Città
del Vaticano, 2 maggio 2013
(VIS). L'importanza del lavoro, il mese di maggio tradizionalmente
dedicato alla Madonna e la contemplazione di Gesù, sull'esempio di
Giuseppe e di Maria, sono stati i temi centrali della prima catechesi
del mese di maggio che ha coinciso con la festa di San Giuseppe
Lavoratore.
Davanti
ad oltre 70.000 persone convenute in Piazza San Pietro per assistere
all'Udienza Generale, Papa Francesco ha spiegato che "Gesù
entra nella nostra storia, viene in mezzo a noi, nascendo da Maria
per opera di Dio, ma con la presenza di san Giuseppe, il padre legale
che lo custodisce e gli insegna anche il suo lavoro (...) il mestiere
del falegname, nella bottega di Nazaret, condividendo con lui
l’impegno, la fatica, la soddisfazione e anche le difficoltà di
ogni giorno. Questo ci richiama alla dignità e all’importanza del
lavoro. Il libro della Genesi narra che Dio creò l’uomo e la donna
affidando loro il compito di riempire la terra e soggiogarla, che non
significa sfruttarla, ma coltivarla e custodirla, averne cura con la
propria opera".
"Il
lavoro fa parte del piano di amore di Dio; noi siamo chiamati a
coltivare e custodire tutti i beni della creazione e in questo modo
partecipiamo all’opera della creazione! Il lavoro è un elemento
fondamentale per la dignità di una persona (...) ci rende simili a
Dio, che ha lavorato e lavora, agisce sempre; dà la capacità di
mantenere se stessi, la propria famiglia, di contribuire alla
crescita della propria Nazione. E qui - ha aggiunto il Pontefice -
penso alle difficoltà che, in vari Paesi, incontra oggi il mondo del
lavoro e dell’impresa; penso a quanti, e non solo giovani, sono
disoccupati, molte volte a causa di una concezione economicista della
società, che cerca il profitto egoista, al di fuori dei parametri
della giustizia sociale".
"Desidero
rivolgere a tutti l’invito alla solidarietà, e ai Responsabili
della cosa pubblica l’incoraggiamento a fare ogni sforzo per dare
nuovo slancio all’occupazione; questo significa preoccuparsi per la
dignità della persona; ma soprattutto vorrei dire di non perdere la
speranza; anche san Giuseppe ha avuto momenti difficili, ma non ha
mai perso la fiducia e ha saputo superarli, nella certezza che Dio
non ci abbandona".
"Aggiungo
una parola su un’altra particolare situazione di lavoro che mi
preoccupa: mi riferisco a quello che potremmo definire il 'lavoro
schiavo', il lavoro che schiavizza. Quante persone, in tutto il
mondo, sono vittime di questo tipo di schiavitù, in cui è la
persona che serve il lavoro, mentre deve essere il lavoro ad offrire
un servizio alle persone perché abbiano dignità. Chiedo ai fratelli
e sorelle nella fede e a tutti gli uomini e le donne di buona volontà
una decisa scelta contro la tratta delle persone, all’interno della
quale figura il 'lavoro schiavo'”.
Il
Papa ha poi fatto riferimento al secondo argomento della catechesi,
la centralità di Gesù:
"nel
silenzio dell’agire quotidiano, san Giuseppe, insieme a Maria,
hanno un solo centro comune di attenzione: Gesù. (...) Nei Vangeli,
san Luca sottolinea due volte l’atteggiamento di Maria, che è
anche quello di san Giuseppe: 'Custodiva tutte queste cose,
meditandole nel suo cuore'. Per ascoltare il Signore - ha detto il
Papa - bisogna imparare a contemplarlo, a percepire la sua presenza
costante nella nostra vita; bisogna fermarsi a dialogare con Lui,
dargli spazio con la preghiera. (...) Ricordiamoci di più del
Signore nelle nostre giornate!".
"E
in questo mese di maggio, vorrei richiamare all’importanza e alla
bellezza della preghiera del santo Rosario - ha proseguito Papa
Francesco ricordando che: "Recitando le Ave Maria, noi siamo
condotti a contemplare i misteri di Gesù, a riflettere cioè sui
momenti centrali della sua vita, perché, come per Maria e per san
Giuseppe, Egli sia il centro dei nostri pensieri, delle nostre
attenzioni e delle nostre azioni. Sarebbe bello se, soprattutto in
questo mese di maggio, si recitasse assieme in famiglia, con gli
amici, in Parrocchia, il santo Rosario o qualche preghiera a Gesù e
alla Vergine Maria! La preghiera fatta assieme è un momento prezioso
per rendere ancora più salda la vita familiare, l’amicizia!
Impariamo a pregare di più in famiglia e come famiglia!"
"Cari
fratelli e sorelle, chiediamo a san Giuseppe e alla Vergine Maria -
ha concluso il Pontefice - che ci insegnino ad essere fedeli ai
nostri impegni quotidiani, a vivere la nostra fede nelle azioni di
ogni giorno e a dare più spazio al Signore nella nostra vita, a
fermarci per contemplare il suo volto".
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