CITTA' DEL VATICANO, 9 OTT. 2009 (VIS). Il Santo Padre ha assistito nel pomeriggio ieri, nell'Auditorium di Via della Conciliazione a Roma, al concerto "Giovani contro la Guerra" dell'InterRegionales JugendsinfonieOrchester (IRO), Direttore d'orchestra Jochem Hochstenbach. Musiche di Gustav Mahler e Felix Mendelssohn-Bartholdy; testi di Johann Wolfgang von Goethe, Heinrich Heine, Paul Celan, Berthold Brecht e due poesie scritte da bambini internati a Theresienstadt, lette da Michelle Breedt e Klaus Maria Brandauer
Il concerto è stato organizzato dal Pontificio Consiglio per la promozione dell'Unità dei Cristiani, dalla Commissione per le Relazioni Religiose con l'Ebraismo, dall'Ambasciata di Germania presso la Santa Sede e dall'Europäisches KulturForum Mainau e.V., nell'ambito del 70° anniversario dell'inizio della Seconda Guerra Mondiale.
Al termine del concerto, il Santo Padre ha espresso la sua gioia per aver potuto assistere al concerto (...). "Utilizzando l'universale linguaggio della musica, questa iniziativa vuole incoraggiare i giovani a costruire insieme il futuro del mondo, ispirandosi ai valori della pace e della fratellanza tra gli uomini".
"Questa sera torna alla nostra memoria" - ha proseguito il Pontefice - "la tragedia della seconda guerra mondiale, dolorosa pagina di storia intrisa di violenza e di disumanità, che ha causato la morte di milioni di persone, lasciando i vincitori divisi e l'Europa da ricostruire. La guerra, voluta dal nazionalsocialismo, ha colpito tante popolazioni innocenti dell'Europa e di altri Continenti, mentre, con il dramma della 'shoah', ha ferito soprattutto il popolo ebreo, oggetto di uno sterminio programmato. Eppure non mancarono gli inviti alla ragionevolezza e alla pace elevatisi da molte parti. Qui a Roma risuonò accorata la voce del mio venerato Predecessore Pio XII. Nel radiomessaggio del 24 agosto del 1939 - proprio nella imminenza dello scoppio della guerra - proclamò con decisione: 'nulla è perduto con la pace. Tutto può esserlo con la guerra'. Nessuno purtroppo riuscì a fermare quell'immane catastrofe: prevalse inesorabile la logica dell'egoismo e della violenza. Ricordare quei tristi eventi sia monito, soprattutto per le nuove generazioni, a non cedere mai più alla tentazione della guerra".
"Quest'anno commemoriamo un altro significativo anniversario" - ha detto ancora il Papa - "i venti anni dalla caduta del muro di Berlino, simbolo eloquente della fine dei regimi totalitari comunisti dell'Est europeo. (...) L'Europa, il mondo intero hanno sete di libertà e di pace! Occorre costruire insieme la vera civiltà, che non sia basata sulla forza, ma sia 'frutto della vittoria su noi stessi, sulle potenze dell'ingiustizia, dell'egoismo e dell'odio, che possono giungere sino a sfigurare l'uomo'. Il movimento ecumenico, che ha trovato nella seconda guerra mondiale un catalizzatore (...), può contribuire a costruirla, operando insieme agli ebrei e a tutti i credenti. Ci benedica Iddio e conceda all'umanità il dono della sua pace.
BXVI-CONCERTO/GUERRA MONDIALE/... VIS 20091009 (460)
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