CITTA' DEL VATICANO, 20 MAG. 2003 (VIS). Questa mattina il Santo Padre ha ricevuto nell'Aula Paolo VI i partecipanti alla 51a Assemblea Generale della Conferenza Episcopale Italiana, che quest'anno ha come tema centrale l'iniziazione cristiana.
Giovanni Paolo II ha affermato che la scelta di questo tema è "quanto mai opportuna, perché la formazione del cristiano e la trasmissione della fede alle nuove generazioni hanno un'importanza decisiva, resa ancora più grande dall'attuale contesto sociale e culturale, nel quale molti fattori concorrono a rendere più difficile, e per così dire 'contro corrente', l'impegno di diventare autentici discepoli del Signore, mentre la velocità e la profondità dei cambiamenti fanno crescere la distanza e a volte quasi l'incomunicabilità tra le generazioni".
"È poi di grande importanza" - ha proseguito il Pontefice - "dare inizio assai presto all'educazione cristiana dei bambini, in modo che essa sia vitalmente assimilata fin dai primi anni: le famiglie vanno rese consapevoli di questa loro nobilissima missione ed aiutate ad adempierla". Inoltre i sacerdoti, i catechisti, gli educatori devono "coltivare il colloquio personale con i ragazzi, adolescenti e giovani, non nascondendo la grandezza della chiamata di Dio e l'esigente impegno della risposta".
Successivamente il Santo Padre ha fatto riferimento agli altri temi trattati dall'Assemblea, quali "la riforma del sistema scolastico italiano e le nuove prospettive che si aprono per l'insegnamento della religione cattolica". Quindi ha auspicato che "alla funzione educativa e formativa della scuola possano partecipare a pieno titolo sia gli insegnanti di religione sia la scuola cattolica, che ancora attende di vedere adeguatamente riconosciuto il proprio ruolo e contributo educativo, in un quadro di effettiva parità".
Il Papa ha espresso la sua "speciale vicinanza" a tutte le persone e le famiglie che sono prive di lavoro ed ha concluso il suo discorso affermando che: "Nonostante i miglioramenti intervenuti, esistono ancora, particolarmente in alcune regioni meridionali, aree in cui i giovani, le donne, e a volte anche padri di famiglia rimangono disoccupati, con grave danno per loro e per il Paese. L'Italia ha bisogno di una crescita di fiducia e di iniziativa, per poter offrire a tutti prospettive migliori e più incoraggianti".
AC/…/CONFERENZA EPISCOPALE ITALIANA VIS 20030520 (370)
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