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Il Vatican Information Service (VIS), istituito nell'ambito della Sala Stampa della Santa Sede, è un bollettino telematico che diffonde notizie relative all'attività magistrale e pastorale del Santo Padre e della Curia Romana...

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lunedì 25 giugno 2007

COMUNICATO RELATIVO UDIENZA PRIMO MINISTRO TONY BLAIR


CITTA' DEL VATICANO, 23 GIU. 2007 (VIS). La Sala Stampa della Santa Sede ha reso pubblico nella tarda mattinata il seguente Comunicato:
 
  "Oggi, 23 giugno, 2007 il Santo Padre Benedetto XVI ha ricevuto in Udienza il Primo Ministro di Sua Maestà Britannica, l'Onorevole Anthony Blair. Successivamente, questi ha reso visita al Cardinale Tarcisio Bertone, Segretario di Stato, accompagnato da Sua Eccellenza Monsignor Dominique Mamberti, Segretario per i Rapporti con gli Stati".

  "Nel corso dei colloqui, sono stati passati in rassegna alcuni contributi significativi del Primo Ministro Blair durante i suoi dieci anni di Governo. Ha fatto seguito un franco confronto sull'attuale situazione internazionale, non tralasciando di affrontare questioni particolarmente delicate quali il conflitto in Medio Oriente e il futuro dell'Unione Europea a seguito del vertice di Bruxelles. Infine, dopo uno scambio di opinioni su alcune leggi ultimamente approvate dal Parlamento nel Regno Unito, sono stati formulati auguri di ogni bene all'Onorevole Anthony Blair in procinto a lasciare l'incarico di Primo Ministro, tenendo conto che egli ha espresso il vivo desiderio di impegnarsi in modo particolare per la pace in Medio Oriente e per il dialogo interreligioso".
OP/UDIENZA/BLAIR                               VIS 20070625 (200)


ALTRI ATTI PONTIFICI

CITTA' DEL VATICANO, 25 GIU. 2007 (VIS). Il Santo Padre:

- Ha nominato il Reverendo Martin Su Yao-wen, Vescovo di Taichung (superficie: 7.836; popolazione: 4.134.000; cattolici: 36.836; sacerdoti: 74; religiosi: 122), Taiwan. Il Vescovo eletto, finora Direttore del "Campus Ministry" dell'Università "Providence" di Taichung (Taiwan), è nato nel 1959 a Kaohsiung (Taiwan) ed è stato ordinato sacerdote nel 1989. Succede al Vescovo Joseph Wang Yu-jung, del quale il Santo Padre ha accettato la rinuncia al governo pastorale della medesima Diocesi, presentata per raggiunti limiti d'età.

- Ha elevato la Diocesi di Niamey (superficie: 200.000; popolazione: 6.349.000; cattolici: 15.532; sacerdoti: 26; religiosi: 82), Niger, al rango di Sede Metropolitana, con la Diocesi di Maradi quale unica Sede suffraganea.

- Ha nominato il Vescovo Michel Cartatéguy, S.M.A., di Niamey, primo Arcivescovo Metropolita della nuova circoscrizione ecclesiastica.

- Ha nominato il Reverendo Venant Bacinoni, Vescovo di Bururi (superficie: 6.500; popolazione: 902.000; cattolici: 400.000; sacerdoti: 97; religiosi: 111), Burundi. Il Vescovo eletto, finora Professore al Seminario Maggiore Interdiocesano "Jean Paul  II" di Gitega,  è nato a Kirisi (Burundi) nel 1940 ed ha ricevuto l'ordinazione sacerdotale nel 1965.

- Ha nominato il Cardinale Jean-Louis Tauran, finora Archivista e Bibliotecario di Santa Romana Chiesa, Presidente del Pontificio Consiglio per il Dialogo Interreligioso.

- Ha nominato il Vescovo Raffaele Farina, S.D.B., finora Prefetto della Biblioteca Apostolica Vaticana, Archivista e Bibliotecario di Santa Romana Chiesa, elevandolo in pari tempo alla dignità arcivescovile. L'Arcivescovo eletto è nato ad Ariano Irpino (Italia), nel 1933, è stato ordinato sacerdote nel 1958 ed ha ricevuto la consacrazione episcopale nel 2006.

- Ha nominato il Monsignore Cesare Pasini, finora Vice-Prefetto della Veneranda Biblioteca Ambrosiana, Prefetto della medesima Biblioteca Apostolica Vaticana.

  Sabato 23 giugno è stato reso noto che il Santo Padre ha nominato:

- Il Vescovo Edward Dajczak, finora Ausiliare di Zielona Góra-Gorzów (Polonia), Vescovo di Koszalin-Kolobrzeg (superficie: 14.640; popolazione: 925.000; cattolici: 910.900; sacerdoti: 527; religiosi: 374), Polonia.

- Il Reverendo Murray Chatlain, Vescovo Coadiutore di MacKenzie-Fort Smith (superficie: 1.523.400; popolazione: 43.047; cattolici: 22.000; sacerdoti: 10), Canada. Il Vescovo eletto, finora Parroco della "St. Patrick's Church" di Saskatoon  (Canada), è nato nel 1963 a Saskatoon (Canada) ed è stato ordinato sacerdote nel 1987.
NER:RE:ECE:NA:NEC/.../...                                                      VIS 20070625 (370)


VISITA DEL PAPA BIBLIOTECA APOSTOLICA ED ARCHIVIO SEGRETO


CITTA' DEL VATICANO, 25 GIU. 2007 (VIS). Il Santo Padre Benedetto XVI ha compiuto questa mattina una visita alla Biblioteca Apostolica Vaticana ed all'Archivio Segreto Vaticano, prima della chiusura al pubblico della Biblioteca, dal 14 luglio prossimo, per procedere ai lavori di restauro dell'ala rinascimentale dell'edificio che la ospita.

  Il Papa ha sottolineato nel suo discorso che la Biblioteca "non a caso porta il nome di 'Apostolica' in quanto è un'Istituzione considerata sin dalla sua fondazione come la 'Biblioteca del Papa'". Oggi, ha soggiunto Benedetto XVI è "un'accogliente casa di scienza, di cultura e di umanità che apre le porte a studiosi provenienti da ogni parte del mondo, senza distinzione di provenienza, religione e cultura. Vostro compito, cari amici che quotidianamente qui operate, è di custodire la sintesi tra cultura e fede che traspira dai preziosi documenti e dai tesori che custodite, dalle mura che vi circondano, dai Musei che vi sono vicini e dalla splendida Basilica che appare luminosa alle vostre finestre".

  "All'Archivio Vaticano, aperto alla consultazione dei dotti dalla sapiente lungimiranza di Leone XIII nel 1881" - ha ricordato Papa Benedetto XVI - "ci si rivolge oggi non soltanto per ricerche erudite, pure in se stesse meritevoli e degnissime, riguardanti periodi lontani da noi, ma anche per interessi concernenti epoche e tempi a noi vicini, ed anche molto vicini. Ne sono prova i primi frutti che la recente apertura agli studiosi del Pontificato di Pio XI, da me decisa nel giugno del 2006, ha fino ad oggi prodotto".

  "Ricerche, studi e pubblicazioni possono a volte far nascere, (...), anche talune polemiche" - ha proseguito il Papa - "A questo riguardo non posso che lodare l'atteggiamento di servizio disinteressato ed  equanime che l'Archivio Segreto Vaticano ha reso, tenendosi lontano da sterili e spesso anche deboli visioni storiche di parte ed offrendo ai ricercatori, senza preclusioni o preconcetti, il materiale documentario in suo possesso, ordinato con serietà e competenza".

  "Da più parti giungono all'Archivio Segreto, come alla Biblioteca Apostolica, segni di apprezzamento e di stima da parte di Istituti culturali e di privati studiosi di diverse Nazioni. Questo a me pare sia il migliore riconoscimento a cui le due Istituzioni possono aspirare".

  "Al compimento del mio settantesimo anno di età"- ha ricordato Papa Benedetto XVI - "avrei tanto desiderato che l'amato Giovanni Paolo II mi concedesse di potermi dedicare allo studio e alla ricerca di interessanti documenti e reperti da voi custoditi con cura, veri capolavori che ci aiutano a ripercorrere la storia dell'umanità e del Cristianesimo".

  "Per voi, cari amici, si tratta di realizzare la vostra vocazione cristiana a contatto con ricche testimonianze di cultura, di scienza e di spiritualità" - ha aggiunto il Pontefice - "per questo vostra molteplice attività vi avvalete delle tecniche più avanzate nell'informatica, nella catalogazione, nel restauro, nella fotografia e, in genere, in tutto quanto concerne la tutela e la fruizione del ricchissimo patrimonio che custodite".

  "Nel lodarvi per il vostro impegno" - ha concluso il Pontefice - "vi esorto a voler sempre considerare questo vostro lavoro come una vera missione da svolgere con passione e pazienza, gentilezza e spirito di fede. Preoccupatevi di offrire sempre un'immagine accogliente della Sede Apostolica, consapevoli che il messaggio evangelico passa anche attraverso la vostra coerente testimonianza cristiana".
BXVI-VISITA/BIBLIOTECA:ARCHIVIO VATICANO/...          VIS 20070625 (550)


LA CHIESA SAPPIA TESTIMONIARE CON CORAGGIO VERITÀ CRISTO


CITTA' DEL VATICANO, 24 GIU. 2007 (VIS). "La liturgia ci  invita a celebrare la solennità della Nascita di San Giovanni Battista, la cui vita è tutta orientata a Cristo, come quella della madre di Lui, Maria", ha detto il Santo Padre Benedetto XVI ai pellegrini convenuti in Piazza San Pietro per recitare l'Angelus con il Papa.

  San Giovanni Battista, ha ricordato il Santo Padre "è stato il precursore, la 'voce' inviata ad annunciare il Verbo incarnato. Perciò, commemorare la sua nascita significa in realtà celebrare Cristo, compimento delle promesse di tutti i profeti, dei quali il Battista è stato il più grande, chiamato a 'preparare la via' davanti al Messia (cfr Mt 11,9-10)".

  "Tutti i Vangeli" - ha affermato il Papa - "iniziano la narrazione della vita pubblica di Gesù con il racconto del suo battesimo nel fiume Giordano ad opera di Giovanni. (...) Da autentico profeta, Giovanni rese testimonianza alla verità senza compromessi. Denunciò le trasgressioni dei comandamenti di Dio, anche quando protagonisti ne erano i potenti. Così, quando accusò di adulterio Erode ed Erodiade, pagò con la vita, sigillando col martirio il suo servizio a Cristo, che è la Verità in persona. Invochiamo la sua intercessione, insieme con quella di Maria Santissima, perché anche ai nostri giorni la Chiesa sappia mantenersi sempre fedele a Cristo e testimoniare con coraggio la sua verità e il suo amore per tutti".

  Al termine della recita dell'Angelus Benedetto XVI ha precisato che: "Questa domenica, che precede la solennità dei Santi Pietro e Paolo, è in Italia anche la 'Giornata per la carità del Papa'. Cari fedeli italiani, vi sono vivamente grato per la preghiera e per il sostegno solidale con cui partecipate all'azione evangelizzatrice e caritativa del Successore di Pietro nel mondo intero".
ANG/GIOVANNI BATTISTA:CARITÀ DEL PAPA/...               VIS 20070625 (310)


UDIENZE

CITTA' DEL VATICANO, 23 GIU. 2007 (VIS). Il Santo Padre ha ricevuto questa mattina in udienze separate:

- Il Cardinale Edmund Casimir Szoka, Presidente emerito della Pontificia Commissione per lo Stato della Città del Vaticano e del Governatorato dello Stato della Città del Vaticano.

- L'Arcivescovo Nikola Eterovic, Segretario Generale del Sinodo dei Vescovi.

- Il Cardinale William Joseph Levada, Prefetto della Congregazione per la Dottrina della Fede.
AP/.../...                                         VIS 20070625 (70)


domenica 24 giugno 2007

LA CHIESA SAPPIA TESTIMONIARE CON CORAGGIO VERITÀ CRISTO


CITTA' DEL VATICANO, 24 GIU. 2007 (VIS). "La liturgia ci  invita a celebrare la solennità della Nascita di San Giovanni Battista, la cui vita è tutta orientata a Cristo, come quella della madre di Lui, Maria", ha detto il Santo Padre Benedetto XVI ai pellegrini convenuti in Piazza San Pietro per recitare l'Angelus con il Papa.

  San Giovanni Battista, ha ricordato il Santo Padre "è stato il precursore, la 'voce' inviata ad annunciare il Verbo incarnato. Perciò, commemorare la sua nascita significa in realtà celebrare Cristo, compimento delle promesse di tutti i profeti, dei quali il Battista è stato il più grande, chiamato a 'preparare la via' davanti al Messia (cfr Mt 11,9-10)".

  "Tutti i Vangeli" - ha affermato il Papa - "iniziano la narrazione della vita pubblica di Gesù con il racconto del suo battesimo nel fiume Giordano ad opera di Giovanni. (...) Da autentico profeta, Giovanni rese testimonianza alla verità senza compromessi. Denunciò le trasgressioni dei comandamenti di Dio, anche quando protagonisti ne erano i potenti. Così, quando accusò di adulterio Erode ed Erodiade, pagò con la vita, sigillando col martirio il suo servizio a Cristo, che è la Verità in persona. Invochiamo la sua intercessione, insieme con quella di Maria Santissima, perché anche ai nostri giorni la Chiesa sappia mantenersi sempre fedele a Cristo e testimoniare con coraggio la sua verità e il suo amore per tutti".

  Al termine della recita dell'Angelus Benedetto XVI ha precisato che: "Questa domenica, che precede la solennità dei Santi Pietro e Paolo, è in Italia anche la 'Giornata per la carità del Papa'. Cari fedeli italiani, vi sono vivamente grato per la preghiera e per il sostegno solidale con cui partecipate all'azione evangelizzatrice e caritativa del Successore di Pietro nel mondo intero".
ANG/GIOVANNI BATTISTA:CARITÀ DEL PAPA/...               VIS 20070625 (310)


venerdì 22 giugno 2007

UDIENZE


CITTA' DEL VATICANO, 22 GIU. 2007 (VIS). Il Santo Padre ha ricevuto questa mattina in udienze separate:

- Sua Altezza Eminentissima Fra' Andrew Bertie, Principe e Gran Maestro del Sovrano Militare Ordine di Malta, e Seguito.

- Il Cardinale Walter Kasper, Presidente del Pontificio Consiglio per la Promozione dell'Unità dei Cristiani.

- Il Cardinale Juan Luis Cipriani Thorne, Arcivescovo di  Lima (Perù).

- Il Cardinale Godfried Danneels, Arcivescovo di Mechelen-Brussel (Belgio).

  Nel pomeriggio è in programma che il Santo Padre riceva il Cardinale Giovanni Battista Re, Prefetto della Congregazione per i Vescovi.
AP/.../...                                       VIS 20070622 (100)


IMPOSIZIONE SACRO PALLIO NUOVI ARCIVESCOVI METROPOLITI


CITTA' DEL VATICANO, 22 GIU. 2007 (VIS). Un Comunicato dell'Ufficio delle Celebrazioni Liturgiche del Sommo Pontefice annuncia che alle ore 9:30 di venerdì 29 giugno, Solennità dei Santi Pietro e Paolo, Apostoli, Patroni dell'Alma Città di Roma, il Santo Padre Benedetto XVI presiederà nella Basilica Vaticana, la Concelebrazione dell'Eucaristia con alcuni Arcivescovi Metropoliti ai quali imporrà il Sacro Pallio, preso dalla Confessione dell'Apostolo Pietro.
OCL/SAN PIETRO:SAN PAOLO/...                         VIS 20070622 (80)


VESCOVI DEL TOGO: PASTORALE FAMILIARE, FORMAZIONE


CITTA' DEL VATICANO, 22 GIU. 2007 (VIS). Questa mattina il Santo Padre Benedetto XVI ha ricevuto in udienza i Presuli della Conferenza Episcopale del Togo, al termine della Visita "ad Limina Apostolorum".

  Il Papa ha espresso ai Vescovi la sua gratitudine per la "perseveranza e il coraggio dimostrati nell'affrontare le numerose difficoltà che il Paese ha attraversato negli ultimi anni. In numerose occasioni" - ha detto il Pontefice - "avete contribuito al dialogo per la riconciliazione nazionale, ricordando a tutti le esigenze del bene comune, nella fedeltà alla verità di Dio e dell'uomo. Chiedo al Signore di far fruttificare tali sforzi perché il vostro Paese conosca una vita prospera nella concordia e nella fraternità".

  Ponendo in risalto l'impegno profuso dai Vescovi africani "nella protezione e nel rispetto della vita" - Benedetto XVI ha sottolineato che "la promozione della verità e della dignità del matrimonio e la preservazione dei valori familiari essenziali devono essere fra le vostre maggiori priorità. La pastorale familiare è un elemento essenziale per l'evangelizzazione, che fa riscoprire ai giovani ciò che rappresenta un impegno unico e fedele". In merito il Papa ha esortato i Presuli "a dedicare speciale attenzione alla formazione delle coppie e delle famiglie".

  Il Papa ha incoraggiato i Vescovi anche a "ad adoperarsi per la promozione delle scuole cattoliche, luoghi di educazione integrale al servizio delle famiglie e della trasmissione della fede. Nonostante le grandi difficoltà che possono sorgere, il loro ruolo è essenziale per permettere ai giovani di acquisire una solida formazione umana, culturale e religiosa. Che gli educatori e gli insegnanti siano loro stessi modelli di vita cristiana per i giovani!".

  Riferendosi all'urgente necessità dell'evangelizzazione, il Santo Padre ha ricordato il lavoro dei catechisti e di altri operatori pastorali ed ha affermato: "L'inculturazione del messaggio evangelico, realizzato nella fedeltà all'insegnamento della Chiesa, contribuisce al radicamento effettivo della fede nel vostro popolo, permettendogli di accogliere la persona di Gesù Cristo in tutte le dimensioni della sua esistenza. (...) Rispettando le ricche tradizioni che sono l'espressione viva dell'anima del proprio popolo, i cristiani devono rifiutare risolutamente ciò che va contro il messaggio liberatore di Cristo e che imprigiona  l'uomo e la società nell'alienazione".

  Benedetto XVI ha ribadito l'importanza della formazione dei sacerdoti, dei consacrati e dei laici, "per affrontare le situazioni difficili che si presentano loro e per trasmettere il contenuto della fede con la propria testimonianza di vita, sostenuti da convinzioni personali sicure. Tale formazione deve anche aiutare i fedeli laici ad acquisire quelle competenze che permettono di impegnarsi nella vita sociale e lavorare al bene comune. Il 'Compendio della dottrina sociale della Chiesa' è strumento prezioso al servizio della formazione di tutti, e particolarmente dei laici".

  Al termine del suo discorso Benedetto XVI ha ricordato la necessità di "perseguire ed approfondire i cordiali rapporti esistenti con i musulmani nel vostro Paese. Infatti essi sono indispensabili per la concordia e l'armonia fra tutti i cittadini, e per la promozione dei valori comuni all'umanità".
AL/.../TOGO                                       VIS 20070622 (510)


giovedì 21 giugno 2007

ALTRI ATTI PONTIFICI


CITTA' DEL VATICANO, 21 GIU. 2007 (VIS). Il Santo Padre ha nominato il Reverendo Francisco Cerro Chaves, Vescovo di Coria-Cáceres (superficie: 10.052; popolazione: 263.430; cattolici: 251.701; sacerdoti: 170; religiosi: 332; diaconi permanenti: 1), Spagna. Il Vescovo eletto, finora Delegato Diocesano per la pastorale giovanile e Direttore del Centro Diocesano di Spiritualità di Valladolid (Spagna), è nato in Malpartida de Cáceres (Spagna), nel 1957 ed è stato ordinato sacerdote nel 1981.
NER/.../CERRO CHAVES                                 VIS 20070621 (80)


UDIENZE

CITTA' DEL VATICANO, 21 GIU. 2007 (VIS). Il Santo Padre ha ricevuto questa mattina in udienza Sua Beatitudine Cardinale Ignace Moussa I Daoud, Prefetto emerito della Congregazione per le Chiese Orientali.

  Nel pomeriggio è in programma che il Santo Padre riceva in udienza il Cardinale Javier Lozano Barragán, Presidente del Pontificio Consiglio per gli Operatori Sanitari (per la Pastorale della Salute).
AP/.../...                                         VIS 20070621 (70)


PROCLAMATO DAL SANTO PADRE ANNO DEDICATO A SAN PAOLO



CITTA' DEL VATICANO, 21 GIU. 2007 (VIS). L'Ufficio delle Celebrazioni Liturgiche del Sommo Pontefice ha reso noto questa mattina che giovedì 28 giugno prossimo, vigilia della Solennità dei Santi Apostoli Pietro e Paolo, il Santo Padre Benedetto XVI presiederà alle ore 17:30 , nella Basilica di San Paolo fuori le mura, la Celebrazione dei Primi Vespri.

  Nel corso della celebrazione, il Papa proclamerà l'anno dedicato a San Paolo, in occasione dei duemila anni dalla nascita dello "Apostolo delle Genti".
OCL/VESPRI:ANNO PAOLINO/...                     VIS 20070621 (90)


GIUBILEO SACERDOZIO EPISCOPATO CARDINALI MARTINO E DIAS


CITTA' DEL VATICANO, 21 GIU. 2007 (VIS). Il Santo Padre Benedetto XVI ha indirizzato una Lettera al Cardinale Renato Raffaele Martino, Presidente del Pontificio Consiglio della Giustizia e della Pace e del Pontificio Consiglio della Pastorale per i Migranti e gli Itineranti, in occasione del 50° anniversario di sacerdozio. Il Porporato fu ordinato sacerdote il 20 giugno 1957.

  Nella ricorrenza dei cinquanta anni di sacerdozio, il Cardinale Martino ha celebrato, nel pomeriggio di ieri, una Santa Messa, all'Altare della Cattedra della Basilica Vaticana.

  Parimenti, il Santo Padre ha indirizzato una Lettera al Cardinale Ivan Dias, Prefetto della Congregazione per l'Evangelizzazione dei Popoli, in occasione del 25° anniversario di Ordinazione Episcopale, il 19 giugno 1982, nella quale elogia l'opera del Porporato "pastore sollecito e fedele" e "promotore dell'evangelizzazione".
BXVI-LETT/SACERDOZIO:EPISCOPATO/MARTINO:DIAS     VIS 20070621 (90)


IL PAPA RICORDA DOVERE DI GARANTIRE LA PACE PER TUTTI


CITTA' DEL VATICANO, 21 GIU. 2007 (VIS). Il Santo Padre Benedetto XVI, nel ricevere questa mattina i partecipanti alla riunione della R.O.A.C.O. (Riunione Opere in Aiuto alle Chiese Orientali), ha affermato: "La presenza di venerati Presuli Orientali mi consente di condividere la pena e la preoccupazione per la delicata situazione in cui versano vaste aree del Medio Oriente".

  "La debolezza della pace" - ha proseguito il Pontefice - "si acuisce ulteriormente a motivo di ingiustizie antiche e nuove. Così essa si spegne, lasciando spazio alla violenza, che spesso degenera in guerra più o meno dichiarata fino a costituire, come ai nostri giorni, un assillante problema internazionale".

  "Busso al cuore di coloro che hanno specifiche responsabilità perché aderiscano al grave dovere di garantire la pace a tutti, indistintamente, liberandola dalla malattia mortale della discriminazione religiosa, culturale, storica o geografica".

  Benedetto XVI ha assicurato una volta di più che "la Terra Santa, l'Iraq e il Libano sono presenti, con l'urgenza e la costanza che meritano, nella preghiera e nell'azione della Sede Apostolica e di tutta la Chiesa. Chiedo alla Congregazione per le Chiese Orientali e a ciascuna delle Opere ad essa collegate di confermare la stessa premura al fine di rendere più incisivi la vicinanza e l'intervento a favore di tanti nostri fratelli e sorelle".

   Papa Benedetto XVI ha rinnovato a Sua Beatitudine Emmanuel III Delly, Patriarca di Babilonia dei Caldei, presente all'udienza di oggi, il suo cordoglio "per la barbara uccisione di un inerme sacerdote e di tre suddiaconi avvenuta al termine della Liturgia, domenica, il 3 giugno scorso, in Iraq. La Chiesa intera accompagna con affetto e ammirazione tutti i suoi figli e le sue figlie e li sostiene in quest'ora di autentico martirio per il nome di Cristo".

  Ringraziando i membri della R.O.A.C.O. per la loro collaborazione con la Congregazione per le Chiese Orientali, il Papa li ha incoraggiati a "continuare, perché l'apporto insostituibile che voi recate alla testimonianza della carità ecclesiale trovi pieno sviluppo nella forma comunitaria del suo esercizio. (...) La fatica del confronto e della collaborazione è sempre garanzia di un servizio più ordinato ed equo".

  "Mentre imploriamo il Signore perchè affretti il giorno della piena unità tra i cristiani e quello, pure molto atteso, di una serena convivenza interreligiosa animata da rispettosa reciprocità, Gli chiediamo di benedire i nostri sforzi e di illuminarci perché quanto operiamo mai sia a detrimento bensì ad incremento della comunità ecclesiale. Sia Lui a renderci sempre attenti perché, rifuggendo da ogni sorta di indifferentismo, mai eludiamo nell'esercizio della carità la missione della comunità cattolica locale".

  Benedetto XVI ha concluso il suo discorso sottolineando che: "Scorgeremo sempre nella preghiera la vera sorgente dell'impegno di carità e in essa verificheremo la sua autenticità. (...) La radicazione eucaristica è indispensabile alla nostra azione".
AC/.../ROACO                                   VIS 20070621 (480)


ESSERE TESTIMONI DI CRISTO NEL TORMENTATO ORIENTE


CITTA' DEL VATICANO, 21 GIU. 2007 (VIS). Il Santo Padre ha ricevuto oggi in Vaticano Sua Santità Mar Dinkha IV, Catholicos Patriarca della Chiesa Assira d'Oriente, accompagnato da diverse personalità.

  Nel suo discorso Papa Benedetto XVI ha ricordato la visita del Patriarca a Giovanni Paolo II nel 1994, per la firma di una Dichiarazione Comune relativa alla Cristologia, che includeva la decisione di istituire una Commissione Congiunta per il Dialogo Teologico fra la Chiesa Cattolica e la Chiesa Assira d'Oriente.

  "La Commissione Congiunta" - ha detto il Papa - "ha intrapreso un importante studio della vita sacramentale delle nostre rispettive tradizioni ed ha concepito un accordo sull'Anafora degli Apostoli Addai e Mari". Il Santo Padre ha espresso la sua gratitudine per i risultati del dialogo "che racchiude la promessa di ulteriori progressi su altre dibattute questioni".

   "La Chiesa Assira d'Oriente è radicata in terre antiche, i cui nomi sono associati alla storia del progetto salvifico di Dio per tutta l'umanità" - ha rilevato il Papa  - "(...) Oggi, tragicamente, i cristiani della regione soffrono materialmente e spiritualmente. In particolare in Iraq, terra natale di numerosi fedeli Assiri, le famiglie e le comunità cristiane sentono aumentare le pressioni causate dall'insicurezza, dalle aggressioni e da un senso di abbandono. Molti di essi non vedono altra soluzione che lasciare il paese e cercare un nuovo futuro all'estero".

  "Queste difficoltà sono fonte di grave preoccupazione per me" - ha detto ancora Benedetto XVI - "e desidero esprimere la mia solidarietà ai pastori e ai fedeli delle comunità cristiane che rimangono sul posto, sovente a prezzo di eroici sacrifici".

  "A seguito di onde migratorie successive, molti Cristiani delle Chiese Orientali ora vivono in Occidente. Questa nuova situazione presenta molteplici sfide alle loro identità cristiane ed alla vita comunitaria. Nel contempo, quando i cristiani di Oriente e di Occidente vivono fianco a fianco, hanno la preziosa opportunità di arricchirsi vicendevolmente e di comprendere più pienamente la cattolicità della Chiesa, che, come pellegrina nel mondo, vive, prega e testimonia Cristo in una varietà di contesti culturali, sociali ed umani".

  "Nuove speranze e possibilità qualche volta suscitano nuove paure, e ciò è anche vero riguardo ai rapporti ecumenici. (...) È da auspicare che continui il proficuo lavoro che la Commissione ha compiuto negli anni, mentre non si deve mai perder di vista l'obiettivo ultimo del nostro comune cammino verso il ristabilimento della piena comunione".

  "Per quanto lungo ed arduo sembri il cammino verso l'unità" - ha concluso il Pontefice - "il Signore ci chiede di unire le nostre mani e i nostri cuori, così che insieme possiamo portare una più chiara testimonianza di Cristo e servire meglio i nostri fratelli e sorelle, particolarmente nelle tribolate regioni orientali, dove molti dei nostri fedeli guardano a noi, loro Pastori, con speranza ed aspettative".
AC/CHIESA ASSIRA ORIENTALE/DINKHA                   VIS 20070621 (480)


mercoledì 20 giugno 2007

IN MEMORIAM


CITTA' DEL VATICANO, 20 GIU. 2007 (VIS). Di seguito riportiamo i dati relativi ai Presuli mancati nelle ultime settimane:

- Il Vescovo Marion Francis Forst,  Vescovo titolare di Leavenworth, il 2 giugno, all'età di 96 anni.

- Il Vescovo Marcelo Mendiharat Pommiès, emerito di Salto (Uruguay), il 12 giugno, all'età di 93 anni.
.../DEFUNTI/...                                     VIS 20070620 (90)



ALTRI ATTI PONTIFICI


CITTA' DEL VATICANO, 20 GIU. 2007 (VIS). Il Santo Padre:

- Ha accettato la rinuncia all'ufficio di Ausiliare dell'Arcidiocesi di Cincinnati (Stati Uniti d'America), presentata dal Vescovo Carl K. Moeddel, in conformità ai canoni 411 e 401, paragrafo 2, del Codice di Diritto Canonico.

- Ha nominato il Sacerdote Daniel Kozelinski Netto, Vescovo Ausiliare dell'Eparchia di São João Batista em Curitiba degli Ucraini (cattolici: 161.500; sacerdoti: 81; religiosi: 553; diaconi permanenti: 2), Brasile. Il Vescovo eletto è nato nel 1952 a Colonia Paraiso (Brasile) ed è stato ordinato sacerdote nel 1980. È stato finora in servizio pastorale a Mallet (Brasile).
RE:NER/.../MOEDDEL:KOZELINSKI                        VIS 20070620 (110)


ACCOGLIERE E RICONOSCERE DIRITTI DEI RIFUGIATI


CITTA' DEL VATICANO, 20 GIU. 2007 (VIS). Al termine dell'Udienza Generale tenutasi nell'Aula Paolo VI, il Papa ha ricordato che oggi si celebra la "Giornata Mondiale del Rifugiato", promossa dall'Organizzazione delle Nazioni Unite "perché non venga meno nella pubblica opinione l'attenzione verso quanti sono stati costretti a fuggire dai loro Paesi a seguito di reali pericoli di vita".

  "Accogliere i rifugiati e dar loro ospitalità, è per tutti un doveroso gesto di umana solidarietà, affinché essi non si sentano isolati a causa dell'intolleranza e del disinteresse. Per i cristiani è, inoltre, un modo concreto di manifestare l'amore evangelico".

  "Auspico di cuore" - ha detto Papa Benedetto XVI - "che a questi nostri fratelli e sorelle duramente provati dalla sofferenza siano garantito l'asilo e il riconoscimento dei loro diritti, e invito i responsabili delle Nazioni ad offrire protezione a quanti si trovano in così delicate situazioni di bisogno".
AG/APPELLO RIFUGIATI/...                                   VIS 20070620 (170)


ATANASIO APPASSIONATO TEOLOGO INCARNAZIONE DEL LOGOS


CITTA' DEL VATICANO, 20 GIU. 2007 (VIS). Il Santo Padre Benedetto XVI ha dedicato la catechesi dell'Udienza Generale odierna, a Sant'Atanasio di Alessandria,  nato verso l'anno 300 e morto nel 373, celebrato come "la colonna della Chiesa" e "modello di ortodossia, tanto in Oriente quanto in Occidente". L'Udienza, alla quale hanno assistito 11.000 pellegrini, si è tenuta nell'Aula Paolo VI. Il Papa ha ugualmente salutato, nella Basilica Vaticana, i pellegrini che non avevano potuto prender posto nell'Aula Paolo VI.

  Sant'Atanasio, la cui statua Gian Lorenzo Bernini collocò tra quelle dei quattro santi Dottori della Chiesa orientale e occidentale - insieme ad Ambrogio, Giovanni Crisostomo e Agostino - che nell'abside della Basilica vaticana circondano la Cattedra di San Pietro - "è l'appassionato teologo dell'incarnazione del 'Logos', il Verbo di Dio" - ha detto Benedetto XVI - ed "il più importante e tenace avversario dell'eresia ariana, che allora minacciava la fede in Cristo, ridotto ad una creatura 'media' tra Dio e l'uomo, secondo una tendenza ricorrente nella storia e che vediamo in atto in diversi modi anche oggi".

  Il teologo Atanasio prese parte al Concilio di Nicea (325) dove i Vescovi fissarono il "'Simbolo di fede' che, (...) è rimasto nella tradizione delle diverse confessioni cristiane e nella liturgia come il 'Credo niceno-costantinopolitano. In questo testo fondamentale (...) figura il termine (...) 'consubstantialis'" che "vuole indicare che il Figlio è 'della stessa sostanza' del Padre, è Dio da Dio, è la sua sostanza, e così viene messa in luce la piena divinità del Figlio, che era negata dagli ariani. (...) L'idea fondamentale di tutta la lotta teologica di Sant'Atanasio era proprio quella che Dio è accessibile. Non è un Dio secondario, è il Dio vero, e tramite la nostra comunione con Cristo noi possiamo unirci realmente a Dio".

  "La crisi ariana, che si credeva risolta a Nicea, continuò così per decenni, con vicende difficili e divisioni dolorose nella Chiesa. E per ben cinque volte - durante un trentennio, tra il 336 e il 366 - Atanasio fu costretto ad abbandonare la sua città, passando diciassette anni in esilio e soffrendo per la fede. Ma durante le sue forzate assenze da Alessandria, (...) ebbe modo di sostenere e diffondere in Occidente, prima a Treviri e poi a Roma, la fede nicena e anche gli ideali del monachesimo".

  "L'opera dottrinale più famosa del santo Vescovo alessandrino è il tratto 'Sull'incarnazione del Verbo', il 'Logos' divino che si è fatto carne divenendo come noi per la nostra salvezza. Dice in quest'opera Atanasio, con un'affermazione divenuta giustamente celebre, che il Verbo di Dio 'si è fatto uomo perché noi diventassimo Dio; egli si è reso visibile nel corpo perché noi avessimo un'idea del Padre invisibile, ed egli stesso ha sopportato la violenza degli uomini perché noi ereditassimo l'incorruttibilità".

  "Atanasio è, infine" - ha detto ancora il Santo Padre - "anche autore di testi meditativi sui Salmi, poi molto diffusi, e soprattutto di un'opera che costituisce il 'best seller' dell'antica letteratura cristiana: la 'Vita di Antonio', cioè la biografia di Sant'Antonio Abate", opera che "contribuì molto alla diffusione del monachesimo, in Oriente e in Occidente".

  La vita di Atanasio, "come quella di Antonio" - ha concluso il Pontefice - "ci mostra che 'chi va verso Dio non si allontana dagli uomini, ma si rende invece ad essi veramente vicino'".
AG/ATANASIO/...                                   VIS 20070620 (470)


CARDINALE FELICI: FEDELE SERVIZIO PONTEFICI SEDE APOSTOLICA

CITTA' DEL VATICANO, 20 GIU. 2007 (VIS). Alle 17:00 di ieri, all'Altare della Cattedra della Basilica Vaticana, il Santo Padre Benedetto XVI ha presieduto la Liturgia Esequiale del Cardinale Angelo Felici, Prefetto emerito della Congregazione delle Cause dei Santi e Presidente emerito della Pontificia Commissione "Ecclesia Dei", mancato domenica 17 giugno, all'età di 87 anni.

  "Mi piace qui ricordare" - ha detto Papa Benedetto XVI nell'omelia - "ciò che il Servo di Dio Giovanni Paolo II ebbe a scrivere al Cardinale Felici "in occasione del suo 50° anniversario di Sacerdozio e 25° di Episcopato (...). Il suo ministero episcopale - affermava il Papa - è stato tutto dedicato al bene dei fedeli, alla missione benefica dei Romani Pontefici e della Sede Apostolica".

  "Vogliamo ora rendere grazie al Signore" - ha proseguito Papa Benedetto XVI - "per l'abbondante messe di frutti apostolici che egli, con l'aiuto della grazia divina, ha potuto raccogliere nei vari ambiti della sua illuminata e preziosa attività pastorale e diplomatica". Il defunto Porporato entrò nella Segreteria di Stato nel 1945; nel 1967 fu inviato come Pro-Nunzio Apostolico nei Paesi Bassi; nel 1976 divenne Rappresentante Pontificio in Portogallo ed in Francia. Infine, nel 1988, divenne Prefetto della Congregazione delle Cause dei Santi e Presidente della Pontificia Commissione "Ecclesia Dei".

  Il Santo Padre ha ricordato che tra le carte del Cardinale Felici è stata trovata "una immaginetta, raffigurante la 'Mater Salvatoris', venerata nella Cappella del Pontificio Collegio Leoniano - luogo dei suoi studi giovanili -", che "reca a tergo questa invocazione: 'In Te, o Signore, ho sperato, e nella tua Santissima Madre; che io non sia confuso in eterno'. Quante volte egli avrà ripetuto le parole di questa preghiera, scritta di suo pugno in previsione dell'ultima partenza! Possiamo considerarle come il testamento spirituale che egli ci lascia: parole che, meglio di ogni altra considerazione, quest'oggi ci aiutano a riflettere e a pregare".
HML/FUNERALE/FELICI                               VIS 20070620 (320)


martedì 19 giugno 2007

IN BREVE


IN OCCASIONE DELLA CERIMONIA DI RIAPERTURA DELLA CATTEDRALE DI NOTO (ITALIA), nella mattinata di ieri, il Papa ha fatto pervenire un Messaggio al Monsignor Giuseppe Malandrino, Vescovo di Noto, nel quale esprime sentita riconoscenza a quanti hanno contribuito all'opera di ricostruzione del Tempio dopo l'improvviso crollo del 1996. Il Santo Padre esprime l'auspicio che la ricostruita Cattedrale, "vero capolavoro del barocco siciliano, 'patrimonio dell'umanità' (...) per la Comunità diocesana di Noto (...) sia, nella sua bellezza, invito a crescere nella comunione e nel fervore apostolico".

"UN NUOVO UMANESIMO PER L'EUROPA. IL RUOLO DELLE UNIVERSITÀ", è il tema dell'Incontro Europeo di professori universitari, in programma a Roma dal 21 al 24 giugno, in occasione del 50° anniversario del Trattato di Roma (1957-2007). Il Convegno è sotto l'Alto Patronato del Presidente della Repubblica Italiana, del Consilium Conferentiarum Episcoporum Europae (C.C.E.E.) e dell'Ufficio per la Pastorale Universitaria del Vicariato di Roma.

"FAMIGLIA UMANA: COMUNITÀ DI PACE" È IL TEMA DEL MESSAGGIO DEL PAPA per la celebrazione della 41° Giornata Mondiale della Pace, che si celebrerà il 1° gennaio 2008. Un Comunicato reso pubblico oggi precisa che il tema scelto dal Santo Padre "si fonda sul convincimento che la percezione di un comune destino e l'esperienza della comunione sono fattori essenziali per la realizzazione del bene comune e per la pace dell'umanità".
.../IN BREVE/...                                           VIS 20070619 (230)


NUOVO DIRETTORE GENERALE ISTITUTO OPERE DI RELIGIONE


CITTA' DEL VATICANO, 19 GIU. 2007 (VIS). Oggi è stato reso pubblico un Comunicato della Sala Stampa della Santa Sede nel quale viene annunciato che "La Commissione Cardinalizia di Vigilanza sull'Istituto per le Opere di Religione (I.O.R.), si è riunita il 13 c.m., sotto la presidenza del Cardinale Angelo Sodano, ed ha approvato la proposta presentatale, a norma dello Statuto, dal Consiglio di Sovrintendenza del medesimo Istituto, di nominare Direttore Generale dell'I.O.R., il Signor Paolo Cipriani, attuale Vice-Direttore Generale".

  Il Commendatore Lelio Scaletti, attuale Direttore Generale dell'I.O.R., che ha compiuto 80 anni, lascerà la conduzione operativa del medesimo Istituto il 1° ottobre 2007, mantenendo il titolo di Direttore Generale emerito.

  Il Signor Paolo Cipriani, nato a Roma nel 1954, prima di entrare in servizio all'Istituto per le Opere di Religione, ha prestato la propria attività presso il "Banco di Santo Spirito" e la "Banca di Roma", svolgendo anche compiti di rappresentanza di detti istituti in Lussemburgo, a New York e Londra.
OP/DIRETTORE I.O.R./CIPRIANI:SCALETTI                   VIS 20070619 (180)


ORIENTAMENTI PER LA PASTORALE DELLA STRADA


CITTA' DEL VATICANO, 19 GIU. 2007 (VIS). Questa mattina, presso la Sala Stampa della Santa Sede, ha avuto luogo la Conferenza Stampa di presentazione del Documento "Orientamenti per la pastorale della strada", pubblicato dal Pontificio Consiglio della Pastorale per i Migranti e gli Itineranti. Alla Conferenza Stampa sono intervenuti il Cardinale Renato Raffaele Martino, Presidente del Pontificio Consiglio della Pastorale per i Migranti e gli Itineranti, e l'Arcivescovo Agostino Marchetto, Segretario del medesimo Dicastero.

  Il Documento, pubblicato in lingua inglese, francese, spagnola, portoghese e italiana, si compone di quattro parti: ""Pastorale per gli utenti della strada"; "Pastorale per la liberazione delle donne di strada"; "Pastorale per i ragazzi di strada" e "Pastorale per le persone senza fissa dimora".

  Il Cardinale Martino ha affermato che la necessità di redigere un Documento sulla Pastorale della Strada era già emersa nel corso del I Incontro Europeo dei Direttori Nazionali della Pastorale della strada, del 2003. "Suo obiettivo" - ha precisato il Porporato - "è orientare e creare un coordinamento, tra tutte le realtà ecclesiali nel mondo della strada, ed incoraggiare e stimolare le Conferenze Episcopali dei Paesi in cui questa pastorale non esiste affinché la organizzino".

  Commentando la prima parte del Documento, il Cardinale Martino ha affermato che: "La Chiesa e lo Stato - ciascuno nell'ambito delle proprie competenze - devono operare al fine di creare una coscienza generale e pubblica per quel che riguarda la sicurezza stradale e promuovere, con tutti i mezzi, una corrispondente e adeguata educazione dei conducenti, dei viaggiatori e dei pedoni".

  Riferendosi all'evangelizzazione nella strada, il Presidente del Dicastero ha ricordato che la Chiesa "propone anche la formazione religiosa degli automobilisti, dei trasportatori professionali, dei passeggeri e di coloro che sono, in qualche modo, legati alla strada e alla ferrovia. Segnaliamo anche che in molti Paesi già esistono iniziative riguardo a tale pastorale specifica, (...) come ad esempio le cappelle (fisse o mobili) lungo le autostrade, le visite di operatori pastorali alle strutture di servizio situate lungo le autostrade, le liturgie celebrate periodicamente negli autogrill e nei parcheggi per autocarri".

  L'Arcivescovo Agostino Marchetto ha parlato, a sua volta, delle altre tre parti del Documento: la pastorale per la liberazione delle donne di strada, la pastorale per i ragazzi di strada e la pastorale per le persone senza fissa dimora (clochard).
 
  Nel primo caso, per una risposta pastorale efficace, ha detto il Presule, "è importante conoscere i fattori che spingono o attraggono le donne alla prostituzione, le strategie usate da intermediari e sfruttatori per sottometterle al proprio dominio, le piste di movimenti dai Paesi d'origine a quelli di destinazione e le risorse istituzionali per affrontare il problema. Fortunatamente la Comunità internazionale e molte Organizzazioni non governative stanno cercando, sempre più energicamente, di opporsi alle attività criminali e di proteggere le persone vittime del traffico di esseri umani, sviluppando una vasta gamma di interventi per prevenire tale fenomeno e riabilitare, a livello di integrazione sociale, le sue vittime".

  "La Chiesa ha la responsabilità pastorale di difendere e promuovere la dignità umana delle persone sfruttate a causa della prostituzione, e di perorare la loro liberazione fornendo, a questo scopo, un sostegno economico, educativo e formativo. Inoltre, (...) la Chiesa deve denunciare profeticamente le ingiustizie e le violenze perpetrate contro le donne di strada, e invitare le persone di buona volontà a mettere il loro impegno per difendere la loro dignità umana, combattere la prostituzione e il traffico di esseri umani ponendo fine allo sfruttamento sessuale".

  Riguardo alla pastorale per i ragazzi di strada, l'Arcivescovo Marchetto ha affermato: "Si tratta di un fenomeno di ampiezze inimmaginabili (...) che coinvolge (...) 150 milioni di ragazzi, secondo l'Organizzazione Internazionale del Lavoro. (...) Numerose sono le cause alla base di questo fenomeno sociale, come la crescente disgregazione delle famiglie, (...), l'immigrazione con conseguente sradicamento dal contesto abituale di vita e conseguente disorientamento, le condizioni di povertà e di miseria (...), l'aumento della tossicodipendenza e dell'alcolismo, la prostituzione e l'industria del sesso".

  "Affinché i bambini abbiano un futuro nella vita" - ha ribadito il Segretario del Pontificio Consiglio della Pastorale per i Migranti e gli Itineranti - "è di fondamentale importanza infondere in loro la fiducia in se stessi, l'autostima, il senso della dignità e una conseguente responsabilità personale, affinché possa nascere in loro un autentico desiderio di riprendere gli studi scolastici (...) così da poter sviluppare, con le proprie forze e non solo in condizioni di dipendenza dagli altri, progetti di vita dignitosi e gratificanti.  (...) È importante passare da una pastorale dell'attesa a una pastorale dell'incontro e dell'accoglienza, cercando e incontrando i ragazzi (giovani) nei loro luoghi di aggregazione, nelle strade, nelle piazze, nelle discoteche e nelle zone più 'calde' delle nostre metropoli".

  "Generalmente chi abita per strada è guardato con diffidenza e sospetto" - ha osservato l'Arcivescovo Marchetto introducendo l'argomento dell'ultima parte del Documento relativa ai "clochards" - "e il fatto di non avere una casa è l'inizio di una perdita progressiva di diritti. Diventano così una moltitudine di persone senza nome e senza voce, incapaci di difendersi e di trovare le risorse per migliorare il proprio futuro. (...) Possiamo affermare, comunque, che non mancano risposte pastorali, nei loro riguardi, anche se insufficienti, da parte di parrocchie, organizzazioni cattoliche, movimenti ecclesiali e nuove comunità. C'è chi va alla ricerca di questi fratelli e sorelle bisognosi, e l'incontro crea una rete di amicizia e di sostegno, dando luogo a generose iniziative di solidarietà".

  L'Arcivescovo Marchetto ha infine sottolineato "lo stretto legame della 'Pastorale della strada' con la sua sorgente, Cristo Signore, nel mistero della Sua incarnazione, e con la Chiesa e la sua opzione preferenziale per i poveri da evangelizzare, ovviamente nel rispetto della libertà di coscienza di ciascuno, lasciandosi, a sua volta, evangelizzare da loro".
OP/PASTORALE STRADA/MARTINO:MARCHETTO               VIS 20070619 (920)


lunedì 18 giugno 2007

SAN FRANCESCO: INNAMORATO DI GESÙ ED OPERATORE DI PACE


CITTA' DEL VATICANO, 17 GIU. 2007 (VIS). Lasciata la Cattedrale di San Rufino, il Santo Padre Benedetto XVI si è recato in auto alla Basilica di Santa Maria degli Angeli e lungo il percorso, transitando davanti all'Istituto Serafico, ha salutato e benedetto i non vedenti e i sordomuti in attesa del Suo passaggio.

  Alle 17:45 il Papa è arrivato sul piazzale antistante la Basilica accolto dal Custode di Santa Maria degli Angeli, dal Rettore della Basilica e dal Parroco e quindi si è recato in visita alla Porziuncola ed alla Cappella del Transito di San Francesco. Alle 18:00 il Santo Padre si è rivolto ai giovani che gremivano il piazzale della Basilica di Santa Maria degli Angeli.

  Il Papa ha ricordato che fu proprio sul sito dove sorge la Basilica di Santa Maria degli Angeli che San Francesco "pose il 'quartier generale' dell'Ordine, dove i frati potessero raccogliersi quasi come nel grembo materno, per rigenerarsi e ripartire pieni di slancio apostolico". Tratteggiando la biografia del Santo, il Papa ha ricordato come Francesco rappresenti per i giovani "un'attrazione speciale".

  La conversine di Francesco, all'età di 25 anni, "avvenne quando era nel pieno della sua vitalità, delle sue esperienze, dei suoi sogni" - ha detto Benedetto XVI  e citando la "Leggenda dei tre compagni", ha ricordato come "'Francesco era tanto più allegro e generoso, dedito ai giochi e ai canti, girovagava per la città di Assisi giorno e notte con amici del suo stampo, tanto generoso nello spendere da dissipare in pranzi e altre cose tutto quello che poteva avere o guadagnare'".

  "Come negare che sono molti i ragazzi, e non ragazzi, tentati di seguire da vicino la vita del giovane Francesco, prima della sua conversione? Sotto quel modo di vivere c'era il desiderio di felicità che abita ogni cuore umano" - ha detto il Papa, aggiungendo: "Ma poteva quella vita dare la gioia vera? Francesco certo non la trovò. (...) La verità è che le cose finite possono dare barlumi di gioia, ma solo l'Infinito può riempire il cuore".

  "Un aspetto che impressionava i contemporanei di Francesco" - ha detto ancora il Pontefice - "era la sua ambizione, la sua sete di gloria e di avventura. (...) È interessante annotare come il Signore abbia preso Francesco per il suo verso, quello della voglia di affermarsi, per additargli la strada di un'ambizione santa, proiettata sull'infinito".

  "Come avvenne per Francesco, Cristo parla anche al nostro cuore. Noi rischiamo di passare una vita intera assordati da voci fragorose ma vuote, rischiamo di lasciarci sfuggire la sua voce, l'unica che conta, perché è l'unica che salva".

  "Non abbiate paura, carissimi, di imitare Francesco innanzitutto nella capacità di tornare a voi stessi. Egli seppe fare silenzio dentro di sé, ponendosi in ascolto della Parola di Dio. Passo dopo passo si lasciò guidare per mano verso l'incontro pieno con Gesù, fino a farne il tesoro e la luce della sua vita".

  "Francesco, insomma, era un vero innamorato di Gesù. Lo incontrava nella Parola di Dio, nei fratelli, nella natura, ma soprattutto nella sua presenza eucaristica. (...) Il Natale di Greccio esprime il bisogno di contemplarlo nella sua tenera umanità di bimbo. L'esperienza della Verna, dove riceve le stimmate, mostra a quale grado di intimità egli fosse arrivato nel rapporto con Cristo crocifisso".

  "Proprio perché di Cristo, Francesco è anche uomo della Chiesa. Dal Crocifisso di San Damiano aveva avuto l'indicazione di riparare la casa di Cristo, che è appunto la Chiesa. (...) Quel compito null'altro era, in fondo, che la responsabilità attribuita da Cristo ad ogni battezzato. La Chiesa cresce e si ripara innanzitutto nella misura in cui ciascuno di noi si converte e si santifica".

  "Come a cerchi concentrici, l'amore di Francesco per Gesù si dilata non solo sulla Chiesa ma su tutte le cose, viste in Cristo e per Cristo. Nasce di qui il Cantico delle Creature, in cui l'occhio riposa nello splendore del Creato. (...) Il Cantico di frate sole, prima di essere un'altissima pagina di poesia e un implicito invito al rispetto del creato, è una preghiera, una lode rivolta al Signore".

  "All'insegna della preghiera è da vedere anche l'impegno di Francesco per la pace. Questo aspetto della sua vita è di grande attualità, in un mondo che di pace ha tanto bisogno e non riesce a trovarne la via. Francesco fu un uomo di pace e un operatore di pace. Lo mostrò anche nella mitezza con cui si pose, senza tuttavia mai tacere la sua fede, di fronte ad uomini di altre fedi. (...) Se oggi il dialogo interreligioso, specialmente dopo il Concilio Vaticano II, è diventato patrimonio comune e irrinunciabile della sensibilità cristiana, Francesco può aiutarci a dialogare autenticamente, senza cadere in un atteggiamento di indifferenza nei confronti della verità e nell'attenuazione del nostro annuncio cristiano".

  Al termine dell'incontro il Papa ha raggiunto in auto il campo sportivo "Migaghelli" da dove è ripartito in elicottero alla volta di Roma.
PV-ITALIA/GIOVANI/ASSISI                           VIS 20070618 (840)


SAN FRANCESCO: INNAMORATO DI GESÙ ED OPERATORE DI PACE


CITTA' DEL VATICANO, 17 GIU. 2007 (VIS). Lasciata la Cattedrale di San Rufino, il Santo Padre Benedetto XVI si è recato in auto alla Basilica di Santa Maria degli Angeli e lungo il percorso, transitando davanti all'Istituto Serafico, ha salutato e benedetto i non vedenti e i sordomuti in attesa del Suo passaggio.

  Alle 17:45 il Papa è arrivato sul piazzale antistante la Basilica accolto dal Custode di Santa Maria degli Angeli, dal Rettore della Basilica e dal Parroco e quindi si è recato in visita alla Porziuncola ed alla Cappella del Transito di San Francesco. Alle 18:00 il Santo Padre si è rivolto ai giovani che gremivano il piazzale della Basilica di Santa Maria degli Angeli.

  Il Papa ha ricordato che fu proprio sul sito dove sorge la Basilica di Santa Maria degli Angeli che San Francesco "pose il 'quartier generale' dell'Ordine, dove i frati potessero raccogliersi quasi come nel grembo materno, per rigenerarsi e ripartire pieni di slancio apostolico". Tratteggiando la biografia del Santo, il Papa ha ricordato come Francesco rappresenti per i giovani "un'attrazione speciale".

  La conversine di Francesco, all'età di 25 anni, "avvenne quando era nel pieno della sua vitalità, delle sue esperienze, dei suoi sogni" - ha detto Benedetto XVI  e citando la "Leggenda dei tre compagni", ha ricordato come "'Francesco era tanto più allegro e generoso, dedito ai giochi e ai canti, girovagava per la città di Assisi giorno e notte con amici del suo stampo, tanto generoso nello spendere da dissipare in pranzi e altre cose tutto quello che poteva avere o guadagnare'".

  "Come negare che sono molti i ragazzi, e non ragazzi, tentati di seguire da vicino la vita del giovane Francesco, prima della sua conversione? Sotto quel modo di vivere c'era il desiderio di felicità che abita ogni cuore umano" - ha detto il Papa, aggiungendo: "Ma poteva quella vita dare la gioia vera? Francesco certo non la trovò. (...) La verità è che le cose finite possono dare barlumi di gioia, ma solo l'Infinito può riempire il cuore".

  "Un aspetto che impressionava i contemporanei di Francesco" - ha detto ancora il Pontefice - "era la sua ambizione, la sua sete di gloria e di avventura. (...) È interessante annotare come il Signore abbia preso Francesco per il suo verso, quello della voglia di affermarsi, per additargli la strada di un'ambizione santa, proiettata sull'infinito".

  "Come avvenne per Francesco, Cristo parla anche al nostro cuore. Noi rischiamo di passare una vita intera assordati da voci fragorose ma vuote, rischiamo di lasciarci sfuggire la sua voce, l'unica che conta, perché è l'unica che salva".

  "Non abbiate paura, carissimi, di imitare Francesco innanzitutto nella capacità di tornare a voi stessi. Egli seppe fare silenzio dentro di sé, ponendosi in ascolto della Parola di Dio. Passo dopo passo si lasciò guidare per mano verso l'incontro pieno con Gesù, fino a farne il tesoro e la luce della sua vita".

  "Francesco, insomma, era un vero innamorato di Gesù. Lo incontrava nella Parola di Dio, nei fratelli, nella natura, ma soprattutto nella sua presenza eucaristica. (...) Il Natale di Greccio esprime il bisogno di contemplarlo nella sua tenera umanità di bimbo. L'esperienza della Verna, dove riceve le stimmate, mostra a quale grado di intimità egli fosse arrivato nel rapporto con Cristo crocifisso".

  "Proprio perché di Cristo, Francesco è anche uomo della Chiesa. Dal Crocifisso di San Damiano aveva avuto l'indicazione di riparare la casa di Cristo, che è appunto la Chiesa. (...) Quel compito null'altro era, in fondo, che la responsabilità attribuita da Cristo ad ogni battezzato. La Chiesa cresce e si ripara innanzitutto nella misura in cui ciascuno di noi si converte e si santifica".

  "Come a cerchi concentrici, l'amore di Francesco per Gesù si dilata non solo sulla Chiesa ma su tutte le cose, viste in Cristo e per Cristo. Nasce di qui il Cantico delle Creature, in cui l'occhio riposa nello splendore del Creato. (...) Il Cantico di frate sole, prima di essere un'altissima pagina di poesia e un implicito invito al rispetto del creato, è una preghiera, una lode rivolta al Signore".

  "All'insegna della preghiera è da vedere anche l'impegno di Francesco per la pace. Questo aspetto della sua vita è di grande attualità, in un mondo che di pace ha tanto bisogno e non riesce a trovarne la via. Francesco fu un uomo di pace e un operatore di pace. Lo mostrò anche nella mitezza con cui si pose, senza tuttavia mai tacere la sua fede, di fronte ad uomini di altre fedi. (...) Se oggi il dialogo interreligioso, specialmente dopo il Concilio Vaticano II, è diventato patrimonio comune e irrinunciabile della sensibilità cristiana, Francesco può aiutarci a dialogare autenticamente, senza cadere in un atteggiamento di indifferenza nei confronti della verità e nell'attenuazione del nostro annuncio cristiano".

  Al termine dell'incontro il Papa ha raggiunto in auto il campo sportivo "Migaghelli" da dove è ripartito in elicottero alla volta di Roma.
PV-ITALIA/GIOVANI/ASSISI                           VIS 20070618 (840)


INCONTRO CON SACERDOTI, DIACONI E RELIGIOSI


CITTA' DEL VATICANO, 17 GIU. 2007 (VIS). Alle 16:30 il Santo Padre si è recato alla Cattedrale di Assisi, dedicata al Patrono San Rufino, per incontrare i sacerdoti, i diaconi, i religiosi, le religiose, i superiori e gli alunni del Pontificio Seminario Umbro.

  Nel suo discorso il Santo Padre ha sottolineato che "non basta" che "i milioni di pellegrini che passano per queste strade (...) ammirino Francesco", ma essi "devono essere aiutati a cogliere il nucleo essenziale della vita cristiana ed a tendere alla sua 'misura alta', che è appunto la santità".

  "I cristiani del nostro tempo" - ha detto il Papa nel suo discorso - "si ritrovano sempre più spesso a fronteggiare la tendenza ad accettare un Cristo diminuito, ammirato nella sua umanità straordinaria, ma respinto nel mistero profondo della sua divinità. Lo stesso Francesco subisce una sorta di mutilazione, quando lo si tira in gioco come testimone di valori pur importanti, apprezzati dall'odierna cultura, ma dimenticando che la scelta profonda, potremmo dire il cuore della sua vita, è la scelta di Cristo".

  Ribadendo che: "Il nome di Francesco, accompagnato da quello di Chiara, chiede che questa Città si distingua per un particolare slancio missionario", Benedetto XVI ha affermato che "proprio per questo è anche necessario che questa Chiesa viva di una intensa esperienza di comunione".

  "Si pone in tale ottica" - ha ricordato il Pontefice - "il Motu Proprio 'Totius Orbis', con cui ho stabilito che le due grandi Basiliche papali di San Francesco e di Santa Maria degli Angeli, pur continuando a godere di un'attenzione speciale della Santa Sede attraverso il Legato Pontificio" - Cardinale Attilio Nicora - "sotto il profilo pastorale entrassero nella giurisdizione del Vescovo di questa Chiesa" - Monsignor Domenico Sorrentino - "Sono davvero lieto" - ha aggiunto il Papa - "di sapere che il nuovo cammino è iniziato all'insegna di una grande disponibilità e collaborazione, e sono certo che sarà ricco di frutti".

  "L'opportunità di un assetto unitario quale è stato assicurato dal Motu Proprio era anche consigliata dal bisogno di un'azione pastorale più coordinata ed efficace". Le comunità di vita consacrata "se hanno diritto di aspettarsi accoglienza e rispetto per il proprio carisma, devono tuttavia evitare di vivere come 'isole', ma integrarsi con convinzione e generosità nel servizio e nel piano pastorale adottato dal Vescovo per tutta la comunità diocesana".

  Rivolgendosi ai sacerdoti e ai diaconi, il Santo Padre ha affermato: "Il vostro entusiasmo, la vostra comunione, la vostra via di preghiera e il vostro ministero generoso, sono indispensabili. Può capitare di sperimentare qualche stanchezza o paura di fronte alle nuove esigenze e alla nuove difficoltà, ma dobbiamo aver fiducia che il Signore ci darà la forza necessaria per attuare quanto ci chiede. Egli non lascerà mancare le vocazioni, se le imploriamo con la preghiera e insieme ci preoccupiamo di cercarle e custodirle con una pastorale giovanile e vocazionale ricca di ardore e di inventiva, capace di mostrare la bellezza del ministero sacerdotale".

  Benedetto XVI ha concluso il suo discorso rivolgendosi alle persone consacrate e dicendo loro: "Per questa Chiesa costituite una ricchezza grande, sia nell'ambito della pastorale parrocchiale sia a vantaggio dei tanti pellegrini, che spesso vengono a chiedervi ospitalità, aspettandosi anche una testimonianza spirituale". Alle religiose di clausura il Papa ha detto: "Sappiate tenere alta la fiaccola della contemplazione. (...) Siate segni dell'amore di Cristo, a cui possano guardare tutti gli altri fratelli e sorelle esposti alle fatiche della vita apostolica e dell'impegno laicale nel mondo".
PV-ITALIA/SACERDOTI:RELIGIOSI/ASSISI                   VIS 20070618 (590)


MESSAGGIO CAPITOLO GENERALE FRATI MINORI CONVENTUALI


CITTA' DEL VATICANO, 17 GIU. 2007 (VIS). Alle ore 16:00, nella Sala Capitolare del Sacro Convento, il Santo Padre Benedetto XVI ha salutato le Suore Clarisse Cappuccine Tedesche del Monastero della Santa Croce in Assisi.

  Successivamente, nella Basilica Superiore di San Francesco, il Papa ha incontrato i partecipanti al Capitolo Generale dell'Ordine Francescano dei Frati Minori Conventuali, con il Ministro Generale Padre Marco Tasca e la Comunità del Sacro Convento.

  Nel Messaggio, consegnato ai partecipanti al Capitolo Generale, il Papa scrive: "Vi sono grato per la pronta obbedienza con cui, insieme con i Frati Minori, corrispondendo allo speciale legame di affetto che da sempre vi lega alla Sede Apostolica, avete accolto le disposizioni del Motu Proprio 'Totius Orbis' circa i nuovi rapporti delle due Basiliche Papali di San Francesco e di Santa Maria degli Angeli con questa Chiesa particolare che al Poverello diede i natali e che tanta parte ebbe nella sua vita".

  Dopo aver ricordato che il tema centrale di riflessione di questa 199ma Assemblea Capitolare è la formazione per la missione, sottolineando che tale formazione non è data mai una volta per tutte, "ma è da considerare piuttosto come un cammino permanente", il Santo Padre sottolinea: "Alla base non può che esserci l'ascolto della Parola in un clima di intensa e continua preghiera".

  "Occorre" - prosegue il Pontefice - "che  ogni Frate sia un vero contemplativo, con gli occhi fissi negli occhi di Cristo. Occorre che sia capace, come Francesco di fronte al lebbroso, di vedere il volto di Cristo nei fratelli che soffrono, portando a tutti l'annuncio della pace".

 "Sia dunque per ogni figlio di San Francesco saldo principio quello che il Poverello esprimeva con le semplici parole: 'La Regola e vita dei frati minori è questa, cioè osservare il santo Vangelo del Signore nostro Gesù Cristo'".

  "La sua 'profezia'" - prosegue ancora il Pontefice riferendosi a San Francesco - "insegna a fare del Vangelo il criterio per affrontare le sfide di ogni tempo, anche del nostro, resistendo al fascino ingannevole di mode passeggere, per radicarsi nel disegno di Dio e discernere così i veri bisogni degli uomini. Il mio augurio è che i Frati sappiano accogliere con rinnovato slancio e coraggio questo 'programma', fidando nella forza che viene dall'Alto".
PV-ITALIA/MESSAGGIO FRATI MINORI/ASSISI               VIS 20070618 (390)


CHE CESSINO TUTTI I CONFLITTI ARMATI INSANGUINANO TERRA


CITTA' DEL VATICANO, 17 GIU. 2007 (VIS). Prima della recita dell'Angelus con i fedeli che avevano assistito alla Celebrazione Eucaristica nella Piazza Inferiore di San Francesco ad Assisi, il Santo Padre Benedetto XVI ha ricordato la Giornata Mondiale di Preghiera per la Pace, convocata dal Predecessore Giovanni Paolo II nel 1986 ad Assisi, alla quale parteciparono gli esponenti delle altre confessioni cristiane e delle altre religioni.

  "Considero mio dovere" - ha detto il Papa - "lanciare da qui un pressante e accorato appello affinché cessino tutti i conflitti armati che insanguinano la terra, tacciano le armi e dovunque l'odio ceda all'amore, l'offesa al perdono e la discordia all'unione!"

  "Sentiamo spiritualmente qui presenti tutti coloro che piangono, soffrono e muoiono a causa della guerra e delle sue tragiche conseguenze, in qualunque parte del mondo. Il nostro pensiero va particolarmente alla Terra Santa, tanto amata da San Francesco, all'Iraq, al Libano, all'intero Medio Oriente. Le popolazioni di quei Paesi conoscono, ormai da troppo tempo, gli orrori dei combattimenti, del terrorismo, della cieca violenza, l'illusione che la forza possa risolvere i conflitti, il rifiuto di ascoltare le ragioni dell'altro e di rendergli giustizia. Solo un dialogo responsabile e sincero, sostenuto dal generoso sostegno della Comunità internazionale, potrà mettere fine a tanto dolore e ridare vita e dignità a persone, istituzioni e popoli".

  "Voglia San Francesco, uomo di pace, ottenerci dal Signore che si moltiplichino coloro che accettano di farsi 'strumenti della sua pace', attraverso i mille piccoli atti della vita quotidiana; che quanti hanno ruoli di responsabilità siano animati da un amore appassionato per la pace e da una volontà indomita di raggiungerla, scegliendo mezzi adeguati per ottenerla".

  Conclusa la Santa Messa, il Papa ha salutato una Delegazione di Autorità nel Sacro Convento, e successivamente, accompagnato da Padre Vincenzo Coli, Custode del Sacro Convento, si è recato in visita alla Tomba di San Francesco nella Basilica Inferiore. Dopo la visita, il Santo Padre è rientrato in Convento per il pranzo.
PV-ITALIA/ANGELUS/ASSISI                           VIS 20070618 (340)


CONIUGARE ACCOGLIENZA, DIALOGO E RISPETTO PER TUTTI


CITTA' DEL VATICANO, 17 GIU. 2007 (VIS). Alle 7:30 di questa mattina il Santo Padre Benedetto XVI è partito in elicottero alla volta di Assisi, dove è giunto alle 8:30, per una Visita pastorale in occasione dell'Ottavo Centenario della Conversione di San Francesco.

  Terminata la breve visita al Santuario di Rivotorto, luogo dove San Francesco visse con i primi frati per circa due anni, il Santo Padre Benedetto XVI ha raggiunto in auto il Santuario di San Damiano dove San Francesco udì le parole del Crocifisso che lo invitava a riparare la Casa in rovina. Alle 9:30, arrivato alla Basilica di Santa Chiara, si è recato nella Cappella delle Monache Clarisse per adorare il Santissimo Sacramento e venerare il Crocifisso di San Damiano.

  Alle 10:00 il Santo Padre Benedetto XVI ha presieduto la Concelebrazione Eucaristica nella Piazza Inferiore di San Francesco ad Assisi

  Nell'omelia il Santo Padre ha ricordato la figura del Santo di Assisi che nei primi venticinque anni di vita inseguiva "vani sogni di gloria terrena" e la cui conversione, ha affermato: "lo portò ad esercitare misericordia. (...) Servire i lebbrosi, fino a baciarli, non fu solo un gesto di filantropia, una conversione, per così dire, 'sociale', ma una vera esperienza religiosa, comandata dall'iniziativa della grazia e dall'amore di Dio".

  "Convertirci all'amore è passare dall'amarezza alla 'dolcezza', dalla tristezza alla gioia vera. L'uomo è veramente se stesso, e si realizza pienamente, nella misura in cui vive con Dio e di Dio, riconoscendolo e amandolo nei fratelli".

  "Che cosa è stata, miei cari fratelli e sorelle, la vita di Francesco convertito se non un grande atto d'amore? Lo rivelano le sue preghiere infuocate, ricche di contemplazione e di lode"- ha detto il Papa - "la sua scelta della povertà e il suo cercare Cristo nel volto dei poveri".

  Ponendo in rilievo che Francesco fu "un vero maestro" nella ricerca della pace, nella salvaguardia della natura, nella promozione del dialogo fra tutti gli uomini, il Santo Padre ha ricordato in proposito l'iniziativa del Predecessore Giovanni Paolo II di riunire ad Assisi nel 1986 "i rappresentanti delle confessioni cristiane e delle diverse religioni del mondo, per un incontro di preghiera per la pace. Fu un'intuizione profetica e un momento di grazia".

  "La luce del Poverello su quell'iniziativa" - ha proseguito Papa Benedetto - "era una garanzia di autenticità cristiana, giacché la sua vita e il suo messaggio poggiano così visibilmente sulla scelta di Cristo, da respingere a priori qualunque tentazione di indifferentismo religioso, che nulla avrebbe a che vedere con l'autentico dialogo interreligioso".

  "Lo 'spirito di Assisi' che da quell'evento continua a diffondersi nel mondo" - ha ribadito il Pontefice -  "si oppone allo spirito di violenza, all'abuso della religione come pretesto per la violenza. Assisi ci dice che la fedeltà alla propria convinzione religiosa, la fedeltà soprattutto a Cristo crocifisso e risorto non si esprime in violenza e intolleranza, ma nel sincero rispetto dell'altro, nel dialogo, in un annuncio che fa appello alla libertà e alla ragione, nell'impegno per la pace e per la riconciliazione".

  "Non potrebbe essere atteggiamento evangelico, né francescano" - ha concluso il Pontefice - "il non riuscire a coniugare l'accoglienza, il dialogo e il rispetto per tutti con la certezza di fede che ogni cristiano, al pari del Santo di Assisi, è tenuto a coltivare, annunciando Cristo come via, verità e vita dell'uomo, unico Salvatore del mondo".
PV-ITALIA/MESSA/ASSISI                                   VIS 20070618 (580)


UDIENZE


CITTA' DEL VATICANO, 18 GIU. 2007 (VIS). Il Santo Padre ha ricevuto questa mattina in udienze separate sei Presuli della Conferenza Episcopale del Togo, in Visita "ad Limina Apostolorum":

    - L'Arcivescovo Philippe Fanoko Kossi Kpodzro, emerito di Lomé, con l'Arcivescovo eletto Denis Komivi Amuzu-Dzakpah.

    - Il Vescovo Jacques Nyimbusède Tukumbé Anyilunda, di Dapaong.

    - Il Vescovo Benoît Comlan Messan Alowonou, di Kpalimé ed Amministratore Apostolico di Atakpamé.

    - Il Vescovo Ambroise Kotamba Djoliba, di Sokodé.

    - Il Monsignor Isaac Jogues Kodjo Agbemenya Gaglo, Amministratore Diocesano di Aného.

  Sabato 16 giugno il Santo Padre ha ricevuto in udienze separate:

- Il Cardinale Javier Lozano Barragan, Presidente del Pontificio Consiglio per gli Operatori Sanitari (per la Pastorale della Salute).

- Il Cardinale Giovanni Battista Re, Prefetto della Congregazione per i Vescovi.
AP/.../...                                       VIS 20070618 (130)


MUORE IL CARDINALE FELICI ALL'ETÀ DI 87 ANNI


CITTA' DEL VATICANO, 18 GIU. 2007 (VIS). Il Santo Padre Benedetto XVI presiederà, martedì 19 giugno, alle ore 17.00, all'Altare della Cattedra della Basilica Vaticana, la Liturgia Esequiale del Cardinale Angelo Felici, morto ieri domenica all'età di 87 anni. Il Porporato era Prefetto emerito della Congregazione delle Cause dei Santi e Presidente emerito della Pontificia Commissione "Ecclesia Dei".
.../MORTE FELICI/...                         VIS 20070618 (70)


ALTRI ATTI PONTIFICI


CITTA' DEL VATICANO, 16 GIU. 2007 (VIS).  Il Santo Padre ha nominato il Padre Domenico Cancian, F.A.M., Superiore Generale dei Figli dell'Amore Misericordioso, Vescovo di Città di Castello (superficie: 820; popolazione: 60.060; cattolici: 58.900; sacerdoti: 71; religiosi: 142; diaconi permanenti: 9), Italia. Il Vescovo eletto, è nato a Mareno di Piave (Treviso), nel 1947, ha emesso la professione perpetua nella Congregazione dei Figli dell'Amore Misericordioso nel 1971 ed è stato ordinato sacerdote nel 1972. Finora Superiore Generale dei "Figli dell'Amore Misericordioso", il Vescovo Cancian succede al Vescovo Pellegrino Tommaso Ronchi, O.F.M.Cap., del quale il Santo Padre ha accettato la rinuncia al governo pastorale della medesima Diocesi presentata per raggiunti limiti d'età.
NER:RE/.../CANCIAN:RONCHI                           VIS 20070618 (130)


DICHIARAZIONE COMUNE BENEDETTO XVI E CHRYSOSTOMOS II


CITTA' DEL VATICANO, 16 GIU. 2007 (VIS). Al termine dell'incontro privato di questa mattina e dello scambio di discorsi, Papa Benedetto XVI e Sua Beatitudine Chrysostomos II hanno firmato una Dichiarazione Comune in presenza dei Membri della Delegazione Ortodossa Cipriota e della Delegazione Cattolica.

  Il Santo Padre e l'Arcivescovo di Nuova Giustiniana e tutta Cipro hanno dichiarato la loro "sincera e ferma disposizione, in obbedienza alla volontà di Nostro Signore Gesù Cristo, ad intensificare la ricerca della piena unità tra tutti i cristiani, attivando ogni sforzo a noi possibile e considerato utile alla vita delle nostre comunità. Desideriamo che i fedeli cattolici ed ortodossi di Cipro vivano fraternamente  e nella piena solidarietà fondata sulla comune fede nel Cristo Risorto. Vogliamo inoltre sostenere e promuovere il dialogo teologico, che attraverso la competente Commissione Internazionale si appresta ad affrontare le questioni più ardue che hanno segnato la vicenda storica della divisione. È necessario raggiungere un sostanziale accordo per la piena comunione nella fede, nella vita sacramentale e nell'esercizio del ministero pastorale".

  "Nel nostro incontro" - scrivono Papa Benedetto XVI e Sua Beatitudine Chrysostomos - "abbiamo considerato le contingenze storiche in cui vivono le nostre Chiese. In particolare, abbiamo esaminato la situazione di divisione e di tensioni che caratterizzano da oltre un trentennio l'Isola di Cipro, con i tragici problemi quotidiani che intaccano anche la vita delle nostre comunità e delle singole famiglie. Abbiamo considerato, più ampiamente, la situazione del Medio Oriente, dove la guerra e i contrasti tra i popoli rischiano di estendersi con disastrose conseguenze. Abbiamo invocato la pace 'che viene dall'alto'. Le nostre Chiese intendono svolgere un ruolo di pacificazione nella giustizia e nella solidarietà e, affinché tutto ciò si realizzi, è nostro desiderio promuovere le fraterne relazioni fra tutti i cristiani ed un leale dialogo tra le diverse religioni presenti e operanti nella Regione".

  "Rivolgiamo, pertanto, questo appello a tutti quelli che, ovunque, nel mondo, alzano la mano contro i propri fratelli, esortandoli con fermezza a deporre le armi e ad operare perché siano sanate le ferite causate dalla guerra. Li invitiamo, inoltre, ad adoperarsi affinché i diritti umani siano difesi sempre, in ogni Nazione (...). Così pure, fra i diritti umani da tutelare, va annoverato come primario quello della libertà di religione. Non rispettarlo" - scrivono il Pontefice e Sua Beatitudine Chrysostomos - "costituisce una gravissima offesa alla dignità dell'uomo, che viene colpito nell'intimo del cuore dove abita Dio. E così profanare, distruggere e saccheggiare i luoghi di culto di qualsiasi religione, rappresenta un atto contro l'umanità e la civiltà dei popoli".

  "In un tempo di crescente secolarizzazione e di relativismo, cattolici e ortodossi in Europa sono chiamati a offrire una rinnovata testimonianza comune sui valori etici pronti sempre a dare ragione della loro fede in Gesù Cristo Signore e Salvatore. L'Unione Europea, che non potrà limitarsi a una cooperazione meramente economica, necessita di solide basi culturali, di condivisi riferimenti etici e di apertura alla dimensione religiosa. Occorre vivificare le radici cristiane dell'Europa, che hanno reso grande la sua civiltà nei secoli, e riconoscere che la tradizione cristiana occidentale e quella orientale hanno, in questo senso, un compito comune importante da svolgere".

  Papa Benedetto XVI e Sua Beatitudine Chrysostomos sottolineano inoltre che: "Il ricco patrimonio di fede e la solida tradizione cristiana delle nostre terre, devono spingere cattolici ed ortodossi ad un rinnovato slancio nell'annunciare il Vangelo al nostro tempo, per essere fedeli alla nostra vocazione cristiana e nel rispondere alle esigenze del mondo d'oggi".

  "Seria preoccupazione suscita il modo in cui vengono affrontate le questioni concernenti la bioetica. (...).  Lo sfruttamento dell'essere umano, le sperimentazioni abusive, gli esperimenti di una genetica che non rispetta i valori etici arrecano offesa alla vita, attentano all'incolumità e alla dignità di ogni persona umana e non possono né devono essere giustificati o permessi in nessun momento della sua esistenza".

  Il Santo Padre e Sua Beatitudine invitano infine "i responsabili delle Nazioni a favorire e promuovere una giusta ripartizione delle risorse della terra, in spirito di solidarietà con i poveri e con tutti gli indigenti del mondo".

  Al termine della Dichiarazione, Papa Benedetto XVI e Sua Beatitudine Chrysostomos esprimono preoccupazione "per il rischio della distruzione del creato" e ribadiscono che: "L'uomo l'ha ricevuto perché con esso possa realizzare il disegno di Dio", per cui l'ambiente "esige rispetto e tutela da parte di tutti quelli che l'abitano".
AC/DICHIARAZIONE COMUNE/CRYSOSTOMOS II               VIS 20070618 (730)


PROSEGUIRE DIALOGO CATTOLICO-ORTODOSSO


CITTA' DEL VATICANO, 16 GIU. 2007 (VIS). Il Santo Padre Benedetto XVI ha ricevuto oggi in Vaticano Sua Beatitudine Chrysostomos, Arcivescovo di Nuova Giustiniana e tutta Cipro, che nel suo discorso ha affermato di essere venuto a Roma per dare al Pontefice "il bacio fraterno della pace e, dopo secoli di cammino non fraterno, costruire di nuovo ponti di riconciliazione, collaborazione e amore!".

  A sua volta, il Santo Padre ha affermato nel suo discorso che la visita dell'Arcivescovo Chrysostomos "è un dono del Dio della perseveranza e della consolazione, di cui San Paolo parla rivolgendosi a coloro che ascoltavano per la prima volta a Roma il Messaggio della salvezza".

  "Del dono della perseveranza facciamo oggi esperienza poiché, nonostante la presenza di secolari divisioni, di strade divergenti, e malgrado la fatica di ricucire dolorose ferite" - ha ribadito il Pontefice - "il Signore non ha cessato di guidare i nostri passi sulla via dell'unità e della riconciliazione. E questo è per tutti noi motivo di consolazione, poiché l'odierno nostro incontro si inserisce in un cammino di sempre più intensa ricerca di quella piena comunione tanto auspicata da Cristo".

  "Sappiamo bene come l'adesione a questo ardente desiderio del Signore non possa e non debba essere proclamata soltanto a parole né in maniera solo formale. Per questo Ella, Beatitudine" - ha sottolineato il Santo Padre - "non è venuto da Cipro a Roma semplicemente per uno 'scambio di cortesia ecumenica', ma per ribadire la ferma decisione di perseverare nell'orazione affinché il Signore ci indichi come giungere alle piena comunione".

  "Nella Sua persona saluto il Pastore di una Chiesa antica ed illustre" - ha detto il Papa all'Arcivescovo Chrysostomos - "splendente tessera di quel fulgido mosaico, l'Oriente che, (...), costituisce uno dei due polmoni con cui respira la Chiesa. (...) AccogliendoLa, caro Fratello nel Signore, vorrei rendere omaggio all'antica e veneranda Chiesa di Cipro, ricca di santi, tra i quali mi piace ricordare particolarmente Barnaba, compagno e collaboratore dell'apostolo Paolo, ed Epifanio, vescovo di Costanza, un tempo Salamina, oggi Famagosta (...) che svolse il suo ministero (...) in un periodo turbolento per la Chiesa".

  "Da buon pastore, Epifanio indica al gregge affidatogli da Cristo le verità da credere, il cammino da percorrere e gli scogli da evitare. Ecco un metodo valido anche oggi per l'annuncio del Vangelo, specialmente alle nuove generazioni, fortemente influenzate da correnti di pensiero contrarie allo spirito evangelico. La Chiesa si trova ad affrontare in questo inizio del terzo millennio sfide e problematiche non molto dissimili da quelle con cui ebbe a confrontarsi il pastore Epifanio".

  "Come allora, anche oggi occorre vigilare attentamente" - ha proseguito il Pontefice - "per mettere in guardia il Popolo di Dio dai falsi profeti, dagli errori e dalla superficialità di proposte non conformi all'insegnamento del divino Maestro, nostro unico Salvatore. Al tempo stesso, urge trovare un linguaggio nuovo per proclamare la fede che ci accomuna, un linguaggio condiviso, un linguaggio spirituale capace di trasmettere fedelmente le verità rivelate, aiutandoci così a ricostruire, nella verità e nella carità, la comunione tra tutti i membri dell'unico Corpo di Cristo".

  "Questa necessità, che tutti avvertiamo, ci spinge a proseguire senza scoraggiarci il dialogo teologico tra la Chiesa cattolica e la Chiesa ortodossa nel suo insieme; essa ci orienta ad utilizzare strumenti validi e stabili, perché la ricerca della comunione non sia discontinua ed occasionale nella vita e nella missione delle nostre Chiese".
 
  "Dinanzi all'opera immane che ci attende e che va al di là delle capacità umane, è necessario affidarsi innanzitutto alla preghiera. Questo non toglie che sia doveroso     mettere in atto anche oggi ogni valido mezzo umano, che possa giovare allo scopo".

  "In quest'ottica" - ha concluso Papa Benedetto XVI - "considero la Sua visita un'iniziativa quanto mai utile per farci progredire verso l'unità voluta da Cristo. Sappiamo che questa unità è dono e frutto dello Spirito Santo; ma sappiamo anche che essa domanda, allo stesso tempo, uno sforzo costante, animato da una volontà certa e da una speranza incrollabile nella potenza del Signore".
AC/CHIESA DI CIPRO/CHRYSOSTOMOS                   VIS 20070618 (660)


venerdì 15 giugno 2007

ALTRI ATTI PONTIFICI


CITTA' DEL VATICANO, 15 GIU. 2007 (VIS). Il Santo Padre:

- Ha accettato la rinuncia al governo pastorale della Diocesi di Loja (Ecuador), presenta dal Vescovo Hugolino Cerasuolo Stacey, O.F.M., per raggiunti limiti d'età.

- Ha nominato il Vescovo Leo Cornelio, S.V.D., Arcivescovo di Bhopal (superficie: 25.000; popolazione: 3.922.000; cattolici: 18.550; sacerdoti: 115; religiosi: 572), India. L'Arcivescovo eletto, finora Vescovo di Khandwa (India), succede all'Arcivescovo Paschal Topno, S.I., del quale il Santo Padre ha accettato la rinuncia al governo pastorale della medesima Arcidiocesi, presentata per raggiunti limiti d'età.

- Ha nominato il Monsignor Ferenc Cserháti, Vescovo Ausiliare dell'Arcidiocesi di Esztergom-Budapest (superficie: 1.543; popolazione: 2.100.000; cattolici: 1.264.867; sacerdoti: 398; religiosi: 775: diaconi permanenti: 19), Ungheria. Il Vescovo eletto, finora Delegato "ad interim" della Conferenza Episcopale Ungherese per la Pastorale degli Ungheresi all'estero, è nato nel 1947 a Túrterebes (Romania) ed è stato ordinato sacerdote nel 1971.
RE:NER:NEA/.../                                   VIS 20070615 (150)


UDIENZE


CITTA' DEL VATICANO, 15 GIU. 2007 (VIS). Il Santo Padre ha ricevuto questa mattina in udienze separate:

- Il Cardinale Paul Poupard, Presidente del Pontificio Consiglio della Cultura e del Pontificio Consiglio per il Dialogo Interreligioso.

- Il Monsignor Livio Melina, Preside del Pontificio Istituto Giovanni Paolo II per Studi su Matrimonio e Famiglia,

  Nel pomeriggio il Santo Padre riceverà il Cardinale William Joseph Levada, Prefetto della Congregazione per la Dottrina della Fede.
AP/.../...                                 VIS 20070615 (80)


VISITA PASTORALE DEL SANTO PADRE BENEDETTO XVI AD ASSISI

CITTA' DEL VATICANO, 15 GIU. 2007 (VIS). Domenica 17 giugno, il Santo Padre Benedetto XVI si recherà in Visita Pastorale ad Assisi (Italia), in occasione dell'ottavo centenario della conversione di San Francesco.

  La partenza del Pontefice è prevista alle 7:30 dall'eliporto Vaticano e l'arrivo al Campo sportivo di Rivotorto alle 8:20. Alle 8:30 Papa Benedetto compirà una visita privata al Santuario di Rivotorto ed alle 9:00 al Santuario di San Damiano. Alle 10:00 Benedetto XVI presiederà la Concelebrazione Eucaristica nella Piazza Inferiore di San Francesco e successivamente reciterà l'Angelus Domini. Alle 12:30 il Papa compirà una visita in privato alla Tomba di San Francesco.

  Alle 16:00 Benedetto XVI incontrerà le Suore Clarisse Cappuccine Tedesche nella Sala Capitolare del Sacro Convento e successivamente i partecipanti al Capitolo Generale dell'Ordine Francescano dei Frati Minori conventuali e la Comunità del Sacro Convento nella Basilica Superiore di San Francesco.

  Dopo un incontro con i sacerdoti, i diaconi, i religiosi, le religiose, i superiori e gli alunni del Pontificio Seminario Umbro nella Cattedrale di San Rufino, il Papa compirà una visita in privato alla Porziuncola ed alla Cappella del Transito di San Francesco.

  Alle 18:00 il Papa avrà un incontro con i giovani sul Piazzale antistante la Basilica di Santa Maria degli Angeli.

  Il rientro in Vaticano in elicottero, dal Campo sportivo "Migaghelli" di Santa Maria degli Angeli, è previsto alle ore 19:00.
BXVI-PROGRAMMA/VISITA PASTORALE/ASSISI               VIS 20070615 (240)


25° ANNIVERSARIO CREAZIONE PONTIFICIO CONSIGLIO CULTURA


CITTA' DEL VATICANO, 15 GIU. 2007 (VIS). Il Santo Padre Benedetto XVI ha ricevuto questa mattina i partecipanti al Convegno di studio in occasione del 25° anniversario della creazione del Pontificio Consiglio della Cultura.

  Papa Benedetto XVI ha ricordato che il Dicastero fu creato dal Servo di Dio Giovanni Paolo II, nel 1982, con l'obiettivo di "dare un nuovo impulso all'impegno della Chiesa nel fare incontrare il Vangelo con la pluralità delle culture nelle varie parti del mondo".

  Esprimendo il suo apprezzamento al Cardinale Paul Poupard, alla guida del Pontificio Consiglio dal 1988, per il lavoro svolto in questo periodo, il Santo Padre ha affermato che: "Nel rapportarsi al mondo della cultura, la Chiesa pone sempre al centro l'uomo, sia come artefice dell'attività culturale che come suo ultimo destinatario".

  "Nell'istituire questo nuovo Dicastero" - ha proseguito Papa Benedetto XVI - "il mio venerato Predecessore mise in risalto come esso avrebbe dovuto perseguire le proprie finalità dialogando con tutti senza distinzione di cultura e religione (...). Questo aspetto del servizio che svolge il Pontificio Consiglio della Cultura ha visto confermata tutta la sua importanza (...), dal momento che il mondo si è fatto ancor più interdipendente, grazie al formidabile sviluppo dei mezzi di comunicazione e al conseguente infittirsi della rete delle relazioni sociali. È pertanto diventato ancor più urgente per la Chiesa promuovere lo sviluppo culturale puntando sulla qualità umana e spirituale dei messaggi e dei contenuti, giacché pure la cultura oggi risente inevitabilmente dei processi di globalizzazione che, se non vengono costantemente accompagnati da un vigile discernimento, possono rivolgersi contro l'uomo".

  Benedetto XVI ha ricordato inoltre che a venticinque anni dalla creazione, il Dicastero ha organizzato un Convegno di studi "per soffermarsi, da una parte, a meditare sul rapporto che esiste tra evangelizzazione e cultura; dall'altra, per considerare tale rapporto così come si presenta oggi in Asia, in America e in Africa".

  "La storia della Chiesa" - ha proseguito il Santo Padre - "è anche inseparabilmente storia della cultura e dell'arte. Opere quali la 'Summa theologiae' di San Tommaso d'Aquino, la Divina Commedia, la Cattedrale di Chartres, la Cappella Sistina o le Cantate di Johann Sebastian Bach costituiscono delle sintesi a modo loro ineguagliabili tra fede cristiana ed espressione umana. Ma se queste sono, per così dire, le vette di tale sintesi tra fede e cultura, il loro incontro si realizza quotidianamente nella vita e nel lavoro di tutti i battezzati, in quell'opera d'arte nascosta che è la storia d'amore di ciascuno con il Dio vivente e con i fratelli, nella gioia e nella fatica di seguire Gesù Cristo nella quotidianità dell'esistenza".

  "Oggi più che mai" - ha sottolineato il Papa - "la reciproca apertura tra le culture è un terreno privilegiato per il dialogo tra uomini impegnati nella ricerca di un autentico umanesimo, al di là delle divergenze che li separano. Anche in campo culturale, il Cristianesimo ha da offrire a tutti la più potente forza di rinnovamento e di elevazione, cioè l'Amore di Dio che si fa amore umano".

  "Possa la Santa Sede, grazie al servizio reso in particolare dal vostro Dicastero" - ha concluso il Papa - "continuare a promuovere in tutta la Chiesa quella cultura evangelica che è lievito, sale e luce del Regno in mezzo all'umanità".
AC/CULTURA/POUPARD                               VIS 20070615 (550)


PIANO PASTORALE PER LE MUTATE ESIGENZE SLOVACCHIA


CITTA' DEL VATICANO, 15 GIU. 2007 (VIS). Il Santo Padre Benedetto XVI ha ricevuto oggi in Vaticano i Vescovi della Conferenza Episcopale della Repubblica Slovacca in visita "ad Limina Apostolorum".

  "Cari Fratelli nell'Episcopato! (...) Attraverso di voi" - ha detto il Papa ai Presuli - "vorrei inviare il mio saluto all'intero Popolo slovacco, evangelizzato dai Santi Cirillo e Metodio, e che, nel secolo scorso, ha dovuto patire pesanti sofferenze e persecuzioni da parte del regime totalitario comunista. (...) Alla vostra amata Nazione era molto legato Giovanni Paolo II, che nella sua terza visita in Slovacchia, nel settembre del 2003, scelse come motto: 'Fedeli a Cristo, fedeli alla Chiesa'".

  "Questo motto continua ad essere un autentico programma apostolico e missionario non solo per la Chiesa in Slovacchia, ma per tutto il Popolo di Dio, sottoposto com'è, specialmente in Europa, ad una insistente pressione ideologica che vorrebbe il cristianesimo ridotto alla mera dimensione 'privata'".

  "In effetti, la Slovacchia sta entrando sempre di più, dal punto di vista religioso-culturale" - ha proseguito il Santo Padre - "nella dinamica tipica di altri Paesi europei di antica tradizione cristiana, fortemente segnati, in questa nostra epoca, da un vasto processo di secolarizzazione. Le comunità cristiane, che hanno conservato antiche e radicate pratiche religiose cattoliche, dopo essere uscite dal tunnel della persecuzione, si trovano oggi a percorrere il cammino del rinnovamento promosso dal Concilio Vaticano II".

  "La Slovacchia e la Polonia, che nell'Est dell'Europa sono i due Paesi portatori della più ricca eredità di tradizione cattolica, sono attualmente esposte al rischio di vedere tale patrimonio, che il regime comunista non è riuscito a distruggere, pesantemente intaccato dai fermenti caratteristici delle società occidentali: il consumismo, l'edonismo, il laicismo, il relativismo ecc."

  "Proprio per rispondere alle mutate esigenze pastorali, da tempo siete impegnati nell'elaborazione del Piano per la Pastorale e l'Evangelizzazione (...) per gli anni 2007-2013 (...). In vista del 2013, anno in cui commemorerete il 1150  anniversario dell'inizio della missione dei Santi Cirillo e Metodio nelle vostre Terre, vi siete così proposti di far rivivere e rendere attuale l'azione evangelizzatrice dei due santi Fratelli di Salonicco. E come punto di partenza di questa corale mobilitazione missionaria avete posto la riscoperta della tradizione e delle radici cristiane, vive e profonde nel vostro popolo".

  "Si tratta di un'impresa pastorale che vuole abbracciare tutti gli ambiti della società e rispondere alle attese del Popolo slovacco, prestando singolare attenzione alle esigenze spirituali dei giovani e delle famiglie. (...) L'esperienza vi dice che una formazione di qualità nell'ambito scolastico è quanto mai utile per il futuro delle nuove generazioni e, al riguardo, un contributo prezioso lo offrono le scuole cattoliche, che in Slovacchia sono numerose".

  "Per quanto poi riguarda la pastorale giovanile parrocchiale" - ha continuato il Papa - "so che potete contare sul ministero di numerosi sacerdoti giovani per offrire ai ragazzi e alle ragazze, (...), un vero e proprio itinerario di crescita spirituale e comunitaria. Raccomando vivamente che ogni proposta sia sempre inserita in organici progetti di formazione, così da educare i giovani a collegare sempre la fede con la vita. Solo così, infatti, potrete aiutarli a formarsi una coscienza cristiana capace di resistere alle lusinghe del consumismo sempre più insidiose ed invasive".

  "Per quanto, poi, riguarda la realtà delle famiglie, ho appreso che anche la Slovacchia comincia a risentire della crisi del matrimonio e della natalità e ciò, in primo luogo, per cause di carattere economico (...). Si registra, inoltre, una diminuita considerazione sociale del valore del matrimonio, a cui si unisce una fragilità delle nuove generazioni, timorose spesso di assumere stabili decisioni e impegni per tutta la vita".

  "In questo quadro, che cosa deve fare la Chiesa  se non intensificare la preghiera e continuare ad impegnarsi con forza per sostenere le famiglie nell'affrontare le sfide del presente? Grazie a Dio, nel vostro Paese è ben strutturata la pastorale dei Sacramenti legata a quella della famiglia".

  Infine, in merito alle vocazioni, il Papa ha espresso la sua gioia per il fatto che: "La Slovacchia (...), dopo il 1990, ha conosciuto una rigogliosa fioritura di vocazioni al sacerdozio e alla vita consacrata. All'unico Seminario rimasto aperto durante la dittatura, se ne sono aggiunti altri cinque in questi anni, e oggi quasi tutte le parrocchie sono provviste del loro pastore".
AL/.../SLOVACCHIA                                       VIS 20070615 (730)


giovedì 14 giugno 2007

UDIENZE


CITTA' DEL VATICANO, 14 GIU. 2007 (VIS). Il Santo Padre ha ricevuto questa mattina in udienze separate dieci Presuli della Conferenza Episcopale della Repubblica Slovacca, in Visita "ad Limina Apostolorum":

    - L'Arcivescovo Alojz Tkác, di Košice, con gli Ausiliari: Vescovo Bernard Bober e Vescovo Stanislav Stolárik.

    - Il Vescovo Eduard Kojnok, di Rožnava con il Coadiutore Vescovo Vladimír Filo.

    - Il Vescovo František Tondra, di Spiš con gli Ausiliari: Vescovo Andrej Imrich ed il Vescovo Štefan Secka.

    - Il Vescovo Milan Chautur, C.SS.R., Esarca Apostolico di Košice per i cattolici di rito bizantino.

    - Il Vescovo František Rábek, Ordinario Militare.

  Nel pomeriggio il Santo Padre riceverà il Cardinale Ivan Dias, Prefetto della Congregazione per l'Evangelizzazione dei Popoli.
AL:AP/.../...                                       VIS 20070614 (120)


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