CITTA' DEL VATICANO, 24 NOV. 2006 (VIS). Nel pomeriggio di ieri, nell'Aula delle Benedizioni del Palazzo Apostolico Vaticano, il Santo Padre Benedetto XVI ha ricevuto in udienza i Dirigenti e i Dipendenti dei Musei Vaticani, di cui quest'anno ricorre il quinto centenario.
Ricordando che nel 2006 il numero dei visitatori dei Musei ha già superato i 4 milioni, 200.000 unità in più rispetto al 2005, il Papa ha precisato: "Tra di loro molti non sono cattolici, tanti non sono cristiani e forse neppure credenti".
"L'approccio alla verità cristiana mediato attraverso l'espressione artistica o storico-culturale" - ha detto il Papa - "ha una chance in più per parlare all'intelligenza e alla sensibilità di persone che non appartengono alla chiesa cattolica e talvolta possono nutrire verso di essa pregiudizi e diffidenza. Coloro che visitano i Musei Vaticani hanno modo di 'immergersi' in un concentrato di 'teologia per immagini', sostando in questo santuario di arte e di fede".
"Permettetemi ora di evidenziare una verità che sta scritta nel 'codice genetico' dei Musei Vaticani" - ha proseguito il Papa - "che cioè la grande civiltà classica e quella ebraico-cristiana non si oppongono tra loro, ma convergono nell'unico piano di Dio. Lo dimostra il fatto che l'origine remota di questa istituzione risale ad un'opera che ben possiamo qualificare 'profana' - il magnifico gruppo scultoreo del Lacoonte -, ma che, in realtà, inserita nel contesto vaticano, acquista la sua piena e più autentica luce. È la luce della creatura umana plasmata da Dio, della libertà nel dramma della sua redenzione, protesa tra terra e cielo, tra carne e spirito. È la luce di una bellezza che irradia dall'interno dell'opera artistica e conduce lo spirito ad aprirsi al sublime, là dove il Creatore incontra la creatura fatta a sua immagine e somiglianza".
"Il Museo" - ha sottolineato il Santo Padre - "mostra veramente un intreccio continuo tra Cristianesimo e cultura, tra fede e arte, tra divino e umano. La Cappella Sistina costituisce, al riguardo, un vertice insuperabile".
"Molti di voi" - ha concluso il Pontefice rivolgendosi ai Dirigenti e Dipendenti dei Musei - "sono a contatto diretto con i visitatori: quanto è importante allora il vostro tratto e il vostro esempio per offrire a tutti una semplice, ma incisiva testimonianza di fede. Un tempio di arte e di cultura come i Musei Vaticani chiede che alla bellezza delle opere si accompagni quella delle persone che vi lavorano: bellezza spirituale, che rende davvero ecclesiale l'ambiente, impregnandolo di spirito cristiano".
AC/MUSEI VATICANI/... VIS 20061124 (420)
Ricordando che nel 2006 il numero dei visitatori dei Musei ha già superato i 4 milioni, 200.000 unità in più rispetto al 2005, il Papa ha precisato: "Tra di loro molti non sono cattolici, tanti non sono cristiani e forse neppure credenti".
"L'approccio alla verità cristiana mediato attraverso l'espressione artistica o storico-culturale" - ha detto il Papa - "ha una chance in più per parlare all'intelligenza e alla sensibilità di persone che non appartengono alla chiesa cattolica e talvolta possono nutrire verso di essa pregiudizi e diffidenza. Coloro che visitano i Musei Vaticani hanno modo di 'immergersi' in un concentrato di 'teologia per immagini', sostando in questo santuario di arte e di fede".
"Permettetemi ora di evidenziare una verità che sta scritta nel 'codice genetico' dei Musei Vaticani" - ha proseguito il Papa - "che cioè la grande civiltà classica e quella ebraico-cristiana non si oppongono tra loro, ma convergono nell'unico piano di Dio. Lo dimostra il fatto che l'origine remota di questa istituzione risale ad un'opera che ben possiamo qualificare 'profana' - il magnifico gruppo scultoreo del Lacoonte -, ma che, in realtà, inserita nel contesto vaticano, acquista la sua piena e più autentica luce. È la luce della creatura umana plasmata da Dio, della libertà nel dramma della sua redenzione, protesa tra terra e cielo, tra carne e spirito. È la luce di una bellezza che irradia dall'interno dell'opera artistica e conduce lo spirito ad aprirsi al sublime, là dove il Creatore incontra la creatura fatta a sua immagine e somiglianza".
"Il Museo" - ha sottolineato il Santo Padre - "mostra veramente un intreccio continuo tra Cristianesimo e cultura, tra fede e arte, tra divino e umano. La Cappella Sistina costituisce, al riguardo, un vertice insuperabile".
"Molti di voi" - ha concluso il Pontefice rivolgendosi ai Dirigenti e Dipendenti dei Musei - "sono a contatto diretto con i visitatori: quanto è importante allora il vostro tratto e il vostro esempio per offrire a tutti una semplice, ma incisiva testimonianza di fede. Un tempio di arte e di cultura come i Musei Vaticani chiede che alla bellezza delle opere si accompagni quella delle persone che vi lavorano: bellezza spirituale, che rende davvero ecclesiale l'ambiente, impregnandolo di spirito cristiano".
AC/MUSEI VATICANI/... VIS 20061124 (420)
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