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lunedì 24 gennaio 2011

OPERATORI COMUNICAZIONE CATTOLICI: COERENZA VANGELO

CITTA' DEL VATICANO, 24 GEN. 2011 (VIS). Questa mattina, nella Sala Stampa della Santa Sede, ha avuto luogo la presentazione del Messaggio per la XLV Giornata Mondiale delle Comunicazioni Sociali, sul tema: “Verità, annuncio e autenticità di vita nell’era digitale”.
Giustifica
Alla Conferenza Stampa sono intervenuti l’Arcivescovo Claudio Maria Celli, Presidente del Pontificio Consiglio delle Comunicazioni Sociali, il Monsignor Paul Tighe, Segretario ed il Monsignor Giuseppe Antonio Scotti, Segretario Aggiunto del medesimo Pontificio Consiglio, con il Monsignor Angelo Scelzo, Sottosegretario del medesimo Dicastero.

“Il messaggio di quest’anno” – ha detto l’Arcivescovo Celli – “prende le mosse da un fatto oggi sempre più evidenze: è in atto una versa e vasta trasformazione culturale perché le nuove tecnologie non solo non stanno cambiando il modo di comunicare ma la comunicazione in se stessa”.

“Le nuove tecnologie” – ha proseguito l’Arcivescovo Celli – “offrono agli uomini grandi possibilità di incontro, superando i limiti dello spazio e della cultura di appartenenza, e creano la possibilità di dare adito a nuove amicizie nonostante gli inevitabili rischi”.

Il Presidente del Dicastero ha inoltre sottolineato che: “Le nuove possibilità relazioni offerte dalle moderne tecnologia mettono in risalto come oggi sia possibile non solo uno scambio di informazioni ma la stessa condivisione della visione del mondo, delle speranze e degli ideali”.

“Il Papa” – ha proseguito l’Arcivescovo Celli – “mette in collegamento tre aspetti umani importante della vita odierna: la comunicazione digitale, l’immagine di sé e la coerenza di vita. Le dinamiche comunicative nel mondo digitale suscitano nuovi modi di costruire la propria identità, ed è qui che avviene la chiamata del Santo Padre alla coerenza, all’autenticità”.

“Nel messaggio” – ha concluso l’Arcivescovo Celli – “si parla di uno ‘stile cristiano’ di presenza: è ciò che dà significato al titolo stesso del Messaggio, nel senso che la testimonianza di operatori cattolici non può esaurirsi nella semplice trattazione di temi religiosi, ma è chiamata a manifestarsi sul piano della concreta testimonianza personale. La coerenza di vita con il Vangelo è essa stessa una forma di annuncio; una comunicazione esplicita che rende credibile l’annuncio. Più che mai, l’esigenza di far conoscere il Vangelo nella sua integrità deve manifestarsi come un ’segno’ distintivo dell’era digitale”.
OP/ VIS 20110124 (360)

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