Città
del Vaticano, 18 marzo 2013
(VIS). Questa mattina, il Direttore della Sala Stampa della Santa
Sede, Padre Federico Lombardi, S.I., ha dedicato il consueto briefing
con i giornalisti a due temi in particolare: le prime udienze del
Papa Francesco e la Messa di inizio del Ministero Petrino del Vescovo
di Roma.
Padre
Lombardi ha informato che il Santo Padre è in questo momento a
pranzo con la Presidente dell'Argentina, Signora Cristina Fernández
Kirchner, che ha ricevuto questa mattina nella Casa Santa Marta "in
un incontro privato durato circa 20 minuti, per salutare
successivamente gli altri membri della Delegazione argentina".
Questa mattina alle 10:00, Papa Francesco ha avuto un incontro con il
Cardinale Segretario di Stato Tarcisio Bertone, e nel pomeriggio di
ieri, ha avuto due incontri molto cordiali con il Vescovo di Albano,
Marcello Semeraro e con il Padre Adolfo Nicolás Pachón, Preposto
Generale della Compagnia di Gesù.
La
Conferenza stampa è stata dedicata, soprattutto, a spiegare come si
svolgerà la Messa di inizio del Ministero Petrino del Vescovo di
Roma. "Questo è il nome giusto della cerimonia - ha detto Padre
Lombardi - non è intronizzazione, né inaugurazione. Il Papa è,
come Successore di Pietro, il Vescovo di Roma e la Chiesa di Roma,
presiede le altre nella carità. Inoltre la celebrazione presenta
molti simboli che ricordano il vincolo del Papa con San Pietro, quale
suo Successore, iniziando dal luogo, la Tomba e la Piazza, che,
secondo la tradizione, è il luogo del martirio di Pietro".
Il
Direttore della Sala Stampa della Santa Sede ha spiegato inoltre la
disposizione delle persone in Piazza San Pietro e sul Sagrato: "Sul
Sagrato a sinistra Arcivescovi e Vescovi (250 circa), ecclesiastici e
Delegazioni di altre Chiese e confessioni cristiane. Sul Sagrato a
destra le Delegazioni dei diversi Paesi guidate dai Capi di Stato,
ministri e così via. Nel Reparto San Pietro: (a destra), le
delegazioni delle altre religioni, ebrei e musulmani e altre
religioni; poi sacerdoti e seminaristi (1200); nel Reparto San Paolo:
(a sinistra) il Corpo diplomatico e altre autorità. Nel resto della
Piazza le persone in piedi, senza biglietti. Si prevede la
partecipazione di moltissime persone.
Il
Papa lascia alle 8:45-8:50 la Casa Santa Marta e inizia con la jeep
il giro fra la folla nella Piazza, nei vari reparti. Poi rientra
verso le 9:15 nella Sacrestia presso la Pietà, per indossare i
paramenti sacri. L'inizio della Messa è previsto alle 9:30.
La
celebrazione inizia con l'ingresso del Papa in Basilica che si reca
alla tomba di San Pietro, sotto l'altare centrale, mentre si odono
gli squilli delle trombe d'argento e il "Tu es Petrus". Il
Papa venera la Tomba di San Pietro insieme con i Patriarchi e gli
Arcivescovi Maggiori delle Chiese orientali cattoliche (sono 10, di
cui 4 Cardinali). Nei pressi della Tomba di San Pietro sono posti il
Pallio, l'Anello e l'Evangeliario.
Successivamente
il Santo Padre risale dalla Confessione al piano della Basilica e di
qui muove la processione. Si cantano le "Laudes Regiae" (il
Re è Cristo), con alcune invocazioni tratte dal documento del
Concilio Vaticano II "Lumen Gentium". Si invocano poi i
Santi, fra cui occorre notare in particolare, dopo gli Apostoli, i
molti Santi Romani Pontefici, fino al più recente San Pio X. "Si
pronuncia il nome soltanto dei Papi Santi, non dei Beati", ha
precisato Padre Lombardi. La processione fa il suo ingresso sul
sagrato della Basilica di San Pietro.
"Concelebrano
con Papa Francesco - ha informato Papa Lombardi - tutti i Cardinali
presenti a Roma, a cui si aggiungono i Patriarchi e Arcivescovi
maggiori orientali presenti (6), il Segretario del Collegio
Cardinalizio e due Padri Generali religiosi, quello dei Francescani
Minori, Padre José Rodríguez Carballo - che è Presidente
dell'Unione dei Generali - e quello dei Gesuiti, Padre Adolfo Nicolás
Pachón, che è Vicepresidente dell'Unione dei Generali, La
processione esce sul Sagrato. I concelebranti si dispongono dal lato
di sinistra, davanti agli ecclesiastici non alle Delegazioni di
autorità.
Prima
dell'inizio della Messa hanno luogo i riti specifici
dell'inaugurazione del Pontificato.
L'imposizione
del Pallio, posto sulle spalle, fatto di lana di agnelli e pecore,
ricorda il Buon Pastore che porta sulle spalle la pecora smarrita,
quello del Papa ha croci rosse, mentre quello dei Metropoliti ha
croci nere. È lo stesso che usava Benedetto XVI. "È imposto
dal Cardinale Protodiacono Jean-Louis Tauran e dopo l'imposizione vi
è una preghiera recitata dal Cardinale Protopresbitero Godfried
Danneels".
La
consegna dell'"Anello del Pescatore" (Pietro è l'Apostolo
pescatore: "pescatore di uomini") è fatta dal Cardinale
Decano, Primo dell'Ordine dei Vescovi, Cardinale Angelo Sodano.
"L'Anello ha l'immagine di San Pietro con le chiavi. Autore è
Enrico Manfrini. Era in possesso di Monsignor Macchi, Segretario di
Papa Paolo VI, e poi di Monsignor Ettore Malnati, che lo ha proposto
tramite il Cardinale Re. Il materiale è argento dorato.
"La
'obbedienza' è fatta da sei cardinali, due per ordine, fra i primi
dei presenti. Ricordiamo che tutti i Cardinali elettori l'hanno già
fatta nella Cappella Sistina alla fine del Conclave, e che tutti i
Cardinali hanno potuto incontrare il Papa nell'udienza successiva
nella Sala Clementina. Padre Lombardi ha precisato che in occasione
della "presa di possesso della Cattedrale di Roma - San Giovanni
in Laterano - che è la Cattedrale del Papa quale Vescovo di Roma -
si prevede che l'obbedienza venga prestata da rappresentanti delle
diverse componenti del popolo di Dio".
La
Messa è quella della Solennità di San Giuseppe. Con le sue letture
proprie (quindi non sono letture direttamente connesse al rito
dell'Inaugurazione del Pontificato). Il Vangelo è annunciato in
greco, come nelle solennità più grandi, per manifestare che la
Chiesa universale è composta dalle grandi tradizioni di Oriente e di
Occidente. "Il latino - ha detto Padre Lombardi - è già
abbondantemente presente nella altre orazioni e parti della Messa".
Il
Papa terrà l'omelia in italiano, ma "sappiamo che è nel suo
stile mantenersi libero di aggiungere considerazioni in modo
spontaneo".
"Si
prevede che la durata della celebrazione non sarà più di due ore.
Sempre per semplificare e non rendere il rito troppo lungo, non vi è
processione offertoriale. Le offerte eucaristiche vengono portate
all'altare dai ministranti che preparano l'altare. Non vi è
distribuzione della Comunione da parte del Papa, ma da parte dei
diaconi sul Sagrato e dei sacerdoti nei diversi Settori".
Riguardo
alla musica è da notare che all'ingresso del Papa in Basilica si
udranno squilli trombe di argento e il "Tu es Petrus".
Canto delle "Laudes Regiae" nella processione dalla Tomba
di San Pietro al Sagrato. Insieme di 14 Ottoni che suona in diversi
momenti della celebrazione. All'Offertorio: Mottetto "Tu es
pastor ovium - Tu sei il pastore delle pecore", composta da
Pierluigi da Palestrina proprio per l'Inaugurazione del Pontificato.
"Te Deum" finale a versetti alternati: gregoriano e melodia
di Da Vitoria. Non è prevista la recita dell'Angelus perché la
celebrazione si svolge di giorno feriale".
"Alla
fine della celebrazione il Papa, deposte le vesti liturgiche, andrà
davanti all'altare centrale della Basilica per salutare i Capi delle
Delegazioni ufficiali dei diversi Paesi, che passeranno davanti a
lui. Successivamente Papa Francesco si recherà alla Casa Santa Marta
per il pranzo. Alcune Delegazioni che si fermeranno a Roma potranno
incontrare il Segretario di Stato, Cardinale Tarcisio Bertone,
S.d.B., e il Segretario per i Rapporti con gli Stati, Arcivescovo
Dominique Mamberti, il mercoledì seguente (ad esempio la Presidente
del Brasile Signora Dilma Rousseff in vista della Giornata Mondiale
della Gioventù). Il Papa, come sappiamo, riceverà in udienza
mercoledì le Delegazioni delle Chiese e comunità cristiane e delle
altre religioni.
Le
Delegazioni principali finora previste:
Chiese
e confessioni cristiane: 33 Delegazioni, 14 Orientali; 10
occidentali, 3 organizzazioni cristiane; altri).
Segnaliamo
la presenza del Patriarca ecumenico Bartolomeo I; Catholikos armeno
di Etchmiadzin Karekin II; Metropolita Hilarion del Patriarcato di
Mosca. Molti Metropoliti, Arcivescovo anglicano di York, John Tucker
Mugabi Sentamu; il Segretario del Consiglio Ecumenico delle Chiese
Fyske Tveit, e così via.
Importante
Delegazione ebraica (16 membri: Comunità ebraica di Roma, Comitati
Ebraici internazionali; Gran Rabbinato di Israele; World Jewish
Congress; Anti-Defamation League). Saranno presenti anche Delegazioni
musulmana, buddista, sikh, jainista.
Hanno
annunciato la loro presenza Delegazioni di 132 Paesi di diversa
ampiezza e livello.
"Le
Delegazioni - ha informato Padre Lombardi - vengono a Roma in seguito
a 'informazione' sull'avvenimento inviata dalla Segreteria di Stato,
non vi sono 'inviti'. Tutti coloro che vogliono venire sono bene
accolti. Nessuno è privilegiato o rifiutato. L'ordine dipende dal
protocollo e dal livello della Delegazione. È importante che ciò
sia ben chiaro".
Le
delegazioni più significative sono quelle dell'Argentina, guidata
dalla Presidente Signora Cristina Fernández Kirchner e quella
italiana, guidata dal Presidente Giorgio Napolitano e dal Presidente
del Consiglio dei Ministri Mario Monti, con il Presidente del Senato,
della Camera e della Corte Costituzionale.
Assisteranno
6 Sovrani regnanti (Belgio, Monaco). 31 Capi di Stato (Austria,
Brasile, Cile, Messico, Canada, Polonia, Portogallo, Unione Europea).
3 Principi ereditari (Spagna, Olanda, Bahrein). 11 Capi di Governo
(Germania, Francia, il Vicepresidente degli Stati Uniti d'America) e
Delegazioni guidate da: First Ladies, Vicepresidenti, Viceprimi
Ministri, Presidente di Parlamento, Ministri, Ambasciatori, altre
personalità.
Infine
Padre Lombardi si è soffermato sullo scudo del nuovo Pontefice, che
è il suo stemma anteriore scelto fin dalla sua consacrazione
episcopale.
Lo
scudo blu è sormontato dai simboli della dignità pontificia, uguali
a quelli voluti dal predecessore Benedetto XVI (mitra collocata tra
chiavi decussate d’oro e d’argento, rilegate da un cordone
rosso). In alto, campeggia l’emblema dell’ordine di provenienza
del Papa, la Compagnia di Gesù: un sole raggiante e fiammeggiante
caricato dalle lettere, in rosso, IHS, monogramma di Cristo. La
lettera H è sormontata da una croce; in punta, i tre chiodi in nero.
In basso, si trovano la stella e il fiore di nardo. La stella,
secondo l’antica tradizione araldica, simboleggia la Vergine Maria,
madre di Cristo e della Chiesa; mentre il fiore di nardo indica San
Giuseppe, patrono della Chiesa universale. Nella tradizione
iconografica ispanica, infatti, San Giuseppe è raffigurato con un
ramo di nardo in mano. Ponendo nel suo scudo tali immagini, il Papa
ha inteso esprimere la propria particolare devozione verso la Vergine
Santissima e San Giuseppe.
Il
motto "Miserando atque eligendo" (Con sentimento di amore e
lo scelse), è tratto dalle Omelie di San Beda il Venerabile,
commentando l'episodio evangelico della vocazione di San Matteo.
Questa omelia rivesta un significato particolare nella vita e
nell'itinerario spirituale del Papa. Infatti, nella festa di San
Matteo dell'anno 1953, il giovane Jorge Bergoglio sperimentò,
all’età di 17 anni, in un modo del tutto particolare, la presenza
amorosa di Dio nella sua vita. In seguito ad una confessione, si
sentì toccare il cuore ed avvertì la discesa della misericordia di
Dio, che con sguardo di tenero amore, lo chiamava alla vita
religiosa, sull'esempio di Sant'Ignazio di Loyola.
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