John Henry Newman, uno dei grandi intellettuali cristiani del secolo XIX, nacque nel 1801 a Londra. Alla ricerca di spiritualità fin dalla adolescenza, studiò teologia all’Università di Oxford, dove insegnò per un certo periodo e nel 1925 fu ordinato sacerdote della Chiesa Anglicana. Guidò il Movimento di Oxford che cercava le radici cattoliche della fede in Inghilterra. Nel 1842, mentre scriveva un “Saggio sullo Sviluppo della Dottrina Cristiana” maturò la sua conversione al cattolicesimo. Fu accolto nella Chiesa Cattolica nel 1845 e fu ordinato sacerdote il 1 giugno 1847 a Roma. Dopo l’ordinazione sacerdotale, incoraggiato da Papa Pio IX, fondò il primo Oratorio di San Filippo Neri in Inghilterra. Nel 1851 fu nominato Rettore dell’Università Cattolica di Dublino, carica che ricoprì fino al 1854. Papa Leone XIII lo creò Cardinale nel 1879. Morì nel 1890 nell’Oratorio di Edgbaston. Il processo di beatificazione ebbe inizio nel 1958. Nel luglio 2009 Benedetto XVI autorizzò il decreto sull’autenticità del miracolo attribuito all’intercessione del Venerabile Cardinale Newman per la guarigione del diacono Jack Sullivan, affetto da una grave infermità alla colonna vertebrale.
Il Santo Padre è giunto all’eliporto di Birmingham alle 9:30 e in automobile si è diretto a Cofton Park nella località di Rednal, nei pressi della Casa di vacanze dell’Oratorio dove fu sepolto il Cardinale Newman. In autovettura panoramica il Papa ha compiuto un giro tra la folla dei 70.000 fedeli dopo aver ricevuto il saluto dell’Arcivescovo di Birmingham, Monsignor Bernard Longley. Infine ha celebrato la Santa Messa di Beatificazione del Cardinale John Henry Newman.
“Questa domenica particolare” – ha ricordato il Papa nell’omelia – “segna un momento significativo nella vita della nazione britannica, poiché è il giorno prescelto per commemorare il 70mo anniversario della ‘Battle of Britain’. Per me, che ho vissuto e sofferto lungo i tenebrosi giorni del regime nazista in Germania, è profondamente commovente essere qui con voi in tale occasione, e ricordare quanti dei vostri concittadini hanno sacrificato la propria vita, resistendo coraggiosamente alle forze di quella ideologia maligna. (...) Settant’anni dopo, ricordiamo con vergogna ed orrore la spaventosa quantità di morte e distruzione che la guerra porta con sé al suo destarsi, e rinnoviamo il nostro proposito di agire per la pace e la riconciliazione in qualunque luogo in cui sorga la minaccia di conflitti”.
“Ma vi è un ulteriore, più gioiosa ragione” – ha aggiunto il Pontefice – “del perché questo è un giorno fausto per la Gran Bretagna, per le Midlands e per Birmingham. È il giorno che vede il Cardinale John Henry Newman formalmente elevato agli altari e dichiarato Beato”.
“L’Inghilterra ha una grande tradizione di Santi martiri, la cui coraggiosa testimonianza ha sostenuto ed ispirato la comunità cattolica locale per secoli. E tuttavia è giusto e conveniente che riconosciamo oggi la santità di un confessore, un figlio di questa Nazione che, pur non essendo chiamato a versare il proprio sangue per il Signore, gli ha tuttavia dato testimonianza eloquente nel corso di una vita lunga dedicata al ministero sacerdotale, specialmente alla predicazione, all’insegnamento e agli scritti. È degno di prendere il proprio posto in una lunga scia di Santi e Maestri di queste isole, san Beda, sant’Hilda, san Aelredo, il beato Duns Scoto solo per nominarne alcuni”.
“Il motto del Cardinale Newman, ‘Cor ad cor loquitur’, ‘il cuore parla al cuore’, ci permette di penetrare nella sua comprensione della vita cristiana come chiamata alla santità, sperimentata come l’intenso desiderio del cuore umano di entrare in intima comunione con il Cuore di Dio. Egli ci rammenta che la fedeltà alla preghiera ci trasforma gradualmente nell’immagine divina”.
“Il Vangelo odierno ci dice che nessuno può essere servo di due padroni (cfr Lc 16,13), e l’insegnamento del Beato John Henry sulla preghiera spiega come il fedele cristiano si sia posto in maniera definitiva al servizio dell’unico vero Maestro, il quale soltanto ha il diritto alla nostra devozione incondizionata (cfr Mt 23,10). Newman ci aiuta a comprendere cosa significhi questo nella nostra vita quotidiana: ci dice che il nostro divino Maestro ha assegnato un compito specifico a ciascuno di noi, un ‘servizio ben definito’, affidato unicamente ad ogni singolo”.
“Lo specifico servizio al quale il Beato John Henry Newman fu chiamato comportò l’applicazione del suo sottile intelletto e della sua prolifica penna a molti dei più urgenti ‘problemi del giorno’. Le sue intuizioni sulla relazione tra fede e ragione, sullo spazio vitale della religione rivelata nella società civilizzata, e sulla necessità di un approccio all’educazione ampiamente fondato e a lungo raggio, non furono soltanto di importanza profonda per l’Inghilterra vittoriana, ma continuano ancor oggi ad ispirare e ad illuminare molti in tutto il mondo”.
“Desidero rendere onore alla sua visione dell’educazione, che ha fatto così tanto per plasmare l’’ethos’ che è la forza sottostante alle scuole ed agli istituti universitari cattolici di oggi. Fermamente contrario ad ogni approccio riduttivo o utilitaristico, egli cercò di raggiungere un ambiente educativo nel quale la formazione intellettuale, la disciplina morale e l’impegno religioso procedessero assieme. Il progetto di fondare un’università cattolica in Irlanda gli diede l’opportunità di sviluppare le proprie idee su tale argomento e la raccolta di discorsi da lui pubblicati come ‘The Idea of a University’ contiene un ideale dal quale possono imparare quanti sono impegnati nella formazione accademica. (...) Oggi (...), prego che, mediante la sua intercessione ed il suo esempio, quanti sono impegnati nel compito dell’insegnamento e della catechesi siano ispirati ad un più grande sforzo dalla sua visione, che così chiaramente pone davanti a noi”.
“Egli visse” – ha ricordato infine Benedetto XVI – “quella visione profondamente umana del ministero sacerdotale nella devota cura per la gente di Birmingham durante gli anni spesi nell’Oratorio da lui fondato, visitando i malati ed i poveri, confortando i derelitti, prendendosi cura di quanti erano in prigione”.
“Non meraviglia che alla sua morte” – ha concluso il Papa – “molte migliaia di persone si posero in fila per le strade del luogo mentre il suo corpo veniva portato alla sepoltura a mezzo miglio da qui. Cento vent’anni dopo, grandi folle si sono nuovamente qui riunite per rallegrarsi del solenne riconoscimento della Chiesa per l’eccezionale santità di questo amatissimo padre di anime”.
Al termine della Santa Messa, il Papa ha recitato l’Angelus ed ha detto: “Sono lieto di inviare i miei saluti alla gente di Siviglia, dove, proprio ieri, è stata beatificata Madre Maria Purissima de la Cruz. Che la beata Maria sia di ispirazione per le giovani donne a seguire il suo esempio di amore totale a Dio e al prossimo”.
Infine il Papa ha ricordato che: “Quando il Beato John Henry Newman venne a vivere a Birmingham, diede il nome di ‘Maryvale’ alla sua prima casa. L’Oratorio da lui fondato è dedicato all’Immacolata Concezione della Beata Vergine. E l’Università Cattolica dell’Irlanda venne da lui posta sotto la protezione di Maria, ‘Sedes sapientiae’. In moltissimo modi egli visse il proprio ministero sacerdotale in spirito di devozione filiale alla Madre di Dio”.
Alle 12:40 il Papa ha lasciato Cofton Park per raggiungere in autovettura l’Oratorio di San Filippo Neri a Birmingham, luogo di residenza del Cardinale Newman dalla conversione fino alla morte avvenuta il 19 agosto 1890. Benedetto XVI ha visitato la camera del nuovo Beato trasformata in museo. Infine il Papa si è recato all’Oscott College di Birmingham per il pranzo.
PV-REGNO UNITO/ VIS 20100919 (1250)
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