CITTA' DEL VATICANO, 14 FEB. 2009 (VIS). Questa mattina il Santo Padre ha ricevuto i partecipanti al Convegno di Studi promosso per celebrare lo LXXX anniversario di fondazione dello Stato della Città del Vaticano.
"Per chi opera quotidianamente a servizio della Santa Sede" - ha affermato Papa Benedetto XVI - "o per chi vive nell'Urbe è un dato di fatto scontato che esista nel cuore di Roma un piccolo Stato sovrano, ma non a tutti è noto che esso è frutto di un processo storico alquanto tormentato, che ne ha reso possibile la costituzione, motivata da alti ideali di fede e da lungimirante consapevolezza delle finalità a cui doveva rispondere".
Nel sottolineare che il venerato Predecessore Pio XI "dei Patti Lateranensi fu il primo e principale artefice e protagonista" e "il vero fondatore e il primo costruttore dello Stato della Città del Vaticano", Papa Benedetto ha affermato che: "Gli studi storici tuttora in corso sul suo pontificato fanno sempre più percepire la grandezza di Papa Ratti, il quale guidò la Chiesa nei difficili anni fra le due guerre mondiali. (...) Durante il suo pontificato il 'Papa Bibliotecario' dovette misurarsi con le difficoltà e le persecuzioni che la Chiesa subiva in Paesi quali il Messico e la Spagna e con la lotta che ad essa portarono i totalitarismi sorti e consolidatisi in quegli anni".
"Lo Stato della Città del Vaticano" - ha proseguito Benedetto XVI - "sorto a seguito dei Patti Lateranensi e in particolare del Trattato, fu considerato da Pio XI uno strumento per garantire la necessaria indipendenza da ogni potestà umana, per dare alla Chiesa e al suo Supremo Pastore la possibilità di adempiere pienamente al mandato ricevuto da Cristo Signore".
"Il significativo anniversario, che in questi giorni stiamo commemorando" - ha sottolineato il Pontefice - "è dunque motivo di profondo ringraziamento al Signore, che guida le sorti della sua Chiesa nelle vicende spesso turbolente del mare della storia, ad assiste il suo Vicario in terra nello svolgimento del suo ufficio di 'Christianae religionis summus Antistes'".
"La 'Civitas Vaticana' è in verità un punto quasi invisibile sui mappamondi della geografia mondiale" - ha rilevato ancora il Papa - "uno Stato minuto ed inerme privo di eserciti temibili, apparentemente irrilevante nelle grandi strategie geopolitiche internazionali. Eppure, questo presidio visibile dell'assoluta indipendenza della Santa Sede, è stato ed è centro di irradiazione di una costante azione a favore della solidarietà e del bene comune".
"Lo Stato Vaticano, che racchiude in sé tesori di fede, di storia, di arte, custodisce un patrimonio prezioso per l'umanità intera. Dal suo cuore, dove presso la tomba di San Pietro abita il Papa, si leva un incessante messaggio di vero progresso sociale, di speranza, di riconciliazione e di pace".
"Possa la Città del Vaticano" - ha auspicato il Papa al termine del suo discorso - "essere sempre più una vera 'città sul monte', luminosa grazie alle convinzioni e alla generosa dedizione di quanti vi operano al servizio della missione ecclesiale del Successore di Pietro".
.../80 ANNIVERSARIO SCV/... VIS 20090216 (500)
"Per chi opera quotidianamente a servizio della Santa Sede" - ha affermato Papa Benedetto XVI - "o per chi vive nell'Urbe è un dato di fatto scontato che esista nel cuore di Roma un piccolo Stato sovrano, ma non a tutti è noto che esso è frutto di un processo storico alquanto tormentato, che ne ha reso possibile la costituzione, motivata da alti ideali di fede e da lungimirante consapevolezza delle finalità a cui doveva rispondere".
Nel sottolineare che il venerato Predecessore Pio XI "dei Patti Lateranensi fu il primo e principale artefice e protagonista" e "il vero fondatore e il primo costruttore dello Stato della Città del Vaticano", Papa Benedetto ha affermato che: "Gli studi storici tuttora in corso sul suo pontificato fanno sempre più percepire la grandezza di Papa Ratti, il quale guidò la Chiesa nei difficili anni fra le due guerre mondiali. (...) Durante il suo pontificato il 'Papa Bibliotecario' dovette misurarsi con le difficoltà e le persecuzioni che la Chiesa subiva in Paesi quali il Messico e la Spagna e con la lotta che ad essa portarono i totalitarismi sorti e consolidatisi in quegli anni".
"Lo Stato della Città del Vaticano" - ha proseguito Benedetto XVI - "sorto a seguito dei Patti Lateranensi e in particolare del Trattato, fu considerato da Pio XI uno strumento per garantire la necessaria indipendenza da ogni potestà umana, per dare alla Chiesa e al suo Supremo Pastore la possibilità di adempiere pienamente al mandato ricevuto da Cristo Signore".
"Il significativo anniversario, che in questi giorni stiamo commemorando" - ha sottolineato il Pontefice - "è dunque motivo di profondo ringraziamento al Signore, che guida le sorti della sua Chiesa nelle vicende spesso turbolente del mare della storia, ad assiste il suo Vicario in terra nello svolgimento del suo ufficio di 'Christianae religionis summus Antistes'".
"La 'Civitas Vaticana' è in verità un punto quasi invisibile sui mappamondi della geografia mondiale" - ha rilevato ancora il Papa - "uno Stato minuto ed inerme privo di eserciti temibili, apparentemente irrilevante nelle grandi strategie geopolitiche internazionali. Eppure, questo presidio visibile dell'assoluta indipendenza della Santa Sede, è stato ed è centro di irradiazione di una costante azione a favore della solidarietà e del bene comune".
"Lo Stato Vaticano, che racchiude in sé tesori di fede, di storia, di arte, custodisce un patrimonio prezioso per l'umanità intera. Dal suo cuore, dove presso la tomba di San Pietro abita il Papa, si leva un incessante messaggio di vero progresso sociale, di speranza, di riconciliazione e di pace".
"Possa la Città del Vaticano" - ha auspicato il Papa al termine del suo discorso - "essere sempre più una vera 'città sul monte', luminosa grazie alle convinzioni e alla generosa dedizione di quanti vi operano al servizio della missione ecclesiale del Successore di Pietro".
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