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lunedì 19 luglio 2010

PAROLA DI DIO È ETERNA E DÀ SENSO NOSTRO AGIRE QUOTIDIANO

CITTA' DEL VATICANO, 18 LUG. 2010 (VIS). Alle ore 12:00 di questa mattina, il Papa si è affacciato al balcone del Cortile interno del Palazzo Apostolico di Castel Gandolfo, dove trascorre un periodo di riposo, per recitare l’Angelus con i fedeli e i pellegrini presenti.

Nell’introdurre la preghiera mariana, il Papa ha presentato alcune riflessioni sul Vangelo di questa domenica che narra la visita di Gesù a casa di Marta e Maria, sorelle di Lazzaro. La prima è indaffarata nel rendere l’ospitalità a Gesù e rimprovera la sorella che invece di aiutarla siede ai piedi del Signore e lo ascolta rapita.

Il Santo Padre, nel citare le parole del testo di San Luca: "Marta, Marta – e questo nome ripetuto esprime l’affetto –, tu ti affanni e ti agiti per molte cose, ma di una cosa sola c’è bisogno. Maria ha scelto la parte migliore, che non le sarà tolta" (10,41-42)”, spiega: “La parola di Cristo è chiarissima: nessun disprezzo per la vita attiva, né tanto meno per la generosa ospitalità; ma un richiamo netto al fatto che l’unica cosa veramente necessaria è un’altra: ascoltare la Parola del Signore; e il Signore in quel momento è lì, presente nella Persona di Gesù! Tutto il resto passerà e ci sarà tolto, ma la Parola di Dio è eterna e dà senso al nostro agire quotidiano”.

“Questa pagina di Vangelo è quanto mai intonata al tempo delle ferie” – ha detto il Papa – “perché richiama il fatto che la persona umana deve sì lavorare, impegnarsi nelle occupazioni domestiche e professionali, ma ha bisogno prima di tutto di Dio, che è luce interiore di Amore e di Verità. Senza amore, anche le attività più importanti perdono di valore, e non danno gioia. Senza un significato profondo, tutto il nostro fare si riduce ad attivismo sterile e disordinato”.

“E chi ci dà l’Amore e la Verità, se non Gesù Cristo? Impariamo dunque, fratelli, ad aiutarci gli uni gli altri, a collaborare, ma prima ancora a scegliere insieme la parte migliore, che è e sarà sempre il nostro bene più grande”.
ANG/ VIS 20100719 (360)

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