CITTA' DEL VATICANO, 24 MAG. 2002 (VIS). Alle 16:30 di oggi pomeriggio, nella sede della Nunziatura Apostolica di Bulgaria, il Santo Padre Giovanni Paolo II ha avuto un incontro con i Rappresentanti della Comunità Ebraica, che conta circa 5.000 persone. Successivamente il Santo Padre si è recato al Palazzo della Cultura per un incontro con i Rappresentanti del mondo della Cultura, della Scienza e dell'Arte.
"Mi rivolgo a voi con rispetto ed ammirazione" - ha detto il Papa all'inizio del suo discorso - "consapevole qual sono di quanto delicato ed importante sia il contributo che voi offrite alla nobile impresa della costruzione di una società in cui possa attuarsi 'la mutua comprensione e la prontezza nella cooperazione mediante lo scambio generoso dei beni culturali e spirituali'".
Il Santo Padre ha proseguito il suo discorso affermando: "Questo incontro si svolge in un giorno particolarmente significativo: la Bulgaria celebra infatti oggi la festa dei Santi Fratelli Cirillo e Metodio, intrepidi annunciatori del Vangelo di Cristo e fondatori della lingua e della cultura dei popoli slavi". A questo proposito il Papa ha ricordato che nel 1980 li proclamò Patroni d'Europa insieme a San Benedetto da Norcia. Il Santo Padre ha sottolineato che "i santi Fratelli - con la creazione geniale e originale di un alfabeto - hanno acquisito speciali meriti. (…) Essi tradussero nella lingua locale i libri sacri" e possono essere a giusto titolo considerati "i padri della loro cultura. La cultura è l'espressione incarnata nella storia dell'identità di un popolo; essa forgia l'anima di una nazione".
"Il criterio ispiratore dell'ingente opera compiuta da Cirillo e Metodio" - ha sottolineato il Pontefice - "fu la fede cristiana. Cultura e fede, infatti, non solo non sono in contrasto, ma intrattengono tra loro rapporti simili a quelli che corrono tra il frutto e l'albero. (…) L'esperienza storica dimostra che l'annuncio della fede cristiana non ha mortificato, ma anzi integrato ed esaltato gli autentici valori umani e culturali tipici del genio dei Paesi evangelizzati".
"Volgendo indietro lo sguardo" - ha detto ancora il Papa - "dobbiamo riconoscere che, accanto ad un'Europa della cultura (…) ad un'Europa del lavoro (…) vi è purtroppo un'Europa dei regimi dittatoriali e delle guerre, un'Europa del sangue, delle lacrime e delle crudeltà più spaventose. Forse anche per queste amare esperienze del passato, nell'Europa di oggi sembra farsi ancor più forte la tentazione dello scetticismo e dell'indifferenza davanti allo sfaldarsi di fondamentali capisaldi morali del vivere personale e sociale".
"Occorre reagire. Nel preoccupante contesto contemporaneo è urgente affermare che, per ritrovare la propria identità profonda, l'Europa non può non fare ritorno alle sue radici cristiane".
Giovanni Paolo II ha concluso il suo discorso esprimendo apprezzamento per l'iniziativa dei Vescovi cattolici della Bulgaria "di provvedere alla traduzione in lingua bulgara del 'Catechismo della Chiesa Cattolica'", ed infine ha detto: "Vorrei simbolicamente consegnarlo anche a quelli tra voi che, pur non essendo cattolici, condividono con noi l'unico Battesimo, affinché possano conoscere da vicino ciò che la Chiesa Cattolica crede e annuncia".
PV-BULGARIA/EBREI:CULTURA/SOFIA VIS 20020525 (500)
"Mi rivolgo a voi con rispetto ed ammirazione" - ha detto il Papa all'inizio del suo discorso - "consapevole qual sono di quanto delicato ed importante sia il contributo che voi offrite alla nobile impresa della costruzione di una società in cui possa attuarsi 'la mutua comprensione e la prontezza nella cooperazione mediante lo scambio generoso dei beni culturali e spirituali'".
Il Santo Padre ha proseguito il suo discorso affermando: "Questo incontro si svolge in un giorno particolarmente significativo: la Bulgaria celebra infatti oggi la festa dei Santi Fratelli Cirillo e Metodio, intrepidi annunciatori del Vangelo di Cristo e fondatori della lingua e della cultura dei popoli slavi". A questo proposito il Papa ha ricordato che nel 1980 li proclamò Patroni d'Europa insieme a San Benedetto da Norcia. Il Santo Padre ha sottolineato che "i santi Fratelli - con la creazione geniale e originale di un alfabeto - hanno acquisito speciali meriti. (…) Essi tradussero nella lingua locale i libri sacri" e possono essere a giusto titolo considerati "i padri della loro cultura. La cultura è l'espressione incarnata nella storia dell'identità di un popolo; essa forgia l'anima di una nazione".
"Il criterio ispiratore dell'ingente opera compiuta da Cirillo e Metodio" - ha sottolineato il Pontefice - "fu la fede cristiana. Cultura e fede, infatti, non solo non sono in contrasto, ma intrattengono tra loro rapporti simili a quelli che corrono tra il frutto e l'albero. (…) L'esperienza storica dimostra che l'annuncio della fede cristiana non ha mortificato, ma anzi integrato ed esaltato gli autentici valori umani e culturali tipici del genio dei Paesi evangelizzati".
"Volgendo indietro lo sguardo" - ha detto ancora il Papa - "dobbiamo riconoscere che, accanto ad un'Europa della cultura (…) ad un'Europa del lavoro (…) vi è purtroppo un'Europa dei regimi dittatoriali e delle guerre, un'Europa del sangue, delle lacrime e delle crudeltà più spaventose. Forse anche per queste amare esperienze del passato, nell'Europa di oggi sembra farsi ancor più forte la tentazione dello scetticismo e dell'indifferenza davanti allo sfaldarsi di fondamentali capisaldi morali del vivere personale e sociale".
"Occorre reagire. Nel preoccupante contesto contemporaneo è urgente affermare che, per ritrovare la propria identità profonda, l'Europa non può non fare ritorno alle sue radici cristiane".
Giovanni Paolo II ha concluso il suo discorso esprimendo apprezzamento per l'iniziativa dei Vescovi cattolici della Bulgaria "di provvedere alla traduzione in lingua bulgara del 'Catechismo della Chiesa Cattolica'", ed infine ha detto: "Vorrei simbolicamente consegnarlo anche a quelli tra voi che, pur non essendo cattolici, condividono con noi l'unico Battesimo, affinché possano conoscere da vicino ciò che la Chiesa Cattolica crede e annuncia".
PV-BULGARIA/EBREI:CULTURA/SOFIA VIS 20020525 (500)
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