Città del Vaticano, 16 maggio (VIS). Nel pomeriggio di oggi, nella Sala Clementina del Palazzo Apostolico, il Santo Padre ha assistito alla proiezione del film "Maria di Nazareth", una co-produzione RaiFiction, Lux Vide, BetaFilm, Tellux, Bayerischer Rundfunk, Telecinco Cinema, per la regia di Giacomo Campiotti.
Al termine della proiezione, il Papa ha tenuto un breve discorso notando che il film si incentra su tre figure femminili, Erodiade, Maria Maddalena e Maria di Nazareth, che incrociano le loro vite ma che fanno scelte profondamente diverse.
"Erodiade - ha detto il Santo Padre - rimane chiusa in se stessa, nel suo mondo, non riesce a sollevare lo sguardo per leggere i segni di Dio e non esce dal male. Maria Maddalena ha una vicenda più complessa: subisce il fascino di una vita facile, basata sulle cose, e usa vari mezzi per raggiungere i suoi scopi, fino al momento drammatico in cui è giudicata, è messa davanti alla sua vita e qui l’incontro con Gesù le apre il cuore, le cambia l’esistenza. Ma il centro è Maria di Nazareth, in Lei c’è la ricchezza di una vita che è stata un 'Eccomi' a Dio: è una madre che avrebbe il desiderio di tenere sempre con sé il proprio Figlio, ma sa che è di Dio; ha una fede e un amore così grandi da accettare che parta e compia la sua missione; è un ripetere 'Eccomi' a Dio dall’Annunciazione fino alla Croce".
"Tre esperienze - ha concluso il Papa - un paradigma di come si può impostare la vita: sull’egoismo, sulla chiusura in se stessi e sulle cose materiali, lasciandosi guidare dal male; oppure sul senso della presenza di un Dio che è venuto e rimane in mezzo a noi e che ci attende con bontà se sbagliamo e ci chiede di seguirlo, di fidarci di Lui. Maria di Nazareth è la donna dell’'Eccomi' pieno e totale alla volontà divina, e in questo 'Sì', ripetuto anche davanti al dolore della perdita del Figlio, trova la beatitudine piena e profonda".
Al termine della proiezione, il Papa ha tenuto un breve discorso notando che il film si incentra su tre figure femminili, Erodiade, Maria Maddalena e Maria di Nazareth, che incrociano le loro vite ma che fanno scelte profondamente diverse.
"Erodiade - ha detto il Santo Padre - rimane chiusa in se stessa, nel suo mondo, non riesce a sollevare lo sguardo per leggere i segni di Dio e non esce dal male. Maria Maddalena ha una vicenda più complessa: subisce il fascino di una vita facile, basata sulle cose, e usa vari mezzi per raggiungere i suoi scopi, fino al momento drammatico in cui è giudicata, è messa davanti alla sua vita e qui l’incontro con Gesù le apre il cuore, le cambia l’esistenza. Ma il centro è Maria di Nazareth, in Lei c’è la ricchezza di una vita che è stata un 'Eccomi' a Dio: è una madre che avrebbe il desiderio di tenere sempre con sé il proprio Figlio, ma sa che è di Dio; ha una fede e un amore così grandi da accettare che parta e compia la sua missione; è un ripetere 'Eccomi' a Dio dall’Annunciazione fino alla Croce".
"Tre esperienze - ha concluso il Papa - un paradigma di come si può impostare la vita: sull’egoismo, sulla chiusura in se stessi e sulle cose materiali, lasciandosi guidare dal male; oppure sul senso della presenza di un Dio che è venuto e rimane in mezzo a noi e che ci attende con bontà se sbagliamo e ci chiede di seguirlo, di fidarci di Lui. Maria di Nazareth è la donna dell’'Eccomi' pieno e totale alla volontà divina, e in questo 'Sì', ripetuto anche davanti al dolore della perdita del Figlio, trova la beatitudine piena e profonda".
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