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Il Vatican Information Service (VIS), istituito nell'ambito della Sala Stampa della Santa Sede, è un bollettino telematico che diffonde notizie relative all'attività magistrale e pastorale del Santo Padre e della Curia Romana...

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venerdì 4 giugno 2010

ARRIVO BENEDETTO XVI A CIPRO, CROCEVIA CULTURE E RELIGIONI

CITTA' DEL VATICANO, 4 GIU. 2010 (VIS). Benedetto XVI, primo Pontefice a recarsi a Cipro, è atterrato questa mattina alla 14:00 (ora locale), all’aeroporto di Paphos, dando inizio al sedicesimo suo Viaggio Apostolico fuori d’Italia. All’arrivo il Papa è stato accolto dal Presidente della Repubblica di Cipro, Signor Demetris Christofias e dalla Consorte.
Ad accogliere il Santo Padre anche il Nunzio Apostolico a Cipro, Arcivescovo Antonio Franco, l’Arcivescovo maronita di Cipro, Monsignor Joseph Soueif, il Patriarca di Gerusalemme dei Latini, Sua Beatitudine Monsignor Fouad Twal, il Custode di Terrasanta, Padre Pierbattista Pizzaballa. Era inoltre presente l’Arcivescovo ortodosso di Cipro, Sua Beatitudine Chrysostomos II.
Dopo il saluto del Presidente della Repubblica di Cipro, Benedetto XVI ha pronunciato un breve discorso:
“Cipro si trova all’incrocio di culture e religioni” – ha detto il Papa – “di storie gloriose ed antiche insieme, ma che ancora mantengono un forte e visibile impatto sulla vita del vostro Paese. Essendo entrata recentemente nell’Unione Europea, la Repubblica di Cipro ha iniziato a sentire il beneficio di scambi economici e politici con gli altri Paesi Europei. (...) È grandemente auspicabile che questa appartenenza porti prosperità nel vostro Paese e che gli altri Paesi Europei, a loro volta, vengano arricchiti dalla vostra eredità spirituale e culturale, che riflette il vostro ruolo storico, trovandovi tra l’Europa, l’Asia e l’Africa. Possano l’amore della vostra Patria e delle vostre famiglie e il desiderio di vivere in armonia con i vostri vicini sotto la protezione misericordiosa di Dio onnipotente, ispirarvi a risolvere pazientemente i problemi che ancora condividete con la comunità internazionale per il futuro della vostra Isola”.
“Seguendo le orme dei nostri comuni padri nella fede, i Santi Paolo e Barnaba, sono venuto fra voi come pellegrino e il servo dei servi di Dio. Da quando gli Apostoli hanno portato il messaggio cristiano in queste rive, Cipro è stata benedetta da una forte eredità cristiana. Saluto” – ha detto il Papa – “come un fratello in quella fede, Sua Beatitudine Crisostomo Secondo, Arcivescovo di Nea Giustiniana e di Tutta Cipro, e attendo intensamente di poter incontrare presto molti altri membri della Chiesa Ortodossa di Cipro”.
Benedetto XVI ha esteso il suo saluto agli “altri responsabili religiosi Ciprioti” ed ha auspicato: “Spero di rafforzare i nostri comuni legami e di ribadire la necessità di consolidare la reciproca fiducia e l'amicizia durevole con tutti quelli che adorano l'unico Dio”.
“Quale successore di Pietro vengo in modo speciale a salutare i Cattolici di Cipro per confermarli nella fede ed incoraggiarli ad essere esemplari sia come cristiani che come cittadini, e a vivere pienamente il loro ruolo nella società a beneficio sia della Chiesa, sia dello Stato. Durante la mia permanenza tra di voi consegnerò anche l’’Instrumentum Laboris’, un documento di lavoro in vista della Assemblea Speciale per il Medio Oriente del Sinodo dei Vescovi, che si terrà in seguito, a Roma, quest’anno. Tale Assemblea esaminerà molti aspetti della presenza della Chiesa nella regione e le sfide che i Cattolici devono affrontare, talvolta in circostanze difficili, vivendo la comunione con la Chiesa Cattolica ed offrendo la loro testimonianza a servizio della società e del mondo”.
“Cipro è perciò” – ha concluso il Pontefice – “un luogo appropriato dal quale lanciare la riflessione della nostra Chiesa sul posto della secolare comunità cattolica del Medio Oriente, la nostra solidarietà con tutti i Cristiani della regione e la nostra convinzione che essi hanno un insostituibile ruolo da sostenere nella pace e nella riconciliazione fra i suoi popoli”.
Al termine del discorso il Santo Padre si è diretto alla chiesa di Agia Kiriaki Chrysopolitissa, per assistere ad una celebrazione ecumenica”.
PV-CIPRO/ VIS 20100604 (600)

COMUNIONE ECCLESIALE È DONO E CHIAMATA ALLA MISSIONE

CITTA' DEL VATICANO, 4 GIU. 2010 (VIS). Alle 15:15 (ora locale), il Santo Padre è giunto alla Chiesa di Agia Kiriaki Chrysopolitissa (Santa Ciriaca Chrysopolitissa), luogo di culto ortodosso, aperto anche ai Cattolici ed agli Anglicani dal 1987, per volere dell’allora Vescovo Ortodosso di Paphos, l’attuale Arcivescovo di Cipro Sua Beatitudine Chrysostomos II. La Chiesa si affaccia sul sito archeologico dove si trovano le vestigia della basilica paleocristiana del IV secolo. Nei pressi della chiesa si trova la “Colonna di San Paolo”, oggetto di devozione popolare e riconducibile secondo la tradizione orale al soggiorno dell’Apostolo nell’isola.
Al suo arrivo il Papa è stato accolto dal parroco della comunità latina Padre Elias. All’interno della chiesa il Papa si è raccolto in preghiera silenziosa e successivamente è uscito dall’antica porta centrale della chiesa per salutare i fedeli raccolti nel sito archeologico. L’Arcivescovo ortodosso di Cipro, Sua Beatitudine Chrysostomos II ha rivolto il suo saluto a Benedetto XVI e dopo la lettura del primo viaggio di Bárnaba e Paolo a Cipro, il Santo Padre ha pronunciato il suo discorso.
“Fu (...) da questo posto” – ha detto Benedetto XVI – “che il messaggio del Vangelo cominciò a diffondersi in tutto l’impero e la Chiesa, fondata sulla predicazione apostolica, fu capace di piantare radici in tutto il mondo allora conosciuto”.
“La Chiesa a Cipro può giustamente andare fiera del proprio collegamento diretto con la predicazione di Paolo, Barnaba e Marco e della comunione nella fede apostolica, che la lega a tutte quelle Chiese che custodiscono la stessa regola della fede. Questa è la comunione, reale, benché imperfetta, che già ora ci unisce, e che ci sospinge a superare le nostre divisioni e a lottare per ripristinare quella piena unione visibile, che è voluta dal Signore per tutti i suoi seguaci”.
“La comunione ecclesiale nella fede apostolica è sia un dono, sia un appello alla missione” – ha sottolineato il Papa - “Come Paolo e Barnaba, ogni cristiano mediante il battesimo, è ‘riservato’ perché porti testimonianza profetica al Signore risorto ed al suo vangelo di riconciliazione, di misericordia e di pace. In tale contesto, l’Assemblea Speciale per il Medio Oriente del Sinodo dei Vescovi, che si riunirà a Roma nel prossimo ottobre, rifletterà sul ruolo vitale dei cristiani nella regione, li incoraggerà nella loro testimonianza al Vangelo e li aiuterà a promuovere maggior dialogo e cooperazione fra cristiani in tutta la regione. Significativamente, i lavori del Sinodo saranno arricchiti dalla presenza di delegati fraterni di altre Chiese e Comunità cristiane dell’area, quale segno del comune impegno al servizio della parola di Dio e della nostra apertura alla potenza della sua Grazia che riconcilia”.
“L’unità di tutti i discepoli di Cristo è un dono da implorare dal Padre, nella speranza che esso rafforzi la testimonianza del Vangelo nel mondo d’oggi. (...) Giusto cento anni orsono, alla Conferenza Missionaria di Edimburgo, l’acuta consapevolezza che le divisioni fra cristiani erano un ostacolo alla diffusione del Vangelo diede origine al movimento ecumenico moderno. Oggi dobbiamo essere grati al Signore, il quale, mediante il suo Spirito, ci ha condotto – specie negli ultimi decenni –a riscoprire la ricca eredità apostolica condivisa da Oriente e da Occidente, e, mediante un dialogo paziente e sincero, a trovare le vie per riavvicinarci l’un l’altro, superando le controversie del passato e guardando ad un futuro migliore”.
“La Chiesa in Cipro, che si dimostra essere come un ponte fra l’Oriente e l’Occidente, ha contribuito molto a questo processo di riconciliazione. La via che conduce all’obiettivo della piena comunione non sarà certamente priva di difficoltà, ma la Chiesa Cattolica e la Chiesa Ortodossa di Cipro sono impegnate a progredire sul cammino del dialogo e della cooperazione fraterna”.
“Possa lo Spirito Santo” – ha concluso il Pontefice – “illuminare le nostre menti e irrobustire la nostra determinazione, così che insieme possiamo recare il messaggio della salvezza agli uomini e alle donne del nostro tempo, i quali sono assetati di quella verità che porta libertà autentica e salvezza, la verità il cui nome è Gesù Cristo!”.
Dopo la recita del Padre Nostro e l’ascolto di un canto bizantino, il Papa è rientrato per alcuni minuti nella Sagrestia ed ha benedetto una targa inaugurale per una nuova “Casa per anziani” realizzata dalla Comunità cattolica latina a Paphos. Infine si è recato in autovettura a Nicosia, capitale dell’Isola.
PV-CIPRO/ VIS 20100604 (720)

SACERDOZIO PROFETICO DI GESÙ ED EUCARISTIA

CITTA' DEL VATICANO, 3 GIU. 2010 (VIS). Alle 19:00 di oggi, Solennità del Corpus Domini, il Santo Padre Benedetto XVI ha celebrato l’Eucaristia nella Basilica di San Giovanni in Laterano. Successivamente, a causa dell’inclemenza del tempo, l’Adorazione Eucaristica si è svolta all’interno della Basilica e non si è svolta la consueta processione fino alla Basilica di Santa Maria Maggiore.
Nell’omelia il Papa ha invitato “a meditare sul rapporto tra l’Eucaristia e il Sacerdozio di Cristo”, alla luce dei testi biblici.
“La prima cosa che occorre sempre ricordare è che Gesù non era un sacerdote secondo la tradizione giudaica” – ha detto Benedetto XVI – “(...) Non apparteneva alla discendenza di Aronne, bensì a quella di Giuda, e quindi legalmente gli era preclusa la via del sacerdozio. La persona e l’attività di Gesù di Nazaret non si collocano nella scia dei sacerdoti antichi, ma piuttosto in quella dei profeti. E in questa linea, Gesù prese le distanze da una concezione rituale della religione, criticando l’impostazione che dava valore ai precetti umani legati alla purità rituale piuttosto che all’osservanza dei comandamenti di Dio, cioè all’amore per Dio e per il prossimo, che, come dice il Signore, ‘vale più di tutti gli olocausti e i sacrifici’. (...) Dunque, Gesù non viene riconosciuto come un Messia sacerdotale, ma profetico e regale. Anche la sua morte, che noi cristiani giustamente chiamiamo ‘sacrificio’, non aveva nulla dei sacrifici antichi, anzi, era tutto l’opposto: l’esecuzione di una condanna a morte, per crocifissione, la più infamante, avvenuta fuori dalle mura di Gerusalemme”.
“Allora, in che senso Gesù è sacerdote?” – si è chiesto il Pontefice – ed ha affermato che nella Lettera agli Ebrei “la passione di Cristo è presentata come una preghiera e come un’offerta. Gesù affronta la sua ‘ora’, che lo conduce alla morte di croce, immerso in una profonda preghiera, che consiste nell’unione della sua propria volontà con quella del Padre. Questa duplice ed unica volontà è una volontà d’amore. Vissuta in questa preghiera, la tragica prova che Gesù affronta viene trasformata in offerta, in sacrificio vivente”.
Gesù “avendo obbedito fino all’estremo della morte in croce, è diventato ‘causa di salvezza’ per tutti coloro che obbediscono a Lui. È diventato cioè sommo Sacerdote per avere Egli stesso preso su di sé tutto il peccato del mondo, come ‘Agnello di Dio’. È il Padre che gli conferisce questo sacerdozio nel momento stesso in cui Gesù attraversa il passaggio della sua morte e risurrezione. Non è un sacerdozio secondo l’ordinamento della legge mosaica, ma ‘secondo l’ordine di Melchisedek’, secondo un ordine profetico, dipendente soltanto dalla sua singolare relazione con Dio”.
“Il sacerdozio di Cristo comporta la sofferenza. Gesù ha veramente sofferto, e lo ha fatto per noi. Egli era il Figlio e non aveva bisogno di imparare l’obbedienza, ma noi sì, ne avevamo e ne abbiamo sempre bisogno. Perciò il Figlio ha assunto la nostra umanità e per noi si è lasciato ‘educare’ nel crogiuolo della sofferenza, si è lasciato trasformare da essa, come il chicco di grano che per portare frutto deve morire nella terra. Attraverso questo processo Gesù è stato ‘reso perfetto’, in greco ‘teleiotheis’”. che “appartiene ad una radice verbale che, nella versione greca del Pentateuco, cioè i primi cinque libri della Bibbia, viene sempre usata per indicare la consacrazione degli antichi sacerdoti. Questa scoperta è assai preziosa, perché ci dice che la passione è stata per Gesù come una consacrazione sacerdotale”.
Nell’Eucaristia, “Gesù ha anticipato il suo Sacrificio, un Sacrificio non rituale, ma personale. Nell’Ultima Cena Egli agisce mosso da quello ‘spirito eterno’ con il quale si offrirà poi sulla Croce. Ringraziando e benedicendo, Gesù trasforma il pane e il vino. È l’amore divino che trasforma: l’amore con cui Gesù accetta in anticipo di dare tutto se stesso per noi. Questo amore non è altro che lo Spirito Santo, lo Spirito del Padre e del Figlio, che consacra il pane e il vino e muta la loro sostanza nel Corpo e nel Sangue del Signore, rendendo presente nel Sacramento lo stesso Sacrificio che si compie poi in modo cruento sulla Croce”.
“È questa forza divina, la stessa che realizzò l’Incarnazione del Verbo, a trasformare l’estrema violenza e l’estrema ingiustizia in atto supremo d’amore e di giustizia. Questa è l’opera del sacerdozio di Cristo, che la Chiesa ha ereditato e prolunga nella storia, nella duplice forma del sacerdozio comune dei battezzati e di quello ordinato dei ministri, per trasformare il mondo con l’amore di Dio”.
HML/ VIS 20100604 (750)

ALTRI ATTI PONTIFICI

CITTA' DEL VATICANO, 4 GIU. 2010 (VIS). Il Santo Padre:
- Ha nominato il Vescovo Bernard Bober, Arcivescovo Metropolita di Kosice (superficie: 10.403; popolazione: 1.111.132; cattolici: 678.170; sacerdoti: 451; religiosi: 439, diaconi permanenti: 3), Slovacchia. L’Arcivescovo eletto è nato nel 1950 a Zbudské Dlhe (Slovacchia), è stato ordinato sacerdote nel 1974 ed ha ricevuto la consacrazione episcopale nel 1993. Finora Vescovo Ausiliare della medesima Arcidiocesi, succede all’Arcivescovo Alojz Tkác, del quale il Santo Padre ha accettato la rinuncia al governo pastorale della medesima arcidiocesi presentata per raggiunti limiti d’età.
- Ha nominato il Padre David M. O’Connell, C.M., Vescovo Coadiutore di Trenton (superficie: 5.580; popolazione: 2.048.000; cattolici: 822.000; sacerdoti: 314; religiosi: 510; diaconi permanenti: 320), Stati Uniti d’America. Il Vescovo eletto è nato a Philadelphia (Stati Uniti d’America) nel 1955, è stato ordinato sacerdote nel 1982 ed è stato finora Presidente dell’Università Cattolica d’America a Washington, D.C.
- Ha nominato il Reverendo Joseph Son Sam-seok, Vescovo Ausiliare della Diocesi di Pusan (superficie: 3.267; popolazione: 5.452.710; cattolici: 409.587; sacerdoti: 289; religiosi: 877), Corea. Il Vescovo eletto è nato nel 1955 a Pusan (Corea), è stato ordinato sacerdote nel 1982 ed è stato finora Decano della Facoltà di Teologia al Seminario Maggiore di Pusan.
Il 3 giugno il Santo Padre Benedetto XVI ha nominato il Vescovo Darío de Jesús Monsalve Mejía, finora Vescovo di Málaga – Soatá (Colombia), Arcivescovo Coadiutore di Cali (superficie: 2.504; popolazione: 2.692.000; cattolici: 2.287.000; sacerdoti: 325; religiosi: 908; diaconi permanenti: 17), Colombia. L’Arcivescovo eletto è nato a Jericó (Colombia), nel 1948, è stato ordinato sacerdote nel 1976, ed ha ricevuto la consacrazione episcopale nel 1993.
NER:RE:NEC:NEA/ VIS 20100604 (270)

mercoledì 2 giugno 2010

TOMMASO D’AQUINO: ARMONIA TRA FEDE CRISTIANA E RAGIONE

CITTA' DEL VATICANO, 2 GIU. 2010 (VIS). Questa mattina il Santo Padre Benedetto XVI ha ripreso le catechesi dell’Udienza Generale del Mercoledì, dedicate ai grandi teologi del periodo medioevale e si è soffermato sulla figura di San Tommaso d’Aquino, chiamato “Doctor Angelicus” per “la sublimità del pensiero e la purezza della vita”.
San Tommaso “nacque tra il 1224 e il 1225 nel castello che la sua famiglia, nobile e facoltosa, possedeva a Roccasecca, nei pressi di Aquino, vicino alla celebre abbazia di Montecassino, dove fu inviato dai genitori per ricevere i primi elementi della sua istruzione. Qualche anno dopo si trasferì nella capitale del Regno di Sicilia, Napoli, dove Federico II aveva fondato una prestigiosa Università. In essa veniva insegnato, senza le limitazioni vigenti altrove, il pensiero del filosofo greco Aristotele, al quale il giovane Tommaso venne introdotto, e di cui intuì il grande valore. Ma soprattutto, in quegli anni trascorsi a Napoli, nacque la sua vocazione domenicana”.
“Nel 1245 (...) fu inviato a Parigi per studiare teologia sotto la guida di un altro santo, Alberto Magno (...). Alberto e Tommaso strinsero una vera e profonda amicizia e impararono a stimarsi e a volersi bene, al punto che Alberto volle che il suo discepolo lo seguisse anche a Colonia (Germania), dove egli era stato inviato dai Superiori dell’Ordine a fondare uno studio teologico”.
“Tommaso d’Aquino, alla scuola di Alberto Magno, svolse un’operazione di fondamentale importanza per la storia della filosofia e della teologia, come anche per la storia e la cultura” – ha detto il Papa – “studiò a fondo Aristotele e i suoi interpreti (...); commentò gran parte delle opere aristoteliche, distinguendovi ciò che era valido da ciò che era dubbio o da rifiutare del tutto, mostrando la consonanza con i dati della Rivelazione cristiana e utilizzando largamente e acutamente il pensiero aristotelico nell’esposizione degli scritti teologici che compose. In definitiva, Tommaso d’Aquino mostrò che tra fede cristiana e ragione sussiste una naturale armonia”.
“Per le sue eccellenti doti intellettuali, Tommaso fu richiamato a Parigi come professore di teologia sulla cattedra domenicana. Qui iniziò anche la sua produzione letteraria (...): commenti alla Sacra Scrittura, commenti agli scritti di Aristotele, opere sistematiche poderose, tra cui eccelle la ‘Summa Theologiae’”.
“Per la composizione dei suoi scritti, era coadiuvato da alcuni segretari, tra i quali il confratello Reginaldo di Piperno, che lo seguì fedelmente e al quale fu legato da fraterna e sincera amicizia, caratterizzata da una grande confidenza e fiducia. È questa una caratteristica dei santi” – ha detto il Papa – “coltivano l’amicizia, perché essa è una delle manifestazioni più nobili del cuore umano e ha in sé qualche cosa di divino”.
“Nel 1259 partecipò al Capitolo Generale dei Domenicani a Valenciennes (Francia) dove fu membro di una commissione che stabilì il programma di studi nell’Ordine. Dal 1261 al 1265, poi, Tommaso era ad Orvieto. Il Pontefice Urbano IV, che nutriva per lui una grande stima, gli commissionò la composizione dei testi liturgici per la festa del ‘Corpus Domini’, istituita in seguito al miracolo eucaristico di Bolsena”.
“Tommaso ebbe un’anima squisitamente eucaristica” – ha affermato il Papa – “I bellissimi inni che la liturgia della Chiesa canta per celebrare il mistero della presenza reale del Corpo e del Sangue del Signore nell’Eucaristia sono attribuiti alla sua fede e alla sua sapienza teologica”.
“Nel 1269 fu richiamato a Parigi per un secondo ciclo di insegnamento. (...) Un suo ex-allievo dichiarò che una grandissima moltitudine di studenti seguiva i corsi di Tommaso”, ma il Doctor Angelicus “Oltre che allo studio e all’insegnamento, (...) si dedicò pure alla predicazione al popolo, che volentieri andava ad ascoltarlo. È veramente una grande grazia, quando i teologi sanno parlare con semplicità e fervore ai fedeli. Il ministero della predicazione, d’altra parte, aiuta gli stessi studiosi di teologia a un sano realismo pastorale, e arricchisce di vivaci stimoli la loro ricerca”, ha commentato il Pontefice.
Negli ultimi mesi della vita terrena, Tommaso, che morì nel 1274, nell’Abbazia cistercense di Fossanova (Italia), mentre era in viaggio verso Lione per partecipare al Concilio Ecumenico indetto da Papa Gregorio X, confessò all’amico Reginaldo di Piperno, che aveva compreso, in seguito a una rivelazione soprannaturale, che “quanto aveva scritto fino ad allora era solo ‘un mucchio di paglia’”, per cui non avrebbe più scritto altre opere.
“È un episodio misterioso” – ha concluso il Pontefice – “che ci aiuta a comprendere non solo l’umiltà personale di Tommaso, ma anche il fatto che tutto ciò che riusciamo a pensare e a dire sulla fede, per quanto elevato e puro, è infinitamente superato dalla grandezza e dalla bellezza di Dio, che ci sarà rivelata in pienezza nel Paradiso”.
AG/ VIS 20100602 (760)

APPELLO PER GAZA: VIOLENZA NON RISOLVE CONTROVERSIE

CITTA' DEL VATICANO, 2 GIU. 2010 (VIS). Al termine dell’Udienza Generale di oggi, il Papa ha detto: “Con profonda trepidazione seguo le tragiche vicende avvenute in prossimità della Striscia di Gaza. Sento il bisogno di esprimere il mio sentito cordoglio per le vittime di questi dolorosissimi eventi, che preoccupano quanti hanno a cuore la pace nella regione. Ancora una volta ripeto con animo accorato che la violenza non risolve le controversie, ma ne accresce le drammatiche conseguenze e genera altra violenza. Faccio appello a quanti hanno responsabilità politiche a livello locale e internazionale affinché ricerchino incessantemente soluzioni giuste attraverso il dialogo, in modo da garantire alle popolazioni dell'area migliori condizioni di vita, in concordia e serenità. Vi invito ad unirvi a me nella preghiera per le vittime, per i loro familiari e per quanti soffrono. Il Signore sostenga gli sforzi di coloro che non si stancano di operare per la riconciliazione e la pace”.
AG/ VIS 20100602 (170)

TELEGRAMMA VITTIME CATASTROFI NATURALI IN GUATEMALA

CITTA' DEL VATICANO, 2 GIU. 2010 (VIS). Il Santo Padre ha fatto pervenire, tramite il Cardinale Tarcisio Bertone, Segretario di Stato, un telegramma di cordoglio all’Arcivescovo Paul Richard Gallagher, Nunzio Apostolico in Guatemala, per la catastrofe del ciclone Agatha che ha devastato il Paese, provocando la morte di 150 persone e numerosi feriti. Riportiamo di seguito il testo:
“Sua Santità Benedetto XVI, profondamente addolorato nell’apprendere la notizia della catastrofe naturale che ha colpito la vostra diletta Nazione, provocando vittime, feriti e numerosi danni materiali, e privando della casa numerose famiglie, offre ferventi preghiere di suffragio per l’eterno riposo dei defunti, invoca il Signore affinché conceda la sua consolazione a coloro che ne soffrono le gravi conseguenze, e prega affinché il Signore accresca nella comunità cristiana sentimenti di ardente carità, per collaborare alla ricostruzione delle aree devastate. Nel contempo esorta la comunità internazionale, le istituzioni nazionali e tutti gli uomini e le donne di buona volontà perché, mossi da fraterna solidarietà, prestino efficace aiuto al Paese per superare questi momenti difficili”.
“Il Sommo Pontefice, inoltre, desidera far giungere il suo sentito cordoglio ai familiari dei defunti e la sua paterna sollecitudine e vicinanza spirituale ai feriti e a quanti hanno subito danni, a tutti impartisce di cuore la consolatrice Benedizione Apostolica, in segno di affetto al diletto popolo guatemalteco, tanto presente al suo cuore di Pastore della Chiesa Universale”.
TGR/ VIS 20100602 (240)

COMPOSTELA E L’EUROPA, LA STORIA DI DIEGO GELMÍREZ

CITTA' DEL VATICANO, 2 GIU. 2010 (VIS). Domani, giovedì 3 giugno, si inaugura nel Braccio di Carlo Magno, in Vaticano, la Mostra “Compostela e l’Europa. La storia di Diego Gelmírez”, dedicata al primo Arcivescovo di Santiago de Compostela, figura fondamentale nella costruzione della cattedrale e promotore del pellegrinaggio.
“La rassegna” – si legge in un Comunicato – “occasione inedita per conoscere a fondo la storia dell’importante sito spagnolo e il suo fondamentale contributo all’arte romanica europea, vede come curatore Manuel Castiñeira, riconosciuto specialista in arte medioevale”. Organizzata dalla Xunta di Galicia, si inserisce all’interno delle attività programmate in occasione dell’Anno Santo Compostelano 2010.
L’epoca che la città della Galizia visse con Gelmírez come Arcivescovo “fu senza dubbio l’epoca d’oro dell’arte e della cultura compostelana, contrassegnata dalla prosecuzione della Cattedrale e dalla realizzazione delle grandi facciate del transetto, dalla costruzione di due palazzi episcopali e di infrastrutture urbane, come pure dalla promozione di una scuola di Grammatica e dalla compilazione di testi storici, religiosi e letterari quali la ‘Historia Compostelana’ ed il ‘Codice Callistano’”.
Fra le opere esposte provenienti dalla Cattedrale di Santiago e da altri monumenti spiccano la colonna tortili e il bassorilievo ‘Donna con i grappoli d’uva’ (della Cattedrale di Santiago), così come opere d’arte provenienti da monumenti situati lungo le vie di pellegrinaggio a Compostela come Santa Fede di Conques, San Saturnino di Tolosa o Santiago di Altopascio.
La mostra, che sarà visitabile fino al 1° agosto, ad ingresso gratuito, “costituisce la prima proposta espositiva realizzata da Santiago de Compostela attorno alla figura di Gelmírez e si prefigge lo scopo di illustrare al pubblico l’importanza di questo personaggio per la storia della Galizia e soprattutto per la costruzione dell’Europa romanica”.
OP/ VIS 20100602 (300)

martedì 1 giugno 2010

È DI DIO CHE HA GRANDE BISOGNO LA SOCIETÀ IN CUI VIVIAMO

CITTA' DEL VATICANO, 1 GIU. 2010 (VIS). Alle 20:00 di ieri sera, nei Giardini Vaticani, si è svolta la tradizionale processione con la recita del Santo Rosario, a conclusione del mese mariano. Dalla chiesa di Santo Stefano degli Abissini, antistante l’abside della Basilica di San Pietro, fino alla Grotta della Madonna di Lourdes.
Alle ore 21:00, il Santo Padre Benedetto XVI è giunto alla Grotta della Madonna di Lourdes e prima di impartire la Benedizione Apostolica ha rivolto alcune parole ai fedeli presenti.
Nel commentare l’episodio della liturgia odierna, la Visitazione, la Vergine Maria che va a visitare la parente Elisabetta, il Santo Padre ha detto: “Riconosciamo l’esempio più limpido e il significato più vero del nostro cammino di credenti e del cammino della Chiesa stessa. La Chiesa è per sua natura missionaria, è chiamata ad annunciare il Vangelo dappertutto e sempre, a trasmettere la fede ad ogni uomo e donna, e in ogni cultura”.
“L’evangelista annota che ‘Maria rimase con lei (con la parente Elisabetta) circa tre mesi’ (...) per offrirle quella vicinanza affettuosa, quell’aiuto concreto e tutti quei servizi quotidiani di cui aveva bisogno. Elisabetta diventa così il simbolo di tante persone anziane e malate, anzi, di tutte le persone bisognose di aiuto e di amore. E quante ce ne sono anche oggi nelle nostre famiglie, nelle nostre comunità, nelle nostre città! E Maria – che si era definita ‘la serva del Signore’ – si fa serva degli uomini. Più precisamente, serve il Signore che incontra nei fratelli”.
“La carità di Maria, però, non si ferma all’aiuto concreto, ma raggiunge il suo vertice nel donare Gesù stesso, nel ‘farlo incontrare’”, ha sottolineato il Pontefice che ha affermato: “Siamo così al cuore e al culmine della missione evangelizzatrice. Siamo al significato più vero e allo scopo più genuino di ogni cammino missionario: donare agli uomini il Vangelo vivente e personale, che è lo stesso Signore Gesù”.
“Gesù è il vero e unico tesoro che noi abbiamo da dare all’umanità. È di Lui che gli uomini e le donne del nostro tempo hanno profonda nostalgia, anche quando sembrano ignorarlo o rifiutarlo. È di Lui che hanno grande bisogno la società in cui viviamo, l’Europa, il mondo intero”. “A noi è affidata questa straordinaria responsabilità. Viviamola con gioia e con impegno, perché la nostra sia davvero una civiltà in cui regnano la verità, la giustizia, la libertà e l’amore, pilastri fondamentali e insostituibili di una vera convivenza ordinata e pacifica. Viviamo questa responsabilità rimanendo assidui nell’ascolto della Parola di Dio, nell’unione fraterna, nella frazione del pane e nelle preghiere. Sia questa la grazia che insieme questa sera domandiamo alla Vergine Santissima”.
AC/ VIS 20100601 (460)

STATISTICHE CHIESA CATTOLICA CIPRO

CITTA' DEL VATICANO, 1 GIU. 2010 (VIS). In occasione del prossimo Viaggio Apostolico del Santo Padre Benedetto XVI a Cipro, dal 4 al 6 giugno, nel corso del quale sarà pubblicato l’”Instrumentum Laboris” dell’Assemblea Speciale per il Medio Oriente del Sinodo dei Vescovi, vengono rese note le statistiche relative alla Chiesa Cattolica nel Paese. I dati, aggiornati al 31 dicembre 2008, sono a cura dell’Ufficio Centrale di Statistica della Chiesa.
Cipro, capitale Nicosia, conta una popolazione di 794.000 abitanti, dei quali 25.000 cattolici, il 3,15% della popolazione. La Chiesa cattolica conta 1 circoscrizione ecclesiastica, 13 parrocchie ed 1 centro pastorale. I Vescovi sono 2, i sacerdoti 30, 60 i religiosi e 1 seminarista maggiore.
Un totale di 6.347 alunni frequentano i 22 centri di educazione cattolica (scuole materne, primarie e secondarie). I Centri caritativi e sociali di proprietà e/o diretti da ecclesiastici e religiosi contano 2 Ospedali, 3 Ambulatori, 1 Casa per anziani, invalidi e minorati e 6 Orfanotrofi e asili nido.
OP/ VIS 20100601 (170)

lunedì 31 maggio 2010

MATTEO RICCI PROTAGONISTA ANNUNCIO VANGELO IN CINA

CITTA' DEL VATICANO, 29 MAG. 2010 (VIS). Questa mattina il Santo Padre ha ricevuto i partecipanti al pellegrinaggio promosso dalla Diocesi di Macerata-Tolentino-Recanati-Cingoli-Treia, e della Diocesi delle Marche, in occasione del IV centenario della morte di Padre Matteo Ricci, S.I.
Il Papa ha ricordato che Padre Ricci, nato a Macerata, e morto l’11 maggio 1610 a Pechino, fu un “grande missionario, vero protagonista dell’annuncio del Vangelo in Cina nell’era moderna dopo la prima evangelizzazione dell’Arcivescovo Giovanni da Montecorvino. Di quale stima fosse circondato nella capitale cinese e nella stessa corte imperiale ne è segno il privilegio straordinario che gli fu concesso, impensabile per uno straniero, di essere sepolto in terra cinese”.
“Padre Ricci” ha proseguito il Pontefice – “è un caso singolare di felice sintesi fra l’annuncio del Vangelo e il dialogo con la cultura del popolo a cui lo si porta, un esempio di equilibrio tra chiarezza dottrinale e prudente azione pastorale”.
“L’opera di questo missionario presenta due versanti che non devono essere separati: l’inculturazione cinese dell’annuncio evangelico e la presentazione alla Cina della cultura e della scienza occidentali. (...) Padre Ricci non si reca in Cina per portarvi la scienza e la cultura dell’Occidente, ma per portarvi il Vangelo, per far conoscere Dio”.
“L’incontro motivato dalla fede, diventa anche dialogo fra culture; un dialogo disinteressato, libero da mire di potere economico o politico, vissuto nell’amicizia, che fa dell’opera di Padre Ricci e dei suoi discepoli uno dei punti più alti e felici nel rapporto fra la Cina e l’Occidente”.
“L’ammirazione verso Padre Ricci non deve, però” – ha proseguito il Pontefice – “far dimenticare il ruolo e l’influsso dei suoi interlocutori cinesi. Le scelte da lui compiute non dipendevano da una strategia astratta di inculturazione della fede, ma dall’insieme degli eventi, degli incontri e delle esperienze che andava facendo, per cui ciò che ha potuto realizzare è stato grazie anche all’incontro con i cinesi; un incontro vissuto in molti modi, ma approfonditosi attraverso il rapporto con alcuni amici e discepoli, specie i quattro celebri convertiti, ‘pilastri della nascente Chiesa cinese’. Di questi il primo e più famoso è Xu Guangqi, nativo di Shanghai, letterato e scienziato, matematico, astronomo, studioso di agricoltura, giunto ai più alti gradi della burocrazia imperiale, uomo integro, di grande fede e vita cristiana, dedito al servizio del suo Paese, e che occupa un posto di rilievo nella storia della cultura cinese”.
Rivolgendosi ai 7.000 fedeli presenti nell’Aula Paolo VI, il Santo Padre ha auspicato che “il ricordo di questi uomini di Dio dediti al Vangelo e alla Chiesa, il loro esempio di fedeltà a Cristo, il profondo amore verso il popolo cinese, l’impegno di intelligenza e di studio, la loro vita virtuosa, siano occasione di preghiera per la Chiesa in Cina e per l’intero popolo cinese, come facciamo ogni anno, il 24 maggio, rivolgendoci a Maria Santissima, venerata nel celebre Santuario di Sheshan a Shanghai; e siano anche di stimolo ed incoraggiamento a vivere con intensità la fede cristiana, nel dialogo con le diverse culture, ma nella certezza che in Cristo si realizza il vero umanesimo, aperto a Dio, ricco di valori morali e spirituali e capace di rispondere ai desideri più profondi dell’animo umano. Anch’io, come Padre Matteo Ricci, esprimo oggi la mia profonda stima al nobile popolo cinese e alla sua cultura millenaria, convinto che un loro rinnovato incontro con il Cristianesimo apporterà frutti abbondanti di bene, come allora favorì una pacifica convivenza tra i popoli”.
AC/ VIS 20100531 (580)

UDIENZE

CITTA' DEL VATICANO, 29 MAG. 2010 (VIS). Il Santo Padre ha ricevuto questa mattina in udienze separate:
- Il Cardinale Giovanni BattistaRe, Prefetto della Congregazione per i Vescovi.
- Il Cardinale Ivan Dias, Prefetto della Congregazione per l’Evangelizzazione dei Popoli.
AP/ VIS 20100531 (50)

TEMPO ORDINARIO IMPEGNO CRISTIANI NON DIMINUISCE


CITTA' DEL VATICANO, 30 MAG. 2010 (VIS). Nella Domenica della Santissima Trinità che “ricapitola la rivelazione di Dio avvenuta nei misteri pasquali”, il Santo Padre ha ricordato nella preghiera dell’Angelus che la liturgia ritorna al “tempo ordinario”. “Ciò non vuol dire però che l’impegno dei cristiani debba diminuire, anzi, entrati nella vita divina mediante i Sacramenti, siamo chiamati quotidianamente ad essere aperti all’azione della Grazia, per progredire nell’amore verso Dio e il prossimo”.
“La mente e il linguaggio umani sono inadeguati a spiegare la relazione esistente tra il Padre, il Figlio e lo Spirito Santo, e tuttavia i Padri della Chiesa hanno cercato di illustrare il mistero di Dio Uno e Trino vivendolo nella propria esistenza con profonda fede”, ha detto il Papa alle migliaia di fedeli e pellegrini riuniti in Piazza San Pietro.
“La Trinità divina, infatti, prende dimora in noi nel giorno del Battesimo” - ha proseguito Benedetto XVI – “Il nome di Dio, nel quale siamo stati battezzati, noi lo ricordiamo ogni volta che tracciamo su noi stessi il segno della croce. (...) Nel segno della croce e nel nome del Dio vivente è, perciò, contenuto l’annuncio che genera la fede e ispira la preghiera. E, come nel vangelo Gesù promette agli Apostoli che ‘quando verrà lui, lo Spirito della verità, vi guiderà a tutta la verità’, così avviene nella liturgia domenicale, quando i sacerdoti dispensano, di settimana in settimana, il pane della Parola e dell’Eucaristia”.
Il Santo Padre ha concluso citando la preghiera di Sant’Ilario di Poitiers: "’Conserva incontaminata questa fede retta che è in me e, fino al mio ultimo respiro, dammi ugualmente questa voce della mia coscienza, affinché io resti sempre fedele a ciò che ho professato nella mia rigenerazione, quando sono stato battezzato nel Padre, nel Figlio e nello Spirito Santo’".
ANG/ VIS 20100531 (310)

BEATIFICAZIONE DE MICHELI, PREGHIERE VIAGGIO A CIPRO

CITTA' DEL VATICANO, 30 MAG. 2010 (VIS). Dopo la recita dell’Angelus, il Papa ha ricordato che nella mattinata “a Roma, nella Basilica di Santa Maria Maggiore, è stata celebrata la beatificazione di Maria Pierina De Micheli, Religiosa dell’Istituto delle Figlie dell’Immacolata Concezione di Buenos Aires”
“Giuseppina – questo il suo nome di Battesimo – nacque nel 1890 a Milano, in una famiglia profondamente religiosa” – ha detto il Santo Padre – “dove fiorirono diverse vocazioni al sacerdozio e alla vita consacrata. A 23 anni anche lei imboccò questa strada dedicandosi con passione al servizio educativo, in Argentina e in Italia. Il Signore le donò una straordinaria devozione al suo Santo Volto, che la sostenne sempre nelle prove e nella malattia. Morì nel 1945 e le sue spoglie riposano a Roma nell’Istituto ‘Spirito Santo’".
Rivolgendosi ai fedeli di lingua inglese presenti all’Angelus, Benedetto XVI ha detto: “Questa settimana compirò un Viaggio Apostolico a Cipro” – dal 4 al 6 giugno prossimo – “per incontrare e pregare con i fedeli cattolici ed ortodossi e per consegnare l’’Instrumentum Laboris’ per la prossima Assemblea Speciale del Sinodo dei Vescovi per il Medio Oriente. Chiedo le vostre preghiere” – ha concluso il Pontefice – “per la pace e la prosperità di tutto il popolo di Cipro, e per la preparazione dell’Assemblea Speciale. Su ciascuno di voi e i vostri cari a casa, invoco le benedizioni della Santissima Trinità”.
ANG/ VIS 20100531 (220)

INTENZIONI DI PREGHIERA DEL SANTO PADRE MESE DI GIUGNO

CITTA' DEL VATICANO, 31 MAG. (VIS). L'intenzione Generale per l'Apostolato della Preghiera del Santo Padre Benedetto XVI per il mese di giugno è la seguente: “Perché ogni istituzione nazionale e soprannazionale si impegni a garantire il rispetto della vita umana, dal concepimento fino al suo termine naturale”.

L'intenzione Missionaria è la seguente: “Perché le Chiese in Asia, che costituiscono un piccolo gregge’ tra popolazioni non cristiane, sappiano comunicare il Vangelo e testimoniare con gioia la loro adesione a Cristo”.
BXVI-INTENZIONI/ VIS 2010531 (90)

IN AUTUNNO VISITA APOSTOLICA IN IRLANDA

CITTA' DEL VATICANO, 31 MAG. 2010 (VIS). La Sala Stampa della Santa Sede ha reso pubblico questa mattina il seguente Comunicato relativo alla Visita Apostolica in Irlanda, annunciata nella “Lettera Pastorale del Santo Padre Benedetto XVI ai cattolici d’Irlanda (19 marzo 2010)”.
“A seguito della Lettera ai cattolici d’Irlanda, in autunno avrà inizio la Visita Apostolica ad alcune diocesi del Paese, ai seminari e alle congregazioni religiose”.
“Tale visita vuole essere un aiuto che la Santa Sede intende offrire ai Vescovi, al clero, ai religiosi e ai fedeli laici per affrontare adeguatamente la situazione determinata dalle tragiche vicende degli abusi compiuti da sacerdoti e religiosi nei riguardi dei minori e per contribuire al rinnovamento spirituale e morale desiderato e già avviato con decisione dalla Chiesa in Irlanda”. “I Visitatori Apostolici cercheranno di approfondire le problematiche connesse con la trattazione dei casi di abuso e la dovuta assistenza alle vittime, e di verificare l’efficacia e la possibilità di miglioramento delle attuali modalità di prevenzione degli abusi, avendo come riferimento il ‘Motu proprio’ pontificio ‘Sacramentorum sanctitatis tutela’ e le norme dello ‘Safeguarding Children: Standards and Guidance Document for the Catholic Church in Ireland’, commissionato e prodotto dal ‘National Board for Safeguarding Children in the Catholic Church’.
“La Visita inizierà nelle quattro arcidiocesi metropolitane d’Irlanda (Armagh, Dublin, Cashel and Emly, Tuam) e sarà poi estesa ad alcune altre diocesi”.
“I Visitatori nominati dal Santo Padre per le diocesi sono: il Cardinale Cormac Murphy O’Connor, Arcivescovo emerito di Westminster, per l’Arcidiocesi di Armagh; il Cardinale Sean Patrick O’Malley, Arcivescovo di Boston, per l’Arcidiocesi di Dublin; l’Arcivescovo Thomas Christopher Collins, di Toronto, per l’Arcidiocesi di Cashel and Emly; l’Arcivescovo Terrence Thomas Prendergast, Arcivescovo di Ottawa, per l’arcidiocesi di Tuam”.
“Nel desiderio di accompagnare il cammino di rinnovamento dei luoghi di formazione dei futuri sacerdoti della Chiesa in Irlanda, la Congregazione per l’Educazione Cattolica coordinerà la visita dei seminari in Irlanda e del Pontificio Collegio Irlandese a Roma. Pur avendo speciale attenzione alle problematiche che hanno richiesto la Visita Apostolica, nell’ambito dei seminari essa terrà conto di tutti gli elementi concernenti la formazione sacerdotale. Come Visitatore Apostolico è stato nominato l’Arcivescovo Timothy Dolan, di New York”.
“La Congregazione per gli Istituti di Vita Consacrata e le Società di Vita Apostolica, da parte sua, organizzerà in due fasi la visita alle case religiose. Anzitutto condurrà un’indagine attraverso un questionario, inviato a tutti i Superiori degli istituti religiosi presenti in Irlanda, al fine di arrivare ad un’adeguata conoscenza della situazione attuale e dei progetti circa l’osservanza e il miglioramento delle norme delle ‘guidelines’. Per la seconda fase i Visitatori saranno Padre Joseph Tobin CSsR e Padre Gero McLaughlin SJ per gli istituti maschili; Suor Sharon Holland IHM e Suor Mairin McDonagh RJM per gli istituti femminili. Essi compiranno un attento studio di valutazione dei risultati raccolti e dei possibili passi da compiere nel futuro per favorire una stagione di rinascita spirituale della vita religiosa nell’Isola”.
“Il Santo Padre invita tutti i membri della Comunità cattolica irlandese a sostenere con la preghiera quest’opera di aiuto fraterno. Egli invoca la benedizione del Signore sui Visitatori e su tutti i Vescovi, sacerdoti, religiosi e fedeli laici d’Irlanda, affinché la Visita possa essere per loro un occasione di rinnovato fervore nella vita cristiana, possa approfondire la loro fede e rafforzare la loro speranza in Cristo nostro Salvatore”.
OP/ VIS 20100531 (570)

ALTRI ATTI PONTIFICI

CITTA' DEL VATICANO, 31 MAG. 2010 (VIS). Il Santo Padre:
- Ha accettato la rinuncia al governo pastorale dell’Arcidiocesi di Benin City (Nigeria), presentata dall’Arcivescovo Richard Anthony Burke, S.P.S., in conformità al canone 401, paragrafo 2, del Codice di Diritto Canonico.
- Ha nominato il Vescovo Matthias Kobena Nketsiah, Arcivescovo Metropolita di Cape Coast (superficie: 9.788; popolazione: 1.745.214; cattolici: 318.419; sacerdoti: 121; religiosi: 152), Ghana. L’Arcivescovo eletto è stato finora Ausiliare della medesima Arcidiocesi.
- Ha nominato il Vescovo Rémy Victor Vancottem, Vescovo di Namur (superficie: 8.100; popolazione: 734.000; cattolici: 556.000; sacerdoti: 726; religiosi: 1.367; diaconi permanenti: 63), Belgio. È stato finora Vescovo Ausiliare di Malines-Bruxelles.
- Ha accettato la rinuncia all’ufficio di Ausiliare della Diocesi di Münster (Germania), presentata dal Vescovo Heinrich Janssen, per raggiunti limiti d’età.
- Ha nominato il Sacerdote Dieter Geerlings, Vescovo Ausiliare della Diocesi di Münster (superficie: 15.265; popolazione: 4.335.600; cattolici: 2.007.335; sacerdoti: 1.165; religiosi: 2827; diaconi permanenti: 270), Germania. Il Vescovo eletto è nato nel 1947 a Emmerich (Germania) ed è stato ordinato sacerdote nel 1973. È stato finora Presidente della Caritas diocesana e Canonico del Capitolo Cattedrale di Münster (Germania).
- Ha nominato il Sacerdote Christoph Hegge, Vescovo Ausiliare della Diocesi di Münster (Germania). Il Vescovo eletto è nato a Rheine (Germania), nel 1962 ed è stato ordinato sacerdote nel 1988. È stato finora Pro-Vicario Generale, Responsabile dell’Ufficio per la Vita consacrata e Canonico del Capitolo cattedrale di Münster (Germania).
- Ha nominato il Sacerdote Wilfrid Theising, Vescovo Ausiliare della Diocesi di Münster (Germania). Il Vescovo eletto è nato a Wettringen (Germania), nel 1962 ed è stato ordinato sacerdote nel 1989. È stato finora Prevosto e Decano a Borken (Germania), Sabato 29 maggio il Santo Padre ha nominato:
- Il Reverendo Michael Didi Adgum Mangoria, Vescovo Coadiutore della Diocesi di El-Obeid (superficie: 888.939; popolazione: 8.900.000; cattolici: 140.000; sacerdoti: 38; religiosi: 28), Sudan. Il Vescovo eletto è nato a Engoth (Sudan), nel 1959 ed è stato ordinato sacerdote nel 1992. È stato finora Rettore del “St. Paul’s National Seminary” di Khartoum (Sudan).
- Il Cardinale Marc Ouellet, P.S.S., Arcivescovo di Québec, Suo Inviato Speciale alle celebrazioni del IV Centenario del battesimo del Gran Capo Membertou, che avranno luogo a Chapel Island, Nova Scotia (Diocesi di Antigonish, Canada), il 1° agosto 2010.
RE:NER:NEA:NEC:NA/ VIS 20100531 (410)

venerdì 28 maggio 2010

BENIN: GIUSTIZIA SEMPRE SI ACCOMPAGNA CON FRATERNITÀ

CITTA' DEL VATICANO, 28 MAG. 2010 (VIS). Questa mattina il Santo Padre ha ricevuto in udienza il Signor Théodore Loko, primo Ambasciatore del Benin a risiedere a Roma, in occasione della presentazione delle Lettere Credenziali.
Il diplomatico ha ricordato il Cardinale del Benin, Bernardin Gantin, mancato due anni fa, che fu Prefetto della Congregazione per i Vescovi, mentre il Papa ha affermato che il defunto Porporato fu: “un autentico costruttore di ponti fra le culture e i continenti”. Il suo esempio “stimolerà gli uomini e le donne della Chiesa a compiere un servizio generoso e sempre più competente per il bene del Paese, di cui l’anno prossimo ricorre il 150° anniversario di evangelizzazione”.
Benedetto XVI ha sottolineato l’importanza della “Conferenza delle Forze vive della Nazione”, tenutasi venti anni fa ed ha affermato che: “Quell’avvenimento di grande importanza - che non fu unicamente politico, ma testimoniava anche l’intima relazione fra fede e la sua espressione nella vita pubblica del Benin – ha determinato il vostro futuro e continua ad ispirare il vostro presente. Chiedo a Dio di benedire gli sforzi di quanti operano all’edificazione di una società fondata sulla giustizia e sulla pace, nel riconoscimento dei diritti di tutte le componenti della Nazione”.
“Protagonista del proprio destino, il popolo del Benin è invitato a promuovere una autentica fraternità. Essa è una condizione fondamentale per la pace sociale e un fattore di promozione umana integrale” – ha detto il Papa esortando il popolo del Benin a salvaguardare i valori radicati nel suo patrimonio nazionale fra i quali si distinguono particolarmente “il rispetto del carattere sacro della vita, con il quale occorre essere coerenti davanti a tutto ciò che attenta alla vita, soprattutto nel quadro della legislazione”.
Fra tali valori Benedetto XVI ha indicato anche “la fraternità” che “deve anche condurre alla ricerca della giustizia la cui assenza è sempre causa di tensioni sociali e comporta numerose e nefaste conseguenze”.
“La ricerca dell’interesse personale a detrimento del bene comune è un male che lentamente logora le istituzioni pubbliche, ostacolando così lo sviluppo integrale dell’essere umano. I responsabili politici, economici e sociali di una nazione sono come la sua ‘coscienza vigilante’ che garantisce la trasparenza nelle sue strutture e l’etica che anima la vita di tutta la società. Essi devono essere giusti. La giustizia accompagna sempre la fraternità”, ha ribadito il Papa.
“Nello sviluppo di una società, il lavoro ha un posto di primo piano. (...) Dando il giusto valore al lavoro, l’uomo può provvedere ai suoi bisogni vitali e può contribuire alla costruzione di una società prospera, giusta e fraterna. Il motto del Benin – Fraternità – Giustizia – Lavoro, è dunque come un vero compendio della carta di una Nazione dagli ideali altamente umani. La realizzazione di tali ideali contribuisce anche ad accrescere la solidarietà verso le altre nazioni”, ha sottolineato Benedetto XVI esprimendo il suo apprezzamento a tutto il popolo del Benin “per l’attiva fraternità dimostrata verso il popolo haitiano durante il recente terremoto”.
Infine il Pontefice ha salutato la comunità cattolica del Benin che ha incoraggiato ad essere sempre più “testimone autentica della fede e dell’amore fraterno che Cristo ci insegna”.
“Vorrei anche ringraziare” – ha concluso il Santo Padre – “tutti, particolarmente le Autorità, per l’impegno dispiegato a consolidare i rapporti di rispetto e di stima reciproca fra confessioni religiose nel vostro Paese. La libertà religiosa non può che contribuire ad arricchire la democrazie e a favorire lo sviluppo”.
CD/ VIS 20100528 (580)

POLITICHE MIGRANTI: APERTURA VITA RISPETTO DIRITTI FAMIGLIA

CITTA' DEL VATICANO, 28 MAG. 2010 (VIS). Questa mattina il Papa ha ricevuto i partecipanti alla Sessione Plenaria del Pontificio Consiglio della Pastorale per i Migranti e gli Itineranti, dedicata al tema: “Pastorale della mobilità umana oggi, nel contesto della corresponsabilità degli Stati e degli Organismi Internazionali”.
“È apprezzabile” – ha detto il Santo Padre – “ lo sforzo di costruire un sistema di norme condivise che contemplino i diritti e i doveri dello straniero, come pure quelli delle comunità di accoglienza, tenendo conto, in primo luogo, della dignità di ogni persona umana, creata da Dio a sua immagine e somiglianza. Ovviamente, l'acquisizione di diritti va di pari passo con l'accoglienza di doveri”.
“Gli ordinamenti a livello nazionale e internazionale che promuovono il bene comune ed il rispetto della persona” – ha proseguito il Pontefice – “incoraggiano la speranza e gli sforzi per il raggiungimento di un ordine sociale mondiale basato sulla pace, sulla fraternità e sulla cooperazione di tutti, nonostante la fase critica che le istituzioni internazionali stanno attraversando, impegnate a risolvere le questioni cruciali della sicurezza e dello sviluppo, a beneficio di tutti”.
“Non si è ancora spento” – ha sottolineato il Papa – “l'anelito di molti ad abbattere i muri che dividono e a stabilire ampie intese, anche mediante disposizioni legislative e prassi amministrative che favoriscano l’integrazione, il mutuo scambio e l’arricchimento reciproco. In effetti, prospettive di convivenza tra i popoli possono essere offerte tramite linee oculate e concertate per l’accoglienza e l’integrazione, consentendo occasioni di ingresso nella legalità, favorendo il giusto diritto al ricongiungimento familiare, all'asilo e al rifugio, compensando le necessarie misure restrittive e contrastando il deprecabile traffico di persone”.
“Proprio qui” – ha detto ancora il Papa – “le diverse organizzazioni a carattere internazionale, in cooperazione tra di loro e con gli Stati, possono fornire il loro peculiare apporto nel conciliare, con varie modalità, il riconoscimento dei diritti della persona e il principio di sovranità nazionale, con specifico riferimento alle esigenze della sicurezza, dell'ordine pubblico e del controllo delle frontiere”.
“I diritti fondamentali della persona possono” – ha ribadito il Pontefice – “essere il punto focale dell'impegno di corresponsabilità delle istituzioni nazionali e internazionali. Esso, poi, è strettamente legato all’’apertura alla vita, che è al centro del vero sviluppo’”.
“L’apertura alla vita e i diritti della famiglia devono essere ribaditi nei diversi contesti (...). L’avvenire delle nostre società poggia sull'incontro tra i popoli, sul dialogo tra le culture nel rispetto delle identità e delle legittime differenze. In questo scenario la famiglia mantiene il suo ruolo fondamentale. Perciò la Chiesa, con l’annuncio del Vangelo di Cristo in ogni settore dell’esistenza, porta avanti ‘l'impegno… a favore non solo dell'individuo migrante, ma anche della sua famiglia, luogo e risorsa della cultura della vita e fattore di integrazione di valori’”.
AC/ VIS 20100528 (460)

ASSEMBLEA GENERALE STRAORDINARIA SAN VINCENZO DE’ PAOLI

CITTA' DEL VATICANO, 28 MAG. 2010 (VIS). Un Comunicato reso pubblico questa mattina rende noto che: “Dal 28 maggio al 1 giugno 2010, si terrà nella città di Salamanca, Spagna, l’Assemblea Generale Straordinaria della Confederazione Internazionale della Società di San Vincenzo de’ Paoli, convocata per l’elezione del suo 15° Presidente Internazionale”.
“La Confederazione, che è uno degli Organismi Membri del Pontificio Consiglio ‘Cor Unum’, riunisce 51.000 Conferenze in 142 paesi, con oltre 700.000 membri, sostenuti da un milione e mezzo di volontari: può così raggiungere 37 milioni di poveri. Interviene regolarmente a beneficio delle vittime di disastri naturali: dai tifoni in Asia ai terremoti in Indonesia e Cile, alle inondazioni in India, ecc. con aiuti distribuiti dalla Famiglia Vincenziana e dai volontari. Per Haiti, ad esempio, dove è presente nelle zone più povere, ha creato la rete Zafén, che permette a piccole imprese e artigiani di accedere al credito”.
“In occasione di questa ricorrenza, il Presidente del Dicastero, Cardinale Paul Josef Cordes, è stato invitato dai responsabili della Confederazione a tenere una conferenza a tutti i Delegati delle diverse nazioni presenti all’Assemblea. Il Cardinale Cordes parlerà del Beato Frédéric Ozanam, anche in riferimento alle tematiche che oggi ‘Cor Unum’ affronta, in particolare l’identità specifica delle Organizzazioni cattoliche di aiuto e di assistenza”.
“Nel corso della sua presenza a Salamanca, il Cardinale Presidente presiederà inoltre la solenne Eucaristia di domenica 30 maggio, insieme il Vescovo di Salamanca, Monsignor Carlos López Hernández, e avrà l’opportunità di congedarsi dal Presidente uscente della Confederazione, Dottor José Ramón Díaz-Torremocha, che per lungo tempo ha servito questa Istituzione.
CON-CU VIS 20100528 (270)
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