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Il Vatican Information Service (VIS), istituito nell'ambito della Sala Stampa della Santa Sede, è un bollettino telematico che diffonde notizie relative all'attività magistrale e pastorale del Santo Padre e della Curia Romana...

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martedì 4 maggio 2010

TERZA RIUNIONE CONSIGLIO PRESINODALE MEDIO ORIENTE


CITTA' DEL VATICANO, 4 MAG. 2010 (VIS). Nei giorni 23-24 aprile 2010 si è riunito il Consiglio Presinodale per l’Assemblea Speciale per il Medio Oriente, come informa un Comunicato emesso ieri, lunedì 3 maggio.
Alla riunione hanno partecipato: Sua Beatitudine il Cardinale Nasrallah Pierre Sfeir, Patriarca d’Antiochia dei Maroniti (Libano); il Cardinale Ivan Dias, Prefetto della Congregazione per l’Evangelizzazione dei Popoli; il Cardinale Walter Kasper, Presidente del Pontificio Consiglio per la Promozione dell’Unità dei Cristiani; il Cardinale Jean-Louis Tauran, Presidente del Pontificio Consiglio per il Dialogo Interreligioso; il Cardinale Leonardo Sandri, Prefetto della Congregazione per le Chiese Orientali; Sua Beatitudine Antonios Naguib, Patriarca di Alessandria dei Copti (Egitto); Sua Beatitudine Ignace Youssif III Younan, Patriarca di Antiochia dei Siri (Siria); Sua Beatitudine Gregorios III Laham, B.S., Patriarca di Antiochia dei Greco-Melkiti (Siria); Sua Beatitudine Nerses Bedros XIX Tarmouni, Patriarca di Cilicia degli Armeni (Libano); Sua Beatitudine Fouad Twal, Patriarca di Gerusalemme dei Latini; l’Arcivescovo Ramzi Garmou, di Teheran dei Caldei (Iran), Presidente della Conferenza Episcopale Iraniana; l’Arcivescovo Luigi Padovese, O.F.M. Cap., Vicario Apostolico dell’Anatolia, Presidente della Conferenza Episcopale di Turchia. Non ha potuto prendere parte ai lavori Sua Beatitudine il Cardinale Emmanuel III Delly, Patriarca di Babilonia dei Caldei (Iraq).
L’ordine del giorno prevedeva, dopo il saluto e l’introduzione del Segretario Generale, Vescovo Nikola Eterović, le comunicazioni dei singoli Membri circa la situazione ecclesiale nel contesto socio-politico delle regioni mediorientali e soprattutto l’elaborazione della bozza dell’”Instrumentum laboris”, documento di lavoro dell’Assemblea Speciale del Sinodo dei Vescovi che avrà luogo dal 10 al 24 ottobre 2010, sul tema: “La Chiesa Cattolica nel Medio Oriente: comunione e testimonianza. ‘La moltitudine di coloro che erano diventati credenti aveva un cuore solo e un'anima sola’ (At 4, 32)”.
“L’obiettivo dell’Assemblea Speciale per il Medio Oriente è duplice” – si legge ancora nel Comunicato – “confermare e rafforzare i cristiani nella loro identità mediante la Parola di Dio e i Sacramenti, e ravvivare la comunione ecclesiale tra le Chiese particolari, affinché possano offrire un’autentica testimonianza cristiana, a contatto con altre Chiese e comunità ecclesiali. Da qui l’urgenza di un impegno ecumenico convinto, ‘perché tutti siano una sola cosa, perché il mondo creda’ (cf. Gv 17, 21)”.
“Il futuro Sinodo” – conclude il Comunicato – “sarà un’occasione preziosa per esaminare a fondo anche la situazione religiosa e sociale, per dare ai cristiani una visione chiara del senso del loro essere attivi testimoni di Cristo, nel contesto di società a maggioranza musulmana. Si tratterà, dunque, di procedere ad una riflessione sulla situazione presente, non facile a motivo dei conflitti e dell’instabilità, che causano l’esodo della popolazione, compresi non pochi cristiani”.
SE/ VIS 20100504 (440)

GIOVEDÌ GIURAMENTO 30 RECLUTE GUARDIA SVIZZERA PONTIFICIA


CITTA' DEL VATICANO, 4 MAG. 2010 (VIS). Giovedì 6 maggio, alle 17:00, nel Cortile San Damaso del Palazzo Apostolico, trenta nuove reclute arruolate negli ultimi dodici mesi presteranno giuramento come Alabardieri della Guardia Svizzera Pontificia, davanti ai membri della Curia Romana, alle rappresentanze delle legazioni diplomatiche presso la Santa Sede ed alle Autorità militari, civili e religiose della Svizzera. Presterà giuramento anche il nuovo Maggiore della Guardia William Kloter.
Alle 7:30 di giovedì 6 maggio, il Cardinale Tarcisio Bertone, Segretario di Stato, celebrerà la Santa Messa all’Altare della Cattedra della Basilica Vaticana, alla quale assisteranno le nuove Guardie, con i familiari, parenti ed amici. Alle 9:00, nel Cortile d’Onore del Quartiere Svizzero, il Comandante del Corpo, Colonnello Daniel Rudolf Anrig deporrà una corona d'alloro davanti al monumento che commemora l’eroica morte di 147 soldati elvetici, caduti in difesa di Papa Clemente VII nel Sacco di Roma del 6 maggio 1527, perpetrato dalle truppe dell’Imperatore Carlo V. L’Arcivescovo Fernando Filoni, Sostituto per gli Affari Generali della Segreteria di Stato, conferirà le decorazioni e le onorificenze ad alcuni membri del Corpo.
Quest’anno sarà inoltre presente la Signora Doris Leuthard, Presidente della Confederazione Elvetica. Il Capo di Stato Maggiore, Peter Stutz, rappresenterà l’esercito svizzero. Il Governo Cantonale di San Gallo prenderà parte alla cerimonia come ospite d’onore. La Banda musicale della città di Uzwil, offrirà un concerto di gala per le nuove Guardie e i familiari, venerdì 7 maggio, alle 16:30, nel Cortile d’Onore.
La cerimonia del giuramento si celebra tutti gli anni il 6 maggio per commemorare la morte delle 147 svizzere cadute durante il “Sacco di Roma”.
GSP/ VIS 100504 (390)

ALTRI ATTI PONTIFICI


CITTA' DEL VATICANO, 4 MAG. 2010 (VIS). Il Santo Padre ha nominato Membri del Consiglio scientifico della “Agenzia della Santa Sede per la Valutazione e la Promozione della Qualità delle Università e Facoltà Ecclesiastiche” (Avepro), il Reverendo Professor Slwomir Nowosad, Vice-Rettore per la Ricerca e le Relazioni Internazionali e Docente ordinario di Teologia Morale presso l’Università Cattolica di Lublin (Polonia); il Professor John L. Davies, Docente emerito presso l’ “Anglia Ruskin University”, Chelmsford (Gran Bretagna); il Professor Peter Jonkers, Docente ordinario di Filosofia presso l’Università Cattolica di Tilburg (Paesi Bassi); il Professor Donald McQuillan, già Direttore dell’”Irish Universities Quality Board” (Irlanda); Dottoressa Emanuela Stefani, Direttore della “Conferenza dei Rettori delle Università Italiane”, Roma (Italia).
Sabato 1 maggio il Santo Padre:
- Ha elevato l’Amministrazione Apostolica delle Comores (Oceano Indiano) al rango di Vicariato Apostolico, con la nuova denominazione di Arcipelago delle Comores e la medesima configurazione territoriale.
- Ha nominato primo Vicario Apostolico di Comores (superficie: 2.033; popolazione: 800.000; cattolici: 6.000; sacerdoti: 6: religiosi: 14), Oceano Indiano, il Padre Charles Mahuza Yava, S.D.S., già Superiore Provinciale della Provincia Salvatoriana Africana. Il Vescovo eletto è nato nel 1960 nel territorio di Sandoa (Repubblica Democratica del Congo), ha emesso la Processione Perpetua nella Società del Divin Salvatore nel 1991 ed è stato ordinato sacerdote nel 1993. Finora è stato Parroco della Parrocchia di Moroni (Grande Comore).NA:ECE VIS 20100504 (120)

IN MEMORIAM

CITTA' DEL VATICANO, 4 MAG. 2010 (VIS). Riportiamo di seguito i dati relativi i Presuli mancati nelle ultime settimane:
- Il Cardinale Paul Augustin Mayer, O.S.B., (Germania), Prefetto emerito della Congregazione per il Culto Divino e la Disciplina dei Sacramenti, il 30 aprile, all’età di 98 anni.
- Il Cardinale Tomas Spidlik, S.I., (Repubblica Ceca), della Diaconia di S. Agata de’ Goti, il 16 aprile, all’età di 90 anni.
- L’Arcivescovo William Donald Borders, emerito di Baltimore (Stati Uniti d’America), il 19 aprile, all’età di 96 anni.
- Il Vescovo Edmund Joseph Fitzgibbon, S.P.S., emerito di Warri (Nigeria), il 17 aprile, all’età di 85 anni.
- Il Vescovo Norman Francis McFarland, emerito di Orange in California (Stati Uniti d’America), il 16 aprile, all’età di 88 anni..../DEFUNTI/... VIS 20100504 (130)

lunedì 3 maggio 2010

DIO AIUTA AD AFFRONTARE E SUPERARE LE DIFFICOLTÀ

CITTA' DEL VATICANO, 2 MAG. 2010 (VIS). Il Papa ha compiuto oggi una visita pastorale a Torino (Italia) a motivo dell'ostensione della Sacra Sindone.

 Dopo un breve incontro con i cittadini in Piazza San Carlo, il Santo Padre ha presieduto alle 10.45 la celebrazione eucaristica nello stesso luogo.

 Nell'omelia, Benedetto XVI ha fatto riferimento alle difficoltà nella vita cristiana. In questo senso ha ricordato "a quanti vivono concretamente la loro esistenza in condizioni di precarietà, a causa della mancanza del lavoro, dell'incertezza per il futuro, della sofferenza fisica e morale; penso alle famiglie, ai giovani, alle persone anziane che spesso vivono in solitudine, agli emarginati, agli immigrati".

 Nonostante i numerosi problemi, ha continuato, "è proprio la certezza che ci viene dalla fede, la certezza che non siamo soli, che Dio ama ciascuno senza distinzione ed è vicino a ciascuno con il suo amore, che rende possibile affrontare, vivere e superare la fatica dei problemi quotidiani".

 Il Papa ha esortato le famiglie "a vivere la dimensione cristiana dell'amore nelle semplici azioni quotidiane, nei rapporti familiari superando divisioni e incomprensioni, nel coltivare la fede che rende ancora più salda la comunione".

 "Desidero anche incoraggiare lo sforzo, spesso difficile, di chi è chiamato ad amministrare la cosa pubblica: la collaborazione per perseguire il bene comune e rendere la Città sempre più umana e vivibile".

 Il Santo Padre ha incoraggiato in particolare i giovani a "non perdere mai la speranza, quella che viene dal Cristo Risorto, dalla vittoria di Dio sul peccato, sull'odio e sulla morte".

 Riferendosi successivamente alla Sacra Sindone, il Pontefice ha sottolineato che "in essa vediamo, come specchiati, i nostri patimenti nelle sofferenze di Cristo (...). Proprio per questo essa è un segno di speranza: Cristo ha affrontato la croce per mettere un argine al male; per farci intravedere, nella sua Pasqua, l'anticipo di quel momento in cui anche per noi, ogni lacrima sarà asciugata e non ci sarà più morte, né lutto, né lamento, né affanno".

 Benedetto XVI ha concluso esortando i fedeli di Torino a "a restare saldi in quella fede che avete ricevuto, che dà senso alla vita, che dà forza di amare; a non perdere mai la luce della speranza nel Cristo Risorto, che è capace di trasformare la realtà e rendere nuove tutte le cose; a vivere in città, nei quartieri, nelle comunità, nelle famiglie, in modo semplice e concreto l'amore di Dio: "Come io ho amato voi, così amatevi gli uni gli altri".

 Dopo la Messa e prima del Regina Coeli, il Papa si è rivolto a Maria, che a Torino è venerata come patrona con il titolo di Vergine della Consolazione. "A Lei affido questa Città e tutti coloro che vi abitano. Veglia, o Maria, sulle famiglie e sul mondo del lavoro; veglia su quanti hanno smarrito la fede e la speranza; conforta i malati, i carcerati e tutti i sofferenti; sostieni, o Aiuto dei Cristiani, i giovani, gli anziani e le persone in difficoltà. Veglia, o Madre della Chiesa, sui Pastori e sull'intera Comunità dei credenti, perché siano "sale e luce" in mezzo alla società".
PV-ITALIA/                                                                                 VIS 20100503 (510)

AI GIOVANI: SIATE PARTE DEL GRANDE MOSAICO DELLA CHIESA

CITTA' DEL VATICANO, 2 MAG. 2010 (VIS). Alle 16.30 il Santo Padre è arrivato a Piazza San Carlo per incontrare i giovani dell'arcidiocesi di Torino e delle diocesi limitrofe. Dopo la presentazione del cardinale Severino Poletto, arcivescovo di Torino, e il saluto di due giovani, il Papa ha pronunciato un discorso ai presenti.

 Ricordando che 25 anni fa Giovanni Paolo II ha dedicato ai giovani una lettera incentrata sull'incontro di Gesù con il giovane ricco, che gli chiede cosa debba fare per avere la vita eterna, Benedetto XVI ha detto: "Oggi non è facile parlare di vita eterna e di realtà eterne, perché la mentalità del nostro tempo ci dice che non esiste nulla di definitivo: tutto muta, e anche molto velocemente. "Cambiare" è diventata, in molti casi, la parola d'ordine (...) e in questo modo anche voi giovani siete portati spesso a pensare che sia impossibile compiere scelte definitive, che impegnino per tutta la vita".

 Tuttavia il Papa si è domandato: "E' proprio vero che per essere felici dobbiamo accontentarci di piccole e fugaci gioie momentanee, le quali, una volta terminate, lasciano l'amarezza nel cuore? Cari giovani, non è questa la vera libertà, la felicità non si raggiunge così. Ognuno di noi è creato non per compiere scelte provvisorie e revocabili, ma scelte definitive e irrevocabili, che danno senso pieno all'esistenza.
Lo vediamo nella nostra vita: ogni esperienza bella, che ci colma di felicità,  vorremmo che non avesse mai termine. Dio ci ha creato in vista del "per sempre", ha posto nel cuore di ciascuno di noi il seme per una vita che realizzi qualcosa di bello e di grande".

 "Nel dialogo con il giovane, che possedeva molte ricchezze, Gesù indica qual è la ricchezza più grande della vita: l'amore. Amare Dio e amare gli altri con tutto se stessi (...). Non c'è nulla, quindi, di più grande per l'uomo, un essere mortale e limitato, che partecipare alla vita di amore di Dio. Oggi viviamo in un contesto culturale che non favorisce rapporti umani profondi e disinteressati, ma, al contrario, induce spesso a chiudersi in se stessi, all'individualismo (...). Ma il cuore di un giovane è per natura sensibile all'amore vero. Perciò mi rivolgo con grande fiducia a ciascuno di voi e vi dico: non è facile fare della vostra vita qualcosa di bello e di grande, è impegnativo, ma con Cristo tutto è possibile!".

 "Vivete questo incontro con l'amore di Cristo in un forte rapporto personale con Lui; vivetelo nella Chiesa, anzitutto nei Sacramenti - ha esortato Benedetto XVI i giovani - (...).l'amore di Cristo per il giovane del Vangelo è il medesimo che egli ha per ciascuno di voi. Non è un amore confinato nel passato, non è un'illusione, non è riservato a pochi (...).Ciascuno si senta "parte viva" della Chiesa, coinvolto nell'opera di evangelizzazione, senza paura (...) con i fratelli nella fede e in comunione con i Pastori, uscendo da una tendenza individualista anche nel vivere la fede, per respirare a pieni polmoni la bellezza di far parte del grande mosaico della Chiesa di Cristo".

 Il Santo Padre ha posto come esempio il beato Piergiorgio Frassati, di cui si celebra il ventesimo anniversario della beatificazione e che "visse con grande impegno la sua formazione cristiana e diede la sua testimonianza di fede, semplice ed efficace (...). Il Papa ha ricordato che il motto di Frassati era " Vivere e non vivacchiare" e ha invitato quanti lo ascoltavano a "scoprire che vale la pena di impegnarsi per Dio e con Dio, di rispondere alla sua chiamata nelle scelte fondamentali e in quelle quotidiane, anche quando costa!".

 "La sacra Sindone - ha concluso - sia in modo del tutto particolare per voi un invito ad imprimere nel vostro spirito il volto dell'amore di Dio, per essere voi stessi, nei vostri ambienti, con i vostri coetanei, un'espressione credibile del volto di Cristo".
PV-ITALIA/                                                                                 VIS 20100503 (650)

SACRA SINDONE: ICONA DEL MISTERO DEL SABATO SANTO

CITTA' DEL VATICANO, 2 MAG. 2010 (VIS). Concluso l'incontro con i giovani, a cui hanno partecipato circa 20.000 persone, il Santo Padre si è recato in automobile alla Cattedrale di Torino per venerare la Sacra Sindone, la cui ostensione è iniziata il 10 aprile e finirà il 23 maggio.

 Il Papa, che è stato ricevuto dal parroco e dai canonici del Capitolo Metropolitano, ha adorato l'Eucaristia nella Cappella del Santissimo Sacramento per trasferirsi in seguito sull'altare maggiore, dove ha venerato la Sacra Sindone.

 Dopo aver venerato il Sacro Sudario, Benedetto XVI ha letto la sua meditazione intitolata "Il mistero del Sabato Santo", sottotitolo del tema dell'ostensione: "Passio Christi- Passio hominis".

 "La Sacra Sindone -ha detto il Papa- è l'icona di questo mistero (...).  Infatti essa è un telo sepolcrale, che ha avvolto la salma di un uomo crocifisso in tutto corrispondente a quanto i Vangeli ci dicono di Gesù (...). Il Sabato Santo è il giorno del nascondimento di Dio (...), nel nostro tempo, specialmente dopo aver attraversato il secolo scorso, l'umanità è diventata particolarmente sensibile al mistero del Sabato Santo. Il nascondimento di Dio fa parte della spiritualità dell'uomo contemporaneo, in maniera esistenziale, quasi inconscia, come un vuoto nel cuore che è andato allargandosi sempre di più (...). Dopo le due guerre mondiali, i lager e i gulag, Hiroshima e Nagasaki, la nostra epoca è diventata in misura sempre maggiore un Sabato Santo: l'oscurità di questo giorno interpella tutti coloro che si interrogano sulla vita, in modo particolare interpella noi credenti. Anche noi abbiamo a che fare con questa oscurità".

 "E tuttavia la morte del Figlio di Dio, di Gesù di Nazaret ha un aspetto opposto, totalmente positivo, fonte di consolazione e di speranza. E questo mi fa pensare al fatto che la sacra Sindone si comporta come un documento "fotografico", dotato di un "positivo" e di un "negativo". E in effetti è proprio così: il mistero più oscuro della fede è nello stesso tempo il segno più luminoso di una speranza che non ha confini. Il Sabato Santo è la "terra di nessuno" tra la morte e la risurrezione, ma in questa "terra di nessuno" è entrato Uno, l'Unico, che l'ha attraversata con i segni della sua Passione per l'uomo".

 "In quel "tempo oltre il tempo" Gesù Cristo è "disceso agli inferi" (...). Dio, fattosi uomo, è arrivato fino al punto di entrare nella solitudine estrema e assoluta dell'uomo, dove non arriva alcun raggio d'amore, dove regna l'abbandono totale senza alcuna parola di conforto: "gli inferi". Gesù Cristo, rimanendo nella morte, ha
oltrepassato la porta di questa solitudine ultima per guidare anche noi ad oltrepassarla con Lui (...). L'essere umano vive per il fatto che è amato e può amare; e se anche nello spazio della morte è penetrato l'amore, allora anche là è arrivata la vita. Nell'ora dell'estrema solitudine non saremo mai soli: "Passio Christi. Passio hominis".

 "Questo è il mistero del Sabato Santo! Proprio di là, dal buio della morte del Figlio di Dio, è spuntata la luce di una speranza nuova: la luce della Risurrezione. Ed ecco, mi sembra che guardando questo sacro Telo con gli occhi della fede si percepisca qualcosa di questa luce (...). Questo è il potere della Sindone: dal volto di questo "Uomo dei dolori", che porta su di sé la passione dell'uomo di ogni tempo e di ogni luogo, anche le nostre passioni, le nostre sofferenze, le nostre difficoltà, i nostri peccati (...) promana una maestà solenne, una signoria paradossale".

 "Come parla la Sindone? Parla con il sangue, e il sangue è la vita! La Sindone è un'Icona scritta col sangue; sangue di un uomo flagellato, coronato di spine, crocifisso e ferito al costato destro. L'immagine impressa sulla Sindone è quella di un morto, ma il sangue parla della sua vita. Ogni traccia di sangue parla di amore e di vita (...). E' come una sorgente che mormora nel silenzio, e noi possiamo sentirla, possiamo ascoltarla, nel silenzio del Sabato Santo".

 Terminata la meditazione, Benedetto XVI ha salutato le suore dei diversi monasteri della diocesi e i membri del Comitato della Sacra Sindone per trasferirsi successivamente alla Casa della Divina Provvidenza, dove, alle 18.30, nella Chiesa del Cottolengo ha incontrato i malati.
PV-ITALIA/                                                                                 VIS 20100503 (710)

DIO RENDE FECONDA L'OFFERTA DELLA SOFFERENZA

CITTA' DEL VATICANO, 2 MAG. 2010 (VIS). Alle 18.30, il Papa ha incontrato i malati nella Chiesa della Piccola Casa della Divina Provvidenza, fondata da san Giuseppe Benedetto Cottolengo (1786-1842), nei sobborghi di Torino nel 1832.

 "Questo incontro - ha detto il Santo Padre all'inizio del suo discorso -, si intona molto bene al mio pellegrinaggio alla sacra Sindone, in cui possiamo leggere tutto il dramma della sofferenza, ma anche, alla luce della Risurrezione di Cristo, il pieno significato che essa assume per la redenzione del mondo".

 Parlando del Cottolengo, Benedetto XVI ha affermato che "pur attraversando nella sua vita momenti drammatici, mantenne sempre una serena fiducia di fronte agli eventi; attento a cogliere i segni della paternità di Dio, riconobbe, in tutte le situazioni, la sua presenza e la sua misericordia e, nei poveri, l'immagine più amabile della sua grandezza".

 "Principio fondamentale della sua opera fu, fin dall'inizio, -ha continuato-l'esercizio verso tutti della carità cristiana, che gli permetteva di riconoscere in ogni uomo, anche se ai margini della società, una grande dignità (...). Perciò il farsi carico di tante sofferenze umane significava, per il nostro Santo, creare relazioni di vicinanza affettiva, familiare e spontanea, dando vita a strutture che potessero favorire questa vicinanza, con quello stile di famiglia che continua ancora oggi".

 Il Papa ha assicurato ai malati che hanno avuto una missione importante: "Vivendo le vostre sofferenze in unione con Cristo crocifisso e risorto, partecipate al mistero della sua sofferenza per la salvezza del mondo. Offrendo il nostro dolore a Dio per mezzo di Cristo, noi possiamo collaborare alla vittoria del bene sul male, perché Dio rende feconda la nostra offerta, il nostro atto di amore".

"Questa Casa -ha sottolineato- è uno dei frutti maturi nati dalla Croce e dalla Risurrezione di Cristo, e manifesta che la sofferenza, il male, la morte non hanno l'ultima parola, perché dalla morte e dalla sofferenza la vita può risorgere".

 Il Santo Padre ha concluso mettendo in rilievo che "in questo luogo comprendiamo meglio che, se la passione dell'uomo è stata assunta da Cristo nella sua Passione, nulla andrà perduto. Il messaggio di questa solenne Ostensione della Sindone: "Passio Christi - Passio hominis", qui si comprende in modo particolare".

 Terminata la visita e dopo aver salutato i malati presenti nella Chiesa del Cottolengo, il Papa si è diretto all'aeroporto di Torino, dove, alle 20:00, è salito sull'aereo di ritorno a Roma. Dall'aeroporto di Ciampino si è recato in elicottero in Vaticano.
PV-ITALIA/                                                                                 VIS 20100503 (420)

COMUNICATO RIUNIONE VISITATORI LEGIONARI DI CRISTO

CITTA' DEL VATICANO, 1 MAG. 2010 (VIS). La Sala Stampa della Santa Sede ha reso pubblico oggi il seguente comunicato:

"1. Nei giorni 30 aprile e 1° maggio il Cardinale Segretario di Stato ha presieduto in Vaticano una riunione con i cinque Vescovi incaricati della Visita Apostolica alla Congregazione dei Legionari di Cristo (mons. Ricardo Blázquez Pérez, Arcivescovo di Valladolid; mons. Charles Joseph Chaput, OFMCap., Arcivescovo di Denver; mons. Ricardo Ezzati Andrello SDB, Arcivescovo di Concepción; mons. Giuseppe Versaldi, Vescovo di Alessandria; mons. Ricardo Watty Urquidi, M.Sp.S., Vescovo di Tepic). Ad essa hanno preso parte i Prefetti della Congregazione per la Dottrina della Fede e della Congregazione per gli Istituti di Vita Consacrata e le Società di Vita Apostolica e il Sostituto per gli Affari Generali della Segreteria di Stato.

 Una delle sessioni si è svolta alla presenza del Santo Padre, al quale i Visitatori hanno presentato una sintesi delle loro Relazioni, già anteriormente inviate.

 Nel corso della Visita sono stati incontrati personalmente più di 1.000 Legionari e sono state vagliate diverse centinaia di testimonianze scritte. I Visitatori si sono recati in quasi tutte le case religiose e in molte delle opere di apostolato dirette dalla Congregazione. Hanno ascoltato, a voce o per iscritto, il giudizio di molti Vescovi Diocesani dei Paesi in cui la Congregazione opera. I Visitatori hanno anche incontrato numerosi membri del Movimento "Regnum Christi", benché esso non fosse oggetto della Visita, in particolare uomini e donne consacrate. Hanno ricevuto anche notevole corrispondenza da parte di laici impegnati e di familiari di aderenti al Movimento.

 I cinque Visitatori hanno testimoniato l'accoglienza sincera loro riservata e lo spirito di fattiva collaborazione mostrato dalla Congregazione e dai singoli religiosi. Pur avendo agito indipendentemente, sono giunti ad una valutazione ampiamente convergente e ad un giudizio condiviso. Essi hanno attestato di avere incontrato un gran numero di religiosi esemplari, onesti, pieni di talento, molti dei quali giovani, che cercano Cristo con zelo autentico e che offrono l'intera loro esistenza per la diffusione del Regno di Dio.

2. La Visita Apostolica ha potuto appurare che la condotta di P. Marcial Maciel Degollado ha causato serie conseguenze nella vita e nella struttura della Legione, tali da richiedere un cammino di profonda revisione.

 I gravissimi e obiettivamente immorali comportamenti di P. Maciel, confermati da testimonianze incontrovertibili, si configurano, talora, in veri delitti e manifestano una vita priva di scrupoli e di autentico sentimento religioso. Di tale vita era all'oscuro gran parte dei Legionari, soprattutto a motivo del sistema di relazioni costruito da P. Maciel, che abilmente aveva saputo crearsi alibi, ottenere fiducia, confidenza e silenzio dai circostanti e rafforzare il proprio ruolo di fondatore carismatico.

 Non di rado un lamentevole discredito e allontanamento di quanti dubitavano del suo retto comportamento, nonché l'errata convinzione di non voler nuocere al bene che la Legione stava compiendo, avevano creato attorno a lui un meccanismo di difesa che lo ha reso per molto tempo inattaccabile, rendendo di conseguenza assai difficile la conoscenza della sua vera vita.

3. Lo zelo sincero della maggioranza dei Legionari, emerso anche nelle visite alle case della Congregazione e a molte loro opere, non da pochi assai apprezzate, ha portato molti in passato a ritenere che le accuse, via via divenute più insistenti e lanciate qua e là, non potessero essere che calunnie.

 Perciò la scoperta e la conoscenza della verità circa il fondatore ha provocato, nei membri della Legione, sorpresa, sconcerto e profondo dolore, distintamente evidenziati dai Visitatori.

4. Dai risultati della Visita Apostolica sono emerse con chiarezza, tra gli altri elementi:
a) la necessità di ridefinire il carisma della Congregazione dei Legionari di Cristo, preservando il nucleo vero, quello della "militia Christi", che contraddistingue l'azione apostolica e missionaria della Chiesa e che non si identifica con l'efficientismo a qualsiasi costo;
b) la necessità di rivedere l'esercizio dell'autorità, che deve essere congiunta alla verità, per rispettare la coscienza e svilupparsi alla luce del Vangelo come autentico servizio ecclesiale;
c) la necessità di preservare l'entusiasmo della fede dei giovani, lo zelo missionario, il dinamismo apostolico, per mezzo di un'adeguata formazione. Infatti, la delusione circa il fondatore potrebbe mettere in questione la vocazione e quel nucleo di carisma che appartiene ai Legionari di Cristo ed è loro proprio.

5. Il Santo Padre intende rassicurare tutti i Legionari e i membri del Movimento "Regnum Christi" che non saranno lasciati soli: la Chiesa ha la ferma volontà di accompagnarli e di aiutarli nel cammino di purificazione che li attende. Esso comporterà anche un confronto sincero con quanti, dentro e fuori la Legione, sono stati vittime degli abusi sessuali e del sistema di potere messo in atto dal fondatore: ad essi va in questo momento il pensiero e la preghiera del Santo Padre, insieme alla gratitudine per quanti di loro, pur in mezzo a grandi difficoltà, hanno avuto il coraggio e la costanza di esigere la verità.

6. Il Santo Padre, nel ringraziare i Visitatori per il delicato lavoro da essi svolto con competenza, generosità e profonda sensibilità pastorale, si è riservato di indicare prossimamente le modalità di questo accompagnamento, a cominciare dalla nomina di un suo Delegato e di una Commissione di studio sulle Costituzioni.

 Ai membri consacrati del Movimento "Regnum Christi", che lo hanno richiesto con insistenza, il Santo Padre invierà un Visitatore.

7. Infine, il Papa rinnova a tutti i Legionari di Cristo, alle loro famiglie, ai laici impegnati nel movimento "Regnum Christi", il suo incoraggiamento, in questo momento difficile per la Congregazione e per ciascuno di loro. Li esorta a non perdere di vista che la loro vocazione, scaturita dalla chiamata di Cristo e animata dall'ideale di testimoniare al mondo il suo amore, è un autentico dono di Dio, una ricchezza per la Chiesa, il fondamento indistruttibile su cui costruire il futuro personale e quello della Legione."
OP/                                                                                               VIS 20100503 (970)

CARDINAL MAYER: NULLA SI ANTEPONGA ALL'AMORE DI CRISTO

CITTA' DEL VATICANO, 3 MAG. 2010 (VIS). Benedetto XVI ha pronunciato questa mattina l'omelia finale del funerale per il cardinal Paul Augustin Mayer, O.S.B., prefetto emerito della Congregazione per il Culto Divino e la Disciplina dei Sacramenti, deceduto lo scorso 30 aprile a Roma a 98 anni.
 La Messa di esequie, celebrata sull'altare della cattedra della Basilica di San Pietro, è stata presieduta dal cardinal Angelo Sodano, decano del collegio cardinalizio, e concelebrata da vari porporati.
 "La grande e indefettibile speranza, fondata sulla solida roccia dell'amore di Dio, -ha detto il Papa nell'omelia-, ci assicura che la vita di coloro che muoiono in Cristo "non è tolta, ma trasformata"; e che "mentre si distrugge la dimora di questo esilio terreno, viene preparata un'abitazione eterna nel cielo". In un'epoca come la nostra, nella quale la paura della morte getta molte persone nella disperazione e nella ricerca di consolazioni illusorie, il cristiano si distingue per il fatto che pone la sua sicurezza in Dio, in un Amore così grande da poter rinnovare il mondo intero".
 Durante tutta la sua esistenza, il cardinal Mayer, ha detto il Papa, ", egli ha cercato di realizzare quanto san Benedetto dice nella Regola: "Nulla si anteponga all'amore di Cristo". Benedetto XVI ha ricordato le tappe della vita del porporato, cominciando dalla sua attività come professore nel Pontificio Ateneo di Sant'Anselmo, di cui fu rettore dal 1949 al 1966, epoca in cui si fondò il Pontificio Istituto Liturgico, "un punto di riferimento fondamentale per la preparazione dei formatori nel campo della liturgia".
 Il Santo Padre ha fatto poi riferimento alla competenza del cardinale, che si rese degno di molti e prestigiosi incarichi, come quando il Papa Paolo VI lo nominò Segretario della Congregazione per i Religiosi e gli Istituti Secolari, e lo consacrò vescovo nel 1972. Durante gli anni di servizio in questo Dicastero, "promosse la progressiva attuazione delle disposizioni del Concilio Vaticano II riguardo alle famiglie religiose" e "in questo particolare ambito, nella sua qualità di religioso, ebbe modo di dimostrare una spiccata sensibilità ecclesiale e umana".
 Nel 1984 Giovanni Paolo II lo nominò Prefetto della Congregazione per il Culto Divino e la Disciplina del Sacramenti, creandolo cardinale nel 1985 e designandolo poco più tardi come primo presidente della Pontificia Commissione "Ecclesia Dei". "Anche in questo nuovo e delicato incarico il Cardinale Mayer si confermò zelante e fedele servitore, cercando di applicare il contenuto del suo motto: "L'amore di Cristo ci ha raccolti nell'unità".

 Il Papa ha concluso raccomandando il cardinale defunto alla Vergine delle Grazie di Altötting (Baviera), luogo di pellegrinaggio vicino a quello di nascita del defunto.
HML/                                                                                           VIS 20100503 (440)

ALTRI ATTI PONTIFICI

CITTA' DEL VATICANO, 3 MAG. 2010 (VIS). - Il Santo Padre:

-Ha elevato al rango di diocesi la prelatura territoriale di Ipil nelle Filippine, conservando la stessa denominazione e configurazione territoriale e rendendola suffraganea della Chiesa metropolitana di Zamboanga.

-Ha nominato il vescovo Julius S.Tonel, fino ad ora prelato nella stessa sede, primo vescovo della diocesi di Ipil (superficie 4.850, popolazione 654.000, cattolici 429.000, sacerdoti 40, religiosi 53) nelle Filippine.

-Ha nominato monsignor Mijo Gorski vescovo ausiliare dell'arcidiocesi di Zagreb (superficie 4.246, popolazione 1.237.650, cattolici 1.101.900, sacerdoti 562, religiosi 1.657, diaconi permanenti 7) in Croazia. Il vescovo eletto è nato nel 1952 a Mihovljan (Croazia), è stato ordinato sacerdote nel 1977. Fino ad ora era canonico della cattedrale di Zagreb e direttore dell'Istituto arcidiocesano per il sostentamento del clero.
ECE:NER:NEA/                                                                          VIS 20100503 (130)

venerdì 30 aprile 2010

CONCERTO QUINTO ANNIVERSARIO PONTIFICATO

CITTA' DEL VATICANO, 30 APR. 2010 (VIS). Il Santo Padre Benedetto XVI ha assistito nel pomeriggio di ieri, nell’Aula Paolo VI, in Vaticano, a un concerto in suo onore offerto dal Presidente della Repubblica Italiana, On. Giorgio Napolitano, in occasione del quinto anniversario di Pontificato. L’Orchestra giovanile di Fiesole, componente della Fondazione Scuola di Musica di Fiesole, diretta dal Maestro Nicola Paszkowski, ha eseguito musiche di Giovanni Battista Sammartini, Wolfgang Amadeus Mozart e Ludwig van Beethoven.
“Lo studio della musica” – ha detto il Papa al termine del concerto – “riveste un alto valore nel processo educativo della persona, in quanto produce effetti positivi sullo sviluppo dell’individuo, favorendone l’armonica crescita umana e spirituale”.

Nell’elogiare “l’esperienza ultra trentennale della Scuola di Musica di Fiesole” il Santo Padre ha affermato: “Nell’odierno contesto sociale, (...), ogni opera di educazione sembra diventare sempre più ardua e problematica: spesso tra genitori ed insegnanti si parla delle difficoltà che s’incontrano nel trasmettere alle nuove generazioni i valori basilari dell’esistenza e di un retto comportamento. Tale situazione problematica coinvolge sia la scuola sia la famiglia, come pure le varie agenzie che operano nel campo formativo”.

“I giovani, anche se vivono in contesti diversi, hanno in comune la sensibilità ai grandi ideali della vita, ma incontrano molte difficoltà nel viverli. Non possiamo ignorare i loro bisogni e le loro attese, nemmeno gli ostacoli e le minacce che incontrano. Essi sentono l'esigenza di accostarsi ai valori autentici quali la centralità della persona, la dignità umana, la pace e la giustizia, la tolleranza e la solidarietà. Ricercano anche, in modi a volte confusi e contraddittori, la spiritualità e la trascendenza, per trovare equilibrio e armonia”.

“A tale riguardo, mi piace osservare che proprio la musica è capace di aprire le menti e i cuori alla dimensione dello spirito e conduce le persone ad alzare lo sguardo verso l’Alto, ad aprirsi al Bene e al Bello assoluti, che hanno la sorgente ultima in Dio. La festosità del canto e della musica sono altresì un costante invito per i credenti e per tutti gli uomini di buona volontà ad impegnarsi per dare all’umanità un avvenire ricco di speranza. Inoltre, (...) l’impegno di non suonare ‘da soli’, ma di far sì che i diversi ‘colori orchestrali’ – pur mantenendo le proprie caratteristiche – si fondano insieme; la ricerca comune della migliore espressione, tutto questo costituisce una ‘palestra’ formidabile, non solo sul piano artistico e professionale, ma sotto il profilo umano globale”.

“Rinnovo al Signor Presidente della Repubblica Italiana” – ha concluso il Pontefice – “agli organizzatori e a tutti i presenti l’espressione della mia sincera gratitudine per questo apprezzato omaggio! Ricordatemi nelle vostre preghiere, perché iniziando il sesto anno del mio Pontificato, possa compiere sempre il mio Ministero come vuole il Signore”.
AC/ VIS 20100430 (460)

ECONOMIA SIA ORIENTATA RICERCA BENE COMUNE


CITTA' DEL VATICANO, 30 APR. 2010 (VIS). Questa mattina il Papa ha ricevuto i partecipanti alla XVI Sessione Plenaria della Pontificia Accademia delle Scienze Sociali, riunita dal 30 aprile al 4 maggio, per analizzare la crisi economica globale alla luce dei principi etici inscritti nella dottrina sociale della Chiesa.

“Il crollo del sistema finanziario mondiale” – ha detto il Santo Padre – “ha dimostrato la fragilità dell’attuale sistema economico e le istituzioni ad esso legate”.

“Piuttosto che una spirale di produzione e consumo in vista di esigenze umane dall’angusto respiro ” – ha sottolineato Papa Benedetto XVI – “la vita economica deve essere vista come un esercizio di responsabilità umana, intrinsecamente orientata verso la promozione della dignità della persona, il conseguimento del bene comune e lo sviluppo integrale – politico, culturale e spirituale – dei singoli, delle famiglie e della società”.

“Nella mia Enciclica ‘Caritas in Veritate’, ho osservato che: ‘La crisi ci obbliga a riprogettare il nostro cammino, a darci nuove regole e a trovare nuove forme di impegno’”.
“La Chiesa” – ha detto ancora il Santo Padre – “fondata sulla sua fede in Dio Creatore, afferma l’esistenza di una legge naturale universale. (...) Quale parte del grande patrimonio di umana saggezza, la legge morale naturale, che la Chiesa ha fatto propria, purificata e sviluppata alla luce della Rivelazione cristiana, serve da faro che guida l’impegno dei singoli e della comunità a perseguire il bene e ad evitare il male, mentre indirizza il proprio impegno nell’edificazione di una società autenticamente giusta ed umana”.
“Fra i principi indispensabili che configurano tale approccio etico integrale alla vita economica, deve esserci la promozione del bene comune, fondata sul rispetto della dignità della persona umana e riconosciuta come l’obiettivo primario della produzione e dei sistemi commerciali, le istituzioni politiche e il benessere sociale. Ai nostri giorni, la preoccupazione per il bene comune ha assunto una dimensione marcatamente globale. È diventato sempre più evidente che il bene comune abbraccia la responsabilità verso le future generazioni; la solidarietà intergenerazionale deve quindi essere riconosciuta quale criterio etico di base nel giudizio di ogni servizio sociale”. “Queste realtà indicano l’urgenza di rafforzare le procedure di governo della economia globale, anche con il dovuto rispetto per il principio di sussidiarietà. Infine tutte le decisioni e le politiche economiche devono essere indirizzate verso la ‘carità nella verità’”.
“Poiché ‘Senza verità, senza fiducia ed amore per il vero” – ha concluso il Pontefice, citando ancora l’Enciclica “Caritas in Veritate” – “non c’è coscienza e responsabilità sociale, e l’agire sociale cade in balia di privati interessi e di logiche di potere, con effetti disgregatori sulla società’”.
AC/ VIS 20100430 (430)

INCONTRO CON I VISITATORI DEI LEGIONARI DI CRISTO


CITTA' DEL VATICANO, 30 APR. 2010 (VIS). Questa mattina il Santo Padre ha incontrato cinque Visitatori dei Legionari di Cristo: l’Arcivescovo Charles J. Caput, O.F.M., di Denver (Stati Uniti d’America); l’Arcivescovo Ricardo Ezzati Andrello, S.D.B., di Concepción (Cile); l’Arcivescovo Ricardo Blázquez Pérez, di Valladolid (Spagna); il Vescovo Ricardo Watty Urquidi, M.Sp.S., di Tepic (Messico) ed il Vescovo Giuseppe Versaldi, di Alessandria (Italia).
AC/ VIS 20100430 (70)

TELEGRAMMA DI CORDOGLIO MORTE CARDINALE MAYER


CITTA' DEL VATICANO, 30 APR. 2010 (VIS). Il Santo Padre ha fatto pervenire un telegramma di cordoglio all’Abate Dom Notker Wolf, Abate Primate dei Benedettini Confederati, per la morte, all’età di 98 anni, del Cardinale Paul Augustin Mayer, O.S.B., Presidente emerito della Congregazione per il Culto Divino e la Disciplina dei Sacramenti.

Il Cardinale, scrive il Papa: “Lascia il ricordo indelebile di una operosa esistenza spesa con mitezza e rettitudine nell’adesione coerente alla propria vocazione di monaco e di pastore pieno di zelo per il Vangelo e sempre fedele alla Chiesa. Nel ricordarne il qualificato impegno nell’ambito liturgico e in quello delle università e dei seminari, e specialmente l’apprezzato servizio alla Santa Sede, prima nella Commissione preparatoria del Concilio Vaticano Secondo, poi in diversi dicasteri della Curia Romana, innalzo fervide preghiere di suffragio perché il Signore accolga questo benemerito fratello nel gaudio e della pace eterna”.
TGR/ VIS 20100430 (160)

INTENZIONI DI PREGHIERA DEL SANTO PADRE MESE DI MAGGIO


CITTA' DEL VATICANO, 1 MAG. (VIS). L'intenzione Generale per l'Apostolato della Preghiera del Santo Padre Benedetto XVI per il mese di maggio è la seguente: “Perché si ponga fine al triste ed iniquo commercio di esseri umani che purtroppo coinvolge milioni di donne e bambini”.
L'intenzione Missionaria è la seguente: “Perché i ministri ordinati, le religiose, i religiosi e i laici impegnati nell’apostolato, sappiano infondere entusiasmo missionario alle comunità affidate alle loro cure”.
BXVI-INTENZIONI PREGHIERA/ VIS 20100430 (90)

UDIENZE

UDIENZE
CITTA' DEL VATICANO, 30 APR. 2010 (VIS). Il Santo Padre ha ricevuto in udienza il Cardinale Gorge Pell, Arcivescovo di Sydney (Australia).
AP/ VIS 20100430 (30)

ALTRI ATTI PONTIFICI


CITTA' DEL VATICANO, 30 APR. 2010 (VIS). Il Santo Padre:
- Ha accettato la rinuncia al governo pastorale del Vicariato Apostolico di Kontagora (Nigeria), presentata dal Vescovo Timothy Joseph Carroll, S.M.A., in conformità al canone 401, paragrafo 2, del Codice di Diritto Canonico.
- Ha nominato l’Arcivescovo Peter Smith, Arcivescovo Metropolita di Southwark (superficie: 3.000; popolazione: 440.000; cattolici: 395.182; sacerdoti: 439; religiosi: 792; diaconi permanenti: 79), Gran Bretagna. È stato finora Arcivescovo Metropolita di Cardiff (Gran Bretagna).- Ha nominato il Reverendo Odilón Martínez García, Vescovo di Atlacomulco (superficie: 5.364; popolazione: 934.328; cattolici: 917.794; sacerdoti: 103; religiosi: 113; diaconi permanenti: 1), Messico. Il Vescovo eletto, finora Rettore del Seminario Maggiore di Toluca (Messico), è nato nel 1949 a Santa Ana (Messico), ed è stato ordinato sacerdote nel 1974.
- Ha nominato il Padre Rogatus Kimaryo, C.S.Sp., Vescovo di Same (superficie: 10.000; popolazione: 609.000; cattolici: 71.722; sacerdoti: 52; religiosi: 53), Tanzania. Il Vescovo eletto, attuale Amministratore Apostolico “sede vacante et ad nutum Sanctae Sedis” della medesima Diocesi, è nato nel 1956 a Mkuu (Tanzania) ed è stato ordinato sacerdote nel 1987.
RE:NER/ VIS 20100430 (200)

giovedì 29 aprile 2010

QUASI PRONTA PUBBLICAZIONE TRADUZIONE MESSALE ROMANO



CITTA' DEL VATICANO, 29 APR. 2010 (VIS). Ieri, nella Casina Pio IV, in Vaticano, il Papa ha pranzato con i Membri e i Consultori del Comitato “Vox Clara”, Comitato di consulenza su questioni relative alla celebrazione del Rito romano in lingua inglese.

Al termine del pranzo, il Santo Padre ha ringraziato “per il lavoro che ‘Vox Clara’ ha compiuto negli ultimi otto anni, nell’assistere e consigliare la Congregazione per il Culto Divino e la Disciplina dei Sacramenti nella sua responsabilità di tradurre in lingua inglese i testi liturgici. Una vera impresa collegiale. Non solo sono rappresentati i cinque continenti dai membri del Comitato, ma siete stati assidui nel raccogliere i contributi delle Conferenze Episcopali di lingua inglese nel mondo.”.

“Ringrazio i superiori e gli officiali della Congregazione per il loro quotidiano e paziente lavoro di supervisione nella preparazione e traduzione dei testi che proclamano la verità della nostra redenzione in Cristo, la Parola di Dio Incarnata”.

Benedetto XVI ha espresso soddisfazione “per la traduzione in lingua inglese del Messale Romano che sarà presto pronta per la pubblicazione. (...) Attraverso questi sacri testi e le azioni che li accompagnano, Cristo sarà reso presente e attivo fra il suo popolo”.

Riferendosi successivamente “alla preparazione della ricezione della nuova traduzione da parte del clero e dei fedeli laici”, il Santo Padre ha affermato: “Molti troveranno difficile l’adattamento a testi poco familiari dopo quasi quaranta anni di utilizzazione continua della precedente traduzione. Il cambiamento dovrà essere introdotto con la dovuta sensibilità, e si dovrà pienamente comprendere l’opportunità catechetica che esso presenta. Prego che in questo modo venga evitato ogni rischio di confusione o perplessità, ed il cambiamento serva, al contrario, come trampolino di lancio per un rinnovamento ed approfondimento della devozione Eucaristica in tutto il mondo anglofono”.

Il Santo Padre ha concluso il suo discorso ponendo in risalto che “i frutti del vostro lavoro saranno resi disponibili alle congregazioni di lingua inglese ovunque nel mondo”.
AC/ VIS 20100429 (330)

REPUBBLICA DEMOCRATICA CONGO RICONCILIAZIONE NAZIONALE



CITTA' DEL VATICANO, 29 APR. 2010 (VIS). Il Santo Padre ha ricevuto questa mattina le Lettere Credenziali del nuovo Ambasciatore della Repubblica Democratica del Congo, Signor Jean-Pierre Hamuli Mupenda, il quale ha riaffermato il desiderio di rafforzare le relazioni del suo Paese con la Santa Sede. Nel suo discorso il Papa si è congratulato di questa volontà ricordando che essa coincide con il 50° anniversario dell’indipendenza della Nazione ed ha auspicato che tale commemorazione rappresenti “un nuovo punto di partenza”.

“Il suo Paese ha conosciuto in questi stessi anni momenti particolarmente difficili e tragici” – ha affermato il Santo Padre – “La violenza si è abbattuta cieca e spietata, su una larga parte della popolazione (...). Penso particolarmente alle donne, ai giovani, ai bambini la cui dignità è stata disprezzata ad oltranza con la violazione dei loro diritti (...). Anche la Chiesa cattolica ha subito ferite in molti dei suoi membri e delle sue strutture. La Chiesa desidera favorire la guarigione interiore e la fraternità”.

“Gli impegni presi a Goma nel 2008 e l’applicazione degli accordi internazionali, in particolare il ‘Patto sulla sicurezza, la stabilità e lo sviluppo della Regione dei Grandi Laghi’, sono certo necessari, ma più urgente ancora” – ha ribadito il Papa – “è porre le basi per la loro applicazione. Essa non potrà realizzarsi che ricostruendo a poco a poco il tessuto sociale gravemente ferito, incoraggiando la prima società naturale che è la famiglia, e consolidando i rapporti interpersonali fra congolesi fondati su di una educazione integrale, fonte di pace e di giustizia”.

“Invito i poteri pubblici a non trascurare nulla per porre fine alla situazione di guerra che persiste ancora in alcune province del Paese, e a dedicarsi alla ricostruzione umana e sociale della Nazione nel rispetto dei diritti umani fondamentali. La pace non è unicamente l’assenza di conflitti, è anche un dono e una missione a cui sono obbligati i cittadini e lo Stato”.

Il Papa ha lanciato un appello alla comunità internazionale “implicata a diversi livelli nei conflitti successivi che la vostra Nazione ha conosciuto, a mobilitarsi per contribuire efficacemente a instaurare la pace e la legalità nella Repubblica Democratica del Congo”.

“Dopo tanti anni di sofferenza, il vostro Paese ha bisogno di impegnarsi risolutamente nella via della riconciliazione nazionale. I vostri Vescovi hanno dichiarato questo anno anniversario per la Nazione, un anno di grazia, di rinnovamento e di gioia, un anno di riconciliazione per costruire un Congo solidale, prospero e unito”.

Il Santo Padre ha sottolineato che “uno dei mezzi migliori per realizzare tutto ciò è promuovere l’educazione delle giovani generazioni. (...) I congolesi desiderano una buona educazione per i loro figli, ma il finanziamento diretto per la famiglie è pesante o addirittura impossibile da sostenere per molti. Sono certo che si potrà trovare una giusta soluzione” – ha detto il Papa che ha sottolineato: “Aiutando economicamente i genitori e assicurando loro un finanziamento regolare degli educatori, lo Stato farà un investimento proficuo per tutti”.

“È essenziale che i ragazzi e i giovani siano educati con pazienza e tenacia, soprattutto coloro che non hanno ricevuto alcuna istruzione e sono stati addestrati a uccidere. Conviene non solamente inculcare un sapere che li aiuti nella vita futura adulta e professionale, ma bisogna dare loro solide basi morali e spirituali che li aiuteranno a respingere la tentazione della violenza e del risentimento per scegliere ciò che è giusto e vero. Attraverso le sue strutture educative e secondo le proprie possibilità, la Chiesa può aiutare e completare le scuole statali”.

“Le importanti ricchezze naturali di cui Dio ha dotato il vostro territorio e che sono divenuti purtroppo fonte di cupidigia e di profitti sproporzionati per molti all’interno e all’esterno del vostro Paese, permettono in larga parte, grazia a una giusta ripartizione dei guadagni, di aiutare la popolazione a uscire dalla povertà e a provvedere alla propria sicurezza alimentare e sanitaria. (...) Questo dovere di giustizia promosso dallo Stato consoliderà la riconciliazione e la pace nazionale, e permetterà alla popolazione di condurre una vita serena, base necessaria alla prosperità”.

Benedetto XVI ha concluso il suo discorso invitando i cattolici congolesi “ad essere testimoni generosi dell’amore di Dio e a contribuire all’edificazione di una Nazione unita e fraterna dove ciascuno si senta pienamente amato e rispettato”.
CD/ VIS 20100429 (710)

PROMUOVERE UNITÀ E BENESSERE FAMIGLIA CRISTIANA



CITTA' DEL VATICANO, 29 APR. 2010 (VIS). Questa mattina il Santo Padre Benedetto XVI ha ricevuto i Presuli di Gambia, Liberia e Sierra Leone, al termine della Visita “ad Limina Apostolorum”.

Facendo riferimento ai rapporti quinquennali stilati dai Vescovi, il Papa ha espresso soddisfazione per lo sforzo compiuto “di predicare il Vangelo alle confermazioni, nella vostre visite alle parrocchie, nell’incontro con i gruppi di sacerdoti, religiosi o laici e nelle vostre lettere pastorali”.

“Impegnatevi” – ha proseguito il Papa – “nel costituire comunità vibranti ed espansive di uomini e donne forti nella loro fede, contemplative e gioiose nella liturgia, e ben istruiti nel ‘modo di vivere che piace a Dio’. In un ambiente segnato dal divorzio e dalla poligamia, promuovete l’unità e il benessere della famiglia cristiana costruita sul sacramento del matrimonio. Iniziative ed associazioni dedicate alla santificazione di questa comunità fondamentale meritano il vostro pieno sostegno. Continuate a promuovere la dignità della donna nel contesto dei diritti umani e difendete il vostro popolo contro tentativi di introdurre una mentalità antinatalista che si fa passare per progresso culturale”.

“La vostra missione” – ha sottolineato il Pontefice – “richiede inoltre che voi dedichiate attenzione all’adeguato discernimento e preparazione delle vocazioni e nella corrente formazione dei sacerdoti che sono i vostri più stretti collaboratori nella missione evangelizzatrice. Continuate a farli diventare, con la parola e l’esempio, uomini di preghiera, solidi e chiari nel loro insegnamento, maturi e rispettosi nei rapporti con gli altri, fedeli nei loro impegni spirituali e forti nella compassione verso i bisognosi. Ugualmente non esitate a invitare i missionari provenienti da altri paesi nell’assistervi nella buona opera compiuta dal vostro clero, dai religiosi e dai catechisti”.

“Apprezzo in special modo” – ha proseguito il Pontefice – “l’assistenza che offrite ai profughi e ai migranti e vi esorto a cercare, quando possibile, collaborazione pastorale dai loro paesi d’origine. La lotta contro la povertà deve essere portata avanti con rispetto per la dignità di tutti gli interessati incoraggiandoli ad essere protagonisti del proprio sviluppo integrale. Molto bene può esser fatto attraverso impegni di comunità su piccola scala e iniziative di micro-economia al servizio delle famiglie. Nello sviluppare e sostenere tali strategie, il miglioramento dell’educazione sarà sempre un fattore decisivo”.

“Voi giustamente incoraggiate il grande dono che è la pace” – ha detto ancora il Papa – “Prego che il processo di riconciliazione nella giustizia e nella verità, che avete giustamente sostenuto nella regione, produca un duraturo rispetto per tutti i diritti umani donati da Dio e contrasti la tendenza alla vendetta e alle rappresaglie”.

“Nel vostro servizio in favore della pace continuate a promuovere il dialogo con le altre religioni, specialmente con l’Islam, in modo da sostenere i buoni rapporti esistenti e ostacolare ogni forma di intolleranza, ingiustizia, oppressione, a detrimento della promozione della reciproca fiducia. Lavorare insieme” – ha concluso il Santo Padre – “nella difesa della vita e nella lotta contro la malattia e la malnutrizione, non mancherà di edificare comprensione, rispetto e accettazione. Soprattutto, un clima di dialogo e di comunione deve caratterizzare la Chiesa locale. Con il vostro esempio, portate i vostri sacerdoti, religiosi e fedeli laici a crescere nella comprensione e nella cooperazione, nell’ascolto reciproco e nella iniziative condivise”.
AL/ VIS 20100429 (530)

UDIENZE

CITTA' DEL VATICANO, 29 APR. 2010 (VIS). Il Santo Padre ha ricevuto questa mattina in udienza l’Arcivescovo Robert Zollitsch, di Freiburg im Breisgau E Presidente della Conferenza dei Vescovi Tedeschi, (Repubblica Federale di Germania), con l’Arcivescovo Reinhard Marx, di München und Freising e con il Vescovo Anton Losinger, Ausiliare di Augsburg.
AP/ VIS 20100429 (50)

ALTRI ATTI PONTIFICI

CITTA' DEL VATICANO, 29 APR. 2010 (VIS). Il Santo Padre;

- Ha elevato la Prefettura Apostolica di Quetta (Pakistan), al rango di Vicariato Apostolico, con la medesima denominazione e configurazione territoriale.

- Ha nominato il Padre Victor Gnanapragasam, O.M.I., primo Vicario Apostolico di Quetta (superficie: 347.188; popolazione: 8.096.251; cattolici: 29.355; sacerdoti: 13; religiosi: 19), Pakistan. Il Vescovo eletto, attuale Prefetto Apostolico della medesima circoscrizione ecclesiastica, è nato a Jaffna (Sri Lanka) nel 1940, ha emesso la Professione Perpetua nei Missionari Oblati di Maria Immacolata nel 1963 ed è stato ordinato sacerdote nel 1966.

- Ha nominato il Vescovo Benjamin Castillo Plascencia, Vescovo di Celaya (superficie: 8.768; popolazione: 1.604.015; cattolici: 1.463.583; sacerdoti: 232; religiosi: 570), Messico. Il Vescovo Plascencia è stato finora Vescovo di Tabasco (Messico).

- Ha nominato il Reverendo John Baptist Jung Shin-chul, Vescovo Ausiliare della Diocesi di Incheon (superficie: 1.282; popolazione: 4.294.000; cattolici: 427.960; sacerdoti: 268; religiosi: 906), Corea. Il Vescovo eletto è nato nel 1964 a Incheon-si (Corea), ed è stato ordinato sacerdote nel 1993. È stato finora Professore e Cancelliere dell’Università Cattolica di Incheon e Direttore diocesano per le vocazioni.
ECE:NER:NEA/ VIS 20100429 (190)

mercoledì 28 aprile 2010

SACERDOTI VITA COERENTE CON SACRAMENTO RICEVUTO


CITTA' DEL VATICANO, 28 APR. 2010 (VIS). Benedetto XVI ha dedicato la catechesi dell’Udienza Generale di questo Mercoledì a due Sacerdoti italiani: San Leonardo Murialdo (1828-1900) e San Giuseppe Benedetto Cottolengo (1786-1842), “due santi Sacerdoti esemplari nella loro donazione a Dio e nella testimonianza di carità, vissuta nella Chiesa e per la Chiesa, verso i fratelli più bisognosi”.
San Leonardo Murialdo, superata in gioventù una profonda crisi esistenziale e spirituale, divenne sacerdote nella Torino di San Giovanni Bosco dal quale fu conosciuto ed apprezzato, e che “lo convinse ad accettare la direzione del nuovo Oratorio di San Luigi a Porta Nuova che tenne fino al 1865. Lì venne in contatto” –ha spiegato il Papa – “anche con i gravi problemi dei ceti più poveri, ne visitò le case, maturando una profonda sensibilità sociale, educativa ed apostolica che lo portò poi a dedicarsi autonomamente a molteplici iniziative in favore della gioventù”.
“Nel 1873 fondò la Congregazione di San Giuseppe, il cui fine apostolico fu, fin dall’inizio, la formazione della gioventù, specialmente quella più povera e abbandonata” – ha aggiunto il Santo Padre sottolineando che “il nucleo centrale della spiritualità del Murialdo è la convinzione dell’amore misericordioso di Dio: un Padre sempre buono, paziente e generoso, che rivela la grandezza e l’immensità della sua misericordia con il perdono”.
“Sottolineando la grandezza della missione del sacerdote che deve ‘continuare l’opera della redenzione’ (...) San Leonardo ricordava sempre a se stesso e ai confratelli la responsabilità di una vita coerente con il sacramento ricevuto”.
“Con lo stesso spirito di carità è vissuto, quarant’anni prima del Murialdo, san Giuseppe Benedetto Cottolengo, fondatore dell’opera da lui stesso denominata ‘Piccola Casa della Divina Provvidenza’ e chiamata oggi anche ‘Cottolengo’” – ha proseguito il Pontefice – “Giuseppe Benedetto (...) mostrò fin da fanciullo grande sensibilità verso i poveri”. Dopo anni di proficuo ministero sacerdotale, l’incontro con una giovane donna malata, madre di cinque figli, che si trovò ad accompagnare alla morte, cambiò la sua vita.
“Il Signore pone sempre dei segni sul nostro cammino per guidarci secondo la sua volontà al nostro vero bene” – ha affermato il Pontefice – “Da quel momento il Cottolengo fu trasformato: tutte le sue capacità, specialmente la sua abilità economica e organizzativa, furono utilizzate per dare vita ad iniziative a sostegno dei più bisognosi. Egli seppe coinvolgere nella sua impresa decine e decine di collaboratori e volontari. (...) Mise in atto lo stile delle ‘famiglie’, costituendo delle vere e proprie comunità di persone, volontari e volontarie, uomini e donne, religiosi e laici, uniti per affrontare e superare insieme le difficoltà che si presentavano. Ognuno in quella Piccola Casa della Divina Provvidenza aveva un compito preciso (...). Sani e ammalati condividevano tutti lo stesso peso del quotidiano. Anche la vita religiosa si specificò nel tempo, secondo i bisogni e le esigenze particolari”.
“Per i suoi poveri e i più bisognosi, si definirà sempre ‘il manovale della Divina Provvidenza’”, ha ricordato Benedetto XVI.
“Questi due santi Sacerdoti” – ha concluso il Papa – “hanno vissuto il loro ministero nel dono totale della vita ai più poveri, ai più bisognosi, agli ultimi, trovando sempre la radice profonda, la fonte inesauribile della loro azione nel rapporto con Dio, attingendo dal suo amore, nella profonda convinzione che non è possibile esercitare la carità senza vivere in Cristo e nella Chiesa. La loro intercessione e il loro esempio continuino ad illuminare il ministero di tanti sacerdoti che si spendono con generosità per Dio e per il gregge loro affidato, e aiutino ciascuno a donarsi con gioia e generosità a Dio e al prossimo”.
AG/ VIS 20100428 (600)

FESTA DI SAN GIUSEPPE: RIFLESSIONE SENSO DEL LAVORO

FESTA DI SAN GIUSEPPE: RIFLESSIONE SENSO DEL LAVORO
CITTA' DEL VATICANO, 28 APR. 2010 (VIS). Nei saluti nelle diverse lingue al termine dell’Udienza Generale di questo Mercoledì, tenutasi in Piazza San Pietro, il Papa ha ricordato che sabato 1° maggio, ricorre la festa di San Giuseppe Lavoratore “custode della Santa Famiglia e patrono degli uomini che con il proprio lavoro conquistano i mezzi per vivere”.
“Che questa giornata sia una occasione per approfondire la riflessione sul senso del lavoro e sul posto adeguato di esso nella vita delle famiglie. Affido voi qui presenti e tutti i lavoratori alla protezione di San Giuseppe”.AG/ VIS 20100428 (100)

ATTENZIONE PASTORALE ADEGUATA AI MIGRANTI


CITTA' DEL VATICANO, 28 APR. 2010 (VIS). Questa mattina è stato reso pubblico il testo di un telegramma che a nome del Santo Padre, il Cardinale Tarcisio Bertone, Segretario di Stato, ha fatto pervenire, all’Arcivescovo Antonio Mario Vegliò, Presidente del Pontificio Consiglio della Pastorale per i Migranti e gli Itineranti, in occasione dell’VIII Congresso Europeo sulle Migrazioni, in corso a Malaga (Spagna), dal 27 aprile al 1° maggio.
Il Papa saluta gli organizzatori e i partecipanti all’incontro sul tema: “Superare i timori. Tracciare le prospettive” ed esorta a non tralasciare l’impegno di dedicare adeguata attenzione pastorale a tutti coloro che subiscono le conseguenze derivanti dall’aver abbandonato la patria e dal sentirsi senza una patria di riferimento.
“Parimenti esorta a coordinare iniziative e programmi perché la luce del Vangelo giunga a tutti, e con essa, una ferma speranza di vedere riconosciuti i propri diritti e promosse le proprie possibilità di una vita degna in tutti i suoi aspetti”.TGR/ VIS 20100428 (160)

ALTRI ATTI PONTIFICI


CITTA' DEL VATICANO, 28 APR. 2010 (VIS). Il Santo Padre ha nominato il Reverendo Launay Saturné, Vescovo di Jacmel (superficie: 2.700; popolazione: 526.192; cattolici: 342.716; sacerdoti: 36; religiosi: 53) Haïti. Il Vescovo eletto è nato nel 1964 a Delatte (Haïti) ed è stato ordinato sacerdote nel 1991. È stato finora Decano degli studi nel Seminario Maggiore Interdiocesano “Notre-Dame d’Haïti.
NER/ VIS 20100428 (70)

martedì 27 aprile 2010

NUOVA EDIZIONE ANNUARIO STATISTICO DELLA CHIESA


CITTA' DEL VATICANO, 27 APR. 2010 (VIS). La Libreria Editrice Vaticana ha appena pubblicato la nuova edizione dell’Annuario Statistico della Chiesa, che fornisce informazioni numeriche sui principali aspetti che caratterizzano l’azione della Chiesa cattolica nei diversi paesi, nel periodo 2000-2008.

Nel corso degli ultimi otto anni, la presenza dei cattolici nel mondo è passata da 1.045.056 milioni nel 2000 a 1.166 milioni nel 2008, con una variazione relativa di +11,54%. Tuttavia leggendo i dati in maniera differenziata si osserva che in Africa si registra un incremento del 33%, mentre in Europa la situazione si mantiene sostanzialmente stabile (+ 1,17%); in Asia l’incremento registrato è di +15,61%, in Oceania +11,39 e in America + 10,93. I cattolici europei sono passati da 26,81% del 2000 a 24,31% del 2008. In America e in Oceania si individua una sostanziale stabilità e in Asia si registra un lieve aumento.
Il numero dei vescovi nel mondo è passato, nel periodo dal 2000 al 2008, da 4.541 a 5.002, con un aumento del 10,15%.

La popolazione sacerdotale, diocesana e religiosa, mostra una lieve crescita nel corso degli ultimi otto anni (con un aumento del 0,98% a livello mondiale), passando da 405.178 nel 2000 a 409.166 nel 2008. Se Africa e Asia registrano un aumento rispettivamente di 33,1% e +23,8%, l’America si mantiene pressoché stazionaria, mentre l’Europa e l’Oceania registrano, nello stesso periodo, tassi di crescita negativi, rispettivamente del 7% e del 4%.
I sacerdoti diocesani aumentano del 3,10%, passando da 265.781 nel 2000 a 274.007 nel 2008. I sacerdoti religiosi, invece, sono in costante flessione (-3,04%), attestandosi a poco più di 135.159 nel 2008. I sacerdoti risultano chiaramente in flessione solo in Europa: se nel 2000 rappresentavano il 51% del totale mondiale, scendono, al 2008, al 47%. Asia e Africa, insieme, rappresentano nel 2008, quasi il 21,9% del totale, contro il 17,5% del 2000. L’America si mantiene attorno al 30% del totale.

Relativamente alla categoria dei religiosi professi non sacerdoti, se nel 2000 erano 55.057, nel 2008 erano 54.641 unità. Paragonando i dati per continente, in Europa e in Oceania si registra un netto calo (-16,57%) e (-22,06%), mentre in America il numero dei religiosi professi si mantiene stabile ed aumenta in Asia (+32,00%) e in Africa (+10,47). Le religiose professe, numericamente pari a quasi due volte i sacerdoti e circa 14 volte i religiosi professi, sono però attualmente in diminuzione, poiché sono passate da oltre 800.000 unità nel 2000 a circa 740.000 nel 2008. Quanto alla loro distribuzione geografica, il 41% risiede in Europa, il 27,47% in America, il 21,77% in Asia, l’1,28% in Oceania. In termini evolutivi le religiose professe sono andate aumentando nei continenti più dinamici, Africa (+21%) ed Asia (+16%).

L’Annuario Statistico della Chiesa rileva anche il numero degli studenti di filosofia e teologia presenti nei seminari diocesani e religiosi. A livello globale, il numero dei candidati al sacerdozio è aumentato, passando da 110.583 unità nel 2000 a oltre 117.024 nel 2008. Mentre in Africa e Asia il numero dei candidati al sacerdozio si è incrementato, in Europa registra una contrazione relativa allo stesso periodo preso in esame.
OP/ VIS 100427 (530)

lunedì 26 aprile 2010

LA CHIESA HA IL DIRITTO DI ESPRIMERSI PUBBLICAMENTE


CITTA' DEL VATICANO, 24 APR. 2010 (VIS). Il Santo Padre ha ricevuto questa mattina il Signor Charles Chislain, nuovo Ambasciatore del Belgio presso la Santa Sede, in occasione della presentazione delle Lettere Credenziali.
Nel suo discorso il Papa ha ribadito che “La vita e la dignità umana sono un bene prezioso che bisogna difendere e promuovere risolutamente fondandosi sul diritto naturale”. La Chiesa “desidera continuare ad essere un fattore de convivenza armoniosa fra tutti. A tale scopo essa apporta un contributo molto attivo in particolare mediante le sue numerose istituzioni educative, le sue opere a carattere sociale e l’impegno benevolo di numerosi fedeli. La Chiesa è anche felice di mettersi al servizio di tutte le componenti della società belga”.
“Tuttavia” – ha proseguito il Pontefice – “non sembra inutile sottolineare che la Chiesa ha, in quanto istituzione, il diritto di esprimersi pubblicamente. (...) Essa rispetta la libertà di tutti di pensarla diversamente e desidera anche che venga rispettato il suo diritto di libertà d’espressione. La Chiesa è depositaria dell’insegnamento, del messaggio religioso ricevuto da Gesù Cristo. (...) Avendo per obiettivo il bene comune, la Chiesa non reclama altro che la libertà di poter proporre tale messaggio, senza imporlo, nel rispetto della libertà delle coscienze”.
Nel ricordare successivamente il santo belga Damian de Veuster, Benedetto XVI ne ha sottolineato “Le radici religiose che hanno nutrito la sua educazione e formazione, e gli insegnamenti che ne hanno risvegliato in lui l’ammirabile generosità che gli fece condividere la vita emarginata dei lebbrosi, fino ad esporsi al contagio. Nella luce di tale testimonianza, è possibile a tutti comprendere che il Vangelo è una forza di cui non bisogna avere paura”.
“Sono convinto” – ha aggiunto il Pontefice – “che nonostante l’evoluzione sociologica, le radici cristiane sono ancora ricche nella vostra terra. Esse possono nutrire generosamente l’impegno di un numero crescente di volontari che, ispirati dai principi evangelici di fraternità e di solidarietà, accompagnano le persone che conoscono difficoltà e che hanno bisogno di aiuto”.
Riferendosi alla vocazione europea del Paese, e alla scelta del belga Herman Van Rompuy come primo Presidente del Consiglio Europeo, il Papa ha affermato: “Oggi per avere risultati a lungo termine, l’arte del consenso non si riduce a una abilità puramente dialettica, ma deve ricercare il vero e il bene. Poiché” – ha detto Benedetto XVI citando l’Enciclica “Caritas in veritate” – “‘senza la verità, senza fiducia e senza amore del vero, non vi è coscienza né responsabilità sociale, e l’agire sociale diventa preda di interessi privati e di logiche di potere, che comportano la disgregazione della società, e ciò ancor di più in una società in via di globalizzazione e nei momenti difficili come quelli che conosciamo attualmente’”.
Al termine del suo discorso il Santo Padre ha rivolto parole di saluto ai Vescovi del Belgio, in particolare all’Arcivescovo André-Mutien Lèonard “che con entusiasmo e generosità, ha cominciato, da poco, la sua nuova missione di Arcivescovo di Malines-Bruxelles”. Il Papa ha ugualmente salutato i sacerdoti, i diaconi e tutti i fedeli del Belgio che formano la comunità cattolica del Paese ed ha detto: “Li invito a testimoniare la loro fede con coraggio. Nei loro impegni nella città, che essi facciano valere pienamente il loro diritto di proporre valori che rispettino la natura umana e che corrispondano alle aspirazioni spirituali più profonde e più autentiche della persona”.
CD/ VIS 20100426 (560)

DARE UN’ANIMA ININTERROTTO FLUSSO COMUNICATIVO RETE

DARE UN’ANIMA ININTERROTTO FLUSSO COMUNICATIVO RETE
CITTA' DEL VATICANO, 24 APR. 2010 (VIS). Questa mattina, il Santo Padre ha tenuto un discorso a conclusione del Convegno Nazionale “Testimoni digitali, volti e linguaggi nell’era crossmediale”, promosso dalla Conferenza Episcopale italiana, il cui Presidente è il Cardinale Angelo Bagnasco, Arcivescovo di Genova.
“Il tempo che viviamo conosce un enorme allargamento delle frontiere della comunicazione” – ha detto il Papa – (...) “La rete manifesta, dunque, una vocazione aperta, tendenzialmente egualitaria e pluralista, ma nel contempo segna un nuovo fossato: si parla, infatti, di ‘digital divide’. Esso separa gli inclusi dagli esclusi e va ad aggiungersi agli altri divari, che già allontanano le nazioni tra loro e anche al loro interno”.
“Aumentano pure i pericoli di omologazione e di controllo, di relativismo intellettuale e morale, già ben riconoscibili nella flessione dello spirito critico, nella verità ridotta al gioco delle opinioni, nelle molteplici forme di degrado e di umiliazione dell’intimità della persona. Si assiste allora a un ‘inquinamento dello spirito, quello che rende i nostri volti meno sorridenti, più cupi, che ci porta a non salutarci tra di noi, a non guardarci in faccia’”.
“Questo Convegno, invece, punta proprio a riconoscere i volti, quindi a superare quelle dinamiche collettive che possono farci smarrire la percezione della profondità delle persone e appiattirci sulla loro superficie: quando ciò accade, esse restano corpi senz’anima, oggetti di scambio e di consumo”.
“Come è possibile, oggi, tornare ai volti?” – si è chiesto il Pontefice e citando l’Enciclica “Caritas in veritate” ha affermato: “I ‘media’ possono diventare fattori di umanizzazione ‘non solo quando, grazie allo sviluppo tecnologico, offrono maggiori possibilità di comunicazione e di informazione, ma soprattutto quando sono organizzati e orientati alla luce di un’immagine della persona e del bene comune che ne rispetti le valenze universali’”.
“Ciò richiede che ‘essi siano centrati sulla promozione della dignità delle persone e dei popoli, siano espressamente animati dalla carità e siano posti al servizio della verità, del bene e della fraternità naturale e soprannaturale’”.
“Solamente a tali condizioni” – ha sottolineato Benedetto XVI – “il passaggio epocale che stiamo attraversando può rivelarsi ricco e fecondo di nuove opportunità. (...) Più che per le risorse tecniche, pur necessarie, vogliamo qualificarci abitando anche questo universo con un cuore credente, che contribuisca a dare un’anima all’ininterrotto flusso comunicativo della rete”.
“È questa la nostra missione, la missione irrinunciabile della Chiesa” – ha concluso il Pontefice – “il compito di ogni credente che opera nei ‘media’ è quello di ‘spianare la strada a nuovi incontri, assicurando sempre la qualità del contatto umano e l’attenzione alle persone e ai loro veri bisogni spirituali; offrendo agli uomini che vivono questo tempo ‘digitale’ i segni necessari per riconoscere il Signore’”.
AC/ VIS 20100426 (450)

NOMINE SINODO CHIESA CATTOLICA IN MEDIO ORIENTE


CITTA' DEL VATICANO, 24 APR. 2010 (VIS). Il Santo Padre, in vista dell’Assemblea Speciale per il Medio Oriente del Sinodo dei Vescovi, che avrà luogo in Vaticano dal 10 al 24 ottobre 2010, sul tema: “La Chiesa Cattolica nel Medio Oriente: comunione e testimonianza.’La moltitudine di coloro che erano diventati credenti aveva un cuor solo e un’anima sola’ (At 4,32)”, ha nominato:
- Sua Beatitudine Cardinale Nasrallah Pierre Sfeir, Patriarca di Antiochia dei Maroniti (Libano), Presidente Delegato “ad honorem”;
- Sua Beatitudine Cardinale Emmanuel III Delly, Patriarca di Babilonia dei Caldei (Iraq), Presidente Delegato “ad honorem”;
- Sua Eminenza Cardinale Leonardo Sandri, Prefetto della Congregazione per le Chiese Orientali, Presidente Delegato;
- Sua Beatitudine Ignace Youssif III Younan, Patriarca di Antiochia dei Siri (Libano), Presidente Delegato;
- Sua Beatitudine Antonios Naguib, Patriarca di Alessandria dei Copti (Egitto), Relatore Generale;
- L’Arcivescovo Joseph Soueif, di Cipro dei Maroniti (Cipro), Segretario Speciale.
SS/ VIS 20100426 (160)

ALTRI ATTI PONTIFICI

CITTA' DEL VATICANO, 24 APR. 2010 (VIS). Il Santo Padre ha nominato il Monsignor Fabio Fabene, Capo Ufficio nella Congregazione per i Vescovi, finora Aiutante di Studio nel medesimo Dicastero.
NA/ VIS 20100426 (180)

SACERDOTI: ADESIONE PIENA VOCAZIONI E ASCESI


CITTA' DEL VATICANO, 25 APR. 2010 (VIS). Alle 12:00 di questa mattina, Domenica “del Buon Pastore” e Giornata mondiale di preghiera per le vocazioni, il Santo Padre Benedetto XVI si è affacciato alla finestra del suo studio nel Palazzo Apostolico Vaticano per recitare il Regina Cæli con i fedeli ed i pellegrini convenuti in Piazza San Pietro.
Nel citare il tema della Giornata del 2010: "La testimonianza suscita vocazioni", tema "strettamente legato alla vita e alla missione dei sacerdoti e dei consacrati", il Santo Padre ha affermato: “La prima forma di testimonianza che suscita vocazioni è la preghiera”, invitando “i genitori a pregare, perché il cuore dei figli si apra all’ascolto del Buon Pastore”, dato che “Solo il Buon Pastore custodisce con immensa tenerezza il suo gregge e lo difende dal male, e solo in Lui i fedeli possono riporre assoluta fiducia”.
“In questa Giornata di speciale preghiera per le vocazioni” – ha aggiunto il Pontefice – “esorto in particolare i ministri ordinati, affinché, stimolati dall’Anno Sacerdotale, si sentano impegnati ‘per una più forte ed incisiva testimonianza evangelica nel mondo di oggi’ (Lettera di indizione). Ricordino che il sacerdote ‘continua l’opera della Redenzione sulla terra’; sappiano sostare volentieri davanti al tabernacolo’; aderiscano ‘totalmente alla propria vocazione e missione mediante un’ascesi severa’; si rendano disponibili all’ascolto e al perdono; formino cristianamente il popolo a loro affidato; coltivino con cura la ‘fraternità sacerdotale’”.
Dopo il Regina Caeli, Benedetto XVI ha ricordato i Sacerdoti proclamati Beati questa domenica, a Roma e a Barcellona (Spagna): Angelo Paolo e José Tous y Soler. Il primo “fu apostolo della carità a Roma, soprannominato ‘padre dei poveri’. Si dedicò specialmente ai malati dell’Ospedale San Giovanni, prendendosi cura anche dei convalescenti”.
José Tous y Soler, Fondatore dei Fratelli Cappuccini della Madre del Divin Pastore “nonostante numerose prove e difficoltà, non si fece mai vincere dall’amarezza e dal risentimento”, ansi “si distinse per la sia squisita carità e la sua capacità di sopportare e comprendere i difetti degli altri”.
Infine il Papa ha rivolto uno speciale saluto all’Associazione italiana “Meter” “che da 14 anni promuove la Giornata nazionale per i bambini vittime della violenza, dello sfruttamento e dell’indifferenza. In questa occasione voglio soprattutto ringraziare e incoraggiare quanti si dedicano alla prevenzione e all’educazione, in particolare i genitori, gli insegnanti e tanti sacerdoti, suore, catechisti e animatori che lavorano con i ragazzi nelle parrocchie, nelle scuole e nelle associazioni”.
ANG/ VIS 20100426 (410)

UDIENZE

CITTA' DEL VATICANO, 26 APR. 2010 (VIS). Il Santo Padre ha ricevuto questa mattina in udienze separate:
- Il Vescovo Robert Patrick Ellison, C.S.Sp., di Banjul (Gambia), in Visita “ad Limina Apostolorum”.
- Padre Chris Brennan, S.M.A. Amministratore Apostolico di Gbarnga (Liberia), in Visita “ad Limina Apostolorum”
- Tre Presuli della Conferenza Episcopale di Sierra Leona in Visita “ad Limina Apostolorum”:
- L’Arcivescovo Edward Tamba Charles, di Freetown and Bo.
- Il Vescovo Patrick Daniel Koroma, di Kenema.
- Il Vescovo George Biguzzi, S.X., di Makeni.
Sabato 24 aprile il Santo Padre ha ricevuto in udienza il Cardinale Giovanni Battista Re, Prefetto della Congregazione per i Vescovi.AP/ VIS 20100426 (100)

sabato 24 aprile 2010

DICHIARAZIONE AVVOCATO AMERICANO SU ABUSI SESSUALI


CITTA' DEL VATICANO, 23 APR. 2010 (VIS). In riferimento alla denuncia contro la Santa Sede che avvocati degli Stati Uniti d’America, a nome di una vittima di abusi sessuali da parte di un sacerdote, hanno deposto presso un Tribunale Federale di Milwaukee (Stati Uniti d’America), la Sala Stampa rinvia alla dichiarazione rilasciata dall’Avvocato Jeffrey S. Lena, incaricato di difendere la Santa Sede negli Stati Uniti, che riportiamo di seguito:
“Prima di tutto e soprattutto, si deve compassione alle vittime degli atti criminali commessi da Padre Lawrence Murphy. Abusando sessualmente di bambini, Murphy ha violato sia la legge che la fiducia che le sue vittime avevano riposto in lui”.
“Mentre le vittime di abusi hanno intentato cause legittime, questa non è una causa legittima. Al contrario, il processo rappresenta un tentativo di usare tragici avvenimenti come una piattaforma per un attacco più ampio – il presente attacco mira a rappresentare la Chiesa cattolica come una ‘azienda commerciale’ diffusa in tutto il mondo”.
“Il caso contro la Santa Sede e i suoi officiali è completamente senza fondamento. La maggior parte del contenuto della denuncia rimaneggia antiche teorie già respinte dai tribunali statunitensi. Riguardo a Murphy, la Santa Sede e i suoi officiali ignoravano i suoi crimini se non dopo decenni che l’abuso era stato perpetrato, e non hanno avuto nessun ruolo nel causare le offese al querelante”.
“Data la mancanza di fondamento, la causa - insieme alla conferenza stampa di rigore e ai comunicati stampa - è semplicemente l’ultimo tentativo da parte di certi avvocati statunitensi di usare processi giudiziari come uno strumento per i rapporti con i media”.
“Se necessario, risponderemo più esaustivamente a questa denuncia in tribunale al momento opportuno”.
OP/ VIS 20100423 (280)

DICHIARAZIONE RINUNCIA VESCOVO BRUGES


CITTA' DEL VATICANO, 23 APR. 2010 (VIS). Di seguito riportiamo il testo della dichiarazione del Vescovo Roger Joseph Vangheluwe a proposito delle sue dimissioni da vescovo della Diocesi di Bruges (Belgio) e la dichiarazione dell’Arcivescovo André-Mutien Léonard, alla Conferenza Stampa delle 12:00 di questa mattina a Bruxelles.
Dichiarazione del vescovo Roger Joseph Vangheluwe :
"Quando ero ancora semplice sacerdote e per un certo tempo all’inizio del mio episcopato, ho abusato sessualmente di un giovane dell’ambiente a me vicino. La vittima ne è ancora segnata. Nel corso degli ultimi decenni, ho più volte riconosciuto la mia colpa nei suoi confronti, come nei confronti della sua famiglia, e ho domandato perdono. Ma questo non lo ha pacificato. E neppure io lo sono. La tempesta mediatica di queste ultime settimane ha rafforzato il trauma. Non è più possibile continuare in questa situazione. Sono profondamente dispiaciuto per ciò che ho fatto e presento le mie scuse più sincere alla vittima, alla sua famiglia, a tutta la comunità cattolica e alla società in generale. Ho presentato le mie dimissioni come vescovo di Bruges al Papa Benedetto XVI. Sono state accettate venerdì. Perciò, mi ritiro.
Dichiarazione dell’Arcivescovo André-Mutien Léonard, de Malines-Bruxelles.
"Ci troviamo di fronte a una situazione particolarmente grave. I nostri pensieri vanno primariamente alla vittima e alla sua famiglia, di cui molti membri apprendono solo oggi la sconvolgente notizia. Per la vittima, si tratta di un lungo calvario, che senza dubbio non è ancora concluso ».
"Quanto al vescovo Roger Vangheluwe, egli ha il diritto, in quanto persona, alla conversione, confidando nella misericordia di Dio. Ma sul piano della funzione era indispensabile che per rispetto della vittima e alla sua famiglia e per il rispetto della verità, egli si dimettesse dalla sua carica. Ciò che ha fatto. Il Papa ha immediatamente accettato le dimissioni del vescovo di Bruges, le quali in questo stesso momento vengono rese pubbliche a Roma».
"La Chiesa sottolinea anche in in queste materie, non si deve tergiversare. Speriamo di contribuire in tal modo al ristabilimento della vittima" "La decisione del vescovo di Bruges come pure l’organizzazione di questa conferenza stampa corrispondono alla volontà di trasparenza che la Chiesa cattolica del Belgio vuole applicare rigorosamente in questa mateira, voltando risolutamente pagina rispetto a quando, in tempi non lontani, la Chiesa e altri luoghi, preferiva la soluzione del silenzio e dell’occultamento ».
"È evidente che questo avvenimento causerà molto dolore alla comunità cattolica belga, sopratttuto perché il vescovo Vangheluwe era considerato un vescovo generoso e dinamico, largamente apprezzato nella sua Diocesi e nella Chiesa Belga. E noi, suoi confratelli, siamo consapevoli della crisi di fiducia che tutto ciò causerà in numerose persone. Osiamo tuttavia sperare che la saggezza prevarrà e che i Vescovi e soprattutto i sacerdoti di questo paese non saranno abusivamente discrediati nel loro complesso, giacché la maggioranza di essi conduce una vita conforme alla propria vocazione, nella fedeltà della quale tengo a ringraziarli pubblicamente ".
OP/ VIS 20100423 (500)

UDIENZE


CITTA' DEL VATICANO, 23 APR. 2010 (VIS). Il Santo Padre ha ricevuto questa mattina in udienze separate:
- Il Cardinale Zenon Grocholewski, Prefetto della Congregazione per l’Educazione Cattolica (dei Seminari e degli Istituti di Studi).
- L’Arcivescovo Claudio Maria Celli, Presidente del Pontificio Consiglio delle Comunicazioni Sociali.
- La Signorina Maria Voce, Presidente del Movimento dei Focolari.
- Il Cardinale William Joseph Levada, Prefetto della Congregazione per la Dottrina della Fede.AP/ VIS 20100423 (80)

ALTRI ATTI PONTIFICI


CITTA' DEL VATICANO, 23 APR. 2010 (VIS). Il Santo Padre ha accettato la rinuncia al governo pastorale della Diocesi di Brugge (Belgio), presentata dal Vescovo Roger Joseph Vangheluwe, in conformità al canone 401, paragrafo 2, del Codice di Diritto Canonico.RE/ VIS 20100423 (50)

giovedì 22 aprile 2010

PATRIMONIO SPIRITUALE E CULTURALE MACEDONIA


CITTA' DEL VATICANO, 22 APR. 2010 (VIS). Il Signor Gjoko Gjorgjevski, nuovo Ambasciatore della ex Repubblica Jugoslava di Macedonia presso la Santa Sede, ha presentato questa mattina al Santo Padre le Lettere Credenziali.
Nel suo discorso il Papa ha ricordato “le buone relazioni” fra la Ex Repubblica Jugoslavia di Macedonia e la Santa Sede caratterizzate da “cordiale cooperazione” ed ha manifestato “compiacimento per il mutuo impegno profuso nella recente costruzione di nuovi edifici di culto cattolici in diversi luoghi del Paese”.
“Nel Popolo macedone” – ha sottolineato il Papa – “sono ben visibili i segni dei valori umani e cristiani, incarnati nella vita della gente, che costituiscono l’apprezzato patrimonio spirituale e culturale della Nazione, di cui sono altresì eloquente testimonianza gli stupendi monumenti religiosi, sorti in diverse epoche e località, segnatamente nella città di Ohrid. A questa preziosa eredità, la Santa Sede guarda con grande stima e considerazione, favorendone, per quanto di sua competenza, l’approfondimento storico-documentario, per una maggiore conoscenza del passato religioso e culturale”.
“Attingendo a tale patrimonio” – ha proseguito il Papa – “i cittadini del Suo Paese continueranno a costruire anche in futuro la propria storia e, forti della loro identità spirituale, potranno apportare al consorzio dei popoli europei il contributo della loro esperienza. Per questo, auspico vivamente che vadano a buon fine le aspirazioni e i crescenti sforzi di codesto Paese per far parte dell’Europa unita, in una condizione di accettazione dei relativi diritti e doveri e nel reciproco rispetto di istanze collettive e di valori tradizionali dei singoli popoli”.
L’impegno del Popolo macedone a favorire sempre più il dialogo e la convivenza tra le varie realtà etniche e religiose che costituiscono il Paese – ha detto il Papa citando le parole del diplomatico “hanno favorito la creazione di un clima in cui le persone si riconoscono fratelli, figli dello stesso Dio e cittadini dell’unico Paese”.
“È certo compito” – ha proseguito il Pontefice – “in primo luogo dei responsabili delle Istituzioni individuare modalità per tradurre in iniziative politiche le aspirazioni degli uomini e delle donne al dialogo e alla pace. I credenti, tuttavia, sanno che la pace non è solo frutto di pianificazioni e di attività umane, ma anzitutto dono di Dio agli uomini di buona volontà. Di questa pace, poi, la giustizia e il perdono rappresentano pilastri basilari. La giustizia assicura un pieno rispetto dei diritti e dei doveri, e il perdono guarisce e ricostruisce dalle fondamenta i rapporti tra le persone, che ancora risentono delle conseguenze degli scontri tra le ideologie del recente passato”.
“Superata la tragica stagione dell’ultima guerra mondiale, dopo la triste esperienza di un totalitarismo negatore dei diritti fondamentali della persona umana, il Popolo macedone è incamminato verso un armonico progresso (...). Uno stabile sviluppo sociale ed economico non può non tener conto delle esigenze culturali, sociali e spirituali della gente, come pure deve valorizzare le tradizioni e le risorse popolari più nobili” – ha detto ancora il Papa – “E ciò nella consapevolezza che il crescente fenomeno della globalizzazione, comportante, da una parte, un certo livellamento delle diversità sociali ed economiche, potrebbe, dall’altra, aggravare lo squilibrio tra quanti traggono vantaggio dalle sempre maggiori possibilità di produrre ricchezza e quanti invece sono lasciati ai margini del progresso”.
“Auspico che in un contesto globale di relativismo morale e di scarso interesse per l’esperienza religiosa, nel quale si muove spesso una parte della società europea, i cittadini del nobile Popolo che Ella rappresenta sappiano operare un saggio discernimento nell’aprirsi ai nuovi orizzonti di autentica civiltà e di vero umanesimo”.
“Per fare questo, occorre mantenere vivi e saldi, a livello personale e comunitario, quei principi che stanno alla base anche della civiltà di codesto Popolo: l’attaccamento alla famiglia, la difesa della vita umana, la promozione delle esigenze religiose specialmente dei giovani. La Chiesa Cattolica nella Sua Nazione, anche se costituisce una minoranza” – ha concluso il Pontefice – “desidera offrire il suo sincero contributo nella costruzione di una società più giusta e solidale, basata sui valori cristiani che hanno fecondato le coscienze dei suoi abitanti”.
CD/ VIS 20100422 (670)

STATISTICHE CHIESA CATTOLICA IN PORTOGALLO

CITTA' DEL VATICANO, 22 APR. 2010 (VIS). In occasione del prossimo Viaggio Apostolico di Benedetto XVI in Portogallo, dall’11 al 14 maggio, sono state pubblicate le statistiche relative alla Chiesa cattolica portoghese. I dati, aggiornati al 31 dicembre 2008, sono a cura dell’Ufficio Centrale di Statistica della Chiesa.
Il Portogallo, la cui capitale è Lisbona, conta una popolazione di 10.610.000 abitanti, di cui 9.368.000 cattolici; l’88,3% della popolazione. La Chiesa conta 21 circoscrizioni ecclesiastiche, 4.830 parrocchie, 52 Vescovi, 3.797 sacerdoti, 6.007 religiosi, 594 membri laici di istituti secolari e 63.906 catechisti. I seminaristi minori sono 279 e i maggiori 444.
Un totale di 129.230 alunni frequentano i 900 centri di educazione cattolica, dalle scuole materne all’università. I centri caritativi e sociali di proprietà della Chiesa o/e diretti da ecclesiastici o religiosi, comprendono in Portogallo 34 ospedali, 155 ambulatori, 799 case per anziani, invalidi e minorati, 663 orfanotrofi e asili nido, 55 consultori familiari ed altri centri per la protezione della vita, 462 centri speciali di educazione o rieducazione sociale e 168 istituzioni di altri tipo”.
PV-PORTOGALLO/ VIS 20100422 (190)

UDIENZE


CITTA' DEL VATICANO, 22 APR. 2010 (VIS). Il Santo Padre ha ricevuto questa mattina in udienze separate:
- Il Cardinale Franc Rodé, C.M., Prefetto della Congregazione per gli Istituti di vita consacrata e le Società di vita apostolica.
- Il Cardinale Walter Kasper, Presidente del Pontificio Consiglio per la Promozione dell’Unità dei Cristiani.
- Frère Alois, Priore di Taizé.AP/ VIS 20100422 (60)

ALTRI ATTI PONTIFICI

CITTA' DEL VATICANO, 22 APR. 2010 (VIS). Il Santo Padre:
- Ha accettato la rinuncia al governo pastorale della Diocesi di Kildare and Leighlin (Irlanda), presentata dal Vescovo James Moriarty, in conformità al canone 401, paragrafo 2, del Codice di Diritto Canonico.
- Ha nominato il Vescovo Pierre Nguyên Van Nhon, Arcivescovo Coadiutore dell’Arcidiocesi di Hà Nôi (superficie: 7.000; popolazione: 5.399.400; cattolici: 334.788; sacerdoti: 91; religiosi: 322), Viêt Nam. È stato finora Vescovo di Dà Lat (Viêt Nam) e Presidente della Conferenza Episcopale del Viêt Nam.RE:NEC/ VIS 20100422 (80)

mercoledì 21 aprile 2010

IL PAPA RIEVOCA VIAGGIO APOSTOLICO A MALTA

CITTA' DEL VATICANO, 21 APR. 2010 (VIS). Nella catechesi dell'Udienza Generale di oggi, tenutasi in Piazza San Pietro, il Santo Padre si è soffermato sul recente Viaggio Apostolico a Malta, di sabato e domenica scorsi, in occasione del "1950° anniversario del naufragio dell'apostolo Paolo sulle coste dell'arcipelago maltese e della sua permanenza in quelle isole per circa tre mesi"

  "La storia di questo popolo da quasi duemila anni" - ha detto il Papa - "è inseparabile dalla fede cattolica, che caratterizza la sua cultura e le sue tradizioni: si dice che a Malta vi siano ben 365 chiese, 'una per ogni giorno dell'anno', un segno visibile di questa profonda fede!".

  Nel ricordare di essersi recato alla "Grotta di San Paolo" presso Rabat, "per un momento intenso di preghiera", il Santo Padre ha sottolineato che "dalla successiva permanenza di Paolo a Malta, nacque una comunità cristiana fervente e solida, che dopo duemila anni è ancora fedele al Vangelo e si sforza di coniugarlo con le complesse questioni dell'epoca contemporanea. Questo naturalmente non è sempre facile, né scontato, ma la gente maltese sa trovare nella visione cristiana della vita le risposte alle nuove sfide. Ne è un segno, ad esempio, il fatto di aver mantenuto saldo il profondo rispetto per la vita non ancora nata e per la sacralità del matrimonio, scegliendo di non introdurre l'aborto e il divorzio nell'ordinamento giuridico del Paese".

  Benedetto XVI ha ricordato che dopo la Celebrazione Eucaristica davanti alla Chiesa di San Paolo, "partecipata con grande fervore", ha voluto "incontrare alcune persone vittime di abusi da parte di esponenti del Clero" ed ha detto: "Ho condiviso con loro la sofferenza e, con commozione, ho pregato con loro, assicurando l'azione della Chiesa".

  "Se Malta dà il senso di una grande famiglia" - ha proseguito il Pontefice - "non bisogna pensare che, a causa della sua conformazione geografica, sia una società 'isolata' dal mondo. Non è così, e lo si vede, ad esempio, dai contatti che Malta intrattiene con vari Paesi e dal fatto che in molte Nazioni si trovano sacerdoti maltesi".

  "La posizione strategica del piccolo arcipelago attirava ovviamente l'attenzione delle diverse potenze politiche e militari. E tuttavia, la vocazione più profonda di Malta è quella cristiana, vale a dire la vocazione universale della pace! La celebre croce di Malta, che tutti associano a quella Nazione, ha sventolato tante volte in mezzo a conflitti e contese; ma, grazie a Dio, non ha mai perso il suo significato autentico e perenne: è il segno dell'amore e della riconciliazione, e questa è la vera vocazione dei popoli che accolgono e abbracciano il messaggio cristiano!"-

  "Crocevia naturale, Malta è al centro di rotte di migrazione: (...) e ciò comporta, naturalmente, problemi complessi sul piano umanitario, politico e giuridico, problemi che hanno soluzioni non facili, ma da ricercare con perseveranza e tenacia, concertando gli interventi a livello internazionale. Così è bene che si faccia in tutte le Nazioni che hanno i valori cristiani nelle radici delle loro Carte Costituzionali e delle loro culture".

  Nonostante la brevità della visita, Benedetto XVI ha voluto che non mancasse l'incontro con i giovani nel porto di Valletta, "A loro non potevo non ricordare" - ha detto il Papa - "l'esperienza giovanile di san Paolo: un'esperienza straordinaria, unica, eppure capace di parlare alle nuove generazioni di ogni epoca, per quella radicale trasformazione seguita all'incontro con Cristo Risorto. Ho guardato dunque ai giovani di Malta come a dei potenziali eredi dell'avventura spirituale di san Paolo, chiamati come lui a scoprire la bellezza dell'amore di Dio donatoci in Gesù Cristo; ad abbracciare il mistero della sua Croce; ad essere vincitori proprio nelle prove e nelle tribolazioni, a non avere paura delle 'tempeste' della vita, e nemmeno dei naufragi, perché il disegno d'amore di Dio è più grande anche delle tempeste e dei naufragi".

  "Per intercessione dell'apostolo Paolo" - ha concluso il Pontefice - "di san Giorgio Preca, sacerdote, primo santo maltese, e della Vergine Maria, che i fedeli di Malta e Gozo venerano con tanta devozione, possa sempre progredire nella pace e nella prosperità".
AG/                                               VIS 20100421 (680)

GRAZIE DEL PAPA ZELO APOSTOLICO SACERDOTI

CITTA' DEL VATICANO, 21 APR. 2010 (VIS). Al termine della catechesi di questo mercoledì, il Santo Padre ha rivolto parole di saluto ai parroci e sacerdoti della Diocesi di Roma, accompagnati dal Cardinale Agostino Vallini e dai Vescovi Ausiliari, al ritorno da un pellegrinaggio ad Ars (Francia), promosso in occasione dell'Anno Sacerdotale.

  "Vi ringrazio della vostra presenza," - ha detto il Papa - "segno di affetto e vicinanza spirituale. Colgo questa opportunità per esprimere la mia stima e la mia viva riconoscenza a voi e ai sacerdoti che in tutto il mondo si dedicano con zelo apostolico al servizio del popolo di Dio, testimoniando la carità di Cristo. Sull'esempio di San Giovanni Maria Vianney, siate pastori pazienti e solleciti del bene delle anime".

  Infine Benedetto XVI ha ricordato che domenica prossima, quarta del tempo di Pasqua, si celebra la Giornata di Preghiera per la Vocazioni. Rivolgendosi ai malati li ha esortati dicendo loro: "Invito voi, ad offrire le vostre sofferenze perché maturino numerose e sante vocazioni".
AG/                                       VIS 20100421 (170)

DALLE CHIESE ORIENTALI

CITTA' DEL VATICANO, 21 APR. 2010 (VIS). Sua Beatitudine il Cardinale Lubomyr Husar, Arcivescovo Maggiore di Kyiv-Halye, dopo aver ottenuto il consenso del Sinodo dei Vescovi della Chiesa Greco-Cattolica Ucraina, riunitosi a Lviv dal 29 novembre al 5 dicembre 2009, e informata la Sede Apostolica, a norma del canone 85, paragrafo 2 e 4 del Codice dei Canoni delle Chiese Orientali, ha promosso il Vescovo Jaroslav Pryriz, C.SS.R., da Vescovo Ausiliare dell'Eparchia di Sambir-Drohobych degli Ucraini a Vescovo Coadiutore della medesima Circoscrizione Ecclesiastica.
NEC/                                         VIS 20100421 (90)
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