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venerdì 14 marzo 2008

GIOVANI FATEVI PORTATORI GIOIA CHE VIENE DONI SPIRITO SANTO


CITTA' DEL VATICANO, 14 MAR. 2008 (VIS). Nel pomeriggio di ieri il Santo Padre Benedetto XVI ha presieduto nella Basilica Vaticana la Liturgia Penitenziale con i giovani di Roma in preparazione alla XXIII Giornata Mondiale della Gioventù, in programma dal 15 al 20 luglio a Sydney (Australia), sul tema: "Avrete forza dallo Spirito Santo che scenderà su di voi e mi sarete testimoni". (At 1,8).

  "All'inizio dell'essere cristiano" - ha detto Papa Benedetto - "c'è l'incontro con un avvenimento, con una Persona, che dà alla vita un nuovo orizzonte e con ciò la direzione decisiva. Proprio per favorire questo incontro vi apprestate ad aprire i vostri cuori a Dio, confessando i vostri peccati e ricevendo, attraverso l'azione dello Spirito Santo e mediante il ministero della Chiesa, il perdono e la pace".

  "E' così che si fa spazio alla presenza in noi dello Spirito Santo, la terza Persona della Santissima Trinità che è la 'anima' e il 'respiro vitale' della vita cristiana: lo Spirito ci rende capaci 'di maturare una comprensione di Gesù sempre più approfondita e gioiosa e, contemporaneamente, di realizzare un'efficace attuazione del Vangelo".

  Al riguardo Papa Benedetto XVI ha ricordato una meditazione sulla Pentecoste di quando era Arcivescovo di Monaco-Frisinga, ispirata al film intitolato "Seelenwanderung" (Metempsicosi), in cui uno dei due protagonisti vende l'anima in cambio del successo. "Dal momento in cui si era liberato della sua anima" - ha detto il Papa - "non aveva avuto più riguardi né umanità" dimostrando "in maniera impressionante come dietro alla facciata del successo si nasconda spesso un'esistenza vuota".

  "L'essere umano non può gettare via letteralmente la propria anima" - ha esclamato il Pontefice - "dal momento che è essa a renderlo persona. Egli infatti rimane comunque persona umana. Eppure ha la spaventosa possibilità di essere disumano, di rimanere persona vendendo e perdendo al tempo stesso la propria umanità".

  "La distanza tra la persona umana e l'essere disumano è immensa, eppure non si può dimostrare; è la cosa realmente esenziale, eppure è apparentemente senza importanza. Anche lo Spirito Santo, (...), non ha evidenza agli occhi esterni. Se penetra nella persona, oppure no, non lo si può vedere né dimostrare; ma ciò cambia e rinnova tutta la prospettiva dell'esistenza umana. Lo Spirito Santo non cambia le situazioni esteriori della vita, ma quelle interiori".

  "Prepariamoci dunque, con un sincero esame di coscienza" - ha esortato il Pontefice - "a presentarci a coloro ai quali Cristo ha affidato il ministero della riconciliazione. (...). Sperimenteremo così la vera gioia: quella che deriva dalla misericordia di Dio, si riversa nei nostri cuori e ci riconcilia con Lui. (...) Di questa gioia che viene dall'accogliere i doni dello Spirito Santo fatevi portatori, dando nella vostra vita testimonianza dei frutti dello Spirito: 'amore, gioia, pace, pazienza, benevolenza, bontà, fedeltà, mitezza e dominio di sé'". (Gal 5,22).

  "Ricordate sempre che siete 'tempio dello Spirito'; lasciate che Egli abiti in voi e obbedite docilmente alle sue indicazioni, per portare il vostro contributo all'edificazione della Chiesa e discernere a quale tipo di vocazione il Signore vi chiama. (...) Siate generosi, fatevi aiutare col ricorso al sacramento della confessione e alla pratica della direzione spirituale nel vostro cammino di cristiani coerenti".

  Papa Benedetto XVI ha concluso l'omelia ricordando che venticinque anni or sono Giovanni Paolo II inaugurava a Roma il Centro Internazionale Giovanile San Lorenzo "per favorire l'accoglienza dei giovani, lo scambio di esperienze e di testimonianza della fede, e soprattutto la preghiera che ci fa scoprire l'amore di Dio".

  In quell'occasione, il 13 marzo 1983 Giovanni Paolo II disse: "'Dove andare in questo mondo, col peccato e la colpa, senza la Croce? La Croce prende su di sé tutta la miseria del mondo, che nasce dal peccato. Essa si rivela come segno di grazia. Raccoglie la nostra solidarietà e ci incoraggia al sacrificio per gli altri".

  "Cari giovani" - ha detto infine il Pontefice - "questa esperienza si rinnovi oggi per voi: guardate alla Croce, in questo momento e accogliamo l'amore di Dio che ci viene donato dalla Croce, dallo Spirito Santo che viene dal Costato trafitto del Signore e, come disse il Papa Giovanni Paolo II, 'Divenite, voi stessi, redentori dei giovani del mondo'.

  Durante la celebrazione numerosissimi giovani, delle migliaia presenti, hanno potuto accostarsi al sacramento della riconciliazione con il Santo Padre e le centinaia di sacerdoti e confessori delle quattro Basiliche papali.
HML/PENITENZA:GIOVANI/...                           VIS 20080314 (710)


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