CITTA' DEL VATICANO, 14 MAR. 2007 (VIS). La Congregazione per la Dottrina della Fede ha reso pubblica, questa mattina, una Notificazione su alcune opere di Padre Jon Sobrino, S.I., nelle quali "sono state riscontrate diverse proposizioni che possono nuocere ai fedeli, a causa della loro erroneità o pericolosità".
"Padre Sobrino, nelle sue pubblicazioni, manifesta preoccupazione" - si legge in una nota esplicativa - "per la situazione dei poveri e degli oppressi, specialmente in America Latina. Questa preoccupazione appartiene senza dubbio alla Chiesa intera".
"La stessa Congregazione per la Dottrina della Fede, nella sua Istruzione 'Libertatis conscientia' sulla libertà cristiana e la liberazione, indicava che la miseria umana 'ha attirato la compassione di Cristo Salvatore, che ha voluto prenderla su di sé, e identificarsi con 'i più piccoli tra i fratelli' (Mt 25, 40. 45)' e che 'l'opzione preferenziale per i poveri, lungi dall'essere un segno di particolarismo o di settarismo, manifesta l'universalità della natura e della missione della Chiesa. Questa opzione non è esclusiva. È la ragione per cui la Chiesa non può esprimersi a sostegno di categorie sociologiche e ideologiche riduttrici, che farebbero di tale preferenza una scelta faziosa e di natura conflittuale'".
"Già in precedenza, la stessa Congregazione, nella Istruzione 'Libertatis nuntius' sopra alcuni aspetti della teologia della liberazione, aveva osservato che i richiami circa tale corrente teologica, contenuti nel documento, non potevano essere interpretati come un rimprovero verso coloro che desideravano rimanere fedeli alla 'opzione preferenziale per i poveri', né in alcun modo esser addotti come scusa da coloro che si mostrano indifferenti ai gravissimi problemi della miseria e dell'ingiustizia".
"Tali affermazioni illustrano con chiarezza quale sia la posizione della Chiesa riguardo a questa complessa problematica: 'Le inique disuguaglianze e le oppressioni di ogni sorta, che colpiscono oggi milioni di uomini e di donne, sono in aperta contraddizione col Vangelo di Cristo e non possono lasciar tranquilla la coscienza di nessun cristiano'".
"Nella sua docilità allo Spirito, la Chiesa avanza con fedeltà lungo le strade dell'autentica liberazione. I suoi membri hanno coscienza delle proprie manchevolezze e dei ritardi in questa ricerca. Ma una moltitudine di cristiani, fin dal tempo degli Apostoli, ha impegnato le proprie forze e la propria vita per la liberazione da ogni forma di oppressione e per la promozione della dignità umana. L'esperienza dei Santi e l'esempio di tante opere al servizio del prossimo costituiscono uno stimolo e una luce per quelle iniziative liberatrici, che al giorno d'oggi si impongono".
Nella Notificazione si legge: "A seguito di un primo esame dei volumi, 'Jesucristo liberador. Lectura histórico-teológica de Jesús de Nazaret' (Jesucristo) e 'La fe en Jesucristo. Ensayo desde las víctimas' (La fe), del Reverendo Padre Jon Sobrino S.I., la Congregazione per la Dottrina della Fede, a causa delle imprecisioni e degli errori ivi riscontrati, nell'ottobre del 2001 decise di iniziare su di essi uno studio ulteriore ed approfondito. Considerata l'ampia diffusione di questi scritti, soprattutto in America Latina, e la loro utilizzazione all'interno di seminari e di vari istituti di studio, venne deciso di intraprendere l'Esame con procedura urgente, disciplinato dagli articoli 23-27 del Regolamento per l'esame delle dottrine della medesima Congregazione".
"In seguito a detto esame, nel luglio del 2004 fu inviato all'Autore, per mezzo del Reverendo Padre Peter Hans Kolvenbach S.I., Preposito Generale della Compagnia di Gesù, un Elenco di proposizioni erronee e pericolose rilevate nei libri di cui sopra".
"Nel marzo del 2005, il Padre Jon Sobrino trasmise una 'Respuesta al texto de la Congregación para la Doctrina de la Fe'. Tale 'Respuesta' fu esaminata nel corso della Sessione Ordinaria del 23 novembre 2005. Venne constatato che, sebbene l'Autore avesse parzialmente modificato il suo pensiero su alcuni punti, la 'Respuesta' non risultava soddisfacente, dal momento che nella sostanza permanevano gli errori che avevano motivato l'invio dell'Elenco di proposizioni sopra menzionato".
"Nonostante l'apprezzabile preoccupazione che l'Autore manifesta nei suoi scritti per la condizione dei poveri, la Congregazione per la Dottrina della Fede si vede perciò costretta a dichiarare che le suddette opere di Padre Sobrino presentano, in alcuni passi, notevoli divergenze con la Fede della Chiesa".
"Si è quindi deciso di pubblicare la presente Notificazione, allo scopo di offrire ai fedeli un criterio di giudizio sicuro, basato sull'autentica dottrina ecclesiale, circa alcune affermazioni contenute negli scritti dell'Autore".
"Si fa rilevare che, in alcuni casi, le proposizioni erronee sono collocate in contesti in cui si trovano altre espressioni che sembrano contraddirle, ciò non è però sufficiente a giustificarle. La Congregazione non pretende giudicare le intenzioni soggettive dell'Autore; ciononostante ritiene suo dovere richiamare l'attenzione su alcune proposizioni contenute nei suoi scritti che non risultano conformi con la dottrina della Chiesa. Dette proposizioni riguardano: 1) i presupposti metodologici enunciati dall'Autore, su cui è fondata la sua riflessione teologica; 2) la divinità di Gesù Cristo; 3) l'Incarnazione del Figlio di Dio; 4) la relazione fra Gesù Cristo e il Regno di Dio; 5) l'autocoscienza di Gesù Cristo; 6) il valore salvifico della sua morte".
Il Santo Padre Benedetto XVI, nel corso dell'Udienza concessa al Cardinale William Joseph Levada, Prefetto della Congregazione per la Dottrina della Fede, il 13 ottobre 2006, "ha approvato la presente Notificazione, decisa nella Sessione Ordinaria di questa Congregazione, e ne ha ordinato la pubblicazione".
CDF/NOTIFICAZIONE/PADRE SOBRINO VIS 20070314 (870)
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