Città del Vaticano, 19 marzo 2013 (VIS).- Lo stemma
di Papa Francesco è lo stemma anteriore scelto fin dalla sua consacrazione
episcopale.
Lo scudo blu è
sormontato dai simboli della dignità pontificia, uguali a quelli
voluti dal predecessore Benedetto XVI (mitra collocata tra chiavi
decussate d’oro e d’argento, rilegate da un cordone rosso). In
alto, campeggia l’emblema dell’ordine di provenienza del Papa, la
Compagnia di Gesù: un sole raggiante e fiammeggiante caricato dalle
lettere, in rosso, IHS, monogramma di Cristo. La lettera H è
sormontata da una croce; in punta, i tre chiodi in nero. In basso, si
trovano la stella e il fiore di nardo. La stella, secondo l’antica
tradizione araldica, simboleggia la Vergine Maria, madre di Cristo e
della Chiesa; mentre il fiore di nardo indica San Giuseppe, patrono
della Chiesa universale. Nella tradizione iconografica ispanica,
infatti, San Giuseppe è raffigurato con un ramo di nardo in mano.
Ponendo nel suo scudo tali immagini, il Papa ha inteso esprimere la
propria particolare devozione verso la Vergine Santissima e San
Giuseppe.
Il motto
"Miserando atque eligendo" (Con sentimento di amore e lo
scelse), è tratto dalle Omelie di San Beda il Venerabile, a commento dell'episodio evangelico della vocazione di San Matteo.
Questa omelia riveste un significato particolare nella vita e
nell'itinerario spirituale del Papa. Infatti, nella festa di San
Matteo dell'anno 1953, il giovane Jorge Bergoglio sperimentò,
all’età di 17 anni, in un modo del tutto particolare, la presenza
amorosa di Dio nella sua vita. In seguito ad una confessione, si
sentì toccare il cuore ed avvertì la discesa della misericordia di
Dio, che con sguardo di tenero amore, lo chiamava alla vita
religiosa, sull'esempio di Sant'Ignazio di Loyola.
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