CITTA' DEL VATICANO, 23 MAG. 2011 (VIS). Questa mattina, nel contesto delle celebrazioni della memoria liturgica dei Santi Cirillo e Metodio, il Papa ha ricevuto in Vaticano il Signor George Ivanov, Presidente della Ex-Repubblica Jugoslava di Macedonia e successivamente la Signora Tsetska Tsacheva, Presidente del Parlamento della Bulgaria, con le rispettive Delegazioni.
Nell’udienza alla Delegazione della ex-Repubblica Jugoslava di Macedonia, il Santo Padre ha sottolineato che la vita di San Cirillo e Metodio “fu totalmente dedicata all’attività apostolica e l’intuizione divina di rendere comprensibile e accessibile il messaggio della Rivelazione alle popolazioni fu motivo di unità per tradizioni e culture differenti. Nell’accoglienza del disegno salvifico di Dio, i popoli possono ritrovare i fondamenti sui quali edificare civiltà e società pervase dallo spirito di riconciliazione e di convivenza pacifica. Non vi può essere unità reale senza il rispetto per la dignità di ogni persona umana e dei suoi diritti inalienabili”.
“Ai popoli europei, che si aprono in questi anni a nuove prospettive di cooperazione” – ha detto il Santo Padre rivolgendosi alla Delegazione della Repubblica di Bulgaria – “questi due grandi Santi ricordano che la loro unità sarà più salda se basata sulle comuni radici cristiane. Infatti, nella complessa storia dell'Europa, il Cristianesimo rappresenta un elemento centrale e qualificante. La fede cristiana ha plasmato la cultura del vecchio Continente e si è intrecciata in modo indissolubile con la sua storia, al punto che questa non sarebbe comprensibile se non si facesse riferimento alle vicende che hanno caratterizzato prima il grande periodo dell'evangelizzazione, e poi i lunghi secoli in cui il Cristianesimo ha assunto un ruolo sempre più rilevante. Risulta, pertanto, importante che l'Europa cresca anche nella dimensione spirituale, sulla scia della sua storia migliore. L'unità del Continente, che sta progressivamente maturando nelle coscienze e si sta definendo anche sul versante politico, rappresenta una prospettiva di grande speranza”.
AC/ VIS 20110523 (310)
“Ai popoli europei, che si aprono in questi anni a nuove prospettive di cooperazione” – ha detto il Santo Padre rivolgendosi alla Delegazione della Repubblica di Bulgaria – “questi due grandi Santi ricordano che la loro unità sarà più salda se basata sulle comuni radici cristiane. Infatti, nella complessa storia dell'Europa, il Cristianesimo rappresenta un elemento centrale e qualificante. La fede cristiana ha plasmato la cultura del vecchio Continente e si è intrecciata in modo indissolubile con la sua storia, al punto che questa non sarebbe comprensibile se non si facesse riferimento alle vicende che hanno caratterizzato prima il grande periodo dell'evangelizzazione, e poi i lunghi secoli in cui il Cristianesimo ha assunto un ruolo sempre più rilevante. Risulta, pertanto, importante che l'Europa cresca anche nella dimensione spirituale, sulla scia della sua storia migliore. L'unità del Continente, che sta progressivamente maturando nelle coscienze e si sta definendo anche sul versante politico, rappresenta una prospettiva di grande speranza”.
AC/ VIS 20110523 (310)
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