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Il Vatican Information Service (VIS), istituito nell'ambito della Sala Stampa della Santa Sede, è un bollettino telematico che diffonde notizie relative all'attività magistrale e pastorale del Santo Padre e della Curia Romana...

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mercoledì 21 febbraio 2007

ESERCIZI SPIRITUALI DEL PAPA E DELLA CURIA ROMANA


CITTA' DEL VATICANO, 21 FEB. 2007 (VIS). Il 25 febbraio prossimo, prima Domenica di Quaresima, avranno inizio gli Esercizi Spirituali annuali del Santo Padre e della Curia Romana nella Cappella "Redemptoris Mater" in Vaticano. Le meditazioni degli Esercizi, che quest'anno sono dedicati al tema: "Le cose di lassù", saranno proposte dal Cardinale Giacomo Biffi, Arcivescovo emerito di Bologna (Italia).

  Il ritiro avrà inizio alle 18:00 con l'Esposizione Eucaristica, la Celebrazione dei Vespri, la Meditazione introduttiva, l'Adorazione e la Benedizione Eucaristica.

  Nei giorni successivi sono in programma: alle ore 9:00: Celebrazione delle Lodi e Meditazione; alle ore 10:15 Celebrazione dell'Ora Terza e Meditazione; alle ore 17:00 Meditazione; alle ore 17:45 Celebrazione dei Vespri, Adorazione e Benedizione Eucaristica.

  Gli Esercizi Spirituali si concluderanno sabato 3 marzo con la Celebrazione delle Lodi ed una Meditazione conclusiva.

  Nella settimana degli Esercizi Spirituali vengono sospese tutte le udienze, compresa l'udienza generale di mercoledì 28 febbraio.
 .../RITIRO CURIA/...                               VIS 20070221 (170)


martedì 20 febbraio 2007

ALTRI ATTI PONTIFICI


CITTA' DEL VATICANO, 20 FEB. 2007 (VIS). Il Santo Padre ha nominato il Cardinale Salvatore De Giorgi, Arcivescovo emerito di Palermo (Italia), Membro della Congregazione per i Vescovi.
NA/.../DE GIORGI                             VIS 20070220 (40)


INCONTRO CARDINALE POUPARD E SCEICCO SAYYED TANTAWI


CITTA' DEL VATICANO, 20 FEB. 2007 (VIS). Nella tarda mattinata di oggi la Sala Stampa della Santa Sede ha reso pubblico il Comunicato che segue:

  "Sua Eminenza il Cardinale Paul Poupard, Presidente del Pontificio Consiglio per il Dialogo Interreligioso, Presidente della Commissione per i Rapporti religiosi con i Musulmani e Presidente del Pontificio Consiglio della Cultura è stato ricevuto oggi, 20 febbraio 2007, al Cairo, dallo Sceicco Mohamed Sayyed Tantawi, Grande Iman di Al-Azhar al-Sharif".

  "Accolto in un clima di grande cordialità, Sua Eminenza il Cardinale Paul Poupard ha trasmesso allo Sceicco Tantawi gli auguri di Sua Santità Benedetto XVI e l'invito del Papa ad incontrarlo a Roma, invito che è stato accettato con soddisfazione".

  "L'incontro tra le due personalità ha permesso di valutare il lavoro del 'Comitato misto per il Dialogo' stabilito tra il Comitato permanente di Al-Azhar per il Dialogo con le Religioni monoteiste e il Pontificio Consiglio per il Dialogo Interreligioso, che tiene una riunione annuale, alternativamente al Cairo e a Roma, il 24 febbraio, in ricordo della visita di Papa Giovanni Paolo II ad Al-Azhar, il 24 febbraio 2000, così come i diversi aspetti dei rapporti tra cristiani e musulmani".

  "Il Cardinale Poupard incontrerà anche il Ministro della Religione, Dottor Hamdi Zaqzuq".
OP/DIALOGO INTERRELIGIOSO/POUPARD:TANTAWI        VIS 20070220 (220)


RISPOSTA ARTICOLO "THE TIMES" TESTO ANGLICANO-CATTOLICO


CITTA' DEL VATICANO, 20 FEB. 2007 (VIS). Oggi è stata resa pubblica una Nota a firma dell'Arcivescovo cattolico John Bathersby e del Vescovo anglicano David Beetge, entrambi Co-Presidenti della Commissione Internazionale Anglicano-Cattolica per l'Unità e la Missione (IARCCUM), in merito ad un articolo pubblicato ieri sul quotidiano londinese "The Times" relativo al Documento: "Crescere insieme nell'unità e nella missione", redatto dalla suddetta Commissione.

  "Il Documento 'Crescere insieme nell'unità e nella missione' non è stato ancora ufficialmente pubblicato" - si legge nella Nota - "Purtroppo il contenuto è stato prematuramente divulgato in un modo che ne fraintende le intenzioni e rende sensazionali le sue conclusioni. La prima parte del Documento, che tratta di questioni dottrinali, è un tentativo di sintetizzare il lavoro dell'ARCIC (Commissione Anglicana-Cattolica) negli ultimi 35 anni. Esso identifica il livello di accordo raggiunto dall'ARCIC, ma identifica anche molto chiaramente i punti tuttora di disaccordo, e solleva questioni ancora da affrontare nel dialogo. Tali questioni e punti di disaccordo sono sottolineati in sezioni evidenziate nel testo. È un Documento di grande onestà che offre una valutazione dello stato dei rapporti fra Anglicani e Cattolici nel momento attuale".

  "L'Articolo del 'The Times'" - si legge ancora nella Nota - "specula sulla risposta della Chiesa Cattolica ad un possibile scisma in seno alla Comunione Anglicana. È doveroso segnalare che il Pontificio Consiglio per la Promozione dell'Unità dei Cristiani ha ricordato l'importanza che la Comunione Anglicana rimanga una comunione, radicata nella fede apostolica, come indicato nella Dichiarazione del 2004: 'È nostro sommo desiderio che la Comunione Anglicana rimanga unita, radicata nella fede storica che, come il dialogo e le nostre relazioni degli ultimi quaranta anni ci hanno dimostrato, noi condividiamo in numerosi aspetti".
.../IARCCUM/BATHERSBY:BEETGE                       VIS 20070220 (290)


COSCIENZA CRISTIANA E DIRITTO ALLA VITA


CITTA' DEL VATICANO, 20 FEB. 2007 (VIS). Alle ore 11:30 di questa mattina, presso la Sala Stampa della Santa Sede, ha avuto luogo la Conferenza Stampa di presentazione del Congresso Internazionale "La coscienza cristiana a sostegno del diritto alla vita", promosso dalla Pontificia Accademia per la Vita, in programma in Vaticano, il 23 e 24 febbraio prossimo.

  Alla Conferenza Stampa sono intervenuti il Vescovo Elio Sgreccia, Presidente della Pontificia Accademia per la Vita; il Vescovo Anthony Fisher, Ausiliare dell'Arcidiocesi di Sydney (Australia) e Professore di Bioetica e Teologia Morale presso l'Istituto Giovanni Paolo II di Sydney; il Professor Monsignor Jean Laffitte, Vice-Presidente della Pontificia Accademia per la Vita e Professore di Antropologia e di Spiritualità coniugale presso l'Istituto Giovanni Paolo II per Studi su Matrimonio e Famiglia e la Professoressa Mónica López Barahona, Biologa, Professoressa di Bioetica e Direttore dell'Istituto di Bioetica presso l'Università Francisco de Vitoria di Madrid (Spagna).

  Il Vescovo Sgreccia ha precisato che nello scegliere il tema del Congresso di quest'anno la Pontificia Accademia per la Vita ha inteso "anzitutto sottolineare il ruolo della coscienza cristiana e l'urgenza della sua formazione nel contesto attuale" ed "indicare il fondamento, la specificità e i compiti di una 'coscienza' illuminata dalla fede, pur  nella necessità di un dialogo con il mondo laico e il pluralismo delle culture".

  Riguardo alla questione dell'obiezione di coscienza, tema che sarà affrontato nella seconda giornata di lavori del Congresso, il Presidente della Pontificia Accademia per la Vita ha precisato che: "se accompagnata da amore di verità e ad ogni persona,  non è una fuga dalle responsabilità, ma al contrario un'assunzione di una testimonianza di aiuto. Oggi, in questo settore della vita e della sanità, si presenta tutta una serie di nuove fattispecie e situazioni dove i medici e altre figure collegate alla loro attività, sono chiamati a porre in atto l'istanza dell'obiezione".

  All'intervento del Vescovo Elio Sgreccia, ha fatto seguito l'intervento del domenicano Vescovo Anthony Fisher, che ha affrontato in primo luogo "la questione di cosa sia e non sia la coscienza, e quale autorità morale abbia la coscienza".

  "Il classico concetto cristiano di coscienza" - ha detto il Vescovo Fisher - "è quello della naturale percezione dei principi fondamentali della morale, delle loro applicazioni in particolari circostanze e il giudizio finale su ciò che si deve o si è dovuto fare. (...) La coscienza deve essere ben informata e ben formata".

  "Tratterò anche dell'autorità della Chiesa in quanto maestra della morale e formatrice/informatrice della coscienza, delle idee del 'Magistero', 'dell'assenso incondizionato della fede' e 'dell'assenso religioso' e del 'dissenso'. (...) Un conflitto fra la Chiesa in quanto maestra e la coscienza individuale è sempre possibile. Come risolverlo?".

  "Infine affronto la problematica di coloro che oppongono la coscienza al Magistero (...). Identifico due utili correnti del pensiero contemporaneo: la chiamata 'comunitaria' a pensare con la propria comunità morale e gli approcci della 'ragione pratica' verso la maturazione della coscienza. In questa prospettiva il Magistero 'non è una fonte esterna di pensiero morale al quale si oppone la coscienza privata: esso 'informa' la coscienza proprio come l'anima informa il corpo, conferendogli forma e direzione dal di dentro".

  Il Professor Monsignor Laffitte ha detto in merito al concetto di tolleranza che "Cessando di essere una espressione della classica virtù della prudenza e quindi di essere una virtù pratica, la tolleranza ideologica si è erta al rango di virtù teorica".

  La tolleranza ideologica - ha proseguito il Vice-Presidente della Pontificia Accademia per la Vita, è "sempre legata ad una concezione individualistica della coscienza morale, vista come una monade autonoma nelle sue scelte: nel migliore dei casi, le norme recepite dall'autorità morale, dalla tradizione sociale, dalle istruzioni dell'autorità religiosa, saranno considerate come delle indicazioni, senza dubbio interessanti, o delle opinioni stimolanti per la riflessione; ma in ogni caso tali norme non coinvolgeranno il soggetto morale".

  La Professoressa Mónica López Barahona ha ricordato che: "L'uomo è un essere libero che definisce il suo comportamento e forgia la sua volontà in una serie di principi etici e religiosi. La lealtà a tali principi comporta il diritto e la necessità dell'obiezione di coscienza".

  "Siamo stati testimoni" - ha proseguito la Professoressa López Barahona - "di continue concessioni alla ricerca scientifica da parte del legislatore, concessioni che necessitano di solido ragionamento per presentare la consacrazione della bioetica mediante la legge, come protezione della persona, mentre tali concessioni rappresentano in realtà nuove esenzioni a favore della ricerca biomedica, senza considerare se essa tenga o meno in conto la piena dignità della vita umana".
OP/CONGRESSO ACCADEMIA VITA/SGRECCIA               VIS 20070220 (750)


CONCISTORO SU ALCUNE CAUSE DI CANONIZZAZIONE


CITTA' DEL VATICANO, 20 FEB. 2007 (VIS). Venerdì 23 febbraio 2007, alle ore 11:00, nella Sala del Concistoro del Palazzo Apostolico Vaticano, avrà luogo, durante la celebrazione dell'Ora Sesta, il Concistoro Ordinario Pubblico per la Canonizzazione dei Beati:

- Giorgio Preca, maltese, Presbitero, Fondatore della "Societas Doctrinae Christianae" (M.U.S.E.U.M.).

- Simone da Lipnica, polacco, Presbitero dell'Ordine Francescano Frati Minori.

- Carlo di Sant'Andrea (Johannes Andreas Houben), olandese, Presbitero della Congregazione della Passione di Nostro Signore Gesù Cristo.

- Antonio de Santa Ana (Antonio Galvão de França), brasiliano, Presbitero dell'Ordine Frati Minori Alcantarini, Fondatore del Monastero delle Concezioniste "Recolhimento da luz".

- Marie-Eugènie de Jésus (Anna Eugenia Milleret de Brou), francese, Fondatrice dell'Istituto delle Suore dell'Assunzione della Beata Maria Vergine.
OCL/CAUSE CANONIZZAZIONE/...                       VIS 20070220 (120)


RISPOSTE DEL SANTO PADRE ALLE DOMANDE DEI SEMINARISTI


CITTA' DEL VATICANO, 20 FEB. 2007 (VIS). Alle 18:00 di sabato 17 febbraio, il Santo Padre Benedetto XVI si è recato in visita al Seminario Romano Maggiore in occasione della Festa della Madonna della Fiducia, Patrona del Seminario. Dopo l'indirizzo di omaggio del Rettore, il Papa ha risposto ad alcune domande rivolte da sei seminaristi presenti all'incontro, rese pubbliche nel pomeriggio di ieri.

  Gregorpaolo Stano, della Diocesi di Oria (Italia), ha chiesto al Papa come discernere la voce di Dio "tra le mille voci che risuonano dentro di noi".

  "Dio parla in diversissimi modi con noi. Parla per mezzo di altre persone, attraverso amici, i genitori, il parroco, i sacerdoti. Qui, i sacerdoti ai quali siete affidati, che vi guidano". Dio "parla, naturalmente e soprattutto, nella Sua Parola, nella Sacra Scrittura", che "è importante leggere (...) non come parola di un uomo o come un documento del passato, (...) ma come una Parola di Dio che è sempre attuale e parla con me".

  Papa Benedetto XVI ha sottolineato che: "Dio parla in molti modi con noi. È importante, da una parte, stare nel 'noi' della Chiesa, nel 'noi' vissuto nella Liturgia. È importante personalizzare questo 'noi' in me stesso, è importante essere attenti alle altre voci del Signore, lasciarci guidare anche da persone che hanno esperienza con Dio, per così dire, e ci aiutano in questo cammino, affinché questo 'noi' diventi il mio 'noi', e io, uno che realmente appartiene a questo 'noi'. Così cresce il discernimento e cresce l'amicizia personale con Dio, la capacità di percepire, nelle mille voci di oggi, la voce di Dio, che è presente sempre e parla sempre con noi".

  Claudio Fabbri, della Diocesi di Roma, ha chiesto come fosse articolata la vita del Santo Padre nel Seminario tedesco di Freising, nel periodo della formazione al sacerdozio e quali sono i punti cardine della formazione al sacerdozio.

  "Io penso che la nostra vita, nel nostro seminario di Freising, era articolata in modo molto simile al vostro (...). La Sacra Scrittura era l'anima del nostro studio teologico: abbiamo realmente vissuto con la Sacra Scrittura e imparato ad amarla, a parlare con essa. (...)  Un punto molto centrale era per noi la formazione liturgica (...), liturgia vissuta e celebrata e liturgia insegnata e pensata andavano insieme. Questi, insieme con la Sacra Scrittura, erano i punti scottanti della nostra formazione teologica. (...) Altro interesse era la letteratura (...). Un grande amore era anche la musica, come pure la bellezza della natura della nostra terra".

  Gianpiero Savino, della Diocesi di Taranto (Italia), ha domandato al Papa come fare a rispondere ad una vocazione così esigente come quella di pastori del popolo santo di Dio, avvertendo costantemente la nostra debolezza e incoerenza.

  "È bene riconoscere la propria debolezza" - ha risposto il Santo Padre - "perché così sappiamo che abbiamo bisogno della grazia del Signore. (...) Il Signore (...) ci fa sapere di essere venuto proprio per aiutarci nella nostra debolezza (...), di essere venuto a chiamare quelli che sanno di essere manchevoli (...). Questo mi sembra molto importante: riconoscere che abbiamo bisogno di una conversione permanente (...). Il cammino dopo la conversione rimane un cammino di conversione, (...) dove non mancano le grandi prospettive, le gioie, le luci del Signore, ma dove anche non mancano valli oscure, dove dobbiamo andare avanti con fiducia appoggiandoci alla bontà del Signore. E perciò è importante anche il sacramento della Riconciliazione. (...) Accettare la nostra fragilità, (...) e, mediante il sacramento della Riconciliazione, sempre di nuovo convertirci per un nuovo inizio e così crescere, maturare per il Signore, nella nostra comunione con Lui".

  "È importante, naturalmente" - ha sottolineato il Pontefice - "anche non isolarsi, non pensare di poter andare avanti da soli. Abbiamo proprio bisogno della compagnia di sacerdoti amici, anche di laici amici, che ci accompagnano, ci aiutano". Infine il Papa ha raccomandato di aver fiducia nel dono della perseveranza che "ci dà gioia, ci dà la certezza che siamo amati dal Signore e questo amore ci sostiene, ci aiuta e non ci lascia nelle nostre debolezze".

  Il bulgaro Dimov Koicio, della Diocesi di Nicopoli ad Istrum, ricordando che nel commento alla Via Crucis del 2005, l'allora Cardinale Ratzinger aveva parlato della "sporcizia che c'è nella Chiesa", del rischio "del carrierismo, del tentativo di arrivare in alto, di procurarsi una posizione mediante la Chiesa", ha domandato al Santo Padre come porsi davanti a queste problematiche nel modo più sereno e responsabile possibile.

  "Il Signore sa, sapeva fin dall'inizio" - ha risposto il Papa - "che nella Chiesa c'è anche il peccato e per la nostra umiltà è importante riconoscere questo e vedere il peccato non solo negli altri, nelle strutture, negli alti incarichi gerarchici, ma anche in noi stessi per essere così più umili ed imparare che non conta, davanti al Signore, la posizione ecclesiale, ma conta stare nel suo amore e far brillare il suo amore".

  Francesco Annesi, della Diocesi di Roma, ha chiesto al Pontefice come oggi il sacerdote, in un mondo che cerca ogni mezzo lecito o illecito per eliminare il dolore, può essere testimone del senso cristiano della sofferenza e come deve comportarsi dinanzi a chi soffre senza rischiare di essere retorico o patetico.

  "Dobbiamo riconoscere che è giusto fare il possibile per vincere le sofferenze dell'umanità e per aiutare le persone sofferenti - sono tante nel mondo - a trovare una vita buona e ad essere liberate dai mali che spesso causiamo noi stessi: la fame, le epidemie, ecc" - ha risposto Papa Benedetto XVI - "Ma, nello stesso tempo, riconoscendo questo dovere di lavorare contro le sofferenze causate da noi stessi, dobbiamo anche riconoscere e capire che la sofferenza è una parte essenziale per la nostra maturazione umana. (...) È vero che è sempre problematico se uno che sta più o meno in buona salute o in buone condizioni deve consolare un altro toccato da un grande male: sia malattia, sia perdita di amore. Davanti a questi mali che conosciamo tutti, quasi inevitabilmente tutto appare come solo retorico e patetico. Ma, direi, se queste persone possono sentire che noi siamo com-pazienti, che noi vogliamo portare con loro la Croce in comunione con Cristo, soprattutto pregando con loro, assistendo anche con un silenzio pieno di simpatia, di amore, aiutandoli in quanto possiamo, possiamo divenire credibili".

  Marco Ceccarelli, della Diocesi di Roma, prossimo all'ordinazione presbiterale, ha chiesto al Santo Padre quali consigli potesse dare per vivere al meglio l'inizio del ministero presbiterale.

  Il Papa ha sottolineato quanto importante sia "che sentiamo il bisogno di essere col Signore nell'Eucaristia, che non sia un dovere professionale ma sia realmente un dovere sentito interiormente, che non manchi mai l'Eucaristia. L'altro punto importante è prendersi il tempo per la Liturgia delle Ore e così per questa libertà interiore: con tutti i pesi che ci sono, essa ci libera e ci aiuta anche ad essere più aperti e a stare in un contatto profondo col Signore. (...) Poi è importante non perdere la comunione con gli altri sacerdoti, con i compagni di vita e non perdere il contatto personale con la Parola di Dio, la meditazione".

  "Penso che l'essenziale è proprio questo: Eucaristia, Ufficio delle Letture, preghiera e colloquio, anche se breve, ogni giorno, col Signore, sulle sue Parole che io devo annunciare. E non perdere mai, da una parte, l'amicizia con i sacerdoti, l'ascolto della voce della Chiesa viva e, naturalmente, la disponibilità per la gente affidatami, perché proprio da questa gente, con le sue sofferenze, le sue esperienze di fede, i suoi dubbi e difficoltà, possiamo anche noi imparare, cercare e trovare Dio. Trovare il nostro Signore Gesù Cristo".
BXVI-VISITA/SEMINARIO ROMANO MAGGIORE/...             VIS 20070220 (1340)


lunedì 19 febbraio 2007

ALTRI ATTI PONTIFICI


CITTA' DEL VATICANO, 19 FEB. 2007 (VIS). Il Santo Padre ha nominato il Vescovo Adalberto Martínez Flores, finora Vescovo di San Lorenzo (Paraguay), Vescovo di San Pedro (superficie: 20.002; popolazione: 390.000; cattolici: 358.000; sacerdoti: 20; religiosi: 30), Paraguay.
NER/.../MARTÍNEZ FLORES                     VIS 20070219 (50)


UDIENZE

CITTA' DEL VATICANO, 19 FEB. 2007 (VIS). Il Santo Padre ha ricevuto questa mattina in udienze separate:

- Quattro Presuli della Conferenza Episcopale Italiana (Regione Umbria), in Visita "ad Limina Apostolorum":

    - L'Arcivescovo Riccardo Fontana, di Spoleto-Norcia.

    - Il Vescovo Giovanni Scanavino, O.S.A., di Orvieto-Todi.

    - L'Arcivescovo Giuseppe Chiaretti, di Perugia-Città della Pieve.

    - Il Vescovo Pellegrino Tomaso Ronchi, O.F.M.Cap., di Città di Castello.

- Il Vescovo Gregor Maria Hanke, O.S.B., di Eichstätt (Repubblica Federale di Germania).

  Nel pomeriggio è in programma che il Santo Padre riceva il Cardinale Angelo Sodano, Decano del Collegio Cardinalizio.
AL:AP/.../...                                       VIS 20070219 (100)


RISCOPRIRE E RIPROPORRE SACRAMENTO CONFESSIONE


CITTA' DEL VATICANO, 19 FEB. 2007 (VIS). Questa mattina il Santo Padre ha ricevuto il Cardinale James F. Stafford, Penitenziere Maggiore della Penitenzieria Apostolica, con i Prelati e gli Officiali ed i Padri Penitenzieri delle Basiliche Papali dell'Urbe.

  Il confessore, ha affermato il Papa, "ottemperando con docile adesione al Magistero della Chiesa, (...) si fa ministro della consolante misericordia di Dio, evidenzia la realtà del peccato e manifesta al tempo stesso la smisurata potenza rinnovatrice dell'amore divino, amore che ridona la vita".

  "Sperimentando la tenerezza e il perdono del Signore" - ha proseguito il Pontefice - "il penitente è più facilmente spinto a riconoscere la gravità del peccato, più deciso nell'evitarlo per restare e crescere nella riannodata amicizia con Lui".

  Sottolineato che il confessore "non è spettatore passivo, ma 'persona dramatis', cioè strumento attivo della misericordia divina", il Santo Padre ha affermato: "Pertanto è necessario che egli unisca ad una buona sensibilità spirituale e pastorale una seria preparazione teologica, morale e pedagogica che lo renda capace di comprendere il vissuto della persona. Gli è poi assai utile conoscere gli ambiti sociali, culturali e professionali di quanti si accostano al confessionale, per poter offrire idonei consigli ed orientamenti spirituali e pratici".

  "Non dimentichi, il sacerdote" - ha ribadito il Pontefice - "che in questo Sacramento egli è chiamato a svolgere il compito di padre, di giudice spirituale, di maestro e di educatore. Ciò esige un costante aggiornamento: a questo vogliono provvedere anche i corsi del cosiddetto 'foro interno' promossi dalla Penitenzieria Apostolica".

  "Non possiamo predicare il perdono e la riconciliazione agli altri" - ha soggiunto il Pontefice - "se non siamo personalmente penetrati. Se è vero che nel nostro ministero ci sono vari modi e strumenti per comunicare ai fratelli l'amore misericordioso di Dio, è però nella celebrazione di questo Sacramento che possiamo farlo nella forma più completa ed eminente. Cristo ci ha scelti, cari sacerdoti, per essere i soli a poter perdonare i peccati in suo nome: si tratta allora di uno specifico servizio ecclesiale al quale dobbiamo dare la priorità".

  "Quante persone in difficoltà cercano il conforto e la consolazione di Cristo!" - ha esclamato il Pontefice ed ha concluso: "Quanti penitenti trovano nella confessione la pace e la gioia che rincorrevano da tempo! Come non riconoscere che anche in questa nostra epoca, segnata da tante sfide religiose e sociali, vada riscoperto e riproposto questo Sacramento?".
AC/CONFESSIONE/PENITENZIERIA APOSTOLICA              VIS 20070219 (410)


NON VIOLENZA CRISTIANA: RISPONDERE AL MALE CON IL BENE


CITTA' DEL VATICANO, 18 FEB. 2007 (VIS). Poco prima delle 12:00, il Santo Padre Benedetto XVI si è affacciato alla finestra del suo studio nel Palazzo Apostolico Vaticano per recitare l'Angelus con le migliaia di fedeli e di pellegrini convenuti in Piazza San Pietro.

  Il Papa ha commentato il Vangelo di oggi che "contiene una delle parole più tipiche e forti della predicazione di Gesù: 'Amate i vostri nemici' (Lc 6,27)" ed ha ricordato che essa: "È tratta dal Vangelo di Luca, ma si trova anche in quello di Matteo (5,44), nel contesto del discorso programmatico che si apre con le famose 'Beatitudini'. Gesù lo pronunciò in Galilea, all'inizio della sua vita pubblica: quasi un 'manifesto' presentato a tutti, sul quale Egli chiede l'adesione dei suoi discepoli, proponendo loro in termini radicali il suo modello di vita".

  "Ma qual è il senso di questa sua parola? Perché Gesù chiede di amare i propri nemici, cioè un amore che eccede le capacità umane? "In realtà" - ha spiegato Papa Benedetto XVI - "la proposta di Cristo è realistica, perché tiene conto che nel mondo c'è 'troppa' violenza, 'troppa' ingiustizia, e dunque non si può superare questa situazione se non contrapponendo un 'di più' di amore, un 'di più' di bontà. Questo 'di più' viene da Dio: è la sua misericordia, che si è fatta carne in Gesù e che sola può 'sbilanciare' il mondo dal male verso il bene, a partire da quel piccolo e decisivo 'mondo' che è il cuore dell'uomo".

  "Giustamente questa pagina evangelica" - ha proseguito il Pontefice - "viene considerata la 'magna charta' della nonviolenza cristiana, che non consiste nell'arrendersi al male - secondo una falsa interpretazione del 'porgere l'altra guancia' (cfr Lc 6,29) - ma nel rispondere al male con il bene (cfr Rm 12,17-21), spezzando in tal modo la catena dell'ingiustizia. Si comprende allora che la nonviolenza per i cristiani non è un mero comportamento tattico, bensì un modo di essere della persona, l'atteggiamento di chi 'è così convinto dell'amore di Dio e della sua potenza', che non ha paura di affrontare il male con le sole armi dell'amore e della verità".

  "L'amore del nemico costituisce il nucleo della 'rivoluzione cristiana', una rivoluzione non basata su strategie di potere economico, politico o mediatico. La rivoluzione dell'amore, un amore che non poggia in definitiva sulle risorse umane, ma è dono di Dio che si ottiene confidando unicamente e senza riserve sulla sua bontà misericordiosa. Ecco la novità del Vangelo, che cambia il mondo senza far rumore. Ecco l'eroismo dei 'piccoli', che credono nell'amore di Dio e lo diffondono anche a costo della vita".

  "Cari fratelli e sorelle, la Quaresima, che inizierà mercoledì prossimo con il rito delle Ceneri, è il tempo favorevole nel quale tutti i cristiani sono invitati a convertirsi sempre più profondamente all'amore di Cristo. Domandiamo alla Vergine Maria, (...), che ci aiuti a lasciarci conquistare senza riserve da quell'amore, ad imparare ad amare come Lui ci ha amato, per essere misericordiosi come è misericordioso il nostro Padre che è nei cieli (cfr Lc 6,36)".

  Dopo la recita dell'Angelus, Benedetto XVI ha espresso la sua "spirituale vicinanza ad un Paese africano che sta vivendo momenti di particolare difficoltà: la Guinea. I Vescovi di quella Nazione" - ha detto il Papa - "mi hanno espresso la loro apprensione per la situazione di paralisi sociale, con scioperi generali e reazioni violente, che hanno causato numerose vittime. Nel domandare il rispetto dei diritti umani e civili, assicuro la mia preghiera perché il comune impegno a percorrere la via del dialogo porti a superare la crisi".

  Infine il Papa nel salutare i pellegrini polacchi ha ricordato l'iniziativa dei Vescovi secondo la quale "il prossimo Mercoledì delle Ceneri sarà in Polonia un particolare giorno di 'preghiera e penitenza di tutto il clero polacco'" ed ha affermato: "La preghiera per la santità dei sacerdoti colmi tutti i fedeli dello spirito di perdono, di riconciliazione e di reciproca fiducia".
ANG/NON VIOLENZA CRISTIANA:GUINEA:POLONIA/...    VIS 20070219 (670)


VISITA DI PAPA BENEDETTO XVI PONTIFICIO SEMINARIO MAGGIORE


CITTA' DEL VATICANO, 17 FEB. 2007 (VIS). Nel pomeriggio di oggi il Santo Padre Benedetto XVI si è recato in visita al Pontificio Seminario Romano Maggiore in occasione della Festa della Madonna della Fiducia, Patrona del Seminario, che si celebra il sabato precedente l'inizio della Quaresima.

  Nel corso dell'incontro il Papa ha risposto alle domande poste da sei seminaristi e, dopo aver salutato i Diaconi e i Superiori, ha cenato insieme con la Comunità del Seminario, ed infine è rientrato in Vaticano.
BXVI-VISITA/SEMINARIO ROMANO MAGGIORE/...               VIS 20070219 (100)


MEDICINA AL SERVIZIO SOFFERENZA FISICA E SPIRITUALE MALATO

CITTA' DEL VATICANO, 17 FEB. 2007 (VIS). Oggi è stato reso pubblico il testo di una lettera del Cardinale Tarcisio Bertone, Segretario di Stato, al Presidente dell'Associazione "Medicina Dialogo Comunione", Giuseppe Mazzella, in occasione del Congresso Internazionale  "Comunicazione e relazionalità in medicina. Nuove prospettive per l'agire medico", in collaborazione con l'Università Cattolica del Sacro Cuore.

  Il Cardinale Bertone scrive che il tema del Congresso, tenutosi il 16 e 17 febbraio a Roma, "è particolarmente importante per la medicina contemporanea, sempre più soggetta a manipolazioni, a tentativi di distorsione della sua natura specifica, che è quella di un sapere al servizio dell'uomo malato, della sua sofferenza fisica e spirituale".

  "Fulcro di tale importante attività" - scrive ancora il Cardinale Segretario di Stato - "è imprescindibilmente una dimensione relazionale che si esplica in primo luogo nel rapporto tra il medico e il paziente, ma che vede coinvolti anche, e in maniera rilevante, tutta l'equipe medica, la struttura sanitaria o il contesto domiciliare e, non ultimi, i familiari delle persone malate".

  "Sarebbe tuttavia un errore identificare nella capacità relazionale e comunicativa il tutto della persona umana, negando, a chi questa capacità non ha, il valore intrinseco e oggettivo che appartiene alla persona umana come tale. È questa - come scrisse il venerato Papa Giovanni Paolo II nell'Enciclica 'Evangelium vitae' - una 'logica che tende a identificare la dignità personale con la capacità di comunicazione verbale ed esplicita e, in ogni caso, sperimentabile. È che, con tali presupposti, non c'è spazio nel mondo per chi, come il nascituro o il morente, è un soggetto strutturalmente debole, sembra totalmente assoggettato alla mercè di altre persone e da loro radicalmente dipendente e sa comunicare solo mediante il muto linguaggio di una profonda simbiosi di affetti'".

  Il Cardinale Bertone conclude la lettera auspicando che le "nuove prospettive" a cui si riferisce il titolo del Congresso si traducano "in una capacità comunicativa che ponga l'essere uomo al di sopra di quei valori fittizi che vengono sempre più imposti dalla società moderna: l'efficienza, la produttività, l'autonomia".
SS/COMUNICAZIONE:MEDICINA/BERTONE                VIS 20070219 (350)


RUOLO PRIMARIO CHIESA CATTOLICA IN AMERICA LATINA


CITTA' DEL VATICANO, 17 FEB. 2007 (VIS). Questa mattina, nella Sala del Concistoro del Palazzo Apostolico Vaticano, il Santo Padre Benedetto XVI, nel ricevere in udienza i Rappresentanti Pontifici in America Latina, al termine delle riunione in preparazione alla Quinta Conferenza Generale dell'Episcopato Latinoamericano, ha rinnovato il suo apprezzamento per "l'importante servizio ecclesiale" da loro svolto "spesso tra non poche difficoltà dovute alla lontananza dalla patria d'origine, ai frequenti spostamenti e, talora, anche alle tensioni socio-politiche".

  Il Papa ha sottolineato che "Ogni Nunzio Apostolico è chiamato a consolidare i legami di comunione tra le Chiese particolari e il Successore di Pietro. A lui è affidata la responsabilità di promuovere (...), il dialogo e la collaborazione con la società civile per realizzare il bene comune. (...) Il vostro, cari Fratelli, è un ministero di comunione ecclesiale e un servizio alla pace e alla concordia tra i popoli".

  Ricordando che Giovanni Paolo II definì l'America Latina "Continente della speranza", Papa Benedetto XVI ha precisato che la Quinta Conferenza Generale dell'Episcopato Latinoamericano, in programma ad Aparecida (Brasile), nel maggio prossimo, alla quale interverrà personalmente, "si propone di definire le grandi priorità e di suscitare un rinnovato slancio alla missione della Chiesa al servizio dei popoli latino-americani nella circostanze concrete dell'inizio di questo secolo XXI. Tale ricapitolazione rinvia alla tradizione della cattolicità, la quale, (...) ha segnato con la sua impronta la struttura culturale che caratterizza fino ad oggi l'identità latino-americana".

  Le nazioni che compongono l'America Latina, ha proseguito il Pontefice, "si sentono come 'sorelle' e in effetti mirano a diventare una comunità, unita nella pace e nello sviluppo culturale ed economico. La Chiesa (...) si trova naturalmente in sintonia con ogni legittima aspirazione dei popoli ad una maggiore armonia e cooperazione, e reca il contributo che le è proprio, cioè quello del Vangelo".

  Benedetto XVI ha auspicato che "nei Paesi latino-americani dove la Carte costituzionali si limitano a 'concedere' libertà di credo e di culto, ma non 'riconoscono' ancora la libertà religiosa, si possano quanto prima definire le reciproche relazioni fondate sui principi di autonomia e di sana e rispettosa collaborazione".

  Il ruolo della Chiesa in America Latina "continua ad essere primario, grazie pure alla felice fusione tra l'antica e ricca sensibilità dei popoli indigenti con il cristianesimo e con la cultura moderna" - ha affermato il Pontefice sottolineando che: "La Chiesa Cattolica è l'istituzione che gode del maggior credito da parte delle popolazioni latino-americane. È attiva nella vita della gente, stimata per il lavoro che compie negli ambiti dell'educazione, della salute e della solidarietà verso i bisognosi. L'aiuto per i poveri e la lotta contro la povertà sono e rimangono una fondamentale priorità nella vita delle Chiese in America Latina. La Chiesa è anche attiva per gli interventi di mediazione che non raramente le vengono richiesti in occasione di conflitti interni".

  "Una così consolidata presenza deve però oggi tener conto, tra l'altro, del proselitismo delle sette e dell'influenza crescente del secolarismo edonista postmoderno. (...) Un'attenzione prioritaria merita proprio la famiglia, che mostra segni di cedimento sotto le pressioni di lobbies capaci di incidere negativamente sui processi legislativi. (...) Occorre ribadire che il matrimonio e la famiglia hanno il loro fondamento nel nucleo più intimo della verità sull'uomo e sul suo destino".

  Il Santo Padre ha ricordato inoltre altre tematiche religiose e sociali argomento di riflessioni dell'incontro di Aparecida, quali "il fenomeno della migrazione, strettamente collegato con la famiglia; l'importanza della scuola; (...) l'impegno ad informare in modo adeguato l'opinione pubblica sulle grandi questioni etiche secondo i principi del Magistero della Chiesa".

  Infine Benedetto XVI ha citato i movimenti ecclesiali che costituiscono, ha detto, "una valida risorsa per l'apostolato, ma vanno aiutati a mantenersi sempre fedeli al Vangelo e all'insegnamento della Chiesa, anche quando operano nel campo sociale e politico. In particolare, sento il dovere di ribadire che non spetta agli ecclesiastici capeggiare aggregazioni sociali o politiche, ma ai laici maturi e professionalmente preparati".

  "Domandiamo al Signore" - ha concluso il Pontefice - "per intercessione di Maria, che i frutti di questa vostra riunione e della prossima Conferenza Generale dell'Episcopato Latinoamericano vadano a beneficio di tutta la Chiesa".
AC/AMERICA LATINA/NUNZI                           VIS 20070219 (660)


venerdì 16 febbraio 2007

ALTRI ATTI PONTIFICI


CITTA' DEL VATICANO, 16 FEB. 2007 (VIS). Il Santo Padre ha nominato il Vescovo Albert D'Souza, finora Vescovo di Lucknow (India), Arcivescovo di Agra (superficie: 49.162; popolazione: 27.173.476; cattolici: 12.750; sacerdoti: 66; religiosi: 269), India.
NER/.../D'SOUZA                                     VIS 20070216 (40)


UDIENZE


CITTA' DEL VATICANO, 16 FEB. 2007 (VIS). Questa mattina il Santo Padre ha ricevuto in udienze separate:

- Cinque Presuli della Conferenza Episcopale Italiana (Regione Marche), in Visita "ad Limina Apostolorum":

    - L'Arcivescovo Francesco Marinelli, di Urbino-Urbania-Sant'Angelo in Vado.

    - L'Arcivescovo Pietro Coccia, di Pesaro.

    - Il Vescovo Gervasio Gestori, di San Benedetto del Tronto-Ripatransone-Montalto.

    - Il Vescovo Vittorio Tomassetti, di Fano-Fossombrone-Cagli-Pergola.

- Il Monsignor Pietro Spernanzoni, Amministratore Diocesano di Macerata-Tolentino-REcanati-Cingoli-Treia.

- Il Vescovo Arduino Bertoldo, di Foligno (Regione Umbria), in Visita "ad Limina Apostolorum".

  Nel pomeriggio è in programma che il Santo Padre riceva il Cardinale William Joseph Levada, Prefetto della Congregazione per la Dottrina della Fede.
AL:AP/.../...                                       VIS 20070216 (110)


20 FEBBRAIO PRESENTAZIONE CONGRESSO ACCADEMIA VITA


CITTA' DEL VATICANO, 16 FEB. 2007 (VIS). Martedì 20 febbraio, alle 11:30, avrà luogo, presso la Sala Stampa della Santa Sede, la Conferenza Stampa di presentazione del Congresso Internazionale "La coscienza cristiana a sostegno del diritto alla vita", promosso dalla Pontificia Accademia per la Vita, in programma in Vaticano il 23 e 24 febbraio prossimo.

  Alla Conferenza Stampa interverranno il Vescovo Elio Sgreccia, Presidente della Pontificia Accademia per la Vita; il Vescovo Anthony Fisher, Ausiliare di Sydney (Australia), Professore di Bioetica e Teologia Morale, Istituto Giovanni Paolo II di Sydney; il Professor Monsignor Jean Laffitte, Vice-Presidente della Pontificia Accademia per la Vita, Professore di Antropologia e di Spiritualità coniugale presso l'Istituto Giovanni Paolo II per Studi su Matrimonio e Famiglia e la Professoressa Mónica López Barahona, Biologa, Professore di Bioetica e Direttore dell'Istituto di Bioetica presso l'Università Francisco de Vitoria, Madrid (Spagna).
OP/CONGRESSO ACCADEMIA VITA/SGRECCIA               VIS 20070216 (160)


giovedì 15 febbraio 2007

ALTRI ATTI PONTIFICI

CITTA' DEL VATICANO, 15 FEB. 2007 (VIS).  Il Santo Padre:

- Ha accolto la rinunzia presentata dal Cardinale Julián Herranz Casado, all'incarico di Presidente del Pontificio Consiglio per i Testi Legislativi, in ossequio a quanto previsto dal canone 354 del Codice di Diritto Canonico.

- Ha nominato il Vescovo Francesco Coccopalmerio, finora Ausiliare dell'Arcidiocesi di Milano, Presidente del Pontificio Consiglio per i Testi Legislativi, elevandolo in pari tempo alla dignità di Arcivescovo. L'Arcivescovo eletto è nato nel 1938 a San Giuliano Milanese (Milano) ed è stato ordinato sacerdote nel 1962.

- Ha nominato il Vescovo Bruno Bertagna, che è Uditore Generale della Camera Apostolica, Vice-Presidente del Pontificio Consiglio per i Testi Legislativi, elevandolo in pari tempo alla dignità di Arcivescovo.

- Ha nominato il Monsignore Juan Ignacio Arrieta Ochoa de Chinchetru, della Prelatura dell'Opus Dei, Segretario del Pontificio Consiglio per i Testi Legislativi.

- Ha nominato il Reverendo Jean Claude Randrianarisoa, finora Rettore del Seminario Interdiocesano di Teologia di Faliarivo (Madagascar), Vescovo di Miarinarivo (superficie: 18.000; popolazione: 445.284; cattolici: 247.000; sacerdoti: 43; religiosi: 71), Madagascar. Il Vescovo eletto è nato nel 1961 a Nandihizana Carion (Madagascar) ed è stato ordinato sacerdote nel 1991. Succede al Vescovo Raymond Razakarivony del quale il Santo Padre ha accettato la rinuncia al governo pastorale della medesima Diocesi, presentata per raggiunti limiti d'età.
RE:NA:NER/.../...                                   VIS 20070215 (230)


UDIENZE


CITTA' DEL VATICANO, 15 FEB. 2007 (VIS). Il Santo Padre ha ricevuto questa mattina in udienze separate:

- Tre Presuli della Conferenza Episcopale Italiana (Regione Marche), in Visita "ad Limina Apostolorum":

    - L'Arcivescovo Luigi Conti, di Fermo.

    - L'Arcivescovo Gianni Danzi, Prelato di Loreto e Delegato Pontificio per il Santuario Lauretano.

    - Il Vescovo Silvano Montevecchi, di Ascoli Piceno.

  Nel pomeriggio è in programma che il Santo Padre riceva l'Arcivescovo Robert Sarah, Segretario della Congregazione per l'Evangelizzazione dei Popoli.
AL:AP/.../...                                         VIS 20070215 (80)


INCONTRO RAPPRESENTANTI PONTIFICI DELL'AMERICA LATINA


CITTA' DEL VATICANO, 15 FEB. 2007 (VIS). Dal 15 al 17 febbraio, è in corso in Vaticano, un incontro dei Rappresentanti Pontifici dell'America Latina, convocato dal Cardinale Tarcisio Bertone, Segretario di Stato, in vista della Quinta Assemblea Generale del CELAM, che avrà luogo ad Aparecida (Brasile), dal 13 al 31 maggio.

  Un Comunicato rende noto che dopo l'introduzione del Cardinale Bertone, i venti Rappresentanti Pontifici insieme con l'Arcivescovo Leonardo Sandri, Sostituto della Segreteria di Stato e l'Arcivescovo Dominique Mamberti, Segretario per i Rapporti con gli Stati, si scambieranno informazioni e rifletteranno insieme sulla situazione sociale, religiosa ed ecclesiale dell'America Latina.

  Il Cardinale Giovanni Battista Re, Prefetto della Congregazione per i Vescovi e Presidente della Pontificia Commissione per l'America Latina, terrà una relazione introduttiva sulla Quinta Assemblea Generale del CELAM, con interventi integrativi del Cardinale Francisco Javier Errazuriz Ossa, Arcivescovo di Santiago de Chile (Cile), e del Cardinale Geraldo Majella Agnelo, Arcivescovo di São Salvador da Bahia (Brasile). I tre porporati sono i tre Presidenti designati dal Santo Padre per la prossima assemblea del CELAM.

  Una seconda relazione introduttiva, tenuta dal Cardinale Claudio Hummes, Prefetto della Congregazione per il Clero, verterà sulla situazione del clero e delle sette. Inoltre verranno messi a disposizione dei Rappresentanti Pontifici altri contributi elaborati dalle Congregazioni per gli Istituti di Vita Consacrata e le Società di Vita Apostolica e per l'Educazione Cattolica, dai Pontifici Consigli per la Famiglia, della Giustizia e della Pace e per la promozione dell'Unità dei Cristiani.

  La riunione si chiuderà sabato 17 febbraio con l'Udienza del Santo Padre.
OP/AMERICA LATINA:CELAM/...                       VIS 20070215 (260)


MERCOLEDÌ CENERI: MESSA PRESIEDUTA DAL PAPA SANTA SABINA


CITTA' DEL VATICANO, 15 FEB. 2007 (VIS). Il 21 febbraio prossimo, Mercoledì delle Ceneri, e giorno di inizio della Quaresima, il Santo Padre Benedetto XVI presiederà, alle ore 16:30, nella Chiesa di Sant'Anselmo all'Aventino, un momento di preghiera, cui farà seguito la processione penitenziale verso la Basilica di Santa Sabina, alla quale prenderanno parte i Cardinali, gli Arcivescovi, i Vescovi, i Monaci Benedettini di Sant'Anselmo, i Padri Domenicani di Santa Sabina ed alcuni fedeli.

  Al termine della processione, il Santo Padre presiederà nella Basilica di Santa Sabina, la Celebrazione Eucaristica con il rito di benedizione e di imposizione delle ceneri.
OP/MERCOLEDÌ CENERI/SANTA SABINA                   VIS 20070215 (110)


PREGHIERE DEL PAPA PER RICONGIUNGIMENTO FAMIGLIE COREA


CITTA' DEL VATICANO, 15 FEB. 2007 (VIS). Nel corso dell'incontro con il  Presidente della Repubblica della Corea, Signor Roh Moo-hyun, il Santo Padre Benedetto XVI ha consegnato al Capo di Stato una lettera nella quale afferma che la presente visita "serve a rafforzare i buoni rapporti esistenti fra la Corea e la Santa Sede" e rappresenta "anche un chiaro segno" della stima del Presidente per la Chiesa Cattolica.

  "Le chiedo" - scrive ancora il Santo Padre - "di trasmettere i miei cordiali saluti al popolo coreano e di assicurare tutti i suoi concittadini delle mie preghiere per la pace e la stabilità nella Penisola coreana e in tutta la Regione".

  "Per oltre cinquanta anni" - ricorda il Papa - "il popolo coreano ha sofferto le conseguenze della divisione. Le famiglie sono state separate, i parenti stretti sono stati allontanati l'uno dall'altro. (...) Prego per una rapida soluzione del problema che impedisce a tanti di comunicare fra loro".

  Papa Benedetto XVI osserva ancora che: "Sfortunatamente il mondo moderno è segnato da minacce crescenti alla dignità della vita umana. Desidero pertanto lodare quanti nel Paese si adoperano per promuovere e difendere la santità della vita, del matrimonio e della famiglia, aree nelle quali, come lei sa, la Chiesa Cattolica in Corea è particolarmente attiva".

  Successivamente il Papa fa riferimento al "rischio della corsa agli armamenti nucleari nella regione, che è ulteriore fonte di preoccupazione, pienamente condivisa dalla Santa Sede" ed invita tutte le parti interessate "a compiere ogni sforzo per risolvere le attuali tensioni mediante mezzi pacifici e ad astenersi da ogni gesto od iniziativa che metta in pericolo i negoziati, mentre occorre garantire che la parte più vulnerabile della popolazione della Corea del Nord abbia accesso agli aiuti umanitari".

  "Signor Presidente, il suo Paese" - conclude il Pontefice - "negli ultimi tempi ha sperimentato una notevole crescita economica, di cui rendo grazie a Dio, nello stesso tempo, devo constatare che non tutti i cittadini sono in grado di beneficiare pienamente di tale prosperità. Per cui invito il suo governo a lavorare in armonia con tutti coloro che si adoperano nella promozione del bene comune e della giustizia sociale".
AC/COREA/MOO-HYUN                               VIS 20070215 (380)


COMUNICATO VISITA PRESIDENTE REPUBBLICA DELLA COREA


CITTA' DEL VATICANO, 15 FEB. 2007 (VIS). Questa mattina il Santo Padre Benedetto XVI ha ricevuto in Udienza il Presidente della Repubblica di Corea, Signor Roh Moo-hyun, accompagnato dalla Consorte e dal Seguito.

  "Successivamente" - si legge nel Comunicato della Sala Stampa della Santa Sede - "il Presidente ha incontrato il Segretario di Stato di Sua Santità, Eminentissimo Cardinale Tarcisio Bertone. Nei colloqui sono stati evocati i cordiali rapporti tra la Santa Sede e la Repubblica di Corea, nonché l'intesa e la cooperazione esistenti fra la Chiesa cattolica e le Autorità civili".

  "Ci si è pure soffermati sulla situazione politica e sociale nell'Asia Orientale e, in particolare, sull'evoluzione del processo di riconciliazione nella Penisola coreana e sul rispetto e sulla promozione dei diritti umani in quella Regione".
OP/VISITA PRESIDENTE COREA/...                       VIS 20070215 (130)


mercoledì 14 febbraio 2007

ALTRI ATTI PONTIFICI


CITTA' DEL VATICANO, 14 FEB. 2007 (VIS). Il Santo Padre:

- Ha nominato il Sacerdote John Moolachira, Vescovo di Diphu (superficie: 15.222; popolazione: 1.090.150; cattolici: 44.840; sacerdoti: 44; religiosi; 133), India. Il Vescovo eletto, già Rettore del Seminario Minore di Tezpur e Parroco di Udalguri (India), è nato nel 1951 a Puthusserykadavu (India), ed è stato ordinato sacerdote nel 1978.

- Ha nominato il Monsignore Daniel Fernández Torres, Vescovo Ausiliare dell'Arcidiocesi di San Juan de Puerto Rico (superficie: 1.056; popolazione: 1.427.970; cattolici: 1.063.808; sacerdoti: 296; religiosi: 690; diaconi permanenti. 225), Porto Rico. Il Vescovo eletto, finora Parroco di "Nuestra Señora del Carmen" in Arecibo (Porto Rico), è nato a Chicago (Stati Uniti d'America), nel 1964 ed è stato ordinato sacerdote nel 1995.
NER:NEA/.../MOOLACHIRA:FERNÁNDEZ                   VIS 20070214 (130)


TELEGRAMMA DI CORDOGLIO DEL PAPA ATTENTATO BEIRUT


CITTA' DEL VATICANO, 14 FEB. 2007 (VIS). Riportiamo di seguito il testo del telegramma di cordoglio che il Santo Padre Benedetto XVI ha fatto pervenire, tramite il Cardinale Segretario di Stato Tarcisio Bertone, al Cardinale Nasrallah Pierre Sfeir, Patriarca di Antiochia dei Maroniti (Libano), per le vittime dell'attentato, avvenuto ieri mattina alla periferia nord di Beirut, nel quale hanno perso la vita tre persone e venti sono rimaste ferite:

  "Profondamente addolorato per il grave attentato che ha colpito il Libano questa mattina, Sua Santità Papa Benedetto XVI prega Vostra Beatitudine di esprimere ai feriti ed alle famiglie delle vittime, la sua vicinanza spirituale e la sua preghiera. Affidando alla misericordia divina coloro che sono periti tragicamente, il Santo Padre invoca la protezione materna della Vergine Maria su tutta la Nazione libanese e supplica il popolo libanese e i suoi dirigenti di respingere all'unanimità la violenza e di ritrovare, in questo momento drammatico, le ragioni di uno slancio a favore dell'unità nazionale e del bene comune".
TGR/ATTENTATO LIBANO/SFEIR                       VIS 20070214 (170)


LE DONNE NON ABBANDONARONO GESÙ ORA DELLA PASSIONE


CITTA' DEL VATICANO, 14 FEB. 2007 (VIS).  L'Udienza Generale di questa mattina si è svolta in due diversi momenti: alle ore 10.30, nella Basilica Vaticana, il Santo Padre Benedetto XVI ha incontrato i Presuli della Conferenza Episcopale delle Marche, in Visita "ad Limina Apostolorum", accompagnati dalle Autorità civili e dai fedeli in pellegrinaggio dalle diocesi marchigiane.

  Papa Benedetto XVI ha invitato a partecipare numerosi alla "Agorà giovani" in programma a Loreto il 1° e 2 settembre prossimo, ed infine, dando lettura di una preghiera a Maria di sua composizione, ha invocato la Vergine affinché questo incontro "sia il terreno fecondo della Chiesa italiana".

  Successivamente, nell'Aula Paolo VI, il Papa ha salutato i circa 20.000 diversi gruppi di pellegrini e fedeli provenienti dall'Italia e da ogni parte del mondo, ed ha dedicato la catechesi dell'Udienza Generale di oggi "alle molte figure femminili che hanno svolto un effettivo e prezioso ruolo nella diffusione del Vangelo".

  "Gesù" - ha ricordato il Pontefice - "scelse tra i suoi discepoli dodici uomini come Padri del nuovo Israele, gli scelse perché 'stessero con lui e anche per mandarli a predicare' (Mc 3,14-l5) (...), ma, oltre ai Dodici, colonne della Chiesa, padri del nuovo Popolo di Dio, sono scelte nel numero dei discepoli anche molte donne (...) che hanno svolto un ruolo attivo nel quadro della missione di Gesù. In primo luogo, il pensiero va naturalmente alla Vergine Maria, che con la sua fede e la sua opera materna collaborò in modo unico alla nostra Redenzione, (...). Divenuta discepola del Figlio, Maria manifestò a Cana la totale fiducia in Lui (cfr Gv 2,5) e lo seguì fin sotto la Croce, dove ricevette da Lui una missione materna per tutti i suoi discepoli di ogni tempo, rappresentati da Giovanni (cfr Gv 19,25-27)".

  Dopo aver menzionato le protagoniste di numerose pagine evangeliche, quali Marta e Maria, le sorelle di Lazzaro e Susanna, il Papa ha sottolineato che "i Vangeli ci informano che le donne, a differenza dei Dodici, non abbandonarono Gesù nell'ora della Passione (cfr Mt 27,56.61; Mc 15,40). Tra di esse spicca in particolare la Maddalena, che non solo presenziò alla Passione, ma fu anche la prima testimone e annunciatrice del Risorto (cfr Gv 20,1.11-18). Proprio a Maria di Magdala San Tommaso d'Aquino riserva la singolare qualifica di 'apostola degli apostoli'".

  Riferendosi successivamente alle prime comunità cristiane, Benedetto XVI ha precisato che: "Anche nell'ambito della Chiesa primitiva la presenza femminile è tutt'altro che secondaria. (...) Dobbiamo a San Paolo una più ampia documentazione sulla dignità e sul ruolo ecclesiale della donna. Egli parte dal principio fondamentale, secondo cui per i battezzati non solo 'non c'è più né giudeo né greco, né schiavo, né libero', ma anche 'né maschio, né femmina'. Il motivo è che 'tutti siamo uno solo in Cristo Gesù' (Gal 3,28), cioè tutti accomunati nella stessa dignità di fondo, benché ciascuno con funzioni specifiche (cfr 1 Cor 12,27-30). L'Apostolo ammette come cosa normale che nella comunità cristiana la donna possa 'profetare' (1 Cor 11,5), cioè pronunciarsi apertamente sotto l'influsso dello Spirito, purché ciò sia per l'edificazione della comunità e fatto in modo dignitoso".

  "Pertanto la successiva, ben nota, esortazione a che 'le donne nelle assemblee tacciano' (1 Cor 14,34) va piuttosto relativizzata" - ha rilevato il Santo Padre - "Il conseguente problema, molto discusso, della relazione tra la prima parola - le donne possono profetare nell'assemblea - e l'altra - non possono parlare -, della relazione tra queste due indicazioni, apparentemente contraddittorie, lo lasciamo agli esegeti".

  "La storia del cristianesimo" - ha detto ancora il Papa - "avrebbe avuto uno sviluppo ben diverso se non ci fosse stato il generoso apporto di molte donne. Per questo, come ebbe a scrivere il mio venerato e caro Predecessore Giovanni Paolo Il nella Lettera apostolica 'Mulieris dignitatem', 'la Chiesa rende grazie per tutte le donne e per ciascuna... La Chiesa ringrazia per tutte le manifestazioni del 'genio' femminile apparse nel corso della storia, in mezzo a tutti i popoli e nazioni; ringrazia per tutti i carismi che lo Spirito Santo elargisce alle donne nella storia del Popolo di Dio, per tutte le vittorie che essa deve alla loro fede, speranza e carità: ringrazia per tutti i frutti della santità femminile' (n. 31)".

    "Anche noi ci uniamo a questo apprezzamento ringraziando il Signore" - ha concluso il Pontefice - "perché egli conduce la sua Chiesa, generazione dopo generazione, avvalendosi indistintamente di uomini e donne, che sanno mettere a frutto la loro fede e il loro battesimo per il bene dell'intero Corpo ecclesiale, a maggior gloria di Dio".

  Al termine dell'Udienza i familiari dei soldati israeliani Ehud Goldwaser e Eldad Regev che, dal giugno 2006, sono nelle mani degli Hezbollah in Libano, e di Gilad Shalit, prigioniero di Hamas dal 25 giugno, hanno consegnato al Papa una lettera per chiedere la liberazione immediata e senza condizioni dei militari.
AC/FIGURE FEMMINILI/...                        VIS 20070214 (820)


martedì 13 febbraio 2007

MESSAGGIO DEL SANTO PADRE PER LA QUARESIMA 2007


CITTA' DEL VATICANO, 13 FEB. 2007 (VIS). È stato reso pubblico questa mattina, in lingua italiana, inglese, francese, spagnola, tedesca e portoghese, il Messaggio del Santo Padre Benedetto XVI per la Quaresima 2007, datato 21 novembre 2006, il cui titolo è tratto dal Vangelo di Giovanni: "Volgeranno lo sguardo a Colui che hanno trafitto" (Gv 19,37). Riportiamo di seguito il testo integrale del Messaggio.

"Cari fratelli e sorelle!

  "'Volgeranno lo sguardo a Colui che hanno trafitto' (Gv 19,37). È questo il tema biblico che quest'anno guida la nostra riflessione quaresimale. La Quaresima è tempo propizio per imparare a sostare con Maria e Giovanni, il discepolo prediletto, accanto a Colui che sulla Croce consuma per l'intera umanità il sacrificio della sua vita (cfr Gv 19,25). Con più viva partecipazione volgiamo pertanto il nostro sguardo, in questo tempo di penitenza e di preghiera, a Cristo crocifisso che, morendo sul Calvario, ci ha rivelato pienamente l'amore di Dio. Sul tema dell'amore mi sono soffermato nell'Enciclica 'Deus caritas est', mettendo in rilievo le sue due forme fondamentali: l'agape e l'eros".

  "L'amore di Dio: agape ed eros
Il termine agape, molte volte presente nel Nuovo Testamento, indica l'amore oblativo di chi ricerca esclusivamente il bene dell'altro; la parola eros denota invece l'amore di chi desidera possedere ciò che gli manca ed anela all'unione con l'amato. L'amore di cui Dio ci circonda è senz'altro agape. In effetti, può l'uomo dare a Dio qualcosa di buono che Egli già non possegga? Tutto ciò che l'umana creatura è ed ha è dono divino: è dunque la creatura ad aver bisogno di Dio in tutto. Ma l'amore di Dio è anche eros. Nell'Antico Testamento il Creatore dell'universo mostra verso il popolo che si è scelto una predilezione che trascende ogni umana motivazione. Il profeta Osea esprime questa passione divina con immagini audaci come quella dell'amore di un uomo per una donna adultera (cfr 3,1-3); Ezechiele, per parte sua, parlando del rapporto di Dio con il popolo di Israele, non teme di utilizzare un linguaggio ardente e appassionato (cfr 16,1-22). Questi testi biblici indicano che l'eros fa parte del cuore stesso di Dio: l'Onnipotente attende il 'sì' delle sue creature come un giovane sposo quello della sua sposa. Purtroppo fin dalle sue origini l'umanità, sedotta dalle menzogne del Maligno, si è chiusa all'amore di Dio, nell'illusione di una impossibile autosufficienza (cfr Gn 3,1-7). Ripiegandosi su se stesso, Adamo si è allontanato da quella fonte della vita che è Dio stesso, ed è diventato il primo di 'quelli che per timore della morte erano tenuti in schiavitù per tutta la vita' (Eb 2,15). Dio, però, non si è dato per vinto, anzi il 'no' dell'uomo è stato come la spinta decisiva che l'ha indotto a manifestare il suo amore in tutta la sua forza redentrice".

  "La Croce rivela la pienezza dell'amore di Dio
È nel mistero della Croce che si rivela appieno la potenza incontenibile della misericordia del Padre celeste. Per riconquistare l'amore della sua creatura, Egli ha accettato di pagare un prezzo altissimo: il sangue del suo Unigenito Figlio. La morte, che per il primo Adamo era segno estremo di solitudine e di impotenza, si è così trasformata nel supremo atto d'amore e di libertà del nuovo Adamo. Ben si può allora affermare, con San Massimo il Confessore, che Cristo 'morì, se così si può dire, divinamente, poiché morì liberamente' (Ambigua, 91, 1956). Nella Croce si manifesta l'eros di Dio per noi. Eros è infatti - come si esprime lo Pseudo Dionigi - quella forza 'che non permette all'amante di rimanere in se stesso, ma lo spinge a unirsi all'amato' (De divinis nominibus, IV, 13: PG 3, 712). Quale più 'folle eros' (N. Cabasilas, Vita in Cristo, 648) di quello che ha portato il Figlio di Dio ad unirsi a noi fino al punto di soffrire come proprie le conseguenze dei nostri delitti?".

 "'Colui che hanno trafitto'
Cari fratelli e sorelle, guardiamo a Cristo trafitto in Croce! È Lui la rivelazione più sconvolgente dell'amore di Dio, un amore in cui eros e agape, lungi dal contrapporsi, si illuminano a vicenda. Sulla Croce è Dio stesso che mendica l'amore della sua creatura: Egli ha sete dell'amore di ognuno di noi. L'apostolo Tommaso riconobbe Gesù come 'Signore e Dio' quando mise la mano nella ferita del suo costato. Non sorprende che, tra i santi, molti abbiano trovato nel Cuore di Gesù l'espressione più commovente di questo mistero di amore. Si potrebbe addirittura dire che la rivelazione dell'eros di Dio verso l'uomo è, in realtà, l'espressione suprema della sua agape. In verità, solo l'amore in cui si uniscono il dono gratuito di sé e il desiderio appassionato di reciprocità infonde un'ebbrezza che rende leggeri i sacrifici più pesanti. Gesù ha detto: 'Quando sarò innalzato da terra, attirerò tutti a me' (Gv 12,32). La risposta che il Signore ardentemente desidera da noi è innanzitutto che noi accogliamo il suo amore e ci lasciamo attrarre da Lui. Accettare il suo amore, però, non basta. Occorre corrispondere a tale amore ed impegnarsi poi a comunicarlo agli altri: Cristo 'mi attira a sé' per unirsi a me, perché impari ad amare i fratelli con il suo stesso amore".

  "Sangue ed acqua
'Volgeranno lo sguardo a Colui che hanno trafitto'. Guardiamo con fiducia al costato trafitto di Gesù, da cui sgorgarono 'sangue e acqua' (Gv 19,34)! I Padri della Chiesa hanno considerato questi elementi come simboli dei sacramenti del Battesimo e dell'Eucaristia. Con l'acqua del Battesimo, grazie all'azione dello Spirito Santo, si dischiude a noi l'intimità dell'amore trinitario. Nel cammino quaresimale, memori del nostro Battesimo, siamo esortati ad uscire da noi stessi per aprirci, in un confidente abbandono, all'abbraccio misericordioso del Padre (cfr. San Giovanni Crisostomo, Catechesi, 3,14 ss.). Il sangue, simbolo dell'amore del Buon Pastore, fluisce in noi specialmente nel mistero eucaristico: 'L'Eucaristia ci attira nell'atto oblativo di Gesù… veniamo coinvolti nella dinamica della sua donazione' (Enciclica 'Deus caritas est', 13). Viviamo allora la Quaresima come un tempo 'eucaristico', nel quale, accogliendo l'amore di Gesù, impariamo a diffonderlo attorno a noi con ogni gesto e parola. Contemplare 'Colui che hanno trafitto' ci spingerà in tal modo ad aprire il cuore agli altri riconoscendo le ferite inferte alla dignità dell'essere umano; ci spingerà, in particolare, a combattere ogni forma di disprezzo della vita e di sfruttamento della persona e ad alleviare i drammi della solitudine e dell'abbandono di tante persone. La Quaresima sia per ogni cristiano una rinnovata esperienza dell'amore di Dio donatoci in Cristo, amore che ogni giorno dobbiamo a nostra volta 'ridonare' al prossimo, soprattutto a chi più soffre ed è nel bisogno. Solo così potremo partecipare pienamente alla gioia della Pasqua. Maria, la Madre del Bell'Amore, ci guidi in questo itinerario quaresimale, cammino di autentica conversione all'amore di Cristo. A voi, cari fratelli e sorelle, auguro un proficuo itinerario quaresimale, mentre con affetto a tutti invio una speciale Benedizione Apostolica".
MESS/QUARESIMA 2007/...                         VIS 20070213 (1130)


L'ASSENZA DI DIO È PEGGIORE DELLA MISERIA MATERIALE


CITTA' DEL VATICANO, 13 FEB. 2007 (VIS). Questa mattina, nella Sala Stampa della Santa Sede, ha avuto luogo la Conferenza Stampa di presentazione del Messaggio del Santo Padre Benedetto XVI per la Quaresima 2007: "Volgeranno lo sguardo a Colui che hanno trafitto" (Gv 19, 37), alla quale sono intervenuti: l'Arcivescovo Paul Josef Cordes, Presidente del Pontificio Consiglio "Cor Unum"; il Monsignor Karel Kasteel, Segretario ed il Monsignor Giovanni Pietro Dal Toso, Sotto-Segretario del medesimo Dicastero, e Don Oreste Benzi, Presidente della Fondazione "Giovanni XXIII".

  L'Arcivescovo Cordes ha affermato che i Messaggi quaresimali dei Papi "ruotavano intorno alle opere di carità nel senso dell'impegno sociale di cristiani". Il Messaggio di quest'anno di Papa Benedetto XVI "mette con forza al centro il Dio Padre di Gesù Cristo e pone dunque un accento non antropocentrico, ma teocentrico. (...) Questo cambiamento del pensiero si può osservare in genere nella predicazione di Benedetto XVI. Sembra desiderare che ci rivolgiamo con più grande intensità al Padre nei cieli, che ci affidiamo al suo Figlio Gesù Cristo".

  "Certamente" - ha proseguito l'Arcivescovo Cordes - "anche a Benedetto XVI Dio appare come il grande assente nella nostra epoca - che l'uomo di oggi lo percepisca o meno. (...) Evidentemente il Papa non può arrendersi a questo impoverimento. L'assenza di Dio è peggiore della miseria materiale, poiché uccide ogni speranza ferma e lascia l'uomo solo con il suo dolore e il suo lamento".

  Il Presidente di "Cor Unum" ha inoltre precisato che nel Messaggio di quest'anno, "Il Papa riprende la riflessione su 'eros' e 'agape' avviata nell'Enciclica e vede queste due forme di amore incontrarsi nella loro pienezza in Cristo crocifisso. Dice: 'Solo l'amore in cui si uniscono il dono gratuito di sé e il desiderio appassionato di reciprocità infonde un'ebbrezza che rende leggeri i sacrifici più pesanti'".

  "Dunque anche nel messaggio quaresimale il Papa riallaccia alla pena che pesa sulle nostre vite per colpa nostra o di altri, e ci fa alzare lo sguardo dal basso verso l'alto: 'Guarderanno a colui che hanno trafitto!'. Sensibilità per la disperazione del mondo - non esclusivamente, eventualmente neppure primariamente per togliere la miseria con la propria forza, ma per cercare energia contro ogni rassegnazione nella sorgente dell'amore".

  L'Arcivescovo Cordes ha concluso il suo intervento sottolineando che: "Nessuno però, facendo appello a rivolgerci a Cristo, vuole sostituire il servizio dell'uomo con il servizio a Dio".

  Don Oreste Benzi ha affermato, a sua volta: "La Quaresima sia per ogni cristiano una rinnovata esperienza dell'amore di Dio donatoci in Cristo, amore che ogni giorno a nostra volta dobbiamo 'ridonare' al prossimo soprattutto a chi più soffre ed è nel bisogno".

  Successivamente Don Benzi ha richiamato "i grandi appuntamenti che Cristo sta dando a tutti i cristiani e soprattutto alle comunità e movimenti riconosciuti dalla Chiesa. Quali? La lotta per difendere la donna a non abortire, la lotta per il riconoscimento della vera famiglia, la lotta per vincere la droga, l'impegno per accogliere veramente gli immigrati a partire dai fratelli nella fede, l'impegno per accogliere gli zingari a partire dai fratelli nella fede, l'impegno per accogliere i carcerati e per superare le carceri, l'impegno per non essere impiegati della carità ma innamorati di Cristo, l'impegno per essere popolo, la lotta per la liberazione della schiavitù della prostituzione".
OP/MESSAGGIO QUARESIMA/CORDES                   VIS 20070213 (560)


PROMUOVERE MATURAZIONE COSCIENZA MORALE


CITTA' DEL VATICANO, 13 FEB. 2007 (VIS). Ieri, a fine mattinata, nella Sala Clementina del Palazzo Apostolico Vaticano, il Santo Padre Benedetto XVI ha ricevuto in Udienza i partecipanti al Congresso Internazionale sul Diritto Naturale promosso dalla Pontificia Università Lateranense.

  Il Santo Padre ha iniziato il suo discorso, reso pubblico questa mattina, constatando "i grandi vantaggi" del progresso tecnologico, ma anche "le minacce di una distruzione della natura per la forza del nostro fare. C'è un altro pericolo meno visibile, ma non meno inquietante: il metodo che ci permette di conoscere sempre più a fondo le strutture razionali della materia ci rende sempre meno capaci di vedere la fonte di questa razionalità, la Ragione creatrice".

  "È proprio alla luce di queste constatazioni" - ha proseguito il Santo Padre - "che appare in tutta la sua urgenza la necessità di riflettere sul tema della legge naturale e di ritrovare la sua verità comune a tutti gli uomini (...). Questa legge ha come suo primo e generalissimo principio quello di 'fare il bene ed evitare il male'. È, questa, una verità la cui evidenza si impone immediatamente a ciascuno. Da essa scaturiscono gli altri principi più particolari, che regolano il giudizio etico sui diritti e sui doveri di ciascuno".

  "Tale è il principio del rispetto per la 'vita umana' dal suo concepimento fino al suo termine naturale" - ha ribadito il Pontefice - "non essendo questo bene della vita proprietà dell'uomo ma dono gratuito di Dio. Tale è pure il 'dovere di cercare la verità', presupposto necessario di ogni autentica maturazione della persona. Altra fondamentale istanza del soggetto è la 'libertà'. Tenendo conto, tuttavia, del fatto che la libertà umana è sempre una libertà condivisa con gli altri, è chiaro che l'armonia delle libertà può essere trovata solo in ciò che è comune a tutti: la verità dell'essere umano, il messaggio fondamentale dell'essere stesso, la 'lex naturalis' appunto".

  "E come non menzionare, da una parte, l'esigenza di 'giustizia' che si manifesta nel dare 'unicuique suum' e, dall'altra, l'attesa di 'solidarietà' che alimenta in ciascuno, specialmente se disagiato, la speranza di un aiuto da parte di chi ha avuto una sorte migliore? Si esprimono, in questi valori, norme inderogabili e cogenti che non dipendono dalla volontà del legislatore e neppure dal consenso che gli Stati possono ad esse prestare. Sono infatti norme che precedono qualsiasi legge umana: come tali, non ammettono interventi in deroga da parte di nessuno".

  "La legge naturale" - ha detto ancora il Pontefice - "è la sorgente da cui scaturiscono, insieme a diritti fondamentali, anche imperativi etici che è doveroso onorare. Nell'attuale etica e filosofia del Diritto, sono largamente diffusi i postulati del positivismo giuridico. La conseguenza è che la legislazione diventa spesso solo un compromesso tra diversi interessi: si cerca di trasformare in diritti interessi privati o desideri che stridono con i doveri derivanti dalla responsabilità sociale".

  "In questa situazione è opportuno ricordare che ogni ordinamento giuridico, a livello sia interno che internazionale, trae ultimamente la sua legittimità dal radicamento nella legge naturale, nel messaggio etico iscritto nello stesso essere umano. La legge naturale è, in definitiva, il solo valido baluardo contro l'arbitrio del potere o gli inganni della manipolazione ideologica. La conoscenza di questa legge iscritta nel cuore dell'uomo aumenta con il progredire della coscienza morale. La prima preoccupazione per tutti, e particolarmente per chi ha responsabilità pubbliche, dovrebbe quindi essere quella di promuovere la maturazione della coscienza morale".

  "Quanto fin qui detto ha applicazioni molto concrete se si fa riferimento alla famiglia" - ha spiegato il Papa - "cioè a quella 'intima comunità di vita e d'amore coniugale, fondata dal Creatore e strutturata con leggi proprie' (Costituzione pastorale 'Gaudium et spes', 48). Nessuna legge fatta dagli uomini può perciò sovvertire la norma scritta dal Creatore, senza che la società venga drammaticamente ferita in ciò che costituisce il suo stesso fondamento basilare".
 
  "Sento infine il dovere di affermare ancora una volta" - ha aggiunto il Pontefice - "che non tutto ciò che è scientificamente fattibile è anche eticamente lecito. La tecnica, quando riduce l'essere umano ad oggetto di sperimentazione, finisce per abbandonare il soggetto debole all'arbitrio del più forte. Affidarsi ciecamente alla tecnica come all'unica garante di progresso, senza offrire nello stesso tempo un codice etico (...), equivarrebbe a fare violenza alla natura umana con conseguenze devastanti per tutti".

 "L'apporto degli uomini di scienza è d'importanza primaria. Insieme col progredire delle nostre capacità di dominio sulla natura, gli scienziati devono anche contribuire ad aiutarci a capire in profondità la nostra responsabilità per l'uomo e per la natura a lui affidata. Su questa base è possibile sviluppare un fecondo dialogo tra credenti e non credenti; tra teologi, filosofi, giuristi e uomini di scienza, che possono offrire anche al legislatore un materiale prezioso per il vivere personale e sociale".

  Il Papa ha concluso il suo discorso auspicando che le giornate di studio "possano portare non solo a una maggior sensibilità degli studiosi nei confronti della legge morale naturale, ma spingano anche a creare le condizioni perché su questa tematica si arrivi a una sempre più piena consapevolezza del valore inalienabile che la 'lex naturalis' possiede per un reale e coerente progresso della vita personale e dell'ordine sociale".
AC/DIRITTO NATURALE/...                           VIS 20070213 (840)


lunedì 12 febbraio 2007

UDIENZE


CITTA' DEL VATICANO, 12 FEB. 2007 (VIS). Il Santo Padre ha ricevuto questa mattina in udienze separate quattro Presuli della Conferenza Episcopale Italiana (Regione Marche), in Visita "ad Limina Apostolorum":

    - L'Arcivescovo Edoardo Menichelli, di Ancona-Osimo.

    - Il Vescovo Giancarlo Vecerrica, di Fabriano-Matelica ed Amministratore Apostolico di Camerino-San Severino Marche.

    - Il Vescovo Gerardo Rocconi, di Jesi.

    - Il Vescovo Giuseppe Orlandoni, di Senigallia.

- Partecipanti al Congresso Internazionale sul Diritto Naturale promosso dalla Pontificia Università Lateranense.

  Sabato 10 febbraio il Santo Padre ha ricevuto in udienze separate:

- Il Cardinale Jean-Marie Lustiger, Arcivescovo emerito di Parigi (Francia).

- Il Cardinale Giovanni Battista Re, Prefetto della Congregazione per i Vescovi.
AL:AP/.../...                                       VIS 20070212 (120)


PRESENTAZIONE DELL'ANNUARIO PONTIFICIO 2007


CITTA' DEL VATICANO, 12 FEB. 2007 (VIS). Il Cardinale Tarcisio Bertone, Segretario di Stato, ha presentato questa mattina al Santo Padre l'edizione 2007 dell'Annuario Pontificio in presenza dell'Arcivescovo Leonardo Sandri, Sostituto della Segreteria di Stato per gli Affari Generali, e di quanti hanno collaborato all'edizione del volume.

  Una nota di presentazione annuncia alcune novità riguardanti il nuovo Annuario. Durante il 2006 sono state erette dal Santo Padre 12 nuove Sedi Vescovili, 9 Sedi Metropolitane ed 1 Amministrazione Apostolica. In tutto sono stati nominati 180 nuovi Vescovi.

  Dal 2004 al 2005 i cattolici nel mondo sono passati da poco più di 1.098 milioni a circa 1.115 milioni, con un aumento dell'1,5% e poiché questa crescita relativa risulta assai vicina a quella della popolazione mondiale (1,2%), la presenza di cattolici nel mondo è risultata sostanzialmente invariata (17,20%).

  L'analisi geografica delle variazioni nel biennio mostra un aumento del 3,1% di cattolici nell'Africa, che ha invece aumentato la sua popolazione di poco meno del 2,5%. Anche nei continenti asiatico e americano si è registrato un aumento di cattolici superiore a quello della popolazione (2,71% contro l'1,18% per l'Asia e l'1,2% contro lo 0,9% per l'America. In Europa si assiste ad un lieve aumento dei cattolici ed ad una quasi stazionarietà della popolazione presente.

  Il numero dei sacerdoti, sia diocesani che religiosi, è passato nel biennio 2004-2005, da 405.891 a 406.411, con un aumento relativo dello 0,13%. Questo vale a livello mondiale in quanto per le singole ripartizioni geografiche le variazioni sono differenziate. A fronte di importanti incrementi per l'Asia e per l'Africa, dove si registra un + 3,80% e un + 3,55% rispettivamente si pongono l'Europa e l'America con una flessione di circa mezzo punto percentuale e l'Oceania con un calo dell'1,8%.

  Il numero degli studenti di filosofia o di teologia nei seminari diocesani o in quelli religiosi è passato da 113.044 nel 2004 a 114.439 nel 2005. Complessivamente nel biennio si è avuto un tasso di aumento dell'1,23%. Tale variazione relativa è stata positiva in Africa (3,46%), in Asia (2,90%) e in America (0,6%), mentre l'Europa ha fatto registrare un calo dell'1,9%. Il numero di seminaristi in Oceania si è stabilizzato intorno alle 950 unità.
AP/ANNUARIO PONTIFICIO 2007/BERTONE                   VIS 20070212 (380)


NON LASCIARE AMMALATI NELL'ABBANDONO E NELLA SOLITUDINE


CITTA' DEL VATICANO, 11 FEB. 2007 (VIS). Alle ore 16:30 di oggi, Memoria della Beata Maria Vergine di Lourdes, il Cardinale Camillo Ruini, Vicario Generale del Papa per la Diocesi di Roma, ha celebrato nella Basilica Vaticana la Santa Messa per gli ammalati dell'UNITALSI (Unione Nazionale Italiana Trasporto Ammalati a Lourdes e Santuari Internazionali) ed i pellegrini dell'Opera Romana Pellegrinaggi, in occasione della XV Giornata Mondiale del Malato che quest'anno ha avuto per tema: "La cura pastorale e spirituale dei malati con patologie incurabili".

  Al termine della Celebrazione Eucaristica, il Santo Padre Benedetto XVI è giunto in Basilica per benedire i malati e rivolgere loro un discorso.

  "Cari amici, Maria, che con la sua fede ha accompagnato il Figlio fin sotto la croce" - ha detto il Santo Padre - "Lei che fu associata per un disegno misterioso alle sofferenze di Cristo, suo Figlio, mai si stanca di esortarci a vivere e a condividere con serena fiducia l'esperienza del dolore e della malattia, offrendola con fede al Padre, completando così ciò che manca nella nostra carne ai patimenti di Cristo".

  Riferendosi a quanti sono colpiti da malattie gravi e dolorose, il Santo Padre ha detto: "Ad essi vorremmo far sentire la vicinanza materiale e spirituale dell'intera comunità cristiana. È importante non lasciarli nell'abbandono e nella solitudine mentre si trovano ad affrontare un momento tanto delicato della loro vita. Meritevoli sono pertanto coloro che con pazienza ed amore mettono a loro servizio competenze professionali e calore umano. Penso ai medici, agli infermieri, agli operatori sanitari, ai volontari, ai religiosi e alle religiose, ai sacerdoti che senza risparmiarsi si chinano su di essi, come il buon Samaritano, non guardando alla loro condizione sociale, al colore della pelle o all'appartenenza religiosa, ma solo a ciò di cui abbisognano. Nel volto di ogni essere umano, ancor più se provato e sfigurato dalla malattia, brilla il volto di Cristo, il quale ha detto: 'Ogni volta che avete fatto queste cose a uno solo di questi miei fratelli più piccoli, l'avete fatto a me' (Mt 25, 40)".

  "Il pensiero nostro va alla grotta di Massabielle" - ha concluso il Pontefice - "dove si incrociano il dolore umano e la speranza, la paura e la fiducia. Quanti pellegrini, confortati dallo sguardo della Madre, trovano a Lourdes la forza di compiere più facilmente la volontà di Dio anche quando costa rinuncia e dolore, consapevoli che, come afferma l'apostolo Paolo, tutto concorre al bene di coloro che amano il Signore (...). Nessuno, specialmente chi si trova in condizioni di dura sofferenza, si senta mai solo e abbandonato. Tutti vi affido questa sera alla Vergine Maria. Lei, dopo aver conosciuto indicibili sofferenze, è stata assunta in Cielo, dove ci attende e dove anche noi speriamo di poter condividere un giorno la gloria del suo divin Figlio, la gioia senza fine".
AC/GIORNATA MONDIALE MALATO/...                   VIS 20070212 (480)


SOSTEGNO UMANO E SPIRITUALE MALATI INCURABILI


CITTA' DEL VATICANO, 11 FEB. 2007 (VIS). La Giornata Mondiale del Malato che si celebra oggi, memoria della Beata Maria Vergine di Lourdes, è stato il tema principale delle riflessioni del Santo Padre che hanno preceduto la recita dell'Angelus con le migliaia di fedeli e pellegrini convenuti in Piazza San Pietro.

  "Quest'oggi" - ha ricordato Benedetto XVI - "la Chiesa fa memoria della prima apparizione della Vergine Maria a Santa Bernardetta, avvenuta l'11 febbraio del 1858 nella grotta di Massabielle, presso Lourdes. Un evento prodigioso che ha fatto di quella località, situata sul versante francese dei Pirenei, un centro mondiale di pellegrinaggi e di intensa spiritualità mariana. In quel luogo, da ormai quasi centocinquant'anni, risuona con forza il richiamo della Madonna alla preghiera e alla penitenza, quasi permanente eco dell'invito con cui Gesù inaugurò la sua predicazione in Galilea".

  "Quel Santuario è, inoltre, diventato" - ha proseguito il Santo Padre - "meta di numerosi pellegrini ammalati, che ponendosi in ascolto di Maria Santissima, sono incoraggiati ad accettare i loro patimenti e ad offrirli per la salvezza del mondo, unendoli a quelli di Cristo crocifisso. Proprio per il legame esistente tra Lourdes e la sofferenza umana, quindici anni or sono l'amato Giovanni Paolo II ha voluto che, in occasione della festa della Madonna di Lourdes, si celebrasse anche la Giornata Mondiale del Malato".

  "Quest'anno il cuore di questa ricorrenza è nella città di Seoul, capitale della Corea del Sud, dove a rappresentarmi ho inviato il Cardinale Javier Lozano Barragán, Presidente del Pontificio Consiglio per la Pastorale della Salute. Rivolgo a lui e a quanti sono ivi radunati un cordiale saluto. Vorrei estendere il mio pensiero agli operatori sanitari del mondo intero, ben consapevole dell'importanza che riveste nella nostra società il loro servizio alle persone malate".

  "Soprattutto desidero manifestare la mia spirituale vicinanza e il mio affetto ai nostri fratelli e sorelle ammalati" - ha detto ancora il Pontefice - "con un particolare ricordo per coloro che sono colpiti da mali più gravi e dolorosi: ad essi, in modo speciale, è diretta in questa Giornata la nostra attenzione. È necessario sostenere lo sviluppo di cure palliative che offrano un'assistenza integrale e forniscano ai malati inguaribili quel sostegno umano e quell'accompagnamento spirituale di cui hanno fortemente bisogno".
ANG/GIORNATA MONDIALE MALATO/...                   VIS 20070212 (390)


ALTRI ATTI PONTIFICI


CITTA' DEL VATICANO, 10 FEB. 2007 (VIS). Il Santo Padre:

- Ha accettato la rinuncia al governo pastorale della Diocesi di Speyer (Germania), presentata dal Vescovo Anton Schlembach, per raggiunti limiti d'età.

- Ha nominato il Vescovo Dionisio Guillermo García Ibáñez, Arcivescovo Metropolita di Santiago de Cuba (superficie: 6.043; popolazione: 1.017.785; cattolici: 242.378; sacerdoti: 20; religiosi: 53; diaconi permanenti: 3), Cuba. L'Arcivescovo eletto, finora Vescovo di Santísimo Salvador de Bayamo y Manzanillo (Cuba), è nato a Guantánamo (Cuba) nel 1945, è stato ordinato sacerdote nel 1985 ed ha ricevuto l'ordinazione episcopale nel 1996. Succede all'Arcivescovo Pedro Claro Meurice Estíu, del quale il Santo Padre ha accettato la rinuncia al governo pastorale della medesima Arcidiocesi, presentata per raggiunti limiti d'età.

- Ha elevato la Prefettura Apostolica del Nepal (Nepal), al rango di Vicariato Apostolico, con la medesima denominazione e configurazione territoriale.

- Ha nominato il Padre Anthony Francis Sharma, S.I., attuale Prefetto Apostolico del Nepal, primo Vicario Apostolico del Nepal (superficie: 147.181; popolazione: 23.700.000; cattolici: 6.681; sacerdoti: 51; religiosi: 112), Nepal. Il Vescovo eletto, è nato a Kathmandu (Nepal), nel 1937, è entrato nella Compagnia di Gesù nel 1956 ed è stato ordinato sacerdote nel 1968.

- Ha confermato l'elezione fatta l'8 febbraio 2007 dal Sinodo dei Vescovi della Chiesa Siro-Malankarese dell'Arcivescovo Isaac Cleemis Thottunkal, sinora Metropolita di Tiruvalla (India), ad Arcivescovo Maggiore di Trivandrum dei Siro-Malankaresi (superficie: 8.684; popolazione: 8.657.000; cattolici: 270.000; sacerdoti: 300; religiosi: 1.056), India.
RE:NER:ECE/.../...                                   VIS 20070212 (250)


ESPERIENZA VOLONTARIATO SCUOLA DI VITA


CITTA' DEL VATICANO, 10 FEB. 2007 (VIS). Il Santo Padre Benedetto XVI ha ricevuto questa mattina i Membri della Confederazione Nazionale delle Misericordie d'Italia che riunisce oltre 700 Confraternite presenti su tutto il territorio nazionale, accompagnati da numerosi gruppi di Donatori di Sangue denominati "Fratres".

  Questa istituzione, "la più antica forma di volontariato organizzato sorta nel mondo" conta più di centomila volontari impegnati in modo permanente in ambito socio-sanitario, ha ricordato il Pontefice,e, rivolgendosi ai presenti, ha affermato: "Con la vostra presenza e la vostra azione contribuite a diffondere il Vangelo dell'amore di Dio per tutti gli uomini".

  "Quanto è necessario che anche oggi" - ha esclamato il Pontefice - "anzi specialmente in questa nostra epoca segnata da tante sfide umane e spirituali, i cristiani proclamino con le opere l'amore misericordioso di Dio. (...) Tante persone, infatti, che non facilmente accolgono Cristo ed i suoi esigenti insegnamenti, sono però sensibili alla testimonianza di quanti comunicano il suo messaggio mediante la testimonianza concreta della carità. L'amore è un linguaggio che giunge diretto al cuore e lo apre alla fiducia".

  "La vostra realtà associativa costituisce un tipico esempio dell'importanza che ha il conservare le proprie 'radici cristiane' in Italia e in Europa. Al giorno d'oggi le Misericordie non sono un'aggregazione ecclesiale, ma le loro radici storiche restano inequivocabilmente cristiane. Lo esprime il nome stesso: 'Misericordie', e lo manifesta anche il fatto, già ricordato, che alle vostre origini c'è l'iniziativa di un Santo. Ora, le radici, per continuare a portare frutto, devono mantenersi vive e salde".

  "È per questo" - ha proseguito il Pontefice - "che opportunamente proponete per i vostri soci dei periodici momenti di qualificazione e di formazione, per approfondire sempre più le motivazioni umane e cristiane delle vostre attività. Il rischio, in effetti, è che il volontariato possa ridursi a semplice attivismo. Se invece resta vitale la carica spirituale, può comunicare agli altri ben di più che le cose materialmente necessarie: può offrire al prossimo in difficoltà lo sguardo di amore di cui ha bisogno".

  Infine Papa Benedetto XVI ha manifestato il suo apprezzamento per la "importante funzione educativa" svolta dalle Misericordie che contribuisce "a tener viva la sensibilità ai valori più nobili, quali la fraternità e l'aiuto disinteressato a chi si trova in difficoltà" ed ha sottolineato che: "In particolare i giovani possono trarre beneficio dall'esperienza del volontariato, perché, se bene impostato, esso diventa per loro una 'scuola di vita', che li aiuta a dare alla propria esistenza un senso e un valore più alto e fecondo".

  Il Papa ha concluso il suo discorso ricordando che domani, 11 febbraio, festa della Madonna di Lourdes, ricorre la Giornata Mondiale del Malato, dedicata quest'anno alle persone affette da malattie inguaribili ed ha invocato la Vergine Immacolata, Madre della Misericordia, affinché "vegli su ogni vostra confraternita. (...) Vi aiuti" - ha detto Benedetto XVI - "a compiere con autentico amore la vostra missione, contribuendo così a diffondere nel mondo l'amore di Dio, sorgente di vita per ogni essere umano".
AC/VOLONTARIATO/MISERICORDIE                       VIS 20070212 (510)


FORMARE LE COSCIENZE AI VALORI FONDAMENTALI


CITTA' DEL VATICANO, 10 FEB. 2007 (VIS). Il Santo Padre Benedetto XVI ha ricevuto questa mattina i Membri di una Delegazione della "Académie des Sciences Morales et Politiques" di Parigi, guidata dal Segretario perpetuo Signor Michel Albert che ha consegnato al Papa una medaglia commemorativa dell'iscrizione di Benedetto XVI all'Associazione in qualità di Membro straniero.

  Ringraziando i Membri della Delegazione, il Santo Padre ha tenuto a ricordare che l'Accademia "è sede di scambi e di dibattiti, che propongono alla cittadinanza ed al legislatore riflessioni per contribuire a 'trovare le forme di organizzazione politica più favorevoli al bene pubblico ed allo sviluppo dell'individuo".

  Il Papa ha sottolineato che nel mondo attuale è più urgente che mai "invitare i contemporanei ad una rinnovata attenzione a questi due elementi" ed ha affermato che: "lo sviluppo del soggettivismo, che comporta che ognuno tenda prendere se stesso comune unico punto di riferimento e a ritenere che le sue opinioni abbiano carattere di verità, ci spinge a formare le coscienze sui valori fondamentali, che non si possono disprezzare senza mettere in pericolo l'uomo e la società, e sui criteri oggettivi di una decisione, che presuppongono un atto di ragione".

  Benedetto XVI ha successivamente rievocato la figura di Andreï Sakharov, al quale il Pontefice è succeduto in seno all'Accademia, affermando che il suo esempio ci ricorda "che è necessario, nella vita personale e pubblica, avere il coraggio di dire la verità e di seguirla, di esseri liberi in rapporto all'ambiente che spesso tende a imporre i suoi modi di vedere e i comportamenti da adottare".

  "Una delle sfide per noi contemporanei e particolarmente per i giovani" - ha detto ancora il Pontefice - "consiste nell'accettare di non vivere semplicemente nell'esteriorità, (...) ma sviluppare la vita interiore, luogo unificatore dell'essere e dell'agire, luogo del riconoscimento della nostra dignità di figli di Dio chiamati alla libertà (...). Quello che rallegra il cuore dell'uomo, è il riconoscersi figli e figlie di Dio, è una vita bella e buona sotto lo sguardo di Dio, come pure le vittorie conseguite sul male e contro la menzogna".

  Il Papa ha nuovamente proposto l'esempio di Andreï Sakharov ricordando che: "Se sotto il regime comunista, la sua libertà esteriore era ostacolata, la sua libertà interiore, che nessuno poteva togliergli, l'autorizzava a prendere la parola per difendere con fermezza i suoi compatrioti, in nome del bene comune. Ancora oggi, è importante che l'uomo non si faccia ostacolare da catene esteriori, quali il relativismo, la ricerca del potere e del profitto a tutti i costi, la droga, i rapporti affettivi disordinati, la confusione del matrimonio, il non riconoscimento dell'essere umano in tutti gli stadi della sua esistenza, dal concepimento alla morte naturale, inducendo a ritenere che esistano dei periodi nei quali l'essere umano non esista veramente".

  "Dobbiamo avere il coraggio di ricordare ai nostri contemporanei che cosa è l'uomo e che cosa è l'umanità" - ha concluso il Pontefice invitando "le Autorità civili e le persone che hanno una funzione nella trasmissione dei valori ad aver sempre il coraggio della verità sull'uomo".
AC/ACCADEMIA SCIENZE MORALI:POLITICHE/...               VIS 20070212 (520)


COSTA RICA: PROMUOVERE GIUSTIZIA E SOLIDARIETÀ


CITTA' DEL VATICANO, 10 FEB. 2007 (VIS). Questa mattina il Santo Padre Benedetto XVI ha ricevuto il Signor Luis Paris Chaverri, nuovo Ambasciatore del Costa Rica presso la Santa Sede, in occasione della presentazione delle Lettere Credenziali.

  Il Papa ha iniziato il suo discorso sottolineando la "forte impronta religiosa" del Costa Rica, che "riflette la fede del suo popolo dopo oltre cinque secoli dall'inizio dell'evangelizzazione".

  Il Santo Padre ha affermato che le diverse comunità ecclesiali "cooperano in ambiti tanto importanti quali l'insegnamento, l'assistenza ai più bisognosi, i servizi sanitari, la promozione della persona nella sua condizione di cittadino e di figlio di Dio" ed ha ricordato che i Vescovi del Costa Rica guardano con attenzione e preoccupazione al "crescente livello di povertà, all'insicurezza pubblica ed alla violenza familiare, ed alla forte immigrazione dai paesi limitrofi. Di fronte a queste situazioni a volte conflittuali e in difesa del bene comune, i Vescovi offrono la propria collaborazione con iniziative che favoriscono la comprensione e la riconciliazione, e portano alla promozione della giustizia e della solidarietà, favorendo il dialogo nazionale fra i responsabili della vita pubblica".

  Ricordando che "i progressi sociali non si realizzano applicando soltanto i necessari mezzi tecnici, ma promuovendo anche riforme che tengano conto di una considerazione etica della persona, della famiglia e della società", il Papa ha affermato che occorre "coltivare i valori morali come l'onestà, l'austerità e la responsabilità per il bene comune. In tal modo si contrasta l'egoismo personale e collettivo e la corruzione in qualsivoglia ambito, che impediscono ogni forma di progresso".

  Benedetto XVI ha elogiato le iniziative del Governo del Costa Rica "per promuovere nel mondo la pace e i diritti umani, la tradizionale vicinanza con le posizioni della Santa Sede in diversi consessi internazionali su questioni tanto importanti quali la difesa della vita umana e la promozione del matrimonio e della famiglia".

  "Tutti i costaricani, con le qualità che li distinguono, devono essere protagonisti ed artefici del progresso del Paese, cooperando ad una stabilità politica che consenta a tutti di partecipare alla vita pubblica". Al riguardo il Pontefice ha ricordato che "gli insegnamenti morali della Chiesa offrono valori e orientamenti che se tenuti in conto da quanti operano al servizio della Nazione, sono di grande aiuto per affrontare adeguatamente le necessità e le aspirazioni dei cittadini".

  Il Santo Padre ha successivamente fatto riferimento al "doloroso e vasto problema della povertà, con le sue gravi conseguenze nel campo educativo, della salute e degli alloggi, una sfida importante per i governanti e i responsabili dell'amministrazione pubblica in vista del futuro della Nazione".

  Di fronte a tale problema "è necessaria" - ha concluso il Pontefice - "una maggiore consapevolezza che permetta di affrontare la situazione attuale in tutti i suoi aspetti, cooperando ad un autentico impegno per il bene comune. Come in altre regioni, i poveri mancano dei beni primari e non trovano i mezzi indispensabili alla propria promozione e sviluppo integrale. Ciò colpisce soprattutto gli immigrati alla ricerca di un più elevato tenore di vita. Dinanzi a ciò, la Chiesa (...) si adopera per incoraggiare e promuovere iniziative volte a superare situazioni di emarginazione".
CD/CREDENZIALI/COSTA RICA:PARIS CHAVERRI               VIS 20070212 (530)


venerdì 9 febbraio 2007

ALTRI ATTI PONTIFICI


CITTA' DEL VATICANO, 9 FEB. 2007 (VIS). Il Santo Padre ha nominato il Sacerdote Luis Tineo Rivera, Vescovo Ausiliare di Caracas (superficie: 790; popolazione: 4.760.000; cattolici: 3.465.000; sacerdoti: 545; religiosi: 1.941; diaconi permanenti: 13), Venezuela. Il Vescovo eletto, finora Parroco di "La Anunciación del Señor" e Direttore del settimanale arcidiocesano "La Iglesia Ahora", è nato nel 1948 a Cumaná (Venezuela) ed ha ricevuto l'ordinazione sacerdotale nel 1980.
NEA/.../TINEO RIVERA                                 VIS 20070209 (80)


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