CITTA' DEL VATICANO, 8 MAR. 2006 (VIS). "La Guardia Svizzera Pontificia: 500 anni di storia, arte, vita" è il titolo della mostra che si inaugurerà il 29 marzo 2006 nelle sale espositive del Braccio di Carlomagno in Vaticano in occasione dei cinquecento anni di vita del Corpo d'armata più piccolo e antico del mondo.
Per la prima volta saranno esposte al pubblico una serie di documenti e opere provenienti da diversi musei ed istituzioni che ricostruiscono la storia del Corpo creato per espressa volontà del Papa Giulio II il quale, nel 1505, con una Bolla diretta alla "Confoederatis svizzera", incaricava Pietro von Hertenstein di reclutare 200 uomini per la difesa della sua persona e dei Palazzi Pontifici. Fra le centinaia di oggetti esposti, oltre la Bolla, le bandiere che il Santo Padre inviò in Svizzera in segno di ringraziamento per l'arrivo del suo personale esercito. Il primo contingente, attraversate le Alpi, giunse a Roma il 22 gennaio 1506, e in Piazza San Pietro ricevette la solenne Benedizione del Papa.
Fra i numerosi oggetti di alto valore storico e artistico si segnalano l'elmo e la corazza dell'Imperatore Carlo V di Germania, la spada con l'armi di Giulio II e numerose e preziose antiche miniature che illustrano i momenti più salienti della Guardia Svizzera al servizio dei Pontefici succedutisi nei secoli sul trono di Pietro, quali, ad esempio, "Festa in Campidoglio per il 'Possesso' di Alessandro VII', di Piranesi, "Pio XI in sedia gestatoria" e "L'apparato berniniano per le Quarantore in Vaticano".
Une delle vicende più drammatiche della storia della Guardia Svizzera e della città di Roma, è la battaglia passata alla storia come "Il Sacco di Roma", organizzato della truppe dell'Imperatore Carlo V per vendicarsi del popolo romano e del Papa Clemente VI per l'alleanza con la Lega di Cognac. Il 6 maggio 1527, il Pontefice si salvò rifugiandosi nel Castel Sant'Angelo grazie al sacrificio di 147 Guardie Svizzere che perirono in sua difesa. Il Sacco di Roma è illustrato nell'opera in esposizione di Giuseppe Rivaroli "La difesa degli Svizzeri nel Sacco di Roma" del 1927, della quale è interessante notare i falsi storici, infatti le divise degli Svizzeri durante la battaglia non sono quelle del tempo, ma le attuali, istituite nel 1915.
Nella sezione numismatica, di particolare pregio sono le medaglie realizzate da Benvenuto Cellini: la Medaglia commemorativa della Pace di Cambrai e la Moneta d'oro di Clemente VII con "Ecce Homo".
Nella parte ritrattistica della mostra di particolare interesse sono il ritratto di Clemente VII, di Sebastiano del Piombo, proveniente dal Kunsthistorisches Museum di Vienna ed il Trittico che Clemente VII conservava nei suoi appartamenti privati, trafugato durante il Sacco di Roma, ed attualmente custodito nel Tesoro del Duomo di Cagliari. L'opera ritorna a Roma per la prima volta a distanza di 500 anni.
Provenienti dall'armeria e dagli archivi della Guardia Svizzera Pontificia e per la prima volta in esposizione, i ritratti di tutti i comandanti succedutisi nei cinque secoli, le divise, le armi e armature storiche e contemporanee da parata e da manovra. Di particolare interesse e bellezza, le spade a due mani fiammeggianti del 1584, usate per l'accompagnamento del Pontefice sulla Gestatoria nelle cerimonie solenni, e non più utilizzate dopo l'inizio del Pontificato di Paolo VI.
La rassegna, promossa dal Comando della Guardia Svizzera Pontifica, si avvale del Patrocinio del Vescovo Mauro Piacenza, Presidente della Pontificia Commissione per i Beni Culturali della Chiesa e di diversi istituzioni culturali elvetiche, rimarrà aperta dal 29 marzo al 30 luglio 2006.
.../ESPOSIZIONE GUARDIA SVIZZERA/... VIS 20060308 (600)
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