CITTA' DEL VATICANO, 5 SET. 2005 (VIS). Dal 4 al 7 settembre, ad Assisi avrà luogo il IX Simposio Intercristiano, promosso dall'Istituto Francescano di Spiritualità dell'Università Pontificia Università Antonianum e dalla Facoltà di Teologia dell'Università "Aristotile" di Tessalonica (Grecia).
Dal 1992 si tengono, ad anni alterni in Grecia ed in Italia, i Simposi Intercristiani. Il tema del Simposio di quest'anno, introdotto dall'Arcivescovo di Corfù Giovanni Spiteris, "L'Eucaristia nella tradizione cattolica orientale ed occidentale con particolare riferimento al dialogo ecumenico", sarà illustrato da sei studiosi ortodossi e da sei studiosi cattolici. Prenderà parte al Simposio anche il Monsignore Eleuterio F. Fortino, Sotto-Segretario del Pontificio Consiglio per l'Unità dei Cristiani.
Nella sessione di apertura, è stata data lettura del Messaggio che il Santo Padre Benedetto XVI ha rivolto al Cardinale Walter Kasper, Presidente del Dicastero.
"Il Simposio" - scrive il Papa - "costituisce una felice occasione per uno scambio fraterno, nel quale fare oggetto di riflessione e di approfondimento di temi importanti del patrimonio di fede comune. (...) La ricerca della piena unità visibile tra tutti i discepoli di Cristo viene avvertita come particolarmente urgente nel nostro tempo e si sente per questo il bisogno di una più profonda spiritualità e di un accresciuto amore reciproco".
Il tema di quest'anno - scrive ancora il Pontefice - "è molto significativo per la vita dei cristiani e per la ricomposizione della comunione piena fra tutti i discepoli di Cristo. (...) Il dialogo e il confronto nella verità e nella carità, che sarà sviluppato durante il Simposio, farà certamente emergere la fede comune insieme a quegli aspetti teologici e liturgici peculiari dell'Oriente e dell'Occidente che sono complementari e dinamici per l'edificazione del Popolo di Dio e che costituiscono una ricchezza per la Chiesa".
"Realizzare la piena comunione dei cristiani deve essere un obiettivo per tutti coloro che professano la fede nella Chiesa (...) 'sia i fedeli che i pastori e ognuno secondo le proprie capacità, tanto nella vita quotidiana quanto negli studi teologici e storici".
Anche se l'assenza di comunione piena non permette la concelebrazione che - "per gli uni e per gli altri" - scrive il Santo Padre - "è il segno di quella piena unità alla quale tutti siamo chiamati", essa "sarà in ogni caso un appello ad intensificare la preghiera, lo studio e il dialogo al fine di risolvere le divergenze che tutt'ora permangono".
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