo vede molte persone 'erranti', perché prive di un ideale
di vita e spesso incapaci di dare senso alle vicende del mondo. Con
il segno del pellegrinaggio, voi mostrate la volontà di non essere
'erranti'. Il vostro cammino è nella storia, in un mondo in cui i
confini si allargano sempre di più, cadono molte barriere e i nostri
cammini sono legati in modo sempre più stretto a quello degli altri.
Siate testimoni del senso profondo, della luce che porta la fede;
sappiate conservare la grande ricchezza di valori, di sapienza del
passato, ma vivendo intensamente il presente, impegnandovi nell’oggi,
con lo sguardo verso il futuro, aprendo orizzonti di speranza con la
vostra opera per dare un volto più umano alla società".
"L’Ordine
Equestre del Santo Sepolcro di Gerusalemme ha una storia quasi
millenaria: il vostro è uno dei più antichi Ordini assistenziali,
caritativi tuttora attivi. (...) Costruire con la carità, con la
compassione, con l’amore" - ha detto Papa Francesco
sottolineando che: "il vostro pellegrinaggio ha anche una
finalità caritativa, in favore dei fratelli e sorelle della Terra
Santa, specialmente dei più bisognosi, di coloro che stanno vivendo
momenti di sofferenza, di tensione e di timore. E anche dei nostri
fratelli cristiani che soffrono tanto. A loro rivolgo con grande
affetto un saluto e un abbraccio, a tutti - cristiani e non cristiani
- assicurando la mia preghiera quotidiana".
"Il
vostro camminare per costruire nasce dal confessare in modo sempre
più profondo la fede, cresce dal continuo impegno di alimentare la
vostra vita spirituale, da una formazione permanente per una vita
cristiana sempre più autentica e coerente. Questo è un punto
importante per ciascuno di voi e per l’intero Ordine, (...) la
professione di fede e la testimonianza della carità sono
strettamente connesse e sono i punti qualificanti e di forza della
vostra azione".
"Un
vincolo antico - ha proseguito il Pontefice - vi lega al Santo
Sepolcro, memoria perenne di Cristo crocifisso che vi è stato
deposto e di Cristo risorto che ha vinto la morte. Gesù Cristo
crocifisso e risorto sia realmente il centro della vostra esistenza e
di ogni vostro progetto personale ed associativo. Credere nella
potenza redentrice della Croce e della Risurrezione, per offrire
speranza e pace. In modo particolare, la Terra di Gesù ne ha tanto
bisogno! La fede non allontana dalle responsabilità che tutti siamo
chiamati ad assumerci, ma al contrario provoca e spinge a un concreto
impegno in vista di una società migliore".
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