CITTA' DEL VATICANO, 28 OTT. 2007 (VIS). Alle 12:00 di questa mattina il Santo Padre Benedetto XVI si è affacciato alla finestra del suo studio nel Palazzo Apostolico Vaticano, per recitare l'Angelus con le migliaia di pellegrini, provenienti in maggioranza dalla Spagna, che avevano assistito alla Cerimonia di Beatificazione di 498 martiri del XX secolo in Spagna, presieduta in Piazza San Pietro dal Cardinale José Saraiva Martins, Prefetto della Congregazione delle Cause dei Santi.
"La contemporanea iscrizione nell'albo dei Beati di un così gran numero di Martiri dimostra che la suprema testimonianza del sangue non è un'eccezione riservata soltanto ad alcuni individui, ma un'eventualità realistica per l'intero Popolo cristiano. Si tratta, infatti, di uomini e donne diversi per età, vocazione e condizione sociale, che hanno pagato con la vita la loro fedeltà a Cristo e alla sua Chiesa".
"Il mese di ottobre" - ha proseguito il Pontefice - "dedicato in modo particolare all'impegno missionario, si chiude così con la luminosa testimonianza dei martiri spagnoli, che vanno ad aggiungersi ai martiri Albertina Berkenbrock, Manuel Gómez González e Adilio Daronch, e Franz Jägerstätter, proclamati Beati nei giorni scorsi in Brasile e in Austria. Il loro esempio sta a testimoniare che il Battesimo impegna i cristiani a partecipare con coraggio alla diffusione del Regno di Dio, cooperandovi se necessario col sacrificio della stessa vita".
"Non tutti, certo, sono chiamati al martirio cruento. C'è però un 'martirio' incruento, che non è meno significativo, come quello di Celina Chludzi?ska, sposa, madre di famiglia, vedova e religiosa, beatificata ieri a Roma: è la testimonianza silenziosa ed eroica di tanti cristiani che vivono il Vangelo senza compromessi, compiendo il loro dovere e dedicandosi generosamente al servizio dei poveri".
"Questo martirio della vita ordinaria" - ha concluso il Santo Padre - "è una testimonianza quanto mai importante nelle società secolarizzate del nostro tempo. È la pacifica battaglia dell'amore che ogni cristiano, come Paolo, deve instancabilmente combattere; la corsa per diffondere il Vangelo che ci impegna sino alla morte. Ci aiuti e ci assista, nella nostra quotidiana testimonianza, la Vergine Maria, Regina dei Martiri e Stella dell'Evangelizzazione".
Al termine della recita dell'Angelus, il Santo Padre si è rivolto ai 40.000 fedeli spagnoli - vescovi, sacerdoti, religiosi, religiose, seminaristi e laici - che hanno partecipato alla cerimonia di Beatificazione di questa mattina.
"Ringraziamo Dio" - ha detto il Papa in lingua spagnola - per il grande dono di questi eroici testimoni della fede che, mossi soltanto dal loro amore di Dio, hanno pagato con il sangue la fedeltà a Cristo e alla Chiesa. Con la loro testimonianza hanno illuminato il nostro cammino spirituale fino alla santità e ci incoraggiano a donare la nostra vita come offerta di amore a Dio e ai fratelli".
"Nel contempo, con le loro parole e gesti di perdono nei confronti dei persecutori, i martiri ci esortano ad adoperarci instancabilmente a favore della misericordia, della riconciliazione e della convivenza pacifica".
"Vi invito di cuore" - ha detto ancora il Santo Padre - "a rafforzare ogni giorno di più la comunione ecclesiale, ad essere testimoni fedeli del Vangelo nel mondo, sentendo la gioia di essere membri vivi della Chiesa, vera sposa di Cristo".
Il Santo Padre Benedetto XVI ha concluso pregando i Nuovi Martiri affinché, per intercessione della Vergine Maria, Regina dei Martiri, intercedano per la Chiesa in Spagna e nel mondo, ed ha auspicato: "Che la fecondità del loro martirio produca frutti abbondanti di vita cristiana nei fedeli e nelle famiglie; che il sangue sparso sia seme di sante e numerose vocazioni sacerdotali, religiose e missionarie".
ANG/MARTIRI/... VIS 20071029 (590)
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