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Il Vatican Information Service (VIS), istituito nell'ambito della Sala Stampa della Santa Sede, è un bollettino telematico che diffonde notizie relative all'attività magistrale e pastorale del Santo Padre e della Curia Romana...

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venerdì 11 giugno 2010

MIGLIAIA DI PRESBITERI VEGLIA PREGHIERA ANNO SACERDOTALE

CITTA' DEL VATICANO, 11 GIU. 2010 (VIS). Ieri notte in Piazza San Pietro, si è celebrata una Veglia di preghiera per la chiusura dell’Anno Sacerdotale, alla quale hanno partecipato 15.000 sacerdoti provenienti da 97 paesi.
Nella prima parte della Veglia sono state presentate testimonianze in diretta e video-collegamenti sulle esperienze di vita di una famiglia tedesca con sei figli, un diacono, un sacerdote argentino che esercita il suo ministero pastorale in una quartiere povero della sua città, un parroco anziano, un parroco di Hollywood e una religiosa di clausura.
Dopo l’arrivo del Santo Padre in Piazza San Pietro in autovettura panoramica, ha avuto inizio la seconda parte della Veglia. Il Cardinale Cláudio Hummes, O.F.M., Prefetto della Congregazione per il Clero ha detto nel suo saluto al Papa che l’indizione dell’Anno Sacerdotale è stata profetica ed è stata occasione per “promuovere l’impegno d’interiore rinnovamento di tutti i sacerdoti per una loro più forte ed incisiva testimonianza evangelica nel mondo di oggi”.
“Vorremmo, Beatissimo Padre, che l’Anno Sacerdotale” – ha proseguito il Porporato – “non finisse mai, cioè che non finisse mai la tensione di ciascuno verso la santità nelle propria identità e che in questo cammino, che deve iniziare fin dagli anni del Seminario, per durare tutta l’esistenza terrena in un unico iter formativo, fossimo sempre confortati e sostenuti, come in quest’anno, dall’ininterrotta preghiera della Chiesa, dal calore e dal sostegno spirituale di tutti i fedeli”.
Il Cardinale Hummes ha ringraziato il Papa “per tutto quanto ha fatto, sta facendo e farà per tutti i sacerdoti, anche per quelli smarriti. Sappiamo che Vostra Santità ha già perdonato e sempre perdona il dolore che alcuni Le hanno provocato”.
Dopo la lettura di una pagina del Vangelo, il Papa ha risposto alle domande rivoltegli da cinque sacerdoti, ognuno rappresentava uno dei cinque continenti.
Quindi si è svolto il canto del Padre Nostro e il Santissimo Sacramento è stato portato in processione dal Portone di Bronzo fino all’altare situato sul sagrato della Basilica Vaticana. Dopo un momento di adorazione silenziosa, il Papa ha letto la preghiera dell’Anno Sacerdotale.
La Veglia si è conclusa alle 23:15 con la Benedizione Eucaristica e il canto del Salve Regina.
.../ VIS 20100611 (370)

SACERDOTI ACCOMPAGNATE L’UMANITÀ NEL SUO CAMMINO

CITTA' DEL VATICANO, 11 GIU. 2010 (VIS). Nella Solennità del Sacratissimo Cuore di Gesù, il Santo Padre ha presieduto questa mattina in Piazza San Pietro, una Concelebrazione Eucaristica a chiusura dell’Anno Sacerdotale, convocato nel 150° anniversario della morte di San Giovanni Maria Vianney “il Santo Curato d’Ars”.
La Messa è stata concelebrata insieme ai Cardinali e Vescovi della Curia Romana, da oltre 15.000 sacerdoti provenienti da tutto il mondo. Per la consacrazione del vino, il Santo Padre si è servito dello stesso calice, custodito ad Ars, usato da San Giovanni Maria Vianney.
Nell’omelia il Papa ha affermato che motivo della celebrazione dell’Anno Sacerdotale è stato “comprendere nuovamente la grandezza e la bellezza del ministero sacerdotale” ed ha aggiunto: “Il sacerdote non è semplicemente il detentore di un ufficio (...). Egli invece fa qualcosa che nessun essere umano può fare da sé: pronuncia in nome di Cristo la parola dell’assoluzione dai nostri peccati e cambia così, a partire da Dio, la situazione della nostra vita. Pronuncia sulle offerte del pane e del vino le parole di ringraziamento di Cristo (...) parole che spalancano il mondo a Dio e lo congiungono a Lui. Il sacerdozio è quindi non semplicemente ‘ufficio’, ma sacramento”.
“Questa audacia di Dio, che ad esseri umani affida se stesso; che, pur conoscendo le nostre debolezze, ritiene degli uomini capaci di agire e di essere presenti in vece sua – questa audacia di Dio è la cosa veramente grande che si nasconde nella parola ‘sacerdozio’. (...) È ciò che in quest’anno volevamo nuovamente considerare e comprendere. Volevamo risvegliare la gioia che Dio ci sia così vicino, (...) anche mostrare nuovamente ai giovani che questa vocazione, questa comunione di servizio per Dio e con Dio, esiste”.
“Era da aspettarsi che al ‘nemico’ questo nuovo brillare del sacerdozio non sarebbe piaciuto; egli avrebbe preferito vederlo scomparire, perché in fin dei conti Dio fosse spinto fuori dal mondo. E così è successo che, proprio in questo anno di gioia per il sacramento del sacerdozio, siano venuti alla luce i peccati di sacerdoti – soprattutto l’abuso nei confronti dei piccoli (...) Anche noi chiediamo insistentemente perdono a Dio ed alle persone coinvolte, mentre intendiamo promettere di voler fare tutto il possibile affinché un tale abuso non possa succedere mai più; promettere che nell’ammissione al ministero sacerdotale e nella formazione durante il cammino di preparazione ad esso faremo tutto ciò che possiamo per vagliare l’autenticità della vocazione e che vogliamo ancora di più accompagnare i sacerdoti nel loro cammino”.
“Se l’Anno Sacerdotale avesse dovuto essere una glorificazione della nostra personale prestazione umana, sarebbe stato distrutto da queste vicende” – ha affermato il Santo Padre – “Ma si trattava per noi proprio del contrario: il diventare grati per il dono di Dio, dono che si nasconde ‘in vasi di creta’ e che sempre di nuovo, attraverso tutta la debolezza umana, rende concreto in questo mondo il suo amore. Così consideriamo quanto è avvenuto quale compito di purificazione, un compito che ci accompagna verso il futuro e che, tanto più, ci fa riconoscere ed amare il grande dono di Dio. In questo modo, il dono diventa l’impegno di rispondere al coraggio e all’umiltà di Dio con il nostro coraggio e la nostra umiltà”.
Il Papa ha proseguito l’omelia commentando il Salmo 23: “Il Signore è il mio Pastore” che fa parte della liturgia odierna. “Il Signore è il mio pastore: non manco di nulla” – ha detto Benedetto XVI – (...) “Dio si prende personalmente cura di me, di noi, dell’umanità. Non sono lasciato solo, smarrito nell’universo ed in una società davanti a cui si rimane sempre più disorientati. (...) Le religioni del mondo, per quanto possiamo vedere, hanno sempre saputo che, in ultima analisi, c’è un Dio solo. Ma tale Dio era lontano. (...) Si comprendeva ancora che il mondo presuppone un Creatore. Questo Dio, però, aveva costruito il mondo e poi si era evidentemente ritirato da esso. Ora il mondo aveva un suo insieme di leggi secondo cui si sviluppava e in cui Dio non interveniva, non poteva intervenire. (...) Ma laddove la premura e l’amore di Dio vengono percepiti come disturbo, lì l’essere umano è stravolto. (...) Dio vuole che noi come sacerdoti, in un piccolo punto della storia, condividiamo le sue preoccupazioni per gli uomini. Come sacerdoti, vogliamo essere persone che, in comunione con la sua premura per gli uomini, ci prendiamo cura di loro, rendiamo a loro sperimentabile nel concreto questa premura di Dio”.
“Noi” – ha detto il Papa rivolgendosi ai sacerdoti – “dovremmo cercare di ‘conoscere’ gli uomini da parte di Dio e in vista di Dio; dovremmo cercare di camminare con loro sulla via dell’amicizia con Dio. (...) Il pastore indica la strada giusta a coloro che gli sono affidati. Egli precede e li guida. Diciamolo in maniera diversa: il Signore ci mostra come si realizza in modo giusto l’essere uomini. Egli ci insegna l’arte di essere persona. Che cosa devo fare per non precipitare, per non sperperare la mia vita nella mancanza di senso? È, appunto, questa la domanda che ogni uomo deve porsi e che vale in ogni periodo della vita. E quanto buio esiste intorno a tale domanda nel nostro tempo! Sempre di nuovo ci viene in mente la parola di Gesù, il quale aveva compassione per gli uomini, perché erano come pecore senza pastore”.
“Il popolo d’Israele era ed è grato a Dio, perché Egli nei Comandamenti ha indicato la via della vita. (...) Dio ci ha mostrato qual è la via, come possiamo camminare nel modo giusto. Ciò che i Comandamenti dicono è stato sintetizzato nella vita di Gesù ed è divenuto un modello vivo. Così capiamo che queste direttive di Dio non sono catene, ma sono la via che Egli ci indica. (...) Nel camminare insieme con Cristo facciamo l’esperienza della gioia della Rivelazione, e come sacerdoti dobbiamo comunicare alla gente la gioia per il fatto che ci è stata indicata la via giusta”.
“Parlando della valle oscura possiamo” – ha proseguito il Pontefice – “però, pensare anche alle valli oscure della tentazione, dello scoraggiamento, della prova, che ogni persona umana deve attraversare. Anche in queste valli tenebrose della vita Egli è là. (...) Aiuta noi sacerdoti, affinché possiamo essere accanto alle persone a noi affidate in tali notti oscure. Affinché possiamo mostrare loro la tua luce”.
“’Il tuo bastone e il tuo vincastro mi danno sicurezza’: il pastore ha bisogno del bastone contro le bestie selvatiche che vogliono irrompere tra il gregge; contro i briganti che cercano il loro bottino. Accanto al bastone c’è il vincastro che dona sostegno ed aiuta ad attraversare passaggi difficili. (...) Anche la Chiesa deve usare il bastone del pastore, il bastone col quale protegge la fede contro i falsificatori, contro gli orientamenti che sono, in realtà, disorientamenti. Proprio l’uso del bastone può essere un servizio di amore. Oggi vediamo che non si tratta di amore, quando si tollerano comportamenti indegni della vita sacerdotale. Come pure non si tratta di amore se si lascia proliferare l’eresia, il travisamento e il disfacimento della fede, come se noi autonomamente inventassimo la fede. Come se non fosse più dono di Dio, la perla preziosa che non ci lasciamo strappare via. Al tempo stesso, però, il bastone deve sempre di nuovo diventare il vincastro del pastore – vincastro che aiuti gli uomini a poter camminare su sentieri difficili e a seguire il Signore”.
“Alla fine del Salmo si parla della mensa preparata, dell’olio con cui viene unto il capo, del calice traboccante, del poter abitare presso il Signore. (...) Vediamo in queste parole” – ha detto ancora il Santo Padre – “un’anticipazione profetica del mistero dell’Eucaristia in cui Dio stesso ci ospita offrendo se stesso a noi come cibo – come quel pane e quel vino squisito che, soli, possono costituire l’ultima risposta all’intima fame e sete dell’uomo. Come non essere lieti di poter ogni giorno essere ospiti alla mensa stessa di Dio, di abitare presso di Lui? (...) Lieti perché Egli ci ha dato di preparare la mensa di Dio per gli uomini, di dare loro il suo Corpo e il suo Sangue, di offrire loro il dono prezioso della sua stessa presenza”.
Infine il Papa ha commentato i due canti di comunione che raccontano che: “Il cuore di Gesù viene trafitto dalla lancia. Esso viene aperto, e diventa una sorgente: l’acqua e il sangue che ne escono rimandano ai due Sacramenti fondamentali dei quali la Chiesa vive: il Battesimo e l’Eucaristia. Dal costato squarciato del Signore, dal suo cuore aperto scaturisce la sorgente viva che scorre attraverso i secoli e fa la Chiesa. Il cuore aperto è fonte di un nuovo fiume di vita”;
“Ogni cristiano e ogni sacerdote dovrebbero, a partire da Cristo, diventare sorgente che comunica vita agli altri. Noi dovremmo donare acqua della vita ad un mondo assetato. Signore (...) fa’ che siamo persone viventi, viventi dalla tua fonte, e donaci di poter essere anche noi fonti, in grado di donare a questo nostro tempo acqua della vita. Ti ringraziamo per la grazia del ministero sacerdotale. Signore, benedici noi e benedici tutti gli uomini di questo tempo che sono assetati e in ricerca”.
HML/ VIS 20100611 (1460)

ALTRI ATTI PONTIFICI

ALTRI ATTI PONTIFICI
CITTA' DEL VATICANO, 11 GIU. 2010 (VIS). Il Santo Padre:
- Ha nominato il Vescovo Anacleto Cordeiro Gonçalves de Oliveira, Vescovo della Diocesi di Viana do Castelo (superficie: 2.108; popolazione: 252.350; cattolici: 245.725; sacerdoti: 178; religiosi: 128), Portogallo. Finora Ausiliare di Lisbona (Portogallo), il Vescovo Cordeiro Gonçalves de Oliveira succede al Vescovo José Augusto Martins Fernandes Pedreira, del quale il Santo Padre ha accettato la rinuncia al governo pastorale della medesima Diocesi, presentata per raggiunti limiti d’età.
- Ha nominato il Padre Celmo Lazzari, C.S.I., Vicario Apostolico di Napo (superficie: 24.600; popolazione: 102.760; cattolici: 85.226; sacerdoti: 23; religiosi: 73), Ecuardor. Il Vescovo eletto è nato nel 1956 a Garibaldi (Brasile), ha emesso i voti perpetui nella Congregazione dei Padri Giuseppini del Murialdo nel 1975, quelli perpetui nel 1982 ed ha ricevuto l’ordinazione sacerdotale nello stesso anno. Finora Vicario Generale della Congregazione dei Padri Giuseppini del Murialdo, succede al Vescovo Paolo Mietto, C.S.I., del quale il Santo Padre ha accettato la rinuncia al governo pastorale del medesimo Vicariato Apostolico, presentata per raggiunti limiti d’età.
- Ha nominato il Vescovo William Patrick Callahan, O.F.M. Conv., Vescovo di La Crosse (superficie: 39.037; popolazione: 902.000; cattolici: 207.000; sacerdoti: 189; religiosi: 412; diaconi permanenti: 42), Stati Uniti d’America. È stato finora Ausiliare dell’Arcidiocesi di Milwaukee (Stati Uniti d’America).
NER:RE/ VIS 20100611 (220)

giovedì 10 giugno 2010

IL PAPA RICEVE PRESIDENTE GOVERNO SPAGNOLO

CITTA' DEL VATICANO, 10 GIU. 2010 (VIS). Nella tarda mattinata di oggi, la Sala Stampa della Santa Sede, ha rilasciato un Comunicato relativo all’udienza al Signor José Luis Rodríguez Zapatero, Presidente del Governo Spagnolo e Seguito.
“Stamani, giovedì 10 giugno 2010, il Capo del Governo di Spagna, Signor José Luis Rodríguez Zapatero, è stato ricevuto in Udienza da Sua Santità Benedetto XVI. Successivamente, accompagnato dal Ministro degli Affari Esteri, Signor Miguel Ángel Moratinos, si è incontrato con Sua Eminenza il Cardinale Tarcisio Bertone, Segretario di Stato, e con Sua Eccellenza Monsignor Dominique Mamberti, Segretario per i Rapporti con gli Stati”.
“I colloqui hanno permesso uno scambio di vedute sull’Europa, sull’attuale crisi economico-finanziaria e sul ruolo dell’etica. Si è pure fatto riferimento ai Paesi dell’America Centrale e dei Caraibi, nonché ad altre situazioni, in particolare, al Medio Oriente”. “Nel prosieguo della conversazione ci si è soffermati sui rapporti bilaterali, come pure su questioni di attualità e d’interesse per la Chiesa in Spagna, quali l’eventuale presentazione di una nuova Legge sulla libertà religiosa, la sacralità della vita fin dal concepimento e l’importanza dell’educazione. Riguardo alle Visite del Santo Padre a Santiago e a Barcellona nel corrente anno, e a Madrid nel prossimo per la Giornata Mondiale della Gioventù, si è riconosciuta la più ampia disponibilità del Governo spagnolo a collaborare alla loro preparazione ed al loro svolgimento”.
OP/ VIS 20100610 (240)

UDIENZE

CITTA' DEL VATICANO, 10 GIU. 2010 (VIS). Questa mattina il Santo Padre ha ricevuto in udienze separate:
- Il Signor João Alberto Bacelar da Rocha Páris, Ambasciatore del Portogallo, con la Consorte, in visita di congedo.
- Il Signor Rolf-Dieter Heuer, Direttore Generale dell’Organizzazione Europea per la Ricerca Nucleare (CERN), con l’Avvocato Walter Friedemann Eder, Delegato per le Relazioni con i Paesi ospitanti. - Tre Presuli della Conferenza Episcopale del Brasile in Visita “ad Limina Apostolorum”:

- L’Arcivescovo Walmor Oliveira de Azevedo, di Belo Horizonte (Brasile), con l’Ausiliare Vescovo Joaquim Giovanni Mel Guimarães.

- Il Vescovo Werner Franz Siebenbrock, di Governador Valadares.
AP:AL/ VIS 20100610 (110)

ALTRI ATTI PONTIFICI


CITTA' DEL VATICANO, 10 GIU. 2010 (VIS). Il Santo Padre:
- Ha nominato l’Arcivescovo Luigi Moretti, Arcivescovo Metropolita di Salerno-Campagna-Acerno (superficie: 1.398; popolazione: 548.000; cattolici: 536.000; sacerdoti: 334; religiosi: 401; diaconi permanenti: 46), Italia. L’Arcivescovo Moretti, finora Vicegerente del Vicariato di Roma, succede all’Arcivescovo Gerardo Pierro, del quale il Santo Padre ha accettato la rinuncia al governo pastorale della medesima Arcidiocesi metropolitana, presentata per raggiunti limiti d’età.

- Ha nominato il Padre Francisco Antonio Ceballos Escoabr, C.Ss.R., Vicario Apostolico di Puerto Carreño (superficie: 71.368; popolazione: 42.000; cattolici: 31.000; sacerdoti: 8; religiosi: 6), Colombia. Il Vescovo eletto è nato nel 1958 a Génova (Colombia), ha emesso la professione perpetua nel 1984 ed è stato ordinato sacerdote nel 1985. Finora Pro-Vicario della medesima circoscrizione ecclesiastica, succede al Vescovo Álvaro Efrén Rincon Rojas, C.SS.R., del quale il Santo Padre ha accettato la rinuncia al governo pastorale del medesimo Vicariato Apostolico, presentata per raggiunti limiti d’età.
NER:RE/ VIS 20100610 (160)

mercoledì 9 giugno 2010

BENEDETTO XVI RIEVOCA VIAGGIO APOSTOLICO CIPRO

CITTA' DEL VATICANO, 9 GIU. 2010 (VIS). Nell’Udienza Generale di oggi, tenutasi in Piazza San Pietro, il Papa si è soffermato sul recente Viaggio Apostolico a Cipro che di per se stesso “costituiva un evento storico; infatti, mai prima d’ora il Vescovo di Roma si era recato in quella terra benedetta dal lavoro apostolico di san Paolo e san Barnaba e tradizionalmente considerata parte della Terra Santa”.
Nel corso della prima tappa del viaggio, il 4 giugno, nell’antica città di Paphos “si è svolta una toccante celebrazione ecumenica. Con l’Arcivescovo ortodosso Chrysostomos II e i rappresentanti delle Comunità armena, luterana e anglicana, abbiamo fraternamente rinnovato” – ha detto il Papa – “il reciproco e irreversibile impegno ecumenico”.
“Il 5 giugno, a Nicosia, capitale dell’Isola” – ha proseguito il Pontefice – “ho iniziato la seconda tappa del viaggio recandomi in visita al Presidente della Repubblica, che mi ha accolto con grande cortesia. Nell’incontrare le Autorità civili e il Corpo diplomatico, ho ribadito l’importanza di fondare la legge positiva sui principi etici della legge naturale, al fine di promuovere la verità morale nella vita pubblica. È stato un appello alla ragione, basato sui principi etici e carico di implicazioni esigenti per la società di oggi, che spesso non riconosce più la tradizione culturale su cui è fondata”.
“La Liturgia della Parola” – ha detto ancora Benedetto XVI – “celebrata presso la scuola elementare San Marone, ha rappresentato uno dei momenti più suggestivi dell’incontro con la Comunità cattolica di Cipro, nelle sue componenti maronita e latina, e mi ha permesso di conoscere da vicino il fervore apostolico dei cattolici ciprioti. Esso si esprime anche mediante l’attività educativa e assistenziale con decine di strutture, che si pongono al servizio della collettività e sono apprezzati dalle autorità governative come pure dall’intera popolazione”.
“In quella stessa celebrazione ho potuto ammirare l’impegno apostolico della comunità latina, guidata dalla sollecitudine del Patriarca latino di Gerusalemme e dallo zelo pastorale dei Frati Minori di Terra Santa, che si pongono al servizio della gente con perseverante generosità”.
Il Santo Padre ha ricordato “l’accorato appello” rivolto nel corso della Santa Messa celebrata nella Parrocchia della Santa Croce “a tutti i cattolici del Medio Oriente affinché, nonostante le grandi prove e le ben note difficoltà, non cedano allo sconforto e alla tentazione di emigrare, in quanto la loro presenza nella regione costituisce un insostituibile segno di speranza. Ho garantito loro, e specialmente ai sacerdoti e ai religiosi, l’affettuosa e intensa solidarietà di tutta la Chiesa, come pure l’incessante preghiera affinché il Signore li aiuti ad essere sempre presenza vivace e pacificante”.
“Sicuramente il momento culminate del viaggio apostolico è stato la consegna dell’’Instrumentum laboris’ dell’Assemblea Speciale per il Medio Oriente del Sinodo dei Vescovi. Tale atto è avvenuto domenica 6 giugno”, ha detto il Papa. In quello circostanza “Insieme abbiamo pregato per l’anima del compianto Vescovo Monsignor Luigi Padovese, Presidente della Conferenza Episcopale Turca, la cui improvvisa e tragica morte ci ha lasciati addolorati e sgomenti”.
Benedetto XVI ha posto in rilievo che l’Assemblea sinodale per il Medio Oriente, che si svolgerà in Vaticano nell’ottobre prossimo sarà accompagnata “dall’affetto orante di tutta la Chiesa, nel cui cuore il Medio Oriente occupa un posto speciale, in quanto è proprio lì che Dio si è fatto conoscere ai nostri padri nella fede. Non mancherà, tuttavia, l’attenzione di altri soggetti della società mondiale, segnatamente dei protagonisti della vita pubblica, chiamati ad operare con costante impegno affinché quella regione possa superare le situazioni di sofferenza e di conflitto che ancora l’affliggono e ritrovare finalmente la pace nella giustizia”.
“Prima di congedarmi da Cipro ho voluto visitare la Cattedrale Maronita di Nicosia - dove era presente anche il Cardinale Pierre Nasrallah Sfeir, Patriarca di Antiochia dei Maroniti”. I Maroniti giunsero sull’Isola in vari periodi e “furono spesso” – ha spiegato il Papa – “duramente provati per rimanere fedeli alla loro specifica eredità cristiana, le cui memorie storiche e artistiche costituiscono un patrimonio culturale per l’intera umanità”.
Il Papa ha concluso la catechesi ricordando che “la Comunità cattolica cipriota, nelle sue articolazioni maronita, armena e latina, si sforza incessantemente di essere un cuore solo e un’anima sola, tanto al proprio interno quanto nei rapporti cordiali e costruttivi con i fratelli ortodossi e con le altre espressioni cristiane. Possano il popolo cipriota e le altre nazioni del Medio Oriente, con i loro governanti e i rappresentanti delle diverse religioni, costruire insieme un futuro di pace, di amicizia e di fraterna collaborazione”.
AG/ VIS 20100609 (740)

RICORDO BEATO POPIELUSZKO E CHIUSURA ANNO SACERDOTALE

CITTA' DEL VATICANO, 9 GIU. 2010 (VIS). Al termine della catechesi dell’Udienza Generale, nelle parole di saluto nelle diverse lingue, il Santo Padre Benedetto XVI ha detto: “La festa del Sacro Cuore di Gesù, che celebreremo dopodomani, segnerà la conclusione dell’Anno Sacerdotale. Migliaia di sacerdoti di ogni parte del mondo si raduneranno a Roma per lodare il Signore e rinnovare il proprio impegno. Invito tutti a partecipare a questo evento con la preghiera”.
Rivolgendosi in particolare ai pellegrini polacchi il Papa ha ricordato che il nuovo Beato Jerzy Popieluszko “insegnava l’amore e la solidarietà a coloro che hanno bisogno di un sostegno spirituale o materiale. Alla sua protezione affido tutti coloro che soffrono a causa delle alluvioni e coloro che recano loro aiuto”.
AG/ VIS 20100609 (130)

UDIENZE

CITTA' DEL VATICANO, 9 GIU. 2010 (VIS). Il Santo Padre ha ricevuto oggi in udienza il Vescovo Gerhard Ludwig Müller, di Regensburg (Germania).
AP/ VIS 20100609 (30)

ALTRI ATTI PONTIFICI

CITTA' DEL VATICANO, 9 GIU. 2010 (VIS). Il Santo Padre ha nominato il Reverendo Mário Antônio da Silva, Vescovo Ausiliare dell’Arcidiocesi di Manaus (superficie: 64.079; popolazione: 1.501.000; cattolici: 1.288.000; sacerdoti: 139; religiosi: 275; diaconi permanenti: 5), Brasile. Il Vescovo eletto è nato nel 1966 a Itararé (Brasile) ed ha ricevuto l’ordinazione sacerdotale nel 1991. È stato finora Cancelliere e Parroco nella Diocesi di Jacarezinho (Brasile).
NEA/ VIS 20100609 (70)

martedì 8 giugno 2010

NOVE PROSSIME BEATIFICAZIONI APPROVATE DAL PAPA

CITTA' DEL VATICANO, 8 GIU. 2010 (VIS). L'Ufficio delle Celebrazioni Liturgiche del Sommo Pontefice ha annunciato oggi che prossimamente avranno luogo i seguenti riti di Beatificazione:

- Manuel Lozano Garrido, laico: Sabato 12 giugno 2010, Linares (Jaén - Spagna).

- Alojzij (Lojze) Grozde, laico e martire; Domenica 13 giugno 2010, Celje (Slovenia).

- Estéphan Nehmé (Joseph), religioso dell'Ordine Libanese Maronita: Domenica 27 giugno, Kfifan (Batrun - Libano);

- Leopoldo de Alpandeire (Francisco Sánchez Márquez), religioso dell'Ordine dei Frati Minori Cappuccini: Domenica 12 settembre, Granada (Spagna);

- Maria de la Imnaculada Concepción (Maria Isabel Salvat y Romero), vergine della
Congregazione delle Suore della Compagnia della Croce: Sabato 18 settembre, Sevilla (Spagna);

- Chiara Badano, laica: Sabato 25 settembre, Roma, Santuario della Madonna del Divino Amore;

- Anna Maria Adorni, vedova, fondatrice della Congregazione delle Ancelle della Beata Maria Immacolata e dell'Istituto del Buon Pastore di Parma: Domenica 3 ottobre, Parma (Italia);

- Szilárd Bogdánffy, Vescovo e martire: Sabato 30 ottobre, Oradea Mare (Romania);

- Maria Barbara della Santissima Trinità (Barbara Maix), vergine, fondatrice della Congregazione delle Suore dell'Immacolato Cuore di Maria: Martedì 9 novembre, festa della Dedicazione della Basilica Lateranense - Porto Alegre (Brasile).
OCL/                                       VIS 20100608 (240)

PROGRAMMA CHIUSURA ANNO SACERDOTALE

CITTA' DEL VATICANO, 8 GIU. 2010 (VIS). Dal 9 all'11 giugno si celebra a Roma l'incontro internazionale dei sacerdoti a conclusione dell'anno Sacerdotale convocato da Benedetto XVI in occasione del 150° anniversario della morte del Santo Curato d'Ars.

  All'incontro, promosso dalla Congregazione per il Clero, sul tema: "Fedeltà di Cristo, fedeltà del sacerdote", sono invitati tutti i presbiteri del mondo.

  Il 9 giugno, avrà per tema: "Conversione e Missione". Il Cardinale Joachim Meisner, Arcivescovo di Colonia (Germania), presenterà una Meditazione nella Basilica di San Paolo fuori le Mura, che potrà essere seguita anche dalla Basilica di San Giovanni in Laterano. Alla Meditazione seguirà l'Adorazione eucaristica e la possibilità di confessioni. Il Cardinale Cláudio Hummes, O.F.M., Prefetto e l'Arcivescovo Mauro Piacenza, Segretario della Congregazione per il Clero, presiederanno una Celebrazione Eucaristica, rispettivamente nella Basilica di San Paolo fuori le Mura e nella Basilica di San Giovanni in Laterano.

  Tema del secondo giorno, 10 giugno, è: "Cenacolo: invocazione dello Spirito Santo con Maria, in fraterna comunione". Il Cardinale Marc Ouellet, P.S.S., Arcivescovo di Québec (Canada), terrà una Meditazione nella Basilica di San Paolo fuori le Mura che potrà essere seguita anche dalla Basilica di San Giovanni in Laterano. Come il giorno precedente, alla Meditazione seguirà l'Adorazione eucaristica e la possibilità di confessioni. Il Cardinale Tarcisio Bertone, Segretario di Stato e l'Arcivescovo Robert Sarah, Segretario della Congregazione per l'Evangelizzazione dei Popoli, presiederanno una Celebrazione eucaristica rispettivamente nella Basilica di San Paolo fuori le Mura e nella Basilica di San Giovanni in Laterano.

  Nel pomeriggio di giovedì 10 giugno si terrà una Veglia in Piazza San Pietro. Oltre alle testimonianze offerte da alcuni sacerdoti, sono previsti collegamenti televisivi con Ars, il cenacolo di Gerusalemme, i quartieri poveri di Buenos Aires e con Hollywood, e un dialogo fra il Pontefice e i sacerdoti. Infine l'Adorazione e la benedizione eucaristica.

  Venerdì 11, alle 10:00, Solennità del Sacratissimo Cuore di Gesù, si chiuderà l'Anno Sacerdotale con una Concelebrazione eucaristica presieduta dal Santo Padre in Piazza San Pietro. Durante la Messa i presbiteri rinnoveranno le loro promesse. Il Papa proclamerà il Santo Curato d'Ars, Patrono di tutti i sacerdoti.
CPC/                                               VIS 20100608 (370)

ALTRI ATTI PONTIFICI

CITTA' DEL VATICANO, 8 GIU. 2010 (VIS). Il Santo Padre:

- Ha nominato il Padre William  Fey, O.F.M.Cap., Vescovo della Diocesi di Kimbe (superficie: 25.300; popolazione: 205.000; cattolici: 130.000; sacerdoti: 19; religiosi: 14), Papua Nuova Guinea. Il Vescovo eletto, finora Delegato-Superiore dei PP. Cappuccini in Papua Nuova Guinea, è nato a Pittsburgh (Stati Uniti d'America), nel 1942, ha pronunciato i voti perpetui nel 1966 ed è stato ordinato sacerdote nel 1968. Attualmente è anche Segretario della Commissione per l'Ecumenismo della Conferenza Episcopale di Papua Nuova Guinea e Isole Salomone.

- Ha nominato il Monsignore John J. McIntyre, Vescovo Ausiliare dell'Arcidiocesi di Philadelphia (superficie: 5.652; popolazione: 3.887.694; cattolici: 1.458.430; sacerdoti: 999; religiosi: 3.370; diaconi permanenti: 239), Stati Uniti d'America. Il Vescovo eletto è nato nel 1963 a Philadelphia (Stati Uniti d'America), è stato ordinato sacerdote nel 1992. Finora Segretario Personale dell'Arcivescovo Cardinale Justin F. Rigali, succede al Vescovo Robert P. Maginnis, del quale il Santo Padre ha accettato la rinuncia all'ufficio di Ausiliare della medesima Arcidiocesi, presentata per raggiunti limiti d'età.

- Ha nominato il Professor Carlo Carletti, Docente Ordinario di Epigrafia Cristiana presso l'Università degli Studi di Bari, Membro della Pontificia Commissione di Archeologia Sacra.
NER:NEA:RE:NA/                               VIS 20100608 (200)

lunedì 7 giugno 2010

MARONITI FATE TESORO VOSTRA GRANDE EREDITÀ FEDE


CITTA' DEL VATICANO, 6 GIU. 2010 (VIS). Alle 16:30 di questo pomeriggio il Santo Padre si è recato alla Cattedrale Maronita di “Nostra Signora delle Grazie”, costruita grazie a una raccolta di fondi dei fedeli e con un contributo del Governo Cipriota, consacrata nel 1960.
Il Papa, accolto dall’Arcivescovo maronita di Cipro, Youssef Soueif, ha affermato:“Visitando questo edificio compio nel mio cuore un pellegrinaggio spirituale verso ogni chiesa maronita dell’isola. Vi assicuro che, con la premura di un padre, sono vicino ad ogni fedele di quelle antiche comunità”.
“Questa chiesa Cattedrale” – ha proseguito il Pontefice – “in vari modi rappresenta la vera lunga e ricca storia, talvolta turbolenta, della comunità Maronita di Cipro. I Maroniti giunsero a queste rive in vari periodi durante i secoli e furono spesso duramente provati per rimanere fedeli alla loro specifica eredità cristiana. Tuttavia, nonostante la loro fede sia stata provata come l’oro nel fuoco, sono rimasti perseveranti nella fede dei loro padri, una fede che è ora passata a voi, Maroniti Ciprioti di oggi. Vi esorto a far tesoro di questa grande eredità, di questo dono prezioso”.
“Questo edificio Cattedrale ci ricorda anche una importante verità spirituale. San Pietro ci dice che noi Cristiani siamo come pietre vive ‘costruiti come edificio spirituale, per un sacerdozio santo e per offrire sacrifici spirituali graditi a Dio, mediante Gesù Cristo’. Insieme con i Cristiani sparsi nel mondo, siamo parte di questo grande tempio che è il Corpo Mistico di Cristo. Il nostro culto spirituale, offerto in molte lingue, in molti posti ed in una bella varietà di liturgie, è una espressione dell’unica voce del Popolo di Dio, unito in preghiera e in ringraziamento a lui in una permanente comunione gli uni con gli altri. Questa comunione, che abbiamo così cara, ci sospinge a portare la Buona Notizia della nostra nuova vita in Cristo a tutta l’ umanità”.
“Questo è l’impegno che io condivido con voi oggi: prego perché la vostra Chiesa in unione con tutti i vostri pastori e con il Vescovo di Roma, possa crescere in santità, nella fedeltà al Vangelo e nell’amore per il Signore e l’uno per l’altro”, ha concluso il Santo Padre.
Dopo il saluto del Papa, Sua Beatitudine Cardinale Nasrallah Pierre Sfeir, Patriarca di Antiochia dei Maroniti ha recitato la Preghiera del Perdono, secondo la liturgia siriaca e dopo un inno di invocazione alla Vergine, il Santo Padre è salito in automobile per raggiungere l’aeroporto di Larnaca.
PV-CIPRO/ VIS 20100606 (410)

RADDOPPIARE SFORZI COSTRUIRE PACE STABILE MEDIO ORIENTE

CITTA' DEL VATICANO, 6 GIU. 2010 (VIS). Alle 17:45 di questo pomeriggio ha avuto luogo la cerimonia di congedo all’aeroporto di Larnaca.
Dopo un breve discorso del Presidente della Repubblica, Demetris Christofias, Benedetto XVI ha ringraziato il Presidente, il Governo e le Autorità civili e militari per tutto quello che “hanno fatto per rendere la mia visita un memorabile successo”.
“Mentre lascio la vostra terra, come molti pellegrini prima di me, ricordo ancora come il Mediterraneo è formato da un ricco mosaico di popoli con le loro proprie culture e le loro bellezze, calore ed umanità. Nonostante tale realtà, il Mediterraneo Orientale, al medesimo tempo, non è estraneo a conflitto e spargimento di sangue, come abbiamo tragicamente visto negli ultimi giorni. Raddoppiamo i nostri sforzi al fine di costruire una pace reale e duratura per tutti i popoli della regione”.
“Assieme a questo obiettivo generale” – ha assicurato il Papa – “Cipro può giocare un ruolo particolare nel promuovere il dialogo e la cooperazione. Impegnandovi pazientemente per la pace dei vostri focolari domestici e per la prosperità dei vostri vicini, voi sarete ben preparati ad ascoltare e comprendere tutti gli aspetti di molte complesse questioni, ed aiutare i popoli a giungere ad una maggiore comprensione gli uni degli altri. La strada che state percorrendo è una di quelle alle quali la comunità internazionale guarda con grande interesse e speranza e noto con soddisfazione tutti gli sforzi compiuti per favorire la pace per il vostro popolo e per tutta l’isola di Cipro”.
“Mentre rendo grazie a Dio” – ha detto ancora il Pontefice – “per questi giorni che hanno visto il primo incontro della comunità cattolica di Cipro con il Successore di Pietro nella vostra terra, ricordo anche con gratitudine i miei incontri con le altre autorità cristiane, in particolare Sua Beatitudine Crysostomos II e gli altri rappresentanti della Chiesa di Cipro che ringrazio per la loro fraterna accoglienza. Spero che la mia visita qui possa essere un ulteriore passo lungo il cammino che è stato aperto prima di noi con l’abbraccio a Gerusalemme dell’allora Patriarca Atenagora ed il mio venerabile predecessore Papa Paolo VI. I loro primi passi profetici compiuti insieme ci hanno indicato la strada che anche noi dobbiamo percorrere. Abbiamo un appello divino ad essere fratelli, a camminare fianco a fianco nella fede, umili davanti a Dio onnipotente e con inscindibili legami di affetto l’uno per l’altro. Nell’invitare i fedeli cristiani a continuare questo cammino, desidero assicurarli che la Chiesa Cattolica, con la grazia di Dio, impegnerà se stessa per raggiungere l’obiettivo della perfetta unità nella carità tramite una stima più profonda verso ciò che Cattolici ed Ortodossi hanno di più caro”.
Il Santo Padre ha espresso nuovamente la sua “sincera speranza e preghiera che, insieme, Cristiani e Musulmani diverranno un lievito di pace e riconciliazione tra i Ciprioti e ciò sarà di esempio per gli altri Paesi”.
Rivolgendosi al Presidente e ai Membri del suo governo il Pontefice ha ricordato che: “Fra i vostri compiti più importanti vi è quello di assicurare la pace e la sicurezza di tutti i Ciprioti. Avendo pernottato in questi ultimi giorni nella Nunziatura Apostolica, che si trova nella zona cuscinetto sotto il controllo delle Nazioni Unite, ho potuto vedere di persona qualcosa della triste divisione dell’isola, come pure rendermi conto della perdita di una parte significativa di un’eredità culturale che appartiene a tutta l’umanità. Ho potuto anche ascoltare Ciprioti del nord che vorrebbero ritornare in pace alle loro case e ai loro luoghi di culto, e sono stato profondamente toccato dalle loro richieste. Certamente, verità e riconciliazione, insieme al mutuo rispetto, sono il fondamento più solido per un futuro in unità e pace per quest’isola e per la stabilità e prosperità di tutti i suoi abitanti. Molto di positivo è stato raggiunto, a questo riguardo, negli anni scorsi, per mezzo di un dialogo concreto, benché ancora molto rimanga da fare per superare le divisioni. Mi permetta di incoraggiare Lei ed i suoi concittadini a lavorare con pazienza e costanza con i vostri vicini per costruire un futuro migliore e più sicuro per tutti i vostri figli. In questo impegno, sia certo delle mie preghiere per la pace di tutta Cipro”.
Il Papa ha benedetto poi un albero di ulivo e successivamente ha salutato le rispettive Delegazioni. Dopo gli onori militari e l’ascolto dell’inno pontificio e cipriota, Benedetto XVI è salito a bordo dell’aereo per fare rientro a Roma, dove è giunto alle 20:15 e all’aeroporto di Ciampino è salito a bordo dell’elicottero che lo ha riportato in Vaticano.
PV-CIPRO/ VIS 20100607 (740)

LEGATO PONTIFICIO CONGRESSO EUCARISTICO SLOVENIA

CITTA' DEL VATICANO, 7 GIU. 2010 (VIS). Questa mattina è stata resa pubblica la Lettera Pontificia – redatta in latino e datata 3 maggio - con la quale il Santo Padre Benedetto XVI ha nominato il Cardinale Tarcisio Bertone, Segretario di Stato, Legato Pontificio per la celebrazione del Congresso Eucaristico Nazionale di Slovenia (Celje, 13 giugno 2010).
La Missione pontificia che accompagnerà il Cardinale Bertone è composta dal Monsignor Janez Gril, già Direttore del Settimanale Cattolico “Druzina” ed Economo della Diocesi di Novo Mesto; da Don Bogdan Kolar, S.D.B., già Decano della Facoltà Teologica di Ljubljuana ed attualmente Docente di Storia nel medesimo Centro Universitario; dal Monsignor Lech Piechota, Officiale della Segreteria di Stato; dal Monsignor Guillermo Javier Karcher, Officiale della Segreteria di Stato e Cerimoniere Pontificio; da Don Roberto Lucchini, Segretario di Nunziatura in servizio presso la Segreteria di Stato.
BXVI-LETTERA/ VIS 20100607 (150)

ALTRI ATTI PONTIFICI

CITTA' DEL VATICANO, 7 GIU. 2010 (VIS). Il Santo Padre ha nominato il Vescovo Carlos Garfias Merlos, Arcivescovo Metropolita di Acapulco (superficie: 18.603; popolazione: 4.190.000; cattolici: 3.024.000; sacerdoti: 118; religiosi: 119; diaconi permanenti: 24), Messico. L’Arcivescovo eletto è nato nel 1951 a Tuxpan (Messico), è stato ordinato sacerdote nel 1975 ed ha ricevuto l’ordinazione episcopale nel 1996. Finora Vescovo di Netzahualcóyotl (Messico), succede all’Arcivescovo Felipe Aguirre Franco, del quale il Santo Padre ha accettato la rinuncia al governo pastorale della medesima Arcidiocesi presentata per raggiunti limiti d’età.
NER:RE/ VIS 20100607 (90)

domenica 6 giugno 2010

IL PAPA SALUTA UN LEADER MUSULMANO

CITTA' DEL VATICANO, 5 GIU. 2010 (VIS). Nel pomeriggio di oggi, a Nicosia, il Papa ha incontrato un leader musulmano, Cheik Mehmet Nazim Adil Al-Haquani, Leader spirituale di un movimento sufi, di 89 anni, impegnato nel dialogo interreligioso.
Il breve incontro si è svolto all’esterno della Nunziatura prima della Messa che il Santo Padre ha celebrato nella Chiesa della Santa Croce. Il Leader spirituale vive nella parte Nord di Cipro ed ha detto di essere venuto a salutare il Pontefice. Il Direttore della Sala Stampa della Santa Sede, Padre Federico Lombardi, S.I., ha riferito che lo Sceicco si è scusato di aver aspettato seduto, dicendo: “Sono molto anziano” e il Papa ha risposto “Sono anziano anch’io!”.
Nazim ha donato al Pontefice un bastone istoriato, una targa con parole di pace in arabo e un rosario musulmano. Il Pontefice ha donato allo Sceicco una medaglia del suo Pontificato, quindi si sono abbracciati in un gesto di affetto fraterno. Nazim ha chiesto infine a Benedetto XVI di pregare per lui ed il Papa gli ha risposto: “Certamente lo farò, pregheremo l’uno per l’altro”.
PV-CIPRO/ VIS 20100606 (190)

LA CROCE PARLA DI SPERANZA, AMORE E VITTORIA

CITTA' DEL VATICANO, 5 GIU. 2010 (VIS). Alle 16:30 di questo pomeriggio, il Santo Padre ha celebrato l’Eucaristia nella Chiesa parrocchiale latina della Santa Croce di Nicosia, alla quale hanno partecipato sacerdoti, religiosi, religiose, diaconi, catechisti ed esponenti di movimenti ecclesiali cattolici dell’Isola.
Nell’omelia della Santa Messa votiva della Santa Croce, il Papa ha affermato che la croce “è qualcosa di più grande e misterioso di quanto a prima vista possa apparire. Indubbiamente è uno strumento di tortura, di sofferenza e di sconfitta, ma allo stesso tempo esprime la completa trasformazione, la definitiva rivincita su questi mali, e questo la rende il simbolo più eloquente della speranza che il mondo abbia mai visto. Parla a tutti coloro che soffrono – gli oppressi, i malati, i poveri, gli emarginati, le vittime della violenza – ed offre loro la speranza che Dio può trasformare la loro sofferenza in gioia, il loro isolamento in comunione, la loro morte in vita. Offre speranza senza limiti al nostro mondo decaduto”.
“Ecco perché” – ha proseguito il Pontefice – “il mondo ha bisogno della croce. Essa non è semplicemente un simbolo privato di devozione, non è un distintivo di appartenenza a qualche gruppo all’interno della società, ed il suo significato più profondo non ha nulla a che fare con l’imposizione forzata di un credo o di una filosofia. Parla di speranza, parla di amore, parla della vittoria della non violenza sull’oppressione, parla di Dio che innalza gli umili, dà forza ai deboli, fa superare le divisioni, e vincere l’odio con l’amore. Un mondo senza croce sarebbe un mondo senza speranza, un mondo in cui la tortura e la brutalità rimarrebbero sfrenati, il debole sarebbe sfruttato e l’avidità avrebbe la parola ultima. L’inumanità dell’uomo nei confronti dell’uomo si manifesterebbe in modi ancor più orrendi, e non ci sarebbe la parola fine al cerchio malefico della violenza. Solo la croce vi pone fine”.
“Mentre nessun potere terreno può salvarci dalle conseguenze del nostro peccato” – ha sottolineato il Pontefice – “e nessuna potenza terrena può sconfiggere l’ingiustizia sin dalla sua sorgente, tuttavia l’intervento salvifico del nostro Dio misericordioso ha trasformato la realtà del peccato e della morte nel suo opposto. Questo è quanto celebriamo quando diamo gloria alla croce del Redentore”.
Rivolgendosi ai sacerdoti, ai religiosi e ai catechisti, il Papa ha sottolineato: “Quando proclamiamo Cristo crocifisso, non proclamiamo noi stessi, ma lui. (...) Non stanchiamoci mai di meravigliarci di fronte alla grazia straordinaria che ci è stata data, non cessiamo mai di riconoscere la nostra indegnità, ma allo stesso tempo sforziamoci sempre di diventare meno indegni della nostra nobile chiamata, in modo da non indebolire mediante i nostri errori e le nostre cadute la credibilità della nostra testimonianza”.
“Nei miei pensieri e nelle mie preghiere mi ricordo in modo speciale dei molti sacerdoti e religiosi del Medio Oriente che stanno sperimentando in questi momenti una particolare chiamata a conformare le proprie vite al mistero della croce del Signore. Dove i cristiani sono in minoranza, dove soffrono privazioni a causa delle tensioni etniche e religiose, molte famiglie prendono la decisione di andare via, e anche i pastori sono tentati di fare lo stesso”.
“In situazioni come queste, tuttavia” – ha concluso il Pontefice – “un sacerdote, una comunità religiosa, una parrocchia che rimane salda e continua a dar testimonianza a Cristo è un segno straordinario di speranza non solo per i cristiani, ma anche per quanti vivono nella Regione. La loro sola presenza è un’espressione eloquente del Vangelo della pace, della decisione del Buon Pastore di prendersi cura di tutte le pecore, dell’incrollabile impegno della Chiesa al dialogo, alla riconciliazione e all’amorevole accettazione dell’altro. Abbracciando la croce loro offerta, i sacerdoti e i religiosi del Medio Oriente possono realmente irradiare la speranza che è al cuore del mistero che celebriamo nella liturgia odierna”.
Terminata la Messa, il Papa ha raggiunto la Nunziatura Apostolica di Nicosia, per la cena e il pernottamento.
PV-CIPRO/ VIS 20100606 (660)

SOSTEGNO SPIRITUALE E SOLIDARIETÀ CRISTIANI MEDIO ORIENTE


CITTA' DEL VATICANO, 6 GIU. 2010 (VIS). Questa mattina nel Palazzo dello Sport Eleftheria di Nicosia, che può ospitare circa 6000 persone, il Santo Padre ha celebrato la Santa Messa in occasione della pubblicazione dell’”Instrumentum Laboris” dell’Assemblea Speciale per il Medio Oriente del Sinodo dei Vescovi.
Alla Celebrazione Eucaristica hanno partecipato i Patriarchi e i Vescovi cattolici del Medio Oriente, con rappresentanze della rispettive comunità, ed un numeroso gruppo di fedeli ciprioti. All’inizio l’Arcivescovo maronita di Cipro, Monsignor Youssef Soueif ha rivolto parole di saluto al Santo Padre.
Nel ricordare nell’omelia che oggi si celebra la Solennità del Corpus Domini, Papa Benedetto XVI ha spiegato: “Il nome dato a questa festa in Occidente, è usato nella tradizione della Chiesa per indicare tre distinte realtà: il corpo fisico di Gesù, nato dalla Vergine Maria, il suo corpo eucaristico, il pane del cielo che ci nutre in questo grande sacramento, e il suo corpo ecclesiale, la Chiesa. Riflettendo su queste diversi aspetti del ‘Corpus Christi’, giungiamo ad una più profonda comprensione del mistero della comunione che lega tutti coloro che appartengono alla Chiesa”.
“Ciascuno di noi che appartiene alla Chiesa ha bisogno di uscire dal mondo chiuso della propria individualità ed accettare la compagnia di coloro che condividono il pane con Lui. (...). È per questo che tutti i giorni noi preghiamo ‘nostro’ Padre per il ‘nostro’ pane quotidiano. Abbattere le barriere tra noi e i nostri vicini è prima premessa per entrare nella vita divina alla quale siamo chiamati. Abbiamo bisogno di essere liberati da tutto quello che ci blocca e ci isola: timore e sfiducia gli uni verso gli altri, avidità ed egoismo, mancanza di volontà di accettare il rischio della vulnerabilità alla quale ci esponiamo quando ci apriamo all’amore”.
“Nella prima comunità cristiana” – ha ricordato il Papa – “nutrita alla tavola del Signore, noi vediamo gli effetti dell’azione unificatrice dello Spirito Santo. Condividevano i loro beni in comune, distaccandosi da ogni bene materiale per amore dei fratelli. (...) Ma il loro amore non era affatto limitato verso i loro amici credenti. Mai hanno considerato se stessi come esclusivi, privilegiati beneficiari del favore divino, ma invece come messaggeri inviati a spargere la buona notizia della salvezza in Cristo fino ai confini della terra. E fu così che il messaggio affidato agli Apostoli dal Signore Risorto, venne sparso in tutto il Medio Oriente e da qui al mondo intero”.
“Siamo chiamati a superare le nostre differenze, a portare pace e riconciliazione dove ci sono conflitti, ad offrire al mondo un messaggio di speranza. Siamo chiamati ad estendere la nostra attenzione ai bisognosi, dividendo generosamente i nostri beni terreni con coloro che sono meno fortunati di noi. E siamo chiamati a proclamare incessantemente la morte e risurrezione del Signore, finché egli venga”.
Al termine della Santa Messa, l’Arcivescovo Nikola Eterovic, Segretario Generale del Sinodo dei Vescovi, ha ringraziato il Papa per la convocazione della prossima Assemblea Speciale per il Medio Oriente, che si terrà in Vaticano nell’ottobre prossimo ed ha invitato il Pontefice a consegnare una copia dell”Instrumentum Laboris” ai membri del Consiglio Speciale per il Sinodo.
Prima della recita dell’Angelus, Benedetto XVI ha sottolineato che: “Il Medio Oriente ha un posto speciale nel cuore di tutti i cristiani, dal momento che fu proprio lì che Dio si è fatto conoscere ai nostri padri nella fede”.
“È inoltre noto” – ha affermato il Santo Padre – “che alcuni fra voi soffrono grandi prove dovute alla situazione attuale nella regione. L’Assemblea Speciale è un’occasione per i cristiani del resto del mondo di offrire un sostegno spirituale e una solidarietà ai loro fratelli e sorelle del Medio Oriente”.
Voi cristiani di questa regione “desiderate vivere in pace ed in armonia con i vostri vicini ebrei e mussulmani. Spesso agite come artigiani della pace nel difficile processo di riconciliazione. Voi meritate la riconoscenza per il ruolo inestimabile che rivestite. È mia ferma speranza che i vostri diritti siano sempre più rispettati, compreso il diritto alla libertà di culto e alla libertà religiosa, e che non soffriate giammai di discriminazioni di alcun tipo”.
“Prego che i lavori dell’Assemblea Speciale aiutino a rivolgere l’attenzione della comunità internazionale sulla condizione di quei cristiani in Medio Oriente, che soffrono a causa della loro fede, affinché si possano trovare soluzioni giuste e durature ai conflitti che causano così tante sofferenze. In merito a questa grave questione, ripeto il mio appello personale per uno sforzo internazionale urgente e concertato al fine di risolvere le tensioni che continuano in Medio Oriente, specie in Terra Santa, prima che tali conflitti conducano a un più grande spargimento di sangue”.
“Con tali pensieri” – ha concluso il Pontefice – “presento a voi l’’Instrumentum Laboris’ dell’Assemblea Speciale per il Medio Oriente del Sinodo dei Vescovi”.
Dopo l’Angelus il Papa ha ricordato che oggi si celebra a Varsavia la Beatificazione di Jerzy Popieluszko, sacerdote e martire ed ha detto: “Rivolgo un cordiale saluto alla Chiesa in Polonia, che oggi gioisce dell’elevazione agli altari del Padre Jerzy Popieluszko. Il suo zelante servizio e il martirio sono particolare segno della vittoria del bene sul male. Il suo esempio e la sua intercessione accrescano lo zelo dei sacerdoti e infiammino d’amore i fedeli laici”.
Al termine della Celebrazione Eucaristica il Santo Padre è rientrato alla Nunziatura Apostolica di Nicosia per il pranzo con i Membri del suo Seguito, i Patriarchi e i Vescovi del Consiglio Speciale del Sinodo per il Medio Oriente e con Sua Beatitudine Chrysostomos II.
PV-CIPRO/ VIS 20100606 (940)
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