CITTA' DEL VATICANO, 8 NOV. 2008 (VIS). Alle ore 12:30 di questa mattina, il Santo Padre Benedetto XVI ha ricevuto in udienza i partecipanti al Congresso su: "L'eredità del Magistero di Pio XII e il Concilio Vaticano II", promosso dalle Pontificie Università Gregoriana e Lateranense nel 50° anniversario della morte del Servo di Dio Papa Pio XII.
Benedetto XVI ha sottolineato che il Magistero del Servo di Dio Pio XII "costituisce una preziosa eredità di cui la Chiesa ha fatto e continua a fare tesoro".
Papa Benedetto XVI ha ricordato inoltre che il Predecessore scrisse oltre quaranta Lettere Encicliche, fra le quali "Mystici Corporis" "nella quale il Papa affronta il tema della vera ed intima natura della Chiesa", la "Divino afflante Spiritu" sulla Sacra Scrittura e la "Mediator Dei" sulla Sacra Liturgia.
"Numerose sono state poi le occasioni in cui Pio XII ha trattato della responsabilità dei laici nella Chiesa" - ha detto ancora Benedetto XVI rilevando che Papa Pio XII "si soffermò sulla grande importanza dei moderni mezzi di comunicazione" e sul "dovere dei giornalisti di fornire informazioni veritiere e rispettose delle norme morali".
"Anche alle scienze e agli straordinari progressi da esse compiuti Pio XII rivolse la sua attenzione" - ha proseguito il Pontefice - "Pur ammirando le conquiste raggiunte in tali campi, il Papa non mancava di mettere in guardia dai rischi che una ricerca non attenta ai valori morali poteva comportare. (...) Con straordinaria lungimiranza, però, il Papa ammoniva circa la necessità di impedire ad ogni costo che questi geniali progressi scientifici venissero utilizzati per la costruzione di armi micidiali che avrebbero potuto provocare catastrofi immani e perfino la totale distruzione dell'umanità".
"Ugualmente meritevole di speciale menzione è l'insegnamento mariologico di Pio XII, che ebbe il suo culmine nella proclamazione del dogma dell'Assunzione di Maria Santissima, per mezzo del quale il Santo Padre intendeva sottolineare la dimensione escatologica della nostra esistenza ed esaltare altresì la dignità della donna".
Ponendo in risalto che: "Per natura ed indole Pio XII era un uomo misurato e realista, alieno da facili ottimismi, ma era altresì immune dal pericolo di quel pessimismo che non si addice ad un credente", Papa Benedetto XVI ha affermato che: "Aborriva le sterili polemiche ed era profondamente diffidente nei confronti del fanatismo e del sentimentalismo".
"Vi era altresì in lui il continuo sforzo e la ferma volontà di donare se stesso a Dio senza risparmio e senza riguardo per la sua salute cagionevole. (...) Tutto nasceva dall'amore per il suo Signore Gesù Cristo e dall'amore per la Chiesa e per l'umanità. Egli infatti era innanzitutto il sacerdote in costante ed intima unione con Dio". Da Dio "traeva origine e slancio il suo magistero, come d'altronde ogni altra sua attività".
"Il suo poliedrico e fecondo magistero" - ha sottolineato Benedetto XVI - "resta anche per i cristiani di oggi di un valore inestimabile. (...) L'eredità del magistero di Pio XII è stata raccolta dal Concilio Vaticano II e riproposta alle generazioni cristiane successive".
"Possiamo dunque ben dire" - ha concluso Papa Benedetto XVI - "che nella persona del Sommo Pontefice Pio XII, il Signore ha fatto alla sua Chiesa un eccezionale dono, per il quale noi tutti dobbiamo esserGli grati".
AC/PIO XII/... VIS 20081110 (540)
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