CITTA' DEL VATICANO, 15 MAG. 2008 (VIS). Questa mattina il Papa ha ricevuto i partecipanti alla Sessione Plenaria del Pontificio Consiglio della Pastorale per i Migranti e gli Itineranti, che in questi giorni esaminano il tema: "La famiglia migrante e itinerante".
"Durante la recente visita negli Stati Uniti d'America" - ha ricordato il Pontefice nel suo discorso - "ho avuto modo di incoraggiare quel grande Paese a continuare nel suo impegno di accoglienza verso quei fratelli e sorelle che lì giungono venendo, in genere, da Paesi poveri. Ho segnalato in particolare il grave problema del ricongiungimento familiare, tema che avevo già affrontato nel Messaggio per la 93ma Giornata Mondiale del Migrante e del Rifugiato".
Riaffermando che "La sollecitudine della Chiesa verso la famiglia migrante nulla toglie all'interesse pastorale per quella in mobilità", il Santo Padre ha affermato che: "Non bisogna dimenticare che la famiglia, anche quella migrante e itinerante, costituisce la cellula originaria della società, da non distruggere, ma da difendere con coraggio e pazienza. Essa rappresenta la comunità nella quale fin dall'infanzia si è formati ad adorare e amare Dio, apprendendo la grammatica dei valori umani e morali e imparando a fare buon uso della libertà nella verità. Purtroppo in non poche situazioni questo avviene con difficoltà, specialmente nel caso di chi è investito dal fenomeno della mobilità umana".
Riferendosi successivamente al "profondo legame" che unisce il Sacramento dell'Eucaristia e il Sacramento del Matrimonio, sottolineando anche quanto significativo sia che "la Liturgia preveda la celebrazione del Sacramento del matrimonio nel cuore della Celebrazione eucaristica", il Papa ha affermato che: "Gli sposi nella loro vita quotidiana devono ispirare il loro comportamento all'esempio di Cristo che 'ha amato la Chiesa e ha dato se stesso per lei' (Ef 5,25): tale supremo gesto d'amore viene ripresentato in ogni Celebrazione eucaristica. Opportunamente, pertanto, la pastorale familiare si rifarà a questo dato sacramentale come a suo riferimento di fondamentale importanza".
"Chi va a Messa - e bisogna facilitarne la celebrazione anche per i migranti e gli itineranti - trova nell'Eucaristia un fortissimo rimando alla propria famiglia, al proprio matrimonio, ed è incoraggiato a vivere la propria situazione in prospettiva di fede, cercando nella grazia divina la forza necessaria per riuscirvi".
"A nessuno sfugge, infine, che la mobilità umana rappresenta, nell'attuale mondo globalizzato, una frontiera importante per la nuova evangelizzazione" - ha concluso il Pontefice affermando infine: "Vi incoraggio perciò a proseguire nel vostro impegno pastorale con rinnovato zelo, mentre, da parte mia, vi assicuro la mia vicinanza spirituale. Vi accompagno con la preghiera, perché lo Spirito Santo renda proficua ogni vostra iniziativa".
AC/FAMIGLIA MIGRANTE:ITINERANTE/CON-SM VIS 20080515 (440)
"Durante la recente visita negli Stati Uniti d'America" - ha ricordato il Pontefice nel suo discorso - "ho avuto modo di incoraggiare quel grande Paese a continuare nel suo impegno di accoglienza verso quei fratelli e sorelle che lì giungono venendo, in genere, da Paesi poveri. Ho segnalato in particolare il grave problema del ricongiungimento familiare, tema che avevo già affrontato nel Messaggio per la 93ma Giornata Mondiale del Migrante e del Rifugiato".
Riaffermando che "La sollecitudine della Chiesa verso la famiglia migrante nulla toglie all'interesse pastorale per quella in mobilità", il Santo Padre ha affermato che: "Non bisogna dimenticare che la famiglia, anche quella migrante e itinerante, costituisce la cellula originaria della società, da non distruggere, ma da difendere con coraggio e pazienza. Essa rappresenta la comunità nella quale fin dall'infanzia si è formati ad adorare e amare Dio, apprendendo la grammatica dei valori umani e morali e imparando a fare buon uso della libertà nella verità. Purtroppo in non poche situazioni questo avviene con difficoltà, specialmente nel caso di chi è investito dal fenomeno della mobilità umana".
Riferendosi successivamente al "profondo legame" che unisce il Sacramento dell'Eucaristia e il Sacramento del Matrimonio, sottolineando anche quanto significativo sia che "la Liturgia preveda la celebrazione del Sacramento del matrimonio nel cuore della Celebrazione eucaristica", il Papa ha affermato che: "Gli sposi nella loro vita quotidiana devono ispirare il loro comportamento all'esempio di Cristo che 'ha amato la Chiesa e ha dato se stesso per lei' (Ef 5,25): tale supremo gesto d'amore viene ripresentato in ogni Celebrazione eucaristica. Opportunamente, pertanto, la pastorale familiare si rifarà a questo dato sacramentale come a suo riferimento di fondamentale importanza".
"Chi va a Messa - e bisogna facilitarne la celebrazione anche per i migranti e gli itineranti - trova nell'Eucaristia un fortissimo rimando alla propria famiglia, al proprio matrimonio, ed è incoraggiato a vivere la propria situazione in prospettiva di fede, cercando nella grazia divina la forza necessaria per riuscirvi".
"A nessuno sfugge, infine, che la mobilità umana rappresenta, nell'attuale mondo globalizzato, una frontiera importante per la nuova evangelizzazione" - ha concluso il Pontefice affermando infine: "Vi incoraggio perciò a proseguire nel vostro impegno pastorale con rinnovato zelo, mentre, da parte mia, vi assicuro la mia vicinanza spirituale. Vi accompagno con la preghiera, perché lo Spirito Santo renda proficua ogni vostra iniziativa".
AC/FAMIGLIA MIGRANTE:ITINERANTE/CON-SM VIS 20080515 (440)
Nessun commento:
Posta un commento