CITTA' DEL VATICANO, 17 DIC. 2007 (VIS). Questa mattina i postulatori e postulatrici accreditati presso la Congregazione delle Cause dei Santi sono stati ricevuti in udienza dal Santo Padre Benedetto XVI.
Nel suo discorso il Papa ha menzionato l'imminente 25° anniversario della promulgazione della Costituzione apostolica "Divinus perfectionis Magister", del 1983, con la quale Giovanni Paolo II "volle rivedere la procedura della Cause dei Santi" per venire "incontro alle esigenze degli studiosi e ai desideri dei pastori che, a più riprese, avevano sollecitato, nelle cause di beatificazione e di canonizzazione una maggiore agilità di procedura, pur conservando sempre la solidità delle ricerche in questo campo tanto importante per la vita della Chiesa".
"Attraverso le beatificazioni e le canonizzazioni, infatti, essa rende grazie a Dio per il dono dei suoi figli che hanno saputo rispondere generosamente alla grazia divina, li onora e li invoca come intercessori. In pari tempo, presenta questi fulgidi esempi all'imitazione di tutti i fedeli chiamati con il battesimo alla santità che è traguardo proposto ad ogni stati di vita".
"Al tempo stesso" - ha detto ancora il Santo Padre - "le comunità ecclesiali sono portate a prendere atto della necessità che anche in questo nostro tempo ci siano testimoni capaci di incarnare la perenne verità del Vangelo nelle circostanze concrete della vita, facendone uno strumento di salvezza per il mondo intero".
"I santi, se giustamente presentati nel loro dinamismo spirituale e nelle loro realtà storica, contribuiscono a rendere più credibile ed attraente la parola del Vangelo e la missione della Chiesa. Il contatto con essi apre la strada a vere risurrezioni spirituali, a conversioni durature e alla fioritura di nuovi santi".
"Tutti gli operatori delle cause dei santi, sebbene con ruoli distinti, sono chiamati a porsi esclusivamente al servizio della verità. Per questa ragione, nel corso dell'Inchiesta diocesana, le prove testimoniali e documentali vanno raccolte sia quando sono favorevoli sia quando sono contrarie alla santità e alla fama di santità o di martirio dei Servi di Dio".
"Basilare è quindi il compito dei postulatori" - ha concluso il Pontefice - " sia nella fase diocesana che nella fase apostolica del processo; è un compito che deve rivelarsi ineccepibile, ispirato da rettitudine e improntato ad assoluta probità".
AC/.../COLLEGIO POSTULATORI VIS 20071217 (370)

CITTA' DEL VATICANO, 17 DIC. 2007 (VIS). Il Santo Padre ha ricevuto questa mattina in udienze separate:
- Il Cardinale José Saraiva Martins, Prefetto della Congregazione delle Cause dei Santi.
- Il Cardinale Andrea Cordero Lanza di Montezemolo, Arciprete della Basilica Pontificia di San Paolo fuori le Mura.
- L'Arcivescovo Jean-Paul Gobel, Nunzio Apostolico in Iran.
Sabato 15 dicembre il Santo Padre ha ricevuto in udienze separate:
- Il Cardinale Giovanni Battista Re, Prefetto della Congregazione per i Vescovi.
- Quattro Presuli della Conferenza Episcopale del Giappone, in Visita "ad Limina Apostolorum":
- Il Vescovo Marcellino Daiji Tani, di Saitama.
- Il Vescovo Peter Toshio Jinushi, di Sapporo.
- Il Vescovo Martin Tetsuo Hiraga, di Sendai.
- Il Vescovo Rafael Masahiro Umemura, di Yokohama.
AP/../... VIS 20071217 (130)
CITTA' DEL VATICANO, 17 DIC. 2007 (VIS).
Sabato è stato reso noto che il Santo Padre ha nominato:
- Il Vescovo Sergio Pagano, Prefetto dell'Archivio Segreto Vaticano, Membro della Pontificia Commissione per i Beni Culturali della Chiesa.
- Il Padre Adriano Garuti, O.F.M., che è Docente di Ecclesiologia presso la Pontificia Università Lateranense, Consultore della Congregazione per la Dottrina della Fede.
NA/.../PAGANO:GARUTI VIS 20071217 (70)
CITTA' DEL VATICANO, 15 DIC. 2007 (VIS). Alle 17:00 di ieri pomeriggio, il Santo Padre Benedetto XVI ha presieduto, all'Altare della Cattedra della Basilica Vaticana, la Liturgia Esequiale del Cardinale Alfons Maria Stickler, S.D.B., Archivista e Bibliotecario emerito di Santa Romana Chiesa, mancato mercoledì scorso all'età di 97 anni.
Citando nell'omelia il testamento spirituale del defunto Porporato, il Papa ha detto: "Come salesiano seguì i tre ideali trasmessici da Don Bosco: l'amore per l'Eucaristia, la devozione alla Madonna, la fedeltà al Santo Padre".
"Sapeva bene che amare Cristo è amare la sua Chiesa, che è sempre santa, come nota nel testamento spirituale, 'nonostante la debolezza, qualche volta scandalosa di noi suoi rappresentanti e membri, nel passato e nel presente'".
Commentando il Discorso della Montagna, il Santo Padre ha ricordato che l'Evangelista Matteo che alle otto Beatitudini ne aggiunge un'altra: 'Beati voi quando vi insulteranno, vi perseguiteranno (...)' e conclude: 'Rallegratevi ed esultate, perché grande è la vostra ricompensa nei cieli'. (...) Noi tutti, cari fratelli e sorelle, che con il Battesimo siamo stati chiamati a seguire e servire Gesù, sappiamo di non potere e non dover attenderci plauso e riconoscimenti su questa terra".
"La vera ricompensa del discepolo fedele è 'nei cieli': è Cristo stesso. Non dimentichiamo mai questa verità! Non cediamo mai alla tentazione di ricercare successi ed appoggi umani piuttosto che contare solo e sempre su Colui che è venuto nel mondo per salvarci e sulla croce ci ha redenti! Qualunque sia il servizio che Iddio ci chiama a svolgere nella sua vigna, sia sempre animato da umile adesione alla sua volontà!".
"Che questo sia stato, pur con le umane fragilità e debolezza" - ha sottolineato il Papa - "l'orientamento dell'intera vicenda umana del caro Cardinale Stickler emerge dal suo testamento spirituale". La sua fu "un'esistenza spesa totalmente dapprima nell'insegnamento e poi nel servizio alla Santa Sede".
"Nato (...) il 23 agosto del 1910,. Alfons Maria entrò giovane nel noviziato della Congregazione salesiana in Germania", ha ricordato il Pontefice. Ordinato sacerdote nel 1937, nell'Arcibasilica Lateranense, fu Magnifico Rettore della Università Salesiana dal 1958 al 1966. Nel 1971 fu nominato da Papa Paolo VI Prefetto della Biblioteca Apostolica Vaticana. Nel settembre 1983 fu chiamato ad essere Pro-Bibliotecario di Santa Romana Chiesa e due mesi dopo ricevette la Consacrazione Episcopale da Giovanni Paolo II, che l'anno successivo gli affidò l'incarico di Pro Archivista di Santa Romana Chiesa e nel 1985 lo insignì della dignità cardinalizia.
HML/ESEQUIE STICKLER/... VIS 20071217 (400)

CITTA' DEL VATICANO, 15 DIC. 2007 (VIS). Il Santo Padre Benedetto XVI ha ricevuto questa mattina in Vaticano, i Presuli della Conferenza Episcopale del Giappone, al termine della Visita "ad Limina Apostolorum".
Nel suo discorso il Papa ha ricordato innanzitutto il defunto Cardinale Stephen Fumio Hamao, Presidente emerito del Pontificio Consiglio per i Migranti e gli Itineranti, il quale "Nella sua persona esemplificò i legami di comunione fra la Chiesa in Giappone e la Santa Sede".
Successivamente il Santo Padre ha fatto riferimento al cinquecentesimo anniversario della nascita dell'evangelizzatore del Giappone, San Francesco Saverio, Apostolo del Giappone, celebrato l'anno passato ed ha invitato i Presuli a seguire le sue orme sottolineando che: "Il vostro compito oggi è cercare nuove modi di trasmettere il messaggio sempre vivo di Cristo nel contesto culturale del Giappone moderno. Anche se i cristiani sono solo una piccola percentuale della popolazione, la fede è un tesoro da condividere con l'intera società giapponese".
"Il mondo anela a ricevere il messaggio di speranza portato dal Vangelo. Anche in paesi altamente sviluppati come il vostro, molti scoprono che il successo economico e le tecnologie avanzate non sono sufficienti in se stesse ad appagare il cuore umano. (...) Ricordate alla gente che nella vita non esistono soltanto il successo professionale e il profitto".
Citando l'Enciclica "Deus caritas est", il Santo Padre ha esortato i Presuli a condurre i fedeli: "'a quell'incontro con Dio in Cristo che susciti in loro l'amore e apra il loro animo all'altro'. Questa è la grande speranza che i cristiani in Giappone possono offrire ai loro compatrioti; essa non è estranea alla cultura giapponese, ma anzi rafforza e dona nuovo impulso a tutto ciò che è buono e nobile nel patrimonio della vostra diletta Nazione".
"Il ben meritato rispetto che i cittadini del vostro Paese dimostrano verso la Chiesa, per il suo contributo nel campo educativo, sanitario e in molti altri ambiti, vi offre l'opportunità di impegnarvi nel dialogo e di parlare ad essi con gioia di Cristo".
Riferendosi successivamente ai giovani che sono i più esposti al rischio "di lasciarsi ingannare dal fascino della moderna cultura secolarizzata" e dalla "sua falsa speranza - che tragicamente si tramuta in disillusione che non infrequentemente porta alla depressione e alla disperazione, perfino al suicidio", il Papa ha auspicato che "le loro giovani energie ed entusiasmo siano indirizzati verso le cose di Dio, che sole bastano a rispondere alle più profonde aspirazioni del cuore".
Constatando che più della metà della popolazione cattolica in Giappone è composta da immigranti, il Santo Padre ha affermato che questo fattore offre "l'opportunità di arricchire la vita della Chiesa nel vostro Paese e di sperimentare la vera cattolicità del Popolo di Dio" ed apprezzare "i numerosi doni recati dagli immigranti. Allo stesso tempo, voi dovete rimanere vigili nell'assicurare che le norme liturgiche e disciplinari della Chiesa universale siano attentamente osservate".
Infine Papa Benedetto XVI ha elogiato "la saggezza dell'antica cultura giapponese e specialmente la testimonianza di pace che ha caratterizzato il Paese sulla scena internazionale negli ultimi sessanta anni". "Voi avete" - ha detto il Papa ai Presuli - "fatto sentire la voce della Chiesa e l'importanza imperitura di questa testimonianza, tanto più grande in un mondo dove i conflitti armati causano tante sofferenze agli innocenti".
Il Papa ha concluso il suo discorso ricordando l'imminente Cerimonia di Beatificazione di 188 martiri giapponesi, che costituisce "un chiaro segno di forza e vitalità della testimonianza cristiana nella storia del vostro Paese".
AL/.../GIAPPONE VIS 20071217 (590)

CITTA' DEL VATICANO, 15 DIC. 2007 (VIS). L'Ufficio delle Celebrazioni Liturgiche del Sommo Pontefice ha reso noto il calendario delle celebrazioni che il Santo Padre presiederà nel tempo di Natale 2007-2008.
DICEMBRE
- Lunedì 24: Solennità della Natività del Signore. Alle ore 24:00, nella Basilica Vaticana, il Santo Padre celebrerà la Santa Messa della Notte.
- Martedì 25: Solennità del Natale del Signore. Alle ore 12:00, dalla Loggia Centrale della Basilica Vaticana, il Santo Padre Benedetto XVI rivolgerà il Suo messaggio natalizio al mondo e impartirà la Benedizione "Urbi et Orbi".
- Lunedì 31: Alle ore 18:00, nella Basilica Vaticana, il Santo Padre presiederà i Primi Vespri della Solennità di Maria Santissima Madre di Dio a cui faranno seguito l'esposizione del Santissimo Sacramento, il canto del tradizionale inno "Te Deum" a conclusione dell'anno civile, e la benedizione eucaristica.
GENNAIO
- Martedì 1°: Solennità di Maria Santissima Madre di Dio. Alle ore 10:00 nella Basilica Vaticana, il Santo Padre presiederà la Celebrazione della Solennità di Maria Santissima Madre di Dio nell'ottava di Natale in occasione della XLI Giornata Mondiale della Pace sul tema: "La famiglia umana: comunità di pace".
- Domenica 6: Solennità dell'Epifania del Signore. Alle ore 10:00, nella Basilica Vaticana, il Santo Padre celebrerà la Santa Messa nella Solennità dell'Epifania del Signore.
- Domenica 13: Festa del Battesimo del Signore. Alle ore 10:00, nella Cappella Sistina, il Santo Padre presiederà la Celebrazione Eucaristica nel corso della quale amministrerà il Sacramento del Battesimo ad alcuni bambini e bambine.
BXVI-CALENDARIO/CELEBRAZIONI NATALE/... VIS 20071217 (260)

CITTA' DEL VATICANO, 16 DIC. 2007 (VIS). Questa mattina, il Santo Padre Benedetto XVI si è recato in Visita Pastorale alla Parrocchia di Santa Maria del Rosario di Pompei ai Martiri Portuensi alla Magliana, nel settore ovest della Diocesi di Roma, per la celebrazione della Santa Messa e la dedicazione della nuova Chiesa.
Questa di oggi è la quinta Visita Pastorale del Papa ad una Parrocchia della Diocesi di Roma.
"La liturgia dell'Avvento" - ha detto il Papa - "ci ripete costantemente che dobbiamo destarci dal sonno dell'abitudine e della mediocrità, dobbiamo abbandonare la tristezza e lo scoraggiamento; occorre che rinfranchiamo i nostri cuori perché 'il Signore è vicino'." Proprio nelle vicinanze della nuova Chiesa, ha ricordato il Papa, sono "ubicate le catacombe di Generosa, dove la tradizione vuole siano stati sepolti tre fratelli - Simplicio, Faustino e Viatrice (Beatrice) - vittime della persecuzione scatenata nell'anno 303".
"I giovani martiri che allora morirono per rendere testimonianza a Cristo non sono forse un potente stimolo per voi, cristiani di oggi, a perseverare nel seguire fedelmente Gesù Cristo? E la protezione della Vergine del santo Rosario non vi chiede di essere uomini e donne di fede profonda e di preghiera come lo fu Lei? Anche oggi, pur in forme diverse, il messaggio salvifico di Cristo viene contrastato e i cristiani, in altri modi ma non meno di ieri, sono chiamati a rendere ragione della loro speranza, a offrire al mondo la testimonianza della Verità dell'Unico che salva e redime!".
Dopo il rito di dedicazione della chiesa, il Santo Padre ha affermato: "L'evangelista Giovanni ci suggerisce che la comunità vivente è la vera nuova Gerusalemme, e che la comunità vivente è più sacra del tempio materiale che consacriamo. (...) La cura che mostriamo giustamente per l'edificio materiale - aspergendolo con l'acqua benedetta, ungendolo con l'olio, spargendolo di incenso - questa cura, sia segno e stimolo di una più intensa cura nel difendere e promuovere il tempio delle persone, formato da voi, cari parrocchiani".
"E Gesù lo incontriamo nell'ascolto della Sacra Scrittura; è presente e si fa nostro cibo nell'Eucaristia, vive nella comunità, nella fede della comunità parrocchiale" - ha concluso il Pontefice - "Tutto, quindi, nella chiesa edificio e nella Chiesa comunità parla di Gesù, tutto è relativo a Lui, tutto a Lui fa riferimento. E Gesù il Signore ci raccoglie nella grande comunità della Chiesa di tutti i tempi e di tutti i luoghi, stretta in comunione con il Successore di Pietro come roccia dell'unità".
BXVI-PV/VITA PARROCCHIALE/ROMA VIS 20071217 (480)

CITTA' DEL VATICANO, 16 DIC. 2007 (VIS). Di ritorno dalla Visita Pastorale alla Parrocchia romana di Santa Maria del Rosario di Pompei ai Martiri Portuensi alla Magliana, a mezzogiorno il Santo Padre Benedetto XVI si è affacciato alla finestra del suo studio nel Palazzo Apostolico Vaticano per recitare l'Angelus con i fedeli e i pellegrini convenuti in Piazza San Pietro per il consueto appuntamento domenicale.
"'Gaudete in Domino semper - Rallegratevi nel Signore sempre' (Fil 4,4). Con queste parole di San Paolo si apre la santa Messa della III Domenica di Avvento" - ha detto il Santo Padre - "che perciò è chiamata domenica 'gaudete'. L'Apostolo esorta i cristiani a gioire perché la venuta del Signore, cioè il suo ritorno glorioso, è sicuro e non tarderà. (...) La gioia cristiana scaturisce pertanto da questa certezza: Dio è vicino, è con me, è con noi, nella gioia e nel dolore, nella salute e nella malattia, come amico e sposo fedele.
"Alcuni si domandano: ma è ancora possibile oggi questa gioia?" - ha osservato il Papa - "La risposta" - ha sottolineato - "la danno, con la loro vita, uomini e donne di ogni età e condizione sociale, felici di consacrare la loro esistenza agli altri! La beata Madre Teresa di Calcutta non è stata forse, nei nostri tempi, una testimone indimenticabile della vera gioia evangelica?".
Teresa di Calcutta, ha proseguito il Pontefice, "Viveva quotidianamente a contatto con la miseria, il degrado umano, la morte. La sua anima ha conosciuto la prova della notte oscura della fede, eppure ha donato a tutti il sorriso di Dio. Leggiamo in un suo scritto: 'Noi aspettiamo con impazienza il paradiso, dove c'è Dio, ma è in nostro potere stare in paradiso fin da quaggiù e fin da questo momento. Essere felici con Dio significa: amare come Lui, aiutare come Lui, dare come Lui, servire come Lui'".
"Sì, la gioia entra nel cuore di chi si pone al servizio dei piccoli e dei poveri" - ha assicurato il Papa - "In chi ama così, Dio prende dimora, e l'anima è nella gioia. Se invece si fa della felicità un idolo, si sbaglia strada ed è veramente difficile trovare la gioia di cui parla Gesù".
"E' questa, purtroppo, la proposta delle culture che pongono la felicità individuale al posto di Dio, mentalità che trova un suo effetto emblematico nella ricerca del piacere ad ogni costo, nel diffondersi dell'uso di droghe come fuga, come rifugio in paradisi artificiali, che si rivelano poi del tutto illusori".
"Cari fratelli e sorelle, anche a Natale" - ha concluso il Pontefice - "si può sbagliare strada, scambiare la vera festa con quella che non apre il cuore alla gioia di Cristo. La Vergine Maria aiuti tutti i cristiani, e gli uomini in cerca di Dio, a giungere fino a Betlemme, per incontrare il Bambino che è nato per noi, per la salvezza e la felicità di tutti gli uomini".
ANG/FELICITÀ/... VIS 20071217 (520)

CITTA' DEL VATICANO, 14 DIC. 2007 (VIS). Nel pomeriggio di ieri, al termine della Celebrazione Eucaristica nella Basilica Vaticana, presieduta dal Cardinale Camillo Ruini, Vicario Generale per la Diocesi di Roma, per gli universitari degli Atenei romani in preparazione al Santo Natale, il Santo Padre ha incontrato i giovani.
Nel suo discorso il Papa ha proposto due brevi riflessioni: la prima riguardante il cammino della formazione spirituale dei giovani e la seconda sulla Lettera Enciclica, di recente pubblicazione, "Spe salvi".
Ricordando i 150 universitari della Diocesi di Roma che hanno deciso di ricevere il Sacramento della Confermazione la prossima Veglia di Pentecoste, il Santo Padre ha esortato tutti i giovani presenti con queste parole: "Volgete lo sguardo alla Vergine Maria e dal suo 'sì' apprendete a pronunciare anche voi il vostro 'sì' alla chiamata divina. Lo spirito Santo entra nella nostra vita nella misura in cui gli apriamo il cuore con il nostro 'sì': più il 'sì' è pieno, più è pieno il dono della sua presenza".
Riferendosi all'Enciclica sulla speranza cristiana, Papa Benedetto XVI ha invitato gli universitari a riflettere e ad affrontare, anche in gruppo, quella parte dell'Enciclica in cui viene trattata la speranza nell'epoca moderna.
"Nel secolo XVII" - ha affermato il Pontefice - "l'Europa ha conosciuto un'autentica svolta epocale e da allora si è andata affermando sempre più una mentalità secondo la quale il progresso umano è opera della scienza e della tecnica, mentre alle fede competerebbe solo la salvezza dell'anima".
"Le due grandi idee-forza della modernità, la ragione e la libertà, si sono come sganciate da Dio per diventare autonome e cooperare alla costruzione del 'regno dell'uomo', praticamente contrapposto al Regno di Dio. Ecco allora diffondersi una concezione materialistica, alimentata dalla speranza che, cambiando le strutture economiche e politiche, si possa dar vita finalmente ad una società giusta, dove regni la pace, la libertà e l'uguaglianza".
"Questo processo" - ha concluso Papa Benedetto XVI - "che non è privo di valori e di ragioni storiche contiene però un errore di fondo: l'uomo, infatti, non è solo il prodotto di determinate condizioni economiche o sociali; il progresso tecnico non coincide con la crescita morale delle persone, anzi, senza principi etici la scienza, la tecnica e la politica possono essere usate - come è avvenuto e come tuttora purtroppo avviene - non per il bene ma per il male dei singoli e dell'umanità".
AC/.../UNIVERSITARI ROMA VIS 20071214 (410)

CITTA' DEL VATICANO, 14 DIC. 2007 (VIS). Questa mattina il Santo Padre ha ricevuto in udienza una delegazione della Regione Autonoma del Trentino-Alto Adige/Süd Tirol, con il Presidente della Regione e il Sindaco del Comune di San Martin de Tor in Val Badia (Bolzano), per il dono dell'albero di Natale che quest'anno adorna Piazza San Pietro.
"Questo vetusto abete" - ha detto il Papa - "tagliato senza recare danno alla vita del bosco, adeguatamente addobbato, resterà accanto al Presepe fino al termine delle festività natalizie. (...) Significativo simbolo del Natale di Cristo, perché con la sue foglie sempre verdi richiama la vita che non muore, l'abete è pure simbolo della religiosità popolare della vostra Vallata che si esprime in modo particolare nelle processioni".
"L'albero e il presepio sono elementi di quel clima tipico del Natale che fa parte del patrimonio spirituale delle nostre comunità. È un clima soffuso di religiosità e di intimità familiare, che dobbiamo conservare anche nelle odierne società, dove talora sembrano prevalere la corsa al consumismo e la ricerca dei soli beni materiali".
"Natale è festa cristiana" - ha ribadito Papa Benedetto XVI - "e i suoi simboli - tra questi specialmente il presepe e l'albero addobbato di doni - costituiscono importanti riferimenti al grande mistero dell'Incarnazione e della Nascita di Gesù, che la liturgia del tempo dell'Avvento e del Natale costantemente rievoca".
AC/ALBERO NATALE/... VIS 20071214 (220)

CITTA' DEL VATICANO, 14 DIC. 2007 (VIS). Il Cardinale Tarcisio Bertone, S.D.B., Segretario di Stato, ha fatto pervenire, a nome del Santo Padre, un telegramma di cordoglio al Cardinale Nasrallah Pierre Sfeir, Patriarca maronita di Antiochia e di tutto l'Oriente e Presidente dell'Assemblea dei Patriarchi e dei Vescovi Cattolici del Libano, per la morte del Generale François El Hajj e del suo autista, in un attentato del 12 dicembre scorso, che ha causato numerosi feriti.
Il Santo Padre esprime "la sua profonda comunione nella prova che colpisce ancora una volta il Libano in questi momenti difficili e delicati per il futuro del Paese" ed affida "i defunti alla misericordia di Dio, pregando l'Onnipotente di confortare le loro famiglie, i feriti e tutti coloro che sono stati colpiti da questo atto di ingiustificabile violenza".
Benedetto XVI "invoca il Signore affinché dia ai responsabili della vita pubblica e al popolo libanese la forza interiore e il coraggio di trovare al di là degli interessi particolari la strada dell'unità e della riconciliazione perché il Paese possa progredire nella pace e nella stabilità".
TGR/ATTENTATO LIBANO/SFEIR VIS 20071214 (190)
CITTA' DEL VATICANO, 14 DIC. 2007 (VIS). Questa mattina, nella Sala Stampa della Santa Sede, ha avuto luogo la Conferenza Stampa di presentazione della "Nota Dottrinale su alcuni aspetti dell'Evangelizzazione", della Congregazione per la Dottrina della Fede.
Alla Conferenza Stampa sono intervenuti: il Cardinale Joseph Levada, Prefetto della Congregazione per la Dottrina della Fede; il Cardinale Francis Arinze, Prefetto della Congregazione per il Culto Divino e la Disciplina dei Sacramenti, il Cardinale Ivan Dias, Prefetto della Congregazione per l'Evangelizzazione dei Popoli e l'Arcivescovo Angelo Amato, S.D.B., Segretario della Congregazione per la Dottrina della Fede.
"Dall'analisi di una certa confusione riguardo all'interrogativo se i cattolici debbano dare testimonianza della propria fede in Cristo" - ha spiegato il Cardinale Levada - "la Congregazione ha deciso di esaminare alcuni punti specifici che sembrano pregiudicare la realizzazione del mandato missionario di Cristo. Ciò avviene in tre punti fondamentali": le implicazioni antropologiche, ecclesiologiche ed ecumeniche della evangelizzazione.
L'Arcivescovo Angelo Amato ha ricordato nel suo intervento che la Nota "afferma che evangelizzare significa non soltanto insegnare una dottrina bensì annunciare il Signore Gesù con parole ed azioni, cioè farsi strumento della sua presenza e azione nel mondo".
"Compito prioritario della Chiesa" - ha aggiunto l'Arcivescovo Amato - è "condurre gli uomini all'amicizia con Gesù Cristo nella libertà e nel rispetto dell'altrui coscienza. (...) Il necessario rispetto delle diverse sensibilità e della rispettive tradizioni, non può eludere né l'esigenza della libertà né quella della verità, che sono presupposto insostituibile di ogni forma di dialogo".
"L'unità nella verità, e l'esercizio della libertà nella carità, sono le vie esigenti ma preziose che la 'Nota' intende richiamare all'oneroso e affascinante compito di testimoniare la fede cristiana all'inizio del terzo millennio".
Il Cardinale Arinze ha presentato alcune osservazioni relative all'evangelizzazione nelle regioni dell'Africa sub-sahariana, dove "la Religione Tradizionale Africana è stata per secoli il contesto religioso e culturale dominante. ? anche da quel contesto che proviene la maggior parte dei convertiti al Cristianesimo di quei paesi negli ultimi 200 anni".
"La condivisione della nostra fede cattolica con coloro che non conoscono ancora Cristo" - ha detto ancora il Cardinale Arinze - "deve essere considerata un'opera di amore, a condizione che sia portata a compimento nel pieno rispetto della loro dignità umana e della loro libertà. Se un cristiano non cercasse di diffondere il Vangelo condividendo la perfetta conoscenza di Gesù Cristo (cf Fil 3:8), potremmo pensare che quel cristiano non sia pienamente convinto della sua fede, o che, a causa di egoismo e pigrizia, non intenda condividere con il suo prossimo i copiosi e abbondanti mezzi della salvezza".
Il Cardinale Ivan Dias ha commentato la Nota da una "prospettiva teologica asiatica" ed ha sottolineato che: "L'evangelizzazione in un contesto di pluralismo religioso non è una novità per la Chiesa. (...) Tuttavia, l'evangelizzazione pone una sfida particolare nei tempi moderni, dato che viviamo in un'epoca in cui persone di diverse religioni si incontrano e interagiscono più che in qualunque altro periodo della storia umana".
"Davanti ad una sì vasta gamma di tradizioni religiose nel mondo asiatico" - ha detto ancora il Cardinale Dias - "i cristiani devono cercare di scoprirvi l'azione dello Spirito Santo - cioè, 'i semi di verità', come li ha voluti chiamare il Concilio Vaticano II - e di condurli, senza alcun complesso di superiorità alla piena conoscenza della verità in Gesù Cristo".
Infine riferendosi all'evangelizzazione mediante il dialogo interreligioso, il Cardinale Dias ha affermato: "La altre religioni costituiscono una sfida positiva per la Chiesa: stimolano, infatti, sia a scoprire e a riconoscere i segni delle presenza del Cristo e dell'azione dello Spirito, sia ad approfondire la propria identità e a testimoniare l'integrità della rivelazione, di cui è depositaria per il bene di tutti".
OP/NOTA DOTTRINALE EVANGELIZZAZIONE/... VIS 20071214 (630)

CITTA' DEL VATICANO, 14 DIC. 2007 (VIS). Oggi è stata resa pubblica la "Nota Dottrinale su alcuni aspetti dell'evangelizzazione", a cura della Congregazione per la Dottrina della Fede. La Nota è accompagnata da una sintesi esplicativa, i cui punti principali sono di seguito riportati:
"La 'Nota Dottrinale'" - si legge nella sintesi esplicativa - "è dedicata principalmente all'esposizione del concetto della missione evangelizzatrice cristiana come è inteso dalla Chiesa Cattolica, che deve annunciare il Vangelo di Gesù Cristo".
"Oggi esiste 'una crescente confusione' sul comando missionario della Chiesa. Alcuni ritengono che "ogni tentativo di convincere altri in questioni religiose sia un limite posto alla libertà", suggerendo che basti "invitare le persone ad agire secondo coscienza", e "aiutare gli uomini a essere più uomini o più fedeli alla propria religione, per costruire comunità capaci di operare per la giustizia, la libertà, la pace, la solidarietà", senza mirare alla conversione a Cristo ed alla fede cattolica".
"Altri sostengono che non si deve promuovere la conversione a Cristo perché è possibile essere salvati "senza una conoscenza esplicita di Cristo e senza una incorporazione formale alla Chiesa".
Riguardo alle implicazioni antropologiche, nella sintesi si legge che: "Alcune forme di agnosticismo e relativismo negano la capacità umana di ricercare la verità, infatti la libertà umana non può essere svincolata dal suo riferimento alla verità".
"Non ci si può impegnare nella ricerca della verità contando solo sulle proprie forze" - si legge ancora nel documento - "ma inevitabilmente tale ricerca implica l'aiuto altrui e la fiducia nella conoscenza ricevuta dagli altri. Così l'insegnamento e il dialogo con i quali si sollecita una persona, nella piena libertà, a conoscere ed amare Cristo non è una 'indebita intromissione' nella libertà umana, 'bensì una legittima offerta ed un servizio che può rendere più fecondi i rapporti fra gli uomini'".
"Con l'evangelizzazione, le culture sono positivamente toccate dalla verità del Vangelo. Parimenti con l'evangelizzazione i membri della Chiesa Cattolica sono resi disponibili a ricevere i doni di altre tradizioni e culture".
"Un approccio al dialogo che comporti la coercizione o un'impropria istigazione, irrispettosa della dignità e libertà religiosa dei due attori del dialogo, non può sussistere nell'evangelizzazione cristiana".
In merito alla implicazioni ecclesiologiche, nella sintesi si legge ancora che: "Per l'evangelizzazione cristiana 'l'incorporazione di nuovi membri alla Chiesa non è l'estensione di un gruppo di potere, ma l'ingresso nella rete di amicizia con Cristo, che collega cielo e terra, continenti ed epoche diverse".
"La 'Nota Dottrinale' cita la "Costituzione pastorale sulla Chiesa nel mondo contemporaneo" ("Gaudium et Spes") del Concilio Vaticano II per affermare che il rispetto della libertà religiosa e la sua promozione "'non devono in alcun modo renderci indifferenti verso la verità e il bene. Anzi lo stesso amore spinge i discepoli di Cristo ad annunciare a tutti gli uomini la verità che salva".
Infine, in merito ad alcune implicazioni ecumeniche, "Il Documento della Congregazione per la Dottrina della Fede ribadisce l'importante ruolo dell'ecumenismo nella missione evangelizzatrice della Chiesa. Le divisioni dei cristiani possono seriamente compromettere la credibilità della missione evangelizzatrice della Chiesa".
"Quando l'evangelizzazione cattolica viene compiuta in un paese dove vivono cristiani non cattolici" si legge nel Documento - "i cattolici devono portare a compimento la propria missione prestando la massima attenzione ad: 'un vero rispetto per la loro tradizione e le loro ricchezze spirituali' e in 'un sincero spirito di cooperazione'. L'evangelizzazione può progredire con il dialogo e non con il proselitismo".
CDF/NOTA EVANGELIZZAZIONE/... VIS 20071214 (580)

CITTA' DEL VATICANO, 14 DIC. 2007 (VIS). Il Santo Padre ha ricevuto questa mattina in udienze separate:
- L'Arcivescovo Nikola Eterovic, Segretario Generale del Sinodo dei Vescovi.
- Quattro Presuli della Conferenza Episcopale del Giappone, in Visita "ad Limina Apostolorum":
- L'Arcivescovo Peter Takeo Okada, di Tokyo, con l'Ausiliare Vescovo James Kazuo Koda.
- Il Vescovo Francis Xavier Osamu Mizobe, S.D.B., di Takamatsu.
- Il Vescovo Tarcisius Isao Kikuchi, S.V.D., di Niigata.
AP:AL/.../... VIS 20071214 (80)
CITTA' DEL VATICANO, 13 DIC. 2007 (VIS). Il Santo Padre Benedetto XVI ha ricevuto questa mattina in Vaticano le Lettere Credenziali dei nuovi Ambasciatori presso la Santa Sede: il Signor Chaiyong Satjipanon, Ambasciatore della Tailandia; il Signor Alain Butler Payette, Ambasciatore delle Sychelles; il Signor Peter Hitjitevi Katjavivi, Ambasciatore della Namibia; la Signora Elizabeth Ya Eli Harding, Ambasciatrice del Gambia; la Signora Urmila Joella-Sewnundun, Ambasciatrice del Suriname; il Signor Barry Desker, Ambasciatore di Singapore ed il Signor Suhail Khalil Shuhaiber, nuovo Ambasciatore del Kuwait.
Dopo aver rivolto al gruppo di Diplomatici un discorso comune, in lingua francese, il Papa ha successivamente consegnato personalmente ad ognuno, un discorso riguardante il Paese rappresentato.
"La vostra funzione diplomatica è particolarmente importante nel mondo attuale, per dimostrare che, in tutte le situazioni della vita internazionale, il dialogo deve vincere la violenza, e il desiderio di pace e di fraternità deve prevalere sulle opposizioni e sull'individualismo, che sfociano in tensioni e rancori che non aiutano a costruire società riconciliate".
"Tramite tutti voi" - ha proseguito il Pontefice - "desidero lanciare un nuovo appello perché tutte le persone che hanno una funzione nella vita sociale, tutti coloro che partecipano al governo delle nazioni, facciano tutto il possibile per ridare speranza ai popoli dei quali hanno assunto la guida; tengano conto delle aspirazioni più profonde e facciano in modo che tutti beneficino della produzione delle ricchezze naturali ed economiche del proprio paese, secondo i principi della giustizia e dell'equità".
Benedetto XVI ha sottolineato che le giovani generazioni sono "la prima ricchezza di un paese; la loro educazione integrale è una necessità fondamentale. In effetti una formazione tecnica e scientifica non è sufficiente per fare di loro uomini e donne responsabili in seno alla famiglia e nella società a tutti i livelli. Perciò occorre privilegiare un'educazione ai valori umani e morali" che consenta ai giovani "di occupare il posto che loro spetta nello sviluppo della nazione, con una maggiore consapevolezza dell'altro".
L'educazione "con il sostegno di tutte le istituzioni della Comunità internazionale impegnate nella lotta contro l'analfabetismo e contro la mancanza di formazione" - ha detto ancora il Papa - "è un modo particolarmente importante di lottare contro la disperazione che può albergare nel cuore dei giovani ed essere all'origine di numerosi atti di violenza, individuali e collettivi".
Il Santo Padre ha concluso il suo discorso ricordando che la Chiesa Cattolica "grazie alla sue diverse istituzioni educative, s'impegna instancabilmente, con le persone di buona volontà, sul fronte della formazione globale dei giovani".
Nel discorso rivolto al nuovo Ambasciatore della Thailandia, il Papa ha espresso preoccupazione "per i flagelli dell'Aids, della prostituzione e del traffico di donne e bambini che ancora affligge la regione" ed al riguardo ribadisce che "il declino dei valori morali, incrementato dalla banalizzazione della sessualità nell'industria mediatica e dell'intrattenimento, porta alla degradazione della donna e all'abuso dei minori. La complessità di tale indicibile sfruttamento dell'essere umano esige una risposta concertata a livello internazionale".
Riferendosi alla concezione cristiana dell'amore umano e della sessualità, il Santo Padre scrive nel discorso al nuovo Ambasciatore della Namibia che: "Il concetto di matrimonio quale comunione totale, reciproca ed esclusiva di amore fra un uomo e una donna, non solo concorda con il piano del Creatore, ma induce comportamenti più efficaci per la prevenzione delle malattie sessualmente trasmesse: vale a dire astinenza prima del matrimonio e fedeltà nell'ambito del matrimonio".
Nel discorso indirizzato al nuovo Ambasciatore di Singapore, il Papa scrive che: "La Chiesa si preoccupa specialmente di difendere i diritti universali della vita e della libertà religiosa". "Il riconoscimento effettivo del diritto alla libertà di coscienza e alla libertà religiosa è uno dei più seri doveri di ogni comunità che davvero desideri assicurare il bene dell'individuo e della società. Il suo Governo" - ha aggiunto il Papa - "è noto per il suo impegno in iniziative volte alla promozione del dialogo, al rispetto e alla cooperazione fra i diversi gruppi religiosi, di particolare importanza in considerazione della diversa appartenenza religiosa ed etnica della popolazione".
Al Rappresentante del Kuwait presso la Santa Sede, il Papa scrive che il Paese "che ha superato gli effetti devastanti della violenza e della guerra, continua a ricoprire un ruolo importante nel delicato processo di riconciliazione che offre l'unica sicura speranza per la soluzione dei molti complessi problemi che interessano il Medio Oriente".
CD/CREDENZIALI VIS 20071213 (730)

CITTA' DEL VATICANO, 13 DIC. 2007 (VIS). Il Santo Padre ha fatto pervenire telegrammi di cordoglio ai fratelli del Cardinale Alfons Maria Stickler, S.D.B., Archivista e Bibliotecario emerito di Santa Romana Chiesa, mancato all'età di 97 anni e a Don Pascual Chávez Villanueva, Rettore Maggiore della Società Salesiana di San Giovanni Bosco.
Il Santo Padre ricorda il "sincero e solerte collaboratore della Santa Sede" che rese ovunque "una apprezzata testimonianza di fervorosa fedeltà a Cristo e alla Chiesa", come pure "l'operosità culturale ed ecclesiale dell'insigne giurista ed illustre Porporato".
Inoltre Papa Benedetto XVI ha fatto pervenire un altro telegramma al Cardinale Severino Poletto, Arcivescovo di Torino (Italia), nell'apprendere la notizia del grave incidente sul lavoro nel quale hanno perso la vita quattro operai della fabbrica Thyssen-Krupp di Torino, di cui oggi si celebrano le esequie.
Il Papa auspica che "venga tutelata con ogni mezzo la dignità e la sicurezza dei lavoratori" ed esprime la sua sentita partecipazione al dolore dei familiari delle vittime.
TGR/MORTE STICKLER:OPERAI/TORINO VIS 20071213 (180)

CITTA' DEL VATICANO, 13 DIC. 2007 (VIS). Domani pomeriggio, il Cardinale Giovanni Lajolo, Presidente del Governatorato dello Stato della Città del Vaticano, presiederà la cerimonia ufficiale di illuminazione dell'Albero di Natale in Piazza San Pietro, collocato accanto al Presepe in fase di allestimento.
Alla cerimonia, che avrà inizio alle 16:00, interverranno le Autorità religiose e civili della città della Provincia Autonoma di Bolzano, che ha donato l'abete, 140 anni, 26 metri e del peso di tre tonnellate, decorato con oltre 2.000 sfere luminose e con numerosi ornamenti.
La sera del 24 dicembre è in programma l'inaugurazione del Presepio di Piazza San Pietro, composto da diciassette statue a grandezza naturale, nove delle quali sono le statue originali commissionate da San Vincenzo Pallotti per la Chiesa di Sant'Andrea della Valle, nel 1842, e le altre otto, sono state aggiunte nel corso degli anni. Come nel 2006, anche quest'anno la Provincia Autonoma di Trento ha donato vari personaggi, elementi decorativi in legno scolpito ed oggetti di uso domestico che completeranno l'allestimento del Presepio di Piazza San Pietro.
Dal 19 dicembre al 2 febbraio, l'Aula Paolo VI sarà ornata da oggetti e statue realizzate da artisti messicani. Le statuine del presepio sono in stile barocco ispano-americano e gli ornamenti dell'albero di Natale sono stati creati da artigiani messicani. Il Presepe di Piazza San Pietro sarà arricchito quest'anno da quattro statue di angeli in stile barocco messicano.
La Mostra dal titolo, "Natale messicano" in Vaticano, è stata organizzata nella ricorrenza del XV anniversario dei rapporti diplomatici tra Messico e Santa Sede e sarà inaugurata, mercoledì 19 dicembre, dal Santo Padre Benedetto XVI.
../PRESEPIO:ALBERO/SAN PIETRO VIS 20071213 (280)

CITTA' DEL VATICANO, 13 DIC. 2007 (VIS). Il Santo Padre ha ricevuto questa mattina in udienze separate:
- Il Signor Stravos Lykidis, Ambasciatore di Grecia, in visita di congedo.
- Quattro Presuli della Conferenza Episcopale del Giappone, in Visita "ad Limina Apostolorum":
- L'Arcivescovo Leo Jun Ikenga, di Osaka, con l'Ausiliare Vescovo Michael Goro Matsuura.
- Il Vescovo Paul Yoshinao Otsuka, di Kyoto.
- Il Vescovo Augustinus Jun-ichi Nomura, di Nagoya.
AL:AP/.../... VIS 20071213 (360)
CITTA' DEL VATICANO, 13 DIC. 2007 (VIS). Il Santo Padre ha nominato Membri del Pontificio Consiglio della Pastorale per i Migranti e gli Itineranti, l'Arcivescovo Fernando Filoni, Sostituto della Segreteria di Stato per gli Affari Generali; l'Arcivescovo Mauro Piacenza, Segretario della Congregazione per il Clero; l'Arcivescovo Jean-Louis Bruguès, O.P., Segretario della Congregazione per l'Educazione Cattolica.
NA/.../... VIS 20071213 (60)
CITTA' DEL VATICANO, 12 DIC. 2007 (VIS). Paolino di Nola, Vescovo contemporaneo di Sant'Agostino, è stata la figura sulla quale il Santo Padre si è soffermato nel corso della catechesi dell'Udienza Generale del Mercoledì.
Ricordando che in gioventù fu governatore della Campania, il Papa ha sottolineato che Paolino: "In questa carica pubblica fece ammirare le sue doti di saggezza e mitezza. Fu in questo periodo che la grazie fece germogliare nel suo cuore il seme della conversione. Lo stimolo venne dalla fede semplice e intensa con cui il popolo onorava la tomba di un Santo, il martire Felice, nel Santuario dell'attuale Cimatile".
"L'incontro con Cristo fu il punto d'arrivo di un cammino laborioso, seminato di prove. Circostanze dolorose, a partire dal venir meno del favore dell'autorità politico, gli fecero toccare con mano la caducità delle cose".
"Nel suo percorso di fede" - ha proseguito il Pontefice - "si colloca anche il matrimonio. Sposò infatti Terasia, (...) dalla quale ebbe un figlio. Avrebbe continuato a vivere da buon laico cristiano, se la morte del bimbo dopo pochi giorni non fosse intervenuta a scuoterlo (...). In pieno accordo con la moglie Terasia, vendette i suoi beni a vantaggio dei poveri, e, insieme con lei" prese dimora a Nola, "accanto alla Basilica del protettore San Felice, vivendo ormai in casta fraternità" e fondando una comunità monastica. "La sua azione pastorale si intensificò, caratterizzandosi per un'attenzione particolare verso i poveri. Lasciò l'immagine di un autentico Pastore della carità".
"La conversione di Paolino impressionò i contemporanei" - ha detto ancora Papa Benedetto XVI - "Il suo maestro Ausonio si sentì 'tradito' e gli indirizzò parole aspre, rimproverandogli da un lato il 'disprezzo' giudicato dissennato dei beni materiali, dall'altro l'abbandono della vocazione di letterato. Paolino replicò che il suo donare ai poveri non significava disprezzo per i beni terreni, ma semmai una loro valorizzazione per il fine più alto della carità. Quanto agli impegni letterari, (...) una nuova estetica governava ormai la sua sensibilità: era la bellezza del Dio incarnato, crocifisso e risorto".
"San Paolino non scrisse trattati di teologia, ma i suoi carmi e il denso epistolario sono ricchi di una teologia vissuta (...), costantemente scrutata come luce per la vita. In particolare, emerge il senso della Chiesa come mistero di unità. La comunione era da lui vissuta soprattutto attraverso la spiccata pratica dell'amicizia spirituale. (...) Al di là dei contenuti delle singole lettere" - ha sottolineato il Santo Padre - "impressiona il calore con cui il Santo nolano canta l'amicizia stessa, quale manifestazione dell'unico corpo di Cristo animato dallo Spirito Santo".
"La teologia del nostro tempo" - ha concluso il Pontefice - "ha trovato proprio nel concetto di comunione la chiave di approccio al mistero della Chiesa. La testimonianza di San Paolino di Nola ci aiuta a sentire la Chiesa, quale ce la presenta il Concilio Vaticano II, come sacramento dell'intima unione con Dio e dell'unità di tutto il genere umano".
AG/PAOLINO DI NOLA/... VIS 20071212 (460)

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