Città
del Vaticano, 14 dicembre 2012
(VIS). Questa mattina presso la Sala Stampa della Santa Sede si è
tenuta la conferenza stampa di presentazione del Messaggio del Santo
Padre per la XLVI Giornata Mondiale della Pace che si celebra il 1°
gennaio, sul tema quest'anno: "Beati gli operatori di pace".
Alla conferenza stampa sono intervenuti il Cardinale Peter K.A.
Turkson, Presidente del Pontificio Consiglio della Giustizia e della
Pace ed il Monsignor Mario Toso, Segretario del medesimo Pontificio
Consiglio.
Il
Cardinale ha rilevato, come primo punto, "la concretezza del
Messaggio". "L'espressione evangelica del titolo può far
pensare ad un Messaggio di carattere piuttosto spirituale, per così
dire, teorico. Invece l'argomentazione del Papa è estremamente
aderente alla realtà. Constata un fatto, l'esistenza, in mezzo a
conflitti, tensioni e violenze, dell'esistenza di molteplici
operatori di pace; nella spiegazione della beatitudine evangelica
sottolinea come si tratti di una promessa che è certezza, in quanto
proviene da Dio, non legata al futuro, ma che già si realizza in
questa vita; indica chiaramente cosa devono fare gli operatori di
pace: promuovere la vita in pienezza, nella sua integralità, quindi
in tutte le dimensioni della persona umana; richiama l'attenzione sui
problemi più urgenti, la retta visione del matrimonio, il diritto
all'obiezione di coscienza, la libertà religiosa (...), la questione
del lavoro e della disoccupazione, la crisi alimentare, la crisi
finanziaria, il ruolo della famiglia nell'educazione".
In
un secondo punto il Cardinale Turkson ha sottolineato la "positività
del Messaggio" che "oltre ad aprire alla speranza, riflette
l'amore alla vita e alla vita in pienezza, per cui accanto ai temi
della difesa della vita, il Papa mette in luce quelli legati alla
giustizia, necessari per una vita degna, in pienezza, cioè nella
quale tutti abbiano la possibilità di sviluppare le proprie
potenzialità".
Un
terzo punto è "l'aspetto educativo-pedagogico del Messaggio. "È
questo un aspetto che sta sempre a cuore alla Chiesa la quale ha fra
i suoi compiti quello di 'formare le coscienze'. Sotto questo
aspetto, forte è il richiamo del Pontefice alla responsabilità
della varie istanze educative chiamate a formare classi dirigenti
adeguate e studiare modelli economici e finanziari nuovi. Ciò è
necessario per superare la fase particolarmente grave che sta vivendo
il mondo globalizzato, una fase di profonda cristi spirituale e
morale in cui sanguinosi sono ancora i conflitti e le molteplici
minacce di pace".
"Il
Messaggio di Benedetto XVI - ha affermato Monsignor Toso - è invito
ad essere operatori di pace a trecentosessanta gradi, tutelando ed
implementando tutti i diritti e doveri dell'uomo e delle comunità".
"Sintomatico
di questo modo di sentire e di vedere del Pontefice - ha continuato
Monsignor Toso - è il passaggio in cui egli, in un contesto di
recessione economica - provocata anche dalla crisi finanziaria
iniziata nel 2007 -, polemizzando con le ideologia del liberismo
radicale e della tecnocrazia secondo le quali sarebbe possibile lo
sviluppo senza il progresso sociale e democratico, invita a non
erodere i diritti sociali, tra i quali soprattutto il diritto al
lavoro. Questo è un diritto fondamentale, non marginale. Senza la
difesa e la promozione dei diritti sociali - lo insegnavano già
liberali, comunisti, socialisti e cattolici nel secolo scorso - non
si realizzano adeguatamente i diritti civili e politici. La stessa
democrazia sostanziale, sociale e partecipativa sarebbe messa a
repentaglio".
In
breve, il Messaggio è per la crescita di una famiglia umana che non
sia divisa tra gruppi e popoli a favore della vita e gruppi e popoli
che militano, invece, per la pace, senza tuttavia un'uguale
'passione' per la difesa della vita umana, dal suo sbocciare al suo
tramonto", ha concluso il Segretario del Pontificio Consiglio
della Giustizia e della Pace".
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