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Il Vatican Information Service (VIS), istituito nell'ambito della Sala Stampa della Santa Sede, è un bollettino telematico che diffonde notizie relative all'attività magistrale e pastorale del Santo Padre e della Curia Romana...

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lunedì 26 aprile 2004

"PONETEVI GENEROSAMENTE AL SERVIZIO VOSTRE COMUNITÀ"

CITTA' DEL VATICANO, 26 APR. 2004 (VIS). Questa mattina il Santo Padre Giovanni Paolo II ha ricevuto i rappresentanti dell'Associazione Nazionale Comuni Italiani in occasione del centenario della nascita del Professor Giorgio La Pira, Sindaco di Firenze, "figura eminente della politica, della cultura e della spiritualità del secolo appena trascorso".

Il Papa, ricordando il servizio reso da Giorgio La Pira "alla causa della fraterna convivenza tra le nazioni" e "il suo sforzo teso a favorire l'amicizia tra i popoli che si richiamano ad Abramo - ebrei, cristiani e islamici", ha ringraziato i rappresentanti dell'Associazione per "l'aiuto concreto" offerto al "Caritas Baby Hospital" di Betlemme", in memoria del Professor La Pira.

"Davanti ai potenti della Terra" - ha affermato Giovanni Paolo II, il Professor La Pira - "espose con fermezza le sue idee di credente e di uomo amante della pace, invitando gli interlocutori a uno sforzo comune per promuovere tale bene fondamentale nei vari ambiti: nella società, nella politica, nell'economia, nelle culture e tra le religioni". Il Santo Padre ha continuato il suo discorso ricordando che in una lettera dell'ottobre 1964 all'amico Amintore Fanfani, il Professor La Pira "scriveva parole di una sorprendente attualità: 'I politici sono guide civili, cui il Signore affida, attraverso le tecniche mutevoli dei tempi, il mandato di guidare i popoli verso la pace, l'unità, la promozione spirituale e civile di ciascun popolo e di tutti insieme".

Al termine del suo discorso, il Santo Padre ha esortato i Sindaci a seguire l'esempio di Giorgio La Pira con queste parole: "Ponetevi generosamente al servizio delle vostre comunità, con una speciale attenzione alle fasce giovanili, favorendone anche il progresso spirituale. (…) Grazie al contributo di tutti, il sogno di un mondo migliore può divenire realtà".
AC/CENTENARIO LA PIRA/… VIS 20040426 (290)

BEATIFICAZIONE UN SACERDOTE, QUATTRO RELIGIOSE E UNA LAICA


CITTA' DEL VATICANO, 25 APR. 2004 (VIS). Questa mattina, III Domenica di Pasqua, il Santo Padre Giovanni Paolo II ha presieduto, sul sagrato della Basilica Vaticana, la Celebrazione Eucaristica nel corso della quale ha proclamato sei nuovi Beati, un sacerdote, quattro religiose e una laica, i Servi di Dio: Augusto Czartoryski (1858-1893), Laura Montoya (1874-1949), María Guadalupe García Zavala (1878-1963), Nemesia Valle (1847-1916), Eusebia Palomino Yenes (1899-1935) e la laica Alexandrina María da Costa (1904-1955).

Del Beato Augusto Czartoryski, giovane principe polacco, quindi Presbitero della Società Salesiana di San Giovanni Bosco, il Papa ha ricordato che: "elaborò un efficace metodo di discernimento dei disegni divini. Presentava a Dio nella preghiera tutte le domande e le perplessità di fondo e poi nello spirito di obbedienza seguiva i consigli delle sue guide spirituali. Così ha compreso la sua vocazione di vivere una vita di povertà per servire i più piccoli". Il Santo Padre ha detto di voler lasciare l'esempio della sua santità soprattutto ai giovani esortandoli, in particolare, ad imparare dal Beato Augusto: "a chiedere ardentemente nella preghiera la luce dello Spirito Santo e guide sagge" per la propria vita.

Della Beata colombiana Madre Laura Montoya il Santo Padre ha detto che: "Vedendo come tanti indigeni, lontani dai centri urbani, vivessero senza conoscere Dio, decise di fondare la Congregazione delle Suore Missionarie di Maria Immacolata e di Santa Caterina da Siena per portare la luce del Vangelo agli abitanti della foresta amazzonica. (…) Ispirandosi al suo messaggio pacificatore, la invochiamo oggi affinché la cara Nazione colombiana possa presto realizzare la pace, la giustizia e il progresso".

Riferendosi alla pagina evangelica di oggi, e alla triplice domanda di Gesù a Pietro "Mi ami tu?", il Santo Padre ha ricordato che la medesima domanda Cristo rivolge agli uomini e alle donne di tutte le epoche. La nuova Beata messicana Guadalupe García Zavala rispose con prontezza a tale invito e "rinunciò al matrimonio per dedicarsi al servizio dei più poveri, dei bisognosi e degli infermi, fondando a tale scopo la Congregazione delle Ancelle di Santa Margherita Maria e dei Poveri. Con fede profonda, speranza illimitata ed un grande amore per Cristo, Madre Lupita cercò la propria santificazione nell'amore al Cuore di Gesù e nella fedeltà alla Chiesa".

Successivamente, evocando la missione della Beata italiana Nemesia Valle, Vergine, della Congregazione delle Suore della Carità di Santa Giovanna Antida Thouret, il Papa ha ricordato che: "'Manifestare l'amore di Dio ai piccoli, ai poveri, ad ogni uomo, in ogni parte della terra': questo è stato l'impegno della Beata Nemesia Valle nel corso di tutta la sua esistenza. (…) È l'esempio di una santità luminosa, protesa alle alte vette della perfezione evangelica, e che si traduce nei semplici gesti della vita quotidiana interamente spesa per Dio".

Della spagnola Suor Eusebia Palomino Yenes, dell'Istituto Figlie di Maria Ausiliatrice, il Santo Padre ha ricordato come la nuova Beata fosse "animata dall'amore dell'Eucaristia e della Vergine. L'amore e il servizio erano importanti per lei, il resto non contava (…). Con la radicalità e la coerenza delle sue scelte, Suor Eusebia Palomino Yenes traccia un cammino esemplare ed esigente di santità per tutti noi e più specialmente per i giovani del nostro tempo".

Il Santo Padre ha concluso l'omelia tracciando il ritratto della nuova Beata portoghese Alejandrina María da Costa, laica dell'Unione dei Cooperatori Salesiani, della quale ha sottolineato la "forte volontà che accettava tutto per dimostrare il suo amore per Dio. (…) Ella rivisse misticamente la passione di Cristo e si offrì come vittima per i peccatori, ricevendo la forza dall'Eucaristia, unico alimento dei suoi ultimi tredici anni di vita".

Al termine della Messa e prima della recita del Regina Coeli, Giovanni Paolo II ha rivolto parole di saluto, nelle rispettive lingue, ai pellegrini venuti da vari Paesi per rendere omaggio ai nuovi Beati. Parlando in polacco del Beato Czartoryski, il Santo Padre ha detto: "È per me una gioia personale potere in questa occasione accogliere in Vaticano la famiglia del Beato, così benemerita per la Polonia. Sono stato ad essa strettamente legato come Vescovo di Cracovia, soprattutto con il Prelato mitrato Stanislao Czartoryski".
HML/BEATIFICAZIONE/… VIS 20040426 (690)

DEDICARE TEMPO PREGHIERA E MEDITAZIONE VANGELO


CITTA' DEL VATICANO, 24 APR. 2004 (VIS). Questa mattina il Santo Padre ha ricevuto 210 giovani dell'Arcidiocesi di Rouen (Francia), accompagnati dall'Amministratore Diocesano, Don Christian Nourrichard.

"Siete venuti a Roma" - ha detto il Papa rivolgendosi ai sacerdoti, seminaristi, religiosi e laici - "per vivere una settimana di ritiro e di vita fraterna. Prego in particolare per tutti coloro che riceveranno il Sacramento della Confermazione lunedì prossimo. Vi invito a fare del vostro pellegrinaggio un tempo di rinnovamento spirituale. Potrete comprendere la volontà del Signore che vuole aiutarvi a condurre un'esistenza bella; la vostra vita interiore avrà un soffio nuovo. Non abbiate paura di aprire il vostro cuore e di lasciare che Cristo vi parli. Imparate a dedicare regolarmente tempo alla preghiera e alla meditazione del Vangelo".
AC/…/PELLEGRINI ROUEN VIS 20040426 (140)

ALTRI ATTI PONTIFICI


CITTA' DEL VATICANO, 26 APR. 2004 (VIS). Il Santo Padre:

- Ha accettato la rinuncia al governo pastorale dell'Arcidiocesi di Dublin (Irlanda), presentata dal Cardinale Desmond Connell, per raggiunti limiti d'età. Gli succede l'Arcivescovo Diarmuid Martin, finora Coadiutore della medesima Arcidiocesi.

- Ha nominato il Vescovo Claudio Stagni, finora Ausiliare dell'Arcidiocesi di Bologna (Italia), Vescovo di Faenza-Modigliana (superficie: 1.044; popolazione: 121.000; cattolici: 116.000; sacerdoti: 134; religiosi: 219; diaconi permanenti: 3), Italia.

Sabato 24 aprile è stato reso noto che il Santo Padre:

- Ha elevato alla dignità episcopale il Monsignor Jan Kocis, che è Protosincello dell'Esarcato Apostolico per i cattolici di rito bizantino residenti nella Repubblica Ceca.

- Ha nominato Suor Enrica Rosanna, F.M.A., della Pontificia Facoltà di Scienze dell'Educazione "Auxilium" delle Figlie di Maria Ausiliatrice, Sotto-Segretario della Congregazione per gli Istituti di Vita Consacrata e le Società di Vita Apostolica.
RE:NER:NA/…/… VIS 20040426 (140)

"PONETEVI GENEROSAMENTE AL SERVIZIO VOSTRE COMUNITÀ"


CITTA' DEL VATICANO, 26 APR. 2004 (VIS). Questa mattina il Santo Padre Giovanni Paolo II ha ricevuto i rappresentanti dell'Associazione Nazionale Comuni Italiani in occasione del centenario della nascita del Professor Giorgio La Pira, Sindaco di Firenze, "figura eminente della politica, della cultura e della spiritualità del secolo appena trascorso".

Il Papa, ricordando il servizio reso da Giorgio La Pira "alla causa della fraterna convivenza tra le nazioni" e "il suo sforzo teso a favorire l'amicizia tra i popoli che si richiamano ad Abramo - ebrei, cristiani e islamici", ha ringraziato i rappresentanti dell'Associazione per "l'aiuto concreto" offerto al "Caritas Baby Hospital" di Betlemme", in memoria del Professor La Pira.

"Davanti ai potenti della Terra" - ha affermato Giovanni Paolo II, il Professor La Pira - "espose con fermezza le sue idee di credente e di uomo amante della pace, invitando gli interlocutori a uno sforzo comune per promuovere tale bene fondamentale nei vari ambiti: nella società, nella politica, nell'economia, nelle culture e tra le religioni". Il Santo Padre ha continuato il suo discorso ricordando che in una lettera dell'ottobre 1964 all'amico Amintore Fanfani, il Professor La Pira "scriveva parole di una sorprendente attualità: 'I politici sono guide civili, cui il Signore affida, attraverso le tecniche mutevoli dei tempi, il mandato di guidare i popoli verso la pace, l'unità, la promozione spirituale e civile di ciascun popolo e di tutti insieme".

Al termine del suo discorso, il Santo Padre ha esortato i Sindaci a seguire l'esempio di Giorgio La Pira con queste parole: "Ponetevi generosamente al servizio delle vostre comunità, con una speciale attenzione alle fasce giovanili, favorendone anche il progresso spirituale. (…) Grazie al contributo di tutti, il sogno di un mondo migliore può divenire realtà".
AC/CENTENARIO LA PIRA/… VIS 20040426 (290)

UDIENZE


CITTA' DEL VATICANO, 26 APR. 2004 (VIS). Questa mattina il Santo Padre ha ricevuto in udienza nove Presuli della Conferenza Episcopale degli Stati Uniti d'America (Regione IV), in Visita "ad Limina Apostolorum":

- Il Cardinale Theodore Edgar McCarrick, Arcivescovo di Washington con gli Ausiliari, Vescovo Leonard James Olivier, S.V.D.; Vescovo Kevin Joseph Farrell e Vescovo Francisco González Valer, S.F.

- Il Cardinale William Henry Keeler, Arcivescovo di Baltimore, con gli Ausiliari, Vescovo Gordon Dunlap Bennett, S.I. e Vescovo William Francis Malooly ed il Vescovo William Clifford Newman, già Ausiliare della medesima Arcidiocesi.

- Il Vescovo George Vance Murry, S.I., di Saint Thomas (Virgin Islands).

Sabato 24 aprile il Santo Padre ha ricevuto in udienze separate:

- Il Signor Carlos Abella y Ramallo, Ambasciatore di Spagna, con la Consorte, in visita di congedo.

- Il Vescovo Velasio De Paolis, Segretario del Supremo Tribunale della Segnatura Apostolica, con i Familiari.

- L'Arcivescovo Jósef Michalik, di Przemysl (Polonia).
AL:AP/…/… VIS 20040426 (150)

BEATIFICAZIONE UN SACERDOTE, QUATTRO RELIGIOSE E UNA LAICA


CITTA' DEL VATICANO, 25 APR. 2004 (VIS). Questa mattina, III Domenica di Pasqua, il Santo Padre Giovanni Paolo II ha presieduto, sul sagrato della Basilica Vaticana, la Celebrazione Eucaristica nel corso della quale ha proclamato sei nuovi Beati, un sacerdote, quattro religiose e una laica, i Servi di Dio: Augusto Czartoryski (1858-1893), Laura Montoya (1874-1949), María Guadalupe García Zavala (1878-1963), Nemesia Valle (1847-1916), Eusebia Palomino Yenes (1899-1935) e la laica Alexandrina María da Costa (1904-1955).

Del Beato Augusto Czartoryski, giovane principe polacco, quindi Presbitero della Società Salesiana di San Giovanni Bosco, il Papa ha ricordato che: "elaborò un efficace metodo di discernimento dei disegni divini. Presentava a Dio nella preghiera tutte le domande e le perplessità di fondo e poi nello spirito di obbedienza seguiva i consigli delle sue guide spirituali. Così ha compreso la sua vocazione di vivere una vita di povertà per servire i più piccoli". Il Santo Padre ha detto di voler lasciare l'esempio della sua santità soprattutto ai giovani esortandoli, in particolare, ad imparare dal Beato Augusto: "a chiedere ardentemente nella preghiera la luce dello Spirito Santo e guide sagge" per la propria vita.

Della Beata colombiana Madre Laura Montoya il Santo Padre ha detto che: "Vedendo come tanti indigeni, lontani dai centri urbani, vivessero senza conoscere Dio, decise di fondare la Congregazione delle Suore Missionarie di Maria Immacolata e di Santa Caterina da Siena per portare la luce del Vangelo agli abitanti della foresta amazzonica. (…) Ispirandosi al suo messaggio pacificatore, la invochiamo oggi affinché la cara Nazione colombiana possa presto realizzare la pace, la giustizia e il progresso".

Riferendosi alla pagina evangelica di oggi, e alla triplice domanda di Gesù a Pietro "Mi ami tu?", il Santo Padre ha ricordato che la medesima domanda Cristo rivolge agli uomini e alle donne di tutte le epoche. La nuova Beata messicana Guadalupe García Zavala rispose con prontezza a tale invito e "rinunciò al matrimonio per dedicarsi al servizio dei più poveri, dei bisognosi e degli infermi, fondando a tale scopo la Congregazione delle Ancelle di Santa Margherita Maria e dei Poveri. Con fede profonda, speranza illimitata ed un grande amore per Cristo, Madre Lupita cercò la propria santificazione nell'amore al Cuore di Gesù e nella fedeltà alla Chiesa".

Successivamente, evocando la missione della Beata italiana Nemesia Valle, Vergine, della Congregazione delle Suore della Carità di Santa Giovanna Antida Thouret, il Papa ha ricordato che: "'Manifestare l'amore di Dio ai piccoli, ai poveri, ad ogni uomo, in ogni parte della terra': questo è stato l'impegno della Beata Nemesia Valle nel corso di tutta la sua esistenza. (…) È l'esempio di una santità luminosa, protesa alle alte vette della perfezione evangelica, e che si traduce nei semplici gesti della vita quotidiana interamente spesa per Dio".

Della spagnola Suor Eusebia Palomino Yenes, dell'Istituto Figlie di Maria Ausiliatrice, il Santo Padre ha ricordato come la nuova Beata fosse "animata dall'amore dell'Eucaristia e della Vergine. L'amore e il servizio erano importanti per lei, il resto non contava (…). Con la radicalità e la coerenza delle sue scelte, Suor Eusebia Palomino Yenes traccia un cammino esemplare ed esigente di santità per tutti noi e più specialmente per i giovani del nostro tempo".

Il Santo Padre ha concluso l'omelia tracciando il ritratto della nuova Beata portoghese Alejandrina María da Costa, laica dell'Unione dei Cooperatori Salesiani, della quale ha sottolineato la "forte volontà che accettava tutto per dimostrare il suo amore per Dio. (…) Ella rivisse misticamente la passione di Cristo e si offrì come vittima per i peccatori, ricevendo la forza dall'Eucaristia, unico alimento dei suoi ultimi tredici anni di vita".

Al termine della Messa e prima della recita del Regina Coeli, Giovanni Paolo II ha rivolto parole di saluto, nelle rispettive lingue, ai pellegrini venuti da vari Paesi per rendere omaggio ai nuovi Beati. Parlando in polacco del Beato Czartoryski, il Santo Padre ha detto: "È per me una gioia personale potere in questa occasione accogliere in Vaticano la famiglia del Beato, così benemerita per la Polonia. Sono stato ad essa strettamente legato come Vescovo di Cracovia, soprattutto con il Prelato mitrato Stanislao Czartoryski".
HML/BEATIFICAZIONE/… VIS 20040426 (690)

DEDICARE TEMPO PREGHIERA E MEDITAZIONE VANGELO C

ITTA' DEL VATICANO, 24 APR. 2004 (VIS). Questa mattina il Santo Padre ha ricevuto 210 giovani dell'Arcidiocesi di Rouen (Francia), accompagnati dall'Amministratore Diocesano, Don Christian Nourrichard.

"Siete venuti a Roma" - ha detto il Papa rivolgendosi ai sacerdoti, seminaristi, religiosi e laici - "per vivere una settimana di ritiro e di vita fraterna. Prego in particolare per tutti coloro che riceveranno il Sacramento della Confermazione lunedì prossimo. Vi invito a fare del vostro pellegrinaggio un tempo di rinnovamento spirituale. Potrete comprendere la volontà del Signore che vuole aiutarvi a condurre un'esistenza bella; la vostra vita interiore avrà un soffio nuovo. Non abbiate paura di aprire il vostro cuore e di lasciare che Cristo vi parli. Imparate a dedicare regolarmente tempo alla preghiera e alla meditazione del Vangelo".
AC/…/PELLEGRINI ROUEN VIS 20040426 (140)

venerdì 23 aprile 2004

UDIENZE

CITTA' DEL VATICANO, 23 APR. 2004 (VIS). Il Santo Padre ha ricevuto oggi in udienza il Cardinale Giovanni Battista Re, Prefetto della Congregazione per i Vescovi.
AP/…/… VIS 20040423 (30)

CITTA' DEL VATICANO, 23 APR. 2004 (VIS). Il Santo Padre ha accettato la rinuncia al governo pastorale della Diocesi di Rancagua (Cile), presentata dal Vescovo Francisco Javier Prado Aránguiz, SS.CC, presentata per raggiunti limiti d'età. Gli succede il Vescovo Alejandro Goic Karmelic, finora Coadiutore della medesima Diocesi.
RE:NER/…/ARÁNGUIZ:KARMELIC VIS 20040423 (50)

ISTRUZIONE "REDEMPTIONIS SACRAMENTUM" LITURGIA EUCARISTIA


CITTA' DEL VATICANO, 23 APR. 2004 (VIS). L'Istruzione "Redemptionis Sacramentum "Redemptionis Sacramentus su alcune cose che si devono osservare ed evitare circa la Santissima Eucaristia", è il Documento della Congregazione per il Culto Divino e la Disciplina dei Sacramenti presentato oggi nella Sala Stampa della Santa Sede dal Cardinale Francis Arinze, Prefetto della Congregazione per il Culto Divino e la Disciplina dei Sacramenti, dall'Arcivescovo Domenico Sorrentino, Segretario della medesima Congregazione e dall'Arcivescovo Angelo Amato, S.D.B., Segretario della Congregazione per la Dottrina della Fede. Alla Conferenza Stampa di presentazione è intervenuto anche il Cardinale Julián Herranz, Presidente del Pontificio Consiglio per i Testi Legislativi.

L'Istruzione consta di una Introduzione, 8 Capitolo ed una Conclusione, ed il testo è suddiviso in 186 paragrafi.

Il Capitolo I: "La Regolamentazione della Sacra Liturgia" tratta del ruolo della Sede Apostolica, del Vescovo diocesano, della Conferenza Episcopale, dei sacerdoti e diaconi nella regolamentazione della liturgia, con particolare attenzione al Vescovo Diocesano. Al Paragrafo 22 si legge: "Il Vescovo regge la Chiesa particolare a lui affidata ed è suo compito regolamentare, dirigere, spronare, talvolta anche riprendere, adempiendo il sacro ufficio che egli ha ricevuto mediante l'ordinazione episcopale per l'edificazione del suo gregge nella verità e nella santità".

Nel Paragrafo 24 si legge: "Da parte sua, il popolo cristiano ha il diritto che il Vescovo diocesano vigili affinché non si insinuino abusi nella disciplina ecclesiastica, specialmente riguardo al ministero della parola, alla celebrazione dei sacramenti e dei sacramentali, al culto di Dio e dei santi".

Relativamente alle Conferenze Episcopali al Paragrafo 28 si legge: "Tutte le norme attinenti alla materia liturgica, stabilite a norma del diritto da una Conferenza dei Vescovi per il proprio territorio, vanno sottoposte alla 'recognitio' della Congregazione per Culto Divino e la Disciplina dei Sacramenti, senza la quale non posseggono alcuna forza obbligante".

Nel Paragrafo 31 si esortano i Sacerdoti con queste parole: " (…) Non svuotino il significato profondo del proprio ministero, deformando la celebrazione liturgica con cambiamenti, riduzioni o aggiunte arbitrarie".

Il Capitolo II s'intitola "La partecipazione dei fedeli laici alla celebrazione dell'Eucaristia". Al paragrafo 36 si legge: "Il sacerdozio comune dei fedeli e il sacerdozio ministeriale o gerarchico, quantunque differiscano essenzialmente e non solo di grado, sono tuttavia ordinati l'uno all'altro, poiché l'uno e l'altro, ognuno a suo modo, partecipano dell'unico sacerdozio di Cristo".

Il Paragrafo 42 precisa che: "Il sacrificio eucaristico non va poi ritenuto come 'concelebrazione' in senso univoco del Sacerdote insieme con il popolo presente. Al contrario, l'Eucaristia celebrata dai Sacerdoti è un dono 'che supera radicalmente il potere dell'assemblea (…). La comunità che si riunisce per la celebrazione dell'Eucaristia necessita assolutamente di un Sacerdote ordinato che la presieda per poter essere veramente assemblea eucaristica. D'altra parte, la comunità non è in grado di darsi da sola il ministro ordinato'. È assolutamente necessaria la volontà comune di evitare ogni ambiguità in materia e portare rimedio alle difficoltà insorte negli ultimi anni. Pertanto, si usino soltanto con cautela locuzioni quali 'comunità celebrante' o 'assemblea celebrante', o in altre lingue moderne 'celebrating assemby, 'asamblea celebrante', 'assembléé célébrante', e simili".

Riguardo ai ministranti, nel Paragrafo 47 si legge: "È veramente ammirevole che persista la nota consuetudine che siano presenti dei fanciulli o dei giovani, chiamati di solito 'ministranti', che prestino servizio all'altare alla maniera dell'accolito, e abbiano ricevuto, secondo le loro capacità, una opportuna catechesi riguardo al loro compito. Non si deve dimenticare che dal novero di questi fanciulli è scaturito nel corso dei secoli un cospicuo numero di ministri sacri. Si istituiscano o promuovano per essi delle associazioni, anche con la partecipazione e l'aiuto dei genitori, con le quali si provveda più efficacemente alla cura pastorale dei ministranti. Quando tali associazioni assumono carattere internazionale, spetta alla Congregazione per il Culto Divino e la Disciplina dei Sacramenti erigerle o esaminare e approvare i loro statuti. A tale servizio dell'altare si possono ammettere fanciulle o donne a giudizio del Vescovo diocesano e nel rispetto delle norme stabilite".

Il Capitolo III: "La retta celebrazione della Santa Messa" ribadisce al Paragrafo 48 "La materia della Santissima Eucaristia": "Il pane utilizzato nella celebrazione del santo Sacrificio eucaristico deve essere azimo, esclusivamente di frumento e preparato di recente, in modo che non ci sia alcun rischio di decomposizione" e al Paragrafo 50 si legge: "Il vino utilizzato nella celebrazione del santo sacrificio eucaristico deve essere naturale, del frutto della vite, genuino, non alterato, né commisto a sostanze estranee".

Il Paragrafo 52 sottolinea che: "La recita della Preghiera eucaristica, che per sua stessa natura è come il culmine dell'intera celebrazione, è propria del Sacerdote, in forza della sua ordinazione".

Nel Paragrafo 59 si legge: "Si ponga fine al riprovevole uso con il quale i Sacerdoti, i Diaconi o anche i fedeli mutano e alterano a proprio arbitrio qua e là i testi della sacra Liturgia da essi pronunciati. Così facendo, infatti, rendono instabile la celebrazione della sacra Liturgia e non di rado ne alterano il senso autentico".

Nel Paragrafo 62 si legge ancora: "Non è permesso omettere o sostituire di propria iniziativa le letture bibliche prescritte né sostituire specialmente 'le letture e il salmo responsoriale, che contengono la parola di Dio, con altri testi non biblici".

L'Istruzione stabilisce al Paragrafo 64 che: "L'omelia, (…) 'di solito è tenuta dallo stesso Sacerdote celebrante o da lui affidata ad un Sacerdote concelebrante, o talvolta, secondo l'opportunità, anche al Diacono, mai però a un laico'".

Al Paragrafo 72, relativamente dello scambio del segno di pace, si legge: "Conviene 'che ciascuno dia la pace soltanto a coloro che gli stanno più vicino, in modo sobrio'. 'Il Sacerdote può dare la pace ai ministri, rimanendo tuttavia sempre nel presbiterio, per non disturbare la celebrazione'".

Il Capitolo si conclude al Paragrafo 79 nel quale si legge: "Infine, va considerato nel modo più severo l'abuso di introdurre nella celebrazione della Santa Messa elementi contrastanti con le prescrizioni dei libri liturgici, desumendoli dai riti di altre religioni".

Il Capitolo IV: "La Santa Comunione" tratta delle "Disposizioni per ricevere la Santa Comunione". Al Paragrafo 81 si legge: "La consuetudine della Chiesa afferma, inoltre, la necessità che ognuno esamini molto a fondo se stesso, affinché chi sia conscio di essere in peccato grave non celebri la Messa né comunichi al Corpo del Signore senza avere premesso la confessione sacramentale, a meno che non vi sia una ragione grave e manchi l'opportunità di confessarsi; nel qual caso si ricordi che è tenuto a porre un atto di contrizione perfetta, che include il proposito di confessarsi quanto prima".

Riguardo alla Prima Comunione dei bambini al Paragrafo 87 si legge: "Si premetta sempre alla Prima Comunione dei bambini la confessione sacramentale e l'assoluzione. La Prima Comunione, inoltre, sia sempre amministrata da un Sacrrdote e mai al di fuori della celebrazione della Messa".

In merito alla distribuzione della Sacra Comunione, il documento ricorda il diritto di tutti i fedeli a scegliere di ricevere la Santa Comunione in bocca o in mano e in quest'ultimo caso, si legge al Paragrafo 92: "Se un comunicando, nelle regioni in cui la Conferenza dei Vescovi, con la conferma da parte della Sede Apostolica, lo abbia permesso, vuole ricevere il Sacramento sulla mano, gli sia distribuita la sacra ostia. Si badi, tuttavia, con particolare attenzione che il comunicando assuma subito l'ostia davanti al ministro, di modo che nessuno si allontani portando in mano le specie eucaristiche".

"Per amministrare la santa Comunione ai fedeli laici sotto le due specie si dovrà tenere appropriatamente conto delle circostanze," - si legge al paragrafo 101 - "sulle quali spetta anzitutto ai Vescovi diocesani dare una valutazione".

Nel Capitolo V: "Altri aspetti riguardanti l'Eucaristia", viene ribadito che: "Non è mai consentito a un Sacerdote celebrare nel tempio o luogo sacro di una religione non cristiana. Salvo le celebrazioni della Messa che devono essere svolte nella lingua del popolo secondo gli orari e i tempi stabiliti dall'autorità ecclesiastica, è consentito sempre e ovunque ai Sacerdoti celebrare in latino".

Al Paragrafo 124 si legge: "Nel Messale Romano si dà facoltà ai Sacerdoti che concelebrano la Messa accanto al celebrante principale, il quale indossi sempre la casula del colore prescritto, di poter omettere, in presenza di una giusta causa, come ad esempio il numero piuttosto elevato di concelebranti e la mancanza di paramenti, 'la casula o la pianeta, facendo uso della stola sopra il camice'. Qualora tuttavia fosse possibile prevedere tale situazione, si provveda in merito per quanto possibile".

Titolo del VI Capitolo è: "La conservazione della Santissima Eucaristia e il suo culto fuori della Messa". Al paragrafo 130 si legge: "Il Santissimo Sacramento sia conservato nel tabernacolo in una parte della chiesa di particolare dignità, elevata, ben visibile e decorosamente ornata', nonché, in virtù della tranquillità del luogo, dello spazio davanti al tabernacolo e della presenza di panche o sedie e inginocchiatoi, 'adatta alla preghiera'. (…) 132. Nessuno porti a casa o in un altro luogo la Santissima Eucaristia, contrariamente alla norma del diritto. Si tenga, inoltre, presente che il sottrarre o ritenere a fine sacrilego o il gettar via le specie consacrate sono atti che rientrano in quei 'graviora delicta', la cui assoluzione è riservata alla Congregazione per la Dottrina della Fede".

L'Istruzione raccomanda al Paragrafo 134: "(…) si promuova con impegno la pietà sia pubblica sia privata verso la Santissima Eucaristia anche al di fuori della Messa, affinché dai fedeli sia reso culto di adorazione a Cristo veramente e realmente presente".

Il Capitolo VII: "I compiti straordinari dei fedeli laici" ricorda al Paragrafo 151 che: "Soltanto in caso di vera necessità si dovrà ricorrere all'aiuto dei ministri straordinari nella celebrazione della Liturgia. (…) 153. Inoltre, non è consentito ai laici assumere le funzioni o i paramenti del Diacono o del Sacerdote, né altre vesti simili ad essi".

Al Paragrafo 158 si legge: "Il ministro straordinario della santa Comunione, infatti, potrà amministrare la Comunione soltanto quando mancano il Sacerdote o i Diaconi, quando il Sacerdote è impedito da malattia, vecchiaia o altro serio motivo o quando il numero dei fedeli che accedono alla Comunione è tanto grande che la celebrazione stessa della Messa si protrarrebbe troppo a lungo".

Relativamente all'omelia, l'Istruzione precisa al paragrafo 161 che: "L'omelia è per la sua importanza e natura riservata al Sacerdote o al Diacono durante la Messa. per quanto attiene ad altre forme di predicazione (…) si possono a norma del diritto ammettere a predicare in chiesa o in un oratorio al di fuori della Messa, i fedeli laici. Ciò può avvenire soltanto per l'esiguità del numero di ministri sacri in alcuni luoghi al fine di supplire ad essi e non lo si può mutare da caso di assoluta eccezionalità a fatto ordinario (…)" Al Paragrafo 162 di legge ancora: "Se, (…) di domenica in una parrocchia o altra comunità di fedeli è difficile avere la celebrazione della Messa, il Vescovo diocesano valuti insieme con il presbiterio gli opportuni rimedi. Tra queste soluzioni, le principali saranno quelle di chiamare altri Sacerdoti allo scopo o che i fedeli vadano nella chiesa di un luogo vicino per prendervi parte al mistero eucaristico".

"164. 'Se per la mancanza del ministro sacro o per altra grave causa diventa impossibile la partecipazione alla celebrazione eucaristica', il popolo cristiano ha il diritto che il Vescovo diocesano provveda, secondo le possibilità, che sia compiuta una celebrazione per la comunità stessa la domenica sotto la propria autorità e secondo le norme stabilite dalla Chiesa. Tali celebrazioni domenicali, tuttavia, vanno sempre considerate del tutto straordinarie. (…) 165. Occorre evitare con cura ogni forma di confusione tra questo tipo di riunioni e la celebrazione eucaristica".

Al Paragrafo 167 viene ribadito che: "'Similmente, non si può pensare di sostituire la santa Messa domenicale con celebrazioni ecumeniche della Parola e con incontri di preghiera in comune con cristiani appartenenti alle (…) Comunità ecclesiali, oppure con la partecipazione ai loro riti liturgici'".

Riguardo allo stato clericale viene stabilito come si legge al Paragrafo 168 che: "Al 'chierico che a norma del diritto perde lo stato clericale (…) è proibito esercitare la potestà di ordine'. A costui, pertanto, non è consentito celebrare sotto alcun pretesto i sacramenti, salvo esclusivamente il caso di eccezionalità previsto dal diritto, né è consentito ai fedeli ricorrere a lui per la celebrazione, quando non vi è giusta causa che permetta ciò a norma del canone 1335".

Nel Capitolo VIII: "I rimedi", si ricorda al paragrafo 171 che: "Tra i vari abusi vi sono quelli che costituiscono obiettivamente 'graviora delicta', gli atti gravi e altri che vanno nondimeno evitati e attentamente corretti".

"172. I 'graviora delicta' contro la santità del Santissimo Sacrificio e sacramento dell'Eucaristia vanno trattati seguendo le 'Norme relative ai 'graviora delicta' riservati alla Congregazione per la Dottrina della Fede', vale a dire:
a) sottrazione o ritenzione a fine sacrilego o il gettar via le specie consacrate;
b) tentata azione liturgica del Sacrificio eucaristico o sua simulazione;
c) concelebrazione proibita del Sacrificio eucaristico insieme a ministri di Comunità ecclesiali i quali non hanno la successione apostolica, né riconoscono la dignità sacramentale dell'ordinazione sacerdotale;
d) consacrazione a fine sacrilego di una materia senza l'altra nella celebrazione eucaristica o anche di entrambe al di fuori della celebrazione eucaristica".

Al Paragrafo 175 viene sottolineato che: "Quanto esposto nella presente Istruzione, come risulta chiaro, non riporta tutte le violazioni contro la Chiesa e la sua disciplina, quali sono definite nei canoni, nelle leggi liturgiche e nelle altre norme della Chiesa secondo la dottrina del Magistero o la sana tradizione. Se qualche errore viene commesso, andrà corretto a norma del diritto".

Nel Documento si sottolinea inoltre, al Paragrafo 177 che: "'Poiché deve difendere l'unità della Chiesa universale, il Vescovo è tenuto a promuovere la disciplina comune a tutta la Chiesa e perciò a urgere l'osservanza di tutte le leggi ecclesiastiche. Vigili che non si insinuino abusi nella disciplina ecclesiastica, soprattutto nel ministero della parola, nella celebrazione dei sacramenti e dei sacramentali, nel culto di Dio e dei Santi'".

Infine si ribadisce al Paragrafo 179 che: "I delitti contro la fede e i 'graviora delicta' commessi durante la celebrazione dell'Eucaristia e degli altri sacramenti siano segnalati senza indugio alla Congregazione per la Dottrina della Fede". Al punto 181 si legge: "Ogni qualvolta la Congregazione per il Culto Divino e la Disciplina dei Sacramenti ha notizia, quanto meno verosimile, di un delitto o abuso relativo alla Santissima Eucaristia, ne informa l'Ordinario, affinché indaghi sul fatto".

"184. Ogni cattolico, sia Sacerdote sia Diacono sia fedele laico, ha il diritto di sporgere querela su un abuso liturgico presso il Vescovo diocesano o l'Ordinario competente a quegli equiparato dal diritto o alla Sede Apostolica in virtù del primato del Romano Pontefice. È bene, tuttavia, che la segnalazione o la querela sia, per quanto possibile, presentata dapprima al Vescovo diocesano. Ciò avvenga sempre con spirito di verità e carità".

Nella Conclusione dell'Istruzione, il Cardinale Arinze e l'Arcivescovo Sorrentino, firmatari del Documento, scrivono; "185. (…) Pertanto, questa Congregazione per il Culto Divino e la Disciplina dei Sacramenti si augura che, anche mediante l'attenta applicazione di quanto richiamato alla mente nella presente Istruzione, l'umana fragilità intralci in misura minore l'azione del Santissimo Sacramento dell'Eucaristia e, rimossa ogni irregolarità, bandito ogni uso riprovato, per intercessione della Beata Vergine Maria, 'donna eucaristica', la presenza salvifica di Cristo nel Sacramento del suo Corpo e del suo Sangue risplenda su tutti gli uomini".

Selezionare per il documento in versione integrale
…/REDEMPTIONIS SACRAMENTUM/ARINZE:SORRENTINO VIS 20040423 (2450)

PRESENTAZIONE DEL DOCUMENTO SULLA LITURGIA EUCARISTICA


CITTA' DEL VATICANO, 23 APR. 2004 (VIS). Il Cardinale Francis Arinze, Prefetto della Congregazione per il Culto Divino e la Disciplina dei Sacramenti e l'Arcivescovo Domenico Sorrentino, Segretario della medesima Congregazione, hanno presentato oggi, nella Sala Stampa della Santa Sede, l'Istruzione "Redemptionis Sacramentus su alcune cose che si devono osservare ed evitare circa la Santissima Eucaristia", elaborato dal Dicastero. alla Conferenza Stampa è intervenuto anche l'Arcivescovo Angelo Amato, S.D.B., Segretario della Congregazione per la Dottrina della Fede che ha collaborato alla redazione del Documento.

Il Cardinale Arinze ha affermato che dopo il Concilio Vaticano II, elementi positivi e negativi si sono sviluppati nella celebrazione del culto e che "gli abusi sono stati un motivo di sofferenza per molti. C'è una tentazione" - ha ribadito - "alla quale si deve resistere: cioè quella di pensare che sia una perdita di tempo prestare attenzione agli abusi liturgici. Si è scritto che gli abusi sono sempre esistiti e che esisteranno sempre; dunque, dovremmo piuttosto preoccuparci di formazione e di celebrazioni liturgiche positive. Questa obiezione, parzialmente vera, può indurci in errore. Gli abusi a proposito della Santa Eucaristia non hanno tutti lo stesso peso. Alcuni minacciano di rendere il sacramento invalido. Altri manifestano una mancanza di fede eucaristica. Altri contribuiscono ancora a seminare confusione tra il popolo di Dio e tendono a dissacrare le celebrazioni eucaristiche. Gli abusi non sono da prendersi alla leggera".

L'Arcivescovo Sorrentino ha precisato che l'Istruzione: "Non fa che ribadire la normativa liturgica vigente". La richiesta di osservanza di tali norme "non comporta alcun divieto di approfondire e proporre, come accadde nella storia del 'movimento liturgico' e anche oggi normalmente avviene nell'ambito degli studi teologici, liturgici e pastorali. Quello che è assolutamente escluso è fare della liturgia una zona franca di sperimentazioni e di arbitri personali, non giustificati da nessuna buona intenzione".

L'Arcivescovo Amato ha fatto riferimento al significato dottrinale dell'Istruzione: "Le norme liturgiche" - ha detto - "sono espressione concreta dell'ecclesialità dell'Eucaristia. L'unicità e indivisibilità del Corpo eucaristico del Signore implica l'unicità del suo Corpo mistico, che è la Chiesa una ed indivisibile".

"L'Istruzione" - ha concluso l'Arcivescovo Amato - "dovrebbe suscitare nella Chiesa sana curiosità e generosa accoglienza, per contemplare con rinnovato stupore questo grande mistero della nostra fede e incentivare comportamenti e atteggiamenti eucaristici appropriati".
OP/ISTRUZIONE EUCARISTICA/… VIS 20040423 (390)

SOCCORSO POVERI, MALATI, SOFFERENTI TESTIMONIANZA CARITÀ


CITTA' DEL VATICANO, 23 APR. 2004 (VIS). Questa mattina, nel ricevere i Soci del Circolo San Pietro, il Santo Padre Giovanni Paolo II ha detto: "Preziosa è la missione che compite con ammirevole zelo apostolico. Andando incontro ai poveri, recando sollievo ai malati e ai sofferenti, testimoniate in maniera concreta quella 'fantasia della carità', a cui ho invitato nella Lettera Apostolica 'Novo millennio ineunte'".

Ringraziando i membri del Circolo San Pietro per la consegna dell'obolo di San Pietro, il Santo Padre ha affermato che esso "costituisce un ulteriore segno di questa apertura ai fratelli in difficoltà. Esso è, al tempo stesso, una concreta partecipazione all'impegno della Sede Apostolica di rispondere alle crescenti urgenze della Chiesa specialmente nei Paesi più poveri".

Esprimendo il suo apprezzamento per l'impegno dei Soci del Circolo San Pietro che è anche "animato da convinta fedeltà e adesione al Successore di Pietro", il Santo Padre ha concluso affermando: "Voi lo alimentate sostando ogni giorno in preghiera e in ascolto della Parola di Dio. È importante soprattutto che la vostra esistenza sia centrata sul mistero dell'Eucaristia. Il segreto dell'efficacia di ogni nostro progetto è la fedeltà a Cristo".
AC/CIRCOLO SAN PIETRO/… VIS 20040423 (200)

ALTRI ATTI PONTIFICI


CITTA' DEL VATICANO, 23 APR. 2004 (VIS). Il Santo Padre ha accettato la rinuncia al governo pastorale della Diocesi di Rancagua (Cile), presentata dal Vescovo Francisco Javier Prado Aránguiz, SS.CC, presentata per raggiunti limiti d'età. Gli succede il Vescovo Alejandro Goic Karmelic, finora Coadiutore della medesima Diocesi.
RE:NER/…/ARÁNGUIZ:KARMELIC VIS 20040423 (50)

UDIENZE

UDIENZE
CITTA' DEL VATICANO, 23 APR. 2004 (VIS). Il Santo Padre ha ricevuto oggi in udienza il Cardinale Giovanni Battista Re, Prefetto della Congregazione per i Vescovi.
AP/…/… VIS 20040423 (30)

ISTRUZIONE "REDEMPTIONIS SACRAMENTUM" LITURGIA EUCARISTIA


CITTA' DEL VATICANO, 23 APR. 2004 (VIS). L'Istruzione "Redemptionis Sacramentum "Redemptionis Sacramentus su alcune cose che si devono osservare ed evitare circa la Santissima Eucaristia", è il Documento della Congregazione per il Culto Divino e la Disciplina dei Sacramenti presentato oggi nella Sala Stampa della Santa Sede dal Cardinale Francis Arinze, Prefetto della Congregazione per il Culto Divino e la Disciplina dei Sacramenti, dall'Arcivescovo Domenico Sorrentino, Segretario della medesima Congregazione e dall'Arcivescovo Angelo Amato, S.D.B., Segretario della Congregazione per la Dottrina della Fede. Alla Conferenza Stampa di presentazione è intervenuto anche il Cardinale Julián Herranz, Presidente del Pontificio Consiglio per i Testi Legislativi.

L'Istruzione consta di una Introduzione, 8 Capitolo ed una Conclusione, ed il testo è suddiviso in 186 paragrafi.

Il Capitolo I: "La Regolamentazione della Sacra Liturgia" tratta del ruolo della Sede Apostolica, del Vescovo diocesano, della Conferenza Episcopale, dei sacerdoti e diaconi nella regolamentazione della liturgia, con particolare attenzione al Vescovo Diocesano. Al Paragrafo 22 si legge: "Il Vescovo regge la Chiesa particolare a lui affidata ed è suo compito regolamentare, dirigere, spronare, talvolta anche riprendere, adempiendo il sacro ufficio che egli ha ricevuto mediante l'ordinazione episcopale per l'edificazione del suo gregge nella verità e nella santità".

Nel Paragrafo 24 si legge: "Da parte sua, il popolo cristiano ha il diritto che il Vescovo diocesano vigili affinché non si insinuino abusi nella disciplina ecclesiastica, specialmente riguardo al ministero della parola, alla celebrazione dei sacramenti e dei sacramentali, al culto di Dio e dei santi".

Relativamente alle Conferenze Episcopali al Paragrafo 28 si legge: "Tutte le norme attinenti alla materia liturgica, stabilite a norma del diritto da una Conferenza dei Vescovi per il proprio territorio, vanno sottoposte alla 'recognitio' della Congregazione per Culto Divino e la Disciplina dei Sacramenti, senza la quale non posseggono alcuna forza obbligante".

Nel Paragrafo 31 si esortano i Sacerdoti con queste parole: " (…) Non svuotino il significato profondo del proprio ministero, deformando la celebrazione liturgica con cambiamenti, riduzioni o aggiunte arbitrarie".

Il Capitolo II s'intitola "La partecipazione dei fedeli laici alla celebrazione dell'Eucaristia". Al paragrafo 36 si legge: "Il sacerdozio comune dei fedeli e il sacerdozio ministeriale o gerarchico, quantunque differiscano essenzialmente e non solo di grado, sono tuttavia ordinati l'uno all'altro, poiché l'uno e l'altro, ognuno a suo modo, partecipano dell'unico sacerdozio di Cristo".

Il Paragrafo 42 precisa che: "Il sacrificio eucaristico non va poi ritenuto come 'concelebrazione' in senso univoco del Sacerdote insieme con il popolo presente. Al contrario, l'Eucaristia celebrata dai Sacerdoti è un dono 'che supera radicalmente il potere dell'assemblea (…). La comunità che si riunisce per la celebrazione dell'Eucaristia necessita assolutamente di un Sacerdote ordinato che la presieda per poter essere veramente assemblea eucaristica. D'altra parte, la comunità non è in grado di darsi da sola il ministro ordinato'. È assolutamente necessaria la volontà comune di evitare ogni ambiguità in materia e portare rimedio alle difficoltà insorte negli ultimi anni. Pertanto, si usino soltanto con cautela locuzioni quali 'comunità celebrante' o 'assemblea celebrante', o in altre lingue moderne 'celebrating assemby, 'asamblea celebrante', 'assembléé célébrante', e simili".

Riguardo ai ministranti, nel Paragrafo 47 si legge: "È veramente ammirevole che persista la nota consuetudine che siano presenti dei fanciulli o dei giovani, chiamati di solito 'ministranti', che prestino servizio all'altare alla maniera dell'accolito, e abbiano ricevuto, secondo le loro capacità, una opportuna catechesi riguardo al loro compito. Non si deve dimenticare che dal novero di questi fanciulli è scaturito nel corso dei secoli un cospicuo numero di ministri sacri. Si istituiscano o promuovano per essi delle associazioni, anche con la partecipazione e l'aiuto dei genitori, con le quali si provveda più efficacemente alla cura pastorale dei ministranti. Quando tali associazioni assumono carattere internazionale, spetta alla Congregazione per il Culto Divino e la Disciplina dei Sacramenti erigerle o esaminare e approvare i loro statuti. A tale servizio dell'altare si possono ammettere fanciulle o donne a giudizio del Vescovo diocesano e nel rispetto delle norme stabilite".

Il Capitolo III: "La retta celebrazione della Santa Messa" ribadisce al Paragrafo 48 "La materia della Santissima Eucaristia": "Il pane utilizzato nella celebrazione del santo Sacrificio eucaristico deve essere azimo, esclusivamente di frumento e preparato di recente, in modo che non ci sia alcun rischio di decomposizione" e al Paragrafo 50 si legge: "Il vino utilizzato nella celebrazione del santo sacrificio eucaristico deve essere naturale, del frutto della vite, genuino, non alterato, né commisto a sostanze estranee".

Il Paragrafo 52 sottolinea che: "La recita della Preghiera eucaristica, che per sua stessa natura è come il culmine dell'intera celebrazione, è propria del Sacerdote, in forza della sua ordinazione".

Nel Paragrafo 59 si legge: "Si ponga fine al riprovevole uso con il quale i Sacerdoti, i Diaconi o anche i fedeli mutano e alterano a proprio arbitrio qua e là i testi della sacra Liturgia da essi pronunciati. Così facendo, infatti, rendono instabile la celebrazione della sacra Liturgia e non di rado ne alterano il senso autentico".

Nel Paragrafo 62 si legge ancora: "Non è permesso omettere o sostituire di propria iniziativa le letture bibliche prescritte né sostituire specialmente 'le letture e il salmo responsoriale, che contengono la parola di Dio, con altri testi non biblici".

L'Istruzione stabilisce al Paragrafo 64 che: "L'omelia, (…) 'di solito è tenuta dallo stesso Sacerdote celebrante o da lui affidata ad un Sacerdote concelebrante, o talvolta, secondo l'opportunità, anche al Diacono, mai però a un laico'".

Al Paragrafo 72, relativamente dello scambio del segno di pace, si legge: "Conviene 'che ciascuno dia la pace soltanto a coloro che gli stanno più vicino, in modo sobrio'. 'Il Sacerdote può dare la pace ai ministri, rimanendo tuttavia sempre nel presbiterio, per non disturbare la celebrazione'".

Il Capitolo si conclude al Paragrafo 79 nel quale si legge: "Infine, va considerato nel modo più severo l'abuso di introdurre nella celebrazione della Santa Messa elementi contrastanti con le prescrizioni dei libri liturgici, desumendoli dai riti di altre religioni".

Il Capitolo IV: "La Santa Comunione" tratta delle "Disposizioni per ricevere la Santa Comunione". Al Paragrafo 81 si legge: "La consuetudine della Chiesa afferma, inoltre, la necessità che ognuno esamini molto a fondo se stesso, affinché chi sia conscio di essere in peccato grave non celebri la Messa né comunichi al Corpo del Signore senza avere premesso la confessione sacramentale, a meno che non vi sia una ragione grave e manchi l'opportunità di confessarsi; nel qual caso si ricordi che è tenuto a porre un atto di contrizione perfetta, che include il proposito di confessarsi quanto prima".

Riguardo alla Prima Comunione dei bambini al Paragrafo 87 si legge: "Si premetta sempre alla Prima Comunione dei bambini la confessione sacramentale e l'assoluzione. La Prima Comunione, inoltre, sia sempre amministrata da un Sacrrdote e mai al di fuori della celebrazione della Messa".

In merito alla distribuzione della Sacra Comunione, il documento ricorda il diritto di tutti i fedeli a scegliere di ricevere la Santa Comunione in bocca o in mano e in quest'ultimo caso, si legge al Paragrafo 92: "Se un comunicando, nelle regioni in cui la Conferenza dei Vescovi, con la conferma da parte della Sede Apostolica, lo abbia permesso, vuole ricevere il Sacramento sulla mano, gli sia distribuita la sacra ostia. Si badi, tuttavia, con particolare attenzione che il comunicando assuma subito l'ostia davanti al ministro, di modo che nessuno si allontani portando in mano le specie eucaristiche".

"Per amministrare la santa Comunione ai fedeli laici sotto le due specie si dovrà tenere appropriatamente conto delle circostanze," - si legge al paragrafo 101 - "sulle quali spetta anzitutto ai Vescovi diocesani dare una valutazione".

Nel Capitolo V: "Altri aspetti riguardanti l'Eucaristia", viene ribadito che: "Non è mai consentito a un Sacerdote celebrare nel tempio o luogo sacro di una religione non cristiana. Salvo le celebrazioni della Messa che devono essere svolte nella lingua del popolo secondo gli orari e i tempi stabiliti dall'autorità ecclesiastica, è consentito sempre e ovunque ai Sacerdoti celebrare in latino".

Al Paragrafo 124 si legge: "Nel Messale Romano si dà facoltà ai Sacerdoti che concelebrano la Messa accanto al celebrante principale, il quale indossi sempre la casula del colore prescritto, di poter omettere, in presenza di una giusta causa, come ad esempio il numero piuttosto elevato di concelebranti e la mancanza di paramenti, 'la casula o la pianeta, facendo uso della stola sopra il camice'. Qualora tuttavia fosse possibile prevedere tale situazione, si provveda in merito per quanto possibile".

Titolo del VI Capitolo è: "La conservazione della Santissima Eucaristia e il suo culto fuori della Messa". Al paragrafo 130 si legge: "Il Santissimo Sacramento sia conservato nel tabernacolo in una parte della chiesa di particolare dignità, elevata, ben visibile e decorosamente ornata', nonché, in virtù della tranquillità del luogo, dello spazio davanti al tabernacolo e della presenza di panche o sedie e inginocchiatoi, 'adatta alla preghiera'. (…) 132. Nessuno porti a casa o in un altro luogo la Santissima Eucaristia, contrariamente alla norma del diritto. Si tenga, inoltre, presente che il sottrarre o ritenere a fine sacrilego o il gettar via le specie consacrate sono atti che rientrano in quei 'graviora delicta', la cui assoluzione è riservata alla Congregazione per la Dottrina della Fede".

L'Istruzione raccomanda al Paragrafo 134: "(…) si promuova con impegno la pietà sia pubblica sia privata verso la Santissima Eucaristia anche al di fuori della Messa, affinché dai fedeli sia reso culto di adorazione a Cristo veramente e realmente presente".

Il Capitolo VII: "I compiti straordinari dei fedeli laici" ricorda al Paragrafo 151 che: "Soltanto in caso di vera necessità si dovrà ricorrere all'aiuto dei ministri straordinari nella celebrazione della Liturgia. (…) 153. Inoltre, non è consentito ai laici assumere le funzioni o i paramenti del Diacono o del Sacerdote, né altre vesti simili ad essi".

Al Paragrafo 158 si legge: "Il ministro straordinario della santa Comunione, infatti, potrà amministrare la Comunione soltanto quando mancano il Sacerdote o i Diaconi, quando il Sacerdote è impedito da malattia, vecchiaia o altro serio motivo o quando il numero dei fedeli che accedono alla Comunione è tanto grande che la celebrazione stessa della Messa si protrarrebbe troppo a lungo".

Relativamente all'omelia, l'Istruzione precisa al paragrafo 161 che: "L'omelia è per la sua importanza e natura riservata al Sacerdote o al Diacono durante la Messa. per quanto attiene ad altre forme di predicazione (…) si possono a norma del diritto ammettere a predicare in chiesa o in un oratorio al di fuori della Messa, i fedeli laici. Ciò può avvenire soltanto per l'esiguità del numero di ministri sacri in alcuni luoghi al fine di supplire ad essi e non lo si può mutare da caso di assoluta eccezionalità a fatto ordinario (…)" Al Paragrafo 162 di legge ancora: "Se, (…) di domenica in una parrocchia o altra comunità di fedeli è difficile avere la celebrazione della Messa, il Vescovo diocesano valuti insieme con il presbiterio gli opportuni rimedi. Tra queste soluzioni, le principali saranno quelle di chiamare altri Sacerdoti allo scopo o che i fedeli vadano nella chiesa di un luogo vicino per prendervi parte al mistero eucaristico".

"164. 'Se per la mancanza del ministro sacro o per altra grave causa diventa impossibile la partecipazione alla celebrazione eucaristica', il popolo cristiano ha il diritto che il Vescovo diocesano provveda, secondo le possibilità, che sia compiuta una celebrazione per la comunità stessa la domenica sotto la propria autorità e secondo le norme stabilite dalla Chiesa. Tali celebrazioni domenicali, tuttavia, vanno sempre considerate del tutto straordinarie. (…) 165. Occorre evitare con cura ogni forma di confusione tra questo tipo di riunioni e la celebrazione eucaristica".

Al Paragrafo 167 viene ribadito che: "'Similmente, non si può pensare di sostituire la santa Messa domenicale con celebrazioni ecumeniche della Parola e con incontri di preghiera in comune con cristiani appartenenti alle (…) Comunità ecclesiali, oppure con la partecipazione ai loro riti liturgici'".

Riguardo allo stato clericale viene stabilito come si legge al Paragrafo 168 che: "Al 'chierico che a norma del diritto perde lo stato clericale (…) è proibito esercitare la potestà di ordine'. A costui, pertanto, non è consentito celebrare sotto alcun pretesto i sacramenti, salvo esclusivamente il caso di eccezionalità previsto dal diritto, né è consentito ai fedeli ricorrere a lui per la celebrazione, quando non vi è giusta causa che permetta ciò a norma del canone 1335".

Nel Capitolo VIII: "I rimedi", si ricorda al paragrafo 171 che: "Tra i vari abusi vi sono quelli che costituiscono obiettivamente 'graviora delicta', gli atti gravi e altri che vanno nondimeno evitati e attentamente corretti".

"172. I 'graviora delicta' contro la santità del Santissimo Sacrificio e sacramento dell'Eucaristia vanno trattati seguendo le 'Norme relative ai 'graviora delicta' riservati alla Congregazione per la Dottrina della Fede', vale a dire:
a) sottrazione o ritenzione a fine sacrilego o il gettar via le specie consacrate;
b) tentata azione liturgica del Sacrificio eucaristico o sua simulazione;
c) concelebrazione proibita del Sacrificio eucaristico insieme a ministri di Comunità ecclesiali i quali non hanno la successione apostolica, né riconoscono la dignità sacramentale dell'ordinazione sacerdotale;
d) consacrazione a fine sacrilego di una materia senza l'altra nella celebrazione eucaristica o anche di entrambe al di fuori della celebrazione eucaristica".

Al Paragrafo 175 viene sottolineato che: "Quanto esposto nella presente Istruzione, come risulta chiaro, non riporta tutte le violazioni contro la Chiesa e la sua disciplina, quali sono definite nei canoni, nelle leggi liturgiche e nelle altre norme della Chiesa secondo la dottrina del Magistero o la sana tradizione. Se qualche errore viene commesso, andrà corretto a norma del diritto".

Nel Documento si sottolinea inoltre, al Paragrafo 177 che: "'Poiché deve difendere l'unità della Chiesa universale, il Vescovo è tenuto a promuovere la disciplina comune a tutta la Chiesa e perciò a urgere l'osservanza di tutte le leggi ecclesiastiche. Vigili che non si insinuino abusi nella disciplina ecclesiastica, soprattutto nel ministero della parola, nella celebrazione dei sacramenti e dei sacramentali, nel culto di Dio e dei Santi'".

Infine si ribadisce al Paragrafo 179 che: "I delitti contro la fede e i 'graviora delicta' commessi durante la celebrazione dell'Eucaristia e degli altri sacramenti siano segnalati senza indugio alla Congregazione per la Dottrina della Fede". Al punto 181 si legge: "Ogni qualvolta la Congregazione per il Culto Divino e la Disciplina dei Sacramenti ha notizia, quanto meno verosimile, di un delitto o abuso relativo alla Santissima Eucaristia, ne informa l'Ordinario, affinché indaghi sul fatto".

"184. Ogni cattolico, sia Sacerdote sia Diacono sia fedele laico, ha il diritto di sporgere querela su un abuso liturgico presso il Vescovo diocesano o l'Ordinario competente a quegli equiparato dal diritto o alla Sede Apostolica in virtù del primato del Romano Pontefice. È bene, tuttavia, che la segnalazione o la querela sia, per quanto possibile, presentata dapprima al Vescovo diocesano. Ciò avvenga sempre con spirito di verità e carità".

Nella Conclusione dell'Istruzione, il Cardinale Arinze e l'Arcivescovo Sorrentino, firmatari del Documento, scrivono; "185. (…) Pertanto, questa Congregazione per il Culto Divino e la Disciplina dei Sacramenti si augura che, anche mediante l'attenta applicazione di quanto richiamato alla mente nella presente Istruzione, l'umana fragilità intralci in misura minore l'azione del Santissimo Sacramento dell'Eucaristia e, rimossa ogni irregolarità, bandito ogni uso riprovato, per intercessione della Beata Vergine Maria, 'donna eucaristica', la presenza salvifica di Cristo nel Sacramento del suo Corpo e del suo Sangue risplenda su tutti gli uomini".

Selezionare per il documento in versione integrale
…/REDEMPTIONIS SACRAMENTUM/ARINZE:SORRENTINO VIS 20040423 (2450)

SOCCORSO POVERI, MALATI, SOFFERENTI TESTIMONIANZA CARITÀ


CITTA' DEL VATICANO, 23 APR. 2004 (VIS). Questa mattina, nel ricevere i Soci del Circolo San Pietro, il Santo Padre Giovanni Paolo II ha detto: "Preziosa è la missione che compite con ammirevole zelo apostolico. Andando incontro ai poveri, recando sollievo ai malati e ai sofferenti, testimoniate in maniera concreta quella 'fantasia della carità', a cui ho invitato nella Lettera Apostolica 'Novo millennio ineunte'".

Ringraziando i membri del Circolo San Pietro per la consegna dell'obolo di San Pietro, il Santo Padre ha affermato che esso "costituisce un ulteriore segno di questa apertura ai fratelli in difficoltà. Esso è, al tempo stesso, una concreta partecipazione all'impegno della Sede Apostolica di rispondere alle crescenti urgenze della Chiesa specialmente nei Paesi più poveri".

Esprimendo il suo apprezzamento per l'impegno dei Soci del Circolo San Pietro che è anche "animato da convinta fedeltà e adesione al Successore di Pietro", il Santo Padre ha concluso affermando: "Voi lo alimentate sostando ogni giorno in preghiera e in ascolto della Parola di Dio. È importante soprattutto che la vostra esistenza sia centrata sul mistero dell'Eucaristia. Il segreto dell'efficacia di ogni nostro progetto è la fedeltà a Cristo".
AC/CIRCOLO SAN PIETRO/… VIS 20040423 (200)

PRESENTAZIONE DEL DOCUMENTO SULLA LITURGIA EUCARISTICA


CITTA' DEL VATICANO, 23 APR. 2004 (VIS). Il Cardinale Francis Arinze, Prefetto della Congregazione per il Culto Divino e la Disciplina dei Sacramenti e l'Arcivescovo Domenico Sorrentino, Segretario della medesima Congregazione, hanno presentato oggi, nella Sala Stampa della Santa Sede, l'Istruzione "Redemptionis Sacramentus su alcune cose che si devono osservare ed evitare circa la Santissima Eucaristia", elaborato dal Dicastero. alla Conferenza Stampa è intervenuto anche l'Arcivescovo Angelo Amato, S.D.B., Segretario della Congregazione per la Dottrina della Fede che ha collaborato alla redazione del Documento.

Il Cardinale Arinze ha affermato che dopo il Concilio Vaticano II, elementi positivi e negativi si sono sviluppati nella celebrazione del culto e che "gli abusi sono stati un motivo di sofferenza per molti. C'è una tentazione" - ha ribadito - "alla quale si deve resistere: cioè quella di pensare che sia una perdita di tempo prestare attenzione agli abusi liturgici. Si è scritto che gli abusi sono sempre esistiti e che esisteranno sempre; dunque, dovremmo piuttosto preoccuparci di formazione e di celebrazioni liturgiche positive. Questa obiezione, parzialmente vera, può indurci in errore. Gli abusi a proposito della Santa Eucaristia non hanno tutti lo stesso peso. Alcuni minacciano di rendere il sacramento invalido. Altri manifestano una mancanza di fede eucaristica. Altri contribuiscono ancora a seminare confusione tra il popolo di Dio e tendono a dissacrare le celebrazioni eucaristiche. Gli abusi non sono da prendersi alla leggera".

L'Arcivescovo Sorrentino ha precisato che l'Istruzione: "Non fa che ribadire la normativa liturgica vigente". La richiesta di osservanza di tali norme "non comporta alcun divieto di approfondire e proporre, come accadde nella storia del 'movimento liturgico' e anche oggi normalmente avviene nell'ambito degli studi teologici, liturgici e pastorali. Quello che è assolutamente escluso è fare della liturgia una zona franca di sperimentazioni e di arbitri personali, non giustificati da nessuna buona intenzione".

L'Arcivescovo Amato ha fatto riferimento al significato dottrinale dell'Istruzione: "Le norme liturgiche" - ha detto - "sono espressione concreta dell'ecclesialità dell'Eucaristia. L'unicità e indivisibilità del Corpo eucaristico del Signore implica l'unicità del suo Corpo mistico, che è la Chiesa una ed indivisibile".

"L'Istruzione" - ha concluso l'Arcivescovo Amato - "dovrebbe suscitare nella Chiesa sana curiosità e generosa accoglienza, per contemplare con rinnovato stupore questo grande mistero della nostra fede e incentivare comportamenti e atteggiamenti eucaristici appropriati".
OP/ISTRUZIONE EUCARISTICA/… VIS 20040423 (390)

giovedì 22 aprile 2004

ALTRI ATTI PONTIFICI


CITTA' DEL VATICANO, 22 APR. 2004 (VIS). Il Santo Padre:

- Ha nominato il Vescovo José Francisco Sanchez Alves, finora Ausiliare di Lisboa (Portogallo), Vescovo di Portalegre-Castelo Branco (superficie: 9.150; popolazione: 252.942; cattolici: 251.324; sacerdoti: 114: religiosi: 209; diaconi permanenti: 12), Portogallo. Il Vescovo Sanchez Alves succede al Vescovo Augusto César Alves Ferreira da Silva, C.M., del quale il Santo Padre ha accettato la rinuncia al governo pastorale della medesima Diocesi, presentata in conformità al canone 401, paragrafo 2, del Codice di Diritto Canonico.

- Ha nominato il Vescovo Manuel Neto Quintas, S.C.I., Vescovo di Faro (superficie: 5.071; popolazione: 391.819; cattolici: 340.000; sacerdoti: 62; religiosi: 106; diaconi permanenti: 7), Portogallo. Finora Vescovo Ausiliare della medesima Diocesi, il Vescovo Neto Quintas succede al Vescovo Manuel Madureira Dias, del quale il Santo Padre ha accettato la rinuncia al governo pastorale della medesima Diocesi, presentata in conformità al canone 401, paragrafo 2, del Codice di Diritto Canonico.

- Ha nominato il Vescovo António Augusto dos Santos Marto, finora Ausiliare di Braga (Portogallo), Vescovo di Viseu (superficie: 3.400; popolazione: 293.445; cattolici: 278.773; sacerdoti: 176; religiosi: 168), Portogallo.

- Ha nominato l'Arcivescovo Ivan Jurkovic, finora Nunzio Apostolico in Bielorussia, Nunzio Apostolico in Ucraina.

- Ha nominato l'Arcivescovo Augustine Kasujja, finora Nunzio Apostolico in Algeria e in Tunisia, Nunzio Apostolico in Madagascar e nelle Seychelles e Delegato Apostolico nelle Isole Comore e a La Réunion.

- Ha nominato l'Arcivescovo Thomas Yeh Sheng-nan, finora Nunzio Apostolico in Sri Lanka, Nunzio Apostolico in Algeria e in Tunisia.
NER:RE:NN/…/… VIS 20040422 (250)

UDIENZE


CITTA' DEL VATICANO, 22 APR. 2004 (VIS). Il Santo Padre ha ricevuto questa mattina in udienze separate:

- L'Onorevole Andreas Khol, Presidente del Parlamento Austriaco, con la Consorte e Seguito.

- Il Cardinale Ricardo María Carles Gordó, Arcivescovo di Barcelona (Spagna).

- Il Vescovo Wilton Daniel Gregory, di Belleville (Stati Uniti d'America), Presidente della Conferenza Episcopale con il Vescovo William Stephen Skylstad, di Spokane, Vice-Presidente ed il Monsignore William P. Fay, Segretario Generale.
AP/…/… VIS 20040422 (80)

ALTRI ATTI PONTIFICI


CITTA' DEL VATICANO, 22 APR. 2004 (VIS). Il Santo Padre:

- Ha nominato il Vescovo José Francisco Sanchez Alves, finora Ausiliare di Lisboa (Portogallo), Vescovo di Portalegre-Castelo Branco (superficie: 9.150; popolazione: 252.942; cattolici: 251.324; sacerdoti: 114: religiosi: 209; diaconi permanenti: 12), Portogallo. Il Vescovo Sanchez Alves succede al Vescovo Augusto César Alves Ferreira da Silva, C.M., del quale il Santo Padre ha accettato la rinuncia al governo pastorale della medesima Diocesi, presentata in conformità al canone 401, paragrafo 2, del Codice di Diritto Canonico.

- Ha nominato il Vescovo Manuel Neto Quintas, S.C.I., Vescovo di Faro (superficie: 5.071; popolazione: 391.819; cattolici: 340.000; sacerdoti: 62; religiosi: 106; diaconi permanenti: 7), Portogallo. Finora Vescovo Ausiliare della medesima Diocesi, il Vescovo Neto Quintas succede al Vescovo Manuel Madureira Dias, del quale il Santo Padre ha accettato la rinuncia al governo pastorale della medesima Diocesi, presentata in conformità al canone 401, paragrafo 2, del Codice di Diritto Canonico.

- Ha nominato il Vescovo António Augusto dos Santos Marto, finora Ausiliare di Braga (Portogallo), Vescovo di Viseu (superficie: 3.400; popolazione: 293.445; cattolici: 278.773; sacerdoti: 176; religiosi: 168), Portogallo.

- Ha nominato l'Arcivescovo Ivan Jurkovic, finora Nunzio Apostolico in Bielorussia, Nunzio Apostolico in Ucraina.

- Ha nominato l'Arcivescovo Augustine Kasujja, finora Nunzio Apostolico in Algeria e in Tunisia, Nunzio Apostolico in Madagascar e nelle Seychelles e Delegato Apostolico nelle Isole Comore e a La Réunion.

- Ha nominato l'Arcivescovo Thomas Yeh Sheng-nan, finora Nunzio Apostolico in Sri Lanka, Nunzio Apostolico in Algeria e in Tunisia.
NER:RE:NN/…/… VIS 20040422 (250)

UDIENZE


CITTA' DEL VATICANO, 22 APR. 2004 (VIS). Il Santo Padre ha ricevuto questa mattina in udienze separate:

- L'Onorevole Andreas Khol, Presidente del Parlamento Austriaco, con la Consorte e Seguito.

- Il Cardinale Ricardo María Carles Gordó, Arcivescovo di Barcelona (Spagna).

- Il Vescovo Wilton Daniel Gregory, di Belleville (Stati Uniti d'America), Presidente della Conferenza Episcopale con il Vescovo William Stephen Skylstad, di Spokane, Vice-Presidente ed il Monsignore William P. Fay, Segretario Generale.
AP/…/… VIS 20040422 (80)

mercoledì 21 aprile 2004

PRESA DI POSSESSO CHIESA TITOLARE CARDINALE AMIGO VALLEJO


CITTA' DEL VATICANO, 21 APR. 2004 (VIS). Un Comunicato dell'Ufficio delle Celebrazioni Liturgiche del Sommo Pontefice annuncia che il Cardinale Carlos Amigo Vallejo, O.F.M., Arcivescovo Metropolita di Sevilla (Spagna), prenderà possesso del Titolo di Santa Maria in Monserrato degli Spagnoli, in Via Giulia, 151, Roma, martedì 27 aprile 2004, alle ore 11:00.
OCL/POSSESSO/AMIGO VALLEJO VIS 20040421 (60)

CARDINALI RUINI E KASPER CENTENARIO SINAGOGA ROMA


CITTA' DEL VATICANO, 21 APR. 2004 (VIS). Nel pomeriggio di ieri il Dottor Joaquín Navarro-Valls, Direttore della Sala Stampa della Santa Sede, ha rilasciato ai giornalisti la seguente dichiarazione: "Il Santo Padre, in occasione del Centenario della Sinagoga di Roma il prossimo 23 maggio, invierà come Suo rappresentante personale alla prevista cerimonia il Vicario per la Diocesi di Roma e Presidente della Conferenza Episcopale Italiana Cardinale Camillo Ruini che in questa circostanza sarà accompagnato dal Cardinale Walter Kasper, Presidente del Pontificio Consiglio per la Promozione dell'Unità dei Cristiani".
OP/CENTENARIO SINAGOGA/NAVARRO-VALLS VIS 20040421 (100)

QUIETE INTERIORE E PACE SI OTTENGONO CON LA PREGHIERA


CITTA' DEL VATICANO, 21 APR. 2004 (VIS). Tema della catechesi del Santo Padre Giovanni Paolo II per l'Udienza Generale di oggi, tenutasi in Piazza San Pietro, è stato il Salmo 26: "Fiducia in Dio nei pericoli".

Giovanni Paolo II ha affermato che filo conduttore del Salmo 26 "è la fiducia in Dio, sia nel giorno della gioia, sia nel tempo della paura". La prima parte del Salmo, ha continuato il Pontefice, "è segnata da una grande serenità, fondata sulla fiducia in Dio nel giorno tenebroso dell'assalto dei malvagi".

"La vita del credente" - ha detto ancora il Papa - "è spesso sottoposta a tensioni e contestazioni, talora anche ad un rifiuto e persino alla persecuzione. Il comportamento dell'uomo giusto infastidisce, perché risuona come un monito nei confronti dei prepotenti e dei perversi".

Il Santo Padre ha successivamente rilevato che: "Il fedele è consapevole che la coerenza crea isolamento e provoca persino disprezzo e ostilità in una società che sceglie spesso come vessillo il vantaggio personale, il successo esteriore, la ricchezza, il godimento sfrenato. Tuttavia egli non è solo e il suo cuore conserva una sorprendente pace interiore, perché - come dice la splendida 'antifona' d'apertura del Salmo - 'il Signore è luce e salvezza, è difesa della vita' del giusto. (…) Ma la quiete interiore, la fortezza d'animo e la pace sono un dono che si ottiene rifugiandosi nel tempio, ossia ricorrendo alla preghiera personale e comunitaria".

"Il Signore" - ha concluso il Pontefice - "crea attorno al suo fedele un orizzonte di pace, che lascia al di fuori lo strepito del male. La comunione con Dio è sorgente di serenità, di gioia, di tranquillità; è come entrare in un'oasi di luce e di amore".
AG/SALMO 26/… VIS 20040421 (300)

PRESA DI POSSESSO CHIESA TITOLARE CARDINALE AMIGO VALLEJO


CITTA' DEL VATICANO, 21 APR. 2004 (VIS). Un Comunicato dell'Ufficio delle Celebrazioni Liturgiche del Sommo Pontefice annuncia che il Cardinale Carlos Amigo Vallejo, O.F.M., Arcivescovo Metropolita di Sevilla (Spagna), prenderà possesso del Titolo di Santa Maria in Monserrato degli Spagnoli, in Via Giulia, 151, Roma, martedì 27 aprile 2004, alle ore 11:00.
OCL/POSSESSO/AMIGO VALLEJO VIS 20040421 (60)

CARDINALI RUINI E KASPER CENTENARIO SINAGOGA ROMA


CITTA' DEL VATICANO, 21 APR. 2004 (VIS). Nel pomeriggio di ieri il Dottor Joaquín Navarro-Valls, Direttore della Sala Stampa della Santa Sede, ha rilasciato ai giornalisti la seguente dichiarazione: "Il Santo Padre, in occasione del Centenario della Sinagoga di Roma il prossimo 23 maggio, invierà come Suo rappresentante personale alla prevista cerimonia il Vicario per la Diocesi di Roma e Presidente della Conferenza Episcopale Italiana Cardinale Camillo Ruini che in questa circostanza sarà accompagnato dal Cardinale Walter Kasper, Presidente del Pontificio Consiglio per la Promozione dell'Unità dei Cristiani".
OP/CENTENARIO SINAGOGA/NAVARRO-VALLS VIS 20040421 (100)

martedì 20 aprile 2004

IN BREVE

IL SANTO PADRE GIOVANNI PAOLO II presiederà l'Eucaristia sul sagrato della Basilica Vaticana, domenica 25 aprile, alle ore 10:00, e proclamerà Beati i Servi di Dio: Augusto Czartoryski, Presbitero, della Società Salesiana di San Giovanni Bosco (1858-1893); Laura Montoya, Vergine, Fondatrice della Congregazione delle Suore Missionarie di Maria Immacolata e di Santa Caterina da Siena (1874-1949); María Guadalupe García Zavala, Vergine, Co-Fondatrice delle Ancelle di Santa Margherita Maria e dei Poveri (1878-1963); Nemesia Valle, Vergine, della Congregazione delle Suore della Carità di Santa Giovanna Antida Thouret (1847-1916); Eusebia Palomino Yenes, Vergine, dell'Istituto Figlie di Maria Ausiliatrice (1899-1935) e Alexandrina Maria Da Costa, Laica, dell'Unione dei Cooperatori Salesiani (1904-1955).

IL CARDINALE ANGELO SODANO, SEGRETARIO DI STATO, ha inviato un Messaggio al Cardinale Dionigi Tettamanzi, Arcivescovo di Milano e Presidente dell'Istituto Giuseppe Toniolo di Studi Superiori, in occasione della celebrazione della LXXX giornata per l'Università Cattolica, domenica prossima, 25 aprile, sul tema: "Giovani e Università protagonisti di un mondo nuovo". Fu Papa Pio XI, ottanta anni fa, ad autorizzare l'Istituto Giuseppe Toniolo di Studi Superiori a promuovere questa speciale Giornata. Il Cardinale Sodano scrive nel Messaggio: "Oggi si avverte la necessità di investire nuovamente nello studio, nella ricerca e nell'approfondimento culturale, per promuovere la qualità spirituale ed etica dell'umanità. A questa istanza offre un contributo indispensabile anche la dimensione religiosa dell'uomo, capace di conferire unità all'indagine speculativa, a partire dalla riflessione sul senso della vita e della storia".

IL XX ANNIVERSARIO DELLA CONSEGNA della Croce ai giovani da parte di Giovanni Paolo II, si celebrerà giovedì 22 aprile, presso il Centro Internazionale Giovanile San Lorenzo a Roma, alle 17:00. Il Programma prevede interventi introduttivi, una tavola rotonda, la proiezione del video: "La Croce pellegrina", ed un discorso conclusivo dell'Arcivescovo Stanislaw Rylko, Presidente del Pontificio Consiglio per i Laici. È previsto anche un intervento di Don Francis Kohn, Responsabile della Sezione Giovani del Pontificio Consiglio per i Laici ed organizzatore delle Giornate Mondiali della Gioventù.
…/IN BREVE/… VIS 20040420 (330)

DON GIUSSANI: 50 ANNI DI "COMUNIONE E LIBERAZIONE"


CITTA' DEL VATICANO, 20 APR. 2004 (VIS). Questa mattina è stata resa pubblica la Lettera del Santo Padre Giovanni Paolo II al Monsignore Luigi Giussani, Fondatore del Movimento "Comunione e Liberazione", del quale ricorre, nell'ottobre prossimo, il 50° anniversario di fondazione.

Nella Lettera, datata 22 febbraio, il Papa ricorda che il Movimento di "Comunione e Liberazione" è presente oggi in settanta Paesi e propone "un'esperienza che cambia in profondità la vita delle persone, perché spinge ad un incontro personale con Cristo. (…) Questo mezzo secolo è stato segnato da una sofferta contrapposizione con le ideologie imperanti, da una crisi dei progetti utopistici e, più recentemente, da una diffusa tendenza al relativismo, allo scetticismo, al nichilismo, che rischiano di estinguere i desideri e le speranze delle nuove generazioni".

Giovanni Paolo II esprime l'auspicio che il presente anniversario sia motivo per tutti gli aderenti al Movimento di rinnovare "l'entusiasmo delle origini. È infatti, importante mantenersi fedeli al carisma degli inizi per poter rispondere efficacemente alle attese e alle sfide dei tempi".

"Sta proprio qui l'originale intuizione pedagogica del vostro Movimento" - scrive il Santo Padre - "riproporre cioè, in modo affascinante e in sintonia con la cultura contemporanea, l'avvenimento cristiano, percepito come fonte di nuovi valori, capaci di orientare l'intera esistenza. È necessario ed urgente aiutare ad incontrare Cristo, perché Egli diventi la ragione ultima del vivere e dell'operare anche dell'uomo di oggi".

Il Papa conclude la Lettera invocando il Signore affinché la celebrazione dei cinquant'anni del Movimento offra ad ogni suo aderente l'opportunità di: "ripartire rinfrancati ed affrontare con rinnovato entusiasmo i nuovi compiti apostolici del terzo millennio. Quest'anno giubilare sia una provvidenziale occasione per approfondire la conoscenza di Gesù e l'amore per la sua persona e il suo messaggio di salvezza".
MESS/COMUNIONE:LIBERAZIONE/GIUSSANI VIS 20040420 (300)

BIBBIA: ORIENTAMENTO SICURO PER COMPORTAMENTO UMANO


CITTA' DEL VATICANO, 20 APR. 2004 (VIS). Questa mattina il Santo Padre Giovanni Paolo II ha ricevuto in udienza i Membri della Pontificia Commissione Biblica con il Presidente Cardinale Joseph Ratzinger, in occasione dell'Assemblea Plenaria annuale.

Nel suo discorso Giovanni Paolo II ha ricordato che l'Assemblea intende "approfondire un argomento molto importante: il rapporto tra Bibbia e morale. Si tratta di un tema che riguarda non soltanto il credente, ma in un certo senso ogni persona di buona volontà. Infatti, attraverso la Bibbia, Dio parla e rivela se stesso e indica la base solida e l'orientamento sicuro per il comportamento umano".

"Conoscere Dio, Padre di nostro Signore Gesù Cristo, riconoscere la sua infinita bontà" - ha proseguito il Pontefice - "sapere con animo grato e sincero che 'ogni buon regalo e ogni dono perfetto vengono dall'alto e discendono dal Padre, creatore della luce', scoprire nei doni che Dio ci ha dati i compiti che ci ha affidato, agire ben consapevoli della nostra responsabilità nei suoi confronti - ecco alcuni degli atteggiamenti fondamentali di una morale biblica".

"Il compito del vostro comune impegno" - ha concluso il Papa - "è quello di facilitare al popolo cristiano l'accesso a questi tesori".
AC/BIBBIA:MORALE/RATZINGER VIS 20040420 (200)

lunedì 19 aprile 2004

IN MEMORIAM


CITTA' DEL VATICANO, 19 APR. 2004 (VIS). Di seguito riportiamo i dati relativi ai Presuli deceduti nelle ultime settimane:

- Il Vescovo Fernando Claudio Gamalero González, Vescovo di Escuintla (Guatemala), il 19 marzo, all'età di 73 anni.

- Il Vescovo Zbigniew Józef Kraszewski, già Ausiliare di Warszawa-Praga (Polonia), il 4 aprile, all'età di 82 anni.

- Il Vescovo António Ramos Monteiro, O.F.M.Cap., di Viseu (Portogallo), il 4 aprile, all'età di 75 anni.

- Il Vescovo Martin Joseph Neylon, S.I., emerito di Caroline Islands (Stati Federati di Micronesia), il 13 aprile, all'età di 84 anni.

- L'Arcivescovo Joseph Salamé, emerito di Alep dei Maroniti (Siria), il 29 marzo, all'età di 89 anni.

- Il Vescovo Vincenzo Savio, S.D.B., di Belluno-Feltre (Italia), il 31 marzo, all'età di 59 anni.

- Il Vescovo Jesus J. Sison, emerito di Tarlac (Filippine), il 27 marzo, all'età di 85 anni.

- Il Vescovo Guillaume Marie van Zuylen, emerito di Liège (Belgio), il 3 aprile, all'età di 94 anni.
…/DECEDUTI/… VIS 20040419 (170)

ALTRI ATTI PONTIFICI


CITTA' DEL VATICANO, 19 APR. 2004 (VIS). Il Santo Padre ha nominato il Monsignore José Roberto Ospina Leongómez, finora Rettore del Seminario Maggiore San José a Bogotá (Colombia), Vescovo Ausiliare dell'Arcidiocesi di Bogotá (superficie: 3.423; popolazione: 4.140.000; cattolici: 3.546.186; sacerdoti: 1.251; religiosi: 4.862; diaconi permanenti: 42), Colombia. Il Vescovo eletto è nato a San Miguel de Sema (Colombia), nel 1947 ed ha ricevuto l'ordinazione sacerdotale nel 1972.

Sabato 17 aprile è stato reso noto che il Santo Padre ha nominato la Signora Suzanne Cory, che è Professoressa di Biologia Medica all'Università di Melbourne e Direttrice del "Walter and Eliza Hall Institute of Medical Research" di Parkville, Victoria (Australia), Membro Ordinario della Pontificia Accademia delle Scienze.
NEA:NA/…/OSPINA LEONGÓMEZ:CORY VIS 20040419 (60)

PRESENTAZIONE ISTRUZIONE "REDEMPTIONIS SACRAMENTUM"


CITTA' DEL VATICANO, 19 APR. 2004 (VIS). Venerdì 23 aprile, alle ore 11:30, presso la Sala Stampa della Santa Sede, avrà luogo la Conferenza Stampa di presentazione dell'Istruzione della Congregazione per il Culto Divino e la Disciplina dei Sacramenti "'Redemptoris Sacramentum' su alcune cose che si devono osservare ed evitare circa la Santissima Eucaristia".

Alla Conferenza Stampa interverranno il Cardinale Francis Arinze, Prefetto della Congregazione per il Culto Divino e la Disciplina dei Sacramenti, l'Arcivescovo Domenico Sorrentino, Segretario della medesima Congregazione e l'Arcivescovo Angelo Amato, S.D.B., Segretario della Congregazione per la Dottrina della Fede. Sarà presente anche il Cardinale Julián Herranz, Presidente del Pontificio Consiglio per i Testi Legislativi.
OP/ISTRUZIONE EUCARISTIA/ARINZE VIS 20040419 (120)

UDIENZE


CITTA' DEL VATICANO, 19 APR. 2004 (VIS). Il Santo Padre ha ricevuto questa mattina in udienze separate:

- Il Cardinale José Saraiva Martins, Prefetto della Congregazione delle Cause dei Santi.

- L'Arcivescovo Rino Passigato, Nunzio Apostolico in Perù.

- L'Arcivescovo Baltazar Enrique Porras Cardozo, di Mérida (Venezuela) e Presidente della Conferenza Episcopale Venezuelana.

Sabato 17 aprile il Santo Padre ha ricevuto in udienze separate:

- Il Cardinale Joachim Meisner, Arcivescovo di Köln (Repubblica Federale di Germania).

- Il Cardinale Giovanni Battista Re, Prefetto della Congregazione per i Vescovi.
AP/…/… VIS 20040419 (90)

DECRETI DELLA CONGREGAZIONE DELLE CAUSE DEI SANTI

CITTA' DEL VATICANO, 19 APR. 2004 (VIS). Questa mattina, nella Sala Clementina, in presenza del Santo Padre Giovanni Paolo II, dei Membri della Congregazione delle Cause dei Santi e dei Postulatori delle rispettive cause, sono stati promulgati quindici nuovi Decreti. Il Cardinale José Saraiva Martins, Prefetto della Congregazione, ha letto un profilo biografico dei Beati e dei Servi e Serve di Dio.

I decreti riguardano le seguenti cause:

MIRACOLI

- Beato Alberto Hurtado Cruchaga, Sacerdote professo della Compagnia di Gesù, cileno (1901-1952).

- Beato Felice da Nicosia, al secolo Giacomo Amoroso, Laico professo dell'Ordine dei Frati Minori Cappuccini, italiano (1715-1787).

- Venerabile Servo di Dio Pierre Vigne, Sacerdote della Diocesi di Viviers (Francia) e Fondatore della Congregazione delle Suore del Santissimo Sacramento, francese (1670-1740).

- Venerabile Servo di Dio Giovanni del Sacro Cuore, al secolo Léon Gustave Dehon, Sacerdote, Fondatore della Congregazione dei Sacerdoti del Sacro Cuore di Gesù, detti Padri Dehoniani, francese (1843-1925).

MARTIRIO

- Servi di Dio José Tapies Sirvanti, spagnolo (1869-1936) e Sei Compagni: Pascual Araguás Guardia, spagnolo (1899-1936); Silvestre Arnau Pascuet, spagnolo (1911-1936), José Boher Foix, spagnolo (1887-1936); Francisco Castells Brenuy, spagnolo (1866-1936); Pedro Martret Moles, spagnolo (1901-1936); José Juan Perot Juanmartí, francese, (1877-1936); tutti Sacerdoti della Diocesi di Urgel (Spagna), uccisi in odio alla fede durante la persecuzione religiosa in Spagna nel 1936.

- Serva di Dio María de Los Angeles Ginard Martí, Religiosa della Congregazione delle Suore Zelatrici del Culto Eucaristico, spagnola, (1894-1936), uccisa in odio alla fede durante la persecuzione religiosa a Dehesa de la Villa, sobborgo di Madrid (Spagna), nel 1936.

VIRTÙ EROICHE

- Servo di Dio Francesco Maria Greco, Sacerdote dell'attuale Arcidiocesi di Cosenza-Bisignano, Cosenza (Italia), italiano, Fondatore della Congregazione delle Suore Piccole Operaie dei Sacri Cuori (1857-1931).

- Servo di Dio José Gabriel del Rosario Brochero, Sacerdote dell'Arcidiocesi di Cordoba in Argentina, argentino (1840-1914).

- Servo di Dio Silvio Gallotti, Sacerdote della Diocesi di Novara, italiano, (1881-1927).

- Servo di Dio Felice Prinetti, Sacerdote professo della Congregazione degli Oblati di Maria Vergine e Fondatore della Congregazione delle Suore Figlie di San Giuseppe, italiano (1842-1916).

- Serva di Dio Candelaria de San José, al secolo Susana Paz Castillo Ramírez, Fondatrice della Congregazione delle Suore Carmelitane del Terz'Ordine Regolare, attualmente Suore Carmelitane della Madre Candelaria, venezuelana (1863-1940).

- Serva di Dio Teresa del Cuore Immacolato di Maria, al secolo Teresa Guasch y Toda, Confondatrice della Congregazione delle Suore Carmelitane Teresiane di San Giuseppe, spagnola, (1848-1917).

- Serva di Dio Maria della Passione di Nostro Signore Gesù Cristo, al secolo Maria Grazia Tarallo, dell'Istituto delle Suore Crocefisse Adoratrici dell'Eucaristia, italiana, (1866-1912).

- Serva di Dio Maria Anna Barbara Cope, Religiosa professa delle Suore del Terz'Ordine di San Francesco di Syracuse nello Stato di New York, nota come "Mother Marianne of Molokai", tedesca (1838-1918).

- Serva di Dio Maria del Pilar Cimadevilla y López-Dóriga, bambina spagnola, (1951-1962).
CSS/DECRETI/SARAIVA VIS 20040419 (490)

FILIPPINE: "FARO" EVANGELIZZAZIONE DELL'ASIA

CITTA' DEL VATICANO, 19 APR. 2004 (VIS). "Le Filippine rappresentano un 'faro' per l'evangelizzazione dell'Asia", ha affermato il Santo Padre Giovanni Paolo II nel ricevere, questa mattina, la Signora Leonida L. Vera, nuova Ambasciatrice delle Filippine presso la Santa Sede, in occasione della presentazione delle Lettere Credenziali.

Il Papa ha inoltre ricordato che le Filippine "hanno sempre conservato una forte fede cristiana" nonostante gli ostacoli e l'esperienza della Giornata Mondiale della Gioventù celebrata a Manila nel 1995 "fu un esempio del desiderio della Sua Nazione di esercitare questa responsabilità": preservare i valori del patrimonio cristiano e diffondere gli ideali della cultura cristiana nel mondo intero.

Riferendosi al grave problema dell'estrema povertà nelle Filippine e più in generale nel Continente asiatico, il Papa ha affermato che per "combatterla con efficacia tutti i settori della società devono operare uniti nella ricerca di soluzioni".

Successivamente il Papa ha parlato della pena capitale, e del dibattito suscitato a livello nazionale in merito, affermando: "Ribadisco che i fini della giustizia nel mondo di oggi si servono meglio senza ricorrere alla pena di morte. (…) Le società civili hanno il dovere di essere giuste, ma anche il dovere di esercitare la clemenza".

Di fronte alla violenza che colpisce le Filippine, il Papa ha lanciato un appello a tutte le parti affinché "cessi il terrorismo che continua a causare tante sofferenze alla popolazione civile e si imbocchi la via del dialogo che, sola, può consentire alle popolazioni della regione la creazione di una società che garantisca la giustizia, la pace e l'armonia per tutti".

"È possibile edificare una società fondata sulla dignità umana solo quando coloro che esercitano l'autorità aderiscono ai principi del giusto governo e dell'onestà nella vita personale e pubblica, offrendo un servizio incondizionato ai propri concittadini a favore del bene comune. I servitori della cosa pubblica hanno pertanto il grave dovere di essere esempi di comportamento morale e di adoperarsi per aiutare gli altri a formare una coscienza retta che in ogni occasione rigetti ogni genere di corruzione e di illecito guadagno. Queste qualità di autentico servizio della cosa pubblica sono particolarmente importanti ora che il suo Paese si prepara alle prossime elezioni. (…) Auspico che la buona volontà dei responsabili delle elezioni renda più forte la vostra Nazione, che si fondi sull'autentica eguaglianza e giustizia per tutti".
CD/CREDENZIALI/FILIPPINE:VERA VIS 20040419 (400)

APPELLO DEL PAPA AI RAPITORI LIBERAZIONE OSTAGGI IN IRAQ

CITTA' DEL VATICANO, 18 APR. 2004 (VIS). Al termine della recita del Regina Coeli, il Santo Padre Giovanni Paolo II, rivolgendosi ai pellegrini convenuti in Piazza San Pietro, ha detto: "Seguo con grande tristezza le notizie tragiche che giungono dalla Terra Santa e dall'Iraq. Cessi lo spargimento del sangue del fratello! Simili atti disumani sono contrari al volere di Dio".

"Sono particolarmente vicino con il pensiero e la preghiera alle famiglie di quanti trepidano per la sorte dei loro cari, specie di quanti sono stati presi come ostaggi".

"Invito i rapitori a sentimenti di umanità. Li supplico di rendere alle famiglie le persone che sono nelle loro mani, mentre prego Dio misericordioso per le popolazioni della Terra Santa e dell'Iraq e per tutti coloro che in quelle regioni lavorano per la riconciliazione e la pace".
ANG/APPELLO LIBERAZIONE OSTAGGI/… VIS 20040419 (150)

GESÙ CI HA LASCIATO COME TESTAMENTO IL PERDONO


CITTA' DEL VATICANO, 18 APR. 2004 (VIS). Questa mattina, Giovanni Paolo II ha dedicato le riflessioni di introduzione alla preghiera del Regina Coeli con le migliaia di fedeli convenuti in Piazza San Pietro, al testamento che Gesù ci ha lasciato dall'alto della Croce, il perdono e la divina misericordia, ricordando che oggi, Domenica in Albis, si celebra la Domenica della Divina Misericordia.

"Dall'alto della Croce, il Venerdì Santo Gesù ci ha lasciato come suo testamento il perdono 'Padre, perdonali, perché non sanno quello che fanno'. Martoriato e schernito, ha invocato misericordia per i suoi uccisori. Le sue braccia aperte e il suo cuore trafitto sono così diventati il sacramento universale della tenerezza paterna di Dio, che offre a tutti il perdono e la riconciliazione. Il giorno della risurrezione il Signore, apparendo ai discepoli, li salutò così: 'Pace a voi!', e mostrò le mani e il costato con i segni della passione. Otto giorni dopo, come leggiamo nell'odierna pagina evangelica, ritornò ad incontrarli nel Cenacolo e nuovamente disse: 'Pace a voi!'".

"Gesù, pertanto, è la nostra pace, perché è la manifestazione perfetta della Divina Misericordia. Egli infonde nel cuore umano, che è un abisso sempre esposto alla tentazione del male, l'amore misericordioso di Dio".

"Oggi, Domenica in Albis, celebriamo la Domenica della Divina Misericordia. Il Signore invita anche noi a recare a tutti la sua pace, fondata sul perdono e sulla remissione dei peccati. Si tratta di un dono straordinario, che Egli ha voluto legare al Sacramento della penitenza e della riconciliazione. Quanto ha bisogno l'umanità di sperimentare l'efficacia della misericordia di Dio in questi tempi segnati da crescente incertezza e violenti conflitti!".
ANG/DIVINA MISERICORDIA/… VIS 20040419 (290)

TRAFFICO ESSERI UMANI ESECRABILE VIOLAZIONE DIRITTI MIGRANTI


CITTA' DEL VATICANO, 17 APR. 2004 (VIS). Questa mattina la Sala Stampa della Santa Sede ha reso pubblico il testo dell'intervento dell'Arcivescovo Silvano Tomasi, Osservatore Permanente della Santa Sede presso l'Organizzazione delle Nazioni Unite a Ginevra, alla LX Sessione della Commissione dei Diritti Umani, in corso dal 15 marzo al 23 aprile.

"L'ampio e crescente fenomeno della mobilità umana interessa oggi milioni di persone e sono ugualmente coinvolti nel fenomeno il paese d'origine, di transito e di destinazione. Le masse di individui in movimento sono attori della globalizzazione e dello sviluppo per il contributo della propria cultura, del proprio lavoro e delle rimesse che inviano alla famiglia". I veri problemi emergono quando la presenza dei migranti "in un nuovo ambiente risulta in espulsioni forzate e violenti conflitti, (…) come nel caso del traffico di esseri umani".

"Fra le violazioni dei diritti dei migranti, il traffico di esseri umani è il più esecrabile " - ha affermato l'Arcivescovo - "Questo fenomeno interessa un milione di persone che ogni anno vengono trasportate al di là dei confini del loro paese d'origine. Il traffico di esseri umani implica diversi tipi di sfruttamento dei minori, donne e uomini, sottoposti a condizioni di schiavitù e di lavoro forzato, all'abuso sessuale e all'elemosina, privando così gli individui della dignità che Dio ha dato ad ogni essere umano ed alimentando la corruzione e la criminalità organizzata. Il traffico degli esseri umani è diventato un'industria dai profitti multimiliardari".

L'Arcivescovo Tomasi ha ricordato l'esistenza di organismi internazionali per contrastare tali violazioni ed ha ribadito la necessità di "meccanismi regionali e legislazioni nazionali per sradicare questo flagello" e la necessità di "assicurare la salvaguardia giuridica delle vittime". L'Osservatore Permanente ha infine proposto di rilasciare "permessi di residenza temporanei alle vittime come incoraggiamento a cooperare con il sistema giudiziario, ed anche come una possibile opportunità di integrazione sociale nella società ospitante".
DELSS/DIRITTI UMANI/GINEVRA:TOMASI VIS 20040419 (320)

RISCOPRIRE RICCHEZZE ESPERIENZA DI VITA E DI FEDE CHIESA


CITTA' DEL VATICANO, 17 APR. 2004 (VIS). Questa mattina è stato reso pubblico il testo del Messaggio del Santo Padre Giovanni Paolo II al Monsignore Walter Brandmüller, Presidente del Pontificio Comitato di Scienze Storiche in occasione del 50° anniversario di fondazione ad opera di Papa Pio XII (7 aprile 1954).

Nel Messaggio, datato 16 aprile, il Papa sottolinea l'importanza "di una seria conoscenza storica dei vari campi in cui si articola la vita del singolo e della comunità. (…) L'ignoranza del proprio passato conduce fatalmente alla crisi e alla perdita di identità dei singoli e della comunità".

"Ad un'indagine storica libera da pregiudizi e vincolata unicamente alla documentazione scientifica," - scrive ancora il Pontefice - "è assegnato un ruolo insostituibile nell'abbattimento delle barriere esistenti fra i popoli. Non di rado, infatti, pesanti steccati sono stati eretti nel corso dei secoli a causa della parzialità della storiografia e del risentimento reciproco. La conseguenza è stata che ancora oggi persistono incomprensioni che sono d'ostacolo alla pace e alla fraternità fra gli uomini e fra i popoli".

Giovanni Paolo II afferma inoltre che la Chiesa è "vivamente interessata alla conoscenza sempre più approfondita della propria storia. A questo scopo, oggi più che mai è necessario un insegnamento accurato delle discipline storico-ecclesiastiche soprattutto per i candidati al sacerdozio, come raccomandava il decreto 'Optatam totius' del Concilio Vaticano II. Per applicarsi con successo allo studio della tradizione ecclesiastica, però, sono assolutamente indispensabili solide conoscenze delle lingue latina e greca, senza le quali rimane precluso l'accesso alle fonti della tradizione ecclesiastica. Solo con il loro ausilio è possibile anche oggi riscoprire la ricchezza dell'esperienza di vita e di fede che la Chiesa, sotto la guida dello Spirito Santo, è venuta accumulando nei duemila anni trascorsi".
MESS/SCIENZE STORICHE/BRANDMÜLLER VIS 20040419 (300)

TESTIMONIANZA AMORE E SOLLECITUDINE PERSONE IN DIFFICOLTÀ

CITTA' DEL VATICANO, 17 APR. 2004 (VIS). Il Santo Padre Giovanni Paolo II, nel ricevere questa mattina i partecipanti al Congresso Internazionale dell'Unione Cristiana Enti Tra e Per i Migranti Italiani, ha rivolto "un pensiero affettuoso a tutte le comunità di migranti italiani sparse nel mondo".

"Voi operate" - ha detto il Papa - "nelle numerose associazioni cristiane degli emigrati, ben inseriti nelle comunità parrocchiali, in spirito di fraterna e generosa collaborazione. Di questo mi rallegro, e vi incoraggio a coltivare sempre la dimensione religiosa dei vostri sodalizi, per tener vivi i valori ereditati dai padri e trasmetterli alle nuove generazioni. In tal modo, voi offrite un contributo importante all'evangelizzazione. Essa, infatti, come già in passato, anche nella nostra epoca è strettamente legata ai fenomeni migratori. Vi esorto a far sì che la vostra fede sia sempre accompagnata dalla testimonianza di amore fraterno e dalla fattiva attenzione a quanti si trovano in difficoltà".
AC/MIGRANTI/… VIS 20040419 (170)

PRESIDENTE DEL MOZAMBICO RICEVUTO DAL SANTO PADRE


CITTA' DEL VATICANO, 17 APR. 2004 (VIS). Questa mattina il Santo Padre Giovanni Paolo II ha ricevuto il Signor Joaquim Alberto Chissano, Presidente del Mozambico e dell'Unione Africana e, nel suo discorso in lingua portoghese ha ricordato "le gravi sfide e grandi speranze di questo Continente i cui popoli sono sempre nel mio cuore e che saluto in questa Pasqua di Risurrezione".

Il Santo Padre ha auspicato il buon esito delle iniziative intraprese nell'ambito dell'Unione Africana e ha invocato lo Spirito Santo affinché "vegli sulla grande famiglia umana e susciti nel cuore di ognuno la pace ed il dono della vita! Dio benedica la sua famiglia e tutto il popolo del Mozambico. Che Dio benedica l'Africa e tutti coloro che sono impegnati nel prestare assistenza al Continente".
AC/PRESIDENTE MOZAMBICO/CHISSANO VIS 20040419 (130)

venerdì 16 aprile 2004

ASSEMBLEA PLENARIA PONTIFICIA COMMISSIONE BIBLICA


CITTA' DEL VATICANO, 16 APR. 2004 (VIS). La Pontificia Commissione Biblica terrà l'Assemblea Plenaria annuale dal 19 al 23 aprile presso la "Domus Sanctae Marthae" in Vaticano, sotto la presidenza del Cardinale Joseph Ratzinger. Padre Klemens Stock, S.J., Segretario Generale della Commissione, dirigerà i lavori dell'Assemblea, dedicati al rapporto tra Bibbia e morale. Ogni Membro ha elaborato un proprio contributo che servirà come base per la discussione assembleare.
COM-B/PLENARIA:BIBBIA:MORALE/RATZINGER VIS 20040416 (80)

50° ANNIVERSARIO PONTIFICIO COMITATO SCIENZE STORICHE


CITTA' DEL VATICANO, 16 APR. 2004 (VIS). Nella ricorrenza, il 7 aprile scorso, del 50° anniversario del Pontificio Comitato di Scienze Storiche (PCSS), istituito da Papa Pio XII nel 1954, con l'obiettivo "di promuovere la ricerca storica mediante la collaborazione internazionale", sono stati organizzati tre grandi eventi.

In occasione dell'apertura del giubileo, il Cardinale Angelo Sodano, Segretario di Stato, celebrerà una Messa Solenne, alle 17:30 di oggi, nella Basilica di San Lorenzo in Damaso, in Piazza della Cancelleria. Alle 18:30 il Cardinale Segretario di Stato presiederà un atto ufficiale nella "Sala dei Cento Giorni" del Palazzo della Cancelleria, durante il quale prenderanno la parola il Monsignor Professor Walter Brandmüller, Presidente, ed il Professor Dottor Don Cosimo Semeraro, Segretario del Comitato.

Il secondo evento commemorativo prevede alla fine dell'anno, la presentazione di due volumi legati alla vita e all'attività del Comitato ed una Tavola Rotonda alla quale seguirà il terzo evento conclusivo dell'anno giubilare, un Seminario di Studio sul tema della Storiografia del Cristianesimo negli ultimi cinquanta anni.

Un Comunicato del Pontificio Comitato precisa che Papa Pio XII istituì il Pontificio Comitato su invito alla Santa Sede, dell'allora Presidente del Comitato Internazionale di Scienze Storiche (CISH), di aderire a questa organizzazione. Accogliendo l'invito, il PCSS dava seguito all'antica "Commissione Cardinalizia per gli Studi Storici", istituita da Papa Leone XIII all'indomani dell'apertura dell'Archivio Segretario Vaticano.

La prassi inaugurata da Pio XII che chiamava a far parte del Comitato eminenti studiosi di vari paesi, rappresentanti le diverse discipline della scienza storica, viene seguita ancora oggi.

Infine, si legge ancora nel Comunicato che: "Poiché le scienze storiche devono confrontarsi col problema della sempre più estesa ignoranza delle lingue classiche che comincia a minacciare la loro stessa esistenza, il PCSS attualmente se ne sta facendo un dovere di arrestare questa incresciosa mancanza: una scienza storica che, invece di basarsi direttamente sulle fonti greche e latine si affida solo a traduzioni più o meno affidabili, non può che essere considerata poco seria e comporterebbe, nel tempo, la fine della stessa cultura ed erudizione occidentale".
COM-SH/50° ANNIVERSARIO/BRANDMÜLLER VIS 20040416 (360)

ESCURSIONE IN MONTAGNA DI GIOVANNI PAOLO II


CITTA' DEL VATICANO, 16 APR. 2004 (VIS). Nel pomeriggio di ieri, al termine delle impegnative celebrazioni della Settimana Santa e della Pasqua, il Santo Padre Giovanni Paolo II si è concesso una pausa ed ha lasciato il Vaticano per un'improvvisata escursione di qualche ora agli Altipiani di Arcinazzo, località montana, ad una sessantina di chilometri da Roma.

Meta di villeggiatura e sport invernali, è nota per le sue vette, il Monte Altuino e Monte Scalambra, e per i siti archeologici, fra i quali i maestosi ruderi di una villa di Traiano, attualmente in restauro. Il Comune di Arcinazzo Romano conta una popolazione di circa 1.500 persone.
GPII-ESCURSIONE/…/… VIS 20040416 (100)

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