CITTA' DEL VATICANO, 17 MAG. 2008 (VIS). Il Santo Padre ha ricevuto oggi i Vescovi partecipanti ad un Seminario di Studi promosso dal Pontificio Consiglio per i Laici, per riflettere sulla sollecitudine pastorale verso i movimenti ecclesiali e le nuove comunità. (15-17 maggio, Rocca di Papa, Roma).
"I movimenti ecclesiali e le nuove comunità" - ha detto il Papa - "sono una delle novità più importanti suscitate dallo Spirito Santo nella Chiesa per l'attuazione del Concilio Vaticano II (...). Paolo VI e Giovanni Paolo II seppero accogliere e discernere, incoraggiare e promuovere l'imprevista irruzione delle nuove realtà laicali che, in forme varie e sorprendenti, ridonavano vitalità, fede e speranza a tutta la Chiesa".
"Sono stati superati non pochi pregiudizi, resistenze e tensioni" - ha rilevato il Pontefice - "Rimane da assolvere l'importante compito di promuovere una più matura comunione di tutte le componenti ecclesiali, perché tutti i carismi, nel rispetto della loro specificità, possano pienamente e liberamente contribuire all'edificazione dell'unico Corpo di Cristo".
Riferendosi al tema del Seminario di studio: "Vi chiedo di andare incontro ai movimenti con molto amore", esortazione rivolta nel 2006 ad un gruppo di Vescovi tedeschi in Visita "ad Limina", Benedetto XVI ha detto: "Andare incontro con molto amore ai movimenti e alle nuove comunità ci spinge a conoscere adeguatamente la loro realtà, senza impressioni superficiali o giudizi riduttivi. Ci aiuta anche a comprendere che i movimenti ecclesiali e le nuove comunità non sono un problema o un rischio in più, che si assomma alle nostre già gravose incombenze. No! Sono un dono del Signore, una risorsa preziosa per arricchire con i loro carismi tutta la comunità cristiana".
"Difficoltà o incomprensioni su questioni particolari non autorizzano alla chiusura" - ha sottolineato il Papa - "A noi Pastori è chiesto di accompagnare da vicino, con paterna sollecitudine, in modo cordiale e sapiente, i movimenti e le nuove comunità, perché possano generosamente mettere a servizio dell'utilità comune, (...), i tanti doni di cui sono portatori e che abbiamo imparato a conoscere e apprezzare: lo slancio missionario, gli efficaci itinerari di formazione cristiana, la testimonianza di fedeltà e obbedienza alla Chiesa, la sensibilità ai bisogni dei poveri, la ricchezza di vocazioni".
"L'autenticità dei nuovi carismi è garantita dalla loro disponibilità a sottomettersi al discernimento dell'autorità ecclesiastica. (...) Consacrato e assistito dallo Spirito di Dio, in Cristo, Capo della Chiesa, il Vescovo dovrà esaminare i carismi e provarli, per riconoscere e valorizzare ciò che è buono, vero e bello, ciò che contribuisce all'incremento della santità dei singoli e delle comunità. Quando saranno necessari interventi di correzione, siano anch'essi espressione di 'molto amore'".
AC/MOVIMENTI/CON-L VIS 20080519 (450)
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