CITTA' DEL VATICANO, 3 MAR. 2006 (VIS). Ieri, nell'Aula delle Benedizioni, il Santo Padre Benedetto XVI ha tenuto il tradizionale incontro di inizio della Quaresima con il clero della Diocesi di Roma, al quale hanno partecipato il Cardinale Camillo Ruini, Vicario Generale del Santo Padre per la Diocesi di Roma, i Vescovi Ausiliari e più di 800 sacerdoti che svolgono la loro missione nelle 337 parrocchie romane.
Papa Benedetto non ha pronunciato il discorso ufficiale, ma ha preferito rispondere a braccio alle domande dei parroci della capitale. L'udienza, durata oltre due ore, si è aperta con il ricordo della figura di Don Andrea Santoro, il sacerdote della Diocesi di Roma ucciso a Trebisonda (Turchia), il 5 febbraio scorso.
Il Papa ha invitato i parroci romani a dedicare "particolare attenzione" alla situazione delle famiglie romane e alla difesa della vita, ricordando che: "Soprattutto in Quaresima dobbiamo ribadire la nostra vocazione che è un'opzione fondamentale per la vita: un mondo vuoto di Dio, che ha dimenticato Dio, perde la vita e cade in una cultura della morte", come aveva sottolineato Giovanni Paolo II nell'Enciclica "Evangelium Vitae".
Benedetto XVI ha anche espresso l'intenzione di riflettere sul ruolo, anche istituzionale, della donna nella Chiesa, ed ha citato gli esempi di Madre Teresa, Santa Caterina, Santa Brigida e Sant'Ildegarda che hanno offerto uno straordinario contributo alla vita della Chiesa.
Nel corso dell'udienza il Papa ha più volte fatto riferimento ai colloqui avuti con i Vescovi dell'Africa ed ha affermato che noi siamo debitori verso l'Africa e dobbiamo trasmettere una fede gioiosa e viva.
Ricordando l'Enciclica "Deus caritas est", Benedetto XVI ha indirizzato parole di incoraggiamento a quanti, "testimoni dell'amore cristiano si impegnano in favore dei poveri e degli ammalati" ed ha ribadito che "il senso ultimo della Croce" è offrire la propria vita per gli altri.
AC/CLERO/ROMA VIS 20060303 (320)
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