CITTA' DEL VATICANO, 14 DIC. 2005 (VIS). Tema della catechesi del Santo Padre Benedetto XVI per l'Udienza Generale di questa mattina, tenutasi in Piazza San Pietro, con la partecipazione di 18.000 persone, è stato il Salmo 138: "Dio vede tutto".
"La meditazione del Salmista" - ha detto il Santo Padre - "punta soprattutto a penetrare nel mistero del Dio trascendente, eppure a noi vicino".
"La sostanza del messaggio che egli ci offre è lineare: Dio sa tutto ed è presente accanto alla sua creatura, che a Lui non può sottrarsi. La sua non è però una presenza incombente e ispettiva; certo, il suo è anche uno sguardo severo nei confronti del male davanti al quale non è indifferente".
"Tuttavia l'elemento fondamentale è quello di una presenza salvifica, capace di abbracciare tutto l'essere e tutta la storia. È in pratica lo scenario spirituale a cui San Paolo, parlando all'Areopago di Atene, allude attraverso il ricorso alla citazione di un poeta greco: 'In Lui viviamo, ci muoviamo ed esistiamo'".
"Il primo brano" - ha proseguito il Pontefice - "è la celebrazione dell'onniscenza divina: si ripetono, infatti, i verbi della conoscenza come 'scrutare', 'conoscere', 'sapere', 'penetrare', 'comprendere', saggezza'. Come è noto, la conoscenza biblica supera il puro e semplice apprendere e capire intellettivo; è una sorta di comunione tra conoscente e conosciuto: il Signore è, quindi, in intimità con noi, durante il nostro pensare e agire".
Successivamente il Salmista "continua introducendo anche l'altra realtà in cui noi siamo immersi, il tempo, simbolicamente raffigurato dalla notte e dalla luce. (...) Anche l'oscurità, in cui è arduo procedere e vedere, è penetrata dallo sguardo e dall'epifania del Signore dell'essere e del tempo. La sua mano è sempre pronta ad afferrare la nostra per guidarci nel nostro itinerario terreno. È, dunque, una vicinanza non di giudizio che incuta terrore, ma di sostegno e di liberazione"
AG/DIO TRASCENDENTE:VICINO/... VIS 20051214 (320)
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