Città
del Vaticano, 4 settembre 2013
(VIS). Dopo la pausa estiva, Papa Francesco ha ripreso oggi le
udienze generali del mercoledì in una Piazza San Pietro gremita ed
ha scelto quale tema della catechesi la Giornata Mondiale della
Gioventù tenutasi a Rio de Janeiro, Brasile, (22-29 luglio), in un
continente "dove vive la maggior parte della Chiesa cattolica".
Nel
sintetizzare l'esperienza della GMG in Brasile il Papa ha proposto
tre parole: accoglienza, festa e missione, affermando che
l'accoglienza delle famiglie e delle parrocchie brasiliane "è
stata una delle caratteristiche più belle di questa GMG".
"Il
pellegrinaggio - ha detto Papa Francesco - comporta sempre dei
disagi, ma l’accoglienza aiuta a superarli e, anzi, li trasforma in
occasioni di conoscenza e di amicizia. Nascono legami che poi
rimangono, soprattutto nella preghiera. Anche così cresce la Chiesa
in tutto il mondo, come una rete di vere amicizie in Gesù Cristo,
una rete che mentre ti prende ti libera".
Nell'illustrare
la seconda parola, festa, Papa Francesco ha affermato che la GMG "è
sempre una festa, perché quando una città si riempie di ragazzi e
ragazze che girano per le strade con le bandiere di tutto il mondo,
salutandosi, abbracciandosi, questa è una vera festa. È
un segno per tutti, non solo per i credenti. Ma poi c’è la festa
più grande che è la festa della fede, quando insieme si loda il
Signore, si canta, si ascolta la Parola di Dio, (...) tutto questo è
il culmine della GMG, è il vero scopo di questo grande
pellegrinaggio, e lo si vive in modo particolare nella grande Veglia
del sabato sera e nella Messa finale. Ecco: questa è la festa
grande, la festa della fede e della fraternità, che inizia in questo
mondo e non avrà fine".
Un
terzo elemento, la missione, ha caratterizzato questo Giornata il cui
tema è stato: "Andate e fate discepoli tutti i popoli". "È
- ha sottolineato il Papa - il mandato di Cristo Risorto ai
suoi discepoli: 'Andate', uscite da voi stessi, (...) per portare la
luce e l’amore del Vangelo a tutti, fino alle estreme periferie
dell’esistenza! Ed è stato proprio questo mandato di Gesù che ho
affidato ai giovani che riempivano a perdita d’occhio la spiaggia
di Copacabana. Un luogo simbolico, la riva dell’oceano, che faceva
pensare alla riva del lago di Galilea. Sì, perché anche oggi il
Signore ripete: 'Andate…', e aggiunge: 'Io sono con voi, tutti i
giorni…'. (...) Anche un ragazzo, una ragazza, che agli occhi del
mondo conta poco o niente, agli occhi di Dio è un apostolo del
Regno, è una speranza per Dio!".
"A
tutti i giovani vorrei chiedere con forza, ma io non so se oggi in
Piazza ci sono giovani: ci sono giovani in Piazza? Ce ne sono alcuni!
Vorrei, a tutti voi, chiedere con forza: volete essere una speranza
per Dio? Volete essere una speranza per la Chiesa? [Giovani: "Sii"].
Volete essere una speranza per la Chiesa? [Giovani: "Sii"].
Un cuore giovane, che accoglie l'amore di Cristo, si trasforma in
speranza per gli altri, è una forza immensa! Ma voi, ragazzi e
ragazze, tutti i giovani, voi dovete trasformarci e trasformarvi in
speranza! Aprire le porte verso un mondo nuovo di speranza. Questo è
il vostro compito. Volete essere speranza per tutti noi? [Giovani:
"Sii"]. Pensiamo a che cosa significa quella moltitudine di
giovani che hanno incontrato Cristo risorto a Rio de Janeiro, e
portano il suo amore nella vita di tutti i giorni, lo vivono, lo
comunicano. Non vanno a finire sui giornali, perché non compiono
atti violenti, non fanno scandali, e dunque non fanno notizia. Ma, se
rimangono uniti a Gesù, costruiscono il suo Regno, costruiscono
fraternità, condivisione, opere di misericordia, sono una forza
potente per rendere il mondo più giusto e più bello, per
trasformarlo!".
"L’esperienza
della GMG - ha concluso il Pontefice - ci ricorda la vera grande
notizia della storia, la Buona Novella, anche se non appare nei
giornali e nella televisione: siamo amati da Dio, che è nostro Padre
e che ha inviato il suo Figlio Gesù per farsi vicino a ciascuno di
noi e salvarci. Ha inviato Gesù a salvarci, a perdonarci tutto,
perché Lui sempre perdona: Lui sempre perdona, perché è buono e
misericordioso. Ricordate: accoglienza, festa e missione. Tre
parole: accoglienza, festa e missione. Queste parole non siano solo
un ricordo di ciò che è avvenuto a Rio, ma siano anima della nostra
vita e di quella delle nostre comunità".
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