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Il Vatican Information Service (VIS), istituito nell'ambito della Sala Stampa della Santa Sede, è un bollettino telematico che diffonde notizie relative all'attività magistrale e pastorale del Santo Padre e della Curia Romana...

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lunedì 10 dicembre 2012

PROCLAMARE CRISTO IN AMERICA OGGI

Città del Vaticano, 10 dicembre 2012 (VIS). Con una celebrazione eucaristica all'Altare della Cattedra della Basilica di San Pietro si è inaugurato, nel pomeriggio di ieri, il Congresso Internazionale "Ecclesia in America" sulla Chiesa nel continente americano, Congresso promosso dalla Pontificia Commissione per l'America Latina e dai Cavalieri di Colombo, in collaborazione con l'Istituto Superiore di Studi Guadalupani. Il Congresso riflette sull'Assembla sinodale, convocata dal Beato Giovanni Paolo II fra il novembre e il dicembre 1987, intitolata: "Incontro con Gesù Cristo vivo, via per la conversione, la comunione e la solidarietà in America".

Il Santo Padre che è giunto in Basilica alle 19:00, ha rivolto un saluto ai partecipanti, ed ha ricordato che: "Il Beato Giovanni Paolo II ebbe la chiaroveggente intuizione di far crescere le relazioni di cooperazione fra le Chiese particolari di tutta l'America del Nord, del Centro e del Sud e di suscitare una maggiore solidarietà fra le nazioni del continente. Oggi tali propositi meritano di essere ripresi, facendo in modo che il messaggio redentore di Cristo si ponga in pratica con maggior fervore e produca abbondanti frutti di santità e di rinnovamento ecclesiale. Il tema centrale delle riflessioni di quella Assemblea Sinodale può servire anche di ispirazione per i lavori di questi giorni. (...) In effetti, l'amore al Signore Gesù e la potenza della sua grazia devono radicarsi sempre più intensamente nel cuore delle persone, delle famiglie e delle comunità cristiane delle vostre nazioni, perché in queste si avanzi con dinamismo per le vie della concordia e del giusto progresso".

L'Esortazione Apostolica "Ecclesia in America" annotava "le sfide e le difficoltà presenti nel momento attuale con caratteristiche singolari e complesse. In effetti, il secolarismo e diversi gruppi religiosi si espandono in tutte le latitudini, dando spazio a numerose problematiche. L'educazione e promozione di una cultura della vita è un'urgenza fondamentale davanti alla diffusione di una mentalità che attenta alla dignità della persona e non favorisce né tutela l'istituzione matrimoniale e familiare. Come non preoccuparsi delle dolorose situazioni di emigrazione, sradicamento e violenza, specialmente quella causata dalla criminalità organizzata, dal narcotraffico, dalla corruzione e dal traffico di armi? E che dire delle laceranti disuguaglianze e delle sacche di povertà provocate da opinabili mezzi economici, politici e sociali?".

Il Papa ha sottolineato che tutte queste importanti questioni richiedono uno studio approfondito, ma al di là della valutazione tecnica delle stesse "la Chiesa cattolica ha la convinzione che la luce per una soluzione adeguata può provenire soltanto dall'incontro con Gesù Cristo vivo che suscita attitudini e comportamenti fondati sull'amore e sulla verità. Questa è la forza decisiva che trasformerà il Continente americano (...). L'amore di Cristo ci spinge a dedicarci senza riserve a proclamare il Suo Nome in tutte le contrade d'America, portandolo con libertà ed entusiasmo ai cuori di tutti i suoi abitanti. Per questo dobbiamo assumerci questo compito (...) incoraggiando i sacerdoti, i diaconi, i consacrati e gli agenti di pastorale a purificare e rinvigorire sempre più la propria vita interiore attraverso il rapporto sincero con il Signore ed la partecipazione degna e assidua ai sacramenti. Sarà d'aiuto un'adeguata catechesi ed una giusta e costante formazione dottrinale, contraddistinta da fedeltà totale alla Parola di Dio e al Magistero della Chiesa e volta a dare risposta agli interrogativi e alle aspirazioni del cuore dell'uomo. (...) Un rinnovato spirito missionario e l'ardore e la generosità del vostro impegno saranno un apporto insostituibile di ciò che la Chiesa universale attende e necessita per la Chiesa in America", ha concluso il Pontefice.

ANGELUS: ESSENZIALITÀ DI SAN GIOVANNI BATTISTA

Città del Vaticano, 9 dicembre 2012 (VIS). Questa mattina il Santo Padre Benedetto XVI si è affacciato alla finestra del suo studio per recitare l’Angelus con i fedeli convenuti in Piazza San Pietro. Il Papa, citando il Vangelo di questa seconda domenica di Avvento, ha commentato la figura di San Giovanni Battista, che tutti gli evangelisti collocano all'inizio dell'attività di Gesù presentandolo come il suo precursore, mentre san Luca sposta indietro la connessione tra le due figure.

Giovanni, figlio di Zaccaria ed Elisabetta, entrambi di famiglie sacerdotali, ha spiegato il Santo Padre, "non solo è l’ultimo dei profeti, ma rappresenta anche l’intero sacerdozio dell’Antica Alleanza e perciò prepara gli uomini al culto spirituale della Nuova Alleanza, inaugurato da Gesù. (...) Giovanni Battista si definisce come la 'voce di uno che grida nel deserto: Preparate la via del Signore, raddrizzate i suoi sentieri'. La voce proclama la parola, ma in questo caso la Parola di Dio precede, in quanto è essa stessa a scendere su Giovanni, figlio di Zaccaria, nel deserto",

Il Battista "ha quindi un grande ruolo, ma sempre in funzione di Cristo" - ha detto il Papa ricordando le parole di Sant'Agostino: 'Giovanni è la voce che passa, Cristo è il Verbo eterno che era in principio'. A noi il compito di dare oggi ascolto a quella voce per concedere spazio e accoglienza nel cuore a Gesù, Parola che ci salva. In questo Tempo di Avvento, prepariamoci a vedere, con gli occhi della fede, nell’umile Grotta di Betlemme, la salvezza di Dio. Nella società dei consumi, in cui si è tentati di cercare la gioia nelle cose, il Battista ci insegna a vivere in maniera essenziale, affinché il Natale sia vissuto non solo come una festa esteriore, ma come la festa del Figlio di Dio che è venuto a portare agli uomini la pace, la vita e la gioia vera".


LA POTENZA D'AMORE DI DIO È PIÙ FORTE DEL MALE

Città del Vaticano, 10 dicembre 2012 (VIS). Alle 15:45 Benedetto XVI si è recato in Piazza di Spagna per il tradizionale atto di venerazione all'Immacolata, la cui statua è situata in cima ad una colonna di fronte all'Ambasciata di Spagna presso la Santa Sede.

Lungo il percorso, il Papa ha compiuto una breve sosta davanti alla Chiesa della Santissima Trinità, dove ha ricevuto l’omaggio dell’"Associazione Commercianti Via Condotti". Giunto in Piazza di Spagna, il Papa ha recitato una preghiera, seguita dalla lettura di un frammento dell'Apocalisse di San Giovanni e dall'omaggio floreale alla statua della Vergine. Nel suo discorso il Papa ha riflettuto sul Vangelo della Solennità dell'Immacolata Concezione: il Vangelo dell'Annunciazione.

"Ci colpisce sempre, e ci fa riflettere, il fatto che quel momento decisivo per il destino dell’umanità, il momento in cui Dio si fece uomo - ha detto il Papa - è avvolto da un grande silenzio. L’incontro tra il messaggero divino e la Vergine Immacolata passa del tutto inosservato: nessuno sa, nessuno ne parla. (...) Ciò che è veramente grande passa spesso inosservato e il quieto silenzio si rivela più fecondo del frenetico agitarsi che caratterizza le nostre città, ma che – con le debite proporzioni – si viveva già in città importanti come la Gerusalemme di allora. Quell’attivismo che ci rende incapaci di fermarci, di stare tranquilli, di ascoltare il silenzio in cui il Signore fa sentire la sua voce discreta".

Il giorno dell'Annunciazione, Maria "era tutta raccolta e al tempo stesso aperta all’ascolto di Dio. In lei non c’è ostacolo, non c’è schermo, non c’è nulla che la separi da Dio. Questo è il significato del suo essere senza peccato originale: la sua relazione con Dio è libera da qualsiasi pur minima incrinatura; non c’è separazione, non c’è ombra di egoismo, ma una perfetta sintonia: il suo piccolo cuore umano è perfettamente 'centrato' nel grande cuore di Dio. Ecco, cari fratelli, venire qui, presso questo monumento a Maria, nel centro di Roma, ci ricorda prima di tutto che la voce di Dio non si riconosce nel frastuono e nell’agitazione; il suo disegno sulla nostra vita personale e sociale non si percepisce rimanendo in superficie, ma scendendo ad un livello più profondo, dove le forze che agiscono non sono quelle economiche e politiche, ma quelle morali e spirituali. È lì che Maria ci invita a scendere e a sintonizzarci con l’azione di Dio".

"C’è una seconda cosa, (...) che l’Immacolata ci dice (...), ed è che la salvezza del mondo non è opera dell’uomo – della scienza, della tecnica, dell’ideologia – ma viene dalla Grazia. (...) Grazia vuol dire l’Amore nella sua purezza e bellezza, è Dio stesso così come si è rivelato nella storia salvifica narrata nella Bibbia e compiutamente in Gesù Cristo. Maria è chiamata la 'piena di grazia' e con questa sua identità ci ricorda il primato di Dio nella nostra vita e nella storia del mondo, ci ricorda che la potenza d’amore di Dio è più forte del male, può colmare i vuoti che l’egoismo provoca nella storia delle persone, delle famiglie, delle nazioni e del mondo. Questi vuoti possono diventare degli inferni, dove la vita umana viene come tirata verso il basso e verso il nulla, perde di senso e di luce. I falsi rimedi che il mondo propone per riempire questi vuoti (...) in realtà allargano la voragine. Solo l’amore può salvare da questa caduta, ma non un amore qualsiasi: un amore che abbia in sé la purezza della Grazia - di Dio che trasforma e rinnova - e che così possa immettere nei polmoni intossicati nuovo ossigeno, aria pulita, nuova energia di vita. Maria ci dice che, per quanto l’uomo possa cadere in basso, non è mai troppo in basso per Dio, il quale è disceso fino agli inferi; per quanto il nostro cuore sia sviato, Dio è sempre 'più grande del nostro cuore'. Il soffio mite della Grazia può disperdere le nubi più nere, può rendere la vita bella e ricca di significato anche nelle situazioni più disumane".
Infine l'Immacolata ci ricorda la "gioia, quella gioia autentica che si diffonde nel cuore liberato dal peccato. Il peccato porta con sé una tristezza negativa, che induce a chiudersi in se stessi. La Grazia porta la vera gioia, che non dipende dal possesso delle cose ma è radicata nell’intimo, nel profondo della persona, e che nulla e nessuno possono togliere. Il Cristianesimo è essenzialmente un 'evangelo', una 'lieta notizia', mentre alcuni pensano che sia un ostacolo alla gioia, perché vedono in esso un insieme di divieti e di regole. In realtà, il Cristianesimo è l’annuncio della vittoria della Grazia sul peccato, della vita sulla morte. E se comporta delle rinunce e una disciplina della mente, del cuore e del comportamento è proprio perché nell’uomo c’è la radice velenosa dell’egoismo, che fa male a se stessi e agli altri. Bisogna dunque imparare a dire no alla voce dell’egoismo e a dire sì a quella dell’amore autentico. La gioia di Maria è piena, perché nel suo cuore non c’è ombra di peccato. Questa gioia coincide con la presenza di Gesù nella sua vita".

"In questo tempo di Avvento - ha concluso il Papa - Maria Immacolata ci insegni ad ascoltare la voce di Dio che parla nel silenzio; ad accogliere la sua Grazia, che ci libera dal peccato e da ogni egoismo; per gustare così la vera gioia".

MARIA IMMACOLATA: CERTEZZA CHE DIO NON VIENE MAI MENO

Città del Vaticano, 8 dicembre 2012 (VIS) - Nell'Angelus della Solennità dell'Immacolata Concezione, Benedetto XVI ha sottolineato che "Maria è l'Immacolata per un dono gratuito della grazia di Dio, che ha trovato, però, in Lei perfetta disponibilità e collaborazione. In questo senso ella è 'beata' perché 'ha creduto', perché ha avuto una fede salda in Dio".

Maria, ha proseguito il Santo Padre "rappresenta quel 'resto di Israele', quella radice santa che i profeti hanno annunciato. In lei trovano accoglienza le promesse dell’antica Alleanza. In Maria la Parola di Dio trova ascolto, ricezione, risposta, trova quel 'sì' che le permette di prendere carne e venire ad abitare in mezzo a noi. In Maria l’umanità, la storia si aprono realmente a Dio, accolgono la sua grazia, sono disposte a fare la sua volontà. Maria è espressione genuina della Grazia. Ella rappresenta il nuovo Israele, che le Scritture dell’Antico Testamento descrivono con il simbolo della sposa. (...) I Padri della Chiesa hanno sviluppato questa immagine e così la dottrina dell’Immacolata è nata prima in riferimento alla Chiesa vergine-madre, e successivamente a Maria".

"La luce che promana dalla figura di Maria ci aiuta anche a comprendere il vero senso del peccato originale. In Maria, infatti, è pienamente viva e operante quella relazione con Dio che il peccato spezza. In lei non c’è alcuna opposizione tra Dio e il suo essere: c’è piena comunione, piena intesa. C’è un 'sì' reciproco, di Dio a lei e di lei a Dio. Maria è libera dal peccato perché è tutta di Dio, totalmente espropriata per Lui. È piena della sua Grazia, del suo Amore".

"In conclusione, la dottrina dell’Immacolata Concezione di Maria esprime la certezza di fede che le promesse di Dio si sono realizzate: che la sua alleanza non fallisce, ma ha prodotto una radice santa, da cui è germogliato il Frutto benedetto di tutto l’universo, Gesù, il Salvatore. L’Immacolata sta a dimostrare che la Grazia è capace di suscitare una risposta, che la fedeltà di Dio sa generare una fede vera e buona".

Dopo la recita dell'Angelus, il Papa ha ricordato le popolazioni delle Filippine colpite nei giorni scorsi da un violento uragano. Benedetto XVI ha assicurato a tutti la sua vicinanza ed ha detto: "Prego per le vittime, per le loro famiglie e per i numerosi sfollati. La fede e la carità fraterna siano la forza per affrontare questa difficile prova".

Infine il Santo Padre ha rivolto parole di saluto agli aderenti al Movimento Cristiano Lavoratori, in particolare il gruppo di preghiera dell'Istituto Dermopatico dell'Immacolata di Roma, che vive una difficile situazione lavorativa. "Desidero rivolgere l'auspicio - ha detto il Papa - che possano trovare soluzione i problemi che affrontano varie Istituzioni sanitarie cattoliche".

ALTRI ATTI PONTIFICI

Città del Vaticano, 10 dicembre 2012 (VIS). Il Santo Padre:

- Ha nominato il Vescovo Sebastiano Sanguinetti, che è Vescovo di Tempio-Ampurias (Italia), Amministratore Apostolico ad nutum Sanctae Sedis della Diocesi di Ozieri (superficie: 2.288; popolazione: 54.000; cattolici: 53.700; sacerdoti: 59; religiosi: 54), Italia.

- Ha accettato la rinuncia al governo pastorale della Diocesi di Ozieri (Italia), presentata dal Vescovo Sergio Pintor, per raggiunti limiti d'età.

- Ha nominato il Vescovo Pio Vito Pinto, attualmente Decano del Tribunale della Rota Romana, Presidente della Corte d'Appello dello Stato della Città del Vaticano.

venerdì 7 dicembre 2012

PRIMA PREDICA DI AVVENTO

Città del Vaticano, 7 dicembre 2012 (VIS). Questa mattina, nella Cappella Redemptoris Mater, il Santo Padre ha assistito alla prima predica di Avvento, tenuta dal Padre Raniero Cantalamessa, O.F.M.Cap., Predicatore della Casa Pontificia, sul tema: "Un anno di grazia del Signore" (Luca 4,19).

IL PAPA: RELIGIONI MONOTEISTE NON SONO PORTATRICI DI VIOLENZA

Città del Vaticano, 7 dicembre 2012 (VIS). Il Santo Padre ha ricevuto questa mattina in udienza i Membri della Commissione Teologica Internazionale al termine dei lavori della Sessione Plenaria. Benedetto XVI ha espresso il suo apprezzamento per il Messaggio della Commissione in occasione dell'Anno della fede che "mette bene in luce il modo specifico in cui i teologi, servendo fedelmente la verità della fede, possono partecipare allo slancio evangelizzatore della Chiesa".

Il Messaggio riprende i temi del documento “La teologia oggi. Prospettve, principi e criteri”,
ed "intende presentare, per così dire, il codice genetico della teologia cattolica, cioè i principi che definiscono la sua stessa identità e, di conseguenza, garantiscono la sua unità nella diversità delle sue realizzazioni. (...) In un contesto culturale dove taluni sono tentati o di privare la teologia di uno statuto accademico - ha detto il Papa - a causa del suo legame intrinseco con la fede, o di prescindere dalla dimensione credente e confessionale della teologia, con il rischio di confonderla con le scienze religiose, il vostro documento ricorda opportunamente che la teologia è inscindibilmente confessionale e razionale e che la sua presenza all’interno dell’istituzione universitaria garantisce una visione ampia ed integrale della stessa ragione umana".

"Tra i criteri della teologia cattolica - ha affermato il Papa - il documento menziona l’attenzione che i teologi devono riservare al 'sensus fidelium'. Il Concilio Vaticano II, ribadendo il ruolo specifico ed insostituibile che spetta al Magistero, ha sottolineato nondimeno che l’insieme del Popolo di Dio partecipa dell’ufficio profetico di Cristo (...).Questo dono, il 'sensus fidei', costituisce nel credente una sorta di istinto soprannaturale che ha una connaturalità vitale con lo stesso oggetto della fede. Esso è un criterio per discernere se una verità appartenga o no al deposito vivente della tradizione apostolica. Presenta anche un valore propositivo perché lo Spirito Santo non smette di parlare alle Chiese e di guidarle verso la verità tutta intera. Oggi, tuttavia, è particolarmente importante precisare i criteri che permettono di distinguere il 'sensus fidelium' autentico dalle sue contraffazioni. In realtà, esso non è una sorta di opinione pubblica ecclesiale, e non è pensabile poterlo menzionare per contestare gli insegnamenti del Magistero, poiché il 'sensus fìdei' non può svilupparsi autenticamente nel credente se non nella misura in cui egli partecipa pienamente alla vita della Chiesa, e ciò esige l’adesione responsabile al suo Magistero".

"Oggi, questo stesso senso soprannaturale della fede dei credenti porta a reagire con vigore anche contro il pregiudizio secondo cui le religioni, ed in particolare le religioni monoteiste, sarebbero intrinsecamente portatrici di violenza, soprattutto a causa della pretesa che esse avanzano dell’esistenza di una verità universale. Alcuni ritengono che solo il 'politeismo dei valori' garantirebbe la tolleranza e la pace civile e sarebbe conforme allo spirito di una società democratica pluralistica. (...) Da una parte, è essenziale ricordare che la fede nel Dio unico, Creatore del cielo e della terra, incontra le esigenze razionali della riflessione metafisica, la quale non viene indebolita ma rinforzata ed approfondita dalla Rivelazione del mistero del Dio-Trinità. Dall’altra parte, bisogna sottolineare la forma che la Rivelazione definitiva del mistero dell’unico Dio prende nella vita e morte di Gesù Cristo, che va incontro alla Croce come 'agnello condotto al macello'. Il Signore attesta un rifiuto radicale di ogni forma di odio e violenza a favore del primato assoluto dell’agape. Se dunque nella storia vi sono state o vi sono forme di violenza operate nel nome di Dio, queste non sono da attribuire al monoteismo, ma a cause storiche, principalmente agli errori degli uomini. Piuttosto è proprio l’oblio di Dio ad immergere le società umane in una forma di relativismo, che genera ineluttabilmente la violenza. Quando si nega la possibilità per tutti di riferirsi ad una verità oggettiva, il dialogo viene reso impossibile e la violenza, dichiarata o nascosta, diventa la regola dei rapporti umani. Senza l’apertura al trascendente, che permette di trovare delle risposte agli interrogativi sul senso della vita e sulla maniera di vivere in modo morale, l’uomo diventa incapace di agire secondo giustizia e di impegnarsi per la pace".

"Se la rottura del rapporto degli uomini con Dio porta con sé uno squilibrio profondo nelle relazioni tra gli uomini stessi, la riconciliazione con Dio, operata dalla Croce di Cristo, 'nostra pace' è la sorgente fondamentale dell’unità e della fraternità. In questa prospettiva, si colloca anche la vostra riflessione" sulla "dottrina sociale della Chiesa nell’insieme della dottrina della fede. Essa conferma che la dottrina sociale non è un’aggiunta estrinseca, ma, senza trascurare l’apporto di una sana filosofia sociale, attinge i suoi principi di fondo alle sorgenti stesse della fede. Tale dottrina cerca di rendere effettivo, nella grande diversità delle situazioni sociali, il comandamento nuovo che il Signore Gesù ci ha lasciato: 'Come io vi ho amato, così amatevi anche voi gli uni gli altri'", ha concluso il Pontefice.


LETTERA PONTIFICIA MORTE PATRIARCA IGNACIO HAZIM IV

Città del Vaticano, 7 dicembre 2012 (VIS). Questa mattina è stata pubblicata la Lettera Pontificia del Santo Padre Benedetto XVI al Metropolita Spyridon di Helipolis per la morte, il 5 dicembre all'età di 92 anni, di Sua Beatitudine l'Arcivescovo Ignacio Hazim IV, Patriarca greco-ortodosso di Antiochia e di tutto l'Oriente.

"Nel corso della sua lunga vita al servizio del Vangelo - ricorda il Santo Padre - il defunto Patriarca ha offerto una testimonianza luminosa di fede e di carità operando con dedizione per l'elevazione spirituale del gregge a lui affidato e per la grande causa della riconciliazione e della pace tra gli uomini".

"Rendo grazie al Signore per il contributo positivo ed efficace che il Patriarca Ignazio ha apportato al processo di riavvicinamento fra le nostre due Chiese. Che il suo ricordo ci inviti ugualmente a percorrere la via del dialogo e della ricerca della piena comunione in Cristo!", conclude il Pontefice.

IL DIRITTO ALLA LIBERTÀ RELIGIOSA NELL'AREA OCSE

Città del Vaticano, 7 dicembre 2012 (VIS). L'Arcivescovo Dominique Mamberti, Segretario per i Rapporti con gli Stati, è intervenuto alla XIX riunione del Consiglio dei ministri dell'Organizzazione per la Sicurezza e la Cooperazione in Europa, in corso a Dublino (Irlanda), il 6 e 7 dicembre.

Nel suo discorso l'Arcivescovo ha ricordato che "Tra le libertà fondamentali, il diritto alla libertà di religione occupa un posto preminente per la Santa Sede. L’Ocse ha sempre messo in evidenza il contributo positivo dato dalle comunità religiose alla società. In questo senso, l’attività dell’Ocse ha assicurato che il dibattito pubblico dia spazio a punti di vista ispirati da una visione religiosa in ogni sua dimensione, compresi il rito, il culto, l’educazione, la diffusione di informazioni e la libertà di professare e di scegliere la propria religione".

"Di fatto, i diritti associati alla religione hanno tanto più bisogno di protezione quanto vengono considerati in contrasto con un’ideologia secolare prevalente o con posizioni religiose maggioritarie di natura esclusiva. La piena garanzia della libertà di religione non può essere limitata al mero libero esercizio del culto, ma occorre dare la giusta considerazione alla sua dimensione pubblica, e quindi alla possibilità che i credenti svolgano la loro parte nella costruzione dell’ordine sociale".

"Con l’aumento dell’intolleranza religiosa nel mondo, è ben documentato che i cristiani sono tra i più discriminati, anche nell’area Ocse. Malgrado gli impegni assunti dagli Stati partecipanti nell’ambito della libertà religiosa, in alcuni Paesi continuano a esistere leggi, decisioni e comportamenti intolleranti e perfino discriminatori nei confronti della Chiesa cattolica e delle altre comunità cristiane che, attraverso le azioni o per omissione, negano tale libertà".



UDIENZE

Città del Vaticano, 7 dicembre 2012 (VIS). Il Santo Padre ha ricevuto questa mattina in udienza:

- Il Signor Georgios Papadopoulos, Ambasciatore di Grecia, in occasione della presentazione delle Lettere Credenziali.

- Il Signor César Castillo Ramirez, Ambasciatore del Perù, con la Consorte, in visita di congedo.


ALTRI ATTI PONTIFICI

Città del Vaticano, 7 dicembre 2012 (VIS). Il Santo Padre ha nominato:

- Il Monsignore Georg Gänswein, Prefetto della Casa Pontificia, elevandolo in pari tempo alla dignità di Arcivescovo. L'Arcivescovo eletto è nato a Waldshut (Gerrmania), nel 1956 ed è stato ordinato sacerdote nel 1984. Dopo essere stato giudice del Tribunale Diocesano e collaboratore personale dell'Arcivescovo di Freiburg im Breisgau, nel 1993 è stato assunto presso la Congregazione per il Culto Divino e la Disciplina dei Sacramenti. Nel 1996 è stato trasferito alla Congregazione per la Dottrina della Fede, dove in seguito ha svolto l'ufficio di Segretario personale del Prefetto. È stato Segretario particolare di Sua Santità Benedetto XVI dalla sua elezione al Pontificato.

- Il Sacerdote Peter Ebere Okpaleke, Vescovo della Diocesi di Ahiara (superficie: 425; popolazione: 536.509; cattolici: 422.789; sacerdoti: 147; religiosi: 97), Nigeria. Il Vescovo eletto è nato nel 1963 ad Amesi (Nigeria) ed è stato ordinato sacerdote nel 1992. Dal 1992 al 1995 è stato Segretario aggiunto del Vescovo e procuratore della residenza vescovile; dal 1993 al 1995 è stato Membro della "Aguata Local Government Education"; dal 1997 al 1999 è stato Cappellano alla “Nnamdi Azikiwe University”, Awka, e Amministratore finanziario della Diocesi; dal 2002 al 2011 è stato Cancelliere della Diocesi di Awka, Segretario del Consiglio Pastorale Diocesano, Segretario del Consiglio Presbiterale e del Collegio dei Decani, Esaminatore Diocesano; dal 1995 è Membro del "Canon Law Society of Nigeria"; dal 2002 Membro del Collegio dei Consultori, dal 2005 Membro del Comitato per la Creazione delle Diocesi; dal 2007 Giudice al Tribunale Inter-diocesano di Onitsha; dal 2011 Parroco di Sts. John and Paul Parish, Umubele, Awka.

- Il Reverendo Adelio Dell'Oro, Amministratore Apostolico di Atyrau (superficie: 727.600; popolazione: 2.181.000; cattolici: 2.000; sacerdoti: 17; religiosi: 14), Kazakhstan, elevandolo all’Episcopato. Il Vescovo eletto è nato nel 1948 a Milano (Italia) ed è stato ordinato Sacerdote nel 1972. Dal 1972 al 1983 è stato vicario parrocchiale della parrocchia di Sant’Andrea a Milano. Dal 1983 al 1997 è stato vicario parrocchiale della parrocchia di Santa Maria Assunta a Buccinasco. Dal 1974 al 1997, ha insegnato la Religione Cattolica presso alcune scuole medie ed istituti tecnici nell’Arcidiocesi. Nel 1997 è stato inviato quale Sacerdote "Fidei donum" in Kazakhstan. Dal 1997 al 2007 vi ha ricoperto l’ufficio di Direttore spirituale del Seminario interdiocesano di Karaganda e di Direttore di Caritas Kazakhstan. Dal 2007 al 2009 ha svolto il ministero di Parroco a Vishniovka-Arshaly, nell’Arcidiocesi di Maria Santissima in Astana, e al medesimo tempo ha prestato servizio di collaboratore locale nella Nunziatura Apostolica ad Astana. Ha insegnato Teologia pastorale presso il Seminario maggiore a Karaganda. Dal 2010 ad oggi è stato Pro-Rettore del Collegio Guastalla di Monza, nonché Assistente della Fraternità di Comunione e Liberazione per l’Arcidiocesi di Milano.

- Il Cardinale. Fernando Filoni, Prefetto della Congregazione per l’Evangelizzazione dei Popoli, Suo Inviato Speciale alle celebrazioni del 50° anniversario del Santuario della Madonna della Salute (Our Lady of Good Health) a Vailankanni (India) e del 25° anniversario dell’istituzione della Conferenza Episcopale (C.C.B.I.), in programma dal 9 all’11 febbraio 2013.

- L'Arcivescovo Zygmunt Zimowski, Presidente del Pontificio Consiglio per gli Operatori Sanitari, Suo Inviato Speciale alla celebrazione della XXI Giornata Mondiale del Malato, che avrà luogo presso il Santuario Mariano di Altötting (Germania) l’11 febbraio 2013.

giovedì 6 dicembre 2012

SANTA SEDE E GERMANIA RIFLETTONO SULLA CRISI ECONOMICA

Città del Vaticano, 6 dicembre 2012 (VIS). Nella mattinata di oggi, giovedì 6 dicembre 2012, nel Palazzo Apostolico Vaticano, il Presidente della Repubblica Federale di Germania, il Signor Joachim Gauck, è stato ricevuto in Udienza dal Santo Padre Benedetto XVI e, successivamente, si è incontrato con il Cardinale Tarcisio Bertone, Segretario di Stato, che era accompagnato dal Monsignor Ettore Balestrero, Sotto-Segretario per i Rapporti con gli Stati.

Durante i colloqui si è rilevato che le relazioni bilaterali sono molto cordiali, quindi ci si è soffermati sulla visione cristiana della persona, come pure sulle sfide poste attualmente dalle società globalizzate e secolarizzate.

In seguito c’è stato uno scambio di opinioni sulla situazione internazionale e sull’attuale crisi economica, specialmente in relazione alle sue conseguenze in Europa, nonché sul contributo che la Chiesa cattolica può offrire.


I GIARDINI DI CASTEL GANDOLFO ISPIRANO UNA FAVOLA

Città del Vaticano, 6 dicembre 2012 (VIS). La Libreria Editrice Vaticana (LEV), presenterà l'11 dicembre prossimo presso l'Istituto Patristico "Augustinianum", il volume dell'artista russa Natalia Tsarkova "Il mistero di un piccolo stagno". Alla presentazione interverranno il Monsignor Georg Gänswein, Segretario Particolare del Santo Padre Benedetto XVI; il Professor Antonio Paolucci, Direttore dei Musei Vaticani; il Dottor Saverio Petrillo, Direttore delle Ville Pontificie ed il Reverendo Giuseppe Costa, Direttore della LEV.

Il libro di Natalia Tsarkova, ritrattista ufficiale dei Papi, nasce dopo una visita dell'artista ai giardini del Palazzo Apostolico di Castel Gandolfo. "È una fiaba semplice - si legge in un Comunicato della LEV - che vuole offrire un messaggio di amore, fede e speranza", ai suoi destinatari principali: i bambini.

"Con "Il mistero di un piccolo stagno", l'Autrice per la prima volta esprime non solo con immagini ma anche con la scrittura il proprio mondo interiore.

UDIENZE

Città del Vaticano, 6 dicembre 2012 (VIS). Il Santo Padre ha ricevuto questa mattina in udienza:

- Il Cardinale Antonio María Rouco Varela, Arcivescovo di Madrid (Spagna).

- L'Arcivescovo Diego Causero, Nunzio Apostolico in Svizzera e nel Principato di Liechtenstein.

ALTRI ATTI PONTIFICI

Città del Vaticano, 6 dicembre 2012 (VIS). II Santo Padre ha nominato:

- Il Reverendo Rudolf Voderholzer Vescovo della Diocesi di Regensburg (superficie: 14.665; popolazione: 1.684.000; cattolici: 1.220.215; sacerdoti: 1.016; religiosi: 1.826; diaconi permanenti: 107), Repubblica Federale di Germania. Il Vescovo eletto è nato nel 1959 a München (Repubblica Federale di Germania), ed è stato ordinato sacerdote nel 1987. Dal 1987 al 1991 è stato Vice-parroco a Traunreut, Haar e Zorneding. Dal 2003 è stato Assistente Superiore al Dipartimento per la Fede e la Scienza delle religioni e per la Filosofia della Facoltà Teologica dell’Università di Fribourg (Svizzera), di cui dal 2004 è diventato Presidente. Nel contempo ha insegnato Teologia dogmatica presso tale Università. Dal 2005 è Professore di Teologia dogmatica e di Storia della Dogmatica presso la Facoltà Teologica di Trier e dal 2008 è anche Direttore dell’Istituto “Papa Benedetto XVI” a Regensburg. In pari tempo svolge il ministero pastorale nella parrocchia di S. Nicola a Kasel (diocesi di Trier). È stato finora Professore di Teologia dogmatica presso la Facoltà Teologica di Trier e Direttore dell’Istituto "Papa Benedetto XVI" a Regensburg.

- Il Vescovo Murray Chatlain, Arcivescovo di Keewatin-Le Pas (superficie: 430.000; popolazione: 125.900; cattolici: 46.490; sacerdoti: 14; religiosi: 18), Canada ed Amministratore Apostolico "sede vacante et ad nutum Sanctae Sedis" della Diocesi di Mackenzie Forth Smith (Canada). È stato finora Vescovo di Mackenzie-Fort Smith (Canada).

IN MEMORIAM

Città del Vaticano, 6 dicembre 2012 (VIS). Di seguito riportiamo i dati dei Presuli mancati nelle ultime settimane.

- Il Vescovo Pedro N. Bantague, emerito di San Pablo (Filippine), il 20 novembre, all'età di 92 anni.

- Il Vescovo José Song Sui-Wan, S.D.B., emerito di São Gabriel da Cachoeira, (Brasile), il 13 novembre, all'età di 61 anni.


mercoledì 5 dicembre 2012

DISEGNO DI BENEVOLENZA DI DIO PER L'UMANITÀ

Città del Vaticano, 5 dicembre 2012 (VIS). "Il disegno di benevolenza" di Dio per l'umanità, di cui parla San Paolo nella sua Lettera ai cristiani di Efeso, è stato il tema scelto dal Santo Padre per la catechesi dell'Udienza Generale del mercoledì. La preghiera di benedizione che l'apostolo Paolo eleva a Dio Padre nella sua Lettera, ha detto il Papa "ci introduce a vivere il tempo di Avvento, nel contesto dell’Anno della fede. Tema di questo inno di lode è il progetto di Dio nei confronti dell’uomo, definito con termini pieni di gioia, di stupore e di ringraziamento, (...) di misericordia e di amore".

L’Apostolo eleva a Dio, dal profondo del suo cuore, questa benedizione "perché guarda al suo agire nella storia della salvezza, culminato nell’incarnazione, morte e risurrezione di Gesù, e contempla come il Padre celeste ci abbia scelti prima ancora della creazione del mondo, per essere suoi figli adottivi, nel suo Figlio Unigenito, Gesù Cristo (...). Il 'disegno di benevolenza' di Dio, che viene qualificato dall’Apostolo anche come 'disegno di amore', è definito 'il mistero' della volontà divina, nascosto e ora manifestato nella Persona e nell’opera di Cristo. L’iniziativa divina precede ogni risposta umana: è un dono gratuito del suo amore che ci avvolge e ci trasforma".

"Ma qual è lo scopo ultimo di questo disegno misterioso? (...) L’Apostolo, (...), parla più precisamente di ricapitolazione dell’universo in Cristo, e ciò significa che nel grande disegno della creazione e della storia, Cristo si leva come centro dell’intero cammino del mondo, asse portante di tutto, che attira a Sé l’intera realtà, per superare la dispersione e il limite e condurre tutto alla pienezza voluta da Dio".

"Questo 'disegno di benevolenza' - ha spiegato Benedetto XVI - non è rimasto, per così dire, nel silenzio di Dio, nell’altezza del suo Cielo, ma Egli lo ha fatto conoscere entrando in relazione con l’uomo, al quale non ha rivelato solo qualcosa, ma Se stesso. Egli non ha comunicato semplicemente un insieme di verità, ma si è auto-comunicato a noi, fino ad essere uno di noi, ad incarnarsi. (...) Questa comunione in Cristo per opera dello Spirito Santo, offerta da Dio a tutti gli uomini con la luce della Rivelazione, non è qualcosa che viene a sovrapporsi alla nostra umanità, ma è il compimento delle aspirazioni più profonde, di quel desiderio dell'infinito e di pienezza che alberga nell’intimo dell’essere umano, e lo apre ad una felicità non momentanea e limitata, ma eterna".

"In questa prospettiva, che cos’è dunque l’atto della fede? È la risposta dell’uomo alla Rivelazione di Dio, che si fa conoscere, che manifesta il suo disegno di benevolenza; è per (...) lasciarsi afferrare dalla Verità che è Dio, una Verità che è Amore. (...) Tutto questo porta ad un cambiamento fondamentale del modo di rapportarsi con l'intera realtà; (...) si tratta quindi di una vera 'conversione', fede è un 'cambiamento di mentalità', perché il Dio che si è rivelato in Cristo e ha fatto conoscere il suo disegno, ci afferra, ci attira a Sé, diventa il senso che sostiene la vita, la roccia su cui essa può trovare stabilità".

Il Santo Padre ha concluso la catechesi ricordando che l'Avvento "ci pone di fronte al luminoso mistero della venuta del Figlio di Dio, al grande 'disegno di benevolenza' con il quale Egli vuole attirarci a Sé, per farci vivere in piena comunione di gioia e di pace con Lui. L’Avvento ci invita ancora una volta, in mezzo a tante difficoltà, a rinnovare la certezza che Dio è presente: Egli è entrato nel mondo, facendosi uomo come noi, per portare a pienezza il suo piano di amore. E Dio chiede che anche noi diventiamo segno della sua azione nel mondo. Attraverso la nostra fede, la nostra speranza, la nostra carità, Egli vuole entrare nel mondo sempre di nuovo e vuol sempre di nuovo far risplendere la sua luce nella nostra notte".

APPELLO PERCHÈ CESSI VIOLENZA NELLA REPUBBLICA DEMOCRATIVA DEL CONGO

Città del Vaticano, 5 dicembre 2012 (VIS). Al termine della catechesi il Santo Padre ha lanciato un appello alla comunità internazionale perché cessi la violenza nella Repubblica Democratica del Congo.

"Continuano ad arrivare - ha detto il Papa - preoccupanti notizie sulla grave crisi umanitaria nell'Est della Repubblica Democratica del Congo, che da mesi è diventata teatro di scontri armati e di violenze. A gran parte della popolazione mancano i mezzi di primaria sussistenza e migliaia di abitanti sono stati costretti ad abbandonare le proprie case, per cercare rifugio altrove. Rinnovo quindi il mio appello al dialogo e alla riconciliazione e chiedo alla comunità internazionale di adoperarsi per sovvenire ai bisogni della popolazione".


PRESEPE REGIONE BASILICATA IN PIAZZA SAN PIETRO

Città del Vaticano, 5 dicembre 2012 (VIS). In occasione del prossimo Santo Natale Il tradizionale presepe che si allestisce ogni anno in Piazza San Pietro sarà donato quest'anno dalla Regione Basilicata.

Il presepe, costituito da oltre 100 statuine realizzate in terracotta. è opera del Maestro Francesco Artese, considerato tra i più importanti rappresentanti della scuola presepistica meridionale. La peculiarità di Artese risiede proprio nella rivisitazione in chiave artistica di uno spaccato del paesaggio dei Sassi di Matera e nella messa in scena della vita quotidiana della civiltà contadina. Il presepe di Piazza San Pietro riprodurrà la morfologia di un territorio che richiama molto i luoghi della Terra Santa.

Il paesaggio lucano è - si legge in una nota informativa - "impreziosito dall'opera di religiosi che scegliendo di vivere in quel contesto trasformarono quei luoghi in un'umana dimora ricolma di sacralità edificando ben centocinquantaquattro chiese rupestri, monasteri e santuari che dall'Alto Medioevo al XIX secolo delineano l'identità di una vasta area oggi considerata "Patrimonio Mondiale dell'Umanità".

L'intera scenografia del Presepe in Piazza San Pietro "pur ispirandosi a un genere iconografico tradizionale, è definita da elementi che riproducono le architetture e i luoghi tipici del paesaggio lucano. All'interno dello scenario, sono riconoscibili la Chiesa rupestre Convicinio di Sant'Antonio e quella di San Nicola dei Greci. In alto, tra la miriade di tetti delle case accavallate, spicca il campanile di San Pietro Barisano. L'ambiente umano è quello dell'antica civiltà contadina lucana (...). Le statuine (...) realizzate interamente in terracotta, sono rivestite con abiti di stoffa inamidata fatti a mano e ispirati ai costumi tipici dei contadini lucani di un tempo. (...) Scelta dell'artista è stata quella di vestire la Sacra Famiglia con i costumi della tradizione classica".

Come consuetudine l'allestimento del Presepe è curato dai Servizi Tecnici del Governatorato dello Stato della Città del Vaticano.

martedì 4 dicembre 2012

ALTRI ATTI PONTIFICI

Città del Vaticano, 4 dicembre 2012 (VIS). Il Santo Padre ha nominato il Padre Alberto Germán Bochatey, O.S.A., Vescovo Ausiliare dell'Arcidiocesi di La Plata (superficie: 4.652; popolazione: 917.000; cattolici: 845.792; sacerdoti: 146; religiosi: 396; diaconi permanenti: 6), Argentina. Il Vescovo eletto è nato a Buenos Aires nel 1955 ed è stato ordinato sacerdote nel 1981. Nel 1988, in Argentina, ha svolto gli uffici di Priore della Comunità e di Parroco della Parrocchia Sant’Agostino di Mendoza. Fra il 1997 e il 2006 è stato Priore nella Casa di formazione dell’Ordine a Buenos Aires, Consigliere del Vicariato dell’Ordine, Professore di Morale e Direttore dell’Istituto di Bioetica nell’Università Cattolica, Direttore della Rivista "Vida y etica", Accademico della Pontificia Accademia della Vita e dell’Accademia Argentina di Etica in Medicina. Dal 2007 ha fatto parte della comunità di San Martín di Buenos Aires, e dal 2010 è stato Rettore del Collegio Internazionale Santa Monica a Roma.

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