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lunedì 29 ottobre 2012

SINODO: SPERIMENTARE LA BELLEZZA DI ESSERE CHIESA OGGI

Città del Vaticano, 28 ottobre 2012 (VIS). Al termine della Santa Messa di chiusura della XIII Assemblea Generale Ordinaria del Sinodo dei Vescovi, il Santo Padre Benedetto XVI si è affacciato alla finestra del suo studio per recitare l’Angelus con i fedeli convenuti in Piazza San Pietro.

Il Papa ha dedicato le sue riflessioni al Sinodo dei Vescovi ed ha detto: "Per tre settimane ci siamo confrontati sulla realtà della nuova evangelizzazione per la trasmissione della fede cristiana: tutta la Chiesa era rappresentata e, dunque, coinvolta in questo impegno, che non mancherà di dare i suoi frutti, con la grazia del Signore. Prima di tutto però il Sinodo è sempre un momento di forte comunione ecclesiale, e per questo desidero insieme con tutti voi ringraziare Dio, che ancora una volta ci ha fatto sperimentare la bellezza di essere Chiesa, e di esserlo proprio oggi, in questo mondo così com’è, in mezzo a questa umanità con le sue fatiche e le sue speranze".

Riferendosi alla significativa coincidenza dell'Assemblea sinodale con il 50° anniversario dell'apertura del Concilio Vaticano II e l'inizio dell'Anno della fede, Benedetto XVI ha detto:
"Ripensare al Beato Giovanni XXIII, al Servo di Dio Paolo VI, alla stagione conciliare, è stato quanto mai favorevole, perché ci ha aiutato a riconoscere che la nuova evangelizzazione non è una nostra invenzione, ma è un dinamismo che si è sviluppato nella Chiesa in modo particolare dagli anni ‘50 del secolo scorso, quando apparve evidente che anche i Paesi di antica tradizione cristiana erano diventati, come si suol dire, 'terra di missione'. Così è emersa l’esigenza di un annuncio rinnovato del Vangelo nelle società secolarizzate, nella duplice certezza che, da una parte, è solo Lui, Gesù Cristo, la vera novità che risponde alle attese dell’uomo di ogni epoca, e dall’altra, che il suo messaggio chiede di essere trasmesso in modo adeguato nei mutati contesti sociali e culturali".

Le intense giornate di lavoro dei Padri sinodali hanno portato ad un "impegno per il rinnovamento spirituale della Chiesa stessa, per poter rinnovare spiritualmente il mondo secolarizzato; e questo rinnovamento verrà dalla riscoperta di Gesù Cristo, della sua verità e della sua grazia, del suo 'volto', così umano e insieme così divino, sul quale risplende il mistero trascendente di Dio".

Dopo l'Angelus il Papa ha lanciato un appello a favore di Cuba, Haiti, Giamaica e le Bahamas colpite nei giorni scorsi da un devastante uragano che si è abbattuto con particolare violenza sui paesi caraibici, causando numerose vittime, costringendo numerose persone a lasciare le proprie case. "Desidero assicurare la mia vicinanza - ha detto il Papa - e il mio ricordo a coloro che sono stati colpiti da questo disastro naturale, mentre invito tutti alla preghiera e alla solidarietà, per alleviare il dolore dei familiari delle vittime e offrire aiuto alle migliaia di danneggiati".

Il Santo Padre ha concluso il post Angelus ricordando le popolazioni di Basilicata e Calabria "che hanno subito un terremoto nei giorni scorsi".

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