CITTA' DEL VATICANO, 13 OTT. 2009 (VIS). La Tredicesima Congelazione Generale dell'Assemblea Speciale per l'Africa del Sinodo dei Vescovi, si è tenuta questa mattina. Erano presenti 220 Padri Sinodali. Presidente Delegato di turno, è stato il Cardinale Francis Arinze, Prefetto emerito della Congregazione per il Culto Divino e la Disciplina dei Sacramenti.
Di seguito riportiamo estratti di alcuni interventi:
VESCOVO ERNESTO MAGUENGUE, DI PEMBA, (MOZAMBICO). "La principale ricchezza del continente è costituita dalla sua popolazione, soprattutto dai giovani, dagli adolescenti e dai bambini. Africa è un continente con una popolazione che ha una predominanza dei più giovani del mondo. (...) Molti giovani sono indotti a praticare la violenza, la prostituzione, il traffico e il consumo di droga, il crimine organizzato, i conflitti etnici, tribali; il fondamentalismo religioso e le sette sataniche. (...) Alla luce di tutto ciò suggerisco: da parte dell'Assemblea sinodale un messaggio di fiducia e di incoraggiamento dei giovani, gli adolescenti e i bambini; (...) denunciare come una delle ingiustizie più offensive sia l'emarginazione e la violenza dei diritti dei piccoli; la necessità dell'educazione e della formazione integrale dei giovani; rivedere i contenuti e i metodi della catechesi, i rispettivi catechismi (...) che includano la dottrina sociale della Chiesa, una formazione della coscienza critica".
VESCOVO SERVILIEN NZAKAMWITA, DI BYUMBA (RWANDA). "La Chiesa in Rwanda, nella sua pastorale di riconciliazione della giustizia e della pace dopo gli avvenimenti disgraziati del genocidio dei tutsi e altre vittime di guerra dopo le sfide che è stato necessario affrontare e che in parte sono state superate, è convinta che l'opera della riconciliazione è iniziativa di Dio. (...) La Commissione Giustizia e Pace, con la collaborazione di altre commissioni e altri settori della pastorale, ha seguito questo processo di riconciliazione attraverso programmi variati dell'educazione ai valori e alla formazione di agenti di riconciliazione mediante tecniche appropriate. (...) In questa pastorale, la Chiesa cattolica (...) collabora strettamente con altre confessioni religiose e con le istituzioni pubbliche e private, lavorando sul tema della riconciliazione post-genocidio".
ARCIVESCOVO EDWARD TAMBA CHARLES, DI FREETOWN AND BO (SIERRA LEONE). "Le multi nazionali dell'industria estrattive causano tanta ingiustizia in Africa che le Chiese non possono più a lungo tacere su questo problema. Nel loro desiderio di sfruttare le ricchezze naturali e le risorse minerali, le compagnie possono fare qualunque cosa, anche fomentare conflitti inter-etnici, vendere armi e munizioni e rovesciare i governi legittimamente eletti. Le regioni del Delta in Nigeria, ricche di petrolio e le regioni orientali e le regioni meridionali della Repubblica Democratica del Congo sono esempi evidenti di ciò. Confrontati da tali forze ostili, molte Chiese locali non possono fare molto per assicurare che le compagnie accettano la loro responsabilità. Perciò faccio appello alle Chiese locali e le Conferenze Episcopali delle regioni colpite intervengano per assicurare che gli Stati Africani e le loro popolazioni beneficiano dalle loro risorse. Faccio appello alle Chiese locali dalle quali procedono quelle multinazionali, perché intervengano a favore dell'Africa e delle sue popolazioni. In nome di Dio e delle nostra comunione ecclesiale, noi vi appelliamo a voi per aiutarci a fermare le loro ingiustizie contro la nostra gente".
PADRE JAN GEERITS, S.D.S., AMMINISTRATORE APOSTOLICO DELL'AMMINISTRAZIONE APOSTOLICA DELLE COMORE (UNIONE DELLE COMORE) "E' certo che ci sono barriere e limiti nella missione evangelizzatrice nelle Comore (...) Già che siamo una minoranza esiste il pericolo reale che le nostre piccole comunità cattoliche (...). Obbligati a non poter evangelizzare con la voce e con la parola, niente ci impedisce d parlare con le mani, vale a dire, servire la popolazione con tutta l'umiltà mediante opere di carità (...) Ogni persona è unica e ha la facoltà di eleggere liberamente di essere (o non essere) l'immagine del suo Creatore. Dio ci invita (...) a dire sempre di sì, ma sempre con pazienza che va al di là di noi stessi, senza obbligare mai le sue creature. (...) Per questo è una ingiustizia obbligare il tuo prossimo ad essere musulmano e negare il saluto a priori a tutti quelli che non seguono l'Islam. Una ingiustizia come questa non può arrivare mai alla riconciliazione e alla pace profonda con i musulmani e alcune volte i suoi leader e i suoi fedeli dovranno riconoscere che un errore intellettuale e confessionale perché questo muro di separazione si sbricioli finalmente, come altri si sono sbriciolati in passato".
ARCIVESCOVO LIBORIUS NDUMBUTI NASHENDA, O.M.I., DI WINDHOEK, PRESIDENTE DELLA CONFERENZA DEI VESCOVI CATTOLICI (NAMIBIA). "La Namibia gode essenzialmente di stabilità politica ed economica, ma la Chiesa è sempre chiamata ad una vigilanza attenta e profetica sui temi della riconciliazione, giustizia e pace. (...) Abbiamo posto a punto due progetti che condivido con voi . 1) Abbiamo chiesto al clero, ai religiosi e laici che animano tanto i fedeli come le persone di buona volontà ad esercitare il loro diritto democratico al voto per scegliere i suoi futuri leader e i buoni servitori (...) e coloro che lottano contro la corruzione. Abbiamo trovato tutti i partiti politici chiedendo che riprendano il principio delle democrazie nelle sue campagne con spirito di tolleranza e vicendevole rispetto per mantenere la pace che abbiamo raggiunto a caro prezzo (...) affermando al tempo stesso che in qualsiasi competizione c'è un vincitore e un perdente e che quest'ultimo deve poter perdere di buon grado. 2) Abbiamo istituito un ministero speciale per le lavoratrici del sesso - prostituzione - "perché abbiamo un sacerdote con questo carisma. In molti casi, queste lavoratrici del sesso, dei quali 80% sono contagiate dal virus HIV/SIDA sono obbligate a questo tipo di vita per la povertà e di essi abusano sessualmente persone ricche".
PADRE ZEFERINO ZECA MARTINS S.V.D., PROVINCIA DI ANGOLA DELLA SOCIETA' DEL VERBO DIVINO (ANGOLA). "Vorrei far riferimento ai lavoratori cinesi che sono in tutta l'Africa. Certamente per lo Stato cinese sono lavoratori inviati alla frontiera per l'aumento dell'egemonia nel panorama economica mondiale. Per i nostri Stati che li accolgono non sono altro che manodopera necessaria per una rapida ricostruzione delle infrastrutture distrutte dalla guerra. (...) Propongo, di conseguenza, che le conferenze episcopali con le diocesi dove si esercita una pastorale migrante, si elabori un programma pastorale per l'approssimazione del Vangelo di Cristo per i lavoratori cinesi e non solo nei paesi africani.
SE/TREDICESIMA CONGREGAZIONE/... VIS 20091013 (1000)
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