Città
del Vaticano, 1o febbraio 2013 (VIS).- Benedetto XVI, come è solito
la domenica, si è affacciato alla finestra del suo studio per
pregare l'Angelus con i fedeli riuniti in Piazza San Pietro.
Il
Santo Padre ha commentato il Vangelo secondo Luca che presenta il
racconto della chiamata dei primi discepoli, “preceduta
dall’insegnamento di Gesù alla folla e da una pesca miracolosa”.
Mentre la folla si accalca sulla riva del lago di Genèsaret per
ascoltare Gesù, Egli vede Simone sfiduciato per non aver pescato
nulla tutta la notte. Dapprima gli chiede di poter salire sulla sua
barca per predicare alla gente stando a poca distanza dalla riva;
poi, finita la predicazione, gli comanda di uscire al largo con i
suoi compagni e di gettare le reti. Simone obbedisce, ed essi pescano
una quantità incredibile di pesci. In questo modo, l’evangelista
fa vedere come i primi discepoli seguirono Gesù fidandosi di Lui,
fondandosi sulla sua Parola, accompagnata anche da segni
prodigiosi... E’ la pedagogia della chiamata di Dio, che non guarda
tanto alle qualità degli eletti, ma alla loro fede, come quella di
Simone”.
“L’immagine
della pesca -ha spiegato il Papa- rimanda alla missione della
Chiesa... L’esperienza di Pietro, certamente singolare, è anche
rappresentativa della chiamata di ogni apostolo del Vangelo, che non
deve mai scoraggiarsi nell’annunciare Cristo a tutti gli uomini,
fino ai confini del mondo. Tuttavia, il testo odierno fa riflettere
sulla vocazione al sacerdozio e alla vita consacrata. Essa è opera
di Dio. L’uomo non è autore della propria vocazione, ma dà
risposta alla proposta divina; e la debolezza umana non deve far
paura se Dio chiama. Bisogna avere fiducia nella sua forza che agisce
proprio nella nostra povertà; bisogna confidare sempre più nella
potenza della sua misericordia, che trasforma e rinnova”
“Questa
Parola di Dio ravvivi anche in noi e nelle nostre comunità cristiane
il coraggio, la fiducia e lo slancio nell’annunciare e testimoniare
il Vangelo. Gli insuccessi e le difficoltà non inducano allo
scoraggiamento: a noi spetta gettare le reti con fede, il Signore fa
il resto”.
Dopo
l'angelus il Papa ha detto: “Oggi, vari Popoli dell’Estremo
Oriente festeggiano il capodanno lunare. Pace, armonia e
ringraziamento al Cielo sono i valori universali che si celebrano in
questa lieta circostanza e sono desiderati da tutti per costruire la
propria famiglia, la società e la nazione. Auguro che si possano
compiere per quei Popoli le aspirazioni di una vita felice e
prospera. Invio un saluto speciale ai cattolici di quei Paesi,
affinché in quest’Anno della fede si lascino guidare dalla
saggezza di Cristo”
“Domani,
memoria liturgica della Beata Vergine Maria di Lourdes, ricorrerà la
Giornata Mondiale del Malato. La celebrazione solenne avrà luogo nel
Santuario mariano di Altötting, in Baviera. Con la preghiera e con
l’affetto sono vicino a tutti i malati, e mi unisco spiritualmente
a quanti si raduneranno in quel Santuario, a me particolarmente
caro”, ha concluso.
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