CITTA' DEL VATICANO, 21 GIU. 2009 (VIS). Alle 8:30 di questa mattina il Santo Padre è partito dall’aeroporto romano di Ciampino – non in elicottero come previsto, a causa delle avverse condizioni atmosferiche, ma in aereo – ed ha raggiunto lo scalo militare di Amendola (Foggia). Successivamente si è recato in automobile a San Giovanni Rotondo dove è stato accolto dalle Autorità politiche, civili ed ecclesiastiche.
Alle 10:00 Benedetto XVI ha raggiunto in auto il sagrato del Santuario di Santa Maria delle Grazie, dove è stato accolto da Fra Mauro Jöhri, Ministro Generale dell’Ordine Francescano dei Frati Minori Cappuccini, e da altri religiosi del medesimo Ordine. Dopo l’Adorazione del Santissimo Sacramento, il Papa è salito al primo piano del Convento per una breve visita della cella n. 1, dove è morto Padre Pio da Pietrelcina. Quindi è sceso nella cripta del Santuario per venerare le spoglie mortali di San Pio.
Alle ore 10:30, sul sagrato della chiesa di San Pio da Pietrelcina il Santo Padre Benedetto XVI ha presieduto la Concelebrazione eucaristica.
“Autentico seguace di San Francesco d’Assisi” – ha detto il Papa nell’omelia – “fece propria, come il Poverello, l’esperienza dell’apostolo Paolo, così come egli la descrive nelle sue Lettere: ‘Sono stato crocifisso con Cristo, e non vivo più io, ma Cristo vive in me’ (Gal 2,20) (...). Questo non significa alienazione, perdita della personalità (...). Padre Pio conservò i propri doni naturali, e anche il proprio temperamento ma offrì ogni cosa a Dio, che ha potuto servirsene liberamente per prolungare l’opera di Cristo: annunciare il Vangelo, rimettere i peccati e guarire i malati nel corpo e nello spirito”.
“Le più grandi ‘tempeste’ che lo minacciavano erano gli assalti del diavolo, dai quali egli si difese con ‘l’armatura di Dio’, con ‘lo scudo della fede’ e ‘la spada dello Spirito, che è la parola di Dio’ (Ef 6,11.16.17). Rimanendo unito a Gesù, egli ha avuto sempre di mira la profondità del dramma umano, e per questo si è offerto e ha offerto le sue tante sofferenze, ed ha saputo spendersi per la cura ed il sollievo dei malati, segno privilegiato della misericordia di Dio (...). Guidare le anime e alleviare la sofferenza: così si può riassumere la missione di san Pio da Pietrelcina”.
“Cari amici, Frati Minori Cappuccini, membri dei Gruppi di preghiera e fedeli tutti di San Giovanni Rotondo, voi siete gli eredi di Padre Pio e l’eredità che vi ha lasciato è la santità. (...). Questa era sempre la sua prima preoccupazione, la sua ansia sacerdotale e paterna: che le persone ritornassero a Dio, che potessero sperimentare la sua misericordia e, interiormente rinnovate, riscoprissero la bellezza e la gioia di essere cristiani, di vivere in comunione con Gesù, di appartenere alla sua Chiesa e praticare il Vangelo”.
“Padre Pio attirava sulla via della santità con la sua stessa testimonianza, indicando con l’esempio il ‘binario’ che ad essa conduce: la preghiera e la carità. Prima di tutto la preghiera. (...). Le sue giornate erano un rosario vissuto, cioè una continua meditazione e assimilazione dei misteri di Cristo in unione spirituale con la Vergine Maria. Si spiega così la singolare compresenza in lui di doni soprannaturali e di concretezza umana. E tutto aveva il suo culmine nella celebrazione della Santa Messa (...). Dalla preghiera, come da fonte sempre viva, sgorgava la carità. L’amore che egli portava nel cuore e trasmetteva agli altri era pieno di tenerezza, sempre attento alle situazioni reali delle persone e delle famiglie. Specialmente verso i malati e i sofferenti nutriva la predilezione del Cuore di Cristo, e proprio da questa ha preso origine e forma il progetto di una grande opera dedicata al ‘sollievo della sofferenza’. Non si può capire né interpretare adeguatamente tale istituzione se la si scinde dalla sua fonte ispiratrice, che è la carità evangelica, animata a sua volta dalla preghiera”.
“I rischi dell’attivismo e della secolarizzazione sono sempre presenti” – ha sottolineato il Santo Padre – “Molti di voi, religiosi, religiose e laici, siete talmente presi dalle mille incombenze richieste dal servizio ai pellegrini, oppure ai malati nell’ospedale, da correre il rischio di trascurare la cosa veramente necessaria: ascoltare Cristo per compiere la volontà di Dio. Quando vi accorgete che siete vicini a correre questo rischio, guardate a Padre Pio: al suo esempio, alle sue sofferenze; e invocate la sua intercessione, perché vi ottenga dal Signore la luce e la forza di cui avete bisogno per proseguire la sua stessa missione intrisa di amore per Dio e di carità fraterna”.
PV-ITALIA/MESSA/SAN GIOVANNI ROTONDO VIS 20090622 (760)Alle 10:00 Benedetto XVI ha raggiunto in auto il sagrato del Santuario di Santa Maria delle Grazie, dove è stato accolto da Fra Mauro Jöhri, Ministro Generale dell’Ordine Francescano dei Frati Minori Cappuccini, e da altri religiosi del medesimo Ordine. Dopo l’Adorazione del Santissimo Sacramento, il Papa è salito al primo piano del Convento per una breve visita della cella n. 1, dove è morto Padre Pio da Pietrelcina. Quindi è sceso nella cripta del Santuario per venerare le spoglie mortali di San Pio.
Alle ore 10:30, sul sagrato della chiesa di San Pio da Pietrelcina il Santo Padre Benedetto XVI ha presieduto la Concelebrazione eucaristica.
“Autentico seguace di San Francesco d’Assisi” – ha detto il Papa nell’omelia – “fece propria, come il Poverello, l’esperienza dell’apostolo Paolo, così come egli la descrive nelle sue Lettere: ‘Sono stato crocifisso con Cristo, e non vivo più io, ma Cristo vive in me’ (Gal 2,20) (...). Questo non significa alienazione, perdita della personalità (...). Padre Pio conservò i propri doni naturali, e anche il proprio temperamento ma offrì ogni cosa a Dio, che ha potuto servirsene liberamente per prolungare l’opera di Cristo: annunciare il Vangelo, rimettere i peccati e guarire i malati nel corpo e nello spirito”.
“Le più grandi ‘tempeste’ che lo minacciavano erano gli assalti del diavolo, dai quali egli si difese con ‘l’armatura di Dio’, con ‘lo scudo della fede’ e ‘la spada dello Spirito, che è la parola di Dio’ (Ef 6,11.16.17). Rimanendo unito a Gesù, egli ha avuto sempre di mira la profondità del dramma umano, e per questo si è offerto e ha offerto le sue tante sofferenze, ed ha saputo spendersi per la cura ed il sollievo dei malati, segno privilegiato della misericordia di Dio (...). Guidare le anime e alleviare la sofferenza: così si può riassumere la missione di san Pio da Pietrelcina”.
“Cari amici, Frati Minori Cappuccini, membri dei Gruppi di preghiera e fedeli tutti di San Giovanni Rotondo, voi siete gli eredi di Padre Pio e l’eredità che vi ha lasciato è la santità. (...). Questa era sempre la sua prima preoccupazione, la sua ansia sacerdotale e paterna: che le persone ritornassero a Dio, che potessero sperimentare la sua misericordia e, interiormente rinnovate, riscoprissero la bellezza e la gioia di essere cristiani, di vivere in comunione con Gesù, di appartenere alla sua Chiesa e praticare il Vangelo”.
“Padre Pio attirava sulla via della santità con la sua stessa testimonianza, indicando con l’esempio il ‘binario’ che ad essa conduce: la preghiera e la carità. Prima di tutto la preghiera. (...). Le sue giornate erano un rosario vissuto, cioè una continua meditazione e assimilazione dei misteri di Cristo in unione spirituale con la Vergine Maria. Si spiega così la singolare compresenza in lui di doni soprannaturali e di concretezza umana. E tutto aveva il suo culmine nella celebrazione della Santa Messa (...). Dalla preghiera, come da fonte sempre viva, sgorgava la carità. L’amore che egli portava nel cuore e trasmetteva agli altri era pieno di tenerezza, sempre attento alle situazioni reali delle persone e delle famiglie. Specialmente verso i malati e i sofferenti nutriva la predilezione del Cuore di Cristo, e proprio da questa ha preso origine e forma il progetto di una grande opera dedicata al ‘sollievo della sofferenza’. Non si può capire né interpretare adeguatamente tale istituzione se la si scinde dalla sua fonte ispiratrice, che è la carità evangelica, animata a sua volta dalla preghiera”.
“I rischi dell’attivismo e della secolarizzazione sono sempre presenti” – ha sottolineato il Santo Padre – “Molti di voi, religiosi, religiose e laici, siete talmente presi dalle mille incombenze richieste dal servizio ai pellegrini, oppure ai malati nell’ospedale, da correre il rischio di trascurare la cosa veramente necessaria: ascoltare Cristo per compiere la volontà di Dio. Quando vi accorgete che siete vicini a correre questo rischio, guardate a Padre Pio: al suo esempio, alle sue sofferenze; e invocate la sua intercessione, perché vi ottenga dal Signore la luce e la forza di cui avete bisogno per proseguire la sua stessa missione intrisa di amore per Dio e di carità fraterna”.
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