CITTA' DEL VATICANO, 13 DIC. 2009 (VIS). Questa mattina il Santo Padre Benedetto XVI si è recato in visita all'Hospice Fondazione Roma che fornisce assistenza gratuita a malati di cancro in fase terminale e a malati di Alzheimer e di Sclerosi Laterale Amiotrofica (SLA). La struttura sanitaria è nata per iniziativa del Circolo San Pietro e della Fondazione Cassa di Risparmio di Roma. In undici anni, i ricoverati dell'Hospice sono passati da tre a più di trenta.
"Sappiamo" - ha detto il Papa nel suo discorso - "come alcune gravi patologie producano inevitabilmente nei malati momenti di crisi, di smarrimento e un serio confronto con la propria situazione personale".
"I progressi nelle scienze mediche" - ha proseguito il Pontefice - "spesso offrono gli strumenti necessari ad affrontare questa sfida, almeno relativamente agli aspetti fisici. Tuttavia, non sempre è possibile trovare una cura per ogni malattia, e, di conseguenza, negli ospedali e nelle strutture sanitarie di tutto il mondo ci si imbatte sovente nella sofferenza di tanti fratelli e sorelle incurabili, e spesso in fase terminale".
"Oggi, la prevalente mentalità efficientistica" - ha ribadito il Papa - "tende spesso ad emarginare queste persone, ritenendole un peso ed un problema per la società. Chi ha il senso della dignità umana sa, invece, che esse vanno rispettate e sostenute mentre affrontano le difficoltà e la sofferenza legate alle loro condizioni di salute. (...) Tuttavia, accanto alle indispensabili cure cliniche, occorre offrire ai malati gesti concreti di amore, di vicinanza e di cristiana solidarietà per venire incontro al loro bisogno di comprensione, di conforto e di costante incoraggiamento".
"La Chiesa (...) attraverso i secoli, si è mostrata sempre come madre amorevole di coloro che soffrono nel corpo e nello spirito" - ha sottolineato Papa Benedetto XVI esortando "quanti, facendosi icone concrete del buon samaritano, che 'prova compassione e si prende cura del prossimo', offrono quotidianamente agli ospiti ed ai loro congiunti un'assistenza adeguata e attenta alle esigenze di ciascuno".
"Cari malati, cari familiari" - ha detto ancora il Papa - "Vi assicuro la mia preghiera, e vi invito a trovare in Gesù sostegno e conforto, per non perdere mai la fiducia e la speranza. La vostra malattia è una prova ben dolorosa e singolare, ma davanti al mistero di Dio, che ha assunto la nostra carne mortale, essa acquista il suo senso e diventa dono e occasione di santificazione".
"Quando la sofferenza e lo sconforto si fanno più forti, pensate che Cristo vi sta associando alla sua croce perché vuole dire attraverso voi una parola di amore a quanti hanno smarrito la strada della vita e, chiusi nel proprio vuoto egoismo, vivono nel peccato e nella lontananza da Dio. Infatti, le vostre condizioni di salute testimoniano che la vita vera non è qui, ma presso Dio".
"Il tempo dell'Avvento" - nel quale siamo immersi, ci parla della visita di Dio e ci invita a preparagli la strada. Alla luce della fede possiamo leggere nella malattia e nella sofferenza una particolare esperienza dell'Avvento, una visita di Dio che in modo misterioso viene incontro per liberare dalla solitudine e dal non-senso e trasformare il dolore in tempo di incontro con Lui, di speranza e di salvezza".
BXVI-VISITA MALATI/.../ROMA VIS 20091214 (540)
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