CITTA' DEL VATICANO, 27 NOV. 2011 (VIS). Nelle riflessioni che precedono l’Angelus domenicale, Benedetto XVI ha ricordato che oggi inizia il Tempo di Avvento che apre il nuovo Anno liturgico. Nel Tempo di Avvento “si risveglia nei cuori l’attesa del ritorno di Cristo e la memoria della sua prima venuta, quando si spogliò della sua gloria divina per assumere la nostra carne mortale”.
Nel citare il Vangelo di oggi, il Papa ha detto che Gesù invita i discepoli a “vegliare”, sottolineando che si tratta di “un richiamo salutare a ricordarci che la vita non ha solo la dimensione terrena, ma è proiettata verso un ‘oltre’”.
“Anche Isaia, il profeta dell’Avvento, ci fa riflettere oggi con una preghiera accorata, rivolta a Dio a nome del popolo. Egli riconosce le mancanze della sua gente, e a un certo punto dice: ‘Nessuno invocava il tuo nome, nessuno si risvegliava per stringersi a te; perché tu avevi nascosto da noi il tuo volto, ci avevi messo in balìa della nostra iniquità’. Come non rimanere colpiti da questa descrizione? Sembra rispecchiare certi panorami del mondo post-moderno: le città dove la vita diventa anonima e orizzontale, dove Dio sembra assente e l’uomo l’unico padrone, come se fosse lui l’artefice e il regista di tutto: le costruzioni, il lavoro, l’economia, i trasporti, le scienze, la tecnica, tutto sembra dipendere solo dall’uomo. E a volte, in questo mondo che appare quasi perfetto, accadono cose sconvolgenti, o nella natura, o nella società, per cui noi pensiamo che Dio si sia come ritirato, ci abbia, per così dire, abbandonati a noi stessi”.
“In realtà, il vero ‘padrone’ del mondo non è l’uomo, ma Dio. Il Vangelo dice: ‘Vegliate dunque: voi non sapete quando il padrone di casa ritornerà, se alla sera o a mezzanotte o al canto del gallo o al mattino; fate in modo che, giungendo all’improvviso, non vi trovi addormentati’. Il Tempo di Avvento viene ogni anno a ricordarci questo, perché la nostra vita ritrovi il suo giusto orientamento, verso il volto di Dio. Il volto non di un ‘padrone’, ma di un Padre e di un Amico”, ha concluso Benedetto XVI.
Al termine della recita dell’Angelus, nel ricordare che: “Domani cominceranno a Durban, in Sud Africa, i lavori della Convenzione dell’ONU sui cambiamenti climatici e del Protocollo di Kyoto”. Il Papa ha affermato: “Auspico che tutti i membri della comunità internazionale concordino una risposta responsabile, credibile e solidale a questo preoccupante e complesso fenomeno, tenendo conto delle esigenze delle popolazioni più povere e delle generazioni future”.
ANG/ VIS 20111128 (430)
ANG/ VIS 20111128 (430)
Nessun commento:
Posta un commento