CITTA' DEL VATICANO, 3 MAG. 2003 (VIS). Alle 17:30 del pomeriggio di oggi, presso la Nunziatura Apostolica di Madrid, il Santo Padre Giovanni Paolo II ha avuto un incontro privato con il Signor José María Aznar, Presidente del Governo spagnolo, con la consorte e i familiari. Al termine dell'incontro il Santo Padre si è recato in papamobile all'Aeroporto de Cuatro Vientos, a 30 chilometri da Madrid, per un incontro con i giovani spagnoli.
Il tema della veglia di oggi è: "Sarete miei testimoni". Quattro giovani hanno meditato su ognuno dei quattro gruppi di Misteri del Rosario - i Misteri Gaudiosi, i Misteri della Luce, i Misteri Dolorosi e i Misteri Gloriosi - e hanno letto brani dal Vangelo di Luca e di Giovanni. Al termine della meditazione, il Santo Padre si è rivolto alla folla di più di 700.000 giovani.
Il Papa ha detto ai giovani esultanti: "Sono profondamente commosso per la vostra calorosa e cordiale accoglienza. (…) Vi saluto e vi ripeto le stesse parole che ho rivolto ai giovani (…) durante la mia prima visita in Spagna, più di venti anni fa: 'Siate la speranza della Chiesa, non meno che della società. (…) Continuo a credere nei giovani, in voi'".
"Cari giovani" - ha proseguito il Pontefice - "nella vostra esistenza deve brillare la grazia di Dio, la stessa che risplendette in Maria, piena di grazia. Opportunamente avete voluto meditare in questa veglia i misteri del Rosario mettendo in pratica l'antica massima spirituale: 'A Gesù attraverso Maria'. (…) Maria, oltre ad essere la Madre divina, discreta e comprensiva, è la migliore Maestra per giungere alla conoscenza della verità attraverso la contemplazione. Il dramma della cultura attuale è la mancanza di interiorità, l'assenza di contemplazione. Senza interiorità la cultura è priva di contenuto, è come un corpo che non ha ancora trovato la sua anima".
Il Papa ha esortato i giovani "a non separare mai l'azione dalla contemplazione, così contribuirete meglio a trasformare in realtà un grande sogno: la nascita della nuova Europa dello spirito. Un'Europa fedele alle sue radici cristiane, non chiusa in se stessa, ma aperta al dialogo e alla collaborazione con gli altri popoli della terra; un'Europa consapevole di essere chiamata ad essere faro di civiltà e stimolo di pregresso per il mondo, decisa ad unire i suoi sforzi e la sua creatività al servizio della pace e della solidarietà fra i popoli".
"Amati giovani" - ha detto ancora il Santo Padre - "sapete bene quanto mi preoccupi la pace nel mondo. La spirale della violenza, del terrorismo e della guerra provoca, anche ai nostri giorni, odio e morte. La pace, lo sappiamo, è prima di tutto un dono dall'Alto che dobbiamo chiedere con insistenza e che dobbiamo inoltre costruire tutti insieme mediante una profonda conversione interiore. Per questo oggi desidero esortarvi a essere operatori e artefici di pace. Rispondete alla violenza cieca e all'odio disumano con l'affascinante potere dell'amore. Vincete l'inimicizia con la forza del perdono. Mantenetevi lontani da ogni forma di nazionalismo esasperato, di razzismo e di intolleranza. Testimoniate con la vostra vita che le idee non si impongono, ma si propongono. Non vi lasciate mai scoraggiare dal male! Per questo avete bisogno dell'aiuto della preghiera e della consolazione che nasce da un'amicizia intima con Cristo. Solo così, vivendo l'esperienza dell'amore di Dio e irradiando la fraternità evangelica, potrete essere i costruttori di un mondo migliore, autentici uomini e donne pacifici e pacificatori".
Prima della recita della preghiera conclusiva, Giovanni Paolo II ha detto ai giovani: "È necessario che voi giovani diveniate apostoli dei vostri coetanei. So bene che ciò non è facile. (…) Non perdetevi d'animo, perché non siete soli: il Signore non smetterà mai di accompagnarvi, con la sua grazia e con il dono del suo Spirito".
PV-SPAGNA/GIOVANI/MADRID VIS 20030505 (630)
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