CITTA' DEL VATICANO, 28 GEN. 2005 (VIS). Questa mattina il Santo Padre Giovanni Paolo II, nel ricevere il Signor Robert Kocharian, Presidente della Repubblica di Armenia, ha rievocato il loro primo incontro del 1999 in Vaticano e successivamente a Yerevan nel 2001, all'epoca del suo Viaggio Apostolico nel Paese.
Il Papa ha espresso al Presidente "sincero apprezzamento per le buone relazioni che legano la Santa Sede al governo del suo Paese. So che la comunità cattolica è ben accolta e rispettata e le sue varie attività contribuiscono al benessere dell'intera nazione".
"Il vivo auspicio di tutti" - ha affermato il Pontefice - "è che cresca sempre più la collaborazione fra la Santa Sede e il governo armeno e, là dove siano richiesti dalle situazioni, vengano posti eventuali perfezionamenti allo status della Chiesa cattolica".
Il Santo Padre ha assicurato che: "Rapporti di stima e di amicizia intercorrono inoltre tra la Chiesa cattolica e la Chiesa Apostolica armena. Tale intesa, resa ancor più attiva grazie all'iniziative del Catholicos Karekin II, avrà sicuramente ripercussioni positive per la pacifica convivenza dell'intero Popolo armeno, chiamato ad affrontare non poche sfide sociali ed economiche".
"Auspico poi" - ha proseguito il Papa - "che sorga una pace vera e stabile nella regione del Nagorno-Karabagh da cui Ella, Signor Presidente, proviene. Ciò potrà scaturire dal rifiuto deciso della violenza e da un paziente dialogo tra le parti, grazie pure ad un'attiva mediazione internazionale".
Il Papa ha concluso il suo discorso ricordando che la Santa Sede, che, "nel corso dei secoli non ha mancato di denunciare la violenza e difendere i diritti dei deboli, continuerà a sostenere ogni sforzo teso a costruire una pace solida e duratura".
AC/.../PRESIDENTE ARMENIA VIS 20050128 (290)
Il Papa ha espresso al Presidente "sincero apprezzamento per le buone relazioni che legano la Santa Sede al governo del suo Paese. So che la comunità cattolica è ben accolta e rispettata e le sue varie attività contribuiscono al benessere dell'intera nazione".
"Il vivo auspicio di tutti" - ha affermato il Pontefice - "è che cresca sempre più la collaborazione fra la Santa Sede e il governo armeno e, là dove siano richiesti dalle situazioni, vengano posti eventuali perfezionamenti allo status della Chiesa cattolica".
Il Santo Padre ha assicurato che: "Rapporti di stima e di amicizia intercorrono inoltre tra la Chiesa cattolica e la Chiesa Apostolica armena. Tale intesa, resa ancor più attiva grazie all'iniziative del Catholicos Karekin II, avrà sicuramente ripercussioni positive per la pacifica convivenza dell'intero Popolo armeno, chiamato ad affrontare non poche sfide sociali ed economiche".
"Auspico poi" - ha proseguito il Papa - "che sorga una pace vera e stabile nella regione del Nagorno-Karabagh da cui Ella, Signor Presidente, proviene. Ciò potrà scaturire dal rifiuto deciso della violenza e da un paziente dialogo tra le parti, grazie pure ad un'attiva mediazione internazionale".
Il Papa ha concluso il suo discorso ricordando che la Santa Sede, che, "nel corso dei secoli non ha mancato di denunciare la violenza e difendere i diritti dei deboli, continuerà a sostenere ogni sforzo teso a costruire una pace solida e duratura".
AC/.../PRESIDENTE ARMENIA VIS 20050128 (290)
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