CITTA' DEL VATICANO, 14 NOV. 2009 (VIS). Questa mattina il Santo Padre Benedetto XVI ha ricevuto i Presuli della Conferenza Nazionale dei Vescovi del Brasile (Regione Sud 1, che comprende São Paulo), al termine della Visita "ad Limina Apostolorum".
"Il cuore del popolo brasiliano" - ha sottolineato il Papa all'inizio del suo discorso - "custodisce un grande sentimento religioso e nobili tradizioni, radicate nel cristianesimo, che trovano espressioni in manifestazioni religiose e civili, sentite e autentiche. È un ricco patrimonio di valori che vi impegnate a difendere (...) e a vivificare. Vi invito a perseguire questa costante opera e metodica di evangelizzazione, certi che la formazione autenticamente cristiana della coscienza è decisiva per una profonda vita di fede e anche per la maturità sociale ed il vero ed equilibrato benessere della comunità umana".
"Poiché una coscienza compiutamente formata comprende l'autentico bene dell'essere umano" - ha affermato il Santo Padre - "la Chiesa, specificando quale sia questo bene, illumina gli uomini e attraverso la vita cristiana si prodiga nell'educazione della loro coscienza. L'insegnamento della Chiesa, dovuto alla sua origine - Dio - al suo contenuto - la verità -, e al suo punto di riferimento - la coscienza - incontra una profonda e persuasiva eco nel cuore di tutti, credenti e non credenti".
"La questione della vita e della sua difesa e promozione non è soltanto prerogativa dei cristiani (...). Il 'popolo della vita' si rallegra di poter condividere il proprio impegno con altri di modo che esso sia ogni volta più numeroso e cresca la nuova cultura dell'amore e della solidarietà per il bene autentico della civiltà umana".
Benedetto XVI ha esortato i Presuli a parlare al "cuore del popolo" e a "unire le volontà (...) per far fronte alla crescente ondata di violenza e disprezzo della vita umana" che "da dono di Dio, accolta nell'intimità amorosa fra uomo e donna, viene ora considerata come mero prodotto umano".
Al riguardo il Papa ha citato l'Enciclica "Caritas in veritate" dove scrive: "'Campo primario e cruciale della lotta culturale tra l'assolutismo della tecnicità e la responsabilità morale dell'uomo è oggi quello della 'bioetica', in cui si gioca radicalmente la possibilità stessa di uno sviluppo umano integrale. Si tratta di un ambito delicatissimo e decisivo, in cui emerge con drammatica forza la questione fondamentale: se l'uomo si sia prodotto da se stesso e se egli dipenda da Dio. Le scoperte scientifiche in questo campo e le possibilità di intervento tecnico sembrano talmente avanzate da imporre la scelta tra le due razionalità: quella della ragione aperta alla trascendenza o quella della ragione chiusa nell'immanenza".
"La convinzione della retta ragione e la certezza della fede che la vita dell'essere umano, dal suo concepimento fino alla fine naturale, appartenga a Dio e non all'uomo" - ha ribadito il Pontefice - "le conferisce un carattere sacro e la dignità personale che suscita l'unica attitudine morale e giuridica corretta: quella del profondo rispetto".
"Non possiamo mai stancarci di appellarci alla coscienza" - ha detto infine il Santo Padre ai Vescovi - invitandoli ad adoperarsi per la causa di Dio "non con l'animo triste di colui che avverte le carenze e i pericoli, ma con la salda fiducia di coloro che sanno di poter contare sulla vittoria di Cristo".
AL/.../BRASILE VIS 20091116 (550)
"Il cuore del popolo brasiliano" - ha sottolineato il Papa all'inizio del suo discorso - "custodisce un grande sentimento religioso e nobili tradizioni, radicate nel cristianesimo, che trovano espressioni in manifestazioni religiose e civili, sentite e autentiche. È un ricco patrimonio di valori che vi impegnate a difendere (...) e a vivificare. Vi invito a perseguire questa costante opera e metodica di evangelizzazione, certi che la formazione autenticamente cristiana della coscienza è decisiva per una profonda vita di fede e anche per la maturità sociale ed il vero ed equilibrato benessere della comunità umana".
"Poiché una coscienza compiutamente formata comprende l'autentico bene dell'essere umano" - ha affermato il Santo Padre - "la Chiesa, specificando quale sia questo bene, illumina gli uomini e attraverso la vita cristiana si prodiga nell'educazione della loro coscienza. L'insegnamento della Chiesa, dovuto alla sua origine - Dio - al suo contenuto - la verità -, e al suo punto di riferimento - la coscienza - incontra una profonda e persuasiva eco nel cuore di tutti, credenti e non credenti".
"La questione della vita e della sua difesa e promozione non è soltanto prerogativa dei cristiani (...). Il 'popolo della vita' si rallegra di poter condividere il proprio impegno con altri di modo che esso sia ogni volta più numeroso e cresca la nuova cultura dell'amore e della solidarietà per il bene autentico della civiltà umana".
Benedetto XVI ha esortato i Presuli a parlare al "cuore del popolo" e a "unire le volontà (...) per far fronte alla crescente ondata di violenza e disprezzo della vita umana" che "da dono di Dio, accolta nell'intimità amorosa fra uomo e donna, viene ora considerata come mero prodotto umano".
Al riguardo il Papa ha citato l'Enciclica "Caritas in veritate" dove scrive: "'Campo primario e cruciale della lotta culturale tra l'assolutismo della tecnicità e la responsabilità morale dell'uomo è oggi quello della 'bioetica', in cui si gioca radicalmente la possibilità stessa di uno sviluppo umano integrale. Si tratta di un ambito delicatissimo e decisivo, in cui emerge con drammatica forza la questione fondamentale: se l'uomo si sia prodotto da se stesso e se egli dipenda da Dio. Le scoperte scientifiche in questo campo e le possibilità di intervento tecnico sembrano talmente avanzate da imporre la scelta tra le due razionalità: quella della ragione aperta alla trascendenza o quella della ragione chiusa nell'immanenza".
"La convinzione della retta ragione e la certezza della fede che la vita dell'essere umano, dal suo concepimento fino alla fine naturale, appartenga a Dio e non all'uomo" - ha ribadito il Pontefice - "le conferisce un carattere sacro e la dignità personale che suscita l'unica attitudine morale e giuridica corretta: quella del profondo rispetto".
"Non possiamo mai stancarci di appellarci alla coscienza" - ha detto infine il Santo Padre ai Vescovi - invitandoli ad adoperarsi per la causa di Dio "non con l'animo triste di colui che avverte le carenze e i pericoli, ma con la salda fiducia di coloro che sanno di poter contare sulla vittoria di Cristo".
AL/.../BRASILE VIS 20091116 (550)
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