CITTA' DEL VATICANO, 23 SET. 2010 (VIS). Di seguito riportiamo il testo della lettera, resa pubblica oggi, che il Direttore della Sala Stampa della Santa Sede, Padre Federico Lombardi, S.I., ha inviato al quotidiano inglese “Financial Times”, sul caso IOR (Istituto per le Opere di Religione).
“Ieri lo IOR è tornato nelle cronache internazionali a motivo di una indagine, a sorpresa, della Procura di Roma”.
“Dato che l’attività dello IOR si svolge a livello internazionale e il suo Presidente è una personalità autorevole e ben nota nel mondo della finanza internazionale, è giusto dire una parola di chiarimento da parte mia, in qualità di responsabile dell’Ufficio stampa della Santa Sede, perché non si diffondano informazioni inesatte e non ne rimanga danneggiata l’attività dell’Istituto e il buon nome dei suoi dirigenti”.
“Lo IOR non è una banca nel senso comune del termine, è un istituto che amministra i beni delle istituzioni cattoliche che operano con finalità di apostolato religioso e di carità a livello internazionale, ed è situato nel territorio dello Stato della Città del Vaticano, cioè al di fuori della giurisdizione di sorveglianza delle diverse Banche nazionali”.
“Il suo status particolare fa sì che il suo inserimento nel sistema finanziario internazionale e nelle sue regole richieda una serie di accordi, in particolare alla luce delle nuove normative stabilite dalla Unione Europea per la prevenzione del terrorismo e del riciclaggio dei capitali, per stabilire le procedure necessarie affinché la Santa Sede sia inserita nella White List”.
“Proprio la garanzia assoluta di trasparenza delle attività dello IOR e il loro rispetto delle norme e procedure che permettano di inserire la Santa Sede nella White List è il compito a cui il Presidente dello IOR, prof. Gotti Tedeschi, si sta dedicando con grande impegno, per mandato esplicito delle massime autorità vaticane e del Consiglio di sorveglianza dell’Istituto, fin dal giorno della sua nomina. Sono perciò in corso intensi e fecondi contatti con la Banca d’Italia e con gli organismi internazionali competenti, OECD e GAFI”.
“Perciò la Segreteria di Stato vaticana, nel suo comunicato ufficiale di martedì, ha manifestato perplessità e meraviglia per una iniziativa di indagine della Procura di Roma, proprio mentre questo impegno e questi contatti sono in corso con la migliore buona volontà di arrivare rapidamente a soluzioni stabili”.
“La natura e lo scopo delle operazioni che sono oggetto di indagine potevano essere chiariti con estrema semplicità e rapidità, trattandosi di operazioni di tesoreria di cui è destinatario lo stesso Istituto su conti di sua pertinenza esistenti presso altri istituti di credito. L’inconveniente si è creato per un misunderstanding (che è in via di approfondimento) tra lo IOR e la banca cha aveva ricevuto l’ordine di trasferimento”.
“La Santa Sede ribadisce perciò, sia la sua totale fiducia nei dirigenti dello IOR, sia la volontà della piena trasparenza delle operazioni finanziarie da esso compiute, coerentemente con le procedure e norme richieste oggi dalla sicurezza e trasparenza delle operazioni nel campo della finanza internazionale”.
OP/ VIS 20100923 (510)
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