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Il Vatican Information Service (VIS), istituito nell'ambito della Sala Stampa della Santa Sede, è un bollettino telematico che diffonde notizie relative all'attività magistrale e pastorale del Santo Padre e della Curia Romana...

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venerdì 19 aprile 2013

MUSEI VATICANI: "IL BELLO DA SENTIRE"

Città del Vaticano, 19 aprile 2013 (VIS). Dal 3 maggio alla fine di ottobre, eccetto il mese di agosto, i Musei Vaticani saranno lo scenario di 21 appuntamenti musicali: tutti i venerdì, fra le 20:30 e le 23:00, - durante l'apertura serale dalle 19:30 alle 23:00 - la musica di Brahms, Debussy, Beethoven, Respighi, Piazzolla e Mendelsshon risuonerà nel Salone di Raffaello, nel Museo Gregoriano Profano, nelle Terrazze della Pinacoteca e nel Cortile della Pigna.

La rassegna musicale intitolata "Il bello da sentire" è il frutto dalla collaborazione fra i Musei Vaticani, la Venaria Reale, capolavoro del Barocco, dichiarata Patrimonio della Umanità nel 1997, ed il Conservatorio Statale di Musica Giuseppe Verdi di Torino. L'iniziativa si muove nella convinzione che i Musei, la Reggia, non sono solo collezioni, architettura, storia e culto di un passato di cui essere orgogliosi, ma sono il luogo d'incontro ideale per generazioni di colti appassionati, di curiosi visitatori, di giovani attenti e di famiglie che trasformano l'amore per l'Arte in passione da condividere. Nella Stanza della Segnatura di Raffaello, nel cuore dei "Musei del Papa", un angelo alato introduce alla contemplazione del Parnaso là dove Apollo, dio della Poesia e della Bellezza, suona la cetra circondato dalle Muse in rappresentanza di tutte le arti. Sul cartiglio presentato dall'Angelo si legge la frase "Numine afflatur", per indicare che l'Arte in tutte le sue espressioni è ispirata dalla Divinità.

La Bellezza della Musica e la Bellezza delle arti figurative stanno insieme ci dice Raffaello rappresentando Apollo Citaredo al centro della sua corte celeste. L'Arte in tutte le sue forme è ombra di Dio. I giovani del Conservatorio Giuseppe Verdi di Torino ci faranno comprendere tale unità nei concerti dei venerdì nei Musei Vaticani e nella Venaria Reale tutti i sabati dal 4 maggio al 15 giugno al pomeriggio e nei fine settimana dal 7 settembre al 27 ottobre, sempre al pomeriggio, e durante l'apertura serale estiva della Venaria, ogni sabato dal 22 giugno al 27 luglio 2013.

La Direzione dei Musei Vaticani ha inoltre organizzato una serie di visite tematiche guidate
sull'iconografia musicale all'interno dei Musei, articolandole, a venerdì alternati, con due percorsi: "La Pinacoteca: musica da vedere" e "Il Museo Gregoriano profano e il Museo Pio Clementino: testimoni musicali del mondo antico".

Il programma completo della rassegna "Il bello da sentire", le informazioni relative ai luoghi dove si svolgeranno i concerti e i dettagli delle visite guidate "musicali" sono consultabili alla pagina web dei Musei Vaticani: www.museivaticani.va





UDIENZE

Città del Vaticano, 19 aprile 2013 (VIS). Il Santo Padre ha ricevuto questa mattina in udienza:

- Sua Beatitudine Ignace Youssif III Younan, Patriarca di Antiochia dei Siri (Libano).

- Il Signor Antun Sbutega, Ambasciatore della Repubblica del Montenegro, in visita di congedo.

ALTRI ATTI PONTIFICI

Città del Vaticano, 19 aprile 2013 (VIS). Il Santo Padre ha nominato il Padre Milan Lach, S.I., Vescovo Ausiliare dell’Arcieparchia di Prešov dei Bizantini (cattolici: 123.373; sacerdoti: 294; religiosi: 126; diaconi permanenti: 2), Slovacchia. Il Vescovo eletto è nato nel 1973 a Kezmarok (Slovacchia), è entrato nel noviziato dei Gesuiti a Trnava nel 1995 ed è stato ordinato sacerdote nel 2001. Dal 2001 al 2003 ha lavorato nell’area scientifica del Centro di Spiritualità Oriente-Occidente di Michal Lacko a Košice e successivamente come Superiore del medesimo Centro. Nel 2009 è stato padre spirituale al Pontificio Collegio “Russicum” e anche assistente spirituale della Federazione degli “Scouts” d’Europa a Roma. Dal 2010 è membro del Consiglio dei Rettori della rivista teologica “Verba Theologica”. Dal 2011 è Vice-decano per i rapporti esteri e per lo sviluppo presso la Facoltà Teologica dell’Università di Trnava (Slovacchia).



giovedì 18 aprile 2013

PAPA FRANCESCO CONDIVIDE IL DOLORE DELLE "MADRI DI PLAZA DE MAYO"

Città del Vaticano, 18 aprile 2013 (VIS). "Il Santo Padre condivide il suo dolore e il dolore di tante madri e di tante famiglie che hanno sofferto e soffrono la tragica scomparsa dei loro cari in questo momento della storia argentina". Queste sono le parole che il Papa rivolge alla Signora Hebe de Bonafini, Presidente dell'Associazione "Madri di Plaza de Mayo", in una lettera datata 10 aprile e firmata da Monsignor Antoine Camilleri, Sotto-Segretario per i Rapporti con gli Stati.

Nella lettera del 21 marzo scorso, la Signora Hebe de Bonafiini esprime apprezzamento per l'impegno del Cardinale Bergoglio nelle bidonville di Buenos Aires e chiede al Pontefice di unirsi "a tutti coloro che in questo mondo ingiusto lottano per sradicare la miseria".

Il Papa, scrive Monsignor Camilleri, "chiede a Dio la forza di lottare, dal ministero che ha appena assunto, a favore dell'eliminazione della povertà nel mondo, in modo che cessino le sofferenze di tante persone che si trovano nel bisogno. Sua Santità stima ed apprezza molto coloro che sono accanto ai più svantaggiati e che si impegnano ad aiutarli, a comprenderli e ad andare incontro alle loro giuste aspirazioni. Nella sua preghiera Papa Francesco chiede a Dio di illuminare i responsabili del bene comune affinché combattano il flagello della miseria con mezzi efficaci, equanimi e solidali".

La lettera si conclude con la benedizione di Papa Francesco "in segno di speranza e di incoraggiamento, mentre chiede che si preghi e si faccia pregare per lui".

Le "Madri di Plaza de Mayo" è un'associazione di madri argentine creata nel 1977 per denunciare la sparizione dei figli durante la Giunta Militare che governò l'Argentina dal 1976 al 1983. Dal 1977 le madri manifestano tutti i giovedì a Plaza de Mayo, di fronte alla Casa Rosada, sede del governo argentino, per denunciare i crimini commessi in quell'epoca e mantenere viva la memoria dei "desaparecidos".

PREMIO ALLIANZ A PADRE FEDERICO LOMBARDI QUALE MIGLIORE COMUNICATORE DELL'ANNO

Città del Vaticano, 18 aprile 2013 (VIS). La Compagnia di Assicurazioni Allianz, presente in oltre 70 Paesi e con 80 milioni di clienti in tutto il mondo, ha conferito al Direttore della Sala Stampa della Santa Sede, Padre Federico Lombardi, S.I., un premio quale miglior comunicatore dell'anno.

Il riconoscimento è stato consegnato questa mattina nell'ambito dell'incontro internazionale dei Direttori della Comunicazione della Compagnia di Assicurazioni, che provenienti da tutto il mondo, si riuniscono una volta all'anno in una capitale europea per approfondire temi di studio e strategie legate al mondo della comunicazioni, anche con il contributo di esperti di fama mondiale.

Fra le motivazioni del premio, la Compagnia Allianz segnala che Padre Lombardi "rappresenta la chiave per capire e interpretare la Santa Sede con grande cultura ed esperienza, senza per questo diventare egli stesso protagonista" e aggiunge che il Direttore della Sala Stampa è stato sempre "al Servizio dell'informazione, sia dalla parte di chi la detiene, sia dalla parte di chi la chiede".



UDIENZE

Città del Vaticano, 18 aprile 2013 (VIS). Il Santo Padre ha ricevuto questa mattina in udienza:

- Il Signor António Carlos Carvalho de Almeida Ribeiro, Ambasciatore del Portogallo, in occasione della presentazione delle Lettere Credenziali.

- Sua Beatitudine Gregorios III Laham, Patriarca di Antiochia dei Greco-Melkiti (Siria).

- Otto Presuli della Conferenza Episcopale del Triveneto, in Visita “ad Limina Apostolorum”:

- L'Arcivescovo Luigi Bressan, di Trento.

. L'Arcivescovo Andrea Bruno Mazzocato, di Udine.

- L'Arcivescvovo Giampaolo Crepaldi, Arcivescovo-Vescovo di Trieste.

- L'Arcivescovo Carlo Roberto Maria Redaelli, di Gorizia.

- L'Arcivescovo Gianfranco Agostino Gardin, O.F.M.Conv.., Arcivescovo-Vescovo di Treviso.

- Il Vescovo Corrado Pizziolo, di Vittorio Veneto.

- Il Vescovo Giuseppe Pellegrini, di Concordia-Pordenone.

- Il Vescovo Ivo Muser, Vescovo di Bolzano-Bressanone.


ALTRI ATTI PONTIFICI

Città del Vaticano, 18 aprile 2013 (VIS). Il Santo Padre:

- Ha nominato Il Vescovo Duro Hranić, Arcivescovo Metropolita di Dakovo-Osijek (superficie: 7.752; popolazione: 643.892; cattolici: 548.137; sacerdoti: 250; religiosi: 423; diaconi permanenti: 1), Croazia. L'Arcivescovo eletto è nato Vinkovci (Croazia), nel 1961 ed ha ricevuto l'ordinazione sacerdotale nel 1986. Dal 1986 al 1987 è stato Vice-parroco ad Osijek; dal 1993 al 1996 è stato Prefetto nel Seminario Maggiore a Dakovo; dal 1993 al 1998 è stato Cappellano degli studenti laici; dal 1993 al 2001 è stato Professore di Teologia Dogmatica e Vice-preside dell’Istituto Teologico. Nel 2001 è stato nominato Ausiliare della diocesi di Dakovo e Srijem (oggi arcidiocesi di Dakovo-Osijek) ed ha ricevuto l’ordinazione episcopale nel settembre dello stesso anno. Dal 2001 ricopre l'ufficio di Vicario Generale. In seno alla Conferenza Episcopale Croata dal 2002 al 2007 è stato Presidente del Consiglio per il Clero e dal 2011 al 2012 Presidente della Commissione Episcopale per il Pontificio Collegio Croato di San Girolamo a Roma. Dal 2007 è Presidente del Consiglio per la Catechesi e membro della Commissione Episcopale per il Dialogo con la Chiesa Ortodossa Serba. Succede all'Arcivescovo Marin Srakic, del quale il Santo Padre ha accettato la rinuncia al governo pastorale della medesima Arcidiocesi, presentata per raggiunti limiti d'età.

- Ha nominato il Reverendo David John Walkowiak, Vescovo di Grand Rapids (superficie: 17.592; popolazione: 1.318.000; cattolici: 179.500; sacerdoti: 141; religiosi: 337; diaconi permanenti: 40), Stati Uniti d'America. Il Vescovo eletto è nato nel 1953 a Cleveland (Stati Uniti d'America) ed è stato ordinato sacerdote nel 1979. Dal 1979 al 1984 è stato Vicario parrocchiale della “Saint Mary Parish” a Lorain e dal 1988 al 2006 Vice-Cancelliere della diocesi di Cleveland e Professore di Diritto Canonico al “Saint Mary Seminary”; dal 2006 è Parroco della “Saint Joan of Arc Parish” a Chagrin Falls. È membro del Consiglio Presbiterale e Giudice aggiunto del Tribunale d'Appello per la Provincia ecclesiastica di Cincinnati. Succede al Vescovo Walter A. Hurley, del quale il Santo Padre ha accettato la rinuncia al governo pastorale della medesima diocesi per raggiunti limiti d'età.

mercoledì 17 aprile 2013

CRISTO È IL NOSTRO AVVOCATO CHE CI ATTENDE E CHE CI DIFENDE

Città del Vaticano, 17 aprile 2013 (VIS). Il significato dell'Ascensione, l'evento culminante della vita terrena di Gesù, è stato il tema centrale della catechesi di Papa Francesco durante l'Udienza Generale del Mercoledì, tenutasi in Piazza San Pietro con la partecipazione di oltre 50.000 persone.

"Nel Credo - ha affermato il Pontefice - troviamo l’affermazione che Gesù 'è salito al cielo, siede alla destra del Padre'. (...) Qual è il significato di questo avvenimento? Quali ne sono le conseguenze per la nostra vita? (...) Partiamo dal momento in cui Gesù decide di intraprendere il suo ultimo pellegrinaggio a Gerusalemme. (...) Mentre 'ascende' alla Città santa, dove si compirà il suo 'esodo' da questa vita, Gesù vede già la meta, il Cielo, ma sa bene che la via che lo riporta alla gloria del Padre passa attraverso la Croce, attraverso l’obbedienza al disegno divino di amore per l’umanità. (...) Anche noi dobbiamo avere chiaro, nella nostra vita cristiana, che l’entrare nella gloria di Dio esige la fedeltà quotidiana alla sua volontà, anche quando richiede sacrificio, richiede alle volte di cambiare i nostri programmi".

"Alla fine del suo Vangelo, - ha spiegato il Papa - san Luca narra l’evento dell’Ascensione in modo molto sintetico. Gesù condusse i discepoli 'fuori verso Betania e, alzate le mani, li benedisse. Mentre li benediceva, si staccò da loro e veniva portato su, in cielo. Ed essi si prostrarono davanti a lui; poi tornarono a Gerusalemme con grande gioia e stavano sempre nel tempio lodando Dio' (...). Questo è un primo punto importante: Gesù è l’unico ed eterno Sacerdote che con la sua passione ha attraversato la morte e il sepolcro ed è risorto e asceso al Cielo; è presso Dio Padre, dove intercede per sempre a nostro favore. Come afferma San Giovanni nella sua 'Prima Lettera' Egli è il nostro avvocato: che bello sentire questo! Quando uno è chiamato dal giudice o va in causa, la prima cosa che fa è cercare un avvocato perché lo difenda. Noi ne abbiamo uno, che ci difende sempre, ci difende dalle insidie del diavolo, ci difende da noi stessi, dai nostri peccati! Carissimi fratelli e sorelle, abbiamo questo avvocato: non abbiamo paura di andare da Lui a chiedere perdono, a chiedere benedizione, a chiedere misericordia! Lui ci perdona sempre, è il nostro avvocato: ci difende sempre! Non dimenticate questo! L’Ascensione di Gesù al Cielo ci fa conoscere allora questa realtà così consolante per il nostro cammino: in Cristo, vero Dio e vero uomo, la nostra umanità è stata portata presso Dio; Lui ci ha aperto il passaggio; Lui è come un capo cordata quando si scala una montagna, che è giunto alla cima e ci attira a sé conducendoci a Dio. Se affidiamo a Lui la nostra vita, se ci lasciamo guidare da Lui siamo certi di essere in mani sicure, in mano del nostro salvatore, del nostro avvocato".

"San Luca riferisce che gli Apostoli, dopo aver visto Gesù salire al cielo, tornarono a Gerusalemme 'con grande gioia'. Questo ci sembra un po’ strano. - ha detto il Papa - In genere quando siamo separati dai nostri familiari, dai nostri amici, per una partenza definitiva e soprattutto a causa della morte, c’è in noi una naturale tristezza, perché (...) non potremo più godere del loro affetto, della loro presenza. Invece l’evangelista sottolinea la profonda gioia degli Apostoli. Ma come mai? Proprio perché, con lo sguardo della fede, essi comprendono che, sebbene sottratto ai loro occhi, Gesù resta per sempre con loro, non li abbandona e, nella gloria del Padre, li sostiene, li guida e intercede per loro".

L'Evangelista narra il fatto dell’Ascensione anche all’inizio degli Atti degli Apostoli, "per sottolineare che questo evento è come l’anello che aggancia e collega la vita terrena di Gesù a quella della Chiesa. Qui san Luca accenna anche alla nube che sottrae Gesù dalla vista dei discepoli, i quali rimangono a contemplare il Cristo che ascende verso Dio. Intervengono allora due uomini in vesti bianche che li invitano a non restare immobili a guardare il cielo, ma a nutrire la loro vita e la loro testimonianza della certezza che Gesù tornerà nello stesso modo con cui lo hanno visto salire al cielo. È proprio l’invito - ha spiegato il Santo Padre - a partire dalla contemplazione della Signoria di Cristo, per avere da Lui la forza di portare e testimoniare il Vangelo nella vita di ogni giorno: contemplare e agire, 'ora et labora' insegna san Benedetto, sono entrambi necessari nella nostra vita di cristiani".

"L’Ascensione - ha concluso Papa Francesco - non indica l’assenza di Gesù, ma ci dice che Egli è vivo in mezzo a noi in modo nuovo; non è più in un preciso posto del mondo come lo era prima dell’Ascensione; ora è nella signoria di Dio, presente in ogni spazio e tempo, vicino ad ognuno di noi. Nella nostra vita non siamo mai soli: abbiamo questo avvocato che ci attende, che ci difende. Non siamo mai soli: il Signore crocifisso e risorto ci guida; con noi ci sono tanti fratelli e sorelle che nel silenzio e nel nascondimento, nella loro vita di famiglia e di lavoro, nei loro problemi e difficoltà, nelle loro gioie e speranze, vivono quotidianamente la fede e portano, insieme a noi, al mondo la signoria dell’amore di Dio, in Cristo Gesù risorto, asceso al Cielo, avvocato per noi".

Al termine della catechesi il Papa ha salutato, fra gli altri, i Presuli della Conferenza Episcopale di Inghilterra e Galles e i pellegrini polacchi del Santuario di Sant'Andrea Bobola di Varsavia, venuti a Roma nel 75° anniversario della canonizzazione del loro Patrono, sacerdote, gesuita, martire, uno dei patroni della Polonia. "Ha dato la sua vita per la fede, per la riconciliazione dei fratelli e per l'unità della Chiesa. La sua intercessione davanti a Dio ottenga alla Chiesa il dono dell'unità e della pace", ha esclamato il Santo Padre.


VICINANZA DEL PAPA AL POPOLO IRANIANO E AL POPOLO PAKISTANO

Città del Vaticano, 17 aprile 2013 (VIS). "Ho appreso con tristezza del violento sisma che ha colpito le popolazioni dell’Iran e del Pakistan, portando morte, sofferenza, distruzione. Innalzo una preghiera a Dio per le vittime e per tutti coloro che sono nel dolore e desidero manifestare al popolo iraniano e a quello pakistano la mia vicinanza", ha detto il Papa al termine della catechesi dell'Udienza Generale.

UDIENZE

Città del Vaticano, 17 aprile 2013 (VIS). Il Santo Padre ha ricevuto al termine dell'Udienza il Signor Saleh Mohammad Al Ghamdi, Ambasciatore del Regno dell’Arabia Saudita in Italia, Latore di un Messaggio del Re Abdullah bin Abdulaziz Al Saud.

ALTRI ATTI PONTIFICI

Città del Vaticano, 17 aprile 2013 (VIS). Il Santo Padre:

- Ha accettato la rinuncia al governo pastorale dell’Eparchia di Saint-Maron of Sydney dei Maroniti (Australia) presentata dal Vescovo Ad Abikaram, in conformità al canone 210, paragrafo 1, dal Codice dei Canoni delle Chiese Orientali.

- Ha nominato il Padre Antoine Tarabay, O.L.M., Vescovo dell'Eparchia di Saint-Maron of Sydney dei Maroniti (cattolici: 150.000; sacerdoti: 45; religiosi: 47; diaconi permanenti: 1), Australia. Il Vescovo eletto, finora Superiore del convento e Rettore della chiesa "Saint Charbel" in Sydney (Australia), è nato a Tannourine Caza de Batroun (Libano) nel 1967; nel 1980 è entrato nell'Ordine Libanese Maronita, ha emesso la professione perpetua nel 1992 ed è stato ordinato sacerdote nel 1993. Dal 1993 al 1994 è stato cappellano dell'Università "Saint-Esprit di Kaslik (Libano) e Vice Parroco della chiesa "Saint Jean-Marc" di Jbeil (Libano); dal 2003 al 2005 è stato coordinatore del consiglio pastorale dell'Eparchia Maronita di Australia, insegnante e conferenziere nei centri di formazione eparchiali per adulti; dal 2011 ad oggi è stato responsabile per la formazione dei sacerdoti e seminaristi. Nel 2011 è stato promotore del centro studi e ricerche strategiche di Sydney. Dal 1999 al 2002 ha insegnato e tenuto conferenze di morale e bioetica all'Università Antoniana di Baabda e in quella di "Saint-Esprit" di Kaslik (Libano). Nell'Ordine ha ricoperto i seguenti incarichi: dal 1993 al 1994 è stato cappellano dei monaci studenti del monastero "Notre-Dame des Secours" di Jbeil (Libano); dal 2002 al 2005 è stato direttore della scuola "Saint Charbel" di Sydney (Australia); dal 2005 al 2007 è stato direttore per gli affari degli studenti all'Università "Saint-Esprit" di Kaslik (Libano).

- Ha accettato la rinuncia al governo pastorale dell’Eparchia di San Charbel en Buenos Aires dei Maroniti (Argentina) presentata dal Vescovo Charbel Merhi, M.L., in conformità al canone 210, paragrafo 1, del Codice dei Canoni delle Chiese Orientali.

- Ha nominato il Padre Habib Chamieh, O.M.M., Amministratore Apostolico dell’Eparchia di San Charbel en Buenos Aires dei Maroniti (cattolici: 700.000; sacerdoti: 31; religiosi: 26; diaconi permanenti: 2), Argentina, elevandolo alla dignità episcopale. Il Vescovo eletto, al presente Maestro dei Novizi dell’Ordine Maronita della Beata Vergine Maria, è nato nel 1966 a Beirut (Libano), ha emesso la professione perpetua nel 1991 ed è stato ordinato sacerdote nel 1992. Ha ricoperto diversi incarichi nel suo Ordine: dal 1992 al 1995 è stato formatore dei postulanti; dal 1995 al 1996 è stato vice direttore della scuola “Mar Abda” di Deir el Kamar (Libano); dal 1997al 1999 è stato maestro dei professi scolastici; dal 1999 al 2005 è stato segretario generale dell’Ordine; nel 2005 è stato cappellano dei professi scolastici a Roma; dal 2005 al 2006 è stato economo del Convento “Saint Antoine le Grand” a Roma; dal 2006 al 2007 è stato maestro dei professi scolastici a Roma; dal 2008 al 2011 è stato superiore della missione mariamita in Uruguay; dal 2011 è stato maestro dei novizi. Ha svolto attività pastorale nelle parrocchie di Zouk Mosbeh ed Achkout in Libano e di Notre-Dame du Liban” di Montevideo dal 2008 al 2011.


martedì 16 aprile 2013

PROFONDO CORDOGLIO DEL PAPA ATTENTATO BOSTON

Città del Vaticano, 16 aprile 2013 (VIS). Papa Francesco - tramite il Segretario di Stato, Cardinale Tarcisio Bertone - ha fatto pervenire un telegramma di cordoglio al Cardinale Sean O'Malley, Arcivescovo di Boston (Stati Uniti d'America), per l'attentato che ha colpito ieri sera la città mentre vi si svolgeva una maratona, causando tre vittime e il ferimento di oltre cento persone.

"Profondamente addolorato all'apprendere la notizia della perdita di vite umane e dei gravi feriti causati dall'attentato perpetrato nella serata di ieri a Boston - si legge nel telegramma - Sua Santità Papa Francesco mi prega di trasmetterle il suo affetto e la sua vicinanza nella preghiera. A seguito delle conseguenze di questa inaudita tragedia, Sua Santità invoca la pace di Dio sulle vittime, la sua consolazione su coloro che soffrono e la sua forza su quanti sono impegnati nelle operazioni di emergenza e di soccorso. In questo tempo di cordoglio il Santo Padre prega affinché tutti i bostoniani siano uniti nella determinazione a non essere sopraffatti dal male, ma di combattere il male con il bene, operando insieme per edificare una società più giusta, libera e sicura per le generazioni future".






AUGURI DI PAPA FRANCESCO A BENEDETTO XVI PER 86° GENETLIACO

Città del Vaticano, 16 aprile 2013 (VIS). Questa mattina in occasione dell'ottantaseiesimo genetliaco del Papa emerito Benedetto XVI, il Santo Padre Francesco ha iniziato la celebrazione della Messa nella Cappella della Casa Santa Marta invitando alla preghiera tutti i presenti con queste parole: “Oggi è il compleanno di Benedetto XVI, offriamo la Messa per lui, perché il Signore sia con lui, lo conforti e gli dia molta consolazione”.

Nel corso della mattinata, il Papa Francesco ha poi fatto una cordiale telefonata di auguri a Benedetto XVI a Castelgandolfo, estendendo i suoi saluti e auguri anche al fratello, Monsignor Georg Ratzinger, che si trovava da diversi giorni a Castelgandolfo, dove si è trattenuto proprio per festeggiare in forma familiare e fraterna la ricorrenza odierna, e che festeggerà il suo onomastico il prossimo 23 aprile, come il Santo Padre.

CENTRO INTERNAZIONALE PER LA FAMIGLIA A NAZARETH: SEGNO DI INCORAGGIAMENTO PER LE FAMIGLIE DI TUTTO IL MONDO

Città del Vaticano, 16 aprile 2013 (VIS). Questa mattina, l'Arcivescovo Vincenzo Paglia, Presidente del Pontificio Consiglio per la Famiglia ed il Dottor Salvatore Martinez, Presidente nazionale del movimento "Rinnovamento nello Spirito Santo" hanno presentato presso la Sala Stampa della Santa Sede, la Fondazione Vaticana "Centro Internazionale Famiglia di Nazareth", che sorgerà nei pressi della città di Nazareth sulla sommità della collina che domina il centro abitato e la Basilica dell'Annunciazione. Alla Conferenza Stampa è intervenuto anche il Vescovo Giacinto-Boulos Marcuzzo, Ausiliare di Gerusalemme dei Latini e Vicario Patriarcale a Nazareth.

L'Arcivescovo Paglia ha tracciato brevemente la storia della creazione del Centro ricordando che fu il Beato Giovanni Paolo II che voleva essere ricordato come "il Papa della famiglia", che in occasione del II Incontro Mondiale delle Famiglie a Rio de Janeiro (1997), comunicò l'intuizione di un Centro Internazionale per la Famiglia a Nazareth e nel cammino verso il Giubileo del 2000, pose la costruzione di questo Centro come segno di incoraggiamento per le famiglie di tutto il mondo. Tuttavia la costruzione del Centro tardava a concretizzarsi e soltanto nel 2009, alla vigilia del Viaggio pastorale in Terra Santa di Papa Benedetto XVI, la Segreteria di Stato della Santa Sede e il Cardinale Ennio Antonelli, allora Presidente del Pontificio Consiglio per la Famiglia, decisero di recuperare l’iniziativa e di verificare la disponibilità del Movimento ecclesiale "Rinnovamento nello Spirito" ad assumere la responsabilità progettuale. Dopo lunghi e non facili accordi con le autorità ecclesiastiche, civili e politiche in Israele, si giunse all’approvazione del progetto esecutivo e nel 2012, in occasione del VII Incontro Mondiale delle Famiglie a Milano, il "Centro internazionale Famiglia di Nazareth" fu presentato come "opera segno" del Pontificio Consiglio per la Famiglia. Nell'ottobre dello stesso anno, Benedetto XVI diede adeguata configurazione giuridica al progetto disponendo l'erezione della Fondazione Vaticana "Centro Internazionale Famiglia di Nazareth" dotata di personalità giuridica canonica pubblica e civile vaticana e l'approvazione "ad experimentum" del relativo Statuto. Tale fondazione, insediatasi ufficialmente lo scorso 18 gennaio 2013, ha sede presso i locali del Pontificio Consiglio della Famiglia ed è presieduta dal Dottor Salvatore Martinez, Presidente del "Rinnovamento nello Spirito".

Spiegando il senso profondo del progetto, l'Arcivescovo Paglia ha ricordato le parole di Benedetto XVI nel benedire la prima pietra dell'erigendo Centro presso il Monte del Precipizio di Nazareth nel 2009: “Preghiamo affinché esso promuova una forte vita familiare in questa regione, offra sostegno ed assistenza alle famiglie ovunque, e le incoraggi nella loro insostituibile missione nella società”.

"Sulla scorta di queste preziose indicazioni - ha proseguito l'Arcivescovo Paglia - il Centro Internazionale per la Famiglia, persegue la seguente missione: Centro di spiritualità familiare, di formazione alla vita genitoriale e familiare, di pastorale per gli operatori, di preparazione alla nuova evangelizzazione, attività fondate sulla soggettività ecclesiale e sociale della famiglia; Osservatorio permanente di studio sulla pastorale familiare nel mondo e in special modo in Terra Santa e nel Medio Oriente; sostegno materiale alle famiglie in difficoltà, in special modo della Terra Santa, attraverso progetti internazionali di raccolta fondi".

"Ci sono luoghi - ha concluso l'Arcivescovo Paglia - dotati di una straordinaria forza evocativa e simbolica. Nazareth è uno di questi. È il luogo dove Gesù è cresciuto; lì era la sua casa, lì ha vissuto con Giuseppe e Maria: la sua famiglia. (...) Una terra - oggi più ancora che ai suoi tempi - gravida di tensioni e di dolori. Ma forse proprio per questo, una terra che più di ogni altra, reclama il diritto alla pace e alla fratellanza universale. (...) Le Famiglie cristiane possono diventare coautrici di questo sogno".

Il Dottor Salvatore Martinez, Presidente del "Centro internazionale per la Famiglia" ha auspicato che esso "divenga un luogo privilegiato per la diffusione del 'Vangelo della Famiglia', una 'vetrina' di tutto il bello, il buono, il vero, il giusto che la famiglia propone e testimonia nel mondo". Il Centro, ha informato il Dottor Martinez è edificato su terreno di proprietà della Santa Sede e su un terreno confinante, e si articola in due corpi di fabbrica su un'estensione di un ettaro. Sarà costituito da un Auditorium da 500 posti; un Centro pastorale diocesano; Sale d’incontro e di studio; una Chiesa da 500 posti; un Alloggio per la Comunità residenziale; un Albergo con 100 camere e un Ristorante pensati per l’accoglienza di famiglie; una Ludoteca e spazi esterni d’intrattenimento per bambini; disimpegni esterni, parcheggi e aree di svago. La costruzione finita del Centro, con arredi e allestimenti tecnologici, comporterà una spesa approssimativa di 12 milioni di euro e sarà e sempre rimarrà della Santa Sede.

Il Dottor Martinez ha annunciato inoltre il lancio del "Portale della Famiglia", "una proposta unica nel panorama internazionale. Nasce con lo scopo di assicurare a tutte le famiglie, in regime di 'sussidiarietà orizzontale' e all’insegna della 'economia del dono', una vasta gamma di servizi gratuiti che supportino le scelte e le necessità che nonni, genitori e figli incontrano ogni giorno nel cammino della vita. Il Portale, inizialmente on line in lingua italiana, è destinato ad avere analoghe realizzazioni in altri Paesi e idiomi del mondo. Medici, psicologi, economisti, avvocati, educatori, sacerdoti interagiranno con le famiglie.

ALTRI ATTI PONTIFICI

Città del Vaticano, 16 aprile 2013 (VIS). Il Santo Padre ha nominato l'Arcivescovo Michael W. Banach, Nunzio Apostolico in Papua Nuova Guinea.

lunedì 15 aprile 2013

IL PAPA RICEVE IL PRESIDENTE DEL GOVERNO SPAGNOLO: NECESSITÀ DI DIALOGO TRA TUTTE LE COMPONENTI DELLA SOCIETÀ

Città del Vaticano, 15 aprile 2013 (VIS). Stamani, lunedì 15 aprile 2013, nel Palazzo Apostolico Vaticano, il Signor Mariano Rajoy Brey, Presidente del Governo spagnolo, è stato ricevuto in Udienza da Sua Santità Francesco. Successivamente, si è incontrato con il Cardinale Tarcisio Bertone, Segretario di Stato, il quale era accompagnato dall'Arcivescovo Dominique Mamberti, Segretario per i Rapporti con gli Stati.

In un clima di cordialità, i colloqui hanno permesso uno scambio di vedute sulla non facile situazione economico-finanziaria mondiale che la Spagna sta affrontando, come altri Paesi europei, e che ha provocato una grave crisi occupazionale, coinvolgendo molte famiglie, particolarmente i giovani. In tale contesto, è stata espressa la vicinanza della Chiesa e si è rilevato il notevole lavoro che sta compiendo la Caritas ed altre Associazioni caritative ecclesiali a favore dei più bisognosi. Si è pure fatto riferimento all’attuale assetto politico-istituzionale del Paese, ravvisando la necessità di un dialogo nella società e tra tutte le sue componenti, basato sul rispetto reciproco e tenendo presente valori, quali la giustizia e la solidarietà, nella ricerca del bene comune.

Inoltre, ci si è soffermati sulle buone relazioni bilaterali tra la Santa Sede e la Spagna che, nello spirito degli Accordi del ’79, sono andate sempre più consolidandosi, come pure su questioni di attualità e di interesse per la Chiesa nel Paese. In particolare, si è parlato dell’istituzione del matrimonio e della famiglia e dell’importanza dell’educazione religiosa. Non è mancato un riferimento alla situazione internazionale, con particolare attenzione all’America Latina.



INCONTRO SUPERIORI CONGREGAZIONE PER LA DOTTRINA DELLA FEDE CON LCWR (PRESIDENZA DELLA CONFERENZA SUPERIORE RELIGIOSE DEGLI STATI UNITI D'AMERICA)

Città del Vaticano, 15 aprile 2013 (VIS). Un Comunicato della Congregazione per la Dottrina della Fede rende noto l'incontro di oggi dei Superiori della Congregazione per la Dottrina della Fede con la Presidenza della Conferenza delle Superiore Religiose (LCWR) degli Stati Uniti d'America. All'incontro hanno preso parte anche l'Arcivescovo Peter J. Sartain, di Seattle, Delegato della Santa Sede per la Valutazione Dottrinale del LCWR.

Essendo il primo incontro con la Presidenza del LCWR, il Prefetto della Congregazione per la Dottrina della Fede, Arcivescovo Gerhard Ludwig Müller, ha espresso la sua gratitudine per l'importante contributo che le Religiose offrono alla Chiesa negli Stati Uniti d'America particolarmente nei numerosi istituti di istruzione e nelle istituzioni a favore dei poveri che negli anni sono state fondate e dirette da Religiose.

Il Prefetto ha poi ricordato l'insegnamento del Concilio Vaticano II relativamente all'importante missione delle Religiose nel promuovere una visione di comunione ecclesiale fondata sulla fede in Gesù Cristo e sugli insegnamenti della Chiesa fedelmente trasmessi nelle varie epoche sotto la guida del Magistero. L'Arcivescovo Müller ha anche sottolineato che la Presidenza della Conferenza delle Superiore Religiose, come la LCWR, ha il fine di promuovere gli sforzi congiunti fra Istituti membri e la collaborazione con le Conferenze Episcopali locali e i singoli Vescovi. Perciò tali Conferenze sono costituite e rimangono sotto la direzione della Santa Sede.

Infine, l'Arcivescovo Müller ha informato la Presidenza di aver recentemente discusso la Valutazione Dottrinale con Papa Francesco, il quale ha riaffermato le conclusioni della Valutazione e il programma della Presidenza della Conferenza delle Superiore Religiose.

È sincero desiderio della Santa Sede - conclude il Comunicato - che tale Incontro contribuisca a promuovere la testimonianza integrale delle Religiose, fondata sulle solide basi della fede e dell'amore cristiano, con il fine di preservarla e rafforzarla per l'arricchimento della Chiesa e della società e per le generazioni future.

L’INCOERENZA DEI FEDELI E DEI PASTORI TRA LA PAROLA E IL MODO DI VIVERE MINA LA CREDIBILITÀ DELLA CHIESA.

Città del Vaticano, 15 aprile 2013 (VIS). Nel pomeriggio di ieri, in occasione della sua prima visita alla Basilica Ostiense, Papa Francesco ha presieduto la Santa Messa nella Basilica di San Paolo fuori le Mura. Hanno concelebrato con il Santo Padre il Cardinale James Michael Harvey, Arciprete della Basilica e Dom Edmund Power, O.S.B, Padre Abate dell'Abbazia di San Paolo.

"Siamo sulla tomba di San Paolo - ha ricordato il Papa nell'omelia - un umile e grande Apostolo del Signore, che lo ha annunciato con la parola, lo ha testimoniato col martirio e lo ha adorato con tutto il cuore. Sono proprio questi i tre verbi sui quali vorrei riflettere alla luce della Parola di Dio che abbiamo ascoltato: annunciare, testimoniare, adorare".

"Nella Prima Lettura colpisce la forza di Pietro e degli altri Apostoli. Al comando di tacere, di non insegnare più nel nome di Gesù, di non annunciare più il suo Messaggio, essi rispondono con chiarezza: 'Bisogna obbedire a Dio, invece che agli uomini'. E non li ferma nemmeno l’essere flagellati, il subire oltraggi, il venire incarcerati. Pietro e gli Apostoli annunciano con coraggio, con parresia, quello che hanno ricevuto, il Vangelo di Gesù. E noi? Siamo capaci di portare la Parola di Dio nei nostri ambienti di vita? Sappiamo parlare di Cristo, di ciò che rappresenta per noi, in famiglia, con le persone che fanno parte della nostra vita quotidiana? La fede nasce dall’ascolto, e si rafforza nell’annuncio".

"L’annuncio di Pietro e degli Apostoli - ha sottolineato Papa Francesco - non è fatto solo di parole, ma la fedeltà a Cristo tocca la loro vita, che viene cambiata, riceve una direzione nuova, ed è proprio con la loro vita che essi rendono testimonianza alla fede e all’annuncio di Cristo. Nel Vangelo, Gesù chiede a Pietro per tre volte di pascere il suo gregge e di pascerlo con il suo amore, e gli profetizza: 'Quando sarai vecchio tenderai le tue mani, e un altro ti vestirà e ti porterà dove tu non vuoi'. È una parola rivolta anzitutto a noi Pastori: non si può pascere il gregge di Dio se non si accetta di essere portati dalla volontà di Dio anche dove non vorremmo, se non si è disposti a testimoniare Cristo con il dono di noi stessi, senza riserve, senza calcoli, a volte anche a prezzo della nostra vita".

"Ma questo vale per tutti: il Vangelo va annunciato e testimoniato. (...) Nel grande disegno di Dio ogni dettaglio è importante, anche la tua, la mia piccola e umile testimonianza, anche quella nascosta di chi vive con semplicità la sua fede nella quotidianità dei rapporti di famiglia, di lavoro, di amicizia. Ci sono i santi di tutti i giorni, i santi 'nascosti', una sorta di 'classe media della santità', come diceva uno scrittore francese, quella 'classe media della santità' di cui tutti possiamo fare parte".

"Ma in varie parti del mondo c’è anche chi soffre (...) a causa del Vangelo; c’è chi dona la sua vita per rimanere fedele a Cristo (...). Ricordiamolo bene tutti: non si può annunciare il Vangelo di Gesù senza la testimonianza concreta della vita. (...) Mi viene in mente adesso un consiglio che san Francesco d’Assisi dava ai suoi fratelli: predicate il Vangelo e, se fosse necessario, anche con le parole. Predicare con la vita: la testimonianza. L’incoerenza dei fedeli e dei Pastori tra quello che dicono e quello che fanno, tra la parola e il modo di vivere mina la credibilità della Chiesa".

"Ma tutto questo è possibile soltanto se riconosciamo Gesù Cristo, perché è Lui che ci ha chiamati, ci ha invitati a percorrere la sua strada, ci ha scelti. Annunciare e testimoniare è possibile solo se siamo vicini a Lui, proprio come Pietro, Giovanni e gli altri discepoli nel brano del Vangelo di oggi sono attorno a Gesù Risorto; c’è una vicinanza quotidiana con Lui, ed essi sanno bene chi è, lo conoscono (...). E questo è un punto importante per noi: vivere un rapporto intenso con Gesù, un’intimità di dialogo e di vita, così da riconoscerlo come 'il Signore'. da Adorarlo!".

"Vorrei che ci ponessimo tutti una domanda: Tu, io, adoriamo il Signore? Andiamo da Dio solo per chiedere, per ringraziare, o andiamo da Lui anche per adorarlo? Che cosa vuol dire allora adorare Dio? (...) Ognuno di noi, nella propria vita, in modo consapevole e forse a volte senza rendersene conto, ha un ben preciso ordine delle cose ritenute più o meno importanti. Adorare il Signore vuol dire dare a Lui il posto che deve avere; adorare il Signore vuol dire affermare, credere, non però semplicemente a parole, che Lui solo guida veramente la nostra vita; adorare il Signore vuol dire che siamo convinti davanti a Lui che è il solo Dio, il Dio della nostra vita, il Dio della nostra storia".

"Questo - ha affermato il Pontefice - ha una conseguenza nella nostra vita: spogliarci dei tanti idoli piccoli o grandi che abbiamo e nei quali ci rifugiamo, nei quali cerchiamo e molte volte riponiamo la nostra sicurezza. Sono idoli che spesso teniamo ben nascosti; possono essere l’ambizione, il carrierismo, il gusto del successo, il mettere al centro se stessi, la tendenza a prevalere sugli altri, la pretesa di essere gli unici padroni della nostra vita, qualche peccato a cui siamo legati, e molti altri. Questa sera vorrei che una domanda risuonasse nel cuore di ciascuno di noi e che vi rispondessimo con sincerità: ho pensato io a quale idolo nascosto ho nella mia vita, che mi impedisce di adorare il Signore? Adorare è spogliarci dei nostri idoli anche quelli più nascosti, e scegliere il Signore come centro, come via maestra della nostra vita".

"Il Signore - ha concluso Papa Francesco - ci chiama ogni giorno a seguirlo con coraggio e fedeltà; ci ha fatto il grande dono di sceglierci come suoi discepoli; ci invita ad annunciarlo con gioia come il Risorto, ma ci chiede di farlo con la parola e con la testimonianza della nostra vita, nella quotidianità. Il Signore è l’unico, l’unico Dio della nostra vita e ci invita a spogliarci dei tanti idoli e ad adorare Lui solo. Annunciare, testimoniare, adorare".


REGINA CAELI: PREGHIAMO PER I CRISTIANI CHE SOFFRONO PERSECUZIONE

Città del Vaticano, 15 aprile 2013 (VIS). La pagina degli Atti degli Apostoli che riferisce la prima predicazione degli Apostoli a Gerusalemme e come i sommi sacerdoti e i capi della città cercassero di stroncare sul nascere la comunità dei credenti in Cristo, è stato il tema centrale del Regina Caeli di questa terza Domenica di Pasqua.

Il Papa ha spiegato alle migliaia di persone convenute in Piazza San Pietro che i dodici che erano stati imprigionati con l'ordine di non insegnare più nel nome di Cristo, risposero ai persecutori: "'Bisogna obbedire a Dio invece che agli uomini. Il Dio dei nostri padri ha risuscitato Gesù ... lo ha innalzato alla sua destra come capo e salvatore ... E di questi fatti siamo testimoni noi e lo Spirito Santo'". "Allora - ha detto il Papa - fecero flagellare gli Apostoli e comandarono loro nuovamente di non parlare più nel nome di Gesù. Ed essi se ne andarono, così dice la Scrittura, 'lieti di essere stati giudicati degni di subire oltraggi per il nome di Gesù'".

"Io mi domando: - ha detto Papa Francesco - dove trovavano i primi discepoli la forza per questa loro testimonianza? Non solo: da dove venivano loro la gioia e il coraggio dell’annuncio, malgrado gli ostacoli e le violenze? Non dimentichiamo che gli Apostoli erano persone semplici, non erano scribi, dottori della legge, né appartenenti alla classe sacerdotale. Come hanno potuto, con i loro limiti e avversati dalle autorità, riempire Gerusalemme con il loro insegnamento? È chiaro che solo la presenza con loro del Signore Risorto e l’azione dello Spirito Santo possono spiegare questo fatto (...). La loro fede si basava su un’esperienza così forte e personale di Cristo morto e risorto, che non avevano paura di nulla e di nessuno, e addirittura vedevano le persecuzioni come un motivo di onore, che permetteva loro di seguire le orme di Gesù e di assomigliare a Lui, testimoniandolo con la vita".

"Questa storia della prima comunità cristiana ci dice una cosa molto importante, che vale per la Chiesa di tutti i tempi, anche per noi: quando una persona conosce veramente Gesù Cristo e crede in Lui, sperimenta la sua presenza nella vita e la forza della sua Risurrezione, e non può fare a meno di comunicare questa esperienza. E se questa persona incontra incomprensioni o avversità, si comporta come Gesù nella sua Passione: risponde con l’amore e con la forza della verità".

"Pregando insieme il Regina Caeli - ha concluso il Papa - chiediamo l’aiuto di Maria Santissima affinché la Chiesa in tutto il mondo annunci con franchezza e coraggio la Risurrezione del Signore e ne dia valida testimonianza con segni di amore fraterno. L’amore fraterno è la testimonianza più vicina che noi possiamo dare che Gesù è con noi vivo, che Gesù è risorto. Preghiamo in modo particolare per i cristiani che soffrono persecuzione; in questo tempo ci sono tanti cristiani che soffrono persecuzione, tanti, tanti, in tanti Paesi: preghiamo per loro, con amore, dal nostro cuore. Sentano la presenza viva e confortante del Signore Risorto".

Dopo il Regina Caeli, il Santo Padre ha ricordato che ieri, a Venezia (Italia), è stato proclamato Beato Don Luca Passi, sacerdote bergamasco del secolo diciannovesimo, fondatore dell’Opera laicale Santa Dorotea e dell’Istituto delle Suore Maestre di Santa Dorotea e che oggi in Italia si celebra la Giornata per l’Università Cattolica del Sacro Cuore, sul tema "Le nuove generazioni oltre la crisi".

"Questo Ateneo - ha detto Papa Francesco - nato dalla mente e dal cuore di Padre Agostino Gemelli e con un grande sostegno popolare, ha preparato migliaia e migliaia di giovani ad essere cittadini competenti e responsabili, costruttori del bene comune. Invito a sostenere sempre questo Ateneo, perché continui ad offrire alle nuove generazioni un’ottima formazione, per affrontare le sfide del tempo presente".


UDIENZE

Città del Vaticano, 15 aprile 2013 (VIS). Il Santo Padre ha ricevuto questa mattina in udienza:

- Sua Beatitudine Fouad Twal, Patriarca di Gerusalemme dei Latini, e Seguito.

- Sette Presuli della Conferenza Episcopale del Triveneto, in Visita “ad Limina Apostolorum”:

- L'Arcivescovo Francesco Moraglia, Patriarca di Venezia.

- L'Arcivescovo Antonio Mattiazzo, Arcivescovo-Vescovo di Padova.

- Il Vescovo Giuseppe Zenti, di Verona.

- Il Vescovo Lucio Soravito de Franceschi, di Adria-Rovigo.

- Il Vescovo Giuseppe Andrich, di Belluno-Feltre.

- Il Vescovo Beniamino Pizziol, di Vicenza.

- Il Vescovo Adriano Tessarollo, di Chioggia.

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