CITTA' DEL VATICANO, 3 APR. 2009 (VIS). Questa mattina il Santo Padre ha ricevuto il Signor Victor Manuel Grimaldi Céspedes, nuovo Ambasciatore della Repubblica Dominicana, in occasione della presentazione delle Lettere Credenziali.
Da oltre cinque secoli, ha detto il Papa nel suo discorso, "grazie ad una generosa ed oblativa azione evangelizzatrice, la fede in Cristo Gesù è sempre più viva e operante. (...) Dalla prima semina, sorse successivamente, come albero frondoso, la Chiesa in America Latina, che con il passare degli anni ha dato abbondanti frutti di santità, cultura e prosperità di tutti i membri della società".
Benedetto XVI ha detto ancora che "è giusto riconoscere il contributo della Chiesa, attraverso le sue istituzioni, per il progresso della Repubblica Dominicana, soprattutto in campo educativo, con le diverse università, i centri di formazione tecnica, gli istituti e scuole parrocchiali e nell'ambito assistenziale, con particolare attenzione ai numerosi migranti, rifugiati, disabili, ammalati, anziani, orfani e bisognosi". In merito il Santo Padre ha sottolineato la "proficua collaborazione fra enti locali cattolici ed organismi dello Stato nello sviluppo di programmi che prefiggendosi il bene comune della società, aiutano i più bisognosi e promuovono autentici valori morali e spirituali".
E' molto importante, ha ribadito il Papa, "nei significativi cambiamenti politici e sociali che si sono verificati nella Repubblica Dominicana in questi ultimi tempi, che vengano realizzati e prolungati quei nobili principi che contraddistinguono la ricca storia dominicana dalla fondazione della sua Patria. Mi riferisco, prima di tutto, alla difesa e alla diffusione dei valori umani tanto fondamentali quali il riconoscimento e la tutela della dignità della persona, il rispetto della vita umana dal momento del suo concepimento fino alla morte naturale e la salvaguardia dell'istituzione della famiglia fondata sul matrimonio fra un uomo e una donna, poiché questi sono elementi insostituibili e irrinunciabili del tessuto sociale".
Il Santo Padre ha rilevato che nonostante i progressi degli ultimi anni "sul piano sociale ed economico, che permettono di sperare in un futuro più luminoso e sereno, (...) occorre percorrere ancora un lungo cammino per assicurare una vita degna al popolo dominicano e sradicare i mali della povertà, il narcotraffico, l'emarginazione e la violenza".
"Tutto ciò che sia orientato al rafforzamento delle istituzioni è fondamentale per il benessere della società, che poggia su pilastri quali l'onestà e la trasparenza, l'indipendenza giuridica, la difesa e il rispetto dell'ambiente e il potenziamento dei servizi sociali, assistenziali, sanitari ed educativi di tutta la popolazione. Tali pilastri devono essere accompagnati dalla forte volontà di sradicare definitivamente la corruzione che comporta tante sofferenze, soprattutto per i membri più poveri e indifesi della società".
Il Papa ha concluso il suo discorso assicurando che "nell'instaurazione di un clima di autentica concordia e di ricerca di risposte e soluzioni efficaci e stabili ai problemi più scottanti, le autorità della Repubblica Dominicana troveranno sempre la mano tesa della Chiesa per l'edificazione di una civiltà più libera, pacifica, giusta e fraterna".
CD/CREDENZIALI/REPUBBL DOMINICANA:GRIMALDI VIS 20090403 (510)
Da oltre cinque secoli, ha detto il Papa nel suo discorso, "grazie ad una generosa ed oblativa azione evangelizzatrice, la fede in Cristo Gesù è sempre più viva e operante. (...) Dalla prima semina, sorse successivamente, come albero frondoso, la Chiesa in America Latina, che con il passare degli anni ha dato abbondanti frutti di santità, cultura e prosperità di tutti i membri della società".
Benedetto XVI ha detto ancora che "è giusto riconoscere il contributo della Chiesa, attraverso le sue istituzioni, per il progresso della Repubblica Dominicana, soprattutto in campo educativo, con le diverse università, i centri di formazione tecnica, gli istituti e scuole parrocchiali e nell'ambito assistenziale, con particolare attenzione ai numerosi migranti, rifugiati, disabili, ammalati, anziani, orfani e bisognosi". In merito il Santo Padre ha sottolineato la "proficua collaborazione fra enti locali cattolici ed organismi dello Stato nello sviluppo di programmi che prefiggendosi il bene comune della società, aiutano i più bisognosi e promuovono autentici valori morali e spirituali".
E' molto importante, ha ribadito il Papa, "nei significativi cambiamenti politici e sociali che si sono verificati nella Repubblica Dominicana in questi ultimi tempi, che vengano realizzati e prolungati quei nobili principi che contraddistinguono la ricca storia dominicana dalla fondazione della sua Patria. Mi riferisco, prima di tutto, alla difesa e alla diffusione dei valori umani tanto fondamentali quali il riconoscimento e la tutela della dignità della persona, il rispetto della vita umana dal momento del suo concepimento fino alla morte naturale e la salvaguardia dell'istituzione della famiglia fondata sul matrimonio fra un uomo e una donna, poiché questi sono elementi insostituibili e irrinunciabili del tessuto sociale".
Il Santo Padre ha rilevato che nonostante i progressi degli ultimi anni "sul piano sociale ed economico, che permettono di sperare in un futuro più luminoso e sereno, (...) occorre percorrere ancora un lungo cammino per assicurare una vita degna al popolo dominicano e sradicare i mali della povertà, il narcotraffico, l'emarginazione e la violenza".
"Tutto ciò che sia orientato al rafforzamento delle istituzioni è fondamentale per il benessere della società, che poggia su pilastri quali l'onestà e la trasparenza, l'indipendenza giuridica, la difesa e il rispetto dell'ambiente e il potenziamento dei servizi sociali, assistenziali, sanitari ed educativi di tutta la popolazione. Tali pilastri devono essere accompagnati dalla forte volontà di sradicare definitivamente la corruzione che comporta tante sofferenze, soprattutto per i membri più poveri e indifesi della società".
Il Papa ha concluso il suo discorso assicurando che "nell'instaurazione di un clima di autentica concordia e di ricerca di risposte e soluzioni efficaci e stabili ai problemi più scottanti, le autorità della Repubblica Dominicana troveranno sempre la mano tesa della Chiesa per l'edificazione di una civiltà più libera, pacifica, giusta e fraterna".
CD/CREDENZIALI/REPUBBL DOMINICANA:GRIMALDI VIS 20090403 (510)
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